Consigli per un buon Ruolatore!

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    Come si fa a ruolare bene? Ho scritto dei consigli per tutti quelli che vogliono migliorare o arricchire il proprio modo di giocare. Dividerò il topic in tre parti: quella generica, quella riguardante i combattimenti e quella hentai.

    In Generale:
    CITAZIONE
    - Il primo consiglio per chi vuole cimentarsi in un GDR descrittivo è che deve piacere scrivere, se iniziate a giocare pigri sulla scrittura è meglio che vi trovate un'altro hobby perché questo non fa per voi. A nessuno piace giocare con qualcuno che scrive soltanto il dialogo, non siamo in una sceneggiatura da teatro. Un buon consiglio per scandire bene il parlato di personaggi diversi è utilizzare dei Colori per rendere la lettura più interessante.

    - Per migliorare nella forma e nella sintassi il primo passo è LEGGERE MOLTO. Sembra una cosa banale ma aiuta tantissimo. Leggere solo fumetti ovviamente non aiuta perché la narrazione e le azioni sono completamente diverse da una narrazione scritta.

    - Quando giocate dovete ricordarvi che il personaggio che state impersonando ha delle emozioni, ha un modo di porsi particolare, e se non lo descrivete l'altro giocatore non capirà l'azione del vostro personaggio e sopratutto la sua personalità. Quindi descrivete le reazioni a ciò che succedono e non mi riferisco solo all'azione fisica di muoversi o parlare, ma sopratutto a quello che sente e pensa.
    Vi faccio un esempio banale:
    Esempio sbagliato: << Himiko sentì un forte rumore alle sue spalle, si girò per poi urlare "Che diavolo stai facendo?" >>
    Esempio migliore: << Himiko sentì un forte rumore alle sue spalle che la fece sobbalzare per lo spavento, con lo sguardo furente si voltò verso il suo compagno e senza attendere spiegazioni gli urlò contro: "Che diavolo stai facendo?">>
    La differenza fra il primo esempio e il secondo è enorme. Nel primo non si capisce cosa prova Himiko, leggendo la vediamo mentalmente mentre si gira e poi urla, capiamo solo dal contesto della frase che è arrabbiata e il pezzo non trasmette emozioni. Nel secondo esempio invece vediamo subito lo spavento, e la rabbia prima ancora che dica la frase. Da questo banale esempio riusciamo a capire che Himiko è istintiva e tesa, cosa che nel primo esempio non capiamo se non lo colleghiamo con il resto della giocata.

    - Non ignorate le cose che succedono solo perché il vostro personaggio ha una indole fredda e distaccata. Il fatto che il personaggio rimanga impassibile non significa che deve ignorare l'azione. A nessuno piace giocare con qualcuno che ignora le tue mosse. Descrivete almeno quanto si trova ridicolo o insignificante ciò che è successo. Qualsiasi cosa purché non ignorate ciò che è successo.

    - Non limitatevi a reagire e basta nei post, logora parecchio la fantasia e l'andamento della rolata. Cercate di fare una azione che spingerà il compagno con cui giocate a reagire e interagire con voi. Se nel post siete fisicamente bloccati potere pur sempre far dire qualcosa al personaggio che potrà far reagire l'altro.

    -Cercate di immaginarvi la scena prima di descriverla in modo da riuscire a fare un post ordinato. E dopo che avete finito di scrivere il post, per carità divina RILEGGETELO, così potrete vedere eventuali errori o ripetizioni. La fretta fa fare sempre post orribili. E' anche consigliato usare Word o programmi di correzione automatica per facilitare la grammatica corretta.

    -Questo magari centra poco con la scrittura, ma se sapete che per un lungo periodo non potrete rispondere alle rolate siete pregati di avvertire. Non è un semplice gioco on line in cui anche se ci si disconette non succede nulla. C'è una persona che vi attende e ha impiegato il suo tempo e lo slot di una rolata per voi.
    Non siamo sensitivi non possiamo sapere se vi succede qualcosa o se non potete giocare per molto. Evitate di impegnare la gente in attese che non frutteranno a nulla.

    -Descrivete l'abbigliamento, potrà sembrare una cosa banale ma il modo di vestirsi crea delle reazioni diverse. Anche se avete scritto nella scheda gli abiti usuali, scrivete che indossa gli abiti usuali. L'abbigliamento favorisce molto la parte hentai della rolata.

