Giochi azzardati

x Hina

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    La sera prima l'aveva lasciata inerme e insoddisfatta nel letto, costretta a respirare i suoi stessi umori immersa in un piacere aspro e umiliante. Niniel non era riuscita a dormire, Alexander lo sapeva bene perché l'aveva sentita toccarsi insistentemente: il piacere da sola non era più lo stesso, non poteva più fare a meno di Alexander perché oramai aveva toccato una soglia troppo alta, scendere non le dava soddisfazioni né pace. Il demone avrebbe utilizzato la cosa a suo vantaggio per costringerla ad alzare sempre di più la posta in palio e trascinarla lentamente verso un piacere che non poteva più negarsi. Forse inconsciamente voleva costringerla ad avere bisogno in eterno di un demone come lui, così da non farsela scappare, ma per il momento si stava convincendo che era semplicemente il miglior passatempo mentre stavano lì alla Atlas. E quel giorno avrebbero fatto un gioco davvero molto interessante.
    Jack mi ha già detto che non ci sono problemi, ovviamente non dovrai dare troppo nell'occhio conciata in questo modo.
    Si trovavano in uno spogliatoio della Atlas Game, Alexander era seduto su una panchina di legno, mentre Niniel era dall'altra parte degli armadietti mentre si cambiava. Alexander le aveva dato modo di ripulirsi solo usando dei panni umidi, quindi per quanto l'appiccicume del suo seme fosse scomparso, l'odore e la sensazione di calore addosso non erano scomparsi. L'aveva trascinata lì con un ordine molto preciso: vestirsi come una coniglietta della Atlas. Lì dentro avrebbe trovato diversi ricambi utili per poter trovare quello della giusta taglia senza nessun problema, il demone aveva deciso di rimanere in disparte mentre lei si cambiava così da avere una bella sorpresa nel vederla pronta a divertirsi. La giornata era molto, molto lunga e loro avevano numerosi giochi da fare. Alexander era vestito con un paio di pantaloni neri, usava delle catene in argento come cinta e indossava una camicia bianca con le maniche alzate, leggermente sbottonata sul petto quel tanto che bastava per non far vedere il BWD. Aveva i capelli totalmente tirati all'indietro molto ben ordinati, sembrava quasi un pappone in quella situazione.
    Avanti non perdiamo tempo, hai finito? Fatti vedere.
    Stava diventando impaziente e glielo fece capire iniziando a picchiettare a terra con il tacco delle sue scarpe nere lucide.
     
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    Era sorto il mattino, lei aveva chiuso occhio solo per un'oretta al massimo, di fatti quando sentì Alexandr alzarsi dal letto lei era già sveglia e parecchio insoddisfatta. Per sua fortuna era nata donna, quindi in qualche modo poteva continuare tranquillamente a vivere normalmente, anche se il suo umore ne risentiva un pochino. Alexander le aveva concesso di ripulirsi solo con dei panni umidi. Aveva parecchio da ridire ma obbedì pulendosi insistentemente per togliere via l'odore. Non ebbe un buon risultato ma per lo meno la sensazione del corpo appiccicoso non c'era più. Imprecò mentalmente più volte contro se stessa per aver accettato di fare quella prova. Alexander le aveva dato una delle divise del posto da indossare, così da non poter attirare l'attenzione, il che significava che doveva stare tutto il tempo con Pandora attiva sul suo corpo. La trasformò in un bracciale abbastanza grosso da coprirle tutto l'avambraccio. Intanto indossò il suo vestito, non senza certe difficoltà, i camici erano decisamente più facili da indossare. Alla fine comunque riuscì a vestirsi e prima di uscire allo scoperto si specchiò. Avampò subito imbarazzatissima, tappandosi la bocca prima che uscisse un "cheee?!" troppo rumoroso. Il suo completo da coniglietta era dotato di un body nero fin troppo sgambato per i suoi gusti, reso unico da un corpetto decorativo bianco con riccioli di stoffa rosa che contornavano le curve del seno. Le aveva detto che non avrebbe dato nell'occhio ma l'immagine riflessa nello specchio invece le fece credere l'esatto opposto. Era più che vistosa e stava parecchio bene conciata in quel modo. I suoi seni abbondanti erano tenuti a malapena dentro a quel body che gliele stringeva e teneva insieme rendendole ancora più vistose di quel che già erano. Le calze a rete valorizzavano le sue gambe lunghe e il suo sedere sodo, rendendolo fin troppo appetitoso. Niniel si rese conto che se si conciava in un certo modo poteva sembrare una diva porno di alta classe, e in quel momento lo sembrava eccome. Sussultò nel sentire la voce di Alexander impaziente, ma da brava bimba indossò le sue orecchie e uscì allo scoperto. Fece qualche passo incerto, teneva lo sguardo basso e le mani sopra i seni, come se volesse coprirli in qualche modo.
    P-padrone è sicuro di questo? chiese titubante e indicando il suo vestiario con un gesto della mano. Alexander non sapeva del piano di Jack di volerla corteggiare, era riuscita a tenerlo buono, ma se la vedeva conciata in quel modo gli sarebbe venuto un infarto come minimo, o forse più a Zed.
    Le ragazze non conoscono questo mio aspetto, credono che sia una ragazzina. Possiamo fidarci di loro? chiese evitando in tutti i modi di guardare negli occhi Alexander. Non si vergognava di certo di lui, infondo ormai l'aveva vista nuda una infinità di volte. Era del pubblico che li avrebbero circondati a metterle un profondo disagio. Sperò con tutto il cuore che non volesse fare un giro nel locale, anche se ormai era consapevole che volesse farlo, altrimenti non si sarebbe fatto dare un vestito del genere da Jack.
     
