Posts written by Amaterasu Sakuya

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    Esporre gli obbiettivi della sua ricerca aveva senz'altro attirato l'attenzione della donna su di sé, Kaiden però non poteva immaginare quanto la sua interlocutrice fosse sull'attenti. Se fosse stata una combattente normale, la sua mano sarebbe già stata stretta intorno al fodero della sua arma mentre il pollice tirava verso l'alto la guardia, pronta a combattere. Lei invece, che combatteva in modo molto diverso, non dava a vedere il suo istinto di combattente, eppure il ragazzo di fianco a lei sarebbe riuscito a capire che fosse sull'attenti, pronta ad attaccare in qualsiasi momento. Evidentemente le sue parole l'avevano risvegliata, o più semplicemente stavano confermando i suoi timori: era come una bestia braccata, ma non una di quelle fragili che messe all'angolo iniziano a tremare, no era come se un cacciatore avesse assaporato la sensazione di diventare preda, ma aveva sia la forza che il cuore per non restare a guardare mentre le davano la caccia. Aveva dato l'impressione di essere un nemico, quindi, almeno fino a che non disse che una sua conoscente era in pericolo. In quel momento la donna armata di spade e di magia perse quasi del tutto il suo istinto omicida, segno che prima di prendere una decisione aveva intenzione di indagare più a fondo.
    Sì... sei decisamente a caccia di guai...
    Commentò con un sorrisetto enigmatico sul volto, tornando a sorseggiare il suo drink. Non aveva intenzione di dirgli nulla, ma forse Kaiden poteva strapparle qualche informazione facendo il suo gioco. Era chiaro che sapesse qualcosa ed era altrettanto evidente che avesse capito che per la testa di quel ragazzo passavano pensieri pericolosi, ma non era abbastanza spietata e impulsiva per eliminarlo a cuor leggero e togliersi una spina nel fianco tanto incerta. Mentre parlavano, l'istinto di Kaiden venne attratto da una presenza vicina: una sensazione strisciante, poco chiara ma carica di oscurità. Nessuno sembrò averci fatto caso per la sua natura sibillina ma lui aveva una sensibilità diversa perché quell'energia gli era... familiare. Voltandosi, e rivolgendo lo sguardo verso uno degli angoli bui del locale, avrebbe notato una creatura simile ad un grosso gatto nero, dal manto liscio e lucido tanto da sembrare squamato, sulla schiena portava un paio di code che non sembravano naturali, erano più simili a dei costrutti magici attaccati alla sua carne, ma con lo stesso aspetto del suo pelo rettiliano. Sulle estremità aveva delle masse carnose simili a delle mani con piccole dita. Era estremamente silenziosa e si mimetizzava nelle tenebre, usando le sue estremità extra stava infilando le mani nelle tasche di alcuni clienti già completamente ebbri e storditi, facili prede per un furto in piena regola che sembrava intento ad avvenire il più velocemente possibile. La creatura, ben consapevole di essere pressoché impercettibile, agiva senza fretta ma celere. Molto probabilmente sarebbe presto scappata senza lasciare alcuna traccia.
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    Kaiden decise di non nascondere affatto le sue doti e la sua pressione energetica, cosa che attirò l'attenzione di tutti in quel posticino, come se un incendio fosse entrato dentro una buia e gelida grotta. La donna seduta al bancone girò lo sguardo verso di lui, ma non si mosse, dando l'impressione di essere poco interessata o semplicemente sull'attenti. Il barman invece apparve intimorito, non abbastanza da finire spaventato e scappare dietro il magazzino a gambe levate, ma evidentemente non era un combattente e trovava Kaiden minaccioso con tutta quella potenza rilasciata. A differenza sua, un pò tutti da quelle parti si trattenevano visto che non c'era niente di strano da percepire, eccezion fatta per le attrazioni magiche che venivano da fuori. Perfino la ragazza vicino a lui, che chiaramente aveva le capacità di una combattente, non emetteva nessun tipo di potere: chiaramente si stava nascondendo, l'esatto opposto di Kaiden.
    D-d'accordo ma... se trovassi chiunque stai aspettando... per favore, non combattete qui dentro...
    Abbastanza preoccupato dalla presenza di un attaccabrighe che aveva poco da nascondere, il barista si affrettò a servirlo con il meglio che aveva: una bevanda mista a pozioni di concentrazione energetica che avrebbe inibito la sua capacità di nascondersi, rendendo ancora più pressante la sua energia. Se da un lato aveva ridotto al minimo le capacità di conversazione del barista, dall'altra Kaiden aveva senz'altro attirato l'attenzione della cliente di fianco a lui. Soffermandosi su di lei, avrebbe potuto notare dettagli che prima gli erano sfuggiti: la donna non era solo formosa e avvenente, ma anche ben vestita. Quella sorta di ampio kimono che indossava calzava a pennello sulle sue spalle stringendo in maniera quasi innaturale, sembrava un mantello più che un indumento tenuto lì per fare scena. Anche gli abiti che ricalcavano quello stile classico del sol levante parevano creati su misura per lei, disegnando alla perfezione le forme del seno e delle gambe, cosa strana per un tipo di vestiario del genere che invece era fatto per restare comodo nella parte bassa del corpo. Le cinture che tenevano le sue armi, le legature che decoravano il capo e il collo, era tutto stretto alla perfezione, sembrava quasi il frutto di un incantesimo. La donna era armata con due spade: una più piccola e una di dimensioni normali, entrambe insolitamente dritte per delle katane. Sul fianco opposto a quello delle lame, ovvero il sinistro, aveva una cintura più stretta che avvolgeva quello che somigliava ad un tomo, un libro di magia come tanti che tuttavia sembrava sigillato in qualche modo, forse per contenere il suo potere. Le cinghie di cuoio sottili e nere non lasciavano intravedere nulla sulla sua fattura. Infine, le decorazioni a base di ossa e teschi apparvero meno inquietanti nel constatare che non appartenevano a corpi umani, ma probabilmente si trattava di ossa rituali appartenute a demoni o altre creature diaboliche. Il complesso di quegli elementi per Kaiden sarebbe risultato estremamente familiare.