    - La coerenza con il personaggio è la cosa che vedo storpiata molte volte. Se fate un pg dall'allineamento buono, non potete farlo uscire di brocca e lasciare che uccida o desideri uccidere qualcuno per qualsiasi motivo. E' uno buono non uccide. Avete presente Batman, ecco al massimo corca di mazzate ma non uccide. Stessa cosa di uno timido e imbranato, non può improvvisamente essere figo. Lo sbaglio più comune è che si gioca il pg in un modo nelle role normali, mentre nei combattimenti cambia totalmente, diventando anche il contrario di ciò che è la sua personalità. (ovviamente fanno eccezione chi ha la doppia personalità)

    - Descrivete gli ambienti, sopratutto in combattimento non limitatevi ai campi aperti dove non vi è nulla. Cercate di inserire in un contesto il vostro pg. Descrivendo gli ambienti si potrà parlare anche dei gusti personali del personaggio o inserirlo in contesti divertenti.

    - Come suggerì Poison, parlate della quotidianità del vostro personaggio, non può essere sempre in battaglia ed è simpatico vedere come gente coi superpoteri se la cava in situazioni normali. Potete usare png con cui magari si relaziona spesso il vostro pg, come il datore di lavoro, qualche collega, la vicina di casa etc etc. Arricchirà tanto il post e vi darà modo di mostrare altri lati della personalità.

    Nei combattimenti:

    CITAZIONE
    -Non partite subito in quinta attaccando l'avversario cercando L'OTK (One Turn Kill) ovvero sconfiggere il nemico al primo turno, non è divertente per nessuno dei due, siamo qui per divertirci e giocare non per arrivare come assatanati alla vittoria.

    -Spesso vedo che si ha difficoltà nello trovare un pretesto per combattere, sopratutto per chi ha personaggi buoni. Combattere non significa per forza dover odiare l'avversario e spingere il proprio personaggio ad odiare l'avversario. E' un mondo pieno di combattenti, è normale che un pg possa dire all'altro "Ehi sembri forte ti va di misurare la tua forza con me?" Non occorre avere il proprio pg perennemente incazzato nero per combattere.

    -Non strafate nel post e non siate mai autoconclusivi, scrivete sempre per ipotesi, e magari non andate troppo avanti nelle azioni dopo l'attacco.

    -Non fate post in cui non vi cagate di striscio mostri e trasformazioni strane, se un vostro pg ha paura di un orso idrofobo che vi attacca ne avrà ancora di più per un mostro enorme anche se creato da un avversario. Tutti sanno che esistono i mostri, ma di certo non ci convivono tutti i giorni. Far avere un attimo di paura al vostro personaggio non è segno di debolezza. O almeno sforzatevi di renderli sorpresi. Come fa un tizio che è abituato a creare le fiamme dal nulla a non spaventarsi da un colosso di almeno due metri più alto di lui e in grado di masticarlo per intero in un sol boccone e su cui le fiamme non fanno effetto? Ci tenete alla veridicità del post? Beh allora non ignorate le cose strane come se li vedeste tutti i giorni perché non è così. Tirate fuori la storia dell'adrenalina o quello che vi pare ma non fingete che avete visto un Chiuaua.

    -Rileggetevi bene il post dell'avversario, nella fretta magari non vi accorgete di alcune piccolezze. Rileggetevi sopratutto il vostro e cercate di capire se si capisce cosa state facendo.

    -Descrivete il funzionamento della tecnica, non scrivete solo "attiva questa tecnica" e stop. I poteri sono particolari molto personali e sopratutto belli da vedere, quindi è meglio descrivere cosa succede in campo e cosa vede o non vede l'avversario. Arricchisce molto il combattimento e ispira anche l'avversario.

    -Lo status psicologico non deve essere ignorato. Sopratutto contro chi ha poteri che influenzano molto la psiche. Non fingete di ignorare il malessere con la scusa della rabbia. Le ferite fiaccano anche psicologicamente, non credo che chi ha un braccio tagliato continua come se niente fosse successo, vi manca un cazzo di braccio, nella realtà la gente piange disperata.

