Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. Chibi kira.
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    Per quanto strano possa sembrare, mentre i suoi bei occhioni da tenero cerbiatto facevano letteralmente la "radiografia" delle splendide forme della ragazza, perdendosi più che voluttuosamente nella straordinaria scollatura che metteva in mostra tutta quella buona e giusta abbondanza, la graziosa mente del nostro "adorato" Alphonse stava rievocando con l'aiuto congiunto della memoria e dell'immaginazione le immagini più caste, dolci e ingenue che mai passarono psiche umana e non: Infatti, con tutta l'ingenuità di questo mondo, stava pensando a quanto fosse stato bello potersi sdraiare sulla morbida erbetta del parco, a osservare e a dare un aspetto più definito alle buffe forme delle vaporose e candide nuvolette che, sicuramente, proprio in quell'istante stavano sicuramente attraversando lente e solenni, come galeoni negli oceani, il bel cielo di zaffiro di quella splendida giornata. Oppure, se il Sole fosse stato troppo forte, sdraiarsi all'ombra degli alberi secolari che abitavano da tempo immemore quei graziosi giardinetti pubblici, magari facendosi cullare dai mille cinguettii degli adorabili uccellini che, senza alcun dubbio, dovevano abitare e rallegrare quelle belle fronde... Al vero, però, oltre a queste splendide immagini di comunione con una natura premurosa e prodiga come una madre, s'inseriva quasi inaspettatamente per la mente del piccolo Dio, la figura perfetta e quasi eterea della bellissima ragazza che aveva di fronte, quasi come se fosse un particolare che non doveva esserci ma la cui presenza era sicuramente una graditissima sorpresa... Naturalmente, però, anche la presenza della ragazza in queste sue fantasticherie non le rendeva, in alcun modo, più maliziose o meno caste.
    Assolutamente no, anzi, erano animati da una dolcezza e ingenuità che quasi certamente avrebbero intenerito la bella commessa del negozietto, se quest'ultima avesse avuto la possibilità di entrare dentro la graziosa testolina del giovane Alphonse e vedere un po' cosa stava succedendo al suo interno. Certo, assieme a questi splendidi esempi di purezza e candore, quasi come per riflesso, per concatenazione di pensieri su cui lui non aveva proprio nessunissimo controllo, nella mente del nostro piccolo eroe si insinuavano anche pensieri leggermente più maliziosi, come di quanto il seno della ragazza fosse infinitamente più soffice dell'erbetta del parco, di come le nuvole sarebbero state ancora più belle e interessanti se viste con la nuca poggiata sopra le prosperose forme della bella commessa e di come, alla fin fine, la forma delle nuvole di passaggio non fosse poi così interessante se paragonata alla forma perfetta del seno della ragazza, e quindi non sarebbe stato affatto maleducato o minimamente perverso affondare il viso in quelle due invitanti collinette, beandosi del profumo mille volte migliore di quello di qualsiasi fiore della sua pelle vellutata e, perché no, rischiare anche di morire per asfissia vista la procacità di quelle due meraviglie, dopotutto sarebbe stata una delle morti più dolci che qualunque uomo (E Dio) avrebbe potuto desiderare.
    Altri paesaggi nettamente bucolici invasero la mente del nostro amato(?) Alphonse, quando la bella ragazza, sicuramente in modo del tutto involontario e candido, incrociò le braccia proprio sotto il suo generoso seno, mettendolo così ancora più in evidenza e offrendo una "prospettiva" del tutto nuova al quasi avido sguardo del piccolo Dio che, per inciso, in quel momento, sentì che il suo cuore perdeva inevitabilmente qualche battito, non si sa se per la gioia, per l'imbarazzo o, molto più probabilmente, per entrambi.
    Ma dicevamo dei nuovi paesaggi bucolici che erano sorprendentemente sorti nella mente del nostro protagonista, con l'inaspettato ma certamente ben accolto gesto della ragazza: Infatti, senza alcun motivo apparente gli era venuta in mente la regione mitica (E mitologica) dell'Arcadia, dove i Greci credevano che risiedesse un popolo di poeti pastori adoratori del dio Pan (Quello che avrebbe inventato il flauto, per intenderci) e dove sebbene risiedesse comunque la morte ("Et in Arcadia ego" citazione -più che- necessaria) gli uomini erano contenti e privi del giogo del dolore. E dove, al vero, anche un Dio se la sarebbe passata davvero bene, visto che avrebbe dovuto soltanto mantenere in salute il bestiame e far piovere ogni tanto e poi avrebbe avuto tutte le preghiere che voleva, se non addirittura qualche agnello sacrificato in suo onore. Senza contare che non doveva essere neppure così noioso, fare quella vita... Insomma, dopo aver lavorato tutto il giorno, ci si riuniva attorno a un fuoco e via a declamare versi finché il suddetto fuocherello non si sarebbe spento, e allora avrebbero potuto anche trovare un divertimento ancora più ancestrale della poesia e anche molto utile al fine del proseguimento della razza. Dopotutto non era stato forse un suo "collega" di questo mondo a dire "Andate e moltiplicatevi"? Quindi era un'attività buona giusta e sarebbe stato non poco scortese da parte sua, non rispettare le consuetudini del "Padrone di Casa"... Non trovate? Certo che è davvero buffo vedere da come, partendo da un semplice ragionamento, si possa arrivare a tutt'altro... Sebbene, in questo caso, la commessa aveva dato due ottimi "indizi" per arrivare a una simile conclusione.