    Da queste parti attirare l'attenzione non è sempre una buona idea, straniero. A Meave piacciono i turisti, non gli attaccabrighe.
    Lo sguardo della donna si spostò finalmente su di lui, aveva un'aria analitica e Kaiden ebbe la sensazione di essere osservato non solo dall'occhio buono, ma anche dalla benda che la donna portava sull'altro, forse non era un elemento estetico ma bensì uno strumento magico per quanto ne sapeva lui. L'occhio di lei cadde inevitabilmente sulla strana energia che avvolgeva le mani del ragazzo, ne era chiaramente incuriosita ma era difficile decifrare il suo sguardo a quel punto.
    Spero che tu non sia in cerca di guai...
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    MISSIONE RANK BX
    In questo grado le missioni iniziano ad avere rilevanza all'interno della trama, è necessaria una preparazione migliore e per i novizi non è sconsigliato cercare aiuto per poterle affrontare. I nemici sono più preparati, hanno spesso poteri o equipaggiamenti utili e sanno organizzarsi. Spesso conosceranno le vostre abilità basilari per cui dovrete utilizzare l'ingegno. È una buona idea aver sbloccato non solo il proprio potere ma aver distribuito sapientemente le abilità fisiche e acquistare arti magiche e occulte utili per compensare le vostre mancanze. Assicuratevi anche di aver potenziato la vostra arma personale per non dover attingere subito alla vostra energia. Qui il dramma inizia a farsi sentire: dei PNG potrebbero morire e il vostro PG soffrire, queste sono le missioni che iniziano a coinvolgervi davvero nello storyline quindi inizierete a vedere cose molto particolari, siate forti.
    Difficoltà: Media
    Possibilità di Morte: Presente
    Livello consigliato: 1 avanzato
    Requisiti di Salvataggio: Semplice conoscenza/interazione
    Compensi:
    - Punti esperienza: 600
    - Soldi: 1000
    - Soul Point: 400
    - EXTRA 1.0 OBEDIENCE VEIL
    Questo extra si presenta sottoforma di un particolare collare di pelle con delle piccolissime zanne nella parte interna, che una volta indossato andranno ad azzannare il collo del possessore per potersi nutrire del suo sangue e della sua energia, cosi da poter assumere la sua vera forma. Dopo essersi fuso con il collo dell'utilizzatore il collare rilascerà la sua vera forma, una maestosa sciarpa nera che andrà ad avvolgersi intorno al suo collo per poi allungarsi per 2m di lunghezza e 30cm di larghezza. La sciarpa essendo composta di sangue ed energia dell'utilizzatore ne acquisirà le caratteristiche fisiche risultando forte come il suo attuale gigas e resistente quanto le sue ossa. Se danneggiata basterà attendere tre turni prima che la sciarpa si rigeneri del tutto.
    La sciarpa risulta estremamente flessibile e precisa, riuscendo con destrezza e facilità ad eseguire movimenti alla pari delle articolazioni del possessore.