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    Lo spettacolo che si presentò davanti a lui lo deliziò a dir poco enormemente: Niniel stava benissimo conciata in quel modo, era esattamente il genere di schiava con cui voleva avere a che fare, non soltanto bella e sottomessa ma anche adatta a quel genere di giochi e non tutte calzano bene un vestitino del genere. Alexander la osservò ghignando malefico tenendosi la testa su un pugno semichiuso, usando il gomito per tenere il braccio all'altezza del ginocchio, quindi la testa era quasi penzoloni.
    A maggior ragione quindi dovresti andare in giro così, passerai per una delle tante con cui mi voglio divertire, il miglior modo per non dare nell'occhio è mettersi in mezzo allo sguardo del nemico. Stai tranquilla, quello che vogliamo fare sarebbe rischioso in ogni caso.
    Si alzò rapidamente, incalzandola per prenderle le mani e toglierle dai seni, così da costringerla ad abbassarle e infine placcarla con tutto il corpo, facendola sbattere contro gli armadietti e facendo in modo che il suo membro fosse già pronto e pulsante sul corpo della ragazza. Era eccitato da ancor prima di vederla e adesso che l'aveva a portata di mano era impossibile resistere. Il suo sguardo perverso e impassibile, solo vagamente compiaciuto, orbitò intorno agli occhi timidi di Niniel mentre la spingeva contro gli armadietti facendo in modo da non farla scappare.
    Sei ancora troppo intelligente per lasciarti andare. Devo darti qualcosa con cui distrarti oppure questa giornata per te sarà un inferno. E invece dobbiamo divertirci entrambi.
    Detto questo si sarebbe fiondato sul suo collo, baciandola in maniera imperativa senza lasciarle spazio per potersi opporre. Le mani del demone salirono lente sul corpo della ragazza, palpandole il seno e i fianchi senza scoprirla. I suoi movimenti la stavano invitando a girarsi, voleva sbatterla letteralmente contro il muro, voleva prenderla da dietro e ci sarebbe riuscito anche con la forza se Niniel si fosse opposta. Il gioco sarebbe iniziato da subito, non aveva senso aspettare, molti davano importanza all'attesa, Alexander invece traeva forza dall'impazienza.
     
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    Un solo attimo, uno solo sguardo verso di lui fu la rovina. Quel ghigno divertito, quella faccia monella e non cattiva la spiazzava e la confondeva in modo molto piacevole. Lo trovava irresistibile ma si ostinava a non ammetterlo nemmeno a se stessa. Alexander cercò di rassicurarla dicendole che proprio perché saltava all'occhio e sembrava una delle conigliette che nessuno avrebbe fatto caso a lei. Certo di belle ragazze ce ne erano tante che lavoravano alla Atlas game, e Vanelope era la più gnocca secondo il parere di Niniel, che attirava l'attenzione, forse non aveva tutti i torti. Sentì il cuore balzarle in petto quando lo vide avvicinarsi rapido come una faina, e le scappò un piccolo gridolino spaventato quando la intrappolò contro gli armadietti. Avvertì subito la sua erezione premersi contro di lei, facendola vergognare ancora di più. Quindi aveva ragione nel pensare che era oscena conciata in quel modo.
    P-padronnnaaah un brivido intenso la ubriacò quando sentì le labbra di Alexander sul collo e le sue mani che la palpavano senza tanti complimenti. Si morse il labbro con forza per impedirsi di dirgli che era ingiusto a stuzzicarla a quel modo quando lei non poteva fare liberamente ciò che voleva. Iniziò ad eccitarsi, il collo era una delle sue zone erogene più sensibili e sentire l'erezione strusciarsi contro di lei non faceva altro che gettarla in pensieri sempre più erotici, tutta colpa della sua notte insoddisfatta. Si lasciò guidare, troppo impegnata a trattenersi per opporre resistenza.
    P-padrone, potrebbe arrivare qualcuno... fece mentre i suoi seni si schiacciavano contro il muro freddo e le mani si poggiavano contro di esso per avere un appoggio solido. Le gambe tremavano per l'eccitazione, aveva paura di cadere.
     
