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Siriuke
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Gli occhi scarlatti di Kain si posarono su Manatsu, proprio mentre Yui si era allontanata con la sua ordinazione, osservandola mentre incrociava le braccia sotto al petto, con quella sua aria scontrosa e scocciata: chissà, forse voleva accoglierlo lei per prima, così il giovane iniziò ad immaginare che ci fosse una specie di competizione tra le due, sorridendo divertito sia per questi pensieri, sia perchè le curve che metteva in mostra, anche se solo per poco, non erano affatto niente male.
Tuttavia il giovane ritornò ad osservare Yui mentre ritornava a sedersi alla sua sinistra, prendendo una bustina di zucchero, aprendola e versandone il contenuto all'interno della tazzina, iniziando a mescolare il tutto con un cucchiaino.
Le sue motivazioni sembravano proprio campate in aria e la cosa lo sospettò nuovamente, inoltre il suo comportamento da bambina gli diede molto a cui pensare, insomma una bambina non può aprire un'attività di questo tipo da sola: forse c'era lo zampino dell'altra ragazza, il che poteva spiegare il suo dubbio, tuttavia l'incertezza rimase nella sua mente ma non volle rovinare l'atmosfera; se le piaceva così tanto comportarsi da bambina, Kain l'avrebbe lasciata fare, senza però sottovalutarla.
Oh abitete qui sopra? Tu e l'altra ragazza? Beh così se una delle due si sveglia tardi può subito scendere e ritrovarsi al lavoro.
Commentò il giovane finendo di mescolare il caffè, appoggiando il cucchiaio sul tavolino, iniziando a sorseggiare la bevanda calda: egli ascoltò le sue domande, a quanto pare sembrava essere molto interessata a lui e ai motivi della sua visita.
Non mi sono perso, sono anche io nato qui a Kurayami ma ora mi sono stabilito a Roma per lavoro: tuttavia di tanto in tanto ritorno qui con un volo, e ritorno nella mia patria per motivi personali.
Rispose Kain senza però specificare troppo i motivi della sua visita, d'altronde anche egli non avrebbe potuto spiegare il motivo dato che non riusciva a spiegarsi il perchè: tuttavia egli continuò ad osservare Yui mentre sorseggiava la sua cioccolata calda, sporcandosi leggermente le labbra.
Piuttosto, mi stavo chiedendo come mai questo posto si chiamasse Nightmare Maid-Cafè: sembra proprio un posto molto accogliente e non vorrei che ad uncerto punto tutto ciò diventi un incubo, anche se sarebbe interessante vedere il cambiamento.
Commentò ridacchiando il giovane, mentre continuava ad osservare la sua interlocutrice, finendo con un ultimo sorso il suo caffè, appoggiando la tazzina ormai vuota sul tavolino..
