La volpe e il cameriere.

Per Exo <3

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Si ritrovò con le sue enormi mani intorno al viso e la cosa non le piacque per nulla, tanto che cominciò a chiedersi se non fosse incappata in un malintenzionato camuffato da belloccio che aveva voluto rapirla per fare chissà cosa con lei... Questo almeno finché la vista non le ricordò che, anche se fosse stato un malintenzionato, di certo il suo aspetto non era un camuffamento dal momento che lei stessa era testimone di quanto quei muscoli guizzanti sotto il suo completo sembrassero del tutto veri anche al tatto. Un pensiero che di certo non bastava a rincuorarla e che si sentì piuttosto stupida a fare...
    Cosa diavolo poteva volere quel tipo da lei? Senza contare che balzare su un albero in quel modo risultava decisamente strano per qualsiasi umano comune, e che nell'intimarle di fare silenzio un sibilo decisamente inusuale gli sfuggì dalle labbra facendole sgranare gli occhi. Non sembrava affatto umano, era più qualcosa di... bestiale?
    Nella testa di Kainé le domande si sprecavano e secondo dopo secondo che passava la situazione non faceva che peggiorare. Eppure, nonostante questo e il naturale timore verso quell'individuo tanto strano, il suo istinto e la paura le fecero continuare a tenere le mani ben vicine al suo corpo, sebbene l'imbarazzo l'avesse portata -dopo il primo momento di panico- a levare le braccia dal suo collo per limitarsi a stringergli giacca e camicia all'altezza dei pettorali. Così sembrava meno imbarazzante... tecnicamente non stava nemmeno toccando lui ma il suo vestito, quindi quel gesto non poteva neppure sembrare sospetto o colmo di secondi fini. E tutto ciò lei continuò a ripeterselo per evitare di mollare immediatamente la presa su di lui rischiando di cadere rovinosamente al suolo.
    Sentì le voci dei "loro" inseguitori ai suoi piedi, poi i loro passi concitati che superavano l'albero sopra al quale si trovavano e via via si allontanavano. A quel punto non seppe se tirare un sospiro di sollievo o rammaricarsi per aver perso gli unici possibili aiuti qualora la situazione si fosse messa davvero male, e lei avesse sentito il bisogno di gridare per cercare aiuto...
    Poi si ricordò di non avere più la maschera addosso, e quando finalmente le mani dell'uomo si tolsero dal suo viso, il suo rossore fu tale da spingerla a desiderare che vi tornassero, così da nasconderla almeno un po'. Ebbe la stranissima sensazione di sentirsi improvvisamente vulnerabile, quasi fosse stata appena denudata o spogliata di una protezione, così si costrinse a concentrarsi sulla sua rabbia per evitare di fare la figura della stupida (più di quanto non stesse facendo già).
    La sua spiegazione sull'accaduto le sembrò decisamente assurda, e ricordandosi dei pensieri che lei stessa aveva fatto su quell'uomo si chiese se magari non appartenesse a qualcuna delle mostruose razze che popolavano Roma come il resto del mondo... Se così fosse stato probabilmente sarebbe finita nella pancia di un mostro orribile entro la fine della giornata, e quel pensiero non aiutò certamente a tranquillizzarla, facendola anzi rabbrividire, e spingendola a staccare le mani da lui per tentare invano di tenersi in equilibrio da sola. Era una cosa incredibilmente difficile.
    Stava per l'appunto iniziando a dire qualche frase minacciosa e rabbiosa che potesse farlo desistere dai suoi probabili loschi intenti, quando il ragazzo parlò di nuovo rendendo la sua espressione piuttosto sorpresa, poi subito perplessa. Che razza di problema aveva? Ora cominciava a credere che più che una bestia che l'avrebbe divorata, quello fosse solo e semplicemente un idiota. Un idiota decisamente attraente... ma doveva piantarla di pensarci.
    Cosa vuoi che me ne faccia di una cosa del genere? La mia esperienza in fatto di feste in maschera è iniziata e si è conclusa oggi stesso, perché certo non mi è piaciuta. Non ho bisogno di quella stupida cosa di cartapesta e anzi, ti consiglierei visto che la stanno cercando con tanto ardore di gettarla sotto l'albero così possiamo scendere da qui. Non mi sento decisamente a mio agio in altezze del genere...
    E infatti nel parlare gesticolando lievemente il ramo tremolò abbastanza da spingerla ad afferrare nuovamente i vestiti dell'uomo, arrossendo di nuovo decisa tuttavia a mantenere la presa finché si fosse trovata tra quelle dannatissime fronde. Infine la raggiunse il pensiero che se davvero fosse stato un malintenzionato, un dannato ramo non sarebbe stato il posto più comodo per consumare un delitto... così si rilassò un minimo. Alla fine dei conti la supposizione del semplice idiota era la più probabile.
    Hai... Hai intenzione di farmi scendere?
    E non aveva detto "io ho intenzione di scendere", perché più abbassava lo sguardo per guardare ai loro piedi, più si rendeva conto di quanto dannatamente alto fosse quell'albero e di quanto non avesse la minima idea di come fare per toccare nuovamente terra senza fratturarsi qualcosa. Sul serio, quel tipo non poteva essere umano per aver fatto un balzo del genere... ed ecco le supposizioni sul mostro mutante riaffiorare.
    Dannata giornata, dannatissima giornata.
    Se può tranquillizzarti un minimo, per me l'unica mira di questo ragazzone nei tuoi confronti è quella di finire a rotolarsi con te. Non che lo dia a vedere, certo, ma a meno che non appartenga all'altra sponda, se già non ha notato che ti si è leggermente aperto il kimono sul davanti, allora di certo lo farà a breve e a quel punto non credo che...
    Ed è inutile dire che, prima ancora che quel dannato potesse finire il proprio commento, Kainé era arrossita del tutto sgranando gli occhioni dorati e abbassando immediatamente lo sguardo per accertarsi che dicesse il vero, cercando prontamente di riunire i due lembi di stoffa nell'accorgersi che decisamente non mentiva. La scollatura già ampia del kimono si era infatti effettivamente fatta ancora più profonda, e stava anzi per aprirsi del tutto, colpa dell'obi che con tutti quei movimenti bruschi si era allentato. Per stringerlo nuovamente avrebbe dovuto slacciarlo e riallacciarlo come poteva... ma non c'era modo che potesse farlo in quella situazione e così si ritrovò costretta a doverlo tener chiuso manualmente, senza potersi al contempo tenere salda all'uomo... e all'albero. Decisamente una situazione "scomoda", in tutti i sensi.
     
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10 replies since 21/2/2014, 01:58   290 views
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