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.Zetsu aveva voglia di divertirsi un po' quella notte. Il lavoro in nero fruttava buoni guadagni, e quale posto migliore di quello in cui si dirigeva per spenderne una parte?
In quel momento Zetsu aveva deciso di far prevalere la metà nera. Nonostante fosse quella malvagia, era anche quella che si sapeva divertire meglio. La metà bianca non aveva nulla da ridire, finchè l'altra non si spingeva troppo oltre i limiti della legge per i suoi divertimenti.
Il proprietario dell'Atlas Game aveva messo su un'attività che gli fruttuava chissà quanti soldi, era davvero un genio. E, appena Zetsu entrò nell'edificio, si accorse che non aveva badato a spese.
Il primo piano era dedicato al casinò, Zetsu lo attraversò velocemente e si diresse al piano di sopra. Depositò dei soldi, e poi fu pronto a giocare.
Tornò al piano di sotto, eccitato come un bambino, si sistemò ad un tavolo e iniziò a giocare a carte. Inutile dire che lo guardarono storto, Zetsu era completamente inappropriato a quel luogo. E non per via del suo aspetto, ormai di quei tempi si vedeva tanta gente strana in giro, ma per il modo in cui era vestito. Cioè come sempre, con il suo lungo abito nero e dei sandali. Sotto il vestito Zetsu non indossava altro, ma gli altri questo non potevano saperlo.
Zetsu iniziò presto a perdere, e i soldi diminuirono tanto velocemente quanto la sua pazienza. Perse l'ennesima mano e, furioso, si alzò di scatto da quel tavolo gettando via le carte. Così decise che aveva bisogno di qualcosa di più divertente, che gusto c'era nel fare qualcosa che potevano fare tutti? Qualcosa che, per quanto potesse essere poco legale, la dentro lo era diventata?
Zetsu si alzò e iniziò a girare per il locale cercando di non farsi notare, comportandosi come gli altri. Si avvicinava, osservava qualche gioco, e lentamente avrebbe girato tutto il locale in quel modo. Più si allontanava dalle attrazioni principali meno persone si trovava davanti, e questo gli consentiva di muoversi più liberamente.
Arrivò in un'area piena di porte chiuse, e la cosa gli piacque parecchio.
Non pensarci neanche, è troppo rischioso.
La voce della sua metà bianca si fece subito sentire, ma ormai era deciso a farlo.
Non mi ha seguito nessuno, non c'è alcun pericolo. Non sei curioso di sapere cosa c'è dietro queste porte? Sai benissimo che posso aprirle velocemente e in modo silenzioso.
La metà nera si fece valere. Dopotutto si trattava solo di aprire alcune porte, niente di troppo grave, per lavoro avevano fatto molto di peggio, così la metà bianca accettò.
E va bene, fallo, ma fallo in fretta!
Così Zetsu tirò da una delle tante tasche interne del suo vestito un microscopico ragno metallico, che andò ad infilarsi nella serratura della prima delle tante porte davanti a lui. Questione di pochi secondi, e la porta sì apri senza alcun rumore. Zetsu era eccitato dalla situazione, non si preoccupò di controllare se qualcuno lo osservava ed entrò. Ciò che vide lo lasciò molto deluso, era soltanto una lussuosa camera da letto.
Aveva rischiato tanto per niente, fortuna che nessuno lo aveva seguito...
