Dolci effusioni

x Neko

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    Giovanni e Marcoh sono due studenti della classe 3A iscritti alle superiori della Sapienza. Sono due amici molto legati, studenti annoiati e svogliati che pensano ai videogiochi e sognano una ragazza fissa. Dotati di abilità banali e forse dozzinali, non si sono mai distinti dalla massa, ma da quando è iniziato il nuovo anno tutto è cambiato. Si dia il caso che la 3A è una classe speciale, perché il suo responsabile è altrettanto speciale. Il nome del loro professore prediletto era Faust Carnovash, da poco giunto in veste di insegnante di educazione fisica e custode delle palestre. Da quando il caro professor Thresh è diventato il responsabile della loro classe, Giovanni e Marcoh sono entrati nella ristretta cerchia di studenti chiamati "Merendine". Vale a dire i preferiti da Thresh, selezionati quasi per caso oppure per una semplice sensazione, fatto sta che quando Thresh ti marchia come Merendina tu non puoi tirarti indietro e ottieni immediatamente il nome di un dolciume che verrà sostituito al tuo vero nome. Nel caso dei nostri Giovanni e Marcoh diventarono rispettivamente Nesquick e Bounty e le loro ore di educazione fisica diventarono particolarmente intense. E questo spiega la loro presenza terrorizzata sotto gli spalti, seduti nella speranza di essere invisibili mentre abbracciavano le loro gambe. Nel frattempo i loro compagni correvano per la palestra dietro le incitazioni del loro professore preferito.
    Forza ragazzi! Senti che puzza di merendine, cerchiamo di smaltire forza! Ahahahaha!
    Commentava ridacchiando, mentre addentava una merendina al cioccolato ripiena di caramello.
    Per quanto riguarda il dinamico duo, cercavano di non farsi vedere tra un sedile e l'altro degli spalti, fissando il loro professore che non si era evidentemente accorto della loro assenza.

    Amico... se Thresh ci becca stavolta siamo morti.
    Commentò Giovanni, cercando consolazione nello sguardo dell'amico che non esitò a replicare.
    L'ultima volta ci ha fatto fare tante di quelle flessioni che ho dovuto mangiare 3 pizze per riprendere peso forma! Ed erano di quelle maxi!
    Ma se tu ti sei fermato alle prime 10!
    Non sono mai arrivato oltre le 5, è stato devastante!
    Ho sentito che uno di prima ha dovuto fare lotta libera con tutte le ragazze di una classe perché glielo aveva ordinato Thresh...
    Bhe non è così male...
    Si ma quelle ragazze erano le amazzoni della 5D.
    Oddio... e io che pensavo che quel tizio che aveva costretto a mangiare le sue merendine formato famiglia fosse sfortunato.
    E non è tutto: una volta ha fatto pulire la palestra a 3 ragazzi appesi a testa in giù con solo due scope e una bottiglia d'acqua a testa...
    I due annuirono rassegnati, realizzando solo dopo che nessuno di loro aveva parlato per quell'ultima affermazione. Si girarono verso destra sgranando gli occhi, tremando, e molto molto molto lentamente. Di fianco a loro, con meno brividi ma comunque con le braccia intorno alle gambe, c'era Thresh che faceva finta di rifugiarsi da se stesso, col suo inconfondibile cappotto nero e lacero, piazzato sopra una tuta da ginnastica a loro volta infilati dentro a degli stivaloni di pelle speronati, da grande cowboy. Solo dopo che i due realizzarono ed iniziarono a balbettare, lui si voltò e sorrise loro ampiamente.
    Avete mai visto la vostra anima? Vi piacerebbe farlo? Ehehehehe...
    Pochi minuti dopo erano in fila di fianco alla porta della vicepreside, dando le spalle al muro. Non erano in piedi, i colletti delle loro uniformi erano appese per un gancio sul muro e quindi sembravano in piedi, ma in realtà a giudicare dalle ginocchia consumate e le ascelle grondanti Thresh li aveva sfiancati. Il professore era a braccia conserte davanti a loro, aspettando prima di entrare da Leben.
    Merendine mie... pensavo di avervi dato tutte le attenzioni che volevate, perché evitate il vostro caro professor Thresh? Voglio solo farvi sudare tutte le camice che avete così che quando avrete un fisico perfetto come il mio tutte le ragazze vi cadranno ai piedi. E potrete torturarle. Poi arriveranno i loro spasimanti gelosi, e torturerete anche loro. Ma sarete poco esperti e lascerete tracce, vi toccherà catturare e torturare anche i loro parenti e se vi va bene prima che gli sbirri vi trovino avrete torturato qualche ragazzina che non ha ancora avuto il ciclo. Ma così... cosa vorreste concludere? Bounty sei flaccido come una foca e tu Nesquick sei così magro che se provo a suonarti le costole rischio di romperti i piedi.
    I due erano a capo chino e sospiravano ad occhi chiusi, rassegnati.
    Prof i tuoi discorsi sono inquietanti...
    Mentre l'attesa si faceva intollerante, ai due puniti si avvicinò una terza figura proveniente sempre dalla 3A, appena cambiatasi dopo l'ora di educazione fisica:
    Jeanne, conosciuta anche come Mars per il suo adorato professore.

    Jeanne... che ci fai qui?? Tu c'eri a lezione!
    Zitti perdenti, sono qui sapevo che il prof Carnovash stava portando avanti una punizione e non potevo mancare.
    Mars si fermò a braccia conserte davanti a Thresh che la squadrò divertito, ma delle spiegazioni sarebbero doverose a questo punto. Mars è una delle studentesse migliori per il suo anno, sia dal punto di vista dei voti, sia per le sue abilità come guerriera. Formidabile e apprezzata in tutta la scuola, viene invidiata da praticamente chiunque, professori compresi. Thresh attirò la sua attenzione ignorandola, privandola delle attenzioni a cui era abituata, fino al giorno in cui Mars non lo sfidò per poter ottenere il suo rispetto. Man on andò così, e finì torturata a dovere. Da quel giorno segue Thresh come se fosse pazzamente innamorata, consapevole di essere tutt'altro che ricambiata.
    Mars piccola mia, dai retta a questi perdenti, tu sei una in gamba non dovresti perdere tempo con questi sfigati.
    Mars sospirò, poi iniziò a camminare intorno a Thresh, portando una mano sulla katana che teneva sul fianco destro. Indossava si l'uniforme ma in maniera decisamente poco composta. Non era da sé, aveva iniziato a farlo dopo la sconfitta con Thresh proprio per attirare la sua attenzione.
    Da quello che so io, se porti qualcuno qui non è affatto per sospenderlo. C'è chi non ricorda niente delle esperienze con la vicepreside, e molti si rifiutano di ricordare... ci sono strane leggende su di lei professore in questa scuola, e io voglio vedere di cosa si tratta. Anche a costo di stare dietro a questi due sfigati.
    E dopodiché lanciò un fendente sui loro colletti, preciso e fatale, che li privò del loro sostegno e li fece cadere prima in ginocchio e poi pancia a terra.
    Basta con i complimenti eh...
    Ma grazie proprio...
    Mars si fermò di nuovo davanti a Thresh, a braccia conserte e con lo sguardo risoluto, facendogli capire che non avrebbe ceduto. Lo zombie iniziò a ridacchiare, appoggiò una mano sulla spalla della ragazza e la invitò a farsi da parte, volgendo verso la porta della preside.
    Staremo a vedere...
    Entrò nella speranza di beccare Leben, magari anche lei intenta a fare altro di interessante.
     