    TECNICA COLLEGATA: Binding Defence
    La sciarpa potrà essere avvolta ad una parte del corpo per poi indurirla condensandone la consistenza del sangue energetico cosi da creare una vera e propria corazza cristallizzata più resistente delle ossa del suo possessore. Questa difesa ricopre solo una parte del corpo e può essere utilizzata su tutto il corpo, andando a coprire interamente un arto o il busto, restando attiva fino a quando non si decida di sciogliere la tecnica. Costo 10



    Info Personaggio


    Nome: Kaiden Black
    Livello: 1
    Energia: Newbie
    Abilità Fisiche: Gigas 3 / Match 3 / Shell 3 / Jumper 2 / Sense 3 / Strike 3 / Vision 3 / Energy 3 / Charge 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: Marchio / Impatto oscuro / Stretta tenebrosa / Marchio remoto / Frusta del buio
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #2 / Rinjutsu #1 - #2 / Geomanzia #1 - #5 - #6 - #8
    Armi & Equipaggiamento: Dragon Claws




    Nei giorni in cui la Nebbia di Londra è più densa che mai, la notte cala prima nei quartieri più bui della città reale. Le nubi e la nebbia avvolgono i pochi raggi del sole che tramonta dando all'aria una sensazione di mistero e di occulto, come se qualche oscuro rituale avesse appena rubato il sole prima ancora che possa calare la notte. Con storie come queste, le anziane attaccate alle tradizioni spaventavano i giovani e gli infanti che battevano le strade di Maeve Alley facendo ritrovare loro il rispetto di quella parte di città nelle ore che precedono il buio. Meave, come lo chiamavano le persone che vivevano in quell'angolo di Londra, non era di certo un quartiere misterioso o segreto. Tutti sapevano che per ritrovare il misticismo dell'antica Albione e delle sue confinanti sorelle dovevano recarsi ad ogni costo in quel luogo dove la tecnologia non aveva mai preso il sopravvento e tutti si affidavano ancora alla magia più tradizionale e arcaica, quella che eccita le menti dei giovani e stuzzica coloro che pensano di aver visto tutto nella loro vita. Possenti draghi e fedeli grifoni non erano vietati come animali da passeggio, ma solo gli incantatori più abili erano autorizzati a sfoggiarli senza misure di sicurezza, per tutti gli altri c'erano delle gabbie incantate che ne rimpicciolivano la stazza e li rendevano più innocui, soprattutto impedivano alle strade di venire affollate da creature poco convenzionali. Dopotutto, sarebbe stata una pessima pubblicità per la via centrale, quella piena di negozi e botteghe per la magia. L'attrazione principale di Meave, un cuore pulsante che porta soldi e attenzione da parte dei curiosi, dei turisti e dei studiosi. Magiche biblioteche che spariscono nel terreno, negozi di pozioni grandi quanto capanne all'esterno ma spaziosi come castelli una volta entrati, molti giurano di aver visto gli spettri di stregoni leggendari richiamarli dalle vetrine dei negozi di articoli magici per invitarli a prendere imitazioni dei loro bastoni o bacchette che li avrebbero designati come prossimi eredi dei segreti della magia. Un posto magico, anche in un mondo che della magia aveva fatto una severa insegnante. Per chiunque cerchi informazioni su streghe, maghi e oscuri rituali, non esiste posto migliore in cui cercare da questa parte dell'oceano. Ovviamente però, una persona abile e assetata di informazioni oscure non può accontentarsi delle attrazioni per i turisti, men che meno di luoghi di studio per gli apprendisti. Per quelle notizie che vengono sussurrate a bassa voce in modo che nessuno le senta, è necessario ungere le giuste gole in quei locali frequentati dalle personalità più losche e influenti di tutto il quartiere, dove si bevono pozioni così pericolose ed inebrianti da trasformarsi nel proprio personale veleno. Un veleno alla quale difficilmente si riesce più a fare a meno. Per Kaiden, l'insegna lampeggiante del "Merlinn Lair" avrebbe evocato una strana sensazione di deja-vu, un ricordo falso e costruito dal suo istinto, più che dalla sua memoria. Avrebbe avuto la chiara sensazione che se doveva iniziare da qualche parte, probabilmente quello era il luogo giusto. Non era uno dei locali più frequentati, ma bastava avvicinarsi alla porta d'ingresso per sentire l'odore inconfondibile di erbe magiche lavorate ad arte per distillare le sostanze e le pozioni più inebrianti, capaci di drogare perfino un Kaiju con poche gocce di ambrosia. Molti sguardi schivi tra i tavoli separati da assi di legno decorate, luci soffuse e personalità ben disposte ad offrire ore di svago, o prodotti di dubbia qualità ma da risultati incredibile. Tuttavia, anche il più ingenuo dei cacciatori sa che la voce giusta da ascoltare è quella che le sente tutte: il baffuto barman dallo sguardo di chi ha finito la pazienza, intento a riempire un grosso calice di liquido verdastro ad una delle clienti più appariscenti del locale. Una donna mai vista, all'apparenza di costituzione normale ma che aveva già svuotato diverse di quelle bottiglie, indice di una resistenza inusuale. Sfoggiava teschi come ornamenti per i capelli, per le cinte sul corpo e per i foderi delle sue armi, tipico di chi ha legami stretti con la more e magie necromantiche. Forse era proprio per colpa di quelle decorazioni che il poco entusiasta barman non si era ancora lamentato di nulla. Avrebbe ritrovato l'entusiasmo appena incrociato lo sguardo con Kaiden, forse nella speranza di intraprendere una conversazione più interessante col nuovo arrivato.
    Benvenuto a Meave, straniero. Cosa posso servirti?
