[Missione] Scelta Crudele

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    Mission Rank S☆☆
    Il livello S è il livello "Speciale", quello che supera i normali parametri di difficoltà ed aggiunge l'incognita al pericolo più estremo. Pochi tornano vivi da missioni del genere, serve una preparazione eccellente per poter affrontare questa missione, non avventuratevi in un terreno così pericoloso senza esservi equipaggiati come si deve.
    Difficoltà: Altissima
    Possibilità di Morte: Estremo
    Jolly disponibili: 0
    Punti difficoltà: 30
    Stelle massime: 4
    Conseguenze sul Governo: +/- 80
    Punti Karma: +/- 50
    Compensi:
    - Punti esperienza: 3000
    - Soldi: 8000
    - Soul Point: 2400




    Info Personaggio


    Nome: Lulu
    Livello: 4
    Energia: Dark Lord
    Abilità Fisiche: Gigas 5, Mach 4, Sheel 5, Jumper 3, Sense 3, Strike 4, Vision 4, Energy 5, Charge 3.
    Livello del Potere: 4
    Tecniche Personali: Pilastri di Terra, Forza Animale, Sangue guerriero, Petto Roccioso, Corazza di Terra, Forza della Terra, Braccio di Terra, Geoscudo.
    Tecniche Loto: Ninjutsu #1: Distruzione, Ninjutsu #3: Evocazione di munizione e di armi, Ninjutsu #5: Braccio del Gigante, Ninjutsu #12: Rankyaku, Ninjutsu #13: Shigan, Ninjutsu #17: Stretta di Ferro, Ninjutsu #22: Air Hike, Ninjutsu #24: Fiume di Fango, Ninjutsu #29: Gogiga Shigan, Ninjutsu #31: Geppu, Ninjutsu #33: Araldo della terra, Ninjutsu #36: Diable Jambe, Ninjutsu #44: Gagea Rage, Ninjutsu #46: Sai Dai Rin Rokuougan, Rinjutsu #11: Tekkai, Rinjutsu #22: Tekkai Deutzia, Rinjutsu #31: Walls of Jericho, Rinjutsu #34: Tekkai parziale, Rinjutsu #49: Tekkai Hierro, Fuinjutsu #4: Moltiplicazione superiore del corpo
    Armi & Equipaggiamento: Desert Eagle x 6, Ascia, Fly x 120, Lancia x 6, Spada di Mahkah, Caricatore per pistole x 60, Gemma Epsilon x 3, Gemma Upsilon x 2.




    Da pochi giorni Lulu aveva ritoccato la terra ferma dopo il torneo, dopo... quello che era successo. Qualsiasi cosa fosse successa. Non ci volle molto prima che le arrivasse una lettera direttamente da Traesto in persona, incredibile come quel tipo riuscisse a trovare sempre chi desiderava semplicemente con della carta e penna, era senz'altro determinato. Traesto la rassicurava sulle condizioni di Utsuru, era ansioso di farle incontrare di nuovo, ma soprattutto di sapere cosa aveva scoperto la ragazza sull'isola e incrociare i suoi pensieri con le informazioni che aveva a disposizione dagli altri. L'appuntamento era a Roma, e la lettera conteneva i biglietti del treno che avrebbero permesso a Lulu di raggiungere la capitale senza troppi problemi. Un appuntamento che non poteva mancare. Discesa al binario 8 su un treno di alta classe che mise a disposizione della ragazza le migliori leccornie e agevolazioni... forse questo era un errore, ma non c'era niente di male. Iniziava a fare vagamente freddo, e in mezzo alla fiumana spiccava la figura di Traesto coperto da un lungo cappotto rosso e la pelliccia intorno al collo, mentre al suo fianco si trovava una ragazza altissima, giunonica quasi, molto più alta dello scienziato, che indossava una tuta viola estremamente attillata e aveva in faccia una maschera che somigliava molto ad un casco da immersione. Non appena intravide le orecchie di Lulu, Traesto iniziò a saltellare per attirare la sua attenzione.
    Lulu! Hey Lulu siamo qui!
    Era molto entusiasta di rivederla, non solo per le informazioni ma perché era un'amica, e gli era debitore della vita, questo è certo. Una volta raggiunti i due compagni, Lulu sarebbe stata accolta del migliore sorriso di Traesto, che nel mentre soffiava sui suoi occhiali per non farli appannare troppo.
    Sono davvero contento di vedere che stai bene Lulu, quando ho saputo che eri finita su quell'isola sono stato non poco in pensiero... oh, che maleducato, non vi ho presentate: Lulu questa ragazza al mio fianco si chiama Zefira, e proprio come te fa parte di una tribù di guerrieri, lei viveva nel sottosuolo con le sue sorelle, si fanno chiamare "vampire di ghiaccio" ma non devi avere paura, il nostro capo della polizia l'ha resa una nostra preziosa alleata. Zefira, vuoi presentarti?
    La ragazza chinò leggermente il capo, prendendo il casco tra le mani per poi toglierselo, mostrando il suo vero aspetto. Era una bellezza innaturale, con un fascino tutto suo, proprio come Lulu. Il suo volto era piuttosto serio, ma amichevole, come anche il suo tono di voce.
    Perdonami se terrò il casco da questo momento in poi, ma ho bisogno di temperature bassissime per sopravvivere. Mi chiamo Zefira, ho deciso di aiutare Eloy e Traesto nella missione per proteggere la terra da Cypher. Traesto mi ha parlato molto di te, so che ti deve la vita e sei una grande combattente, è un onore conoscerti.
    Detto questo le allungò la mano, visibilmente intenzionata a stringere amicizia. Traesto era entusiasta, glielo si leggeva sul volto, sembrava quasi un bambino. Finite le presentazioni le avrebbe spiegato le ragioni della convocazione.

    Se vuoi divertirti a descrivere un pò il viaggio in treno accomodati pure.


    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 13/2/2014, 12:21
     
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    Piccole gocce d'acqua scorrevano lungo la scura pelle di Lulu, gocce che pian piano, una ad una si sarebbero staccate dal suo corpo andando a toccare il soffice e vellutato pavimento sotto di lei. Il suo corpo nudo era avvolto da un morbido asciugamano in seta, coprendogli le sue prosperose forme. I suoi lunghi capelli bagnati, liberi da quel pezzo di corda con cui era solita legarli, toccavano la sua meravigliosa pelle abbronzata, fino a coprirgli completamente le spalle. Quello dei suoi passi felpati, silenziosi come quelli di un puma, erano l'unico rumore che riempiva in quel momento la stanza, insieme alle gocce d'acqua che picchiettavano silenziosamente sulla moquette ed eventualmente sul suo corpo. Non si udivano affatto i rumori tipici di una grande città come Los Angeles, neanche con il suo finissimo udito. Dopotutto quella in cui stava in questo momento era una delle più lussuose ed eleganti camere di uno dei migliori alberghi che la megalopoli aveva da offrire. Era da tanto che non si godeva un po' di riposo, e anche suonava strano per una ragazza selvaggia e rozza come lei, dopo la sua avventura su quell'isola misteriosa, dove non vi era anima viva se non le persone che come lei si trovavano lì per partecipare a quell'assurdo torneo, era felice di essere finalmente tornata alla civiltà. Stava cominciando ad abituarsi a quella sua nuova vita da umana, senza però dimenticare le gioie e le avventure che aveva vissuto nel suo villaggio natio. Ogni tanto ripensava a quelle splendide distese di terra secca e deserta che ricopriva il suo villaggio, facendole venire nostalgia di casa. Però non aveva rimpianti, e non sarebbe mai più tornata nei suoi passi. Da quando aveva lasciato il villaggio aveva fatto un sacco di nuove esperienze, conosciuto gente interessante con la quale si era scontrata e successivamente aveva stretto amicizia. Se fosse tornata indietro l'avrebbe fatto di nuovo; non si pentiva di quella sua scelta, e mai lo avrebbe fatto. D'un tratto il flebile rumore dei passi si fermò. Si era fermata, proprio davanti al letto. Era sera tarda e dopo una doccia rinvigorente era arrivato finalmente il momento di farsi una bella dormita, la prima dopo essere stata scaraventata in mare aperto, espulsa da quell'assurda isola. Non aveva passato le eliminatorie, ma poco importava; si era divertita e aveva conosciuto un sacco di gente interessante, questo era quello che contava, alcuni più violenti e impulsivi di altri, ma pur sempre interessanti. Adesso che poteva finalmente riposare come si deve, nessuno gli avrebbe impedito di farsi una bella dormita in santa pace. Si voltò,dando le spalle al letto che fino a pochi attimi prima stava proprio di fronte a lei, e senza pensarci troppo su si lasciò andare, cadendo di schiena su quel morbido e vellutato materasso. No, quello non era un semplice materasso, era qualcosa di più. Non aveva mai provato una simile morbidezza, sembrava di essere sdraiati su una nuvola. Non c'erano parole per descrivere la sofficità e la comodità di quel materasso, al punto che le sembrò quasi di sognare. Pian piano però, su quel paradisiaco pezzo di stoffa imbottita, cominciò a formarsi un piccolo alone scuro, che via via andava ad allargarsi. Lulu non si era ancora del tutto asciugata, e in particolare i capelli erano ancora completamente bagnati. Non che le importasse di dormire su un materasso lievemente, a lei che aveva passato tutta la sua infanzia a dormire su un giaciglio di paglia o avvolta in una coperta fatta di pelle di bufalo americano. Certo, aveva speso un sacco di soldi e aveva fatto un sacco per ottenere quella camera, soldi che era riuscita ad ottenere un po' partecipando al torneo e un po' facendo vari lavoretti qua e là in giro per il mondo, come ad esempio quella volta in cui gli era stato affidato l'incarico di proteggere il vecchio Traesto, però anche così non le importava se il letto sul quale dormiva era bagnato o meno. A proposito, chissà come stava? Era da un po' che non lo sentiva. L'ultima volta era stato quando gli aveva affidato la piccola Utsuru, poi non ci fu più occasione di vedere ne lui ne lei. Chissà invece come stava la piccola? Aveva una voglia matta di rivedere la sua amica, di riabbracciarla e parlare ancora con lei. Forse avrebbe fatto una visitina a Roma, giusto per salutare. Fortunatamente aveva il numero dell'uomo salvato nella rubrica del suo cellulare, o per meglio dire quello che Elettra gli aveva gentilmente prestato. Glielo aveva chiesto poco prima di separarsi la prima volta, dopo la sua dimissione dall'ospedale, però da allora lo aveva utilizzato una sola volta. Chissà invece come stava Elettra? Anche lei era una partecipante al torneo, però...
    TOC! TOC!
    Un rumore forte e deciso interruppe il filo dei suoi pensieri, facendole alzare lievemente la testa per guardare la fonte di quel suono: la porta. Chi poteva essere a quest'ora? Non aspettava nessuno ne aveva ordinato il servizio in camera, anche perché non sapeva come si facesse, quindi chi poteva mai essere? Senza starci troppo a pensare si alzò dal letto, incamminandosi verso la porta. Era inutile starci a rimuginare troppo sopra, se voleva sapere chi ci fosse dietro la porta doveva andare ad aprirla, non vi erano altre soluzioni. Non appena aprì la porta, si trovò davanti un giovane cameriere d'albergo. Era poco più basso di lei, dai corti capelli biondo chiaro e i grandi occhi castani; indossava la classica divisa da inserviente, rossa con i bottoni dorati e decorazioni varie, e pantaloni rigorosamente neri. Un classico in somma. In volto aveva uno sguardo serio, professionale, decorato con un accennato sorriso di cortesia.
    Mi scusi signorina, ma avrei...EHHHH?!
    Il tono serioso con cui era partito si spezzò completamente dopo poche parole. Qualcosa doveva averlo sconvolto, nonché imbarazzato da morire dato che il suo volto si era colorato di un intenso rosso cremisi. Di tutta risposta Lulu la guardò interrogativa, con la testa lievemente inclinata di lato come faceva sempre. Non capiva perché quel ragazzo si stava agitando tanto, e sopratutto perché stava continuando ad evitare il contatto visivo guardando da tutt'altra parte. Sembrava quasi che qualcosa il lei lo avesse sconvolto. Pensando fosse questa la causa dell'agitazione del giovane, la ragazza con le orecchie da lupo cominciò a guardarsi per vedere se qualcosa in lei non andava. E infatti era proprio così. A quanto pare quando si era alzata dal letto non aveva fatto molta attenzione, e l'asciugamano che copriva le sue prosperose forme era rimasto lì. Non c'era da stupirsi che l'inserviente fosse rimasto sconvolto vedendosi aprire la porta da una giovane e bella ragazza completamente nuda. Quello che fece più specie però, fu la reazione della giovane lupacchiotta quando scoprì dell'imbarazzante situazione in cui si era cacciata: semplicemente si grattò la nuca lievemente imbarazzata, ridacchiando come una stupida quasi stesse cercando di sdrammatizzare.
    Ahahah! Scusa scusa, colpa mia!
    Bel modo di scusarsi, anche se al ragazzo non sembrava importare molto. Quello che gli premeva di più era che la sua ospite si vestisse al più presto, anche se quest'ultima non sembrava molto incline a questo tipo di soluzione. Anzi, sembrava quasi che stesse aspettando qualcosa, probabilmente voleva sapere il perché di quella sua visita in un orario certamente non esattamente appropriato. Voleva uscire al più presto da quella brutta situazione, ma a quanto pare la giovane non sembrava essere collaborativa, per cui doveva fare lui la prima e molto probabilmente l'ultima mossa.
    Ecco io... sono venuto a portarle una lettera? È arrivata poco fa alla reception.
    Ovviamente lo disse cercando di essere il più professionale possibile, anche se nel dirlo aveva in tutti i modi cercato di evitare il contatto visivo, con qualunque parte del corpo della ragazza e non solo i suoi occhi azzurri. Mentre diceva quelle parole gli porse la lettere di cui parlava. Chissà di chi era? Senza farlo aspettare troppo la ragazza-lupo prese quel piccolo e sottile pezzo di carta bianca, ringraziando il giovane inserviente come si deve.
    Ah~ Capisco. Grazie mille.
    E senza aspettare ulteriormente, il ragazzo si voltò verso l'ascensore, incamminandosi verso di esso a passo volutamente svelto. Aveva ancora il rossore in volto, evidentemente non gli capitava spesso di vedere una così bella ragazza completamente nuda.
    Allora buona serata a lei.
    E con questa frase di cortesia si dileguò completamente, svoltando l'angolo e svanendo completamente dalla vista della ragazza-lupo. Quest'ultima però non era una maleducata, e cercò di ricambiare adeguatamente il saluto.
    Ciao!!
    Evidentemente non conosceva il significato della parola "adeguatamente", dato che in risposta al tono formale usato dal ragazzo, la sua ospite ne usò uno decisamente molto informale. Nel salutarlo si era messa letteralmente a gridare, dato che ormai era lontano e un semplice saluto detto con un tono di voce normale non lo avrebbe mai raggiunto, e con tutta probabilità l'aveva sentita tutto l'albergo, o almeno quelli del piano. Però lei non gli diedi il tempo di capire cosa fosse successo, perché senza starci troppo a pensare chiuse la porta della sua camera lasciando nel dubbio di cosa fosse realmente successo le persone che si erano uscite dalle loro stanze per controllare. Cominciò a camminare verso il letto sul quale era sdraiata pochi minuti prima, girando il retro della lettera per vedere chi ne fosse il mittente: era Traesto. Ma tu guarda, e lei che stava pensando a lui giusto qualche attimo prima. Come si suol dire, parli del cavolo e spuntano le corna. Ma aspetta, da quando in qua i cavoli hanno le corna? I proverbi degl'esseri umani erano davvero strani, il più delle volte non avevano alcun senso. Si sedette nuovamente su quel morbido materassi, aprendo la lettera e cominciando a leggerne il contenuto...