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    Fissava la pancia di quell'attrice che si gonfiava ogni volta che quegli enormi affari gli violavano le interiora, incantata dalle sue grida e dalla sua espressione di estremo piacere nonostante entrambi i suoi buchi fossero palesemente in difficoltà, riempiti sino all'impossibile. Leben si leccava le labbra mentre sullo schermo-ologramma davanti al suo viso le scene si susseguivano ritmicamente, ancora e ancora, facendo sì che la sua intimità si bagnasse sempre di più.
    Mentre le sue dita si muovevano senza pudore sulla sua intimità già fradicia, lei sorrideva a pensare a quanto il porno con le svariate razze che ormai popolavano il mondo, fosse diventato vario. L'attrice nello schermo, ad esempio, stava venendo violata da un mostro tentacolare e sembrava non poterne fare più a meno.
    Ricordava vagamente di aver letto da qualche parte che secoli prima tutto ciò era solo pura fantasia, delle più spinte per giunta. Oh bé, per fortuna lei era nata - e rinata - in quell'epoca, perché certo la divertiva un mondo quel video, come divertente era il suo protagonista.
    Quella giornata era stata particolarmente noiosa. La sua colazione era arrivata in ritardo ed era consistita nella carne di un vecchiaccio in procinto di tirar le cuoia ancora prima che lei iniziasse a strappargli la pelle raggrinzita dalle ossa. Alla fine aveva avuto così ''pena'' per lui, ma soprattutto per sé stessa, che aveva finito il prima possibile senza gustarsi il pasto. Ciò che davvero l'aveva irritata però, era stato il fatto che quel vecchiaccio non avesse potuto servire per i giochi che, dalla sua prima indimenticabile esperienza sessuale, Leben aveva iniziato a fare con ogni preda. Costringeva i malcapitati ad eccitarsi (Perlomeno finché essi erano maschi), li violentava (Chi diceva che non fosse possibile con degli uomini?) e in fine, quando la fame post-orgasmo la coglieva, faceva di loro dei deliziosi spuntini. Aveva provato la prima volta spinta dal fatto che la sua libido, da estrema qual'era stata durante la sua verginità, era passata ad oltre ogni limite da quando l'aveva persa in modo tanto piacevole. Se prima infatti poteva forse definirsi ''estremamente perversa'', oramai raggiungeva stadi di tale oscenità che parole per descriverla non potevano essere presenti in alcun vocabolario. Non che lei ne facesse un dramma, anzi. Da quando aveva imparato a soddisfarsi al meglio, e non solamente passando il tempo a masturbarsi, poteva dirsi totalmente soddisfatta della propria vita... Tanto che quasi si era scordata del profumo di Victor, e del fatto che dovesse cercarlo. Dopotutto quella scuola era diventata un vero spasso: La nuova vicepreside si occupava di ciò di cui lei in quanto preside non si era mai occupata, gli alunni parlavano di Thresh con aneddoti che ogni qual volta la faceva sorridere, e lei continuava a godersi lo splendido soggiorno in quell'albergo a cinque stelle senza fare essenzialmente... nulla. L'unica nota stonata era che Thresh non era più andato a trovarla da quella loro prima volta. E la scuola era così grande che incrociarsi per caso era davvero improbabile. A pensare a quanto si era divertita le dispiaceva non poco non ripetere l'esperienza, soprattutto per il fatto che, per quanti bocconcini inermi provasse, per quante volte si divertisse da sola, per quante volte aggiungesse un po' di pepe usando qualche giocattolino o filmato... Quel suo simile così instancabile e perverso le rimaneva comunque in testa. In fondo si sa, la prima volta non si dimentica. E nemmeno lei che era una zombie faceva eccezione, sebbene ciò che sentisse per lui fosse decisamente poco inerente a ''umanità'' varie (Nel senso di ''cose da umani'', a detta di Leben) come l'affetto o la simpatia.
    La donna sullo schermo trasparente stava giusto prendendo il quarto tentacolo dentro l'intestino, riempendo di rimando la stanza con ''dolci'' suoni, quando la porta si spalancò rivelando l'oggetto principale delle sue perverse fantasticherie.
    Per dare una chiara, cristallina, idea dei ''''sentimenti'''' di cui si parlava poco prima, Leben venne non appena i suoi occhi si posarono maliziosi su di lui, sorridendo sfacciatamente senza il minimo senso di pudore od oltraggio nell'essere stata scoperta in quella posa così oscena: seduta sulla sua poltrona da preside, la gamba destra alzata e aperta con il tacco a spillo sposato sul bracciolo, l'altra altrettanto spalancata e a terra, e il corpo praticamente sdraiato sul morbido schienale... Il tutto mentre il suo candido sesso veniva invaso da spasmi, pulsando ritmicamente.
    Senza smettere un solo secondo di sorridere, e senza tanto meno sospirare neppure una volta, lo fissò da oltre il monitor-ologramma per poi notare che oltre le sue spalle, dalla porta aperta, si potevano vedere alcuni ragazzi che lo accompagnavano. Subito si sedette composta, ma lo fece con estrema lentezza, come se in fondo farlo o non farlo non avesse la minima importanza per il suo senso di decenza. (Che tra le altre cose, non esisteva.)
    Con un semplice click spense il monitor che svanì come risucchiato da quello che si rivelò un ''semplice'' cellulare. Per l'esattezza, il suo semplice cellulare/computer/al più presto persino tostapane, gentilmente offerto dal Mister Saetta & co.
    Portò una mano a sorreggersi il mento e subito tornò a guardare sorridente il nuovo arrivato, con tutta la nonchalance di chi stava facendo il proprio ''lavoro'' sino a quel momento e non aveva assolutamente niente di sospetto da nascondere. Tirò su con altrettanta tranquillità la spallina del suo vestito, che si era abbassata, e finalmente fu pronta per salutare.
    Qual buon vento Thresh caro! Non ci crederai ma... Stavo proprio pensando a te. E il suo sguardo conteneva una carica di malizia tale da rendere inequivocabile si riferisse proprio a ciò che aveva fatto sino a quel momento. Finse giusto un secondo uno sguardo di rimprovero quando poco dopo aggiunse, facendo un cenno alle sue spalle: Mi piacerebbe pensare che sei qui per vedere me e me soltanto, ma vedo che hai con te un paio di piccole pesti bisognose di... Di cosa, a proposito? Sai, non mi piacciono molto le visite degli studenti... A meno che non siano per la merenda. Le tue, d'altro canto, sono più che ben gradite...
    Si alzò come se lo facesse in segno di rispetto e posando le mani sulla scrivania finse un broncio che sul suo viso per quanto lo si guardasse non riusciva in alcun modo ad apparire tenero o sincero. Dopotutto cominciavo quasi a pensare mi avessi già dimenticata... Che crudele Thresh chan! In realtà il suo alzarsi era un modo come un altro per farsi guardare, spudoratamente aveva infatti messo le braccia in modo che comprimessero ''casualmente'' i seni prosperosi, ben visibili dal suo amato quanto succinto vestito. Si leccò le labbra, persino.
    So cosa vi state chiedendo: Non riusciva proprio a pensare ad altro? Probabilmente... no.