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    Era davvero difficile cercare di trattenere delle soddisfatte risate visti i gridi e i sospiri che faceva Niniel in quella situazione, tuttavia Alexander avendola girata di spalle poteva concedersi qualche sorriso divertito mentre col corpo la schiacciava contro l'armadietto. Il bacino del demone aderiva perfettamente alle natiche di Niniel facendole sentire ogni centimetro della sua erezione, mentre con le mani le accarezzava energicamente i seni e i fianchi, scendendo verso le gambe senza la minima esitazione. Le labbra di Alexander erano vicinissime all'orecchio della ragazza e le rispose in maniera lasciva, provocante, con una voce cavernosa e particolarmente profonda.
    Cosa vuoi che mi importi? Sei mia, e se qualcuno proverà solo a mettere parola o a portarti via io lo ucciderò. E adesso voglio uccidere qualsiasi cosa ti stia trattenendo...
    Le mani del demone arrivarono fino all'estremità del costume da coniglietta, scostandole la parte inferiore del body in modo che ci fossero solamente le calze di Niniel a coprirla. Come le aveva ordinato non indossava biancheria intima, quindi con un rapidissimo movimento delle dita creò un sottilissimo foro tra le calze così da poterle stimolare l'intimità con l'indice e il medio, fiondandosi nella sua burrosa intimità ed iniziando a raccogliere i fluidi di Niniel già copiosi tra le sue falangi.
    Pensi che non ti abbia sentito? Lo so che hai provato a darti piacere, ma non ti basta più non è così? Vorresti il piacere, vorresti la mia carne dentro di te così da sentirti finalmente libera...
    Il membro eccitato di Alexander scivolò fuori dalla sua zip, infilandosi subito nel buco creato dal demone per potersi sfregare sopra a quell'intimità bollente e fradicia, raccogliendo i suoi umori ma spingendo comunque sulle calze. Niniel avrebbe visto quella mazza bollente ed impaziente fare capolino dalle sue calze mentre la sua intimità avvolgeva tra le labbra quella lunghezza esorbitante. Alexander la teneva spinta contro gli armadietti per impedirle di fare anche solo un passo all'indietro. Voleva vederla bagnata fino alle scarpe...
     
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    Le girava la testa, iniziava a sentire caldo senza provare comunque fastidio, anzi era quel calore piacevole dell'eccitazione che la rendeva molto più sensibile del normale. Il respiro del demone sul collo e sull'orecchio diventavano brividi intensi, come se non bastasse Alexander le parlò solleticando anche la parte "mentale" per eccitarla. Si emozionava quando gli sentiva dire "sei mia". Era stato così sensuale e ammaliante che non diede alcun peso alle parole come "uccidere". Indossava le calze a rete quindi non sarebbe stato difficile per Alexander trovare lo spazio adatto per toccarla. Espirò con forza mentre il suo viso si colorava di un acceso rosso, avvertì il piacere invaderla dolcemente. Alexander si sarebbe accorto che era più bagnata del solito. Inarcò leggermente la schiena poggiandosi anche con il viso contro la parete, ma con quel movimento sentì maggiormente l'erezione del demone. Le scappò un piccolo gemito, mentre il suo corpo tremava come se il desiderio cercasse di scuoterla, e lei invece cercava di resistergli ma diventava sempre più difficile. Si strinse contro il muro con il seno così da intrappolare le dita di Alexander contro di lei, come se avesse temuto che fuggisse.
    Alexander poi le confessò che l'aveva sentita la notte, che aveva capito tutto. Niniel si irrigidì come una statua per la vergogna: come faceva a saperlo, come diavolo riusciva a capirlo? Strinse i denti, cercando di frenare il suo respiro ormai pieno di affanno. Perché era così vulnerabile con lui? Aveva ragione, e non le piaceva che avesse ragione, perché in quel modo poteva manipolarla come voleva. Tuttavia non voleva rifiutarlo, aveva troppo bisogno di godere e lui continuava ad alimentare quello sfrenato desiderio. Come avrebbe potuto contrastare una cosa simile? Diede un pugno sugli armadietti sconfitta.

    Sì! fece con rabbia ma la voce eccitatissima. Emise poi un gemito, sentendosi come liberata da un enorme peso sul petto. Resistergli era diventato inutile, sopratutto quando lo sentì caldissimo e duro sfregarsi contro le sue carni. Ormai gocciolava sporcando il pavimento.
    Sì... vi prego padrone, non ce la faccio più. fece ormai persa completamente. Strinse le gambe per sentire la sua erezione, sfregandosi contro di lui impaziente. Ci era riuscito a farla estraniare completamente dal luogo, non le importava più dove fosse, lo voleva con tutta se stessa.
     