    Cara Lulu,


    Come stai? Qui va tutto bene, Utsuru è in ottima forma e anche io stò bene. Tu invece? Come stai? Ho saputo che hai partecipato al torneo indetto di Cypher, sulla sua isola. Com'è andata? Spero tu non ti sia fatta troppo male, anche se conoscendoti avrai fatto sicuramente qualcosa di avventato. Ricordo ancora quella volta con Tesla, ma sopratutto ricordo ancora come fosse finita tra voi due. Scusa per questa piccola divagazione, ma avrei bisogno di parlarti. Se non hai altro da fare vorrei che venissi a Roma per discutere di quello che hai visto sull'isola di Cypher. Insieme alla lettera ti ho spedito due biglietti, uno per l'aereo e uno per il treno. Ci incontreremo alla stazione, ti aspetterò lì.






    Cordiali saluti, Traesto.



    Ci mise ben sette minuti per riuscire a leggere tutta la lettera e a capirne il contenuto. A quanto pare il vecchio Traesto aveva intenzione di incontrarla, e gli aveva anche dato dei biglietti per il viaggio, completamente spesato. A dire il vero anche lei aveva intenzione di incontrarlo, e sopratutto aveva voglia di rivedere la piccola Utsuru. Era da tanto che le due non si incontravano, e voleva vedere come stava. Sicuramente nelle mani del vecchio inventore era come in una botte di ferro, ma non per questo era obbligata a non vederla mai più. Adesso però le sorgeva un dubbio: perché non l'aveva chiamata sul cellulare che gli aveva regalato Elettra? Durante la sua permanenza in ospedale si era fatta dare il suo numero, nel caso lui avesse bisogno di una mano con qualche lavoretto, o lei avesse bisogno dell'aiuto di un esperto. Quindi perché mandargli una lettera? Con questo forte dubbio in testa la ragazza si alzò nuovamente dal letto, avvicinandosi al tavolino sul quale l'aveva poggiato subito dopo essere entrata in camera. Quegli aggeggi erano molto utili per rintracciare le persone velocemente, ma allo stesso tempo erano anche molto fastidiose da portarsi dietro, specie considerando il suo abbigliamento. Non poteva nemmeno lasciarlo da qualche parte e poi evocarlo a suo piacimento come faceva con le sue armi, perché altrimenti se avesse squillato non se ne sarebbe mai potuta accorgersene. Una volta in mano provò ad accenderlo per vedere se qualcosa non andava. E com'era prevedibile il problema ci fu, e adesso si poteva spiegare il perché di quella lettera da parte di Traesto: la batteria era scarica. Colpo di shock per lei, questa volta era completamente e definitivamente colpa sua. Si era dimenticata di cosa gli aveva raccomandato la sua amica, di metterlo sotto carica ogni tanto. E da quanto tempo non lo metteva sotto carica? Beh, più o meno da quando la sua amica gli aveva fatto vedere come si faceva la prima volta, ovvero non l'aveva mai messo a caricarsi. Certo che adesso, dopo mesi e mesi la batteria era scarica, non c'era affatto da stupirsi. Le batterie moderne duravano per moltissimo tempo, però non erano illimitate e ogni tanto andavano messe sotto carica. Fortunatamente per lei erano almeno impermeabili, anche perché dopo essere stata scaraventata in mezzo a quell'immensa distesa d'acqua chiamata oceano come minimo avrebbe dovuto autodistruggersi. Appena l'avrebbe visto si sarebbe subito scusata con lui per questa sua dimenticanza, gli aveva fatto spendere un sacco di tempo inutilmente per cercarla, e che si sarebbe risparmiato se solo la sua ex guardia del corpo non fosse così disattenta. Nella lettera non vi era una data prefissata per l'incontro, per cui non era obbligata a partire nell'immediato. Per quella sera si sarebbe riposata ben bene, e sarebbe partita alla volta di Roma nella tarda mattinata. Adesso voleva farsi una sana e rinvigorente dormita, in un letto da favola come quello sul quale era seduta poco prima. Chissà perché Traesto aveva così urgenza di vederla? Dai toni della lettera non si direbbe, ma non vorrebbe fosse successo qualcosa di brutto durante la sua assenza. Avrebbe rimuginato su questa cosa ancora per un po', almeno finché non cadde tra le soffici e invitanti braccia di Orfeo.