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    Syndra osservò la scena in silenzio, non voleva intromettersi perché sapeva che la sua opinione in quel momento sarebbe stata di troppo, e non aveva di certo abbastanza elementi per capire se Vega fosse nel giusto o si stesse comportando come un paparino esageratamente protettivi nei confronti di questa "Sheba". In un primo momento l'aveva identificata come minaccia ma adesso un pochino la invidiava: nonostante quello che poteva trasparire da tutta la situazione, poteva contare sull'affetto e la protezione di Ice e di Vega, senza contare che aveva attirato l'interesse di Kain che insomma... era molto figo, impossibile da negare. Forse con la sua repulsione per gli uomini Nariko non lo aveva neanche preso in considerazione, ma Syndra aveva deciso di affrontare in maniera molto diversa i suoi traumi e mettere la cinghia intorno al collo di un grosso drago nero sarebbe stato molto, molto interessante a scopo... ehm, puramente accademico, s'intende. Scosse il capo, allontanando dalla testa quei pensieri, tranquillizzata dal fatto che sembrava tutto molto più calmo adesso che la situazione si era risolta. Forse non nel migliore dei modi, ma Kain si stava congedando senza replicare. Un bene, dopotutto: se era forte quanto sembrava, con tutti ridotti in quelle condizioni, sarebbe stato uno scontro difficile. O una bella occasione per quel famoso collare... no Syndra! Smettila adesso!
    L'attrazione è proprio uno strano maleficio...
    Commentò tra sé, come se stesse per iniziare un discorso con Endymion, ma Nariko attirò la sua attenzione con uno sguardo che dire furbetto sarebbe stato decisamente poco. Syndra decifrò subito l'espressione e le frasi sibilline della sua maestra, non senza passare per i diversi stadi delle sue espressione: confusione, stupore, realizzazione e infine malizia.
    Eheheheh... forse Kain voleva davvero un tornaconto da tutta questa storia, chissà come si scioglierebbe questa Sheba tra le sue braccia se scoprisse che ha aiutato a salvare i suoi preziosi compagni di squadra. Non lo nego, è un espediente che rispetto, forse Vega fa bene a preoccuparsi di questo giocatore sul campo. Ma per quanto potente fosse, era comunque spaventato quanto noi mentre solcava i cieli di Despia.
    Esattamente come Nariko, Syndra stava vedendo solo i lati positivi della storia: un potenziale alleato dalla loro parte, un drago nero come amico e una rivale d'amore in meno se Sheba avrebbe avuto occhi solo per quelle scaglie muscolose invece che per i loro Iceringer. Vittoria su tutta la linea! Inoltre, era certa di non essersi sbagliata mentre esploravano l'altra dimensioni: un pò come Lotor, anche Kain aveva temuto le terre che avevano battuto, evidentemente quelli che nella loro realtà erano guerrieri invincibili, tremavano di fronte agli orrori cosmici che si celavano oltre le dimensioni parallele. Tuttavia, Nariko e Syndra avevano raggiunto un nuovo livello di potere, si erano fuse con delle entità fuori da questo mondo e ne avevano ottenuto la forza spirituale. Non c'erano ostacoli che non potevano superare assieme quindi un drago nero troppo arrapato non sarebbe bastato a impensierirle. Vega poteva starsene tranquillo.
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    Le reazioni di Bowen furono semplicemente perfette, riuscirono a compiacere quel sorriso perverso sul volto di Raiko e trasformare le sue viscere in un vero e proprio turbine di emozioni e di impazienza. Probabilmente il suo amante si aspettava un unione più dolce e romantica, e il rossore sul volto di Raiko esprimeva una certa vergogna unita ad un senso di colpa immane. Raiko non era mai riuscita a convivere bene con quel lato di sé, nato da una vita fatta di violenze e di umiliazioni prima di essere salvata dalla Papessa e dai suoi amici. Ma non poteva farci niente, ogni tanto quel suo lato andava sfogato altrimenti rischiava di impazzire, ed era così felice di poterlo condividere con Bowen che, esattamente come lei, sembrava capace di una perversione mostruosa in certe situazioni, un momento che potevano condividere assieme. E questo andava inteso nel vero senso della parola: la fica minuscola che Bowen stava scopando col suo enorme cazzo non aveva nulla d invidiare a quella della vera Raiko, e soprattutto non avrebbe lasciato quest'ultima insoddisfatta. Infatti ogni affondo che attraversava l'onahole fatto da quelle due pervertite finiva anche col gonfiare il ventre della Raiko originale, per quanto in misura inferiore. Bowen poteva vedere distintamente le carni della sua amante gonfiarsi come se qualcosa si stesse facendo strada dentro di lei, strappandole gemiti più forti e incontrollati, portandola a sbavare mentre lo fissava con un rossore osceno sul volto. Sarebbe bastato rifletterci su per capire: quel grosso cazzo che Raiko stava usando per scoparsi il culo di Bowen usciva direttamente dalla sua fica, ed era stato creato usando il potere del demonietto, quindi intrinsecamente connesso a lui. Bowen le stava davvero scopando tutte e tre assieme, e con grandi risultati. L'intimità della sua amante era fradicia di umori, che grondavano su quell'asta nera e venosa lubrificandola da morire, rendendo le penetrazioni facilissime e oscene, tanto che non solo i loro corpi schioccavano ad ogni affondo in maniera lussuriosa come se demoni perversi stessero applaudendo a quello spettacolo, ma anche la semplice frizione tra l'orifizio e l'asta che si univano, dilatando quest'ultimo sempre più vistosamente man mano che l'eccitazione aumentava, generavano suoni viscidi e chiaramente osceni capaci di far eccitare chiunque che stesse anche solo origliando alla loro porta. Lo stesso succedeva con l'onahole creato dalle due metà di Raiko: la fica completamente spalancata di quella minuta figura produceva così tanti umori che riempivano totalmente il canale attraversato dalla verga di Bowen, e traboccavano dalle sue labbra come se stesse sbavando abbondantemente, era uno spettacolo a dir poco osceno e nessuno sembrava deciso a smettere. Anzi, man mano che Bowen aumentava il ritmo con cui scopava quell'onahole, Raiko aumentava il ritmo con cui scopava il suo culo, digrignando i denti e piegandosi in avanti, fino a stringere l'onahole tra due muri di carne fatti dai due amanti. La faccia di Raiko era vicinissima a quella di Bowen, ma ancora più vicini erano i suoi seni enormi, caldissimi ed eccitati che danzavano davanti a Bowen al ritmo con cui la sua amante gli fotteva il culo.