    Edited by = Midori.no.Neko = - 2/10/2013, 01:23
     
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    Non era neanche entrato completamente nella stanza che subito vide quel meraviglioso spettacolo votato unicamente alla lussuria più indecente: al solo vederlo Leben che era intenta a masturbarsi senza nessuna vergogna né tanto meno aver chiuso a dovere il suo ufficio, ebbe un intenso orgasmo che probabilmente cercava da chissà quanto tempo intenta a guardare porno piuttosto estremi ma forse neanche tanto per la loro realtà così futuristica e originale. Un ampio sorriso decorò le labbra pallide del non morto.
    Santa madre di tutti i ripieni al caramello: buongiorno erezione.
    E come se dovesse proteggere una pepita d'oro appena pulita dalla polvere, chiuse la porta alle sue spalle con un tonfo istantaneo, senza distogliere lo sguardo da quello spettacolo a dir poco osceno. O per lo meno per la percezione comune, dato che in quel momento Thresh era tutto meno che sconcertato o disgustato.
    Leben mia cara dovresti avvisarmi di queste situazioni, non vorrai mica finire di divertirti quando sono giusto arrivato, non è cortese per la mia datrice di lavoro!
    Si concesse una risata tra i denti mentre lei gli faceva capire che era molto dispiaciuta per la sua prolungata assenza e che si aspettava un motivo valido per quella visita che in diverso modo, a causa degli ospiti inattesi dall'altra parte della porta, sarebbe potuta diventare assai noiosa. Thresh si lisciava le mani, provava a dare attenzione alle parole di Leben ma il suo sguardo cadeva inesorabilmente sulle sue curve che quel vestitino non riuscivano affatto a coprire, senza parlare di tutti i liquidi che scendevano dalle sue gambe, erano come dei sottotitoli sulle parole di Leben e Thresh non ne aveva di certo bisogno per capire il messaggio. Audace e senza farsi nessun tipo di problema, lo zombie si portò praticamente davanti a lei un pò per sbirciare meglio tra le sue scollature e un pò per intavolare un discorso più che convincente.
    Sono sinceramente mortificato per la mia prolungata assenza ma il lavoro in un primo momento mi ha sommerso e solo ora sono riuscito a prendere le redini della situazione e fare a modo mio. Ah e non voglio nasconderlo: chiedo scusa anche per tutte le volte che mi sono divertito senza di te, mi sono lasciato prendere la mano...
    Il ragazzo sollevò la mano sinistra e lasciò comparire la sua lanterna, appoggiandola sulla scrivania di Leben. In un solo istante la lanterna assorbì la luce facendo piombare il luogo nell'oscurità, emanando solo una fioca essenza che permetteva a stento ai due di guardarsi negli occhi.
    Ultimamente mi sono fortificato, sto lentamente riprendendo i miei pieni di poteri e lì si che ci sarà da divertirsi, ma prima di allora ho bisogno ancora del tuo aiuto per mandare in estasi me e le mie anime. Posso implorare gentilmente l'aiuto della mia signora?
    Mentre la lanterna si spegneva riportando la luce in quel posto, Thresh simulava un tono di supplica che veniva puntualmente tradito dal suo sorrisetto infame e diabolico. Era venuto lì soprattutto per Leben, ma dato che sembrava così annoiata la situazione pareva favorire la povera zombie che appariva disperatamente bisognosa di un piccolo sfogo. E Thresh l'avrebbe aiutata a soddisfarlo, poco ma sicuro. Prima che Leben potesse rispondere, Thresh si mosse nuovamente per potersi piazzare dietro d ilei, afferrandola per le spalle e spingendola di nuovo sulla sua poltrona. Luistava dietro lo schienale, e dopo averla costretta ad appoggiarsi iniziò a massaggiarle le spalle, diventando velocemente più audace fino a che non piazzò i suoi artigli sul seno della non morta, iniziando a stimolarlo con una certa e non indifferente pressione.
    Allora, vuoi sentire che cos'ho in mente mia cara?
    Conosceva bene la risposta a quella domanda, ma la verità era che si stava posizionando lì unicamente per stuzzicarla a dovere e a modo suo "coccolarla" per farsi perdonare della sua assenza. Ma era ovvio che ciò che le voleva offrire avrebbe sortito mille volte di più lo stesso effetto.
     
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    Oh si, era così che doveva essere... Niente inutili parole, niente inutile tergiversare, subito e solo i succulenti e deliziosi: fatti. Leben sorrise estasiata delle parole dello zombie, ridacchiando al suo scusarsi per la lunga assenza, accompagnato dal rivelarle senza troppe premure (E a ragione) che aveva avuto modo in quel periodo in cui l'aveva lasciata sola, di divertirsi senza di lei. Sul suo viso si dipinse un falso broncio, non più tenero di qualunque altro fosse solita imitare.
    Oh, questo mi rende terribilmente affranta Thresh... La prossima volta perlomeno chiamami. E poi senza ulteriori indugi lo zombie tirò fuori la sua lanterna, la quale al sol vederla fece fremere di deliziosa aspettativa tutto il pallido corpo di Leben.
    Quella che seguì si poteva definire la corrispettiva zombie di una perfetta atmosfera ''soft'', di quelle da luci soffuse e candele profumate con petali di rosa. Ridacchiando a quel pensiero, e non fece in tempo a rispondere al suo Thresh... La qual domanda in ogni caso conosceva già risposta, che subito lui la fece nuovamente ''accomodare'' sulla poltrona, prendendo a massaggiarle le spalle e successivamente il seno. Lei di rimando si accoccolò strusciandosi sul suo braccio destro come fosse una gatta, mentre le sue mani prendevano quasi teneramente ad accarezzare quella carne che nonostante fosse morta da tempo, per lei risultava irresistibile.
    Si leccò le labbra e non ebbe bisogno neppure di voltarsi verso di lui per rispondere alla sua seconda domanda, che precisamente come l'altra conosceva già risposta... Ma poco importava.
    Oh Thresh, stai ancora tergiversando? Sai bene che non sono propriamente quella che si dice una ''ragazza difficile''... Non dirmi neppure cos'hai in mente. Voglio che me lo mostri.
    Strinse la mano che a sua volta le stringeva il seno quasi volesse tenerla ancora un po' con sé e poi lo lasciò libero di far ciò che più desiderava, senza alcun timore di sorta e anzi, fremendo nel profondo come mai... No, in realtà lo faceva piuttosto spesso.
    Ahhh... Era proprio bello essere lei.
     
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    Leben sembrava stuzzicata a dovere per poter sentire le intenzioni del ragazzo dietro di lei. Ma volle tenerla ancora sulle spine, si stava divertendo tanto, perché avere fretta? Dopo il tocco di Leben Thresh prese a palparla più vigorosamente, con decisione e forse fin troppo forte, ma per una non morta come lei non era un problema. Thresh passò con le dita sui capezzoli, prima solo con gli indici, poi tenendoli tra due dita fino a tirarli tra il pollice e l'indice fuori dal vestito, ridacchiando. A quel punto infilò le mani nel vestito, iniziando a toccarle direttamente, tornando chiaramente a soffermarsi sui capezzoli ma con meno decisione, riprendendo il discorso.
    Ho intenzione di farti assaggiare le mie merendine. Due di loro sono dei ragazzi normali, ma con una vitalità unica nel loro genere a cui sono molto affezionato. Ma tra di loro c'è anche un pezzo forte: qualcosa di unico nel suo genere. Una guerriera alla stregua di Kainé, che tu hai generosamente condiviso con me...
    Si chinò, raggiungendo con il mento la spalla di Leben ed iniziando a sussurrarle nell'orecchio mentre continuava imperterrito a tastarle il seno.
    Prendilo come un regalo per scusarmi della lunga e ingiustificata assenza. E siccome ho intenzione di mostrarti buona parte dei miei poteri oggi non hai limiti di droghe o di arti, poi e soprattutto possiamo fare quello che vogliamo. Al resto penserò io...
    E ovviamente non avrebbe fatto un ulteriore passo avanti, la stava tenendo sul filo del rasoio, in bilico, come se volesse stimolarla. Nel senso più di quanto non stesse già facendo! E grazie a quella posizione ancora più inclinata la mano destra poté separarsi dal suo seno per scendere fino in mezzo alle gambe dove si insinuò facilmente, dato che era già piuttosto umida e bagnata. Non ci volle nulla a sgusciare dentro di lei con un paio di dita per continuare a stimolarla sempre di più.
     