    -Quando scendete molto di energia dovrete far capire che il vostro pg è stanco, non sono dei robot ma degli esseri viventi che combattono appunto usando l'energia, se ne avete poca non vedo perché deve rimanere fresco come una rosa.

    Per l'Hentai:

    CITAZIONE
    - Potete fare una piccola azione autoconclusiva per avviare il gioco (esempio scrivere che toccate una tetta) nell'hentai è concesso per motivi pratici. Se per esempio uno scrive che allunga una mano e afferra il seno e non volete che succeda potete semplicemente interrompere l'azione dicendo che fermate la mano prima che arrivi a destinazione per poi continuare con una nuova azione.

    -Coerenza con la personalità anche qui. Se vi giocate un personaggio timido e impacciato quando entrate in intimità non potete renderlo Rocco Siffredi, o un maniaco sessuale che dice cose che non direbbe mai.

    -Non scordatevi mai le sensazioni, succede anche tra i più esperti. Quando il pg viene toccato, baciato etc etc. Oltre alle azioni ricordatevi di descrivere le sensazioni che prova, il come si apporta. Non limitatevi a scrivere cosa fa o che si limita a gemere dal piacere. Se volete un post scritto davvero bene metteteci le sensazioni corporee e quelle psicologiche. Se non avete mai fatto sesso e non sapete che scrivere leggetevi gli hentai, siamo in un forum che ne è pieno e di esempi ce ne sono parecchi.

    -Più che consiglio è una variante che potete fare, usare i poteri anche per l'hentai rende le rolate molto più interessanti.

    -E' un gioco, nessuno obbligherà gli altri a fare cose che non vogliono, essendo un gioco in cui si usano personaggi inventati non prendete sul personale ciò che succede. E questo vale anche come consiglio generale.

    Per le missioni:
    CITAZIONE
    - Quando preparate il post di risposta, se non sapete quale sia l'esito di una data azione, evitate di far "sparare la posa" al vostro pg, scrivendo di quanto è epico e forte, se l'azione non va bene, il master è costretto a smontare totalmente ciò che avete scritto e non è bello per nessuno dei due. Al massimo risparmiatevelo per dopo.

    - Non criticate mai tramite la parte narrativa il master, se pensate che la vostra mossa doveva andare a segno ma non succede significa che vi siete persi qualcosa, o non avete capito come risolvere una certa azione.

    - Se in una missione una azione non funziona, non insistete sempre con la stessa azione (esempio attacco a distanza) provate a variare, è inutile provarle tutte allo stesso modo se non funziona.

    - Leggete fra le righe, il master vi mette sempre un indizio nel post che prepara, cercate di riflettere e capire cosa dover fare.

    - Se il master vi da dei compagni, usateli, dite loro cosa fare potrebbe facilitarvi molto la soluzione del caso.

    - Risparmiare energia è un bene, ma non usare il potere per niente è male.

    - I PNG non sono dei stupidi, anche loro hanno sentimenti e una intelligenza, non affrontateli come se fossero dei minion di un videogame. Quindi non affrontate i nemici pensando che siano stupidi perché non lo sono.

    - Se il vostro PG ha delle domande che si pone, fatele ai PNG! Loro risponderanno di sicuro in qualche modo. Se non chiedete nulla i PNG non danno informazioni a gratis a meno che non serve alla missione. Potete scoprire tante cose interessanti, e rendere la missione anche più proficua, imparerete di più sui PNG oltre che prendere punti esperienza. E darete un senso a ciò che il vostro personaggio ha fatto.

    - Consigli di logica: quando affrontate un nemico e non ne conoscete il potenziale, non sondate il terreno con qualcosa di debole, medio e alto andando in crescendo fino ad utilizzare la vostra arma più grossa. Utilizzate direttamente il mezzo più potente di cui disponete: se non funziona significa che non è con la forza bruta che lo sconfiggerete e avrete risparmiato molta energia.

    Buoni o Cattivi?
    I consigli di DOOM su come non essere noiosi e prevedibili come la merda.