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    Sentirla sprofondare così, lentamente e inesorabilmente, nella più totale perversione con il corpo e con la mente era una goduria indescrivibile, non era il corpo di Niniel a farlo pulsare in quel modo ma proprio l'idea di averla corrotta e distrutta in quel modo. Risultava davvero irresistibile, a quel punto voleva fotterla e basta, non gli importava di giochi, di persone, della Umbrella o della Altas, la voleva lì, voleva sbatterla con tutta la forza che aveva in corpo e riempirla finché non gli diceva ancora e ancora, fino a che a fermarli non sarebbero stati i loro corpi e non le loro volontà, fino allo stremo e anche più. Quel pensiero lo fece sudare per potersi trattenere, ma ci riuscì e mentre un paio di gocce che gli contornarono il volto si univano sul suo mento, ecco che un sorriso maligno si destava sulla bocca del diabolico Alexander mentre il suo membro si sfregava abilmente per fare eccitare Niniel. L'avrebbe soddisfatta? Certo che no...
    Hai provato a divertirti senza di me... dovrò punirti ancora... quindi ancora una volta niente soddisfazione per te, solo piacere per me...
    Sembrò sgusciare tra le sue burrose grandi labbra, sarebbe stato facilissimo con tutti quegli umori e dallo stato di rilassamento di Niniel, ma doveva resistere, il gioco era appena iniziato e darle subito quello che voleva significava abbassare il tiro. Alexander invece lo alzò, più che letteralmente, spingendo il suo grosso affare ancora una volta nel buchino posteriore di Niniel, riempiendolo con una facilità disarmante grazie agli umori persi dalla ragazza. Non era solo una punizione, aveva scelto quello specifico rapporto anale per poter dare il via ai giochi, ma per ora doveva sfogarsi quindi le sorprese le avrebbe lasciate a dopo. La violò completamente spingendola con forza contro l'armadietto, facendo anche un piccolo rumore che sollevò delle voci in lontananza.
    Ho sentito un rumore... ma sarà stato nulla.
    Non erano soli, dal lato opposto dello spogliatoio c'era qualcuno che rischiava di sentirli. Anche solo lo sfregamento provocato dalla penetrazione di Alexander faceva un rumore osceno e perfettamente percettibile, anche solo un fiato di troppo li avrebbe fatti scoprire e probabilmente Niniel sarebbe morta di imbarazzo. Alexander ridacchiò soddisfatto spingendola ancora una volta contro gli armadietti, stavolta lentamente. Quanto poteva resistere Niniel senza gemere?
     
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    Era bellissimo, anche solo sentirlo sfregarsi contro il suo sesso, era così diverso da quando lo faceva con le dita da sola. Crebbe il suo affanno, così come il suo desiderio. Si pregustava già il momento in cui l'avrebbe penetrata, attendeva sempre più impaziente, ma lui non voleva soddisfarla. Le venne fin troppo spontaneo pensarlo e ci mancò poco che gli dicesse "bastardo", ma sentirlo entrare nel suo buchino posteriore le tolse tutto il fiato per farlo. Inarcò la schiena, premendo la nuca contro la spalla dell'uomo. Non era di certo quello che si aspettava e voleva, ma era ugualmente piacevole e disarmante. Le gambe tremarono ancora di più, scivolò un pochino verso il basso per via delle gambe che si rilassarono completamente, stava quasi per cadere, fortuna che aveva le mani poggiate contro l'armadietto. Le scappò un gemito nel sentirsi riempire di caldissima carne.
    No... non volevo disturbarla padrone, non mi sono divertita da sola. Non mi sono divertita affatto. disse con un tono dispiaciuto, come se lo stesse implorando. Poco dopo sentì una voce oltre gli armadietti che la portarono un attimo di nuovo al presente e vigile. Si portò entrambe le mani alla bocca per tapparsela, e soffocò in quel modo un'altro gemito. Adesso che era tornata completamente vigile percepiva maggiormente la "grandezza" del membro dentro di lei, sconvolgendola sul fatto che riuscisse ad accoglierlo. Piegò il collo per guardare negli occhi Alexander, mostrandogli uno sguardo allarmato, come se gli stesse dicendo "Attento!".
     
