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*Kimi*.
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Kimi stava tornando al suo dormitorio della Sapienza, ormai, ci andava sempre meno in quel posto, non sembrava nemmeno ci abitasse lì dentro. Per non perdere troppo tempo, imboccò una stradina in mattoni che faceva parte di un grande parco, gli alberi erano di dimensioni non poco grosse ed i loro rami, dopo mesi, tornavano finalmente a ricoprirsi di foglie, era abbastanza interessante come cosa, se non fosse che, camminando, la propria attenzione venne rapita da una figura femminile, era decisamente ben formata, i suoi seni non passavano inosservati. Kimi seguì ancora più curiosamente la vicenda che stava per accadere da una certa lontananza, stava difatti camminando per fatti propri, però la reazione della ragazza contro un gruppo di ragazzini non potè essere privata di attenzione, anche se forse forse a Roma si, se non si cercano rogne. Era di carattere irascibile, decisamente troppo, dei ragazzini giocando avevano colpito qualche volta la sua panchina, e quindi? Che si preoccupasse per se stessa è comprensibile, ma la reazione quando il pallone la colpì in faccia fu decisamente esagerata, appena afferrò quella palla da calcio fra le mani e questa iniziò a girare Kimi capì che qualcosa non andava, il pallone finì con forza aggressiva contro il volto del ragazzino rompendogli probabilmente il setto nasale, intanto, nel camminare si era avvicinato sempre di più alla ragazza, sui 7,5 metri li separavano, Kimi camminava esattamente in mezzo a quella stradina larga 15 metri, non era intervenuto, tutto sommato il ragazzino non poteva passarla liscia, però non potè fare a meno di commentare e provocare un po la tizia lì presente.
Sai che sei decisamente stronza?
Domandò con tono puntiglioso fissando la ragazza negli occhi... O forse non proprio negli occhi, ma comunque fissando la ragazza. L'ultimo combattimento fu un fiasco, al risveglio si ritrovò in condizioni pietose, è solo grazie alla sua natura demoniaca che riuscì a sopravvivere, probabilmente Kimi si era appena andato a creare un nuovo avversario, avversario che non vedeva l'ora di mettere alla prova, chissà, si stava avventando in qualcosa più grande di lui? Ormai era abituato a finire nei guai. L'abbigliamento era molto comune, un paio di jeans, una maglietta a maniche corte, nulla di più semplice ne tanto meno qualcosa che valga la pena di attenzione, o meglio, nulla esclusa la lama nel fodero sulla schiena, due glock erano invece poste come loro solito dietro la schiena, alla base, vicino ai fianchi in modo incrociato, coperte dalla maglietta e completamente cariche. Intorno alla cintura un set di fly che sembravano quasi di puro ornamento, due caricatori erano legati attorno alle caviglie, sotto il jeans, mentre nelle tasche, racchiuse in delle gemme alfa due restanti set di fly e quattro caricatori. La pelle di Kimi divenne per un brevissimo attimo come sabbiosa, doveva riuscire a crescere di più, non poteva permettersi di rimanere debole, non doveva più accadere che qualcuno lo umiliasse come quel Gil..