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Vanelope si sentiva nervosa, era il primo giorno di lavoro e già il suo body le dava fastidio. La stoffa di quello che doveva ricoprire i suoi glutei muscolosi tendevano a ritirarsi posizionandosi fra le sue natiche, costringendola di tanto in tanto a tirar fuori la stoffa in più. Non era molto "sexy" farlo davanti ai clienti. Come se non bastasse quel maledetto sarto invece di aggiungere altra stoffa al suo bunnysuite lo aveva adattato con anelli di metallo e posizionato la stoffa in punti strategici per abbellire la sua forma muscolosa e femminile. La serata era tranquilla, tutti giocavano tranquillamente perdendo soldi e soldi. Alcuni imprecavano, altri sbattevano la testa contro le slot machine. Nessuno però stava esagerando, non sarebbe servito il suo intervento. Era ferma in un angolo strategico del locale che le permetteva di dare una occhiata generale. Sembrava tutto a posto, poi lo sguardo ricadde su un giovane uomo dai radi capelli verdi. Si aggirava nel locale come se cercasse qualche gioco più interessante da fare. Era impossibile non notarlo, aveva metà del corpo di un colore più scuro, come se avesse subito un trapianto di pelle. Vanelope era parecchio incuriosita non aveva mai visto niente del genere nemmeno fra i suoi simili. Notò che il ragazzo si avvicinò alle porte dedicate ai giochi "speciali". Lo vide trafficare davanti ad una delle porte delle camere vuote. Stranamente era da solo, il che la insospettì subito. Lasciò la sua postazione e si diresse subito verso il ragazzo che nel frattempo era riuscito ad entrare.
EHi! fece con tono severo per attirare la sua attenzione.
Se vuoi usare queste stanze devi fare la richiesta di gioco ad una delle ragazze. Per la sessione delle pugnette devi andare in quel corridoio. gli disse indicandogli un corridoio coperto da un pesante panno rosso che faceva da tenda. Era la zona dedicata ai clienti che si sollazzavano da soli davanti ad una vetrina dietro la quale si esibivano le ragazze spogliandosi. Incrociò le braccia sotto al petto guardandolo severa. Quel tizio aveva un'aria troppo sospettosa.. -
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Ops, Zetsu si era fatto prendere dal momento e non si era accorto che qualcuno l'aveva notato. Inizialmente Zetsu fu molto spaventato dalla situazione, ma si accorse che la ragazza voleva soltanto sgridarlo.
Se vuoi usare queste stanze devi fare la richiesta di gioco ad una delle ragazze. Per la sessione delle pugnette devi andare in quel corridoio.
Quell'ultima frase...quella ragazza credeva che Zetsu si stesse introducendo in quella stanza, da solo, per masturbarsi? Ma per chi l'aveva preso?
Superato lo spavento e poi il senso di offesa iniziale, il ragazzo si accorse di chi aveva davanti. Quella donna era enorme, era più alta di lui di circa quaranta centimetri. Inutile dire che il resto del suo corpo era proporzionato a lei, e quel body lasciava davvero ben poco all'immaginazione di Zetsu.
Tutta quell'altezza in più non era poi tanto male, poichè il suo enorme seno veniva praticamente sbattuto in faccia a Zetsu mentre la ragazza parlava. Poi la ragazza incrociò le braccia sotto al petto, facendo alzare il seno e valorizzandolo ancora di più.
La sua metà nera aveva il controllo, e aveva voglia di divertirsi. Quella donna lo attraeva, i suoi muscoli non lo spaventavano. Zetsu avrebbe cercato di portarsi a letto quella donna, giocando con lei, se no non avrebbe trovato il divertimento che cercava, a costo di farsi pestare da quella donna che probabilmente non avrebbe avuto difficoltà a spezzarlo come un ramoscello. La metà bianca non ebbe nulla da dire in proposito, non c'era niente di illegale in ciò che voleva fare l'altra parte di lui e sarebbe stato divertente.
Non ho alcun interesse alla "sessione delle pugnette", ma vorrei sapere qualcosa in più a proposito delle ragazze di cui parli. Sono tutte attraenti come te?
Disse tutta la frase guardandola in faccia, come se non fosse minimamente attratto da lei o provocato dal suo modo di vestire. Poi fece quella domanda spostando lo sguardo sul suo seno, e cambiando il tono. Se la frase di prima era state espressa in modo freddo, quella era molto più espressiva e carica di significato.
Quello era il modo di iniziare a giocare di Zetsu, come avrebbe reagito la donna?
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Lo guardava torva, era pronta a menarlo subito se avesse fatto storie. Il ragazzo però non sembrò in vena di ribellione o di fuggire. Peccato sarebbe stato divertente gettarlo fuori, da quando lavorava lì non aveva ancora avuto l'occasione di farlo. Il ragazzo sembrava anche avere buon gusto, dopo il suo complimento Vanelope sciolse le braccia e tornò a sorridere contenta. Ok si stava guadagnando la sua simpatia.