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    Sentiva le sue interiora tremare, vogliose di una goduria più forte ed intensa. Niniel stava diventando davvero una pervertita e anche se tentava ancora di restare con i piedi per terra per non farsi beccare oppure non compiere certi atti umilianti di fronte a tutti, le era impossibile negare quale fosse la verità oramai chiara anche al membro di Alexander: le piaceva, godeva da impazzire e riversava tutto quel piacere sul corpo del suo amante che in risposta al suo "attento" fece tutto meno che attenzione. I movimenti del bacino del demone si fecero più decisi, quasi violenti, nel senso che risultavano improvvisi e non votati a farle del male. Il corpo di Niniel sbatteva sugli armadietti sempre più forte, all'inizio sarebbe stato come un lontano tamburo senza origine, poi si sarebbe fatto rumoroso e frequente, chiunque non fosse distratto avrebbe dovuto notarlo ma per loro fortuna le ragazze che si stavano cambiando non se ne erano ancora rese conto. Alexander si avvicinò alla sua testa con lo sguardo quando Niniel cedette sulla sua spalla, andando ancora più a fondo e facendole sentire la sua carne pulsante dentro di lei.
    Ancora mi dici bugie? Mi stai forse dicendo che non vuoi tutto questo? Le senti quelle voci no? Preferisci forse che mi sfoghi su di loro?
    Come una serpe sibilante le fece capire che non ci avrebbe pensato due volte a lasciarla lì violentata e insoddisfatta per poi fiondarsi in un rapporto carnale con le due che erano venute a cambiarsi. Niniel sapeva benissimo che Alexander poteva conquistare chiunque volesse in pochissimo tempo e lo avrebbe fatto più che volentieri: guardandolo negli occhi la ragazza avrebbe dovuto capire che adesso si aspettava una dimostrazione di spassionata devozione perversa, Alexander non le avrebbe permesso di passarla liscia dopo l'ennesimo tentativo di trattenerla. Come "punizione" le pulsazioni del ragazzo diventarono sempre più intense e i movimenti più rapidi, la stava fottendo a dovere e per quanto fosse un rapporto anale Niniel l'avrebbe sentito fin dentro lo stomaco stimolandole ogni centimetro delle sue viscere.
     
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    Non erano bugie, non era riuscita a soddisfarsi, e ad un certo punto si era anche arresa. Sembrava quasi che ogni cosa lei dicesse venisse usata contro di lei, per gettarla ancora di più nella vergogna, ogni cosa che diceva poteva essere usata per punirla. Iniziò a pensare di non parlare più, ma anche in quel caso probabilmente c'era una buona scusa per punirla. Strinse le mani più forte contro le sue labbra tappando anche il naso per soffocare un gemito più stridulo. Sussultò poi alla minaccia di Alexander: aveva voglia di dargli un pugno solo per averci pensato, ma doveva trattenersi, doveva stare al gioco. Smise di tapparsi la bocca, e prese un minimo di ossigeno per poter parlare. Era così difficile farlo, anche solo pensare, lui continuava a violarla facendole andare in ebollizione il corpo per il piacere. Ogni affondo le donava un piacere sempre maggiore. Quel trattamento la costringeva ad ascoltare solo il proprio corpo, tanto che quasi non riusciva a rendersi conto di quanto fossero vicini altre persone.
    No... padrone la supplico. Mi sono spiegata male... fece cercando di non parlare a voce troppo alta.
    Certo che lo voglio, voglio essere io a soddisfarla padrone. fece parlando in modo strano come se fosse in apnea. Più cercava di trattenersi più le sembrava che il corpo si irrigidisse e le facesse male. Si piegò in avanti, poggiandosi contro gli armadietti e inarcò la schiena per sollevare il sedere verso Alexander e offriglielo con devozione.
    La prego usi il mio corpo come più desidera. Sarò felice di accoglierlo padrone. disse tornando finalmente a respirare. La sua corolla di carne di tanto in tanto lo stringeva in spasmi continui.
     
