Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Quante volte, nel corso della vita, una persona deve rendersi conto che quello che riteneva essere il mondo era in realtà solo un angolino di una stanza molto più vasta, molto più colorata e anche pericolosa?
    Per alcune persone, questo non succede mai. Per alcuni, succede una volta sola e questo basta per cambiar loro la vita. Per altri ancora succede cosi spesso che ormai non credono più a niente.
    Per Toushiro, la stanza gli rovesciò addosso la sua vastità sotto forma di un vortice gracchiante che irruppe su di lui come un uragano, facendogli quasi prendere un colpo. Il ragazzo emise un'esclamazione sorpresa a vedersi una lucertola grande quanto un gatto addosso. Ne rimase cosi cosi stupito che la sua reazione non fu nè di agitarsi per scrollarsela di dosso nè di alzarsi di scatto: rimase lì, gelato in mano, a guardarla a bocca spalancata.
    "Le... le ali" balbettò senza fiato. Grossa lucertola + ali, possibile fosse...?
    Non terminò quel pensiero che accaddero due cose in cosi rapida successione che fece fatica a seguirle: il draghetto si allungò verso il gelato che teneva in mano, lingua biforcuta di fuori, due mani lo tirarono via prima che potesse addentare l'obiettivo, ma non prima che ci lasciasse sopra una generosa passata di lingua.
    Ancora stupito, Toushiro rimase a guardare il vuoto e lo strano strato di saliva sul suo precedentemente bel gelato. Si voltò, e stavolta la sorpresa gli fece quasi schizzare gli occhi fuori dalle orbite. Una ragazza bellissima era lì di fronte a lui, cercando di trattenere quel draghetto che si agitava come un pesce preso all'amo; e l'abitino, gli ornamenti e i tatuaggi che portava le avrebbero sicuramente assicurato un posto in prima linea in tutte le sfilate di modelle del mondo.
    Toushiro rimase a guardarla per un lunghissimo istante a occhi sgranati, prima di capire che lei gli stava parlando, e che la stava guardando un po' troppo insistentemente.
    "Non... non fa nulla" balbettò in imbarazzo, anche per quell'occhiolino, e cercando di rimettere in ordine i pensieri un po' in subbuglio.
    Ma era troppo confuso per non dire qualcosa di scemo e, dopo aver cercato invano di capacitarsi di quello che si era di colpo ritrovato di fronte, un drago e una ragazza che sembrava uscita da una favola di popoli esotici, chiese: "Sei una maga? Non sono quello giusto per aiutare il tuo mondo. Per favore, scegli qualcuno di migliore."
    Parlò in tutta serietà, senza nessun intento ironico e senza rendersi conto di quel che diceva, confuso da quella serie improvvisa di eventi, da vero ragazzo abituato a sentire di draghi e affini solo nei libri e nei film, dove erano un clichè le maghe in cerca di campioni per salvare mondi in pericolo. E, ovviamente, quando capì quale scemenza gli era uscita di bocca, eccolo arrossire furiosamente per l'imbarazzo.
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   596 views
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