    Un viaggio lungo e periglioso fu quello di Lulu, sebbene dovesse semplicemente prendere un aereo ed un treno. Trovò non poche difficoltà a superare la dogana ed ebbe anche qualche problema con i tempi di attesa dei treni. Insomma, era successo di tutto in quella giornata infernale. L'unica consolazione fu il buffet offerto nei vagoni del treno, del quale però non lasciò neanche l'ombra. Il viaggio gli durò tutta la giornata, e quando finalmente arrivò alla stazione Roma era già sera tarda. Faceva vagamente freddo, ma niente di così tosto da costringerla ad utilizzare indumenti pesanti come era successo a Londra. Con fare tranquillo si incamminò verso l'uscita del treno, scendendo i gradini di quest'ultimo mentre si stiracchiava ben benino; stare seduti tutto il tempo non giovava affatto alla sua salute. Però nello stiracchiarsi non fece molta attenzione a dove mise i piedi, così a concludere quella nefasta giornata fu una bella caduta con tanto di facciata contro il pavimento della stazione. Si rialzò quasi subito, massaggiandosi la testa nel punto in cui aveva battuto.
    Ahi! Accidenti, oggi non me ne va proprio una giusta.
    Sperava solo che quell'avvenimento fosse l'ultimo della giornata, ma sopratutto che non capitasse niente di brutto al povero Traesto e, forse, anche alla piccola Utsuru. Non sapeva se se la fosse portata dietro per farle riabbracciare di nuovo o se fosse venuto da solo perché voleva parlarle in privato, senza coinvolgere la piccola in strane faccende. In realtà nemmeno lei sapeva il vero motivo della sua visita; di facciata voleva solo parlare con lei di alcune faccende riguardanti il torneo, ma quella convocazione improvvisa era troppo strana, non sembrava avesse il tempo di aspettare che fosse lei a fargli una visitina. Beh, poco importa arrivati a questo punto, adesso che era lì non poteva fare altro che assecondare le richieste del vecchi inventore, qualunque esse fossero. Cominciò a girare per la stazione in cerca del suo ex protetto, usando ogni mezzo a sua disposizione dall'olfatto all'udito alla più semplice vista. Sapeva usarli tutti e tre alla perfezione, e anche contemporaneamente, quindi non sarebbe stato un grosso problema trovarlo in mezzo a tutta quella gente. Dopo un paio di minuti di ricerca, il suo naso cominciò ad avvertire qualche traccia dei dintorni dell'ufficio informazioni. Si diresse verso quella zona, guardandosi bene attorno per vedere se riusciva a trovare il suo vecchio amico. D'un tratto una voce la chiamò, una voce a lei molto familiare. Si voltò verso la fonte di quel richiamo, vedendo finalmente l'inconfondibile figura di Traesto. Indossava un lungo cappotto rosso acceso, con una specie di pelliccia al collo; un indumento davvero molto elegante, che doveva tenere anche un bel calduccio. Però non era l'unica persona che la stava aspettando, in quella fredda notte d'Inverno. Vicino a lui c'era un'altra persona, molto più alta di lui e dalle forme tipicamente femminili. A prima vista non sembrava affatto essere la piccola Utsuru, nemmeno nella sua forma da gigantessa mostruosa, per cui chi poteva mai essere? Un'amica del vecchio scienziato? O forse la sua amante? Non ne aveva la benché minima idea, ma di certo a breve lo avrebbe scoperto. Quest'ultima indossava una tuta viola molto attillata, che metteva in risalto le sue sinuose e perfette curve femminili, e una strana maschera che le copriva interamente il volto. Sembrava più un casco casco molto strano a dire il vero, che aveva all'altezza della bocca uno strano aggeggio del quale non capiva affatto l'utilità. L'aveva già visto da qualche parte, anche se non ricordava bene dove.
    Ehilà! Ciao! Come va, tutto bene?
    La ragazza-lupo si avvicinò ai due col sorriso sulle labbra, salutandoli come se fossero vecchi amici. Ignorava completamente il fatto che uno era un famoso e rispettabile scienziato in passato suo datore di lavoro e l'altra non la conosceva neanche, ma per lei quelli erano solo dettagli. Non era il tipo di persona che si metteva a guardare le etichette e sopratutto le rispettava. Ovviamente Traesto non fece minimamente caso alla mancanza di rispetto da parte di Lulu, e anche lui si comportò allo stesso modo. Un saluto breve fu quello del vecchio inventore, seguito quasi immediatamente da alcuni suoi commenti sul suo viaggetto in quell'isola misteriosa. Come aveva immaginato si era penato non poco per l'incolumità della sua giovane amica scavezzacollo, ma si rasserenò vedendola con il suo solito buon umore.
    Ahahah! Non preoccuparti, dovresti sapere che io non sono una da farsi buttare giù tanto facilmente!
    Sfacciataggine e presunzione uscivano copiose dalle sue parole, ma in fondo nemmeno lei ci credeva veramente. Sapeva di essere molto forte, ma sapeva anche che in quell'isola c'erano persone molto più forti di lei e che più di una volta l'aveva scampata per un soffio. Doveva allenarsi ancora di più se voleva arrivare ai livelli di quelle persone, e ci sarebbe riuscita sicuramente. Il vecchio scienziato però non si fermò lì e continuò presentando alla ragazza-lupo la persona al suo fianco. Si chiamava Zafira, e a quanto pare anche lei come Lulu proveniva da una stirpe guerriera, con la differenza che lei abitava nella terra ferma, mentre la formosa gigantessa abitava nel sottosuolo. Stando alle parole di Traesto la giovane faceva parte di una razza chiamata "Vampire di Ghiaccio"; mai sentite nominare. Al termine della conversazione, l'inventore più famoso di Roma invitò la sua amica a presentarsi come si deve. Zefira non se lo fece ripetere due volte, e con un gesto elegante e aggraziato si tolse il casco che le copriva la testa, rivelando il suo vero aspetto. Una donna bellissima, dai meravigliosi occhi color smeraldo, i capelli dorati e la pelle incredibilmente pallida. Specie quest'ultima colpì particolarmente Lulu. Come faceva una persona ad essere così pallida? D'accordo, aveva detto che la razza dal quale proveniva quella ragazza aveva qualcosa a che fare con il ghiaccio, ma così era troppo. Intanto la ragazza si ripresentò, questa volta da sola. Il suo sguardo era piuttosto serioso, però allo stesso tempo amichevole. La vampira cominciò a parlare di diverse cose, citando anche due nomi che non aveva mai sentito prima: Cypher ed Eloy. Il primo lo aveva già sentito nella lettera di Traesto, e a quanto pare era lui il cattivo della situazione. L'altro invece non l'aveva mai sentito prima, un certo Eloy che stando alle parole di Zefira era un loro amico, suo e del vecchio inventore. Finiti i convenevoli, la ragazza-vampiro allungò la mano verso l'altra guerriera, con l'intento di stringerle la mano. Un convenevole molto utilizzato dagli umani, che il più delle volte non capiva. Però non voleva essere scortese, così decise di assecondare l'altra ragazza.
    Ahah! Cosa sono tutti questi convenevoli!? Tra guerriere non servono tutte queste formalità, o sbaglio? Comunque anch'io sono felice di conoscerti Zefira. Io sono Lulu.
    Mentre diceva queste ultime due frasi allungò anche lei la mano, stringendo quella della ragazza pallida con decisione, non una stretta troppo forte ma sicuramente decisa. Quella ragazza già gli piaceva e non vedeva l'ora di combattere contro di lei. Chissà se prima o poi avrebbero potuto scontrarsi? Di certo non in quel momento, erano state entrambe chiamate da Traesto per cui un motivo doveva pur esserci. La giovane lupacchiotta si voltò verso l'uomo, guardandolo dritto negl'occhi con decisione: voleva sapere il perché di quella sua chiamata, e magari fargli un paio di domande su quelle due persone citate poco prima dalla vampira.
    Allora? Come mai questa chiamata improvvisa?
    E nel dire queste parole si ricordò di una cosa molto importante: doveva ancora scusarsi per quella storia del cellulare.
    Ah, giusto! Scusa se non ti avevo mai risposto al cellulare, ma vedi aveva la batteria scarica e mi ero dimenticata che quegl'aggeggi devono essere ricaricati di tanto in tanto. Ahahah!
    Concluse quelle sue brevi scuse con una risata demente, quasi volesse sdrammatizzare la situazione. Dopotutto era colpa sua se il cellulare era scarico.



    UBjzHjQ
    D0ysAfD
    Lulu
    .: Status Fisico: Illesa.
    .: Status Psicologico: Tranquilla.
    .: Energia: 200/200
    .: Tecniche usate: -


    Edited by bestcloud - 14/2/2014, 21:39
     
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    Ok, prima di tutto chiedo sempre più venia perché ho dimenticato di mettere l'immagine della tuta criogenica anche se sembra che tu abbia intuito di quale si tratti. In ogni caso, ho messo un immagine al primo post. Secondo... me lo segno: mai più lasciare simili libertà a Bestcloud...


    Anche per Zefira le strette di ma no non erano esattamente naturali, e lo capì subito quando toccò Lulu che valeva anche per lei, tuttavia essendo nel mondo degli uomini, dovevano adattarsi ai loro costumi, era inevitabile. Traesto era soddisfatto della loro conoscenza, andava matto per creature così singolari, e mentre Zefira rimetteva il casco Lulu lo interrogò con uno sguardo serio riguardo alle motivazioni che l'avevano portata qui.
    Ti spiegherò tutto, ma non qui, andiamo alla metropolitana, ci porterà verso casa.
    Prima che potessero mettersi in marcia però, Lulu si scusò per il cellulare tenuto spento per tutto quel tempo, ma Traesto la rassicurò ridacchiando, parlando anche con una certa naturalezza.
    Non preoccuparti, non ti ho cercata al telefono. Tu sei già sulla lista dei buoni, è facile scrivere a loro.
    Concluse, enigmatico. Cosa voleva dire? Si sedettero sul vagone più in fondo della metropolitana, vuoto al punto che c'erano solo loro 3: Traesto e Lulu erano seduti sui sedili, mentre Zefira cercava di non sbattere la testa contro il soffitto, a causa della sua altezza. Una volta comodo, Traesto si voltò verso Lulu, ancora sorridente per il fatto di vederla tutta intera.
    Mi piacerebbe poterti dire che ti ho invitata per puro piacere Lulu, ma purtroppo ora più che mai abbiamo bisogno di aiuto. So che i concorrenti al torneo sono stati scacciati via in malo modo dall'isola prima che si trasformasse in...
    Toruk Makto...
    Intervenne di colpo Zefira, con uno sguardo molto preoccupato, stringendo con forza il palo a cui si teneva per non perdere l'equilibrio nel treno. Traesto annuì, come se sapesse di cosa stavano parlando.
    Presto soddisferò ogni tua curiosità ma... vorrei che tu mi raccontassi cos'è successo sull'isola mentre combattevi, soprattutto nel momento in cui sei stata cacciata e vorrei sapere ogni singolo dettaglio riguardo al colosso che è salito in cielo.
    La situazione era molto particolare e pesante, Lulu poteva sentire la responsabilità di dover dare informazioni precise al suo protetto, in cambio lui avrebbe condiviso le proprie con lei.
     
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    Ti dirò, in realtà volevo anche descrivere il viaggio in aereo e quello in tremo, ma ho pensato che se lo avessi fatto mi avresti accoppato già dopo il primo post, quindi ho preferito evitare. :asd:

    Eh?
    La prima reazione di Lulu non appena sentì il commento di Traesto alle sue scuse. Cosa voleva dire con quella frase? Aveva capito che scusarsi non servì a niente perché in realtà non l'aveva mai cercate per cellulare, però cosa voleva dire che lei era "nella lista dei buoni"? Con quella semplice frase il vecchio inventore riuscì a creare nella ragazza-lupo più dubbi di quelli che in realtà avrebbe dovuto dissipare. Di tutta risposta la giovane lo guardò con sguardo confuso, inclinando leggermente la testa come abitudine sua e della maggior parte dei canidi. E in contrasto con quella espressione dubbiosa, quella di Traesto sembrava divertita, sebbene non la stesse propriamente prendendo in giro. Intanto Zefira si era rimessa il casco, quindi la giovane non poteva dire quale fosse la sua espressione, se anche lei stesse ridacchiando di quella sua uscita oppure se anche lei non capiva il significato delle sue parole. Non ci furono ulteriori spiegazioni però, come se si volesse tenere tutto avvolto nel mistero. La serietà tornò e i tre decisero di allontanarsi da quel posto per andare in metropolitana. A detta del vecchio quel posto era troppo pericoloso per parlare, c'erano troppe persone e ciò di cui dovevano discutere era strettamente confidenziale. Non era sicuro parlare in quel posto, dovevano spostarsi, e la casa del vecchio inventore era la loro prossima meta. Lulu a sentire quella notizia non stette più nella pelle; finalmente avrebbe potuto re incontrare la sua piccola amica Utsuru dopo tanto tempo. Aveva una voglia matta di chiedergli come stava, specie data la sua avversione a parlare con altre persone all'infuori di una ristrettissima cerchia di privilegiati, però decise di non farlo. Non era il momento adatto, e sicuramente di lì a breve l'avrebbe incontrata e avrebbero potuto finalmente riabbracciarsi. Doveva soltanto attendere ancora un altro po'. Una volta saliti sulla metro, il vecchi Traesto e la sua ex guardia del corpo si sedettero nei primi posti liberi, mentre la povera vampira fu costretta a rimanere accovacciata, per non sbattere la testa contro il soffitto del vagone. Era veramente una gigantessa; quanto sarà stata? Tre metri? Quattro? Aveva sentito storie di creature gigantesche che vivevano nel sottosuolo, ma non pensava fossero così alte. Beh, in realtà lei si immaginava dei giganti alti alcune centinaia di metri, ma appurato che era impossibile esistessero creature del genere sotto terra pensava che quelle dicerie parlassero di persone semplicemente più alte del normale, però niente di superiore ai due metri e mezzo. Dovette ricredersi dopo aver visto la stazza della povera Zefira, costretta a vivere con quella specie di gabbia in testa e in un mondo decisamente troppo piccolo per lei. Una volta presa posizione, e controllato che in quel vagone non vi fosse nessuno, Traesto cominciò a parlare, questa volta con tono molto più serio. A quanto pare quella non era affatto una visita di piacere, esattamente come aveva predetto Lulu. Quella convocazione gli era stata fatta per un motivo ben preciso, e a quanto pare centrava il torneo appena concluso. Volevano informazioni su quel posto, quella strana isola sul quale era approdata, e lei che ci era stata poteva essere una buona fonte d'informazione. Peccato però che la ragazza con le orecchie da lupo non avesse raccolto molto materiale, ne aveva incontrato molta gente in quel posto. Non era di certo la persona più adatta con la quale parlare.
    Mmm... Non è che ne sappia poi così tanto. C'erano diverse cose strane su quell'isola che non sono riuscita a spiegarmi, tipo la totale assenza del sole, l'unica cosa che illuminava quell'isola erano le luci artifacciali che si potevano trovare un po' ovunque nell'isola.
    Si dice artificiali.
    Poi un altra cosa alquanto strana era che gl'animali che vivevano lì non pativano affatto quella totale assenza di luce solare, il che era alquanto strano. Poi un'altra cosa bizzarra era che il cibo lì non marciva o andava a male, era come se fosse sempre fresco, non importa dove lo si metteva.
    Ma di certo a Traesto e a Zefira non importava di queste piccolezze, anche se erano le uniche cose che il suo cervellino limitato gli aveva fatto notare e classificare come "evento strano". Di certo non era quel tipo di informazioni che cercavano lo scienziato e la vampira. Loro volevano qualcosa di più grosso, informazioni più scottanti. Provò quindi a puntare su quell'affare gigante visto alla fine del torneo, quello che la ragazza più pallida aveva chiamato col nome di Toruqualcosa Makotto. Non sapeva in che lingua fosse ma a quanto pare Zefira la conosceva molto bene. Chissà se forse aveva qualcosa a che fare con gli abitanti del sottosuolo.
    Poi cos'altro c'era di importante? Ah, giusto! Il Toruqualcosa di cui aveva parlato Zefira. Non so cosa fosse, ma vi posso dire che era gigantesco, sarà stato lungo in altezza un centinaio di steppe, forse anche di più. Ad un certo punto la terra sotto di noi aveva cominciato a tremare e tutto cominciò a sgretolarsi e distruggersi, come se ci fosse un enorme terremoto, con la differenza che i miei sensi di lupo non l'avevano avvertito. Non era qualcosa di naturale, sembrava quasi fosse stato indotto da qualcuno, qualcosa di artificiale. Almeno questo lo pensavo prima di scoprire che in realtà quell'isola era una specie di statua gigantesca semovente. Era un po' nero, un po' bianco... e anche un po' rosso. Aveva due grosse ali, talmente grosse che se le avesse sbattute molto probabilmente ci sarebbero stati dei danni irreparabile nella terra.
    Questo era tutto quello che poteva dirgli, altri dettagli non gli venivano in mente, o almeno niente di più preciso. L'unica soluzione era chiedere ad una delle conoscenze che si era fatta sull'isola se avesse qualche informazione in più, per poi girarla al vecchi inventore seduto al suo fianco. Raphael, ad esempio. Era un tipo molto intelligente, e sicuramente avrà visto e incontrato molto più cose di lei. Si erano dati appuntamento a Londra, per concludere quella conversazione che avevano lasciato a metà. Adesso che ci pensava, chissà se Traesto lo conosceva? Magari avrebbe potuto dirgli dove abitava, così da evitargli delle ricerche inutili.
    Sfortunatamente questo è tutto quello che so'. Però se vuoi posso chiedere ad altri partecipanti se sanno qualcosa di più su quell'isola. Ora che ci penso, per caso conosci un ragazzo biondi di nome Raphael Kyoqualcosa? So' che è di Londra e che partecipava al torneo insieme a me. Forse lui può darci una mano a trovare informazioni.



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    Per quanto piccole, le informazioni di Lulu davano alcuni suggerimenti sull'isola che Traesto assimilò con fare concentrato e non tardò a condividere con la ragazza.
    Nonostante l'assenza di sole gli animali vivevano in tranquillità, questo vuol dire che anche la flora non doveva esserne destabilizzata. L'illuminazione non mancava, e sopratutto i cibi non scadevano. Quell'isola... era fatta per essere abitabile, per tenere in vita quante più persone possibili e lasciare che continuassero a combattere. Questo è molto importante Lulu.
    Parlò di nuovo del colosso che sembrava essere la cosa più preoccupante per Traesto, era già pronto ad approfondire il discorso, quando Lulu tirò fuori una conoscenza non da poco: sull'isola aveva incontrato Raphael. L'uomo sembrò illuminarsi a quella notizia, un altro dei suoi amici a cui poteva chiedere informazioni.
    Hai incontrato Raphael? Allora anche lui deve stare bene, sono contento. Vedi anche lui mi ha salvato la vita... sono un oche si mette nei guai facilmente.
    Ridacchiò imbarazzato, cercando di deviare il discorso rapidamente.
    In ogni caso, Raphael è uno di cui ci si può fidare, anche lui combatte come me per difendere la terra dai problemi causati da Cypher e i suoi galoppini...
    Non credo che lei sappia di Cypher...
    Zefira lo interruppe subito, e Traesto meditò sul fatto che forse aveva ragione.
    D'accordo... allora un passo alla volta. Ricordi Tesla non è vero? Lei è una cacciatrice di taglie che lavorava per Louis Cypher, fino a poco tempo fa l'imprenditore del secolo con in mano un'industria farmaceutica ora seconda solo alla Umbrella: la Cyphercorp. In un primo momento la sua compagnia lavorava per creare cose utili all'umanità, per salvarla, e io lo so bene perché ci lavoravo. Questo fino a che non scoprimmo che in realtà Cypher era un involucro vuoto che stava cercando di riportare sulla terra Satana in persona, col preciso scopo di distruggere l'umanità e ogni forma di vita. Nel corso di questi anni Cypher ha risvegliato e fatto sue molte creature mitologiche e non, da ogni epoca e nazione, rendendoli schiavi o alleati e il colosso potrebbe essere l'ultimo ad essersi unito alle sue fila. E questo come puoi intuire è un problema...
    A quel punto intervenne di nuovo Zefira, che Traesto non interruppe per poter condividere con la ragazza anche quest'ultima informazione.
    Gli esseri umani hanno imparato il significato di "Eclissi" partendo da scritture più antiche della loro stessa razza. Col tempo l'hanno associato alla luna come evento, ma non sanno che l'eclissi primordiale, prima ancora che la Luna si formasse intorno alla terra, fu portata da qualcos'altro. Non proveniva da questo pianeta, al punto che perfino le creature più antiche di questo mondo, i Kaiju, la considerarono un dio: Toruk Makto. La leggenda è quasi sempre verità, ma nelle storie si narra che venne distrutto e dalla sua carne nacque Atlantide, che poi si perse nel tempo. Ora invece è tornato in vita, e questo mi fa riflettere.
    Di nuovo Traesto riprese la parola, cercando di concludere quel discorso.
    I Kaiju sono mostri estremamente grandi e violenti, sicuramente se hai visto Utsuru ti sei fatta un'idea di quanto possano essere feroci. Lei non è che un surrogato di Kaiju, quelli veri sono alti come palazzi e furiosi come belve impazzite. Proprio per la loro tendenza distruttiva, vennero confinati nelle profondità della terra e pochissimi riescono a scappare sfruttando le spaccature nell'oceano pacifico come vie di fuga. Ma sono i più piccoli e disperati. Se Zefira dice che quel gigantesco cadavere serviva a tenere qualcosa sotto terra... allora mi viene da pensare che adesso, tutti i Kaiju che non sono riusciti a scappare fino ad ora... lo faranno tutti assieme.
    Dunque... nell'esercito di Cypher erano previsti perfino mostri giganti provenienti dal sottosuolo? Molto probabilmente nessuno aveva pensato ad un'eventualità simile.
     