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    Stavolta non riuscì a trattenersi, la sottomissione di Niniel lo fece ridacchiare soddisfatto e vederla così volubile da offrirgli il suo corpo come sacrificio lo fece eccitare al punto da gemere violentemente. Non riuscì a resistere, la prese con entrambe le mani più forte che poteva toccandole il corpo e arrivando fino al seno, così da stimolarlo energicamente mentre pompava con tutte le energie che aveva dentro di lei. La loro unione stava diventando più umida che mai, più rumorosa del necessario e il brusio delle persone lì presenti non fece farsi più sospettoso, probabilmente li avrebbero visti da un momento all'altro, erano condannati. Alexander serrò la presa, impedendole di opporsi, e mentre premeva le sue meravigliose forme con le mani il suo membro spremeva il suo succo bollente dentro di lei, risalendole lo stomaco facendoglielo sentire fino in gola, riempiendola di piacere e di sé, come se volesse invaderla con tutto sé stesso e portarsi letteralmente dietro un pezzo di Alexander per tutta la giornata. E in fondo... il piano era proprio quello. Continuò a venire copiosamente per diversi istanti, anche quando il "tac tac" delle scarpe degli ospiti si fece vicinissimo e incombente, non temeva la conseguenza che li attendeva in fondo, cosa potevano dire loro? Nel peggiore dei casi le avrebbe corrotte come aveva fatto Niniel, ma l'idea di giocare solo con lei lo fece desistere. Prima di "lasciarla in pace" però, dovette farle un altro piccolo dono.
    Mi sento misericordioso... voglio darti la possibilità di redimerti, ma dovrai rispettare delle regole e fare un gioco divertente con me...
    A quel punto il membro di Alexander si trasformò, sembrava quasi che stesse per diventare Demone, ma Niniel non percepì la sua aura opprimente e maligna, semplicemente il suo dolce culetto si ritrovò stracolmo di quella carne che si diramò sui suoi fianchi come una sottilissima mutanda, nascondendosi alla perfezione sotto il vestitino da coniglietta. Niniel continuava a sentire la presenza di Alexander pulsare dentro di lei, ma le mani del padrone si allontanarono gradualmente, così come la sua presenza. Un trucco di magia?
    All'inizio volevo prendere un giocattolo... ma poi ho pensato che farlo con i miei poteri sarebbe stato più interessante... sai, i ragni hanno dei metodi di accoppiamento molto particolari...
    Alexander si tirò su la zip, lasciando lo spazio a Niniel di osservare cosa le era successo: fuori sembrava tutto ok una volta riposizionato il body da coniglietta e nascosto il buco nella calza, ma dentro di sé Niniel aveva un vero e proprio membro diabolico perfettamente funzionante e pulsante che si era aggranfato a lei con un tessuto identico alla ragnatela oscura di Alexander. La versione demoniaca di un giocattolo erotico di quel tipo, con la differenza che dava la stessa sensazione di un vero membro, non un mero surrogato in plastica. A quel punto il demone si sedette di nuovo sulla panchina, ghignando maligno. Presto le avrebbe raccontato le regole del gioco, anche perché fortunatamente gli altri ospiti avevano preferito non impicciarsi...
     
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    Quel suono, anche se avrebbe attirato l'attenzione di molte persone presenti, per lei fu il suono più dolce e gratificante che potesse sentire. Provò un nuovo piacere mentre il suo sesso si inumidiva ancora di altri umori. Strinse i denti, serrò le labbra, tratteneva il respiro più che poteva mentre lui la afferrava con foga, facendole sentire quanto la desiderasse. Stavano giocando ma il desiderio di Alexander nei suoi confronti era forte e vivido. E lei si sentì felice, perché Alexander le mostrava un lato di lui diverso, era come se le stesse mostrando il vero se stesso. Non riusciva a credere che potesse sentirsi felice facendo quelle cose con lui. Il piacere crebbe sempre di più, divenne sempre più difficile controllarsi, i suoi denti stridevano per quanto li serrasse, poi avvertì tutto il calore del suo uomo invaderla abbondante e vischioso, riusciva a sentirlo dentro le viscere e il suo membro che pulsava con forza. Le labbra si schiusero ed emise un gemito rumoroso ma dannatamente liberatorio. Intanto sentiva dei passi sempre più vicini e rumorosi, le sue gambe tremavano, la paura di farsi scoprire divenne più forte. I suoi occhi saettavano per la stanza allarmata, ma Alexander attirò la sua attenzione dicendole che sarebbe stato misericordioso e che voleva fare un gioco con lei. Sapeva che non era nulla di buono e ciò la preoccupava. Poi successe qualcosa di inaspettato e impensabile. Sentì Alexander allontanarsi, ma misteriosamente la sua presenza dentro di lei non si mosse per niente. Confusa si voltò verso Alexander, cadendo in ginocchio per via della tremarella, mentre lui le spiegava che voleva usare un giocattolo con lei ma che alla fine aveva deciso di usare i suoi poteri da "ragno". La sua mente elaborò quelle informazioni ad una velocità assurda e capì perché continuava a sentirlo dentro di lei. Sbiancò di colpo quando realizzò che le aveva lasciato il membro dentro di lei. Era ovvio no? Un demone ragno può fare le stesse cose che fa un ragno. Si preoccupò, balbettò qualcosa, voleva provare a chiedergli se stesse bene, ma dalla sua faccia sembrava che stesse più che bene. Avrebbe voluto urlare "tu riesci a fare queste cose?!" ma alla fine un rantolo mise fine al panico. Beh ovvio che lo sapesse fare, ciò che però la lasciava perplessa era che in teoria, staccato l'arnese sarebbe dovuta diventare carne morta, eppure era ancora bello vispo dentro di lei.
    R-riesci ancora a sentire?! chiese leggermente sconvolta, ma mortalmente curiosa. Aveva ancora l'affanno, dopotutto era come se fosse ancora unita a lui. Si accorse di aver sbagliato formula della frase così riprovò velocemente.
    Volevo dire, padrone riesce ancora a sentirlo? chiese con gli occhi sia curiosi che preoccupati, non aveva studiato affondo la faccenda, quindi si ritrovò a chiedersi se gli sarebbe ricresciuto? O era una sorta di prolungamento a distanza? Aaah perché erano così complicati i demoni?
     
