Scosse Profonde

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  1. Hina-Poppezinga
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    Dopo essersi tuffata riuscì a vedere bene la forma di Lucien, e si stupì nel notare che infondo quell'aspetto gli donasse più di quello umano. Le scaglie sul viso e sul corpo lo rendeva abbastanza feriale da attirare lo sguardo, forse era solo una impressione data dall'acqua, ma sembrava perfino più muscoloso e definito. Cercò di seguirlo sperando di non perdersi nelle profondità del mare. Fortuna che riusciva a vedere benissimo di notte grazie ai suoi occhi da Kaiju. Lucien si raccomandò subito di non farne parola con nessuno della scoperta della sua razza, per non metterli in pericolo.
    Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me, mi raccomando però per la stessa cosa. Gli umani ci credono ancora una leggenda e che siamo tutti rinchiusi nel sottosuolo. Quindi ti capisco benissimo. disse a gran voce per farsi sentire per poi concentrarsi nel nuoto. Lucien aveva la razza dalla sua, Vanelope invece doveva affidarsi alla propria forza che venne messa alla prova con un flusso di corrente contraria che la fece rallentare. Non si arrese comunque, tirarsi indietro solo per un pochino di fatica sarebbe stato umiliante, non poteva di certo fare una magra figura con una creatura marina orgogliosa. Dopo lunghi minuti riuscirono a raggiungere il punto secondo Lucian adatto a ciò che volevano fare. Le spiegò che avrebbe fatto una manipolazione acquatica su di lei, e che non doveva colpirlo per quello che stava per fare. Annuì convinta, aspettandosi tutto fuorché un contatto fra le loro labbra. Difatti inizialmente ebbe l'istinto di tirarsi indietro, ma si fermò quando avvertì le fredde labbra del tritone e una strana sensazione di umido e fresco su tutto il viso. Chiuse quindi gli occhi attendendo che Lucien finisse, avvertì le sue labbra morbide ma fresche, così diverse dalle labbra che era abituata a saggiare, perfino il suo odore era completamente diverso: sapeva di mare e di fresco, un aroma molto piacevole. Chissà quante donne aveva sedotto con quell'aroma? Da brava non fece nulla per interromperlo, quando sentì la bocca del ragazzo allontanarsi si ritrovò la vista leggermente offuscata a causa della patina, ma le sembrava di poter respirare meglio di prima. Aveva capito che era necessario, ma Vanelope era una donna diretta, ghignò quindi divertita verso il ragazzo.
    Ceeerto, manipolazione acquatica come no. disse divertita per poi farsi una piccola risata. Serviva proprio poggiare le labbra per farlo? Probabilmente sì, ma le piaceva punzecchiarlo, quell'aria così seria lo rendeva appetibile ai piccoli dispetti.
    Funziona questa scusa anche con le altre ragazze? Sai dovresti impegnarti un pochino di più, baci da schifo. disse sempre più divertita. Ascoltò poi successivamente le sue istruzioni capendoci ben poco: doveva quindi scendere giù in profondità fino a poggiare i piedi al suolo e poi parlare con la terra? Dopo averla coccolata doveva colpire il suolo...ok tutto chiaro. Gli fece cenno di aver appreso e si tuffò per iniziare a scendere in profondità. Ci mise qualche minuto prima di arrivare a destinazione. Il silenzio la avvolse, riusciva in qualche modo a non sentirsi schiacciare dalla pressione, nonostante la profondità continuava a sentirsi leggera, rilassata, non provava nemmeno freddo. Doveva ammettere che qualsiasi cosa avesse fatto quel ragazzo era fantastico, riusciva perfino a respirare. I piedi dopo pochi minuti toccarono il suolo sollevano la sabbia in sbuffi vaporosi che si disperdevano nell'acqua. Fissò il terreno ancora perplessa e scettica, ma decise di seguire il consiglio del ragazzo.
    Ehi terra, sono io, quella che si rifugiava sempre nei tuoi condotti, ti ricordi? Quello strano ragazzo mi ha detto che se te lo chiedo puoi crearmi un'onda. So che puoi aiutarmi quindi...ehm quindi io vado eh? Senza offesa. non era la richiesta più poetica, ma per Vanelope sembrò più che sufficiente. Cercò di concentrasi per non perdere il controllo sulla sua trasformazione, ma doveva raccogliere la forza originaria di quando era gigantesca. Divenne leggermente più alta e massiccia ma comunque non cambiò forma. Colpì il terreno cercando di farlo con tutta la forza che aveva nelle sue gambe, e a giudicare dai suoi quadricipiti ne doveva avere tanta. Si chiese se potesse bastare, quindi dopo aver colpito il terreno con due pesanti pestoni cercò con lo sguardo il ragazzo per le prossime istruzioni.
     
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56 replies since 22/12/2014, 12:19   414 views
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