Se intendi ben piazzate come me no, mi dispiace sono l'unica. Le altre sono donne dolci e dalle formi più dolci. allungò una mano verso un porta brochure vicino la porta che aveva violato il ragazzo e glielo porse. Aprendolo avrebbe notato che c'erano fotografie di alcune ragazze vestite da coniglietta che lavoravano al locale e che erano disponibili per i giochi e le sfide "piccanti". Tante belle ragazze con l'imbarazzo della scelta, ma Vanelope non era fra quelle.
Oltre ai giochi normali, diamo la possibilità ai clienti di conquistarsi una delle fanciulle sfidandole. Puoi sfidarle a combattere, ad un gioco da tavolo, a carte qualsiasi gioco tu conosca. Il cliente si accorda con la ragazza a fare determinate cose in caso vinca, spesso e volentieri la posta in gioco è il corpo delle ragazze. Questa camera però è anche usufruibile dai clienti che riescono a romorchiare qualcuno e vogliono delle ore di fuoco senza allontanarsi troppo. Ovviamente tutto a pagamento. spiegò come le aveva insegnato Kaller, cercando di essere posata e gentile. Infondo fin quando era lì al locale era un potenziale cliente. Doveva trattarlo bene.
Quando ha scelto la ragazza può riferire a me io andrò a chiamarla e vi lascerò... giocare. Hai delle domande? l'ultima parola la enfatizzò per spingerlo a provare quel tipo di attrazione del locale.. -
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Le cose stavano procedendo bene, la ragazza non sembrava affatto irritata o intenzionata a menare Zetsu. Il gioco continuava.
Zetsu osservò le fotografie di quelle ragazze, fingendosi interessato, poi si rivolse di nuovo a Vanelope.
Sono tutte delle belle ragazze, il direttore ha scelto ogni cosa con cura...e tu non fai eccezione. Mi dispiace comunicarti che non sono interessato a nessuna di queste ragazze.
Zetsu fece una piccola pausa, aveva bisogno di riflettere. Voleva conquistare quella ragazza, ad ogni costo. Proporle dei soldi o farle una richiesta troppo esplicita, in quella situazione, era troppo rischioso. Non avrebbe solo perso la possibilità di rimorchiarla, ma con tutta probabilità si sarebbe ritrovato con qualche osso rotto.
In quel momento le due metà pensavano come se fossero un unico essere, unite dallo stesso obbiettivo.
Dobbiamo assolutamente trovare un modo...potremmo provare a...sì, non è una cattiva idea...sembra il tipo di donna a cui potrebbe piacere...e sarà divertente...
Zetsu cercò di assumere un`aria di sfida, guardò la ragazza dritta negli occhi, cosa che lo faceva sentire abbastanza vulnerabile a causa della differenza di statura, e fece la sua proposta.
Che ne dici di una sfida? Decidi tu di che genere. Se vinco io questa bella stanza che ho già gentilmente aperto verrà presto occupata da noi due, se vinci tu...a te la scelta.
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Vanelope rimase sorpresa quando il ragazzo le disse che non gli interessava nessuna di quelle ragazze. In un primo momento di ingenuità non riuscì a crederci. Gli strappò la brochure dalle mani perplessa.
Cosa? Impossibile, sono tutte accuratamente scelte. Io le trovo attraenti... osservò le foto per assicurarsi che fossero state messe bene. Erano tutte carine perché non piacevano al ragazzo? Forse era uno di quelli a cui piacevano i maschietti? Tornò a guardarlo leggermente imbarazzata come si ci doveva comportare con gli omosessuali? Non era sicura di avere un prodotto per lui soddisfacente.