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    Piccole informazioni che se messe assieme si rivelavano utili a capire la situazione globale. A quanto pare i dettagli insignificanti di cui Lulu aveva cominciato a parlare avevano una qualche utilità. Era felice di potergli essere di aiuto, anche se con la sua intelligenza limitata non capiva di che aiuto potessero essere informazioni del genere. Beh, ora come ora poco importa; l'intelligente del gruppo era lui, e lei era lì solo per dare qualche informazione e non per pensare. Alla domanda della ragazza-lupo Traesto rispose affermativamente: si, conosceva Raphael. Questo era un bene, così si sarebbe risparmiata delle ricerche che con tutta probabilità avrebbero occupato come minimo una settimana. Oltre ad essere una città molto grande a Londra fa un freddo bestiale, il che avrebbe reso eventuali ricerche ancora più complicate. Fortunatamente per lei il caro vecchio inventore conosceva anche il biondino londinese, per cui doveva solamente fargli dare il suo indirizzo e andarlo a trovare lì. Semplice ed efficace. Secondo il racconto dell'unico uomo su quel vagone, aveva incontrato Raphael dopo essersi cacciato nuovamente nei guai. A quanto pare quel poveretto dal cuore grande come una casa aveva la strana facoltà di attirare a se i guai, quasi fosse uno di quei pezzi di metallo che attirano altri pezzi di metallo, di cui non ricorda il nome. La differenza era che lui invece di attirare il metallo attirava i guai. La spiegazione e gli elogi di Traesto sul biondino londinese continuò, finché Zefira non lo interruppe di punto in bianco. Ancora una volta dalle labbra di quei due era uscito quel nome, Cypher. Si ricordava di averlo già sentito da qualche parte, anche se solo vagamente. Magari in qualche telegiornale, o forse l'aveva sentito di sfuggita mentre vagabondava come suo solito per le strade delle grandi metropoli, però non si era mai soffermata a domandarsi chi fosse realmente. Forse, anzi sicuramente adesso avrebbe capito finalmente di chi è questo nome tanto famoso. Fu così che lo scienziato e la vampira iniziarono ad alternarsi nelle spiegazioni, dando a Lulu un quadro generale della situazione, e di chi era in realtà l'uomo chiamato Cypher. Una gran bella gatta da pelare a quanto pare, e lei ne era finita in mezzo. Non che la cosa le dispiacesse, dato che adesso aveva scoperto come rintracciare il suo obiettivo: Tesla. Dopo quel loro rapido scontro che si concluse con la vittoria praticamente immediata della ragazza metallica, aveva giurato che si sarebbe allenata e che si sarebbe scontrata con lei ad armi pari. Non era ancora completamente convinta di essere all'altezza, ma un giorno sicuramente ci sarebbe arrivata, e a quel punto sarebbe andata a cercarla di sua spontanea volontà. Però a quanto pare i problemi non erano ancora finiti: un altra minaccia incombeva sul mondo, o in questo caso sarebbe il caso di dire sulla terraferma. Quella specie di statua gigante che aveva fatto da palcoscenico per quell'assurdo torneo ideato da questo fantomatico Cypher era una specie di dio per i mostri che abitavano nel sottosuolo, i Kaiju, o almeno così li avevano chiamati. E stando alle parole di Traesto, anche la piccola Utsuru faceva parte di quella specie, anche se non completamente. Non conosceva il vero significato della parola "surrogato", ma grosso modo ne aveva capito il senso. Dunque, riassumendo brevemente, abbiamo un pericoloso imprenditore che ha evocato un isola gigantesca, che in realtà si era rivelata essere una specie di divinità per una razza che viveva nel sottosuolo chiamata Kaiju, una razza molto pericolosa a quanto aveva capito, che ha intenzione di sfruttare lo spostamento delle acqua per riemergere dagli abissi in grosse squadra e fare del male agl'abitanti della terraferma. E per concludere la piccola Utsuru faceva parte di quella stessa razza. Grossomodo era questo ciò che aveva capito dal racconto combinato di Traesto e Zefira, anche se molte cose ancora non le erano chiare. Però adesso che aveva compreso la situazione qual'era avrebbe potuto muoversi con più prudenza, e stando più attenta ai vari pericoli che incombevano sulla loro madre terra. Chissà se gli spiriti erano al corrente di questa storia? Se ne avesse avuto la possibilità avrebbe chiesto direttamente a loro dei consigli sul da farsi, però lei non era una sciamana, ne aveva particolari capacità sensoriali, per cui attualmente sarebbe stata una cosa impossibile. Avrebbe dovuto affidarsi esclusivamente alle sue forze e ai suoi compagni se voleva scoprire qualcosa di più riguardo a questa faccenda.
    Mmm... grossomodo ho capito la situazione, anche se ci sono molte cose che ancora non capisco. Vedrò di andare a trovare Raphael il prima possibile per chiedergli cosa sa su questa storia. Magari lui può aiutarci.
    Era abbastanza sicura di quel che diceva, dopotutto quando lo aveva incontrato su quell'isola gli era parsa una brava persona, e sicuramente se gli avesse chiesto una mano gliel'avrebbe data. L'unica cosa che la preoccupava era l'espressione che gli aveva visto in volto poco prima che si separassero. Aveva davvero un brutto presentimento a riguardo.



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    Mentre conversavano, lentamente il treno si stava svuotando, per poi ospitare esclusivamente loro passando di non poco l'ultima fermata. Quello che sembrava un addetto ai lavori della metropolitana, attraversò i vagoni, sorridendo a Traesto come se lo conoscesse bene.
    Signor Traesto... come al solito ricordato da belle ragazze. Torniamo a casa?
    L'inventore ridacchiò leggermente imbarazzato, lisciandosi la nuca come se volesse temporeggiare prima di rispondere.
    Lo sai che i miei sono solo studi Marco, ma devo ammettere che la compagnia di giovani guerriere è sempre stimolante. Andiamo a casa, grazie.
    A quel punto Lulu avrebbe dovuto immaginare che Traesto era intenzionato a mostrarle qualcosa riservato a ben pochi: la metropolitana raggiunse un punto morto, o meglio stava per raggiungerlo, quando all'improvviso la parete si sollevò e un paio di binari uscirono fuori dal nulla. Chiaro: un passaggio segreto! Non stavano andando in una "casa" qualsiasi. Il corridoio diventò sempre più scuro, fino a che non si fiondò all'interno di una sorta di distorsione, un portale magico o qualcosa del genere. La metropolitana si fermò in una piccola stazione, e uscendo Traesto non si risparmiò con gli onori di casa. Faceva un gran freddo, c'era neve ovunque e alcuni pinguini passeggiavano all'interno della piccola stazione, vestiti con buffi cappelli rossi e dei collari verdi intorno al collo
    Lulu, questo è per me un posto molto speciale, scusa se non ti ho avvertita che andavamo verso il freddo ma è per motivi di sicurezza.
    Davanti a loro c'era una gigantesca costruzione tra i ghiacci faceva da porto di scarico per numerosi zeppelin e altri mezzi di trasporto volanti. Ma non era l'unica cosa che si trovava in cielo, c'erano moltissime creature, alcune stranissime, dalle più piccole simili a fate o insetti, alle più grandi come grosse aquile e perfino qualche drago. Senza esitare, Zefira si liberò del casco, oramai entrata in un habitat molto più ospitale per lei. Traesto allargò le braccia, mostrando orgoglioso quella costruzione.
    Questa è la mia Polar Route... benvenuta al Polo Nord!
    Lista dei buoni, polo nord, inventore buono con tutti... perfino una ragazza ingenua come Lulu con un minimo di immaginazione poteva mettere assieme i pezzi.
    Quanto gli piacciono i suoi giocattoli...
     
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    Le conversazioni andarono avanti per un bel po', al punto che l'intero treno fu completamente vuoto, e vi erano rimasti solo loro tre; Lulu poté percepirlo grazie al suo finissimo udito. Molto probabilmente a breve sarebbero arrivati al capolinea, e anche loro sarebbero dovuti scendere. Chissà dove abitava il vecchio Traesto. Già si immaginava un enorme villa in stile ottocentesco, estremamente raffinata ma allo stesso tempo semplice, esattamente come lui. Molto probabilmente lì ci avrebbe trovato anche la sua piccola amica, intenta a fare chissà cosa. Magari la stava aspettando con impaziente, non vedendo l'ora di riabbracciare la sua amica. Però era ancora troppo presto per pensarci, anche se erano quasi arrivati non aveva idea di quanto la casa dello scienziato fosse distante dal capolinea, magari avrebbero dovuto prendere un'altro treno. D'un tratto, mentre i tre stavano discutendo di vari argomenti che andavano dai piani di Cypher alla vita quotidiana di Utsuru dopo la fuga da Londra, uno degli addetti ai lavori in metropolitana si avvicinò a loro, cominciando a parlare con Traesto con estrema confidenza, quasi fossero dei vecchi amici. Al commento del lavoratore il vecchio inventore cominciò a ridacchiare imbarazzato, per poi rispondergli con una frase che sembrava più una scusa che un dato di fatto. Poi però accadde qualcosa di decisamente insolito; l'addetto domandò al suo ex protetto se dovevano andare a casa, e quest'ultimo gli rispose di si.
    A casa?
    Lulu non capiva ciò che volessero dire i due. Normalmente i treni e le metropolitane vanno in una sola direzione, facendo sempre la stessa strada; allora perché gli aveva chiesto "se" voleva tornare a casa? Non aveva alcun senso. La ragazza-lupo non poté far altro che guardare i due uomini confusa, inclinando la testa di lato come sua abitudine. Poi voltò lo sguardo verso Zefira, per vedere se anche lei aveva un espressione dubbiosa così come l'aveva lei. Niente, al massimo sul suo volto si abbozzava un lieve sorriso, ma niente di più. E sopratutto niente che potesse far capire alla giovane guerriera che anche lei non era al corrente di ciò che stava per succedere. A quanto pare lì era l'unica ad essere allo scuro di tutto. Non che le persone con cui stava in quel momento fossero dei malviventi o quant'altro, anzi era sicura che non gli avrebbero mai fatto del male. A quel punto Lulu notò qualcosa di veramente insolito: guardando fuori dal finestrino si potevano notare innumerevoli altri treni, facendole capire che in questo preciso istante si trovavano nel luogo di riposo di quelle macchine, però qualcosa non andava. La locomotiva sulla quale stavano viaggiando non accennava a fermarsi, e continuava ad andare incurante della fine del percorso. La ragazza non poteva vedere davanti al treno cosa ci fosse, ma era abbastanza sicura che di lì a breve avrebbero raggiunto la fine del loro percorso. Eppure il treno non rallentava, chissà come mai. La risposta l'avrebbe ricevuta a breve, quando lo scenario fuori dal finestrino cambiò improvvisamente, passando dal buio e tetro sottosuolo della capitale romana, ad un paesaggio decisamente più ampio e aperto: un'immensa distesa ghiacciata. Un posto fantastico, pieno zeppo di creature fantastiche e inimmaginabili, di cui non aveva mai sentito parlare se non di qualche bambino di passaggio. Pinguini con indosso scarpa e berretto, enormi rettili volanti simili ai draghi, piccole creaturine fatate che svolazzavano per ogni parte di quella landa incantata. E a concludere, come ciliegina sulla torta, un cielo bellissimo, limpido e pieno zeppo di colori: uno spettacolo unico, la cui bellezza era arriva persino alle orecchie del piccolo e chiuso mondo nel quale la ragazza-lupo era cresciuta: l'aurora boreale. Uno spettacolo incredibile che però Lulu non sarebbe riuscita a godersi. Perché? Beh...
    F-Freddo...
    Nel preciso istante in cui avevano varcato chissà quale soglia per arrivare in quella terra ghiacciata la giovane guerriera, ebbe subito i geloni. Faceva troppo freddo, anche di più che a Londra. Sembrava quasi di essere stati improvvisamente teletrasportati al polo nord, e per una ragazza che aveva passato l'infanzia in un posto generalmente caldo come il centroamericana e che vestiva solo con dei pantaloncini troppo corti e una semplice imbragatura in pelle che copriva il seno era come mare una passeggiata a braccetto con la morte. Va bene che era una guerriera a che la sua soglia di sopportazione era molto alta, ma così era decisamente troppo. Doveva coprirsi e alla svelta, altrimenti nel giro di un minuto sarebbe morta assiderata.
    FreddofreddofreddofreddofreddofreddofreddofreddofreddofreddofreddoFREDDOFREDDOFREDDO!!!!
    Non aspettò nemmeno che Traesto finì di scusarsi per non averla avvertita prima, così senza pensarci due volte evocò i suoi indumenti invernali dal nulla, quelli che aveva comprato non appena arrivata all'aeroporto di Londra, e cominciò a spogliarsi di quei due indumenti di cui era provvista. Non le importava della presenza dei due uomini nello stesso vagone, qui c'era in gioco la sua vita e non poteva morire di una morta così stupida. Una volta che fu come madre natura l'aveva fatta cominciò a rivestirsi velocemente con vestiti più pesanti e caldi, con i quali avrebbe potuto per lo meno sopportare quel freddo polare. Ma dove diavolo erano finiti? I passeggeri scesero tutta ad una piccola stazione, dalla quale si poteva vedere un'enorme e maestosa struttura, qualcosa di colossale che si non si vedeva facilmente nemmeno nelle grandi città. Lo scienziato la chiamò Polar Route, concludendo orgoglioso quella sua piccola presentazione con una rivelazione shock: erano al Polo Nord.
    EHHHHHHH~!?!?!
    Lo stupore di Lulu era comprensibile, dopotutto era stata portata senza preavviso nel posto più pericoloso per lei. Zefira non sembrava soffrire quel freddo inumano, ma d'altronde da una vampira dei ghiacci non ci si poteva aspettare altro. Probabilmente sarebbe stata in grado di resistere anche a temperature molto più basse, temperature che la giovane guerriera dalla pelle scura non poteva nemmeno immaginarsi. Adesso però c'era una cosa che non gli era chiara: chi era realmente Traesto? La prima volta che l'aveva incontrato non gli era sembrato un tipo così strano, ma solo un semplice essere umano appassionato di ricerca e di creature non-umane. E invece si era rivelato essere un tizio decisamente fuori dal comune. Viveva nel posto più freddo del mondo, circondato dalle creature più bizzarre e disparate, e... Aspetta, in questo momento gli era venuto in mente qualcosa. Come un flash nella sua mente era passato un nome, che però non era riuscita ad acchiappare. Allora ricapitoliamo: vive al polo nord, in mezzo a fate e elfi;, è un inventore, è una persona buona, la vampira aveva anche parlato di giocattoli... Accidenti ce l'aveva sulla punta della lingua il nome, però non riusciva a ricordarselo. Era una delle leggende più usate e amate dagl'esseri umani. Quella del ciccione vestito di rosso che di notte portava i regali ai bambini, com'è che si chiamava? L'aveva già sentito un sacco di volte, però solo così, di sfuggita. Non si era mai interessata a quell'argomento, se non facendoselo raccontare da un bambino a caso mentre girovagava per i parchi cittadini di Kurayami. Inutile, per quanto si sforzasse il nome non gli veniva proprio in mente. Ci provava e riprovava, ma non aveva idea di quale fosse il nome con cui veniva comunemente chiamato Traesto. Forse più avanti se lo sarebbe ricordata, ma adesso non c'era proprio speranza.



