Scosse Profonde

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  1. †_†yun yun †_†
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    Non gli piaceva essere toccato all'improvviso, soprattutto da chi non conosce. E la pelle dei terrestri per lui era ancora fastidiosa. Quindi non accettò tanto facilmente il contatto improvviso: Vanelope sapeva davvero invadere lo spazio vitale altrui. E certamente, come affermava, aveva anche la forza. Ma c'erano talmente tante variabili e complicazioni nel mezzo che sarebbe stato estremamente difficile poter realizzare quel progetto. Cercando di assumere un tono neutro spiegò alla donna:"Non è così semplice. Bisogna trovare un posto adatto. Bisogna nuotare fino a quel punto. Bisogna chiedere alla terra di assecondare il proprio volere. E poi bisogna chiederlo all'oceano e usare una certa formula. Solo a quel punto è possibile risalire in superficie per cavalcare le onde." Osservò le reazioni della sua interlocutrice e scosse il capo. "Donne" Pensò. Gli procuravano sempre un'infinità di lagne. Era anche vero che dopo mostravano certe espressioni quasi adorabili e senza dubbio spontanee. Sapeva che anche quella volta sarebbe rimasto fregato. Sospirò a voce alta, scrutando nella notte, come se stesse prendendo la decisione più difficile della sua vita. In realtà anche lui adesso aveva voglia di cavalcare. Solo che non sapeva se fidarsi di lei o no. Per poter attuare il loro piano avrebbe dovuto trasformarsi di fronte a lei e trascinarsela dietro nelle profondità marine. L'aria per l'umana non sarebbe stato un problema. Era solo una questione di fiducia. La scrutò ancora per un attimo, poi decise che in fondo non rappresentava una grande minaccia per lui e non aveva intenzione di portarla nelle rovine del suo popolo. "Bene, Vanelope, sembra che sia il tuo giorno fortunato. Ti porterò dove dovrai usare la tua forza. Ma non dovrai assolutamente fare domande al riguardo. E quando scuoterai la terra, ti spiegherò alcune cose." Cercò conferma nei suoi limpidi occhi verdi. Poi si tuffò. Si tolse gli abiti umani, ripiegandoli e legandoseli dietro la schiena. Assaporò l'energia del mare scorrergli dentro e la accolse come una cara amica. Si abbandonò a quella sensazione di grembo materno e subito il suo corpo mutò. Una lunga e sinuosa coda sostituì le gambe terrestri, alcune scaglie lentamente comparvero intorno al viso e agli arti superiori, le mani si fecero leggermente palmate. Con una potente spinta della pinna risalì in superficie, guizzando ben oltre il confine tra mare e cielo. "Tuffati, Vanelope!" Gridò nella notte.
     
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