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    La reazione di Niniel lo divertì non poco, la lasciò sulle spine per tutto il tempo necessario, dopodiché si alzò, avvicinandosi a lei per poterla aiutare a rialzarsi. Solo perché stavano giocando non doveva diventare un bruto, quindi gli offrì la sua mano per rialzarsi che ovviamente sarebbe diventata un facile tranello. Infatti, nel momento in cui Niniel si sarebbe fatta aiutare, Alexander l'avrebbe spinta verso di sé facendola quasi cadere, accogliendola tra le sue braccia in modo che il seno di Niniel stimolasse lui e ciò che gli era ricresciuto nei pantaloni stimolasse lei. La voleva mettere nuovamente in imbarazzo, e per risponderle avrebbe atteso che i loro occhi si fossero incrociati ancora.
    Certo che posso sentire...in realtà posso fare cose peggiori... potrei continuare a venire dentro di te, posso farlo muovere, crescere... posso farci mille cose, e le farò... certo che le farò... ma non qui. Le farò davanti a tutti.
    Le mani del demone scesero sul corpo di Niniel afferrandola per le Natiche, quel contatto improvviso le avrebbe dovuto rendere la presenza del "giocattolo demoniaco" più opprimente che mai, ma allo stesso tempo le fece sentire la sua "ricompensa": il caldo membro di Alexander già eccitato, pronto a possederla finalmente dove voleva lei e sfogare un piacere immane insieme, tutto dipendeva da quel gioco.
    E tu mi asseconderai senza perdere altro tempo... la giornata è lunga e io sono già affamato...
    Detto questo l'avrebbe lasciata andare, tenendola in equilibrio. Le aveva dato sufficiente contatto fisico, per ora era abbastanza. Si voltò, dandole le spalle e avvicinandosi alla porta, anche se Niniel non avesse esitato Alexander le avrebbe fatto cenno di seguirlo con le dita, e assieme a quel cenno partirono intense scariche dal giocattolo diabolico dentro di lei, come se stesse spingendo più a fondo. L'obbiettivo era la folla, il centro del casinò dove altre ragazze vestite come lei venivano molestate puntualmente da ogni cliente. Quanto avrebbe resistito Niniel?
     
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    Dalla terza vita

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    Niniel ingenuamente accolse la mano del demone per rialzarsi, ma quasi cadette a terra per via del piccolo tranello che gli aveva fatto per portarla di nuovo vicina a lui. Non era sicura di aver sentito ciò che aveva sentito al tatto, così sollevò lo sguardo verso di lui in attesa di una spiegazione che arrivò e la spiazzò di nuovo. Alexander era una continua fonte di sorprese. Praticamente le aveva detto che potevano fare sesso in modalità wireless. Anche se non erano vicini potevano unirsi ugualmente in quel modo, ecco spiegato perché lo sentiva pulsare dentro di lei come se fosse suo. Nella sua mente presero a scorrere velocissimi varie ipotesi e situazioni, un pochino come in quei video strapieni di immagini che cambiavano dopo pochi secondi. Niniel era intelligente e purtroppo anche creativa e ciò la entusiasmò per la novità ma allo stesso tempo la preoccupò. Con quante lo aveva già fatto? E quante andavano ancora in giro con il suo arnese dentro? Spariva dopo un po di tempo o rimaneva costantemente "attivo"? Il panico la pervase quando le disse che voleva fare quelle cose davanti a tutti. Il suo viso cambiò colore dal pallido divenne sempre più rosso e intenso, e per una che aveva un colorito solitamente pallido si vedeva fin troppo bene. Balbettò qualche sillaba incomprensibile, mentre con le dita indicava spazi immaginari, sussultando infine quando le afferrò le natiche, poiché sembrò quasi che lo avesse spinto ancora più affondo, difatti si aggrappò alla sua camicia soffocando un piccolo gemito fra i denti stretti. Non trovò argomenti da ribattere, dopotutto nessuno si sarebbe accorto di ciò che succedeva dentro di lei perché nessuno poteva vederlo. Niniel rimase un attimo lì ferma e imbambolata, ma quando lui le fece cenno di andare non poteva fare a meno di ubbidire così mosse i primi passi, fermandosi un attimo quando lo sentì pulsare più forte. Le tremarono le gambe ma continuò a camminare fino a raggiungerlo agguerrita. Quando però davanti agli occhi le si palesò la folla, iniziò a pentirsi della grinta che aveva tirato fuori, i suoi occhi saettavano da una zona del locale all'altro. Vedeva le ragazze vestite da coniglietta che portavano dei vassoi, altre erano sedute ai tavolini dei ricchi facoltosi che gli tenevano compagnia e infondo al locale che controllava la situazione c'era Vanelope che lavorava come al suo solito. Si avvicinò subito ad Alexander e gli afferrò un lembo della sua camicia come una bambina spaventata. Il cuore le batteva all'impazzata. Inoltrandosi nella folla notò subito gli sguardi indiscreti di molti uomini sulle sue curve. Abbassò lo sguardo stringendo la camicia di Alexander con più forza. Aveva la sensazione che potessero notare che in lei c'era qualcosa di strano, che camminava in modo strano, o le cosce ancora umide o qualsiasi altro particolare che avrebbe potuto far scoprire quanto fosse perversa. Improvvisamente si sentì lo sguardo di tutti addosso, ma era solo una sua impressione, iniziò a sudare freddo, poi sentì caldo, e il membro dentro di lei ad ogni passo continuava a stimolarla e darle piacere.
     