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    Leben si godette quel fantastico massaggio che ben presto si trasformò in attenzioni ai suoi seni che di rimando si fecero sensibili, ricoprendosi si deliziosi brividi di piacere.
    La zombie si sentiva deliziosamente elettrizzata al solo contatto con le mani di Thresh, che paragonato al brivido che la colse nel sentire cosa aveva in serbo per lei era ben poco. Sorrise leccandosi le labbra, mentre continuava ad accarezza le braccia che la ''cingevano'', come a invitarle a non fermarsi e anzi, toccarla sempre di più. Si concesse dei piccoli sospiri di cui non aveva assolutamente bisogno, giusto per far sentire al suo interlocutore quanto ciò che stava dicendo - E facendo - la rendesse entusiasta. Stette in silenzio ad ascoltarlo, e quando, in fine, lui le sussurrò all'orecchio parole che per lei erano come un eccitante racconto narrato da uno dei migliori doppiatori del secolo, gemette più forse senza smettere un solo secondo di sorridere estasiata. Aveva intravisto alle sue spalle non tanto la combattente a cui alludeva quanto più un bocconcino piuttosto polposo che non le sarebbe dispiaciuto per nulla assaggiare... E anzi, divorare sino all'osso. Non era tanto eccitata dalla sfida che conteneva, più che altro come un predatore avrebbe di certo preferito un grasso maiale a un agnellino appena nato, lei era decisamente attratta da tutta quella carne che non aspettava altro che venir strappata...
    Destandosi dalle sue fantasticherie si voltò e portò una mano sul viso di Thresh, invitandolo a voltarsi così da poterlo guardare negli occhi, mostrandogli tutto il proprio entusiasmo, mentre l'altro palmo seguiva i movimenti dell'arto che si dirigeva ''pericolosamente'' verso la sua intimità.
    Ammetto di sentirmi infinitamente curiosa sul modo in cui ti occuperai ''di tutto'', ma poiché trovo la tua proposta estremamente intrigante, aspetterò da brava di vederlo con i miei occhi... Dopo aver umilmente accettato la deliziosa merenda che mi offri.
    I suoi occhi erano ridenti, e non c'era dubbio sul fatto che quella stessa ilarità si sarebbe probabilmente specchiata in quelli di Thresh. In fondo entrambi non vedevano l'ora di iniziare a giocare insieme, di nuovo. Leben però aveva innanzitutto una certa urgenza, oltre la fame, da soddisfare, e non si fece troppe premure a passare la mano che prima gli carezzava la guancia, sulla nuca dello zombie, così da costringerlo a farsi più vicino mentre le sue dita si prendevano ''amorevolmente'' cura di lei.
    Al momento però ci sarebbe qualcosa di più vicino che muoio dalla voglia di assaggiare ancora...
    Non c'erano dubbi sul fatto che si riferisse alle sue labbra... E forse anche a qualcosa di ancor più gustoso. Le sue, d'altro canto, erano già schiuse per accoglierlo, mentre lo spingeva a farsi più vicino a lei, per prendersi il delizioso antipasto di cui parlava.
    Nel momento stesso in cui le loro lingue si sarebbero toccate, Thresh avrebbe potuto sentire il sesso di Leben contrarsi sulla sua pelle, mentre lei mugolava sorridendo ancora contro di lui, estasiata dal secondo orgasmo dell'ultima ora. (Perché certo non era stata tutte le precedenti con le mani in mano, ''tutt'altro''.)
    Ciò che più la rendeva euforica ed eccitata non era tanto la facilità con cui quello zombie la faceva godere (Che di per sé era sorprendente) quanto più la consapevolezza che quello fosse solo un misero assaggio, l'introduzione di chissà quanti altri e che, nella loro deliziosa esistenza da non-morti, non dovevano affatto preoccuparsi di cose come pause, stanchezza o periodi refrattari... Avevano davanti la giornata intera, la notte, e anche i giorni seguenti se solo l'avessero voluto. Ecco probabilmente uno dei motivi per i quali Thresh la faceva impazzire: Possedeva i suoi stessi limiti, ovvero, nessuno.
     
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    Leben voleva un piccolo antipasto, per quanto fosse tentata dalle portate principali. E come dire di no a quel musetto dolce e innocente che aveva l'alito ancora fetente dell'ultimo cadavere che aveva divorato? Fetente in senso lato, per Thresh era un diabolico aroma di morte alla quale poteva tranquillamente lasciarsi andare ed infatuare. Si lasciò trasportare e subito le loro lingue furono nuovamente intrecciate, dopo tanto e agognato tempo, si scambiarono la saliva e il loro freddo tepore, per poi stancarsi solo quando entrambi si sarebbero ritrovati più eccitati che mai, lui costretto a schiacciarsi col bacino contro lo schienale della poltrona, lei costretta ad infradiciare soltanto le dita dello zombie alle sue spalle. Perché porsi limiti così crudeli quando i loro istinti chiamavano e urlavano tanto per riuscirli a controllare e possedere? Perché solo una cosa è migliore del piacere: l'attesa che lo precede. E più è intensa e più il piacere è forte. Le mani di Thresh si fermarono e tornarono sulle sue spalle, toccandola con i suoi stessi umori, per poi portare quelle dita umide vicino alla sua bocca per poterle assaggiare golosamente.
    Tra pochi istanti farò entrare i miei ragazzi e creerò il Box. Nessuno li sentirà né potranno uscire. Ti mostrerò una macchina molto particolare che normalmente non uso se non per questo genere di pratiche ma non voglio che tu ti trattenga per nessuna ragione, ci siamo capiti? Devi dare libero sfogo a qualsiasi voglia, fame e perversione ti viene in mente.
    E ancora la faceva attendere, limitandosi a sussurrare e raccontare ciò che la aspettava, in modo da renderla sempre più curiosa e impaziente. Poi finalmente la abbandonò, dandole un secondo di pace dove poté riprendere fiato (in senso figurato ovviamente) e prepararsi a ciò che la attendeva. Aprì la porta e si affacciò col capo verso i suoi studenti.
    Merendine, la preside è pronta a sistemarvi a dovere. Mars tesoro fai un favore al tuo caro professore, incentiva quei due perdenti a venire qui.
    I ragazzi, che fino a quel momento non avevano fatto altro che valutare la fuga, che si sarebbe anche concretizzata senza un cane da guardia come Mars, si arresero all'evidenza e dopo essere stati afferrati per il colletto dalla ragazza si lasciarono trascinare dentro, dove furono costretti a rimettersi in piedi con le poche forze che avevano addosso. Erano davanti alla scrivania di Leben, tutti e 3, con Mars al centro, Bounty alla destra della ragazza e Nesquick alla sinistra, mentre Thresh dietro di loro richiudeva la porta. Mars, dal momento in cui entrò in quella stanza, iniziò subito a guardarsi attorno ,aguzzando i sensi del suo naso come se stesse cercando chissà quale odore.
    Hey prof... io pensavo che il sudore di questi sfigati fosse un tanfo insopportabile ma qui dentro c'è un odore... no un profumo... ancora più intenso.
    Gli altri due erano meno concentrati, intenti a fissare Leben in un misto tra curiosità, tentazione e paura. Non avevano mai visto una ragazza così bella e succinta nello stesso momento davanti a loro, e non avevano ancora capito che era eccitata marcia. O meglio non volevano capirlo, dato che non poteva essere che la loro preside fosse una porca pazzesca e che quella punizione si stesse trasformando nella trama di un hentai. Oh quanto si sbagliavano.
    Ecco tre delle mie merendine preferite: Bounty, Mars e Nesquick. Dovremo essere severi con loro, altrimenti non saremo dei buoni educatori. Ehehehehe...
     
