Ricominciare... sì, ma da dove?

Per Demi.

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  1. QuerulousDemi
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    La periferia di Kurayami... un insieme di zone tutt'altro che rassicuranti, ben distanti dalle aree più popolate e sicure. Il genere di luogo perfetto per commettere crimini e portare a termine attività illegali. Il genere di luogo che più necessitava di un vigilante, pronto a far rispettare le leggi, i diritti, e proteggere chi non aveva il potere di farlo. Per questo Daniel, quella sera, si era recato in zona. Manteneva un occhio attento, analizzando in modo approfondito l'ambiente circostante, ma la sua ricerca, inizialmente, parve non trovare alcun tipo di attività losca da nessuna parte. Attraversava locali su locali, negozi su negozi, uno più decadente e raccapricciante dell'altro, finché eventualmente non si imbatté in uno che parve attirare la sua attenzione più degli altri. Orribile, squallido, proprio come tutti gli altri, ma questo pareva avere qualcosa di diverso. Entrò dall'ingresso principale, indossante degli abiti diversi, molto meno appariscenti rispetto all'uniforme che era solito portarsi dietro, proprio per cercare di attirare meno attenzione possibile. Alcuni degli occhi presenti nel locale si voltarono verso di lui, incuriositi, ma che persero rapidamente interesse, tornando a mangiare e alle proprie attività. Il ragazzo si guardò in giro. La prima cosa che gli risaltò all'occhio, quasi immediatamente, fu che tutte le cameriere possedevano tutte la stessa espressione: vuota, seppur tentassero di esprimere emozioni. Sembravano delle attrici poco credibili. Dan si grattò la testa, mentre si metteva a sedere ad un tavolo per ordinare, se fosse rimasto troppo tempo in piedi a non fare nulla qualcuno avrebbe potuto cominciare a sospettare di lui. Una cameriera, poco dopo, giunse da lui. Anche lei portava la stessa vuota espressione delle altre. Capelli corvini, un viso che tuttavia, fatta eccezione per la mancanza di sentimenti, sembrava non portare alcun difetto, quasi come se fosse stata creata anziché nata. Tutto ciò stava creando non pochi dubbi nella mente del Reyes, il quale, immerso nei pensieri, fu risvegliato dall'inespressiva ragazza che continuava a chiedergli cosa volesse.
    "Latte alla fragola."
    Rispose senza quasi nemmeno pensarci. Un ordine decisamente fuori dal comune, per un locale come quello. Allontanarsi così tanto dalla sicurezza del centro città per chiedere un pò di latte alla fragola? Alcuni clienti risero, evidentemente divertiti dall'apparente immaturità dell'ordine. Il diciottenne li ignorò completamente. Dopo un breve lasso di tempo la cameriera tornò con l'ordine, ma il biondo non fece nemmeno in tempo a ritirarlo che delle grida provenienti dall'esterno lo misero in allerta. Pagò al volo senza nemmeno consumare ciò che aveva richiesto, schizzando fuori dell'edificio, uscendo dalla porta che conduceva al retro del locale. Uno spettacolo scandaloso e a dir poco disgustoso si presentò dinanzi a lui: due uomini, piuttosto vecchi a giudicare dall'aspetto, stavano tentando di stuprare una delle cameriere del locale. Mentre uno, appoggiato al muro, sfregava il suo coso fra i glutei della ragazza, l'altro se ne stava davanti a lei, evidentemente occupato anche lui. Daniel non ci vide più dalla rabbia. Finora non aveva ancora assistito ad un simile atto deplorevole e schifoso dal vivo, ma ora che lo aveva fatto non avrebbe più potuto cancellare quella vista dalla propria mente. La sua espressione, da neutra qual'era, andò a diventare immediatamente ricolma di rabbia, furibonda. In men che non si dica, la figura del docile e innocuo diciottenne scomparve, completamente oscurata e coperta da un'armatura tutto meno che confortante. Non diede tempo ai due di spiegarsi o dire qualcosa: immediatamente si avventò su di loro. Come prima cosa, rapidamente calciò colui che gli dava le spalle (e che quindi era rivolto verso il muro) al fianco, mirando non a disabilitarlo ma proprio a per lo meno frantumargli le costole, facendolo cadere a terra, dolorante. Mentre, quello appoggiato al muro, avrebbe fatto una fine assai più cruenta: dopo aver allontanato, tirandola via dalle grinfie dello stupratore e facendo attenzione a non farle troppo male, la cameriera, il Reyes avrebbe speso una manciata di secondi a riempire di pugni il viso del malvivente, fintanto che la sua ira sarebbe perdurata. Al termine di tutto, uno dei due era incosciente a terra, mentre l'altro, col viso ormai praticamente irriconoscibile, probabilmente morto. Le nocche del giovane stavano sanguinando: avevano incontrato più volte il cranio del suo bersaglio, tuttavia le fasciature che portava alle braccia evitavano di mostrare le ferite, anche se erano palesemente ormai tinte di rosso sangue, lì dove dovevano essere le lesioni. Uscito da quel temporaneo stato di berserk nel quale era caduto, Kobal abbandonò il corpo di Daniel, l'oscurità attorno a lui dissolse nel nulla. Si guardò intorno: la cameriera era sparita, probabilmente spaventata dall'evento. Un'altra figura, tuttavia, attirò l'attenzione del ragazzo. Una figura piuttosto minuta, malridotta e visibilmente piuttosto stanca, giaceva seduta a terra, poco distante dal dove si era svolto il tutto. Allarmato, Dan accorse in suo aiuto. Non chiese nulla, nemmeno il nome: la prima cosa che fece fu portare una mano sulla fronte della sconosciuta, in modo da verificare se avesse la febbre o si sentisse male, per poi analizzare i vestiti rapidamente con lo sguardo alla ricerca di macchie di sangue o ferite. Solo a quel punto avrebbe chiesto:
    "Stai bene? Riesci a muoverti?"
    Non sapeva se fosse una ragazza o un ragazzo. I vestiti coprivano completamente il suo corpo, e l'unica cosa che risaltò all'occhio fu la coda che giaceva lì vicino, ma almeno per il momento non avrebbe chiesto nulla a riguardo: la priorità del ragazzo, in quel momento, era assicurarsi di fare tutto il possibile per aiutare. Avrebbe tentato di aiutare la misteriosa figura ad alzarsi, facendo attenzione a non farla sforzare troppo, e sorreggerla qualora ne avesse avuto bisogno.
     
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3 replies since 28/1/2015, 18:10   103 views
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