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    Passarono da un'intima calma al caos della folla che li travolse, letteralmente. La differenza era che Alexander si trovava a suo agio all'interno della marmaglia, invisibile ma allo stesso tempo in rilievo, superiore a chiunque altro in quel momento perché oltre al potere aveva anche il piacere, era come un Dio tra gli uomini, così superiore da non volere nemmeno la loro attenzione, da risultare invisibile. Non aveva bisogno dei loro sguardi, gli bastava che fossero puntati su Niniel e che lo aiutassero a mandare avanti il gioco. Era davvero curioso di scoprire cosa il destino gli avrebbe serbato per quella giornata, come poteva mettere a disagio Niniel' Cosa poteva farle fare che l'avrebbe ancora di più gettata nelle spire della lussuria? Poi eccola lì, un'ispirazione letteralmente più grande del normale che Alexander avrebbe salutato con un sorrisetto malizioso, alzando una mano tanto per accennarle uno sguardo. Vanelope faceva al caso suo, lei non conosceva la Niniel adulta e sapeva benissimo che quel genere di persona quando lavorava cercava sempre qualche distrazione nei momenti di noia. Era la cosa migliore da fare, e sicuramente quella con più possibili risvolti. Alexander si fiondò ad uno dei tavoli da gioco, trascinando Niniel con sé finché non si sedette, tirandole le mani sul petto e stringendola neanche volesse mettersela intorno al collo come sciarpa. Senza dare nell'occhio avrebbe iniziato a bisbigliarle lentamente nell'orecchio i prossimi ordini, il problema era che l'attuale posizione di Niniel non l'avrebbe messa a suo agio.
    Voglio che tu seduca Vanelope per me... sarà interessante vederti giocare con un'altra donna...
    Alexander era seduto e stringeva le mani di Niniel che erano posizionate sul suo petto, con le braccia della ragazza intorno al collo e quindi il prosperoso seno sulle sue spalle. Essendo seduto Niniel risultava leggermente piegata in avanti, incapace di voltarsi e soprattutto di proteggersi con le mani. Per questo mentre il demone parlava qualcuno passava di fianco a lei: i più sporadici semplicemente le toccavano il sedere o il seno, dandole qualche pizzicotto, quelli più furbi e perversi invece fingevano di dover passare in un punto stretto così da poter appoggiare il bacino e la loro erezione davanti all'intimità della ragazza. Qualcuno si soffermò anche più del dovuto, dandole non solo la sensazione di calore ma anche la giusta stimolazione per farla sentire in imbarazzo. Quel posto era peno di mostri pervertiti.
    Lei non ti conosce... inizia giocandoti la carta della ragazza nuova che ha bisogno di qualche dritta... falle capire quanto sei attratta, quanto la desideri... compiaci il tuo padrone e convincila a portarla nei bagni delle zone più erotiche, lì ho già un idea per ricompensarti se ci riuscirai... mi raccomando: non deludere il tuo padrone.
    L'avrebbe tenuta lì ancora per un pò, bloccata e facile preda dei pervertiti molestatori, solamente dopo l'avrebbe lasciata per far si che potesse iniziare a spostarsi. Per incoraggiarla, il membro diabolico dentro di lei avrebbe spinto ancora un pò, iniziando a tremare lentamente ma quanto bastava per iniziare a mescolare il seme che il demone aveva lasciato dentro di lei.
     
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47 replies since 19/10/2015, 13:42   370 views
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