    - Il cattivo medio: Oh no, non riesco a trovare nessuno che voglia giocare col mio Personaggio super cattivo, mangiabambini stupravecchie amante del nazismo e della sodomia omosessuale. Come farò?
    Molti non sembrano avere chiaro come si gioca un personaggio cattivo. Alcuni si attaccano alla semplice definizione di disordine, caos o perversione, o peggio ancora la brodaglia informe ce fa quello che vuole quando gli va e dove gli va. C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo? No, affatto, avete scelto di essere una bomba, senza timer e senza innesco, che può rotolare per ore e ore senza fare niente oppure esplodere in un istante, senza motivo. E' il vostro PG, non c'è nulla di male assolutamente, ma la domanda arriva spontanea: a chi piace giocare con una bomba? Pochi, se non nessuno. I cattivi che fanno quello che vogliono con una psicologia variabile e senza freni sono forse divertenti, ma non adatti a tutti. Se volete giocare un Pg malvagio che si relazioni bene anche col resto del mondo allora forse dovreste seguire qualche semplice consiglio:
    1) Regole: Seguire le regole è difficile, vero? Sbagliato, siete voi a fare schifo. Seguire delle regole è un elemento intrigante nella psicologia di un PG malvagio, che puoi essere nichilista e crudele, ma non inizia la follia fino a che le regole vengono rispettate. Un esempio banalissimo potrebbe essere vedere le persone che si comportano in un certo modo: sperperare denaro, fare del male agli altri, comportarsi in maniera negativa. Ma il vostro PG potrebbe essere un sociopatico, quindi parliamo di piccolezze come mangiarsi le unghie, sbagliare i congiuntivi o parlare in uno strano accento. Questa più che una regola è un pulsante di innesco, la regola di per sé impone a determinati PG malvagi di non fare del male agli altri in certe situazioni: donne e bambini ad esempio, oppure evitare di uccidere un avversario onorevole o appartenente ad una razza "innocente" o "meritevole". Seguire delle regole che voi stessi vi imponete spronerà la gente a giocare con voi per non infrangerle o proprio per scoprirle.
    2) Maschere: Potrebbe sembrare banale, ma la maschera per un cattivo è fondamentale. Se il vostro PG è pazzo dal mattino in cui si lava i denti con la gelatina degli occhi fino alla sera dove va a dormire sul suo letto di pelle di neonato, molto probabilmente sarà difficile avvicinarsi ad altri senza che questi inizino a combattere o scappare come forsennati. Un PG malvagio che ha una copertura o una maschera non è solo interessante perché caratterizzato da un dualismo senza noiose personalità multiple, ma è anche portato a cercare di nascondere questa maschera il più possibile così da non far finire il divertimento. Avere una maschera porta gli altri alla curiosità di strapparla via, e crea intrighi interessanti. Una maschera è figurata: può essere un lavoro che vi faccia sembrare delle brave persone, può essere una trasformazione o un costume da supercattivo. Può essere perfino una doppia identità. L'importante è che il vostro PG abbia modo di stare in mezzo alla gente senza che nessuno faccia partire la caccia alle streghe, l'inquisizione e i contadini armati di torce e forconi.
    3) Obbiettivo: La ragione di esistere non può mancare, neanche per il malvagio più folle di questo pianeta e di tutto il multiverso. Un folle può essere talmente violento da fare genocidi senza battere ciglio, ma se il suo obbiettivo è conquistare una nazione e per farlo deve mantenere un basso profilo, allora non potrà darsi alla mattanza indiscriminata e questo vuol dire niente combattimenti rischiosi, quindi dovrete necessariamente cercare di rapportarvi benignamente a gente che potrebbe darvi fastidio. un obbiettivo vi potrebbe portare a cercare alleati per raggiungerlo, più o meno consenzienti, questo vi porterà a ricattare, soggiogare, comprare o entrare nelle grazie di altri PG, il che rende tutto molto più interessante del banale rischio di prendersi una pallottola nel ginocchio perché così diceva l'oroscopo. Inoltre, e questo è un consiglio sulla pura esperienza, un cattivo senza scopo annoia molto velocemente, al che alla prima occasione in cui perderete preferirete di gran lunga vederlo morire come un problema oramai risolto piuttosto che fare di lui un pesantissimo fardello.

