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Siriuke
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CITAZIONENarrato
Parlato
Pensato
In quel periodo Kain non si trovava nel proprio paese d'origine, egli era stato portato a Roma per un colloquio di lavoro molto particolare in una importante banca della capitale: un incarico alquanto prestigioso non c'era dubbio ma nonostante ciò, il giovane non poteva stare troppo lontano dalla propria terra natia, così di tanto in tanto, egli ritornava a Kurayami, spinto da un forte desiderio, desiderio che però svaniva misteriosamente una volta toccato il suolo giapponese.
Così accadde quella sera, quando il giovane dai capelli castani uscì dall'areoporto di Kurayami, salendo su un taxi in direzione del centro della città: il cielo era cupo, carico di nubi minacciose mentre il taxi lasciò il giovane poco prima del centro, avrebbe fatto un pezzo di strada a piedi.
Avvolto da un mantello marrone, Kain si incamminò per le vie della città e non si accorse che nel suo girovagare si era fatta una certa ora: per di più a complicare la situazione, ci si mise di mezzo la pioggia, iniziando a cadere copiosa accompagnata dal fragore dei tuoni.
Tuttavia, nonostante la pioggia, il freddo e i locali che pian piano si stavano riempiendo di clienti alla ricerca di un pasto caldo per fronteggiare il temporale, Kain continuò a camminare imperterrito fino a quando non raggiunse un locale che attirò la sua attenzione.
Nightmare Maid-Café uhm? Questo non lo avevo ancora visto, deve essere nuovo.
Pensò il giovane, restando a fissare il locale sotto la pioggia: se ci fosse stato qualcuno all'interno di sicuro si sarebbe spaventato vedendo una figura alta ed incappucciata fissare il locale, restando li ferma sotto la pioggia.
Un fulmine illuminò il cielo e avrebbe permesso alle persone che lavoravano al suo interno, di vedere per un istante il volto che si nascondeva sotto il cappuccio, fissando nella propria mente un unico ma inquietante particolare: i suoi occhi scarlatti..