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    Si godette quel bacio come fosse l'ultimo, sebbene perfettamente conscia che non lo sarebbe stato affatto. Quando le loro labbra si staccarono mugolò appena di protesta salvo poi guardarlo sorridente, deliziata. Fissò come ipnotizzata i suoi stessi umori rimasti sulle dita dello zombie finire persi nella sua bocca, mentre li gustava golosamente, e di rimando si leccò le labbra facendogli intendere che avrebbe decisamente voluto ricambiare il favore. Lentamente ricongiunse la gambe, distratta poi dalle sue parole, che non fecero altro che eccitarla ancora. Thresh sapeva proprio come tentarla.
    Non vedo l'ora.
    Non aspettava altro, ovviamente, tanto che la sua voce era ridotta a un sussurro per l'impazienza e l'eccitazione.
    Incrociò le gambe, accomodandosi meglio sulla sua fidata poltrona (Che di certo aveva visto giorni migliori... O forse peggiori) e seguì il suo adorato compagno di giochi con lo sguardo mentre si allontanava da lei per aprire la porta. Posò i gomiti sulla scrivania, sorreggendosi la testa con una mano che portò alla guancia, e fissò i nuovi arrivati con quel suo incorreggibile sorriso costantemente malizioso e famelico.
    Li squadrò da capo a piedi, resistendo a malapena alla tentazione di sconvolgerli sin da subito... Non ci riuscì. Amava troppo stuzzicare il prossimo per riuscirci.
    Bene, bene, bene... Cosa abbiamo qui? Il professor Thresh mi ha informata sul vostro rendimento... Penso davvero sia disdicevole.
    Di che diavolo stava parlando? Ovviamente non lo sapeva nemmeno lei. Come del resto non le importava assolutamente niente del perché fossero finiti da lei, che sarebbe dovuta essere la preside, quando in realtà contava solo il fatto che fossero lì per il suo piacere.
    Si alzò lentamente, aiutandosi sbattendo lievemente i palmi sulla scrivania per dare l'idea che fosse quasi arrabbiata... Peccato che li guardasse comunque con espressione si, severa, ma occhi ferini particolarmente ridenti. Quando la ragazzina fece quel momento poi, il sorriso irrimediabilmente tornò al proprio posto mentre lentamente apriva il cassetto e senza neppure bisogno di cercare a lungo, da esso tirava fuori una bacchetta allungabile, di quelle che non si vedevano da tempo ormai. Tirandola in modo che raggiungesse la massima lunghezza, fece il giro della scrivania e cominciò a sbattersela sulla mano mentre camminava davanti ai ragazzi come se li stesse studiando.
    Se questi sono corpi degni della Sapienza, chiedo io... C'è talmente tanto lardo o assenza di carne da rasentare la vergogna. E tu... signorina, ti sembra questo il modo di portare un'uniforme? E soprattutto, ti sembra questo un commento da fare davanti a degli insegnanti?
    Mentre parlava sbatté la bacchetta rispettivamente contro il pancione di Bounty, contro l'assenza totale della pancia di Nesquick, per poi finire nell'aprire la scollatura dell'uniforme sgangherata di Mars, fissandoci dentro con fare palesemente scandalizzato (Recitato male).
    Ha proprio ragione il Professor Thresh... Qui ci vuole una punizione coi fiocchi. Cominciamo con una bella ispezione!
    Sorrise a trentadue denti, mostrando i canini ferini, mentre posava solamente le meravigliose natiche sulla scrivania, incrociando le caviglie tra loro e sorreggendosi con le braccia. Chiuse le labbra, seppur continuasse a sorridere.
    Avanti, spogliatevi.
    Cercò lo sguardo di Thresh per fargli capire di muoversi nell'attivare la maledetta scatola... Era sin troppo impaziente per permettere che quegli alunni scappassero prima del tempo. Oh... Talmente impaziente che già sentiva si sarebbe divertita un mondo. E se si fosse divertita almeno la metà di quanto prevedeva avrebbe decisamente dovuto meditare sull'aumentare lo stipendio a quello zombie, oh si.
     
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    Fin dal primo momento in cui Leben iniziò a parlare, il ragazzo coi capelli rosa si fece subito avanti per provare a giustificarsi senza lasciarle modo di finire il discorso.
    Signora preside mi ascolti, possiamo spiegare tutto! Il prof Thresh...
    Ma prima che potesse finire Thresh gli aveva già calpestato il piede con il suo stivaletto di pelle, zittendolo e riottenendo la sua più pacifica attenzione e sopprimendo allo stesso tempo anche le simili intenzioni di Bounty. Che diplomatico.
    E' signorina, chiudi il becco merendina, non devi interrompere la preside quando parla.
    E riottenuto il silenzio fu chiaro a tutti i presenti che la situazione non stava volgendo verso la giusta direzione, specialmente per Mars che era arrivata fin lì per assistere e si era ritrovata suo malgrado vittima quanto i due sfigati di fianco a lei. Subito i due ragazzi vennero sottolineati per la loro inattitudine a quella scuola, e quando fu il turno di Mars che finì quasi spogliata dalla preside, questa divenne leggermente rossa in viso, uccidendo per qualche istante il suo leggendario profilo da ragazza invincibile e indistruttibile. Istintivamente portò le mani sul colletto per potersi coprire. Se lo avesse fatto chiunque altro non le avrebbe fatto né caldo né freddo, ma Leben le aveva dato un senso particolarmente viscido addosso, come se l'avesse violentata semplicemente a parole. Quando poi Leben ordinò loro di spogliarsi per l'ispezione, la ragazza dalla pelle scura scattò istintivamente, con non poco timore nel tono di voce.
    Hey aspetti un momento! Questo non si può fare.
    Nuovamente qualcuno aveva interdetto Leben, e nuovamente urgeva l'intervento di Thresh. Il carceriere materializzò nelle sue mani la lanterna, la catena e anche il falcetto nella mano destra, che infilò tra i seni di Mars senza apparentemente farle male, solo come minaccia.
    Vi ho già detto che non dovete contraddire la preside...
    E senza esitare spinse verso il basso il kusarigama, lacerandole il reggiseno, la camicetta e anche un pezzo della gonna, costringendola a cadere in ginocchio e portare entrambe le mani sul petto per coprirsi. I due ragazzi, terrorizzati, iniziarono subito a spogliarsi sudando freddo.
    No questa è una pazzia! Non ci rimango un istante di più qui dentro!
    Mars era visibilmente terrorizzata, si voltò e cercò subito di afferrare il pomello della porta, ma in quell'istante Thresh sollevò la lanterna verso l'alto, lasciando che le anime al suo interno gridassero, brillassero e infine coprissero tutta la stanza della sua diabolica essenza. Thresh lanciò una rumorosa risata, e l'unica cosa che Mars afferrò cercando il pomello della porta fu una lama arrugginita che la ferì sulla mano ,costringendola ad indietreggiare.
    Ma... ma che cosa significa?!
    Significa merendine mie che oggi siete stati scelti per giocare un pò con me e la Preside, ottenendo un biglietto di sola andata per il mio personale paese delle meraviglie: il Box. Vuoi andare da qualche parte? Non c'è più nessun luogo dove andare...
    I due ragazzi erano già nudi con le mani posizionate davanti alle loro vergogne, mentre Mars era a terra, a denti serrati e con gli occhi sgranati. Solo una cosa li accomunava: il terrore e quel tremolio nelle loro ossa che non accennava a fermarsi. Thresh scagliò la sua catena verso Mars, afferrandola per il collo ed iniziandola a tirare come un vitello appena legato. Fece comparire sul soffitto un gancio e vi lanciò sopra il resto della catena, per poi tirare ancora e costringerla a tornare al suo posto, stavolta quasi impiccata, pertanto doveva utilizzare le sue mani per tenersi alla catena e sopravvivere, piuttosto che usarle per coprirsi.
    Professore... non lo faccia... lo sa che adoro queste cose ma non voglio farlo con lei... mi disgusta!
    Thresh si avvicinò alla ragazza, sorridendole amichevolmente e accarezzandole il mento con l'indice e il pollice.
    Mi spiace mia cara, ma noi abbiamo fatto una promessa: dobbiamo condividere i nostri divertimenti.
    E riprese a ridacchiare, passando nuovamente il testimone a Leben.
     
