Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. †_†yun yun †_†
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    Daniel si fece abbastanza pregare, prima di essere convinto a seguirla. Lei con una battuta spiritosa affermò che non aveva intenzione di ucciderlo e che quindi poteva fidarsi. La gente del parco li osservava incuriositi, di certo non passavano molto inosservati. Inoltre il loro atteggiamento di poco prima aveva attirato molti sguardi intimoriti ma anche rispettosi. Misaki camminava a testa alta e dopo poco anche il ragazzo parve seguirla più convinto, forse perché leggermente infastidito dagli occhi della gente.
    Raggiunsero il chiostro e dopo avergli chiesto quali gusti preferiva ordinò per entrambi. E anche qui si sarebbe imposta per pagare lei, anche se era una donna: "Sono più grande di te, ho un lavoro e hai salvato la vita a me e quindi a mio figlio. Non ti farò pagare per niente al mondo." Eccolo comparire ancora una volta,il tono autoritario, sebbene adesso fosse condito con un pizzico di risata. Quando si furono accomodati ad un tavolino libero, Misaki assaggiò per primo il gusto alla nocciola e poi quello al latte. La ginecologa le aveva tolto molti frutti, quindi aveva dovuto rinunciare al suo preferito -fragola-, per prenderne altri meno pericolosi. La sfilza dei sacrifici per il piccolo aumentava ogni giorno sempre di più. Daniel provò in qualche modo a rompere il silenzio, raccattando tutto il coraggio di cui era disponibile nel parlare con un'estranea. E la sua domanda risultò abbastanza sciocca. Lei tuttavia rispose con semplicità, cercando di metterlo a proprio agio: "Capisco il perché della domanda. Ho un nome giapponese perché mia madre era nata là. Poi si trasferì qui nell'impero, conobbe mio padre e sono nata io. Mi sono trasferita qui nella capitale dopo le superiori. Prima vivevo in un paesino del sud, sul mare." Gioviale, prese a dargli anche più informazioni di quante gliene avesse chieste, tutto col chiaro intento di farlo rilassare. Poi prese a raccontargli del suo lavoro e con fare cospiratorio gli rivelò che i gelati che faceva lei erano molto più gustosi. Nonostante la differenza di età era bello poter scambiare due parole con una persona normale, che apparentemente non sembrava avesse secondi fini nei suoi confronti. Era un'esperienza che negli ultimi mesi aveva abbandonato. Notò che Daniel le fissava di tanto in tanto le cicatrici, cercando però di non farsi scoprire. Era davvero caruccio quando spostava gli occhioni da un'altra parte per paura di essere visto. Così per toglierlo dall'impiccio gli raccontò la loro storia, senza però scendere troppo nei dettagli: "Non ho sentito male, anzi. Queste cicatrici sono il mio pegno d'amore. Non mi sono mai pentita di essermele fatte. Le puoi guardare, non mi offendo." Poi lasciò che il giovane traesse le proprie conclusioni, mentre lei continuava a mangiare quel fresco gelato. Infine, cercando di metterlo definitivamente a proprio agio gli chiese la sua storia: da dove veniva, chi era, che ci faceva... Non era un'impicciona. Aveva solamente voglia di farsi due chiacchere in spensieratezza.
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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