"SEX TREK"

trama per un fanta fumetto....

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    Da qualche anno mi frulla per la testa questa trama per un fumetto di tipo eros/fantascentifico.

    Ambientato pari pari sulla saga di "STAR TREK" - con qualche piccola differenza....

    Il viaggio della "USS INTERPRIK" - nave stellare della classe gemella alla "Enterprise" - doveva esser guidata dal capitano Kent e il suo equipaggio, ma all'ultimo minuto il comando fu affidato alla perfida Barby e al suo fido sottoposto Spik, con piccoli cambiamenti nell'equipaggio.

    La missione era segreta e praticamente senza certezze sul ritorno.

    Al carico un paio di nuovi mozzi e soldati si dimostrarono nervosi, e voci circolavano sulle capacità di seduzione della bella capitana, coadiuvata dall'ufficiale scientifico Spik, e dall'ufficiale medico, il dottor Romeo Siff, sembra inviato dalla Federazione per controllare, anche perchè girava voce che nei viaggi di prova quella dispotica fanatica era solita angariare gli uomini più prestanti e punire severamente quelli che non la servivano a dovere, trasformando il suo staff più vicino in una specie di bolgia orgiastica. E che per quel motivo era stata inviata in una nave spaziale con almeno il 50% di personale femminile!

    Una volta in orbita Barby e Siff dovevano con il teletrasporto ricevere dalla federazione gli ultimi dettagli e un misterioso scrigno.... e poi immediatamente partire grazie al nuovo motore a "curvatura 6.9" e recarsi nello spazio profondo.

    Affidato il comando a Spik, Barby, vestita con l'alta uniforme gialla, attilata e provocante, e Stiff, con la tuta blu della Federazione Medici Spaziali lasciano provvisoriamente il ponte, e dopo poche ore annunciano il ritorno, sempre con il teletrasporto.

    E qui capita uno strano guasto, un sorvraccarico, con una perdita di potenza immediata, per fortuna subito sistemata: erano decenni che nessuno moriva o aveva danni permanenti con i teletrasporti, e la missione importante ed urgente non poteva certo arrestarsi... però l'uscita dei due non fu perfetta, anche perchè l'effetto visivo di Barby, con l'accostamento del giallo sopra e ora con la tuta blù sotto, e del medico con quelle lunghe gambe gialle era davvero strana!
    Chi era presente noto un'atmosfera strana.
    E che la capitana sembrava più furente e decisa del solito: consegnata una busta chiusa con ordini e destinazione a Spik sul ponte di comando e spinti i motori alla massima forza, Barby ordinò smaniosa al medico di seguirla.
    Immediatamente i due si trasferirono al centro medico, dove la voce alterata e l'autorità del capitano ordinarono al medico di chiudere tutte le tende e di spogliarsi in fretta.
    Di solito in quella sala capitava il contrario.

    Si sentì qualche protesta, dei gemiti, un rumore di lotta e qualche urlo, prima strozzato, come se soffocato, del povero Stiff, mentre Barby ordinava e sghiniazzava, frasi come "... questa fortuna l'ho sempre desiderata! Ora stai fermo se non vuoi peggiorare la tua situazione!!!!"

    Quel che capitò nel viaggio è tutto da raccontare....

    (fine primo episodio) ....
    Stay tuned

    Edited by Mito1960 - 13/5/2012, 21:27
     
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    Anno 4688 - dal Diario di Bordo della "USS INTERPRIK" - Viaggio interstellare verso Andromeda 16 - Primo giorno

    Rapporto del Capitano Sydvic Barby.