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    Vide distintamente il corpicino della ragazza rabbrividire mentre tentava di coprirsi e in risposta le dedicò un ampio sorriso. Non era la prima volta che aveva il ''privilegio'' di assistere a una tale reazione di disgusto e proprio come ogni volta in cui aveva potuto ammirarla ciò che provò fu solo una cosa: puro divertimento. Se non si fosse trattenuta avrebbe persino riso e ciò non sarebbe stato un bene per una preside ''tutta d'un pezzo'' come lei, proprio no. Eppure rise lo stesso quando la ragazza parlò affermando che ''quello non si potesse fare''. Come se a lei potesse importare qualcosa di cosa si potesse o non si potesse fare, ah-ah.
    Stava per approfittare della cosa per dire qualcosa che potesse darle modo di godersi altre deliziose reazioni quando Thresh la precedette facendo ancora di meglio. I suoi occhi si fermarono sul seno della ragazza con interesse famelico... E non erano certo pensieri di natura lussuriosa quelli che le vennero in mente, tutt'altro.
    Oh Thresh, sii gentile con la povera ragazza, non vedi quanto è... spaventata?
    Peccato che il suo tono di voce suonasse terribilmente sarcastico e la risata che stava trattenendo esplose ancora seppur breve e per nulla sguainata, quando il suo compagno di giochi si decise ad attivare il suo incredibile potere. Affascinata, come lo era stata in precedenza, per un attimo si perse a guardarsi intorno sorridente, studiando il nuovo delizioso arredamento del suo - non più - ufficio, per poi tornare con gli occhi su Thresh e la sua (A quanto pareva) ''merendina'' preferita, al primo suono metallico delle catene.
    Oh, che cosa poco carina da dire alla propria preside... Dovremmo davvero far qualcosa per questo caratterino, non è vero mio caro Professor Tresh?
    Mentre parlava si era già alzata dalla scrivania senza mancare di recuperare da essa degli oggetti misteriosi che una volta avvicinata alla ragazza le mostrò meglio, aprendole e chiudendole ritmicamente: due antiquate pinzette per fogli. Si era spesso chiesta perché in quella scuola si usasse ancora così tanta carta ma tutto sommato in quel momento trovò piuttosto divertente quell'usanza antiquata. Quelle due pinze sembravano proprio fatte per divertirsi.
    Che seni carini... Non vedo perché dovresti coprirli, dovresti piuttosto metterli in mostra non trovi?
    Nel dirlo da prima li carezzò con le mani glaciali e le pinze metalliche in mano, facendole quindi inturgidire i capezzoli, e poi senza preavviso alcuno se non la mera perspicacia della sua spettatrice, li pinzò entrambi senza alcuna premura, abbandonandovi sopra gli oggetti.
    Detto fatto. Così è molto meglio... Non trovi anche tu collega caro?
    Si sporse ignorando le reazioni della ragazza per fissare Thresh in modo malizioso, illudendolo che l'avrebbe baciato e fissandogli le labbra e gli occhi tutto il tempo, per poi allontanarsi di scatto sorridendo dispettosa.
    Ma passiamo un po' a questi cari ragazzi obbedienti... Vedo che vi siete spogliati subito non è vero? Perché non mostrate alla vostra Preside anche cosa nascondete sotto quelle manine? Su, da bravi.
    Non era propriamente il tono da usare con degli adolescenti, quanto più con dei bambini, ma del resto non era proprio sua abitudine trattare con gli alunni, dunque doveva ancora prenderci la mano.
    Si diresse per prima dal ragazzo in carne, quello che aveva trovato da subito più succulento non tanto per un fattore estetico quanto più per pura ingordigia, e lo squadrò da capo a piedi fermandosi subito sulla certa parte appena nominata. Come colta da un'idea improvvisa sorrise quasi subito afferrando il polso del ragazzo per trascinarlo letteralmente con sé e dirigersi dal magrolino... Qual'era il suo soprannome? L'aveva già scordato. In ogni caso mentre passava da un alunno all'altro volle (Per fortuna dei presenti) spiegare.
    Perché non facciamo tutti quanti un bel gioco? Tu, ti metti qui, e fai in modo di consolare la tua povera compagna, che ne dici?
    ''Tu'' era Nesquick che venne spinto con la testa tra i seni della sua compagna, precisamente sui poveri capezzoli pinzati.
    Lecca bene intorno, mi raccomando, o il dolore della poverina non passerà.
    Poi, sempre tenendo il ''Panino Farcito'' (Nome che dal suo punto di vista rendeva più l'idea) ben stretto, lo trascinò alla scrivania dove si poggiò divaricando subito le gambe e costringendo anche lui ad abbassarsi, più precisamente inginocchiarsi letteralmente tra le sue gambe, premendogli sulla testa con entrambe le mani e mostrandogli senza troppe premure il suo sesso glabro e grondante di umori. Nonostante l'apparente calma, tutto quel divertimento l'aveva ulteriormente stimolata.
    Tu invece ti occuperai della tua adorata Preside, non è vero? Sente tanto, tanto dolore qui sotto...
    Anche nel probabile caso in cui il ragazzo non avesse mai visto un sesso femminile e non sapesse neppure da dove iniziare, ovviamente Leben non aveva alcuna intenzione di aspettare un secondo di più e per questo il ragazzo si sarebbe ben presto ritrovato con morbide cosce a stringergli le guance e il muso letteralmente immerso in un odore che al di là di ogni aspettativa era tutt'altro che spiacevole, circondato da quell'umida morbidezza invitante (O meno, a seconda dei casi). A quel punto, e solo a quel punto, la zombie sarebbe tornata a prestare attenzione a Thresh guardandolo con l'espressione più sensuale di cui fosse capace (E certo, n'era più capace), con gli occhi della creatura pericolosa ed estremamente lasciva che era. Calò la testa leggermente d'un lato, alzò una mano ad abbassarsi in modo estremamente lento una spallina del vestito e scoprirsi così uno dei seni, abbondante e perfetto come al solito, mentre l'altra permaneva sulla testa del povero malcapitato... E in fine schiuse le labbra per farvi fuoriuscire il tono di voce più sensuale e malizioso dell'universo.
    E lei, mio adorato collega... che fa?
    Tra le altre cose la voce era già ridotta a un sussurro per la sola perversa idea che tra le sue gambe ci fosse una preda tutt'altro che consenziente e del tutto costretta a starci. E che quello fosse appena l'inizio.
     
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    Marsi si dimenava con forza alla disperata ricerca di una via d'uscita, ma quelle catene le toglievano il fiato e le forze e la sua presa con le mani si stava facendo sempre più debole. Leben si alzò e visibilmente priva di buone intenzioni si mosse verso la ragazza con fare lascivo, impugnando due grosse pinzette per fogli. Subito Mars ebbe un sussulto e cercò nuovamente di liberarsi dimenandosi con più forza, riuscendo a far uscire dalle sue labbra ben poco.
    Non... avvicinarti... a me!
    Ma era troppo tardi per far rivedere la sua decisione a Leben, prese subito a stimolarla provocando espressioni contrastanti sul volto della ragazza e senza preavviso le pinzò i capezzoli provocandole un intenso dolore, che divenne ancora più grande quando li lasciò andare affidandoli solo alla resistenza della sua carne. La ragazza lanciò un urlo di dolore, e dalle sua labbra fuoriuscì sia la lingua che una lungo colata di saliva, visibilmente nel suo corpo c'era un dissidio che non poteva vincere facilmente. Da canto suo, Thresh non riuscì a trattenere una breve risata sotto i baffi, che si estinse solo quando Leben gli passò di fianco illudendolo. Rimanendo a bocca asciutta incrociò le braccia con fare indispettito e inarcando un sopracciglio, ma senza perdere il sorriso, come per dire "m'ha fregato". Adesso era il turno dei due ragazzi e Leben sapeva bene cosa dovergli far fare, tutti e due tremavano a metà tra l'indecisione e la paura, ma dovettero cedere agli ordini di Leben che sembrava volerli divorare ogni istante semplicemente con lo sguardo. Nesquick venne costretto ad avvicinarsi a Mars, visibilmente contrariata a quella decisione, gli occhi del ragazzo erano pieni di paura, ora non solo per la preside ma anche per la scura di pelle, che non risparmiò le minacce.
    Se ti avvicini ti ammazzo stecco...
    Aveva già sollevato le mani verso di lei ma quelle parole lo fecero tentennare, era terrorizzato e non sapeva cosa fare. Per fortuna c'era sempre il suo prof preferito che, come un messia, gli fece capire qual'era la giusta strada e a chi non doveva opporsi: gli lanciò un portentoso calcio dal basso verso l'alto, con il collo del piede gli colpì lo scroto, mentre con la parte iniziale dello stinco gli diede un potente calcio nel sedere, costringendolo inevitabilmente a cascare per terra dolente. Thresh lo riprese subito, piantando la catena saldamente per terra in modo da potersene liberare le mani e lasciare lì Mars, afferrò per i capelli il ragazzo dai capelli rosa e spinse la sua faccia tra i seni della ragazza senza fare attenzione, provocando lo spostamento delle pinze e aumentando quindi il dolore di Mars.
    Merendina... devi seguire gli ordini della tua preside. Altrimenti verrai punito ancora.
    Jeanne mi dispiace... vorrei finirla ma...
    Threshe sollevò la sua testa e la avvicinò al proprio volto, mostrandogli un'espressione divertita ma furente e come poche volte era già successo alzò la voce:
    E' finita quando lo dico IO.
    E nuovamente lo lanciò tra le braccia di Mars, facendogli capire che doveva darsi da fare o non lo avrebbe perdonato. Nesquick quindi, con uno sguardo da cane bastonato, afferrò i seni della ragazza ed iniziò a leccarli timidamente, provocandole altro dolore per lo spostamento che faceva la sua pelle. Nel mentre, Bounty e Leben avevano già iniziato a divertirsi, il panzuto ragazzo non aveva idea né di come fatta una ragazza né di come doveva muoversi, era stato ingenuo a pensare che tutti i porno che aveva visto lo avrebbero aiutato. Qui era tutto diverso, pericoloso e sbagliato, e perfino quando Leben lo strinse tra le sue fantastiche cosce il ragazzo si limitò semplicemente a soffocare. Quando vide Leben chiamarlo in causa poi, Thresh si sentì subito in dovere di correggere la situazione, e avvicinandosi fece comparire dalle sue mani una macchina per le torture simile ad un guanto di catene chiuso dentro una tagliola per orsi. Afferrò il braccio del ragazzo e lo costrinse ad infilare la mano dentro quell'orribile congegno, per poi attivarlo e facendogli finalmente spalancare la bocca dal dolore.
    Adesso ascolta bene confettino... se non ti sbrighi a far godere la tua preside questo giocattolino ti spezzerà lentamente tutte le dita, girandotele pian piano fino a che le torsioni non te le faranno staccare da sole... vedi di muoverti perché sennò non te lo tolgo.
    E Ridacchiando riuscì a stimolare il ragazzo a darsi da fare, non sapeva come ma lo stava facendo: leccava con vigore e con disperazione, come un cane che si avventa su una succosa bistecca. Non c'era arte né abilità, forse Lebene non ne avrebbe nemmeno goduto se non sporadiche volte in cui per sbaglio la lingua del ragazzo si intrufolava dentro quella fredda intimità, ma indubbiamente ne avrebbe goduto dei sentimenti disperati che ora dominavano la mente del ragazzo. Thresh si avvicinò poi alla sua compagna di giochi, afferrando subito con forza il seno che si era scoperto con la mano sinistra, iniziando a tastarlo, mentre con la destra le afferrava la spalla scivolando verso il collo.
    Io credo che mi accontenterò di un bacio per ora...
    E mentre ridacchiava divertito spinse la testa di Leben verso le sue braccia, stringendo con forza il suo seno per poi iniziare a baciarla intensamente, forte e quasi prepotente, ma colmo di passione. I piercing che tenevano assieme le parti della sua bocca tiravano per quanto intensamente la stava baciando e sarebbe andato avanti per le ore a perdersi nella lasciva bocca di quel demonio di una zombie. Si stava divertendo ed eccitando come un pazzo.
     