Non servì comunque chiedere perché il ragazzo chiese a lei di essere sfidata. Tutto le sembrò chiaro, voleva lei come "ragazza" per il gioco. Vanelope si lasciò andare ad una risata per poi avvicinarsi al cliente e portare un braccio attorno alle sue spalle e stringerlo con forza. Il suo viso, o meglio la sua guancia sarebbe finita premuto contro un seno, mentre lei se la rideva gli dava qualche colpetto sulle spalle.
Hai buon gusto ragazzo, ma io non sono nella lista. fece allegra per poi lasciarlo andare e liberarlo della sua stretta.
Io qui faccio un tipo di lavoro diverso, se qualcuno sgarra se la vede con i miei pugni. fece sollevando i due pugni come a volerglieli mostrare, poi sollevò l'indice tornando ad una posa più naturale. Gli fece cenno di seguirla ad uno dei tavolini del locale dove i clienti consumavano alcool e si rilassavano.
Però si dice anche che il cliente ha sempre ragione e io adoro le sfide. avanzò nel locale guidando il ragazzo al tavolino più vicino si sedette e invitò anche il ragazzo a sedersi. IL tavolno era uno di quelli rotondi con al centro un palo per le ballerine di Lapdance, e attorno al tavolo c'erano due divanetti.
Dunque vediamo, se vinco io mi comprerai quel bellissimo orologio che c'è in vetrina vicino al bancone del bar. mentre parlava si abbassò aprendo uno sportelletto sotto la sua poltroncina da cui tirò fuoriuna grossa ciotola con una grande quantità di liquirizie rosse, dalla forma lunga e attorcigliata. La posò sul tavolo fiera di sé.
La mia sfida sarà una cosa molto semplice, chi riuscirà a tenere più caramelle nella bocca contemporaneamente vince. gli disse per poi fare l'occhiolino. Non era mai stata battuta in quella sfida per il semplice motivo che la sua bocca era più ampia di quella di un comune essere umano, si allargava di più permettendole quindi di ingurgitare maggiori quantità di cibo.
Se non ti piace puoi proporre qualcosa tu. Allora che mi dici?. -
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La ragazza strinse con forza Zetsu e lo avvicinò a se, premendo la guancia del ragazzo contro il suo seno. Era così bello, Zetsu avrebbe voluto immergere la faccia lì dentro. Ma ebbe poco tempo per godersi quella sensazione, perchè la ragazza presto lo liberò dalla stretta.
Zetsu non si aspetava quella reazione, e ci mise qualche secondo a riprendersi. Inizialmente la ragazza sembrò rifiutare Zetsu, poi però deviò il discorso che aveva iniziato e accettò la proposta del ragazzo. Vanelope lo guidò fino ad un tavolo rotondo, con al centro un palo per la Lapdance, e tirò fuori una ciotola con dentro una grande quantità di liquirizie rosse.
La sfida consisteva nel tenere in bocca la maggior quantità di caramelle possibile. Se il ragazzo avesse perso, avrebbe dovuto comprare alla donna un prezioso orologio posto in vetrina, vicino al bancone del bar.
Zetsu si sarebbe aspettato qualcosa di più avvincente da una donna del genere, ma anche quello andava bene.
È molto sicura si se...già, probabilmente ha qualche asso nella manica...ne vale la pena? Perdere significherebbe comprarle quell`orologio, e con la cifra che costa potremmo permetterci tante altre donne...ma io ora voglio lei, non altre donne, e poi anche io ho un piccolo asso nella manica...
Va bene, accetto la sfida. Ma prego, prima le signore, non vorrei essere scortese. Ah, quasi dimenticavo, non mi sono presentato, io sono Zetsu.
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Il ragazzo accettò la sfida e si presentò con uno stranissimo nome, poco americano non che avesse lineamenti tipici americani, sopratutto la pelle di due colori. Chissà che aveva combinato per diventare in quel modo?
Bene, ah giusto neanche io mi sono presentata sono Vanelope. gli disse per poi afferrare il primo bastoncino di liquirizia. Lo portò alla bocca ciucciandolo sensualmente.