    "Il viaggio è iniziato sotto i migliori auspici, va solo verificato un guasto lieve al teletrasporto, che deve rimanere top-secret: i rimedi le osservazioni vanno direttamente trasmessi a questo comando.
    Ferito e rimosso dal ruolo in attesa di guarigione l'ufficiale medico, il dottor Romeo Siff, che attualmente è indisposto, in stato di narcosi e consegnato nell'infermeria, e il suo ruolo è ora avocato a me.
    Tutto prosegue regolarmente . FINE Rapporto"

    Con un sorriso maligno pensava a quanto successo, e che non poteva certo raccontare. Solo al pensiero del ricordo le girava la testa...
    La situazione aveva preso una piega imprevista, che però la soddisfaceva: non appena aveva rinchiuso il povero medico, e con una strana e potente eccitazione lo aveva costretto a spogliarsi... aveva subito sentito pulsare in se qualcosa di forte, e un istinto bestiale l'aveva assalita.
    Vedere Romeo con quelle lunghe gambe fasciate dalla tuta gialla rendeva tutto strano, lui docilmete l'aveva seguita confuso... l'aveva costretto a chiudersi nell'infermeria e quasi con violenza spogliato, riconosciuto il suo intimo rosso a merletti, non c'era dubbio: il trasporto aveva fatto un pò di confusione, e l'aveva resa forte e potente, riusciva a domare un mezzo uomo, e a strappargli le "sue" mutande, e mentre lo esplorava era attratta e sentiva l'umidità di quella fessura rasata, con il "suo" piccolo neo inconfondibile, a forma di indice che indicava poco sotto il monte di venere il turgido e sensibile clitoride che già spuntava dal sesso.
    Quel sesso che fino a poche ore prima era suo!

    Mentre ora sentiva un urgente desiderio che suo non era!

    “Girati e chinati in avanti” gli ordinò. Obbedì come un automa.
    Mettendo in mostra il sedere, non enorme ma ben formato,
    mi ero avvicinata, e senza alcun preavviso mollai una sculacciata fortissima sulla natica destra, nuda, e contemporaneamente con l'altra mano ruiscii a tappargli la bocca. Spesso ne avevo fatto di sesso estremo, anche per punire i cadetti, ma questa volta, una vera bestia era dentro, sotto di me!
    Da dietro infilando la mano trovai le labbra turgide di una vagina bagnata, lì dove di sicuro non poteva esserci, e infilando il dito trovai una lubrificazione perfetta per una troia! Romeo gemette strananente passivo e rassegnato. Già godeva in estasi?
    No! Io volevo fargli male. Desideravo altro!
    Con foga calai la mia zip cercando quel sesso che già avevo capito di avere, e che tanto avevo desiderato dagli uomini.

    Era incredibile, caldo e abbstanza lungo, una cappella grossa e l'asta non grossa ma di marmo... con la mano già bagnata degli umori di "Romeo" velocemente lubrificai la punta, AHHHHhhh, che fretta, che senzazione, mi indirizzai verso il retro, puntando nel buchino superiore, mentre forzavo il suo corpo a stare piegato nel lettino delle visite.

    Con un colpo di reni, dopo aver appoggiato e per un attimo forzato l'apertura avevo violato il pertugio, accidenti che bello, ma già troppo facile!
    Poi il furore m'aveva preso la testa, ed avevo cominciato a pompare, spingevo forsennatamente, ed ero venuta quasi subito, con ondate di piacere che spremevano da sotto, passando per la schiena e scaldando questo nuovo "strumento" troppo godurioso, maledettamete sensibile, sentivo i fiotti di piacere che uscivano, lubrificando il contatto e rendendolo ora meno sensibile, ma non potevo ancora fermarmi, e contunuando per altri minuti, due, forse cinque, avevo fatto godere e gemere anche lo strano essere sotto di me! Forse in quel tempo avevo eiaculato ancora, ma nel togliere il magnifico e nuovo cazzo lo sentivo ancor duro, e presa la testa per i capelli lo infilai in bocca alla mia vittima. Inerme cercava solo di infilarsi le dita nella fica e cercava di masturbarsi.
    Non potevo impedirlo, impegnata a tenergli la testa, e a irrumarla con violenza, dopo pochi secondi il cazzo diventò durissimo si gonfiò poi uno schizzo viscido e caldo che violò quella gola, mentre un liquido bianco e schiumoso gli colava da entrambi i lati delle labbra.