    In sostanza, se volete rapportarvi agli altri il vostro cattivone folle ha bisogno di qualche piccolo tocco. Certo è diverso se vi interessano solo conquista e combattimenti, non è sbagliato infatti, questi sono semplicemente consigli per risolvere il problema comune che molti cattivi riscontrano quando cercano role "tranquille" o "pacifiche" mentre nella loro descrizione psicologica viene esaltato il sapore delle budella dei bambini quando lo accosti alla spremuta di vermi del sottoscala. Una sciccheria.

    - Il buono medio: La mia giustizia è esente dalle leggi che voi malvagi ignorate, per questo posso fare quello che voglio per il suo raggiungimento e se uno sta per farmi il culo meglio ammazzarlo che provare a parlarci.
    I problemi dei buoni non sono diversi dai cattivi. Certo i buoni bypassano facilmente il problema della richiesta di giocare con altre persone, specialmente se sono dei troioni da assedio che hanno come obbiettivo lo scoprire il sapore di ogni sperma esistente (vi amiamo per questo, continuate a fare PG così questa non è una critica), tuttavia un "buono" per essere definito davvero tale ha bisogno di regole non dissimili dai malvagi, altrimenti è più un "positivo opportunista" o semplicemente un neutrale che segue il suo corso. Ecco quindi qualche consiglio per incarnare un buono che valga la pena essere chiamato tale, ricordandovi che questo suggerimento è per chi cerca di giocare al meglio il PG piuttosto che vincere un combattimento nella maniera più veloce e semplice possibile.
    1) Regole: Si, anche qui, Regole. Perché anche qui regole? Non è forse giusto fare qualsiasi cosa per perseguire il bene comune? Si. E no. Ovviamente dipende sempre dal proprio punto di vista, ma se un buono fa mattanza dei cattivi che si trova davanti senza troppe domande allora probabilmente si discosta un pò dal concetto di buono comune. Una buona idea sarebbe definire quali criminali meritano di morire, chi merita una seconda possibilità e chi invece può marcire in prigione. In questo modo è più interessante giocarsi il Pg giudice, piuttosto che cercare di tagliare la testa al toro molto più che letteralmente.
    2) Coerenza: Il dissidio interiore è una delle cose migliori da giocare in un PG, ripensare alle proprie scelte, pentirsi, rivalutarle, questi sono elementi che per quanto possano far sembrare il PG debole e lamentoso, sono davvero interessanti da sfruttare. Giustificare tutto con traumi pesantissimi o doppie personalità per farlo sfociare in una follia più o meno momentanea sono una morte del pathos disastrosa. Assaporate la dualità del vostro PG cercando di rimanere più fedeli possibili alla sua idea originale, non trascinatelo in una degenerazione stereotipata completamente fuori dal PG. Se deve cambiare, fate in modo che il cambiamento sia graduale e non disastroso, se deve essere solo uno scatto d'ira, fate in modo che sia lucido e non privo di questioni. Un buono non può trasformarsi in un carnefice senza l'aiuto di qualcuno, anche questo è il bello di giocare assieme ad altre persone.
    3) Edgelord: Quanto distano giustizia e vendetta? Costruire un buon pg buono significa anche scandire chiaramente una simile differenza, e non è molto diverso da un discorso di coerenza. Un vendicatore può essere buono, ma non può essere un eroe, come un eroe coerente non può essere un vendicatore. Anche qui quindi voglio arrivare ad un punto definibile come obbiettivo e bisogna stare molto attenti a non perderlo di vista. Un vendicatore non può giustificare ogni singola azione avventata che compie con la stessa identica storia, anche lui deve avere dei limiti, dove agisce come una persona positiva oppure nel disinteresse più totale. Se scegliete di fare un PG impegnativo, perpetratelo fino in fondo senza dimenticarvi mai come e perché è nato.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 13/3/2017, 10:08
     
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    Yun Yun e Hinachan vi presentano

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    Errori Grammaticali comuni
    Hina: Con il gentile suggerimento di Yun Yun, dopo che la poverina ha sofferto di coliche per gli errori grammaticali che ha visto e sopportato, abbiamo deciso che sarebbe stato utile mettere una piccola guida per mostrare gli errori grammaticali più comuni. E invitarvi quindi ad evitarli e imparare un pochino ad usare la nostra lingua che viene stuprata tutti i giorni. Vero Yun?

