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Titolo: Dr. House – Medical Division
Attori: Hugh Laurie (Gregory House), Lisa Edelstein (Lisa Cuddy), Robert Sean Leonard (James Wilson), Omar Epps (Eric Foreman), Jesse Spencer (Robert Chase), Jennifer Morrison (Allison Cameron), Peter Jacobson (Chris Taub), Olivia Wilde (Remy "Tredici" Hadley), Kal Penn (Lawrence Kutner), Amber Tamblyn (Martha Masters), Odette Yustman (Jessica Adams), Charlyne Yi (Chi Park)
Genere: Medical Drama
Numero stagioni: Otto stagioni
Numero episodi: 177 episodi in totale, da circa 42 minuti l’ unoSoundtrack (Main Theme) di Dr. House
Trama:
Gregory House è un medico diagnosta specializzato in nefrologia e infettivologia. Ha un carattere rude, cinico e difficile; oltretutto è più interessato alle malattie che ai pazienti che si trova a curare, di conseguenza tende a trattarli in maniera distaccata, vedendo in loro solo una “massa di carne” con qualcosa che non va, come un rebus, e non come una persona reale. Affetto da una vistosa zoppia alla gamba destra, è continuamente sotto l'effetto del Vicodin, un potente antidolorifico che gli permette di sopportare il dolore che causato dalla menomazione al muscolo della gamba. Affiancato da un team di medici altrettanto brillanti lavora al fittizio Princeton - Plainsboro Teaching Hospital, nel New Jersey, e a lui vengono sottoposti tutti i casi clinici più intricati e disperati, di cui gli altri medici non riescono ad occuparsi. Con l’ andare avanti della storia le vicende mediche si intrecciano con quelle private di House e dei suoi collaboratori: Cameron, una giovane immunologa, Foreman, un neurologo di colore dal passato non proprio limpido, Chase, figlio di un noto medico e specializzato in terapia intensiva e rianimazione. Hanno parte importante nella storia anche Wilson, amico di Greg da molti anni e stimato oncologo, e la dottoressa Lisa Cuddy, direttore sanitario dell'ospedale.
Quella che abbiamo di fronte è una serie per certi versi molto controversa, ma su cui quasi tutti esprimo il medesimo parere, dopo averla vista: “E’ un capolavoro!”. Ciò che colpisce sin da subito, e che in particolar modo ha affascinato il pubblico di ogni età, è l'aspetto, il carattere ed il modo di fare di Laurie, il cui personaggio è strutturato in modo tale da sembrare tutto fuorché un dottore. Per House i pazienti non sono altro che dei “portatori di sintomi” e non gli interessa altro all’ infuori di questo. Sceglie i casi soltanto in base alla loro difficoltà e, di conseguenza, al divertimento che ne verrà fuori nel tentare di risolverli. Il giuramento d'Ippocrate cambia i suoi parametri quando si tratta di lui. Si fa quasi difficoltà a capire se sia più eccezionale il suo comportamento verso gli altri oppure il suo innegabile genio. Resta il fatto che riesca a risolvere tutti i casi che gli si presentano davanti, ed è proprio questo che gli permette di conservare quel suo stato di libertà di comportamento tra i corridoi dell’ ospedale. Tutto ciò che gli interessa è mettersi alla prova, sfidare con arroganza i suoi limiti e tenere a distanza qualsiasi tipo di dolore, che sia esso fisico o mentale.
Sotto questo punto di vista, chiunque non vorrebbe più guardarlo già dopo la prima puntata. Eppure allo stesso tempo basta allontanarsi un poco dalla serie per sentirne fin da subito la mancanza. E non è per via delle location, né per via della colonna sonora. No, tutto è dovuto a Gregory House. A lui e agli altri personaggi, che si uniscono in un mix di emozione, genialità e complicità. Riescono tutti a mettere quel pizzico che basta a compensare le mancanze degli altri, e allo stesso tempo a rimanere ben caratterizzati, mantenendo la loro integrità, i loro ideali e le loro convinzioni. (convinzioni che però il 50% delle volte vengono distrutte da House stesso).
E’ una splendida serie, che mette in scena senza alcun timore un vero e proprio antieroe, dotato di una propria sottile morale e di un metro di giudizio decisamente soggettivo. E che allo stesso tempo mostra un’umanità che sembra stentare a farsi vedere, ma che in realtà si mostra timidamente qua e là, quasi velata, senza far rumore alcuno.
Una cosa che sorprende è la scelta di rinunciare, almeno in parte, alla principale caratteristica delle serie medical degli ultimi 20 anni, le relazioni tra dottori e infermieri all'interno dell'ospedale. Questo però viene ampiamente rimpiazzato dall’ alone di mistero che ogni caso riesce a suscitare. Caratteristica ispirata ai famosi e apprezzati libri di Arthur Conan Doyle incentrati su Sherlock Holmes.Unitevi anche voi dunque alla visione di una serie come non se ne sono mai viste. E siate pronti/e a chiedervi:
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