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    Leben sorrise, chiudendo gli occhi, estasiata da quella meravigliosa colonna sonora che erano i lamenti di dolore, vuoi della ragazzina di cui non ricordava nome o tanto meno nomignolo, vuoi del succulento bocconcino che sostava tra le sue gambe. Guardò Thresh come a ringraziarlo dello splendido regalo mentre ridacchiava, e si concesse persino di sospirare estasiata sebbene quel ragazzino fosse davvero terribile nel prendersi cura del suo sesso affamato. Non era tanto la sua mancanza d'abilità a eccitarla e provocarle piacere, ovviamente, quanto più la disperazione e il terrore con il quale quelle goffe leccate continuavano.
    Oh Tresh, tesoro... Tu si che sai come far felice una ragazza..
    Gli sussurrò poi nel guardarlo maliziosa mentre sorridente si lasciava attirare verso quelle labbra fameliche e fredde per baciarle con passione mai vista prima. Anche senza toccarlo, anche senza vederlo o tanto meno sentirne l'odore, come invece lei poteva certamente fare... Solo toccando quelle labbra l'era possibile sentire tutta l'eccitazione dello zombie, che la baciava con tanta foga da far sì che il suo sorriso quasi si aprisse... Letteralmente. E una come lei non poteva certo resistere a un simile richiamo, tanto che ben presto dimenticò persino della lingua sul suo sesso come della testolina su cui posava le mani, che andarono invece l'una dietro la nuca di Tresh, per tenerlo stretto a sé e impedirgli di terminare quel contatto così gustoso anche nell'improbabile caso in cui avesse voluto, l'altra invece a tastare il suo membro, da sopra i vestiti, mentre lei mugolava divertita e sorridente, mordendogli la lingua per poi succhiarne via il sangue. A quel punto neppure la pessima prestazione del ragazzino le impedì di venire in modo talmente copioso da riempirgli la bocca e la faccia di umori.
    Si staccò poi da quelle labbra giusto il tempo di guardarlo dritto negli occhi e domandargli, con un tono particolarmente scettico e malizioso: Solo un bacio? Sei sicuro? Mentre la sua mano si faceva subito insinuante quanto il suo sguardo o il suo sorriso, ed estremamente tentatrice.
    A quel punto lasciò la sua nuca per tornare sulla testolina del ragazzo e tirargli i capelli all'indietro allentando la presa mortale delle sue cosce, distogliendo apparentemente l'attenzione da Thresh ma continuando comunque a carezzarlo, carezze fatte per portare un uomo normale al desiderio più frustante... E uno zombie come lui alla fame più nera.
    Sei stato un bravo cagnolino. Ora che ne dici di un bel premio?
    Lo spinse via con tanta forza che il povero maialino cadde a terra di schiena, parendosi con i gomiti per non sbattere la testa, con le gambe leggermente divaricate e piegate, e i gingilli in bella vista. A quel punto si godette la sua espressione terrorizzata così come il tremore che lo teneva ancorato sul posto, e con il tacco a spillo che le calzava il piede destro, spostò da una parte all'altra il piccolo membro guardandolo come se lo stesse studiando e lo trovasse particolarmente deludente.
    Mmm.. Osi dunque offendere la tua preside con un simile giocattolino moscio? Questo è inaccettabile.
    Con estrema lentezza portò indietro la gamba sfilando lentamente la scarpa, solo per tornare subito a toccare il sesso del ragazzo col piede nudo, prendendo a stimolarlo come la più esperta pornostar in campo di footjob.
    Attento zuccherino... Se non ti ecciti in fretta le tue dita cadranno a breve! <3
    E in fine si voltò imbronciata verso Thresh lasciando il suo pene turgido e grosso come piaceva lei, tornando a posare la mano sulla scrivania, e aprendo la gamba il cui piede non era impegnato in nulla per mostrare meglio il proprio sesso ancora palpitante e bagnato.
    Questo bambino cattivo non mi vuole professor Thresh... Che posso fare?
    Il tono piagnucolante era tradito solamente dall'estrema malizia che le si leggeva negli occhi...
     
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    Il povero Bounty era assolutamente incapace di opporsi alla lussuria della sua preside e quando gli venne in faccia così copiosamente finì quasi strozzato. Non poteva nemmeno immaginare che l'orgasmo di una donna potesse essere qualcosa di simile. Ma non per questo un verginello inutile come lui non avrebbe fatto la sua pessima figura, imbrattando i piedi della scrivania col suo sperma, venendo inutilmente e anche poco, ma non poteva fare nulla per impedirlo purtroppo. Due grossi lacrimoni si piazzarono ai lati della sua faccia, non riusciva a gestire tutte quelle emozioni in così poco tempo: non doveva deluderla, ma non doveva nemmeno pensare alla trappola che aveva sulla mano, era una situazione terribile! E il piede della preside non aiutò minimamente, dato che aggiunse ulteriore disagio ed eccitazione mal distribuita, che più che farlo eccitare lo fece sudare come non mai.
    Nel mentre Thresh stava già accogliendo la nuova preghiera di Leben che, annoiata dalle prestazioni della sua merendina, voleva provare qualche emozione forte dal suo intrattenitore preferito. E come poteva tirarsi indietro? Leben era sempre così mostruosamente bella che al solo pensiero di poterle stare così vicino si eccitava malamente. Una qualsiasi ragazza che lo avesse fatto eccitare in quel modo non sarebbe sopravvissuta davanti a tutta la furia incontenibile che quell'erezione gli stava provocando. Ma proprio quando stava per avvicinarsi a lei, per baciarla e violarla partì un grido da Jeanne, che disperatamente cercava di togliersi Nesquick da dosso.

