Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. Chibi kira.
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    Il delicato sospiro di piacere che sfuggì alle dolci labbra della bella quanto perversa donna, quando il nostro piccolo eroe strusciò -in maniera del tutto involontaria, tra l'altro- le sue dolci e vellutate guanciotte sul prosperoso e morbidissimo seno di lei, lo fece fremere d'eccitazione fin dal profondo del suo del suo delicato animo e, oltre a solleticare la sua vanità che si ritrovò compiaciuta di esser riuscita a suscitare in quella donna una così graziosa reazione, gli donò sensazioni che non aveva mai provato prima di allora, procurandogli anche imbarazzanti pensieri che mai, in un'altra situazione, la sua mente avrebbe potuto formulare senza che lui s'imbarazzasse oltre ogni dire e non scuotesse il grazioso capo nel tentativo di scacciarli via, di farli ritornare nell'oblio da cui erano emersi. Infatti, come se fosse stato attratto da una forza irresistibile, iniziò a posare dei casti bacetti delicati come dei leggeri passettini d'infante sulla pelle di velluto di quei bellissimi e perfetti seni, il cui delicato profumo lo stava inebriando totalmente, rendendogli ormai assolutamente impossibile pensare con lucidità.
    I perché che lo avevano spinto a compiere un simile gesto erano molteplici e, persino, anche confusi ma sicuramente tra tutti spiccava il suo desiderio di ascoltare ancora una volta quel suono tanto dolce e delicato nonché così terribilmente ipnotico e ammaliante, come e più il canto di una sirena, che pochi istanti prima la bellissima sequestratrice si era lasciata sfuggire. Il motivo, invece, per cui voleva riascoltare quel suono era ignoto anche a lui, ma può ben essere descritto come un bisogno puramente fisico: Non hai bisogno di avere un motivo per soddisfarlo, il fatto stesso di provarlo è più che sufficiente. Per questo, il nostro piccolo Dio si abbandonò ai desideri del corpo, anteponendoli per una volta ai giudizi della sua razionalità, iniziando a posare tanti graziosi bacini su quelle due icone di perfezione e bellezza. Piccolo incanto che purtroppo durò poco, visto che venne spezzato dalla stessa foga dell donna che, desiderosa forse si altre attenzioni, non soltanto pressò la sua nuca affinché approfondisse le sue attenzioni, ma si mise anche a strusciare il suo grosso... "Oggetto contundente" (Non troviamo epiteti migliori per descriverlo, scusateci) sul delicato pancino di lui, rude contatto che lo fece ritornare quasi subito a se stesso e che portò alla reazione imbarazzata e furibonda che già sappiamo.
    Tu non mi hai detto proprio un bel niente! Mi hai fatto capire soltanto di essere una svitata incline alla pedofilia e ciò si potrebbe anche ricondurre al perché io sia stato imprigionato qui dentro, ma questo non... Mhhh!!
    Mugolò a dir poco stupito il tenero il piccino, sgranando i bei occhioni di zaffiro dalla sorpresa e dall'imbarazzo assieme, mentre istintivamente serrava le labbra di corallo della sua dolce boccuccia di rosa e irrigidiva tutto il suo tenero corpicino, tendendo come corde i piccoli -ma non per questo meno piacevoli alla vista- muscoli che possedeva, nel vano tentativo di resistere strenuamente agli "assalti" della bella donna alle sue dolci labbra, desideroso che la sua sadica sequestratrice non "rubasse" il suo primo bacio.
    Vano perché oltre a essere davvero abile nello stimolare le sue labbra, nell'invitare a schiudersi per permettergli di entrare nella sua dolce boccuccia ancora "pura", non aveva previsto che anche le grandi ma belle mani della giovane si sarebbero date da fare per il conseguimento dell'obiettivo della loro padrona: Infatti, con un'impudenza che mai Alphonse avrebbe creduto possibile, la giovane donna andò a stringere con forza i glutei sodi del suo a dir poco delizioso culetto, provocandogli un versetto acuto e sorpreso che però fu attuti dalle labbra della donna che, abile, sfruttò subito quel piccolo varco per insinuare a forza la sua calda lingua all'interno della dolce boccuccia del nostro piccolo eroe (Che a dispetto di tutto il "veleno" che poteva sputare, era molto più dolce di quanto si poteva pensare) e coinvolgere così la gemella del nostro piccino in una danza definibile soltanto come passionale e impetuosa. Sicuramente un primo bacio che il nostro piccino non avrebbe mai potuto dimenticare (E che avrebbe, di certo, ricordato con gioia, sebbene non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura) e che in quel momento ebbe il potere di spazzare via dalla sua mente ogni cosa: Dubbi, timori, rabbia e giudizi furono letteralmente inceneriti dal caldo fuoco della passione che animava nel profondo quel contatto che, per i poeti, era il più casto e lussurioso assieme.