Uhm viene tanta voglia di morderlo. disse divertita per poi fargli segno di agire anche lui. Avrebbe iniziato a riempire le labbra di liquirizie cinque lei, e cinque lui, dieci lei e dieci lui. Fin quando arrivarono al limite. A quel punto Vanelope ghignò, allargò la bocca ancora, sembrava quasi che fosse disarticolata, era convinta di avere la vittoria in pugno. Un uomo non poteva allargare la bocca quanto lei, ne era sicura era fisicamente impossibile. Insinuò una caramella in più di Zetsu. Tuttavia gli lasciò provare ad infilare ancora un'altra caramella. La vittoria era più dolce quando l'avversario si arrendeva all'evidenza. Già pregustava il momento in cui avrebbe portato quel meraviglioso orologio d'oro al polso.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa il ritardo, questi giorni sono stato parecchio impegnato
Quella ragazza riusciva ad essere dannatamente sexy anche con delle semplici caramelle. Quando prese il primo bastoncino di liquirizia e iniziò a succhiarlo, cosa che avrebbe ovviamente provocato Zetsu, lui sentì il desiderio di possedere quella donna crescere ancora di più dentro di lui. Diceva di chiamarsi Vanelope, ma il ragazzo se ne accorse soltanto qualche secondo dopo che si presentò. Il perchè era ovvio, ormai era perso nei suoi pensieri su di lei.
Quando fece per rispondere qualcosa come Vanelope, che nome incantev la ragazza lo interruppe infilando le prime liquirizie anche nella sua bocca. I due arrivarono presto al limite consentito da una bocca qualsiasi e, quando Zetsu se ne rese conto, ancora immerso nei suoi pensieri, si sentì quasi soffocare e per poco non sputò via tutto.
Ma la sorpresa più grande per lui, che lo fece tornare del tutto alla realtà, fu vedere la ragazza che allargava ancora di più la suabbocca per inserire un'altra caramella.
Era chiaro che Vanelope pregustava già la vittoria e quell'orologio, Zetsu glielo leggeva in faccia. Ma lei non era l'unica ad avere un asso nella manica.
Zetsu attese qualche secondo, comebper sembrare rassegnato, poi attuò il suo piano. Si alzò, si piegò verso la ciotola che conteneva tutte le caramelle restanti e fecebspuntare la pianta carnivora dal suo bacino e quest'ultima chiuse le sue fauci su tutta la ciotola. Zetsu aspettò qualche secondo, poi butto giù la ciotola e fece scomparire la pianta. Masticò le caramelle che aveva in boccacosa che gli costò psrecchio tempo, poi disse a Vanelope con aria soddisfatta:
Ho tenuto tutte le caramelle ancora presenti in bocca, credo proprio di aver vinto. La pianta carnivora che hai visto è parte di me, quindi è come se fosse la mia seconda bocca. E, considerando che non mi avevi messo a conoscenza di avere una super bocca e io non ti avevo messo a conoscenza di questo dettaglio, direi che siamo moralmente pari. Mentre credo proprio che non dovrò comprarti nessun orologio, e che quella stanza ci aspetti...
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Avrebbe ghignato divertita se non avesse avuto la bocca così piena. Attese il momento in cui si sarebbe arreso. Quando il ragazzo si alzò già i suoi occhi brillarono di vittoria. Ciò che successe dopo però la lasciò completamente basita. Quel ragazzo aveva creato dal suo corpo un'altro tipo di bocca, divorandosi tutte le caramelle sul tavolino. Come se non bastasse masticò anche il restante delle caramelle che aveva tenuto fra le labbra.
Vanelope rimase a bocca aperta, dapprima sorpresa poi scioccata: era stata fregata dal suo stesso trucco. Per un attimo pensò di ribaltare ancora la situazione, i suoi occhi si illuminarono di una tetra luce arancione, ma si spensero poco dopo. Aveva pensato di trasformarsi e sconfiggerlo con la sua vera forma. Ovviamente non poteva farlo, avrebbe distrutto il locale, e come se non bastasse avrebbe rivelato la sua vera natura a troppe persone lì presenti. Afferrò le caramelle che aveva nella bocca tirandole fuori. Era un bel mazzetto di liquirizie non indifferente, sopratutto per una donna, anche se con una stazza come quella. Sospirò poggiando le spalle contro la poltroncina.
