Monolocale Heidern

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    La prima volta che entrò in quel piccolo monolocale, Leona si sentì nel pieno delle sue forze. Nonostante stesse passando un periodo della sua vita completamente diverso a come era stata abituata, l'acquisto di quel piccolo monolocale le sembrò una grande conquista, ma soprattutto il primo passo per ricominciare la sua nuova vita. Una vita non adagiata nel lusso e nel rispetto della popolazione di Kurayami, nella vita al palazzo centrale, con una camera da letto per ogni stato d'umore e una vasca da bagno per ogni bagnoschiuma.
    La porta era semplice, seppur di un bel mogano scuro, non aveva rinforzi. Dopotutto si trattava di un monolocale, classica stanza di chi o non può permettersi oltre, o nel nostro caso, di chi non vuole passare inosservato. Il pavimento, probabilmente l'unico tocco di classe della piccola abitazione, era completamente in parquet. La luminosità della stanza, sebbene ci sia portati a pensare potesse essere quasi inesistente, era invece cospiquamente distribuita da una grossa finestra che si allungava per tutta la parete, sotto la quale vi si trovava il letto, un futon da una piazza e mezza, abbastanza largo per poter ospitare due persone, ma gelosamente comprato da Leona per sdraiare in tutta la comodità possibile, le sue prosperose forme per la notte. Il resto della stanza era decorato da un piccolo armadio, due necessari fornelli, e un piccolo bagno, con lavandino gabinetto e doccia con tendina, il tutto separato dal resto della casa da una piccola porta a fisarmonica in legno. Nient'altro che non fosse necessario, nessuna decorazione, quadri, poster, nulla. Magari un giorno chi lo sa, qualcosa l'avrebbe messa...
     
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  2. adri_futafan
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    Pioveva come in un film americano. L'acqua veniva giù in maniera talmente violenta che faceva quasi male.
    Shin non aveva più fiato in corpo. Aveva combattuto a lungo e ora era stanca, quasi esausta. Le nocche, ormai arrossate e spellate, le dolevano per lo scontro, così come il labbro inferiore, che ormai aveva smesso di sanguinare.
    I pantaloni mimetici erano visibilmente danneggiati in più punti, mentre degli abiti superiori rimanevano soltanto una maglia a mezze maniche dello stesso colore e una felpa lacera il cui cappuccio ormai zuppo si stava lentamente staccando.
    L'operazione non era andata nel migliore dei modi: doveva semplicemente avvicinare alcuni spacciatori e prenderli vivi... Non si era accorta degli altri membri della gang e la missione si era trasformata da passeggiata a incubo.
    "Stupida!" continuava a ripetersi "Stupida! Stupida Stupida! Stupida!"
    I passi della ragazza erano sempre più lenti e incerti, mentre i quattro inseguitori le erano sempre alle calcagna. Non poteva andare avanti così.

    Shin vide con la coda dell'occhio uno dei quattro teppisti lanciarsi addosso a lei, facendo appena in tempo per assecondare la caduta. Una volta a terra, si divincolò dalla presa del placcatore, liberandosi con un calcio, quindi si rialzò goffamente in piedi e lo colpì con un altro calcio, stavolta sferrato in mezzo alle gambe. Il ragazzo lanciò un grido stridulo e acuto, quasi femmineo. Stravolta, Shin si voltò verso gli altri tre e assunse una guardia stanca.

    -Ce n'è anche per voi, bastardi!- gridò loro.
    In cuor suo, la ragazza sperava che questo bastasse a farli desistere, perchè in quelle condizioni non poteva certo sostenere un combattimento.
     
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1 replies since 3/7/2015, 22:16   78 views
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