    Siiiiiih! Siiiiiih! Vengo! Vengo dentro il tuo culo! Prendi tutta la mia energia! Prendilaaaaah!!!
    Gridava oramai folle di piacere, e mentre spingeva sempre più a fondo in quello stretto orifizio, facendo sbattere le sue formose cosce contro il culo meraviglioso di Bowen, iniziava finalmente a cedere. Il demonietto poteva sentire chiaramente i primi fiotti di un orgasmo travolgente attraversare quella verga enorme che imitava la sua, poteva sentirlo scorrere nella carne della usa amante, dilatando ancora di più la sua mascolinità, fino a che lo stomaco non prese a riempirsi di caldissima energia, a metà tra seme e umori, così abbondante e travolgente che avrebbe portato a godere anche il demonietto, mentre ogni pulsazione si infrangeva nei suoi punti più sensibili, schiacciava la prostata e lo obbligava a continuare a scoparsi quello stretto onahole oramai spinto allo stremo. Nonostante l'inizio di quel perverso orgasmo, Raiko non accennò minimamente a frenare in alcun modo: l'aveva trasformata in una macchia perversa e non si sarebbe fermata fino a che entrambi non sarebbero stati allo stremo.
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    Se Syndra avesse mai scoperto che Vega usava i sensi di colpa per educare Endymion, lo avrebbe legato a testa in giù e sculacciato fino a fargli diventare le natiche rosse come il suo cappotto. Imperdonabile! Come si potrebbe mai trattare in quel modo un ragazzino così carino? Era diventata "zietta" da pochi minuti ed era già la più gelosa del mondo. Le si sarebbe sciolto il cuore il giorno in cui Endymion l'avrebbe chiamata "mamma" o qualcosa del genere. Esclusi quei pensieri, Syndra rimase sorpresa nel notare quanto Iceringer era tranquillo all'idea di aver perso un braccio, anzi se aveva imparato ad interpretare le sue facce da "bimbo che pensa a cose fighe" probabilmente in quel momento stava pensando a qualcosa di molto poco pratico ma che nella sua testa funzionava benissimo. Quel ragazzo aveva decisamente bisogno di un paio di streghe a prendersi cura di lui, poco ma sicuro. D'altro canto però, dimostrò anche di aver affinato moltissimo le sue capacità: prima era "solo" un combattente fortissimo, capace di abbattere qualsiasi nemico a suon di pugni. Adesso invece riusciva a percepire meglio l'energia, forse si era allenato proprio su quel frangente, magari per impressionare lei e Nariko. Il pensiero la fece arrossire un pochino ma non disse nulla, limitandosi a seguirlo. Quando passarono davanti alla porta di Elimona, Syndra esitò per un momento, tentata di fermarsi e ringraziarla. Forse non avevano iniziato col piede giusto ma... oramai la considerava parte della famiglia, e non si sarebbe più tirata indietro. Forse facevano parte di due schieramenti maledettamente diversi e cronologicamente destinati a scontrarsi, ma quando avevano avuto bisogno di lei, Elimona era giunta come un diavolo custode ad aiutarle. Syndra sorrise, lasciandola al suo riposo. Come poteva essere così sciocca? Era ovvio a pensarci... aveva lo stesso sangue di Ice, dopotutto! Seguendo l'istinto del ragazzo riuscirono a trovare Vega e perfino Kain, cosa che la lasciò sorpresa visto che dava oramai per scontato che l'orgoglioso drago se ne fosse andato per conto suo senza salutare nessuno. Evidentemente avevano ancora qualche punto da chiarire lui e Vega, e se la conversazione era iniziata con la premessa di uno scambio di informazioni, finì ben presto con un confronto al testosterone che fece cascare le braccia a Syndra. La ragazza se ne stava con i gomiti sulla ringhiera in prossimità dell'uscita, la testa tra le mani e il corpo piegato in avanti. Nel vederli pronti a litigare, la presa delle dita sulle sue guance scivolò facendole quasi cascare la testa a terra, e istintivamente portò una mano davanti agli occhi di Endymion come se avesse davanti qualcosa di scandaloso.
    Non guardare, i cavernicoli non sono un buon esempio per te...