    Noooooo smettila bastardo! Non farlo! Professore lo fermi!
    Il povero ragazzo non stava affatto gestendo bene quella situazione e la disperazione mista all'aria di perversione che permeava quella stanza lo stavano facendo impazzire. Per questo ora stava ignorando gli ordini del suo professore e dopo aver allargato le gambe della sua compagnia di scuola stava cercando l'entrata per potersi disfare della propria verginità.
    Thresh si voltò verso di lui deluso e spazientito, lo aveva interrotto sul più bello e questo era grave. Materializzò una catena nella sua mano e la lanciò verso la spalla del suo alunno coi capelli rosa, infilzandolo per la scapola e costringendolo a cadere a terra, per poi trascinarlo di fianco a Bounty in mezzo a grida di sincero dolore. Quella grida un pò ripagarono Thresh, anche se la sua furia era ancora molta.

    Merendina... qual'è il tuo problema? Il tuo amato professore aveva dettato regole semplici, serviva tutto per fare felice la vostra amata preside e tu, col tuo cazzo impaziente, hai egoisticamente rovinato la festa.
    Dolente e incapace di opporsi, dopo aver fiancheggiato il suo amico il povero studente si ritrovò a confessare ciò che pensava.
    Amico... non so tu ma io mi sto letteralmente cagando addosso...
    Un lungo sospiro da parte dello zombie, era davvero sconcertante la codardia dei suoi studenti. Si voltò verso Leben per farsi scusare.
    Ti chiedo perdono mia cara, pare che io abbia fallito come insegnante. Permettimi di aiutarti a punirli come meglio riterrai, dato che così facendo Nesquick ha condannato anche i suoi amici, non è così?
    E a quel punto da parte dello zombie si sollevò una grassa e gustosa risata, come se sapesse già che Leben avrebbe proposto qualcosa di incredibilmente interessante.
     
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    Il sorriso di Leben svanì lasciando spazio alla freddezza quando sentì l'irritante voce della ragazzina implorare l'aiuto e l'attenzione di Thresh. Se c'era una cosa nella vita che era meglio non vedere, quella era Leben seria, e la ragazzina avrebbe avuto modo di vedere i suoi occhi ferini diventare davvero inquietanti nel voltarsi verso di lei quasi volesse distruggerla sul posto, solo guardandola. La vera tragedia in tutto ciò era che la sua espressione tornò ben presto sorridente, un sorriso freddo quanto largo ed estremamente tirato.
    Guardò a malapena il povero ragazzo - a suo parere innocente - venir trascinato a terra da Thresh e l'odore del sangue che le assalì le narici non fece altro che aumentare la sua eccitazione insoddisfatta, che di rimando fece aumentare la sua irritazione.
    Per Thresh era colpa del piccoletto, ma lei ce l'aveva con quella ragazzina che a suo parere avrebbe potuto semplicemente starsi zitta e farsi fottere, facendo tutto felici e contenti. Qualcuno potrebbe trovare questo ragionamento insensato, e forse lo era davvero, ma in fondo non si può pretendere troppo da una zombie particolare come lei. Del resto, nella semplicità del suo modo di ragionare, Leben amava ciò che la faceva stare bene, e dunque era normale che in una situazione simile stesse dalla parte del ca... Ehm, del ragazzo.
    Dunque si alzò con estrema lentezza e sorrise a Thresh, quel momento d'irritazione sostituito ben presto dall'euforia per le idee malate che presero a volteggiarle in testa.
    Oh Thresh caro... Non ti sembra di essere troppo duro con lui? Penso che la signorina qui sia quella da biasimare...
    Lasciò il membro del panino farcito e si alzò lentamente, rinfilandosi al contempo la scarpa abbandonata senza alcuna difficoltà. Fatto ciò si diresse verso la ragazzina fissandola con quello stesso sorriso malato di poco prima.
    Interrompere due professori che lavorano per idiozie come ''non voglio farlo''... Ti sembra un comportamento corretto?
    Nel parlarle strappò di netto entrambe le pinze dai suoi capezzoli, senza preoccuparsi di possibili lesioni a delle parti così sensibili, godendo immensamente dei lamenti che seguirono. Fatto ciò le tirò i capelli all'indietro costringendola a guardarla negli occhi che a suo dire la disgustavano tanto, per poi avvicinarsi pericolosamente al suo viso e sussurrarci sopra con il suo respiro freddo.
    Avresti fatto meglio a lasciarti prendere dal tuo compagno, tesorino... Perché ora mi sento in dovere in quanto tua insegnante di provvedere a levarti tutta questa puzza sotto al naso e... Non penso che i miei metodi ti piaceranno.
    Dopo averlo fatto con un gran sorriso, come se stesse annunciando un evento sensazionale, con tanto di braccia aperte e tono di voce euforico si voltò di scatto e annunciò al resto dei presenti: Bene, miei cari! Ora facciamo tutti un gioco ancora migliore dei precedenti... Che ci hanno tutti divertito tantissimo, non è vero?
    Guardò i due ragazzi con lo stesso sorriso ma uno sguardo che diceva chiaro che si sarebbe offesa a morte se avessero risposto di no, in fine guardò Thresh e l'espressione cambiò di botto, come se nel solo riguardarlo si sentisse di nuovo eccitatissima.
    Ho il suo permesso di sbizzarrirmi con i suoi strumenti, professor Thresh?
    La risposta era alquanto prevedibile ma per renderla ancora più sicura mentre parlava aveva girato attorno all'alunna appesa e da dietro, mentre continuava a fissare il suo amato compagno di giochi, aveva cominciato a stuzzicarle capezzoli e intimità senza la minima premura, preoccupandosi piuttosto di mostrare per bene il sesso della ragazza al suo interlocutore, così come i capezzoli doloranti e i seni arrossati che nonostante tutto si inturgidivano contro la propria volontà per la temperatura glaciale del suo tocco.
     
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    Lo sguardo di Leben fece eccitare Thresh immensamente che rimase colpito da tanta cattiveria senza preavviso. Dunque anche Leben era capace di provare genuina crudeltà, che cosa meravigliosa che era l'amore tra zombie. La preside prese in mano la situazione, prendendosela con Mars che non riusciva ancora a credere che la colpa fosse finita su di lei. Ma non riuscì a replicare, come nessuno in quella stanza: lo sguardo di Leben le aveva fatto guadagnare molta autorità. O per lo meno il silenzio rimase imperturbato fino a che Leben on strappò via i morsetti dai seni della ragazza, facendola gridare di dolore e facendole scappare anche qualche altra lacrima dolente. Non riuscì a respirare per quanto le aveva fatto male, e i due ragazzi distesi a terra parvero dimenarsi, inorriditi da quella scena, ma messi immediatamente a tacere da Leben che voleva a tutti i costi continuare quella tortura e non avrebbe accettato una risposta negativa dai presenti.
    Che stata fecando perdenti?! Volete lasciarle fare quello che le pare?! Siete pazzi quanto lei??? Maledizione!
    I due ragazzi non riuscirono a guardarla negli occhi e tremanti si limitarono ed annuire alla proposta di Leben, mentre Thresh riprendeva il filo del discorso mettendo bene in chiaro la situazione, materializzando nella sua mano sinistra la lanterna delle anime.
    Mars, piccola mia, sei tu la sciocca: i tuoi compagni si stanno semplicemente lasciando andare alla sofferenza, che presto si trasformerà in piacere. Tu sei l'unica che vuole mettere fine al nostro divertimento... sei tu l'ostacolo... cerca di rilassarti... e lasciati andare.
    Nel mentre dalla lanterna fuoriuscirono delle anime che circondarono Leben donandole i poteri di Thresh, dandole l'autorizzazione per potersi sbizzarrire. Lo zombie si limitò a guardarla divertito, non serviva dirle altro, e aspettava unicamente che Leben facesse buon uso del Box.
     
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