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    Ninjutsu #3: Evocazione di munizione e di armi:
    Per chi utilizza delle armi da fuoco, questa tecnica può essere utilizzata per evocare caricatori delle armi leggere per ricaricare. Con questa tecnica è possibile richiamare nelle mani dell'utilizzatore un'arma o un equipaggiamento che si presente nella sua scheda. Solitamente si tratta di un modo per non portare con sé armi particolarmente ingombranti. L'arma non può essere evocata tra l'utilizzatore e un qualsiasi ostacolo.
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    Quando Lulu iniziò a spogliarsi, subito Traesto si portò una mano davanti agli occhi, cosa che non fece il capotreno, ma fortunatamente per Lulu ci pensò Zefira a coprirlo infilandogli il suo casco in testa ma al contrario.
    Rinnovo le mie scuse...
    Si sentiva un pò in colpa, ma non poteva negare di sentirsi divertito dalla situazione. Ora che finalmente le cerimonie erano finite, potevano finalmente volgere verso la grande fabbrica di Traesto.
    Qui fa freddo, ma è un posto sicuro. Nessun nemico dell'Impero conosce il segreto del polo Nord perché gli Immortali Terrestri mi hanno aiutato a sigillarlo.
    Più si avvicinavano alla struttura, più creature di ogni dimensioni e fattezze si vedevano in giro, intende a lavorare minuziosamente e con grande trasporto. Un enorme colosso di pietra urtò per sbaglio Lulu perché trasportava una grossa cassa di metallo, subito si voltò verso di lei e sollevando il piccolo berretto rosso che aveva sul capo le parlò con una voce spaventosamente cavernosa.
    Le mie scuse signorina, le auguro buona giornata.
    Che dire, un posto decisamente fuori dal mondo per chi era abituato alla violenza che dilaga le strade delle grandi città. Tutti lì erano gentili e felici, come contagiati da uno spirito natalizio perenne. Una volta dentro l'edificio, molto più grande dall'interno che dall'esterno, una fiumana di piccole creature iniziarono a salutare affettuosamente Traesto, come se non lo vedessero da un bel pezzo. A parte qualche saluto però, l'inventore non si fermava un attimo, andando diretto verso quella che sembrava una reception. Dietro la scrivania, una ragazza che ricordava vagamente una lucertola rispondeva freneticamente alle telefonate, afferrando diverse cornette facendosi aiutare anche dalla coda, la lingua e i piedi palmati. Parlava frettolosamente ed esausta, fino a che non giunsero gli ospiti davanti a lei, e abbassò di colpo ogni cornetta.
    Ma bruttamiseria, si può sapere dove sei stato?! Io sono una guardiana della natura, non posso farti da segretaria tutta la vita!
    Un rumoroso sbuffo di Traesto, l'ultima cosa che voleva era un rimprovero da parte sua. Afferrò subito per le spalle Lulu, come per volerla incentivare a farsi avanti, ben consapevole che sarebbe stata distratta da tutte quelle creature strane e misteriose costruzioni che impregnavano quel luogo.
    Ti chiedo scusa Caray, ma devo presentarti una ragazza. Lulu, questa è uno dei famosi Immortali Terrestri di cui ti parlavo, si chiama Ccarayhua e spero che possa...
    Ma prima che potesse finire il suo discorso, la rettiliana balzò sul tavolo, afferrando Lulu per le orecchie mentre si leccava rapidamente le labbra con la lingua.
    Non ci posso credere... l'hai trovata!
    A quel punto, ci fu un momento di perplessità da parte di Traesto e Zefira. Nemmeno loro sapevano di cosa stesse parlando quel ramarro iperattivo.
    Il diamante allo stato grezzo...
     
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    Faceva un freddo bestiale, non poteva negarlo, però sentendo le ripetute scuse di Traesto gli fecero pian piano accettare la cosa, convincendola che alla fin fine non era colpa sua se non l'aveva avvertita. Certo, magari nella lettera che gli avrebbe potuto dire di coprirsi molto perché a "Roma" faceva molto freddo in questo periodo, però adesso che quel freddo poteva più o meno sopportarlo non aveva di che lamentarsi, quindi era tutto a posto. E poi a detta del suo proprietario quel posto era sicuro al cento per cento, e lì avrebbero potuto parlare con tranquillità di qualsiasi argomento volevano, senza che venissero assaliti da gente interessata a quelle informazioni strettamente confidenziali. Si ricorda di quando una volta Traesto gli aveva detto che spesso stato bersaglio di attentati e di rapimenti, tutti ovviamente finiti male. Cominciò così il loro tour di quella incredibile struttura, piena zeppa di creature di ogni tipo. Quel posto sembrava uscito da una di quelle fiabe umane, pieno zeppo di creature mai viste prima, di ogni forma e dimensione. Non guardarsi attorno incuriosita fu impossibile per la giovane Lulu, che per la prima volta in vita sua si trovava in un posto che si poteva veramente definire magico. Però quel continuo guardarsi attorno era assai pericoloso, e se non stava bene attenta a dove metteva i piedi rischiava di farsi seriamente del male. E infatti la sua distrazione la portò a scontrarsi contro una specie di enorme statua semovente, intenta a trasportare una strana cassa di metallo. Si sollevò il grosso berretto rosso a punta, che gli era per sbaglio caduto davanti agl'occhi coprendogli la visuale, per poi scusarsi con la ragazza-lupo.
    Scusa! Colpa mia che non guardo dove cammino! Allora ciao!
    A dispetto della sua voce profonda e cavernosa dava l'impressione di essere una brava persona, e trasmetteva allegria alle persone che gli stavano attorno, così come tutte le altre creature che si trovavano in quel posto. Per questo che Lulu si comportò nella maniera più naturale possibile, quasi stesse parlando con un vecchio amico. Il giro turistico della struttura continuò per un bel po', e più i tre si inoltravano all'interno della struttura, più le stranezze aumentavano, finché non arrivarono a destinazione: una specie di grossa scrivania, dietro alla quale si trovava la creatura più strana di tutte: una grossa lucertola dalle fattezze umane, che rispondeva ai telefoni situati nel tavolo davanti a lei con fare acrobatico, utilizzando non solo le mani, ma anche i piedi e la sua lunghissima lingua. Sembrava uscita da un cartone animato per bambini da quanto era assurda. Appena la ragazza-squamata si accorse del loro arrivo cominciò ad inveire contro il povero Traesto, chiedendogli dove fosse stato e dicendogli che lei non poteva restare lì per sempre a fare la sua segretaria. Di tutta risposta il vecchio scienziato sbuffo, scocciato da quel rimprovero, scusandosi per l'accaduto e cominciando subito a fare le dovute presentazioni. Lulu rimase un po' interdetta scoprendo che in realtà quella stramba ragazza era una dei famosi Immortali Terrestri di cui l'inventore più famoso di Roma, se non addirittura del mondo intero, gli aveva parlato durante il loro viaggio in treno, però arrivata a quel punto sapeva bene di potersi aspettare qualsiasi cosa, quindi stupirsi era perfettamente inutile. O almeno così credeva. Il discorso di Traesto venne troncato a metà, interrotto dalla ragazza-lucertola, che a quanto pare si chiamava Ccarayhua. Con grande stupore della giovane lupacchiotta, l'Immortale Terrestre saltò improvvisamente sul tavolo, prendendo la sua nuova ospite per le orecchie e sollevandola da terra. Era particolarmente entusiasta di quell'incontro, anche se non si poteva dire lo stesso per la ragazza con le orecchie da lupo, che a breve sarebbero diventate ancora più lunghe.
    Ahi! Ahi! Male! Male! Male! Mettimi giù!!
    Le orecchie erano un punto molto sensibile per le persone appartenenti alla sua razza, così come lo era anche la coda. Sentirsi tirare proprio in quel punto non fu certamente la cosa più piacevole per Lulu, così come non lo sarebbe stato per nessun'altro dei suoi consanguinei. A quanto pare quella non era proprio la sua giornata, una sfiga dietro l'altra, alla quale si era dimenticata di aggiungere una quasi morte per assideramento e quello strattone per niente piacevole. Chissà quando sarebbe finita quella serie di sventure. Per ora poteva solo pregare affinché la ragazza-lucertola la lasciasse andare al più presto, prima che seriamente le sue orecchi si staccassero dal resto del corpo.