    Il nostro piccolo protagonista, dunque, non poté far altro che abbandonarsi al caldo vento di quella passione e, chiusi i suoi bei occhioni cobalto illanguiditi dal bacio, rispose con estrema timidezza e inesperienza al bacio della donna, mentre una sua manina, delicata con una farfalla che si posa sulla corolla di un fiore, andò a sfiorare il bel fianco tornito della donna, in un'implicita (Quanto inconscia e candida, naturalmente) richiesta di maggiore contatto umano, di maggiore presenza, fremendo intanto tutto proprio come se fosse un pulcino implume caduto nella ciotola di una gatta molto, molto affamata. E' inutile tentare di descrivere i miagolii e i leggeri cinguettii che quelle leggere labbra si lasciavano sfuggire ogni momento, o la bellezza quasi etera di quel visetto roseo perso nell'estasi di quel bacio perfetto e terribile assieme, che stava permettendo alla mente del nostro piccolo Dio di affacciarsi sull'ignoto abisso del piacere, ancora semplicemente visto di sfuggita ma già abbastanza perché Alphonse possa desiderare -seppur inconsciamente- di caderci dentro, perché troppa era la candida e luminosa bellezza che risplendeva vivida da quelle delicate reazioni per poter essere trascritta dalle nostre mediocri abilità di scrittori, ma sicuramente tutti posso immaginare quanto potesse esser stato piacevole per la sadica donna assistervi.
    Mh, a-ah... N-no...
    Pigolò il piccino lamentoso, inseguendo istintivamente con il suo bel visetto quello della donna che, staccatasi da lui, adesso si stava malignamente sottraendo al bacio che lei stesa aveva iniziato e che tanto era piaciuto al nostro adorato(?) protagonista, ancora perso nelle nebbie del piacere e della passione.
    Che possano tagliarti la lingua e fartela mangiare, razza di stupida sgualdrina! Non permetterti mai più a... Ah! N-no! B-basta! C-cosa f-fai??
    Esclamò il piccino gemendo terribilmente imbarazzato e terrorizzato da quello che stava facendo la mano della sua bella sequestratrice: Abbandonate, infatti, le sode natiche del suo bel culetto (Che, per inciso, potrebbe far invidia moltissime donne... E far molto "piacere" ad altre) si spostò veloce e abile nel suo sesso ancora protetto dalla stoffa e, soprattutto, ancora sopito, prendendola a massaggiare con forza da sopra i pantaloni. Al nostro piccolo Dio gli smorzò il fiato e il suo bel cuoricino perse un battito quando sentii la mano della bella donna sopra quella parte tanto intima del suo corpo, a cui lui mai aveva dedicato quelle carezze che adesso, tanto rudemente eppure così piacevolmente, gli stava donando la sadica Tyrann. In effetti Alphonse aveva una concezione piuttosto negativa della sessualità in genere, considerandola soltanto una volgarità dell'animo umano che lui, essere divino, non poteva e doveva provare (Il fatto che Zeus e altri suoi "colleghi" non la pensassero allo stesso modo, serviva soltanto a convincerlo della correttezza del suo pensiero), quindi si può ben immaginare il turbinio di emozioni contrastanti e di stranissime sensazioni che esplosero nel grazioso corpicino del nostro piccolo Alphonse quando qualcuno prese a stimolare il suo sesso che mai nessuno, neppure lui aveva toccato in quel modo. Semplicemente non seppe cosa fare e se da un lato protestava e si dimenava un po' nel tentativo di sottrarsi da quelle carezze, da un altro non poteva che ricavarne piacere, che gemere con voce languida e arrossire più eccitato che imbarazzato, mentre il suo bel membro iniziava a riscuotersi dal suo torpore a "reagire "vispo" alle attenzioni della bella donna. Infatti, in relativamente poco tempo, il membro del piccolo Alphonse raggiunse la sua massima erezione che, strofinandosi con la ruvida stoffa dei boxer gli strappò altri brividi e gemiti. Erezione che la donna avrebbe dovuto certamente trovare di suo gradimento visto che, sebbene non fosse semplicemente gigantesca come quella che premeva nel sottile tessuto del suo intimo, era sicuramente piacevolmente e sorprendentemente grande, soprattutto a considerare il fisico minuto e gracile del piccino in questione. Probabilmente uomini ben più grandi e grossi di lui si sarebbero trovati seriamente in imbarazzo a fare un "confronto" con il nostro piccolo Dio...
    A-ah! N-no, t-ti prego, n-non... Mhh!
    Miagolò il piccino senza riuscire terminare la frase e lasciando quindi ambiguo il significato delle sue parole: Le stava chiedendo di fermarsi oppure di non farlo per nulla al mondo? Forse entrambe le cose, ma sicuramente la bella donna avrebbe potuto trarre il senso che voleva dallo sguardo liquido di desiderio e paura assieme che il piccino gli rivolse, bellissimo arcobaleno di mille e più sentimenti contrastanti, tra cui lei avrebbe dovuto scegliere quello giusto.
    ..Che, probabilmente, sarebbe stato quello giusto per lei, ma questa, come si suol dire, è un' "altra storia".
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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