    Mi ero fatta un nemico, che ora giaceva esausto: lo immobilizzari nel lettino con le cinghie e le camicie di forza, e mi preparai a riprendere il comando della missione.

    Finito il breve rapporto, e ricordata la scena ero di nuovo carica.

    Ma chi, cosa ero diventata? Perchè oltre al mio corpo, anche la mia mente era così diversa?
    Dovevo farlo, ed era tutto ciò che sapevo.
    Ricordare m'aveva eccitata, ora l'essere che ero doveva uscire in cerca di una nuova preda, anzi bastava con l'interfono dare un ordine, e già sapeva chi chiamare!

    (fine secondo episodio) ....
    Stay tuned



     
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  3. †[Dr.±Stein]†
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    Forse sarò l'unico a cui piacerà questo racconto ma non mi importa proprio,hai fatto un bel lavoro,e ti dico di continuare così.
    Tuttavia ti suggerirei di mettere più descrizione e di metterci più enfasi,che così secondo me arriveresti a produrre ancora meglio.
    Mi raccomando,continua così!

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    Grazie per i consigli e per l'incoraggiamento: non mi vien facile scrivere, anche se ho tantissima fantasia.... la trama mi frulla per la testa, ma realizzarla scrivendola è diverso. Non sapendo che il racconto viene apprezzato per ora lo eleboro e intanto lo sviluppo man mano che lo scrivo. Accetto tutte le critiche ed i consigli! :flood:
    Ciao

    PS Se a qualcuno interessa farò una versione in PDF con delle aggiunte!

    Edited by Salmacis - 31/8/2012, 17:01
     
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    Credo di aver finito, ora vi posto anche i capitoli successivi, fino al finale, credo sia completo...

    Spik dalla sala comando aveva notato l'anomalia ed aveva osservato lo strano arrivo dei due. La fretta e lo strano abbinamento nel ritorno dal teletrasporto, l'ansia di consegnare gli ordini, lo sguardo famelico della Barby, e dalla plancia comandi aveva notato pure lo scrigno abbandonato.
    Diligentemente si era preoccupato di recuperare e di mettere al sicuro nel cruscotto blindato.
    Non era da lei abbandonare un oggetto importante per la missione, e sapeva che la ricompensa per una sua mancanza poteva esser appagante.
    Stizzito avrebbe voluto seguirli, ma aveva ordini da eseguire, c'erano le procedure di viaggio e il ponte di comando da tenere, però poteva incaricare l'assistente Lucy di riferire la situazione e gli avvenimenti dell'infermeria.

