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Racconti Erotici
Mentre tentavo di fumarmi una sigaretta, mi hanno rapita gli alieni.
Una luce mi ha percorsa e sono sparita dalla strada, e la sigaretta si è accesa.
Ero dentro al disco volante, bloccata da catene invisibili.
Che situazione insolita.
Ci sono un bel po’ di gente un po’ buffa, da questo capisco che sono alieni. Quello più vecchio si mette un collare al collo, e inizia a parlarmi nella mia lingua:- Ritieniti ufficialmente rapita.
-Va bene, va bene, dove mi portate di bello?
-Non ha importanza, perché tanto il disco non ha i finestrini
-Hai ragione marziano. E dunque che si fa?
-L’idea è di fare quello che voi umani chiamate sesso. Siamo una specie in estinzione e le nostre femmine sono finite.
-E cosa vi fa pensare che io possa dare al mondo un vostro figlio?
-Intanto proviamo. Ti lascio persino la facoltà di scelta.
Ci sono tre gruppi, il primo sono 3 marziani blu, il secondo 3 marziani verdi, il terzo 3 marziani a pois.
Devo scegliere uno dei 3 gruppi perché sono molto piccoli e né uno né due bastano.
Decido di scegliere i verdi perché sono tradizionalista.
Quando comunico la mia scelta, la squadra verde viene verso di me fregandosi le mani.
Sfoderano le pistole laser e mi polverizzano i vestiti. Chiedo se hanno un po’ di alcol spaziale, loro mi danno un po’ di sidro di mela alfacenturiana.
Sono tutti un po’ viscivi, ma scivolano bene su di me. Loro vogliono subito un pompino, ma io faccio subito capir loro che non voglio fare la schiava, va bene la serata trasgressiva ma devono iniziare a darsi da fare loro.
Con le loro lingue biforcute, sottilissime e lunghe iniziano a leccarmi la pelle. Non se la cavano male i 3 buffi individui.
Sono molto meticolosi. Il primo ora s’impegna su un mio seno, il secondo su un altro il terzo di sotto.
Poi tocca a me, e loro impazienti dirigono i loro piselli verdi verso la mia bocca. E’ come fumare tre sigarette alla menta, sono piccoli e verdi.
Poi decidono di “concludere”. Io prima gli ho proposto di fare sesso anale, non l’ho mai fatto e non sarebbe stato male iniziare con dei peni così piccoli. Ma loro hanno paura dei buchi neri, il resto della loro razza si è estinto così.
Si danno i turni, il primo mi lascia tre goccine verdi, gli altri due qualcosa di simile. Sembra che mi abbiano scatarrato dentro.
Poi mi lasciano di nuovo in strada, mi pregano di non rivelare a nessuno i loro nomi per rimanere nell’anonimato e che tra nove mesi torneranno per vedere il bambino, gli lascio il mio indirizzo e il numero di telefono, inoltre li avverto di posteggiare il disco dietro alla casa se mi vogliono venire a vedere, davanti passano i vigili e potrebbero accorgersi che non è in regola.
Mi salutano con la manina tutti soddisfatti e se ne vanno, non prima però di aver fatto una foto di gruppo. Abbiamo deciso che se sarà maschietto lo chiameremo Filippo, se nascerà femminuccia Alessandra.
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