    Yun Yun: Vero Hina. Lo sappiamo tutti, la nostra grammatica è una tra le più difficili e complesse. Basta cambiare un accento o un apostrofo e il significato di una frase può essere completamente stravolto. Pensate soltanto a quante parole si scrivono nello stesso modo ma che con un accento diverso, hanno significati diversi tra loro: golf, pesca, mente, legge, colto, re, tesi, tema, foro, imposte, etc. Per questo quando si scrive, qualunque cosa sia, bisogna sempre fare attenzione a come lo riportiamo nero su bianco. Vi immaginate un Romeo che scrive una lettera alla sua Giulietta, su pergamena, con l’inchiostro del colore dei suoi occhi. Tutto meraviglioso. Ecco immaginatevi quel foglio pieno zeppo di errori di ortografia, lessicali e grammaticali: Giulietta si scandalizzerebbe! Quindi, fanciulle e giovani virgulti ogni tanto cerchiamo di fare attenzione a quello che scriviamo, ma soprattutto a come lo facciamo! Ecco quindi, pronto per voi, un elenco degli errori più comuni con le relative correzioni e regole.

    “Anche se il dolore più forte fù quello morale, iniziando a chiedersi se davvero meritasse tutta quella violenza gratuita” [Yhei]: attenzione il verbo essere al passato non vuole l'accento!

    Hina: Accidenti se hai ragione. Anche io spesso sbaglio e scrivo “se”, invece di “sé” quando mi riferisco al personaggio. Per intenderci, quando scrivo “Aveva parlato molto a lungo di sé.”, quel sé lo sbaglio troppo spesso, ricordatevi ragazzi che il se senza accento potrebbe significare un’altra cosa. Vi metto un esempio: “E se tu mi ascoltassi..” Quali sono le parole che sbagliano spesso con gli accenti?

    Yun: Se la frase è "pensò solo a se stesso" non ci va l'accento, se invece la frase è "pensò solo a sé" l'accento ci va. Vedi Hina, gli errori degli accenti e degli apostrofi sono più comuni di quanto si possa immaginare! Vuoi un altro esempio? Pensa alla parola “poco”. Se vogliamo dire: “Vorrei un po’ di zucchero” metteremo l’apostrofo, perché è un troncamento della parola. Guai qui a mettere un accento. Per indicare dei luoghi, state attenti alle differenze tra qui e qua, lì e là. Un’altra cosa che ho notato di frequente sono i verbi. I più pericolosi sono “fare” e “dare”, quindi vediamo di chiarire l’argomento. La sillaba “fa” può indicare una nota musicale se scritta senza accento, ma anche nella frase “questa pizza fa schifo” non ci sono troncamenti. L’unico caso in cui si ricorre all’apostrofo è per esprimere l’imperativo presente: “Luca fa’ quel che ti ho detto”, perché è la forma contratta di “fai”. Lo stesso discorso lo abbiamo per “do”: anche qui può significare una delle note musicali, ma anche la coniugazione del verbo all’indicativo presente “Io do/dò, tu dai, etc…” Qui può essere sia accentato che non. Ah, quasi mi dimenticavo la terza persona! “Egli dà” va di nuovo accentato per distinguerlo dalla proposizione semplice “questo regalo è da parte di mia nonna”. Come vi sentite? Spero che il vostro cervello non stia per esplodere!

    Hina: Le note musicali mi fanno pensare alle pause musicali, quindi pause uguale a tempo e a proposito di tempo: quando scrivete il post, fate attenzione ai tempi che usate, non potete scrivere al presente e poi passare al passato remoto, i tempi vanno tenuti uguali per tutto il racconto. È possibile fare una cosa del genere soltanto quando nella narrazione c’è un personaggio che racconta qualcosa e quindi il discorso è (per intenderci) “parlato”.

    Yun: Giustissimo Hina, la consecutio tempurum, ha origini antiche e come suggerisce il nome, deriva dal latino. Ma non tutti abbiamo la buona abitudine di seguirle. Ultimamente ho trovato molte ruolate dove i tempi sono stati messi in un apparente caos. Mi è capitato questo pezzetto sottomano e vorrei condividerlo con tutti voi: “Cassy non aveva mai avuto nessun amico e tutte le persone non osavano rivolgerli la parola o avere contatti con lei, la incolparono della morte dei suoi genitori senza sapere che non era stata lei ma degli assassini.” [Fefe]. Qui abbiamo un buon esempio di consecutio sbagliata, visto che dall’imperfetto dopo una virgola si passa ad un passato remoto! Fate attenzione, perché potreste dire nella stessa frase che un’azione si è svolta 10 anni fa, due giorni fa, oppure che succederà domani! Hina, poi cosa hai trovato che ti ha fatto venire l’orticaria?