    La ricordo....Barby, bellissima, tenera e già maledetta! già da piccola quando l'aveva incontrata nel Centro Recupero Orfani di Orione, dopo che era stata portata come unico superstite del disastro della colonizzazione Andromeda, l'astronave “Titan” era stata trovata alla deriva e in fiamme, con a bordo solo la piccola.
    Lui pure seguiva gli stessi corsi per i cadetti spaziali, ma era un comune orfano, e non aveva fatto molta carriera prima di incontrarla. Le selezioni erano durissime, e servivano alla Federazione Spaziale per avere personale senza troppi legami, utile alle missioni più lunghe e rischiose. Lei era cresciuta determinata e capace di far carriera, sfruttando ogni trucco, e da subito l'aveva scelto come compagno, da quella sera che gli era capitata nella camerata...arrivando chissà come dalla sezione femminile.
    Erano entrambi giovanissimi e si era rifugiata sotto le sue lenzuola, al caldo, e aveva cominciato ad accarezzarlo, misurando i muscoli delle braccia, le spalle, poi era scesa in basso e gli aveva trovato il membro già duro, con movimenti lenti era scesa con la testa a baciare l'ombelico e poi guizzando con la lingua calda e umida era scesa evitando di toccare con la bocca il sesso, ma scendendo fino ai testicoli, aveva lavorato succhiandoli attraverso la pelle con delicatezza, e poi risalendo lentamente leccando solo l'asta.
    Spick mugolava già di piacere, il suo sesso si preparava ad esplodere, ma lei perfidamente lo strinse
    alla base e gli sussurrò la sua richiesta: “...ti voglio far godere, ti voglio nella mia bocca, ma prima mi devi promettere che farai tutto ciò che ti chiedo, e ti devo chiedere di fare per me alcune cose importanti, lo farai??? Spik farai ciò che ti chiedo?” Come potevo dire di no?
    Le dissi ansimando: “si, fai di me quello che vuoi, farò tutto ciò che vuoi!”
    “Me lo prometti? Giuralo” ripetè lei, mi aveva in mano!
    “Si, SIIII!!!! te lo giuro!!!”
    Ottenuta la mia promessa, finalmente la sua famelica bocca ingoiò il glande, con lappate avide, calde ed umide, ed iniziò a far scorrere la testa su è giù, bastarono un paio di movimenti ben fatti che mi fecero esplodere, il seme caldo fu inghiottito da quella calda e assetata padrona.
    Mi chiese di punire una caposala che l'aveva disturbata, massacrandola di botte, mentre lei guardava soddisfatta, e questo fu solo l'inizio. Mi usava come uno schiavo, o un cagnolino da esibire, o un doberman feroce secondo i suoi bisogni, e capivo che non potevo mai più dirle di no, qualsiasi atto lecito o illecito mi chiedesse, e che le fosse utile per aver o un pasto migliore nel Centro Orfani, o un voto più alto nelle scuole seguenti. Alla fine mi faceva comodo avere una padrona così troia, che però mi portava su in carriera con lei, sapevo che avrei dovuto servirla, io come tanti altri, ma io più degli altri.

    Lucy era la persona giusta, era venuta anche lei dalla nostra stessa gavetta, ma era stata sempre più di un passo dietro a Barby, e trovandola nello staff dell'Interprik in posizione di subalterna, avevo capito che la potevo usare.

    Quello che mi riferii, e che era successo nell'infermeria non presagiva a nulla di buono. Merda! Non doveva tentare approcci con il Ten. Medico, con quel Siff, che sicuramente era mandato per limitare queste faccende.
    Non capivo come mai dalla riunione di partenza dalla Federazione erano tornati così in disordine, magari aveva cercato di sedurlo già nel teletrasporto, cazzo, se è così è stata più pazza del solito, accidenti, conosce bene quelle macchine non sono degli ascensori che puoi bloccare per farci del sesso!

    E come mai uno come Siff si era già prestato a farsi conquistare, e la seguiva come un gattino... dal suo curriculum lo sapevo inflessibile e correva voce che le donne non gli piacessero! La faccenda era strana!

    Leggo ora il rapporto, Barby è nel suo alloggio, e Stiff è fuori uso! Diavolo di una porca, è sempre più efficiente nelle sue seduzioni!
    Controllo lo scrigno che avevo riposto, magari capisco di più...
    ma, lo apro ed è mezzo vuoto! Le cartelline con i documenti non ci sono, c'è un scatola nera per il trasporto protettivo di materiale: una scritta rossa che spicca su evidenza gialla:
    “BIOHAZARD – Contiene materiale biologico alieno” VIETATO APRIRE
    Pertinenze della Federazione – Manipolazione permessa al solo Ten. Medico Romeo Siff”

    Sembra aperta, e completamente vuota all'interno. Perplesso la fisso qualche secondo, inebetito senza capire che fare...ma subito mi sveglia l'interfono con la voce di Barby:
    “... Assistente Lucy Ski e vicecomandante Stan Spick sono convocati a rapporto nella stanza del Comandante!...”

