Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. QuerulousDemi
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    La ragazza lasciò andare via il criminale, ammonendolo e lasciandolo con ciò che pareva essere una minaccia di morte: la cosa parve non infastidire minimamente Dan, che, di tutta risposta, si limitò ad annuire, come se acconsentente, mentre guardava l'uomo allontanarsi malridotto. Notò il viso della donna concentrarsi sull'uomo per un breve lasso di tempo: stava cercando realmente di imprimersi la sua faccia per ricordarsi di lui? Il diciottenne si lasciò sfuggire un piccolo sorriso compiaciuto per un istante, tornando poi ad un espressione neutra. Mentre il malvivente fuggiva correndo, la ragazza, ora presentatasi con il nome di Misaki, si avvicinò al Reyes, offrendogli una stretta di mano. Notò il plurale al posto del singolare all'inizio della frase.
    "Il piacere è mio, Misaki, sono Daniel."
    Facendo uscire a sua volta la mano destra dalla tasca, allungò dunque il braccio per accettare la stretta di mano. Ora che la aveva davanti a sé poteva vedere chiaramente che le cicatrici che ella portava sul volto si estendevano di un bel pò lungo le guance. Quella vista lo irritava leggermente, ma decise di non scavare più a fondo per non riportare a galla pensieri probabilmente dolorosi. Rimase sorpreso non appena Misaki gli offrì un gelato.
    "Beh, ecco- vorrei, ma io veramente..."
    Tentò di opporsi, non è che non gradiva la sua compagnia, anzi, la riteneva decisamente affascinante, ma le tendenze asociali e solitarie erano forti, e voleva continuare a svolgere il suo compito di vigilante nel parco. La ragazza, tuttavia, lo strattonò, trascinandolo per il braccio verso il chiosco. Non si oppose: sapeva che lo stava facendo per ringraziarlo, e continuare a rifiutare sarebbe stato decisamente poco gentile. Sospirò, mentre si lasciava trascinare verso la destinazione, tenendo il passo quanto bastava per non cadere. Certamente la giornata aveva preso una piega inaspettata. Era andato al parco con l'obiettivo di rilassarsi e ora, dopo aver aiutato qualcuno, quel qualcuno, una carina ragazza, probabilmente molto più anziana di lui, si stava imponendo per offrirgli qualcosa. Era pensieroso, ma gli sguardi che i passanti gettavano sulla strana coppia lo fecero tornare alla realtà. Visibilmente impacciato, Dan tornò rapidamente sui suoi passi, non richiedendo più che Misaki lo trascinasse, seguendola invece di suo volere. Tutta quell'attenzione lo metteva un pò a disagio, sulla sua faccia risiedeva un'espressione piuttosto palese di imbarazzo, anche se tentava di celarla. Non era più sicuro e sorridente come suo solito.
    "Quindi, ahem..." Tentò di iniziare conversazione mentre ormai erano quasi arrivati al chiosco. "...dimmi, Misaki, sei-" Una voce, probabilmente la mente, riecheggiò nella sua testa. Aspetta, idiota! Pesa le tue parole attentamente. Ricorda: non chiedere età, peso, o fattezze fisiche. Le donne si offendono! Non chiederle nemmeno se è sposata, potrebbe capire che tu sai che lei è incinta. Parlare con le ragazze era proprio un'impresa per il giovane. Fermatosi a metà sentenza, frenato dal suo stesso cervello, si riprese da dover si era fermato, in modo piuttosto strambo, dopo pochi attimi spesi in silenzio a fissare il viso della sua interlocutrice. "-Sei di queste parti? Mi sembri piuttosto informata." Noooo! Non devi essere informato per sapere dov'è un maledetto chiosco di gelati, razza di cerebroleso! Non appena realizzò questo, l'espressione di imbarazzo che portava sul viso si rafforzò ulteriormente. Immediatamente Dan tentò di guardare da un'altra parte, per nascondere suddetta espressione dalla ragazza. Ormai erano arrivati a destinazione.
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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