Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    La risata della ragazza gli parve un po' troppo inquietante per i suoi gusti. O stava ridendo della sua goffaggine oppure, un pensiero che lo colse come una martellata, lo stava facendo apposta e quel mettersi in mostra era tutto calcolato.
    Ma no no, era impossibile. Insomma, si erano appena conosciuti! Scacciò brutalmente quell'idea, tanto gli era inconcepibile, ma la timidezza non volle proprio andarsene via, e il suo sguardo non si schiodò dalla contemplazione della cura con cui i romani tenevano le loro aiuole.
    Lei gli chiese a quali problemi si riferisse. Non... iniziò, ma poi si bloccò. Gli era molto difficile parlarne e, per quanto sarebbe stato felicissimo di potersi scaricare con qualcuno dopo averlo tenuto nascosto ad amici e famiglia, decisamente non si sentiva di farlo con una ragazza che aveva appena incontrato e che si stava mostrando cosi gentile, anche se in modo tremendamente conturbante.
    Alla fine, pensò con rammarico, sarebbe stato meglio non averci accennato affatto. Il draghetto gli saltò affianco e si allungò per annusarlo. Si trattenne dall'accarezzarlo.
    N-non è niente di eccezionale disse alla fine. Roba da poco. Mi bastano alcuni giorni qui per risolvere. Pochi giorni...
    Cercò di apparire tranquillo, ma il suo sguardo sfuggente e nervoso e il fatto che non sembrasse crederci nemmeno lui ammazzavano il tentativo in partenza.
    Non si sentiva granchè in una buona situazione, ma il peggio per lui doveva ancora arrivare. Cia gli si sedette accanto, vicino, troppo vicino e Toushiro, che si voltò a guardarla un po' stupito da quel gesto, si ritrovò di fronte una bomba sexy che metteva in mostra un fisico da quattrocento megatoni. Toushiro sgranò gli occhi fino a farli diventare grandi come padelle e non saltò via come un grillo in fiamme solo perchè lo sconcerto e l 'imbarazzo lo pietrificarono sul posto.
    Il draghetto, che evidentemente era in realtà un mostro travestito, saltò in braccio alla sua padrona e il modo in cui si accoccolò su di lei e la dolcezza con cui lei lo trattò diedero a Toushiro lo stesso effetto che avrebbe fatto il destro di un pugile professionista. E il modo in cui Cia gli sorrise! Toushiro continuava a rifiutarsi di credere che lo stesse facendo apposta, ma quel sorriso diede lo stesso una bella scossa alle sue convinzioni. Si sforzò di pensare che fosse solo divertita per come si comportava il suo draghetto e si aggrappò tenacemente a quel pensiero.
    Poi, lei gli porse il draghetto, invitandolo ad accarezzarlo, e insieme si spinse verso di lui di quello che doveva essere un centimetro, ma a che a lui sembrò un chilometro, specie per come spingeva il petto in avanti.
    Il ragazzo cominciò a sudare. Avrebbe detto di no, si sarebbe scusato, ma era la seconda volta che lei si offriva di farle toccare un animale raro, a lui che era un estraneo, e forse lo faceva proprio perchè l'aveva visto un po' giù.
    Toushiro deglutì. Sapeva di non potersi tirare indietro.
    I-io, o-ok balbettò, più rosso dei pomodori d'estate. Sforzandosi di tenere piantato lo sguardo solo sul drago, allungò una mano tremante e lo carezzò impacciatamente sulla testa. Poi, ricordandosi quello che Cia aveva detto, lo grattò sulla nuca, allo stesso modo che avrebbe usato con un gatto.
    E' b-b... Toushiro cercò di articolare un qualche commento, ma uno sguardo lanciato per sbaglio verso la ragazza lo azzittì di botto. Arrossito, imbarazzato, rimase a grattare la testolina del draghetto come uno scolaro messo in punizione.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   596 views
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