Scosse Profonde

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  1. †_†yun yun †_†
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    Lucien annuì, il silenzio e la riservatezza erano caratteristiche tipiche del suo popolo. "Posso garantirti che so baciare molto meglio, solo che questo è il modo più sicuro per far sì che la manipolazione sia corretta. Come se stessi trasferendo in te alcune delle nostre capacità. Ma ognuno è libero di crederci." Le disse a mo' di spiegazione. Generalmente era immune a quel tipo di battutine e anzi si riteneva un amante sopra la media. O per lo meno questo era quello che le donne dicevano di lui.
    I due scesero in profondità, là dove le acque diventano nere come la pece. Per chiunque sarebbe stato impossibile vederci, ma per un leviatano era come se il sole stesso risplendesse in fondo agli abissi. Non appena raggiunsero il suolo, Lucien assaporò la frescura sulle squame e scrollò l'intero corpo, come per lavarsi. Ben presto l'acqua limpida e incontaminata avrebbero fatto risplendere le sue squame, dando loro la brillantezza originaria. Questo al limite poteva definirsi un mezzuccio per attrarre le femmine durante il periodo del corteggiamento. Tuttavia era una pratica che con le terrestri non aveva mai avuto alcuna voglia di provare. Non appena fu soddisfatto del proprio aspetto, tornò a fissare la sua nuova compagna di avventure: non era proprio avvezza a chiedere favori. E men che meno a pregare un'entità come la terra. Scosse il capo come se non si aspettasse grandi risultati. Vanelope colpì con forza il terreno sabbioso e lui fu subito in grado di percepire delle violente vibrazioni. Evidentemente la madre terra era incline ad ascoltare preghiere. Oppure provava un certo affetto per quella creatura dai lucenti capelli verdi. Sorridendo chiuse gli occhi, pronto a invocare l'entità del mare:"O padre possente, accogli le mie suppliche. Libera la tua forza, manifesta la tua onnipotenza e sprigiona il tuo potere. Concedici delle spumeggianti onde e delle onde grandiose, affinché liberino i nostri spiriti dagli affanni della vita!" E così dicendo, giunse le mani sul petto, lo sguardo chiaro e limpido rivolto verso il nulla. Un rombo più forte di una cascata invase le orecchie di entrambi, dirompendo impetuoso intorno a loro. Ecco la nascita volontaria di uno tsunami. Una scossa profonda alla terra e una preghiera antica come il mare stesso. Lucien iniziò a gioire entusiasta, sguazzando a destra e manca, come quando era un bambino. Travolto dall'euforia, prese la mano di Vanelope che forse non aveva ben capito cosa era successo. "Ci siamo riusciti! Aggrappati a me, faremo prima!" Le gridò ebbro di gioia. E senza aspettare una vera risposta prese a nuotare con tutta la forza che aveva, sentendo però che il corpo della giovane donna non era affatto pesante come potesse apparire. Sorrise ancora di più, mostrando il suo volto ferino al cielo sempre più vicino.
    Esplosero fuori dall'acqua nell'esatto momento in cui le prime onde iniziarono a formarsi. Ben presto l'acqua intorno a loro veniva come risucchiata alle loro spalle e fu solo grazie alla forza di entrambi che non vennero trascinati indietro. Guardò la donna, pronto a condividere il suo entusiasmo con lei e si accorse che la manipolazione era ancora attiva. "Scusami, ora ti restituisco i tuoi sensi." Ma questa volta la presa sulla nuca si fece più ferrea, mentre avvicinava le labbra alle sua. La baciò con molta più passione e con ardore improvviso osò irrompere oltre quelle morbide labbra, insinuando la propria lingua nella sua bocca, concedendole un bacio dal sapore del mare puro. Poi si staccò guardandola divertito. L'oceano aveva questo potere su di lui, era capace di cambiare il suo umore e il suo modo di porsi con gli altri. "Sempre convinta che non sappia baciare?" Le chiese malizioso.
    Guardò le onde e capì che era quasi tutto pronto.
     
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