Merda, mi hai fregato alla grande. disse con tono basso e rassegnato. Avrebbe dovuto scegliere di nuovo il gioco dell'alcool lì era sicura di vincere. Presa una delle liquirizie ficcandosela in bocca, mentre le altre le lasciò sul tavolino, tutte umide di saliva. Si avvicinò al ragazzo quasi minacciosa. Lo sollevò di peso e lo portò sulla spalla, facendogli premere lo stomaco contro di essa. Il viso era rivolto dietro Vanelope mentre il sedere era lì davanti alla donna. Gli diede una pacca sul sedere ridacchiando divertita.
Hai vinto Ringo, sei sicuro di voler la vincita? fece divertita. Lo chiamò "Ringo" per paragonarlo ad una famosa marca di biscotti che aveva un lato scuro al cacao e l'altro bianco alla vaniglia, la sua pelle glielo ricordava molto.
Si diresse verso la stanza che aveva già aperto il ragazzo richiudendosela dietro le spalle. Una volta dentro la stanza lo "scaricò" sul letto come se fosse un sacco.
Sai questa stanza è privata, non ci sono telecamere di sorveglianza, è insonorizzata. Siamo soli io e te. si scrocchiò le dita, guardandolo con uno strano sorriso stampato sul volto. Non era obbligata a rispettare il premio. Aveva solo chiesto di "occupare la stanza" il come non era stato pattuito. Adesso toccava al ragazzo rendersi interessante ai suoi occhi.
Chiuse una mano a pugno mentre l'altra la tenne aperta, fece scontrare le due mani e ghignò ancora guardando negli occhi il ragazzo.
Sei stato molto coraggioso a sfidarmi, qui dentro io potrei farti ciò che voglio, potrei picchiarti fino a farti svenire. Jack non mi licenzierebbe, sa benissimo come sono fatta. Allora che mi dici Ringo?. -
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Ce l'aveva fatta, l'aveva fregata! Zetsu non riusciva ancora a crederci, e forse era meglio che non ci credesse, perchè la sua felicità durò ben poco...
La ragazza prese di peso Zetsu, lo sollevò e gli diede una sculacciata. Poi gli diede il soprannome di Ringo, a causa del colore della sua pelle. Vanelope lo stava sfottendo alla grande, e lui, troppo debole per ribellarsi a lei, non poteva farci niente.
Una volta arrivati nella stanza, la donna scaricò l'uomo pianta nel letto.
Sei stato molto coraggioso a sfidarmi, qui dentro io potrei farti ciò che voglio, potrei picchiarti fino a farti svenire. Jack non mi licenzierebbe, sa benissimo come sono fatta. Allora che mi dici Ringo?
Le sue parole fecero capire a Zetsu che la situazione si era completamente ribaltato. Come aveva potuto pensare che lei si sarebbe concessa senza esitare un secondo? Non era molto più probabile che lo ammazzasse di botte? Aveva già osato tanto, il ragazzo si era aspettato di essere preso a botte già da prima, tanto valeva osare ancora. Mancarle di rispetto direttamente? No, non l'avrebbe mai fatto. Minacciarla? Ancora peggio. Doveva soltanto stuzzicarla, toccare qualche punto sensibile senza esagerare.
Non dubito della tua capacità di prendermi a pugni fino a quando non perdo i sensi. Non dubito della tua capacità di affrontare un uomo e di vincere...ma mi chiedo se questo sia il tuo limite. Eri così provocante con certi gesti, era chiaro che ti divertivi a farlo, ma ora che siamo qui e io ho vinto la scommessa hai ribaltato la situazione. Per questo inizio a convincermi che questo sia il tuo limite, che tu con un uomo sappia soltanto fare a botte...