    Passo velocemente il comando al primo subalterno, con l'ordine di mantenere la rotta e di comunicarmi immediatamente solo i codici rossi, e volo verso la richiesta.
    “Cazzo e stracazzo, questa non ci voleva!!!”
    (fine terzo episodio)
    Bionda e non molto alta Lucy arrivò per prima e si avvicinò alla porta della Comandante, riluttante sfiorò i sensori, e la porta si spalancò con un sibilo: si annunciò ma non varcò la soglia, preferendo rimanere nell'uscio.
    In quel momento trafelato arrivò Stan, superò con un cenno Lucy, e si avvicinò alla comandante, che restava seduta nel comodo divano a fissarli.
    “Barby! ... signor Capitano, agli ordini.... che le è successo!
    Devo farle rapporto per il contenitore...”

    Lei sorrise e gli porse un bicchiere di rum: “Rilassati, parliamo dopo, ora ho altro per la testa, e tu, Lucy entra, accomodati!”
    “No grazie” rispose fredda “preferisco ascoltare qui, se ha ordini per me” badando di interrompere i sensori sulla porta, un brivido le correva la schiena, sapeva quello che l'altra femmina era capace di far fare agli uomini, e non si fidava del tutto di Stan, anche se lo considerava un superiore amico, era pur sempre uno dei preferiti di quella perversa.
    “Fai come vuoi” disse Barby che invitò Stan a sedersi accanto a lei, strusciandosi mentre quello si sedeva, “ma dimmi, Lucy che facevi prima attorno all'infermeria? Ti ha mandato qualcuno?”
    “Le ho ordinato io di verificare e rapportami la situazione del magazzino adiacente, ma ora c'è un'urgenza maggiore dei rapporti ordinari...”
    “Hai perfettamente ragione, non potevi trovare parole migliori...” lo interruppe e lo cinse con il braccio, per poi tappargli la bocca con un bacio lascivo, per poi scendere sul collo e avviluppandolo in un abbraccio. Lucy schiarì la voce e tentò di dire “vi lascio soli...” ma non fece a tempo, qualcuno da fuori la spinse all'interno, e la porta si rinchiuse, Barby schiaccio il comando di blocco chiusura, e la fissò negli occhi: “vieni, ora dai una mano a me, divertiamoci con questo maschione!”
    Lucy rimase appoggiata alla porta chiusa, a guardare il comandante chinarsi su Stan, aprire i pantaloni ad accarezzarlo dolcemente. “Fai il difficile oggi? Non ti eccito? Devo farmi aiutare da lei, io non ti basto più?” Ignorando gli sguardi iniziò a segarlo, e non appena giunta alla consistenza voluta iniziò un languido pompino, poi si girò e con un sorriso disse “vuoi favorire? O preferisci altro?” “Fatemi uscire! Stan, farò rapporto, ci saranno conseguenze, non finirà così!”
    “Capitano, sai che ti soddisferò io, falla andare...”
    “NO, ora voglio che te la scopi, mentre mi raccontate perchè mi avete spiato prima! Mi volevi tradire? Allora dai, fattela! Sei pronto, la puoi fottere ora!” Presa la donna per un braccio velocemente l'immobilizzò e la spinse verso Stan, pronto ad obbedire ed abituato a questi ordini le alzò le gonne ed iniziò a sfilarle gli slip, sapeva che doveva obbedire e iniziò a leccarla, per ammorbidire la tensione.
    Fatto un cenno a Barby si trovò con Lucy pronta che si impalava sul suo grosso cazzo, calata di peso mentre ritornava seduto. Lei fece un gemito urlato, ma si trovò spinta e sollevata verso il petto di lui che la cinse con le braccia e da sotto aveva cominciato a pomparla. Stan l'aveva tirata a sé anche per sussurrare di non preoccuparsi, vedrai che se obbedisci poi le cose si risolvono con del buon sesso! Ma l'urlo di Lucy e il movimento frenetico del suo bacino, delle pareti, e le spinte che sentiva avevano interrotto ogni pensiero. Barby s'era appoggiata dietro a Lucy, e la stava già sodomizzando... ma ... come? Sentiva la vagina che fremeva e si spostava ritmicamente, e Lucy che rantolava, accidenti che sensazioni, cosa si era messa un didlo?
    Godiamoci il momento, Lucy chiedeva “più su! Che caldo, spingete che godooooo”!!
    Si era tolta la felpa e il reggiseno, ed era uno spettacolo vedere i seni ballare al ritmo, mentre gli umori le uscivano abbondanti.
    Stan godette e si rilassò mentre ancora il ritmo delle spinte da dietro si faceva più forte, e un'onda di calore passò nei visceri di Lucy, che continuò per almeno una mezz'ora a fremere e godere sotto i colpi di due mazze indiavolate. Alla fine Barby le infilò in gola un cazzo vero, che la sorprese e quasi la soffocò, con un getto di sperma caldo e appiccicoso, che la lasciò quasi svenuta.
    Sogno o incubo, al suo fianco Barby nuda stava succhiando l'uccello di Stan, che rapito succhiava anche lui, in un folle 69 ed forse si addormentò beata ed adorante a vedere quei due porci venire e nutrirsi l'un l'altra, e come una sonnambula andò alla fine a leccare le labbra di Stan: aveva bisogno anche di una sola goccia di quel latte!