    La posizione di Syndra non andava fraintesa: anche a lei si erano drizzate le orecchie di fattucchiera quando aveva sentito un nome femminile nella bocca di Vega, ma sapeva anche che non servivano due streghe a fare il lavoro di una, e che di sicuro Nariko sarebbe riuscita a farli stare buoni con la sua aura di autorità. Syndra però si voltò verso Iceringer con aria inquisitoria, tenendo le palpebre molto sottili, aspettandosi una risposta da lui.
    Forse è solo nella mia testa ma vista l'assonanza spero che questa "Sheba" non sia la "Syndra" di un'altra dimensione...
    Con la mano che non stava coprendo gli occhi di Endymion, Syndra generò una sfera oscura che mostrò ad Iceringer con aria minacciosa, iniziando a strizzarla tra le dita come se fosse un palloncino antistress, o un paio di genitali maschili per essere più precisi...
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    In una situazione quasi romantica, Bowen e Raiko si stavano stuzzicando a vicenda, scaldandosi all'unisono come se si stessero preparando ad un romantico sesso di riconciliazione tra due amanti che si erano separati da troppo tempo, accontentandosi delle briciole se non addirittura l'astinenza più totale. Bowen poteva vedere e sentire la fame del corpo della sua cara Raiko: lo guardava come se fosse pronta a divorarlo mentre le sue carni grondavano di intenso piacere. Le parole del demonietto colpirono la donna, tanto che i battiti del suo cuore divennero più intensi e chiari, Bowen poteva sentirli distintamente e sembravano quasi una dichiarazione d'amore soltanto per lui. Tuttavia, in quell'istante, il piccoletto iniziò a sentire qualcosa picchiettare alla base del suo membro, come se stesse per uscire dal ventre di Raiko. Pensandoci bene... che fine aveva fatto il suo pugnale? Raiko non aveva più addosso la "tutina" attillata scura composta dei loro poteri combinati. Cosa aveva fatto mentre Bowen si divertiva con le due metà del suo potere?
    Oh Bowen... ho una voglia indicibile di farmi scopare da te... ma prima dobbiamo completare il rituale. Non tentarmi, ti prego... non so se saprò resistere... quindi cerchiamo di essere forti entrambi, ok?
    L'espressione di Raiko a era a metà tra il supplicante e il perverso, aveva davvero un modo tutto suo per apparire perversa, sembrava quasi vergognarsene e al tempo stesso non essere capace di resistere alla tentazione in nessun modo. Allargò le braccia all'improvviso, come se stesse richiamando a sé la propria energia. Nel farlo, quel prosperoso seno danzò un paio di volte, in risposta al movimento improvviso. Quando lo fece, le due copie di sé stessa iniziarono a strisciare a terra come se stessero scappando da qualcosa, a giudicare dalle loro espressioni dovevano essere preoccupate. Raiko però le richiamò a sé senza problemi, attirandole con dei turbini di energia bianca e nera, che "risucchiarono" verso le sue mani i due corpi delle ragazze, strappando loro dei gemiti di sorpresa. Divennero momentaneamente pura energia, mantenendo i loro corpi femminili tuttavia, sembravano quasi degli ectoplasmi dalle forme procaci che vennero intrappolati nelle mani di Raiko, che poi li unì di colpo assumendo una posa che ricordava quella di una preghiera. I corpi delle due Raiko si unirono e si rimpicciolirono cambiando completamente forme, assumendo un aspetto curioso: se Bowen aveva esperienza con i giocattoli erotici, avrebbe riconosciuto subito la forma e la consistenza tipica di un onahole, abbastanza grande da simulare un corpo in miniatura. Anche se quella forma era decisamente più piccola di un corpo umano normale, i fianchi, i glutei e il seno delle due copie di Raiko trasformate erano comunque abbondanti e invitanti. Il colore di quel giocattolo era diviso in due parti, bianche e nere, mescolate come in una struttura artistica ma che rendeva distinguibili sia le due parti che le sezioni del corpo. Era sprovvista di arti e di decorazioni, era il corpo di Raiko in miniatura e la sua espressione sembrava sorpresa e preoccupata. Con uno sguardo languido e impaziente, Raiko strinse tra le mani i fianchi della sua creazione per poi spingerla violentemente verso la verga di Bowen, avvolgendola completamente con quel perverso giocattolo. Il demonietto vide chiaramente lo stomaco del giocattolo erotico riempirsi completamente, il suo cazzo le arrivò in gola costringendola a sollevare il capo e ad assumere un'espressione sofferente come se stesse trattenendo un conato di vomito, uno spasmo che faceva vibrare il suo prosperosissimo quanto minuto seno. La sensazione era incredibile: non era un semplice giocattolo, era la fica di quelle due pervertite che lo avevano seviziato fino ad un momento prima, ma stretta come non mai e profonda da permettergli di arrivare fino in gola. Una sensazione stranissima, che di sicuro al piccoletto non sarebbe dispiaciuta. E non dispiacque neanche a Raiko: a giudicare dal verso che le sfuggì e dalla lingua penzoloni che se ne stava fuori dalla sua bocca in quel momento, la guerriera riusciva a percepire perfettamente cosa stava succedendo ai suoi corpi spirituali, in una connessione oscena e perversa che trasformò la sua fica in una cascata di umori. Sembrava quasi che fosse giunta ad un primo, meraviglioso orgasmo.