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Di solito a quel punto gli uomini si tiravano indietro, si sentivano in soggezione e iniziavano a diventare molto accondiscendenti. Ringo però non si scoraggiò minimamente. Continuò a sfidarla con insinuazioni sempre più pungenti. Era una sfida quella? Lo afferrò per il bavero della sua casacca sollevandolo di nuovo di peso. Lo guardò in cagnesco, giusto per vedere la sua reazione. Un conto era parlare, ma se gli mostrava la sua forza e la sua risoluzione, poteva ancora tirarsi indietro. Tuttavia quel ragazzo aveva qualcosa nel fondo dei suoi occhi, sembrava parecchio deciso. Iniziò a ridere divertita e lo lasciò andare. Era un tipo interessante perché farselo scappare spaventandolo? Lo lasciò andare.
Bella risposta Ringo. fece per poi sedersi sul letto accavallando le gambe.
Adesso però sono io che ti chiedo una cosa. Guardami, non sono come le altre e per questo mi hai sfidata vero? E qui mi viene la domanda... non gli permise di rispondere subito, lo incalzò spingendolo contro il letto per costringerlo a sdraiarsi. Posò le mani ai fianchi della sua testa. I suoi capelli verdi scivolarono morbidi verso il basso solleticando il viso di Zetsu.
Saresti in grado di far godere una donna come me? chiese con tono basso e sensuale. Poco dopo tirò fuori la lingua sottile e lunghissima che andò a posarsi contro la sua guancia, mostrandogli quindi che non era umana.
Sono una donna esigente. disse bisbigliando divertita.. -
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Vanelope era davvero piena di sorprese, e aveva la bellissima capacità di ribaltare le situazioni a suo piacimento anche senza dover necessariamente ricorrere ai suoi muscoli. La cosa attraeva Zetsu, ma allo stesso tempo lo infastidiva leggermente, in quanto rendeva tutto più difficile.
Zetsu fu costretto a sdraiarsi, e la donna iniziò a provocarlo mentre parlava. All'improvviso tirò fuori la sua lingua lunghissima, dando chiaramente una dimostrazione del fatto che fosse più diversi dalle altre donne di quanto Zetsu già pensasse. Non che a Zetsu dispiacesse, probabilmente quella lingua avrebbe potuto fare di tutto tranne che infastidirlo.
La ragazza era stata chiara e diretta, il povero piccolo Ringo sarebbe stato in grado di far godere una donna particolare ed esigente come lei?
La situazione si scaldava sempre di più, Zetsu non portava intimo e Vanelope avrebbe potuto percepire qualche movimento laggiù.
Io posso farlo, ma tu devi fidarti di me. Ricordi quella pianta carnivora che hai visto prima? Può offrirti un trattamento davvero speciale, se la cosa non ti spaventa, ma non lo farò senza il tuo permesso...
Zetsu parlò con molta calma, lasciando delle piccole pause dopo ogni parola. Le sue mani iniziarono a percorrere il corpo di Vanelope, accarezzandole lentamente i fianchi per poi andare a giochicherellare con i due anelli che tenevano unito il suo body. Con indice e medio tirava delicatamente quei due cerchi di metallo verso di se, scoprendo sempre di più la pelle della donna, mentre si divertiva a far girare i pollici al loro interno.
Vanelope avrebbe accettato? O la prospettiva che quella pianta potesse avere a che fare con lei le avrebbe messo troppa paura?
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Zetsu non fece una piega nemmeno quando venne toccato dalla sua strana lingua. Il che significava che era un uomo abituato alle stranezze, e a giudicare dalla pianta che aveva usato per fregarla, anche lui doveva avere parecchie "stranezze". Si chiese se fosse umano, o se apparteneva a qualche razza speciale, infondo quella pelle bicolore non era di certo una cosa comune fra gli esseri umani. O per lo meno non le era mai capitato di vederne qualcuno. Continuò ad avanzare sul ragazzo posizionandosi a cavalcioni su di lui, mentre lui parlava. Quando poggiò i fianchi su di lui sentì chiaramente qualcosa di caldo e sempre più turgido.
Sorrise maliziosa pensando che era un giovane con parecchia energia ed entusiasmo.