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    Ccarayhua la lasciò andare praticamente subito dopo averla sentita mentre si lamentava, e tornò al suo posto frettolosamente. Sgusciava come un'anguilla, era rapidissima!
    Oh scusami scusami, tu sei preziosa non devi farti male. Maxy perché non gli porti una cioccolata calda, sta morendo assiderata!
    L'inventore però sembrava sorpreso dell'affermazione di Ccarayhua, come se sapesse benissimo di cosa stesse parlando. Sbatté le mani sulla scrivania, facendosi avanti e attirando l'attenzione di buona parte dei presenti.
    Diamante Grezzo?! Sei sicura??
    Zefira lo afferrò per le spalle, invitandolo a tranquillizzarsi facendogli notare che stava parlando un pò troppo. Tutti tornarono al loro da farsi, mentre il sorpreso inventore accarezzava le orecchie dolenti della ragazza, quasi a voler coccolare quel ritrovato tesoro.
    Stiamo parlando di QUEL diamante Grezzo?
    Non essere scortese, già immagino che questa lupacchiotta sia arrivata qui senza un minimo di preavviso, almeno spiegale di che stiamo parlando!
    E con la sua lingua gli diede un forte ceffone che si sentì in maniera decisamente rumorosa. L'inventore rimase stordito per alcuni istanti, poi si lisciò la guancia dolente, rivolgendosi a Lulu.
    Lulu... ti ricordi di Tesla vero? Lei era molto potente, ma non è tutto merito suo. Ha subito esperimenti, si è fatta contaminare, ha scelto la via della malvagità per arricchirsi e diventare più forte. Quello non è un Diamante Grezzo. Tu invece si: sei forte, sei spontanea, sei pura. La tua bontà è la testimonianza che non sei disposta a lasciarti ingannare dal lato oscuro per diventare più forte...
    Un altro ceffone con la lingua della ragazza rettiliana, che lo guardò con sufficienza.
    Lato oscuro? Meglio che stai zitto Nerd. Lulu quello che vogliamo dirti è che c'è differenza tra chi diventa forte prendendo la strada della malvagità come Tesla, e chi invece ottiene la forza mantenendo la propria bontà immutata, come te. Ci sono pochissimi individui sulla faccia della terra con questa dote: uno lo avevamo trovato ma prima che Traesto potesse prenderlo sotto la sua ala protettiva venne dichiarato pericoloso per la sua nazione e tutt'ora deve nascondersi. Anche se il suo potere rischia di corromperlo con un demone, è un Diamante Grezzo ma che non possiamo rintracciare facilmente. Tu invece sei libera, e stai anche simpatica a Zaborg e questo è un bene. E ora che vedo quelle orecchiette così carine sei simpatica anche a me.
    Sebbene fosse un pò manesca, Ccarayhua aveva una personalità molto simile a Lulu: selvaggia e spontanea, senza peli su quella chilometrica lingua. Ora la ragazza era a conoscenza di una grande verità... aveva un ruolo importante in tutta quella storia, perfino un immortale terrestre la considerava fondamentale. Traesto però non sembrava così entusiasta.
    Ohhh... e adesso chi glielo spiega a Uru? Lui ha un caratteraccio, non gli piacerà mai una come Lulu, si arrabbierà e non concluderemo niente come al solito. Vivere così tanti anni non insegna niente a nessuno... uff...
    Ora era il tempo delle domande.
     
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    I suoi scongiuri vennero ascoltati, e la ragazza-rettile lascio andare quasi subito le orecchie alla povera Lulu, tornandosene al suo posto con un agilità fuori dal comune. Ricordava vagamente una serpe, o un qualunque altro rettile estremamente rapido che sapeva arrampicarsi sui muri; un geco forse. Una volta tornata nella sua postazione Ccarayhua si scusò immediatamente con la giovane guerriera, dicendo che non doveva fargli del male dato che era preziosa. Ovviamente questa frase fece nascere non pochi dubbi nella sua testolina limitata, la quale cominciò a porsi domande di vario tipo sulla natura di quelle sue parole. Cosa voleva dire che era preziosa? Lei? E cosa significava essere un "Diamante Grezzo"? Una dopo l'altra le domande cominciarono ad ammucchiarsi nella testa vuota di Lulu, ma fortunatamente l'Immortale e lo scienziato sembravano intenzionati a fornirgli almeno qualche risposta. Fortuna che era vuota, così almeno non ci sarebbero stati problemi di spazio, e il mal di testa era qualcosa di facilmente evitabile. Traesto si mise dietro di lei, cominciando ad accarezzarle le orecchie in modo da farle passare il dolore di quell'improvviso trauma subito, mentre la donna-lucertola gli dava spiegazioni alternandosi con l'uomo alle sue spalle. Stando alle loro parole quando parlavano di lei definendola un "Diamante Grezzo" volevano dire che era una persona pura, genuina, non corrotta dal male e dalla storia. Su questo non poteva dargli torno, lei non era una persona da fare carte false, vendere l'anima al diavolo pur di ottenere un briciolo di potere in più. Lo sapeva, non l'avrebbe mai fatto per nessun motivo al mondo. Ciò che invece la sorprese non poco fu il fatto che quella sua particolarità che a lei era perfettamente normale agl'occhi dei due era come un pezzo da museo, qualcosa di inestimabile valore. Sembrava quasi che non vi fossero altre persona al mondo come lei, e se c'erano si potevano contare con una mano. No, Lulu non la vedeva in questo modo. Lei sapeva che al mondo era pieno di gente come lei, solo che non tutti avevano la forza necessaria per arrivare dov'era arrivata lei. Forse lei era considerata speciale perché aveva entrambe le caratteristiche. Si, doveva per forza essere così. A detta di Ccarayhua ne avevano incontrato un altro di questi tipi così speciali, solo che non erano riusciti ad arrivare in tempo, e adesso era diventato un ricercato di livello mondiale. Chissà chi era questa persona, ma sopratutto cosa avesse fatto una persona come lei a diventare un ricercato di fama internazionale? Però le sorprese non erano finite lì. A quanto pare doveva incontrare anche un'altra persona in quello stranissimo posto, un tizio chiamato Uru. Immediatamente nella testa di Lulu si formò il nome di Utsuru, ma sapeva benissimo che lei non centrava niente in questa storia, o almeno lo sperava. A quanto pare lì le cose cominciavano a farsi alquanto pericolose e scoprirla coinvolta in questo genere di affari non la faceva sentire affatto tranquilla. Aveva una forza incredibile, specie quando si trasformava, però rimaneva pur sempre una bambina innocente e pura, e lei voleva che rimanesse tale il più a lungo possibile. Però adesso non era il momento più opportuno di preoccuparsi dell'incolumità della sua piccola amica. In quei due minuti di conversazione gli erano stati svelati una quantità immane di segreti, uno più importante dell'altro, al punto che la ragazza-lupo raggiunse un punto di saturazione. Non sapeva ancora quanto il suo cervello avrebbe retto prima di esplodere del tutto, per cui doveva fare velocemente il punto della situazione. Allora aveva appena scoperto di essere una persona speciale, che quella gente definiva un "Diamante Grezzo", anche se non aveva ancora capito cosa volesse realmente dire, e sopratutto il perché dell'aggettivo grezzo. Aveva scoperto che oltre a lei avevano trovato un'altra persona esattamente come lei, con la differenza che questa persona era ricercata e non potevano fare molto per proteggerlo. Sapeva che probabilmente di lì a breve avrebbe incontrato un'altro di questi Immortali Terreste, e che questo, a differenza della giocosa Ccarayhua era un tipo scontroso che non avrebbe accettato la sua presenza a cuor leggero. E infine aveva finalmente avuto la certezza che le sue orecchie riscuotevano parecchio successo, e non solo tra gli esseri umani. Ma questa era solo una sua divagazione, utile solo a distrarla un secondo da quegl'argomenti troppo difficile per lei, specialmente se affrontati tutti assieme.
    Oooo~kkei! Adesso avrei delle domande da porre.
    Disse la ragazza-lupo alzando la mano come una brava scolaretta, interrompendo improvvisamente la conversazione, o meglio fermando quel flusso inesorabile di informazione che uscivano una dietro l'altra con la stessa velocità con cui entrava il cibo nella sia bocca. Se adesso non avesse interrotto i due oratori per chiedere spiegazioni su buona parte di ciò che non aveva capito poi più avanti avrebbe avuto un sacco di difficoltà a comprendere il resto. Una volta che gli fu accordato il permesso di parlare, quasi fossimo all'asilo, abbassò la mano, cominciando così ad esporre i suoi dubbi, le sue perplessità e cercando di far luce su alcune sue curiosità.
    Allora, prima domanda: cosa vuol dire esattamente essere un "Diamante Grezzo", come dite voi? A me non sembra di essere poi così speciale, infondo faccio solo quello che chiunque altro avrebbe fatto. Almeno credo. E poi perché "Grezzo"? Questa cosa non l'ho capita. Secondo: chi sarebbe questa persona di cui parlate, quella che dovrebbe essere come me? Perché non andate ad aiutarla se ha bisogno di aiuto? Se è davvero una brava persona come dite che sia allora non basterebbe spiegare semplicemente la situazione a chi lo sta cercando? Se trovarlo è tutto questo gran problema posso provare io a cercarlo e portarvelo qui. Terzo: chi sarebbe questo Uru di cui parlate? Un'altro tizio immortale? E quarto: davvero le mie orecchie sono così carine?
    Quest'ultima domanda la fece completamente senza pensare al fatto che non aveva il benché minimo senso se messa a confronto con le altre tre. Intanto aveva cominciato a tocchignarsele, massaggiandosele come se stesse cercando una prova che testimoniasse la loro carineria. Erano davvero molte le domande che gli aveva posto in così breve tempo, ma per loro fortuna di tempo ne avevano da vendere, e persone che li avrebbero disturbati non sembravano essercene nei paraggi. Dopotutto quel posto era protetto da una specie di barriera creata dagl'Immortali Terrestri, e non si sarebbe rotta così facilmente, o almeno questo era quello che sperava.