    Oh, allora è meglio che vada...
    Pronunciò con il suo solito tono melodioso il nostro piccolo Dio preferito(?), risvegliandosi -chissà perché- imbarazzatissimo dai suoi pensieri estremamente poetici e "pii" alle parole della ragazza che, diversamente dal tono dolce e gentile di prima -a cui, tra l'altro- non aveva potuto non arrossire e sorridere di rimando timido ma anche grato di tutta quella gentilezza-, aveva usato un tono molto più basso e inquietante, nonché visibilmente ironico, senza contare proprio il timbro della voce stranamente roca e... Semplicemente strana, terribilmente simile alla voce della bambina del film "L'Esorcista", che oltre a infastidirlo molto per la neppure tanto sottile presa in giro nei suoi confronti, l'avrebbe anche spaventato non poco, se non avesse avuto le orecchie ancora ovattate dal rumore affatto casto della leccata semplicemente oscena che la bellissima ragazza aveva dato all'enorme lecca lecca che aveva in mano, che aveva avuto il potere di farlo avvampare come un bambinetto e di farlo fremere come se avesse ricevuto una scarica elettrica.
    Ma, un momento, prima non aveva detto che...
    Aggiunse improvvisamente, corrucciando il suo splendido visetto in una semplicemente deliziosa espressione che mostrava soltanto confusione e dubbio per il significato delle parole appena pronunciate dalla ragazza, ma purtroppo quest'ultima non poté godersi per molto tempo simile delicata visione, perché il sinistro quanto terribile rumore di serrande e porte metalliche che si chiudevano pesanti e ineluttabili come una condanna, la fece sparire per un'attonita quanto spaventata espressione di stupore, che troncò a metà le sue parole e lo fece girare istintivamente verso l'uscita ormai bloccata.
    Oh, per il Mio Amore, dove diavolo sono capitato??
    Si chiese quasi più shoccato che spaventato il piccino, prima che le nuove parole della ragazza glielo facessero capire: Era in trappola, in una palese quanto terribile trappola e adesso era come un agnellino che si era andato a nascondere nella tana del lupo e cioè terribilmente, sicuramente spacciato. Ma non si diventa certo un Dio affermato e importante se non si ha un minimo di coraggio e sprezzo del pericolo, quindi prendendo il proprio coraggio a due mani, Alphonse si risolse ad affrontare la ragazza. Dopotutto, diamine, era pur sempre un Dio nel corpo di un ragazzo, cosa mai avrebbe potuto fare quella singola fanciulla contro di lui? Certo, forse aveva dei complici nascosti da qualche parte ma per il momento vedeva soltanto lei, dunque se ce ne fosse stato bisogno l'avrebbe messa k.o e avrebbe cercato di disattivare la chiusura di sicurezza del negozio premendo qualche bottone nascosto nel bancone, sempre se fosse stata materialmente lei ad attivare le porte blindate, certo.
    Senta, signorina, gli scherzi sono belli quando durano poco: Dunque, se non vuole passare davvero un brutto guaio, le consiglio di aprire le porte e lascia...
    E anche questa volta le parole del povero Alphonse vennero interrotte da una scoperta se possibile ancora più disturbante, inquietante e folle della chiusura improvvisa del negozio, neppure fosse una banca o una prigione. Infatti, la bella ragazza, alzandosi dalla laida e indecente posizione in cui si era praticamente spalmata sopra il bancone non soltanto aveva mostrato quanto fosse molto più alta del povero Dio, ma anche qualcos'altro che stonava decisamente con la sua bellezza e femminilità e che si trovava dalle parti dell'inguine, e che, cosa più preoccupante, non era del tutto estraneo al concetto di "misurabile".
    La prima immagine che venne in mente la nostro piccolo protagonista fu quella di serpenti, tanti lunghi e larghi serpenti, che oltretutto erano il simbolo di molte religioni poiché venivano associati alla terra e al rinnovamento (Il fatto che strisciano per terra, cambino pelle, ecc ecc) e dunque alle Dee preposte alla fertilità, ma la sua mente trovo che il paragone non era adatto, allora penso subito all'enorme serpente piumato che era stato un suo "collega" nel Pantheon divino del suo mondo e che anche sulla Terra era stato adorato da alcune culture, ma anche in questo caso sentì che non vi si poteva fare un confronto degno di questo nome, quindi con un ultimo sforzo pensò a Jormungand (O a come diamine si scrive) l'enorme serpente che avvolgeva tutta la terra nella mitologia norrena e che sarebbe imperversato alla venuta dell'Apocalisse. Sì, decisamente quest'ultimo confronto poteva ben spiegare le proporzioni e la grandezza della cosa che sembrava si trovasse all'interno delle striminzite culottes della ragazza... Non più tanto "ragazza", però, dopo di questo. Inoltre, dopo queste immagini di serpentoni e affini, nella mente di Alphonse sostò anche la strana storia di una "bella" bambina di nome Ugo, ma tutto ciò fu un caso semplicemente fortuito e non c'entra assolutamente nulla con gli occhi sgranati dallo stupore (E dall'orrore) del ragazzo, con la sua dolce boccuccia di rosa rimasta mezza aperta e, soprattutto, al rossore quasi feroce che imperversava nelle sue belle guanciotte di pesca.