    Ultimo capitolo: l'orgia spaziale globale...

    Il risveglio di Romeo fu traumatico. Dall'infermeria il videocontrollo passava immagini dello stato vitale dell'equipaggio, che sembrava occupato a riti orgiastici continui: nei corridoi vicini alla stanza del comandante, ma soprattutto attorno al comandante ed al secondo, tutti si accoppiavano, freneticamente e come animali, a gruppi e in tutte le pose.
    La situazione sembrava incontrollabile, il sesso era l'attività principale, e Romeo sapeva, temeva di sapere la risposta, non era una normale la situazione che Barby ricreava ad ogni occasione, questa volta è parossistica, il fatto è molto più grave.
    Alla fine tutti i 35 membri dell'equipaggio finivano per nutrirsi del seme di Barby, sempre più denso ed abbondate, e più ne bevevano e più ne volevano. Come drogati, uomini che cercavano di succhiare altri uomini, donne che si offrivano per eccitarli, un'orgia continua.
    Ne sentiva il richiamo anche lui, e un calore, un'umidità delle contrazioni lo assalivano nel basso ventre. I sistemi automatici medici lo tenevano in vita, ma la sua esperienza medica gli aveva fatto capire che era il contenuto della scatola che aveva contaminato e permeato la mente del capitano, che aveva un Dna alieno, predisposto dal primo rapimento subito, ed ora rimescolato con quello sello scrigno trovato sul Titan. Ora attraverso il “suo” sesso tramite lo sperma aveva reso alieno tutto l'equipaggio.
    Doveva tentare di far intervenire il chirurgo robotico, e ci riuscì solo spingendo la lingua nel palato soffocandosi. Il braccio robotico lo aveva raggiunto e gli aveva liberato la gola, e in parte le braccia, si sfilò una spalla e tentò di liberarsi. Doveva anche vincere i richiami della fame sessuale che lo opprimevano, e con una provetta si ritrovò a masturbarsi, infilando questa vagina vorace che si ritrovava. Poteva placarsi con un breve orgasmo, ma sentiva dentro di se la fame di cazzo, non solo di quel primo delizioso che aveva sfondato il culo, e che aveva assaggiato, ma la voglia di averne uno tra le gambe era pari alla voglia di ingoiarne lo sperma, ma una dose di bromuro lo calmò. La scelta era difficile, andare con gli altri e farsi scopare fino a svenire, o tentare di raggiungere la sala comandi?
    E poi, che avrebbe fatto, distruggere l'astronave o era meglio un viaggio di gruppo, verso l'infinito?

    Nessuno seppe più nulla di quella missione spaziale, dispersa nell'ignoto, entrata nel time warp, senza più lasciare traccia. I loro 35 nomi ora sono scritti tra gli eroi negli annali della Federazione Spaziale.

    FINE

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    Il tuo è un monologo o un soliloquio? :poly:
     
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