    Il tuo cazzo Bowen... lo amo in ogni sua forma...!
    Esclamò eccitata, senza nascondere il suo entusiasmo. A quel punto, a causa dell'orgasmo e degli umori che uscivano dalla sua fica, Raiko non riuscì più a trattenere quello che stava gelosamente custodendo nella sua intimità, e Bowen sentì chiaramente quel grosso blocco di oscurità uscire da dentro di lei per poi prendere forma, trasformandosi in un grosso dildo fuso con la carne di Raiko: la guerriera ora sfoggiava un cazzo identico in tutto e per tutto a quello di Bowen, ma non apparteneva a lui... bensì a lei. Il simbolo che la guerriera portava sul ventre iniziò a brillare e diramazioni energetiche su di esso scivolarono sulla verga artificiale appena creata, iniziandola a riempire di potere. L'espressione di Raiko si fece ancora più eccitata quando afferrò le natiche di Bowen iniziando ad allargare il suo buchino posteriore, in modo da piazzare la cappella della sua verga tra di esse.
    Il mio potere e il tuo... legati a doppio filo... profondamente... sensualmente... fino a diventare una cosa sola... il rituale è completo!
    Mordendosi il labbro inferiore, spinse quella grossa verga oscura dentro di lui con tutta la forza che aveva in corpo, nel farlo si aggrappò al capo del giocattolo erotico fatto dei suoi corpi spingendolo verso il basso, e al tempo stesso tenne il capo di Bowen con l'altra mano, in modo da impedirgli di farsi indietro, mentre si scopava finalmente il culo del suo adorato amante. Un affondo così netto e improvviso che sembrava quasi volerlo uccidere sul colpo, ma che la fece godere così rumorosamente da farla gridare.
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    La risposta di Endymion nei confronti del braccio di Iceringer incuriosì moltissimo Syndra. In un primo momento non riuscì a capire cosa intendeva il ragazzo: solo un attimo prima erano riuscite a donargli nuovo potere e fargli spuntare un nuovo braccio più potente di prima, in un modo che non avevano mai fatto tra l'altro! Tutto merito della magia di Umbra e dei loro nuovi poteri risvegliati. Era stato anche piuttosto semplice, in effetti. Per Syndra e Nariko la magia di Umbra era qualcosa di estremamente naturale, di spontaneo, era ovvio pensare che dal loro punto di vista il problema era stato risolto senza problemi. Ma a mente fredda, riflettendo bene su cosa stava dicendo Endymion, capì che semplicemente i loro punti di vista erano diversi. Probabilmente si aspettavano che un braccio potesse ricrescere e basta usando le nuove tecnologie mediche, o qualche incantesimo potente. Quello che avevano fatto le streghe da un punto di vista "tecnico" non era che una soluzione momentanea, o una "protesi magica" per così dire. Aveva senso, ma non poteva che vederla come una sentenza riduttiva: avevano donato ad Ice qualcosa di molto più interessante e potente di una banale protesi oppure un braccio rigenerato! Per Syndra, la situazione era addirittura migliorata, altro che dramma! Quel dannato di Lotor era un guastafeste, ecco cosa.
    Secondo me ti aiuterà a nascondere la tua identità come vigilante mascherato. Se è vero che questo genere di ferite non si possono rigenerare, nessuno penserà che hai un modo per farti spuntare un braccio magico! Come al solito siamo riuscite a trovare un modo per aiutarti a modo nostro, dovrai faticare parecchio per ringraziarci, Ice.
    Commentò orgogliosa, allargando un sorrisetto sornione e soddisfatto mentre piazzava una mano sulla spalla del ragazzo e l'altra sulla sua testa, dandogli dei colpetti affettuosi come se stesse incoraggiando un ragazzino che aveva appena segnato in porta. A quel punto il discorso cambiò, Nariko si preoccupò di informarsi su Vega e venne spontaneo anche alla sua allieva guardarsi attorno in cerca di sue tracce. Solo dopo scosse il capo stupendosi di quanto fosse stata ingenua: c'era Ice proprio lì davanti a lei, ovvio che sentisse la sua presenza. Cavolo quando c'erano entrambi in giro era difficile scovare la loro traccia energetica! Colpa del fatto che lei e Nariko li conoscevano così bene sa esserne praticamente abituate.
    Giusto, chissà dove si è cacciato! Anche lui ha dovuto sopportare una battaglia difficile, se Traesto mi dice che è andato via prima di risposarsi giuro che stavolta gli darò la caccia e lo incatenerò al letto...
    Si rese conto solo in quel momento che aveva pensato ad alta voce e il suo tono era uscito decisamente poco aggressivo e molto più lascivo del necessario. Non sapeva ancora come Ice avesse elaborato la cosa, per questo si sentì un pò in colpa.
