L'angolo dello sfogo

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  1. Mrs.
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    HF Sensei
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    Oggi è tempo anche per me di angolo dello sfogo. Ho parecchi arretrati.

    Cominciamo da due settimane fa, quando due nuovi inquilini si trasferiscono al primo piano. Fratello e sorella, anche loro studenti. Comprendo che non hanno capito un cazzo della vita non appena arrivano, lui con una faccia da beota che metà basta. I primi due giorni lasciano la spazzatura fuori dalla porta, sul pianerottolo, e già i maroni frullano.
    Una mattina esco di casa, apro il garage, prendo la bici e vado in università. Torno all'ora di pranzo e la strada è occupata dal camioncino della spazzatura. Raggiungo il garage e.... porta bloccata da mezzo quintale di scatoloni vuoti, che oltre ad impedirmi l'accesso invadono il marciapiede. L'omino della spazza, vedendomi smadonnare per entrare con la bici, mi si avvicina e domanda se le scatole sono mie. Rispondo di no, lui mi chiede di chi siano. Rispondo che non ne ho idea e lui, indicando il mio portone, esordisce con "Eh, saranno quegli incivili che vivono lì dentro, sbagliano sempre ad esporre i sacchi quando faccio la raccolta!". A quel punto penso a ciò che mi ha detto il tuttofare che ci risolve i problemi nel palazzo, cioè che le due cinesi che abitano di fianco a me mettono sempre fuori la spazzatura a casaccio. Le stesse due cinesi che ogni due per tre fanno saltare la corrente perché hanno il vizio di usare la lavatrice, il boiler e i fornelli elettrici tutti insieme. Le stesse due cinesi che mettono il LORO nome sul MIO citofono, non volendo capire che loro NON HANNO un citofono in casa. I coglioni girano.
    Lego la bici, apro il portone, salgo. Arrivo al primo piano e trovo il pianerottolo invaso di sacchi dell'umido, con una puzza immonda. I coglioni girano a tal punto da farmi decollare e portarmi fluttuando fino al terzo piano, dove cosa trovo? Uno stendino. Sì, perché le due cinesi stendono i panni sul fottuto pianerottolo, così che tutti possano vedere le loro mutande appena lavate. La fretta mi impedisce di sclerare in turco, quindi mangio al volo e torno in università.
    Rientro qualche ora dopo, il camioncino della monnezza è ancora lì. L'omino si lamenta di nuovo, sempre con me, sempre dell'inciviltà del mio palazzo. Entro nel portone incazzata come una iena e trovo il tuttofare. Le urla mi escono spontanee come se fossi sulle montagne russe, il tizio sbianca. Dieci minuti dopo erano spariti gli scatoloni, la monnezza e lo stendino.
    Entro in casa, mi calmo e mi metto a studiare. Salta la corrente.
     
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2032 replies since 20/10/2013, 19:15   43173 views
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