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    La quarta domanda posta da Lulu provocò una reazione unanime: tutti iniziarono ad annuire con un certo rossore sulla faccia e un sorrisetto soddisfatto sulle labbra, come se fossero incantati. Tutti, perfino Zefira non negò che le trovava carine. Ma dovevano tornare seri! La prima a rispondere fu Ccarayhua, alla sua prima domanda.
    Molti pensano che al mondo ci siano tante persone dotate di poteri. In realtà questo numero è bassissimo, perfino tenendo conto di quelli che li ottengono in maniera artificiale! E la maggior parte di questi non ne fa un buon uso, o si lascia corrompere per poter diventare più forti. Solo un numero bassissimo di persone al mondo ha non solo un cuore puro e incontaminato ma anche la possibilità di accedere ad un potere fantastico e unico. La differenza è che chi forza questo procedimento viene corrotto, quelli come te invece sono Grezzi perché possono essere lavorati al loro stato più puro, e diventare mille volte più forti di uno che ha ceduto al fascino del potere!
    Alla seconda domanda ci pensò Traesto, e la sua reazione di fronte all'ingenuità di Lulu lo fece sorridere di nuovo.
    Oh Lulu magari tutte le persone fossero come te. Vedi non è così semplice, persone come l'Imperatore sono più cocciute anche di un Diamante Grezzo, purtroppo questo ragazzo faceva parte di un progetto sperimentale che supervisionavo io stesso. Inizialmente doveva spiegarci qualcosa di più sulla possessione dei demoni, ma il governo voleva utilizzarlo come arma di distruzione. Questo ragazzo aveva un cuore puro come il tuo, e voleva utilizzare i suoi poteri per il bene, per questo quando realizzò che non era che una cavia perse il controllo e venne sollevato dal suo incarico. Lo incastrarono e io ci misi del mio per farlo evadere. ogni tanto sento notizie che mi fanno pensare a lui, ma mi piace pensare che si sia rifugiato in pace da qualche parte, e non dovrà più patire alcun male. Se un giorno vorrai cercarlo, ti dirò che non ha un nome molto romano, ha lunghi capelli bianchi e una grossa cicatrice orizzontale all'altezza del naso. Ti basterà andare in giro con una maglietta di qualche videogame e probabilmente ti troverà lui, ha un debole per le ragazze prosperose.
    Realizzò solo dopo cosa le aveva detto e arrossì di colpo, scuotendo il capo pensando di essere stato scortese. Per ultima, arrivò la risposta di Zefira, che a quanto pare aveva avuto esperienze con Uru.
    Uru è il Leader degli Immortali Terrestri, è probabilmente l'essere più forte su questa terra e ne è il suo effettivo guardiano. Lui ama questo pianeta, ma ha un carattere davvero impossibile, è scorbutico, severo e in più sopporta veramente a stento gli umani dato che li considera degli ingrati. Ma non c'è da preoccuparsi, per un piccolo periodo di tempo è stato catturato dal nemico ma non è stata una situazione molto duratura, si starà facendo un viaggio mentale in modo da tranquillizzarsi, sono certa che quando lo rivedremo non avrà più quel muso lungo.
    Uhm, ragazzi.
    Dai Carry, devi ammettere anche tu che a volte Uru è insopportabile, ha davvero un pessimo carattere. So che ha avuto un passato burrascoso, ma non posso credere in così tanti anni di storia della terra non gli sia passato nemmeno un pò.
    Si ma, ragazzi...
    Anche gli Immortali Terrestri hanno bisogno di una ragazza, con una donna al suo fianco prenderebbe decisioni più sagge e sicuramente starebbe attento a quello che dice.
    Ragaaaaaazzi!!!
    Che c'è?!
    Che c'è?!
    Ccarayhua indicò con uno sguardo di sufficienza alle loro spalle, dove già da diversi istanti una figura piuttosto alta anche se non particolarmente muscolosa, attendeva a braccia conserte battendo nervosamente un piede a terra. Aveva la pelle scura, i capelli biondi e gli occhi ambrati, inoltre indossava una sorta di mantello con cappuccio che pareva dover nascondere qualcosa alle sue spalle. Quando Zefira e Traesto realizzarono in che tipo di cliché si erano cacciati, non ebbero il coraggio di voltarsi rapidamente.
    Vi prego, non vi fermate, mi stavo giusto domandando che tipo di accoglienza mi avrebbero concesso i miei alleati più fidati quando avrebbero scoperto che sono stato liberato da quella maledetta prigionia. Dopo essere stato umiliato da Yubel, tornare a casa con queste considerazioni è davvero stimolante...
    A quanto pare, Lulu stava per fare la conoscenza di Uru, guardiano della terra e molto probabilmente la cosa più simile ai suoi "spiriti" che Lulu avrebbe mai incontrato in vita sua. Dall'espressione di Traesto e Zefira Lulu poteva capire quanto era severo, e quanto era forte.
     
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    Alla sua ultima domanda tutti i presenti cominciarono ad annuire vistosamente, confermandogli ciò che più e più volte gli era stato detto: le sue lunghe e pelose orecchie da lupo erano carine. Alcuni dicevano che anche la sua coda era carina, specialmente quando scodinzolava, quindi forse anche quel suo secondo attributo lo consideravano carino, ma non volle indagare oltre. Però quella piccola divagazione non durò molto, e in breve tempo tutti quanti tornarono ad essere seri. Era arrivato il momento di rispondere agl'altri dubbi della ragazza-lupo. La prima a parlare fu Ccarayhua, la quale rispose alla prima domanda di Lulu, quella riguardante la questione "Diamante Grezzo". Stando alle sue parole veniva chiamata con quello strano nome semplicemente perché sviluppava il suo potere con le proprie forze, senza utilizzare altro che quella. A detta loro le persone con questa peculiarità erano davvero poche, al punto che attualmente ne avevano trovate soltanto due, lei e un'altro ragazzo di cui ancora non sapeva nulla. Forse la visione del mondo che aveva lei era troppo ottimistica, e di persone disposte a non scendere a compromessi pur di ottenere un briciolo di potere in più erano veramente poche. Qui non si parlava di bontà d'animo o di sentimenti di giustizia, ma di un semplice desiderio di migliorarsi facendo affidamento solo ed esclusivamente sulle proprie forze, migliorandosi gradualmente per raggiungere l'apice del proprio splendore, proprio come un diamante che piano piano veniva levigato fino a raggiungere il suo massimo splendore. Era questo il vero significato dietro quello strano termine con il quale gl'Immortali Terrestri l'avevano marchiata. A darle subito il cambio nelle spiegazioni fu il suo ex protetto, il vecchio Traesto, a dirgli tutto ciò che sapeva su quell'altro "Diamante Grezzo" di cui parlavano. Purtroppo non erano molte le informazioni che era riuscita a ricavare anche dopo la risposta del vecchio inventore, e a parte una breve introduzione al passato di quel ragazzo non gli erano stati dati molti dettagli sui quali avrebbe potuto indagare. Sapeva solo che il suo nome non era romano, che ha i capelli bianchi, forse per la vecchiaia, e che aveva una grossa e vistosa cicatrice sul naso. Nessun informazione su quale fosse il suo nome di battesimo o dove avesse potuto trovarlo. Sapeva solo il come, o almeno gli aveva suggerito un metodo per trovarlo, anche se era alquanto bizzarro: doveva semplicemente mettersi una maglietta con impressa l'immagine di qualche videogioco e molto probabilmente sarebbe stato lui a trovarla. Un metodo alquanto bizzarro, ma se Traesto diceva che funzionava forse un tentativo avrebbe dovuto farlo. L'unica cosa che non capiva era perché tutta d'un tratto arrossì vistosamente, cominciando a scuotere convulsamente il capo. Per un attimo Lulu lo guardò perplessa, come se non capisse cosa stesse facendo e perché. Ma la sua attenzione venne quasi subito catturata da Zefira, la quale cominciò a rispondere alla sua terza domanda, quella riguardante il tizio di nome Uru. Come immaginava anche lui faceva parte di quella cerchia ristretta chiamata Immortali Terrestri, e a quanto pare ne era anche il leader. Un tipo scorbutico e severo, che non amava affatto gli umani, anzi li odiava con tutte le sue forze. Ovviamente appena sentì quella frase il primo pensiero della giovane fu quello di domandarsi il perché tutta quell'avversità nei confronti della razza umana. Certo, il più delle volte mancavano di rispetto alla natura e avevano un egocentrismo da far invidia, però lei li trovava comunque una specie interessante.
    Davvero? Io invece penso che gli esseri umani siano una razza interessante. Hanno delle culture e delle tecnologie che fanno davvero miracoli, sembrano quasi magici...
    Avrebbe voluto continuare a parlare di ciò che pensava sugli uomini, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Alle spalle della donna-vampiro e del suo amico inventore era apparsa una strana figura, molto alta dai capelli biondi e gli occhi colore dell'ambra. Indossava uno strano mantello con cappuccio che gli copriva le spalle, quasi volesse nascondere qualcosa al suo interno, anche se non era ben chiaro cosa. Gli unici ad accorgersi della sua presenza furono lei e la ragazza-rettile, la quale cercò di attirare l'attenzione degl'altri due, quasi volesse avvertirli della presenza alle loro spalle di quell'uomo. Inutile dire che la scarsa intelligenza di Lulu gli impedì di capire appieno chi fosse quell'uomo, neanche dopo aver visto i volti spaventati di Traesto e Zefira, i quali avevano continuato a parlare male del capo degl'Immortali per diverso tempo, o almeno fino al richiamo da parte di Ccarayhua. Il tizio alle loro spalle cominciò a parlare, visibilmente seccato da quella situazione, tenendo le braccia conserte come se volesse evidenziare il suo stato d'animo. Che fosse lui il famoso Uru di cui parlavano? Ovviamente non bastò quel semplice siparietto comico messo in piedi da quel piccolo gruppetto di persone, e anche dopo aver citato la sua brutta esperienza come prigioniero da parte di una certa Yubel, ancora aveva dei dubbi sul fatto che la persona davanti a lei fosse realmente il leader degl'Immortali Terrestri. E ovviamente c'era un solo modo per esserne sicuri al cento per cento, o almeno che lei conosceva.
    È per caso lui il capo scorbutico di cui parlavate? Quel tizio di nome Uru?
    Lo disse con naturalezza, indicandolo col dito come se niente fosse, ignorando completamente la situazione in cui si trovava. Di certo quello non era il miglior modo per cominciare una conversazione con una persona riconosciuta scorbutica e scontrosa, e sicuramente questo gli avrebbe creato non pochi problemi in futuro. Forse anche adesso.



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    La domanda spontanea e genuina di Lulu fece sobbalzare Traesto e Zefira che avrebbero davvero voluto scusarsi col loro leader ma non avevano davvero il coraggio di farsi avanti adesso che erano nei guai. Uru li guardò con sufficienza, non poco adirato, ma ci pensò Ccarayhua a far riprendere alla discussione una piega leggermente più seria.
    Capo potrei suggerire di punirli dopo? Abbiamo il Diamante Grezzo.
    Uru volse lo sguardo verso Lulu, parve capire subito di cosa si trattava e senza nemmeno attendere più di tre secondi, tornò a fissare la sua alleata sentenziando con fare severo.
    Non va bene. Non abbiamo tempo per pensare a queste cose. Riportate questa ragazzina a casa e contattate gli altri immortali, abbiamo un grosso problema.
    Ccarayhua balzò di nuovo sulla scrivania, prima sbattendo i pugni su di essa per poi salirci sopra e fissare Uru faccia a faccia. Lei era minuta, Uru invece era piuttosto alto, il loro dislivello era notevole.
    Mi prendi in giro? Magari non mi hai sentito... ho detto DIAMANTE GREZZO!
    Per la rabbia le stava per partire uno schiaffo con la lingua, ma Uru la intercettò, e gliela rinfilò in bocca sempre meno paziente.
    E io ti ho detto... che non va bene. E' giovane, inesperta, è debole.
    Deve ancora diventare potente, perché non lo capisci?! Lo sai che non esiste nessuno più bravo di Traesto a svelare i cuori delle persone, lei lo ha puro!
    Come quel ragazzo che sembrava uscito da Woodstock? Sono stufo di queste intuizioni! Ogni volta che nella storia ci siamo affidati agli oracoli, alle leggende e alle predizioni abbiamo fallito! Perché questo dovrebbe essere diverso!
    Anche Uru sembrava troppo preso, in particolare quando incominciò a parlare degli oracoli e delle predizioni, anche Ccarayhua parve diventare più triste, ma non volle arrendersi.
    E' passato tanto tempo Uru... non puoi tormentarti ancora per quello che ci ha fatto Xototl. DEVI dare una possibilità a questa ragazza! Potrebbe essere la nostra ultima possibilità!
    In quel momento davanti agli occhi di Uru ripassarono quelle parole, distintamente, non era la prima volta che le sentiva e anche quando se ne rese conto, Ccarayhua si portò una mano davanti alla bocca, come se avesse commesso un errore a dirlo.
    Uru... ascolta.
    Il leader portò una mano davanti a Traesto, come per fermarlo. Diede le spalle al gruppo, come se stesse andando via. Nessuno sembrava intenzionato a dire altro. Forse era giunto il momento per Lulu di sfoggiare la sua proverbiale testardaggine: insomma le avevano offerto la possibilità di diventare più forte e di affrontare nemici sempre più grandi, ora non potevano togliergliela di punto in bianco!
     
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