    Hina: I puntini “…”: vedo troppo spesso i punti di sospensione durante un discorso. Vanno usati soltanto quando si vuole dare la sensazione di un discorso interrotto o per dare una nota di suspense alla scena descritta.
    Esempio sbagliato: “...Si avete capito bene...Il bambino, che poi così bambino non era...” [Grimjow6]
    Esempio corretto: “ Un momento… Non è come credi.” Oppure un discorso “parlato” fatto solo con tre puntini in una narrazione è sbagliata. Non è un fumetto, invece di sprecare virgolette e puntini inutili, descrivete il personaggio che rimane in silenzio e magari anche cosa pensa. Ti viene in mente altro Yunchan?

    Yun: Hai detto bene, bisogna fare attenzione anche alla punteggiatura. E non solo sui punti di sospensione, ma anche alle virgole, ai due punti e al punto e virgola. Metterli in un determinato posto all’interno di una frase invece che da un’altra parte a volte può sconvolgere il senso della stessa. Sai Hina cosa ho trovato? Un errore molto comune, ma non meno grave degli altri: a volte non si sa se una parola si scrive attaccata o staccata. Ti vedo pensierosa, vuoi un esempio? “Oh quanto avrebbe voluto dirgli che fino a poche ore prima la stava mettendo in cinta, ma si trattenne più per pigrizia che condiscendenza.” [Doom]. La parola incinta, deriva dal latino INCIENS, INCIENTIS, e per questo motivo si scrive tutta attaccata! Adesso mi segui? Direi che è un errore comune. Anche altre parole possono essere confuse come ad esempio: a volte, infatti, inoltre, soprattutto. Se queste parole venissero staccate, assumerebbero un altro significato, e quindi non starebbero più bene nella nostra frase. Ma Hina, vedo che vuoi aggiungere qualcosa. Si tratta forse delle parole che si devono scrivere sempre staccate?

    Hina:Brava! Esatto, ci sono delle parole che vanno sempre scritte staccate ma che vengono spesso sbagliate come per esempio: “A proposito”, non si scrive “Approposito” oppure, “D'altronde” che non è solo stato storpiato con scritto tutto attaccato ma addirittura con due parole diverse dal suo significato: “Penso che andrò a divertirmi un pochino li dentro, dal tronde sono un ragazzo anche io” [Ultimate Deva-Pain] è vero che non si scrive attaccato, ma la parola è “altronde”, non “tronde”. Poi ci sono le paroline più birichine che traggono in inganno molti come: Per cui; D'accordo; Senz'altro; Al di là a meno che non sia riferito al regno dei cieli.

    Yun: Molte volte non si ci rende conto delle ripetizioni, usare le stesse parole in frasi vicine o addirittura nella stessa frase è un errore molto comune. A volte, con la furia di scrivere veloci, si ha la tendenza a non variare troppo il nostro lessico, quando invece il vocabolario ci suggerisce molte altre parole. Esempio sbagliato: “La luna brillava alta nel cielo, nemmeno una nuvola la offuscava. Le stelle brillavano al suo fianco, luminose e scintillanti. Dentro di me sperai che l'alba non sorgesse più.” Sembra una normalissima, frase invece è stato ripetuto due volte la parola “brillava”. Si poteva sostituire con “risplendeva” oppure con “luccicava”. Se usate il programma Word è più facile correggere questi errori, visto che la cosa che amo di più è: “tasto destro e click su sinonimi”. Pensa se tutti usassimo sempre le stesse parole! Sai che noia! Ma anche a usare termini troppo stravaganti, a volte, si sbaglia.