    Che ti colpisca un esercito di fulmini... Cosa diamine è quella cosa?
    Domandò in sussurro appena udibile, staccando gli occhi da quella che sembrava proprio un'appendice che mai e poi mai (E sottolineo il "mai") nel corpo di una ragazza, soprattutto se tanto carina, e sicuramente non con quelle dimensioni... Esagerate, per usare un eufemismo. Detto questo, riuscì finalmente a sollevare lo sguardo da quel "prodigio" della natura non molto lieto, a dire il vero, per fissare il suo sguardo in quello divertito, malizioso e predatore della ragazza, rendendosi conto di quello che aveva detto e arrossendo terribilmente, sentendosi addirittura quasi in colpa per aver notato qualcosa che, effettivamente, non è molto educato dimostrare di aver visto, soltanto che la sua "benedetta" timidezza si dimenticava che una persona vestita in quel modo, che chiude un ragazzino contro la sua volontà in un negozio, per poi non avere alcun imbarazzo o pudore nel mostrarsi... Molto "contento" del suddetto caso (Se potessimo dare un unità di misura a tale contentezza, direi ben superiore ai trenta cm), evidentemente non soltanto non gli interessa che si noti ciò ma, anzi, desidera che gli altri si accorgano di questa sua rara caratteristica.
    I-io, c-cioè, i-insomma... N-non v-volevo, n-non...
    Purtroppo in quel momento era troppo imbarazzato per pensare a tutte le cose che abbiamo chiarito sopra, dunque balbettò più rosso di un peperone e davvero mortificato per le sue parole, almeno finché la ragazza con una "marcia in più" (Di cui il nostro Alphonse non avrebbe voluto mai e poi mai vedere la leva del cambio) non continuò con le sue oscene, indicenti e offensive proposte, offrendogli da mangiare inuna chiara allusione il lecca lecca che aveva finora usato per simulare qualcosa che, più che fare, avrebbe gradito ricevere.
    Che la tua mano possa avvizzire e cadere! Come osi offrirmi... Questa schifezza sporcata della tua bava, razza di una maniaca invertita!
    Tuonò inviperito, con le guance arrossate dall'ira stavolta, più che dall'imbarazzo, schiaffeggiando la mano che gli porgeva il dolce bagnato copiosamente dalla saliva della ragazza, mentre resisteva all'impulso di girare i tacchi (metaforici, s'intende) e allontanarsi il più possibile da quella donna non totalmente donna, dicendo a se stesso che un Dio come lui non poteva sfuggire da una debole mortale soltanto perché questa aveva un amichetto, invece di un'amichetta, in mezzo alle gambe che si stava dimostrando molto felice di fare la sua "conoscenza".
    Zitta, non osare rivolgermi la parola in questo modo, razza di una... Sgualdrina! Non saresti degna neppure di leccarmi la suola delle scarpe, pensiamo di conoscere il mio nome! Quindi invece di continuare questa folle e idiota farsa, ti consiglio di liberarmi subito senza indugiare oltre, poiché potresti pagare un conto molto salato per questo tuo stupido scherzo.
    L'ammonì duramente, cercando in ogni modo di non far trasparire la sua inquietudine e anche la vacuità delle sue minacce, visto che pur essendo un Dio i suoi poteri erano ancora quasi del tutto sopiti, tranne dei trucchetti degni di un prestigiatore di quart'ordine che sicuramente non l'avrebbero aiutato a tirarsi fuori da quella situazione, quindi dal cipiglio severo e furioso a un tempo del suo sguardo, alla postura eretta e fiera che non sembrava voler indietreggiare d'un passo fino, tentava di dimostrare tutta la sua tranquillità e determinazione. In realtà si sentiva più come Hansel nella casetta di marzapane della strega: In pericolo e maledettamente inerme. Senza contare che, rispetto alla fiaba originale, vi erano anche alcune aggravanti nel suo caso e cioè il fatto che la sua "strega" avesse una sorta di boa constrictor in mezzo alle gambe e che, soprattutto, non sembravano esserci stufe o forni dove poterla spingere.

    Ho notato, Neko-san. xD Ma ti dirò, in altri casi questo sarebbe potuto anche essere negativo, ma qui non lo è affatto. ghgh Comunque visto che il mio Alphonse non è il solito uketto tutto remissivo? uwù Non vedo l'ora che il/la tuo/a Tyrann pieghi la sua volontà. asd
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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