Wow che gentiluomo, mi piacciono quelli che chiedono. fece mentre sull'indice apparve un artiglio affilato. Lo poggiò sulla casacca del ragazzo stracciando la stoffa lentamente per scoprire il petto bicolore dell'uomo.
Mi hai incuriosita, voglio scoprire che hai in mente per me. si chinò con il busto su di lui per cercare un bacio dapprima dolce e casto, poi insinuò la lingua lentamente nella sua bocca.
Aveva attirato la sua curiosità, quando c'era qualcosa di nuovo e strano a letto lei ne era sempre ben contenta di sperimentarlo. Le piaceva la sensazione dell'ansia del non sapere cosa le sarebbe successo, alimentava l'adrenalina di quando succedeva, rendendo quindi il piacere o il dolore più intensi.. -
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La situazione andava ad evolversi di meglio in meglio, con grande soddisfazione di Zetsu. Vanelope sembrava apprezzare quello che stava succedendo, e continuava a provocare Zetsu. Prima si mise a cavalcioni sopra di lui, cosa che le avrebbe consentito meglio di percepire l'erezione che si stava formando nel vestito di Zetsu.
Mentre parlava la donna fece apparire un'unghia affilata dall'indice e tagliò la casacca di Zetsu, lasciando scoperto il suo petto, poi acconsentì alla sua richiesta e lo baciò. Prima delicatamente, poi iniziò ad insinuare la lingua nella sua bocca. Il bacio venne ricambiato con piacere da Zetsu, ormai totalmente catturato dalla situazione, e mentre ciò accadeva il ragazzo aumentò la forza con cui tirava gli anelli del body fino a quanto questo non si strappò, cadendo e scoprendo il corpo di Vanelope. Sperava soltanto che non si arrabbiasse troppo per questo, ma dopotutto anche lei aveva tagliato la sua casacca ed erano pari.
Dopo qualche secondo afferrò Vanelope, senza essere violento, e con un movimento rigirò i corpi senza interrompere il bacio, finendo lui sopra di lei. Si mise lui a cavalcioni sopra di lei, e finalmente potè ammirare Vanelope in tutta la sua bellezza. Non che prima fosse molto coperta, ma poter ammirare il suo enorme seno nudo era tutta un'altra cosa. La donna avrebbe potuto sentire e notare l'erezione di Zetsu che si faceva sempre più grande. Il ragazzo avrebbe voluto tuffarsi dentro quello spettacolo che aveva da offrire Vanelope, ma si trattenne. Era una donna esigente, doveva pensare prima a lei.
Ora ti farà giusto un po' male, durerà pochissimo e scommetto che per una donna come te non sarà niente di che.
La pianta spuntò fuori dal bacino e si chiuse rapidamente sulle braccia di Vanelope. L'iniezione fu molto superficiale, Zetsu non voleva farle male, non era mica uno dei cattivoni che era abituato ad interrogare, e durò sì e no un secondo. Il liquido che rapidamente stava entrando in circolo nel corpo della donna era in grado di farla eccitare in un modo quasi irraggiungibile normalmente, e di farla disinteressare a tutto il resto che non fosse il piacere. Subito dopo Zetsu avrebbe ritratto la pianta e, mentre il siero entrava in circolo, senza mai perdere il contatto visivo con lei, si piegò su di lei e iniziò a baciarle il ventre e a stimolarle i capezzoli con le dita. Pian piano scendeva sempre di più con la bocca, fino ad arrivare all'intimità di Vanelope. A quel punto l'effetto del siero iniettato da Zetsu avrebbe dovuto essere già completamente in circolo nel corpo della donna, avendo quindi il pieno effetto desiderato.
Iniziò a stuzzicarla con la lingua nell'interno coscia, in modo da farla eccitare ancora di più, se possibile, ma soprattuto di farsi desiderare, tenendo ancora il contatto visivo con lei. E avrebbe continuato ad usare la lingua passando da quella zona alle grandi labbra, on si sarebbe spinto più a fondo finchè lei non lo avesse pregato di continuare, voleva vedere quanto Vanelope potesse desiderare il piacere in quello stato di eccitazione pura..
