Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Le fusa di Axew avevano qualcosa di troppo simpatico, specie perchè Toushiro pensò che la sua immagine dei draghi era sempre stata quella di rombanti titani del cielo. E adesso invece eccolo ad accarezzarne uno come fosse un gatto e quello che reagiva allo stesso modo di un gatto. Era una scena cosi divertente che gli scappò un sorriso, parte delle tensione che lo avvolgeva che si dissipava.
    Durò poco.
    Le domande di Cia che lo prendevano bonariamente in giro riaccesero il suo imbarazzo come una fiamma col gas.
    N-niente balbettò in tutta risposta.
    Quando poi sentì quello che diceva, Toushiro sussultò e ci mancò pochissimo che si mordesse la lingua. Quel parlare cosi direttamente di vestiti provocanti e pelle scoperta era troppo per uno come lui. Sarebbe stato più facile che la luna si spostasse dall'orbita piuttosto che Toushiro potesse parlarne tanto tranquillamente, figurarsi anche solo sentirsi giustificato nello sbirciare!
    Bastò che Cia dicesse che poteva anche prendersi delle libertà con lo sguardo, e quindi, molto indirettamente, dire che lui aveva guardato e guardava, perchè le sue guance andassero in fiamme.
    Ma... ma io non sbirciavo borbottò piano piano. Si sentiva cosi imbarazzato che dovette impedirsi di coprirsi la faccia con le mani.
    La sua lotta interiore venne bruscamente interrotta da Cia, che si alzò in piedi.
    Successe qualcosa di strano.
    Per qualche motivo, Toushiro sentì la presenza della ragazza allontanarsi e, dopo averla sentita cosi vicina, quel allontanamento lo infastidì, come se qualcosa di caro, ma che non sapeva lo fosse finchè gli era stato vicino, gli fosse stato tolto dalle mani. Ma non aveva senso.
    Stupito, cercò di allontanare quella brutta sensazione, senza successo.
    Sentendo la proposta di Cia, alzò lo sguardo, preso alla sprovvista.
    Ma no, non... stava per dire "non serve, non fa niente" quando registrò l'espressione della ragazza. Lo... lo stava davvero sfidando a seguirla?
    Quegli occhi che lo guardavano dall'alto in basso lo intimidivano un po', ma qualcosa di molto simile all'orgoglio lo spinse a prendere un gran respiro, costringere il cuore a stabilizzarsi un pochetto e ad alzarsi a sua volta.
    Ma sarebbe un piacere rispose, con un sorriso gentile che era una dichiarazione di sfida accettata.
    Dentro, sapeva già che se ne sarebbe pentito. Quella ragazza, ormai era chiaro, lo faceva apposta a metterlo in imbarazzo. Però, anche lui aveva il suo orgoglio. E poi, appena le si avvicinò, quella sgradevole sensazione che lo aveva attanagliato sembrò dissiparsi.
    Vieni qui spesso? chiese, la domanda più banale del mondo, ma gli serviva qualcosa per distrarsi, sia dalle curve prorompenti di lei sia da quello stramaledettissimo draghetto sia dalla brutta sensazione che aveva appena superato. E, alla fine, voleva anche fare amicizia con questa ragazza che portava un drago a passeggio come un cagnolino.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   597 views
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