    Hina: Il gergo dialettale che ogni tanto vedo scritto. Sì, anche tu lo avrai fatto almeno una volta. E mi riferisco molto alle parole accorciate come per esempio: “non si può sentì”. Word o altre forme di segnalazioni di errori, non lo legge come sbaglio perché crede che sia la parola al passato. Avete presente? “Si sentìmale dopo aver letto lo scempio”. Ecco evitate il gergo dialettale che davvero “non si può sentire”.

    Yun: Oddio, Hina, pensa se tutti noi ci mettessimo a parlare in dialetto? Penso che nessuno ci caverebbe un ragno dal buco! Ogni provincia, e addirittura, ogni comune a volte hanno dei propri termini, delle proprie pronunce, delle proprie espressioni. Non dico che un dialetto sia più bello o più capibile di un altro, e per questo verranno trattati tutti allo stesso modo. Se non siete sicuri di una parola, cercatela nel dizionario. Se non siete convinti di quello che avete scritto, rileggete la frase: e se vi suonerà molto familiare, magari avete inserito un po’ di particolarità di voi stessi.
    A tal proposito, vorrei fare una piccola aggiunta: se il vostro pg è un nobile, o un aristocratico, dovete farlo parlare con un linguaggio un po’ più aulico, ricercato, quasi altisonante. Anche nei modi di esprimersi con gli altri: userà un “voi” molto più spesso di un “tu”. E al contrario, se il vostro pg viene da un bassofondo, da una favelas o da sotto un ponte, sarà molto più diretto nel parlare, quasi da sembrare scortese e rozzo. A meno che non sia un nobile decaduto, a causa di un crack finanziario. Ma ora inizio a divagare. Hina, vedo che scalpiti, cosa ti fa arricciare i capelli? Sembra tu abbia una pettinatura afro in testa!

    Hina: Le faccine!!! Oddio, quanto odio le faccine nel testo narrativo. Non usatele, non siamo in una chat. Invece di fare le faccine descrivete lo stato d’animo, arricchisce molto di più e vi rende anche più fighi e meno come si dice di solito “bimbominchia”

    Yun: Come darti torto? Avete mai visto le faccine in un libro? O in un saggio? Ah sì, io una volta. Nella lettera di cui parlavamo sopra, quella di Romeo a Giulietta. Lui le ha scritto in rima baciata e poi, a fine verso, invece di un “sospiro d’amore, al pensiero di rivederti” ha inserito le faccine: :wink: :fior: . Terribile. Veramente terribile. Se fossi stata Giulietta avrei dato fuoco alla lettera. E dopo anche a Romeo. Spero che il concetto sia chiaro: niente più faccine, di nessun tipo.
    Bene direi che adesso possiamo passare ad una cosa che mi sta molto a cuore. I pleonasmi. Tranquilli non è una malattia, non è una bomba atomica, né altro: è la figura retorica per cui si ha un'aggiunta di parole o elementi grammaticali esplicativi a un'espressione già compiuta dal punto di vista informativo e sintattico. In parole povere una ridondanza. Volete un esempio? “Disse Luka afferrando la katana. La prese dal manico estraendo la spada, con un colpo veloce e preciso tagliò a due la sedia, la quale cadde a terra ancor prima di raggiungerla.” [Shi - ] Come potete vedere la katana viene ripetuta, utilizzando dei pronomi troppe volte. Ma forse come esempio non è molto semplice da capire. Immagino che utilizzando i classici “a me mi”, “a noi ci”, “ma però” e così via. Sono delle ridondanze, inutili che affaticano la lettura. Vogliamo starci attenti? Non credo che sia un lavoro così duro, visto che dovrete scrivere delle parole di meno! Hina, sei di nuovo impaziente. Immagino che l’argomento delle ripetizioni ti abbia fatto venire in mente qualcosa, o mi sto sbagliando?

    Hina: Ripetizioni inutili certo, li vedo spesso anche quando non lo sembrano. Chi se n’è accorto? È stato fatto un errore prima. Mi riferisco ai punti esclamativi, ne basta uno solo. Non vanno inseriti in una frase pronunciata normale, ma in una frase in cui viene urlata, o meglio quando si vuole accentuare il concetto, ciò vale anche nella parte narrativa. Esempio: “Ciao! ho appena visto tuo padre!” è un errore più comune di quello che si pensi, sembra che il tipo che stia parlando sia tutto trafelato e urla, quando in realtà non dice niente di speciale.
     
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