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    Cambiare posizione e spingersi oltre aveva dato i suoi frutti: mentre Bowen perdeva completamente il controllo avvicinandosi sempre di più ad un orgasmo selvaggio, le due Raiko danzavano sopra di lui, sghignazzando compiaciute ed eccitate, soprattutto quella buona che si stava gustando la verga del demonietto come se fosse un dono irresistibile, oramai completamente assuefatta dalla sua presenza. Oltre a tenere il piccoletto per le gambe obbligandolo a stare fermo, le due si schiacciavano tra di loro, abbracciandosi in un movimento erotico, saffico, dove le loro carni si sfregavano per ammaliare ancora di più Bowen e asservirlo al loro perverso giogo. Quando poi riuscirono finalmente a strappargli l'orgasmo, la Raiko malvagia iniziò a spingere con maggiore decisione, ridendo eccitata col preciso scopo di mungere quella verga il più possibile colpendo la prostata laddove avrebbe stuzzicato maggiormente gli spasmi. La Raiko angelica invece gemeva rumorosamente ma frustrata all'idea che quell'orgasmo per quanto intenso non fosse né completo né al massimo della sua forza, visto che comunque era bloccato dal loro perverso plug.
    Lo sento scorrere dentro di me... lo voglio ancora! Ne voglio di più!
    Prendiamocelo tutto! Vieni! Vieni! vieni più forte! Vieni finché non avrai riempito entrambe!
    Sembrava proprio che la situazione fosse sfuggita di mano alle due perverse parti di Raiko che in realtà avrebbero dovuto solo tenerlo in caldo mentre il rituale si preparava a compiere il suo dovere, adesso invece lo stavano trasformando nel loro osceno giocattolino erotici. Evidentemente Raiko nascondeva dentro la sua personalità dolce e premurosa anche dei lati estremamente perversi, con la quale doveva convivere ogni giorno e lottare duramente per poterli trattenere. In lei però non c'era la fame di umiliazione e di controllo che Evelynn aveva esercitato sul povero demonietto, ma più che altro una sete insaziabile di perversione, residuo forse del suo difficile passato. Un passato crudele che Veronica e i suoi amici l'avevano aiutata a superare, Bowen compreso. Per questo Raiko non avrebbe permesso che proprio lui potesse finire vittima di quel lato tanto oscuro che voleva tenere da parte.
    Non sei il mio giocattolo... sei il mio adorato amico. Ritroviamo insieme il senno, Bowen!
    La voce di Raiko rimbombò nella mente di Bowen più forte di qualsiasi altro grido di piacere, e improvvisamente le due parti della guerriera persero il controllo, come se fossero state improvvisamente stordite. Una forte influenza magica riempì la stanza, ordinata e pacifica, aiutò moltissimo tutti quanti a ritrovare la quiete e Bowen avrebbe sentito l'esatto opposto di quello che aveva provato con Evelynn: non una lenta e oscura discesa verso la follia, ma una pacifica conciliazione che ovviamente non fece sparire tutto il piacere che avevano condiviso. Dietro le due perverse gemelle di Raiko si sollevò finalmente la figura della Raiko originale: sul suo ventre c'era un simbolo magico particolarmente intricato, luminoso, simbolo che il rituale che stavano portando avanti era finalmente al suo apice, e potevano portarlo a termine assieme. Sul volto di Raiko c'era un'espressione d'estasi che lentamente si convertì nel suo materno e dolce sorriso, rivolto al suo adorato Bowen.
    Scusami se ti ho fatto aspettare, spero che non ti sei annoiato nel mentre... ma adesso ho una voglia irrefrenabile...
    L'espressione dolce e misericordiosa di Raiko si stravolse in un sorrisetto malizioso, tutt'altro che malefico ma fin troppo affamato alla visione di Bowen così stravolto dal piacere. Le gemelle di Raiko dovettero farsi da parte, quasi scivolando a terra come prive di forza mentre la verga di Bowen si sollevava verso l'alto, dura e piena di umori come non mai, libera di essere gustata finalmente dalla Raiko originale. La guerriera si inginocchiò davanti a lui, incrociando le gambe col demonietto in modo che i loro sessi fossero uno a contatto con l'altro, sfregandosi tra di loro per iniziare una lenta masturbazione. Le dita della guerriera circondarono la cappella di Bowen, carezzandola e saggiandone i fluidi con impazienza, osservando il giocattolo che impediva ai suoi orgasmi di sfogarsi.
    Riesci a sentirmi, Bowen? Se riuscirai a trovare la quiete, potremmo finire il rituale assieme...
    Serviva solo un ultimo sforzo per ritrovare la pace, a quel punto sarebbero finalmente giunti all'ultimo atto.
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    Ciao ragazzi, perdonate l'assenza! Non sono sparita! XD ho solo deciso di "prolungare" un pochino la mia vacanza pasquale, vi chiedo scusa! Lunedì tornerò carica e risponderò a tutti, promesso. Se avete richieste o domande e non vi rispondo in questo frangente sapete il perché, sarò tutta vostra dalla settimana prossima!
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    Nonostante tutto, Ice ce l'aveva fatta ancora una volta: come al solito riusciva ad arrivare al momento giusto, pronto a compiere qualsiasi sacrificio pur di aiutare gli altri, noncurante di qualsiasi cosa, ritrovandosi poi per abilità, per fortuna o per entrambe a godersi tutte le lodi che potevano tessergli addosso. Quel pensiero non attraversava la mente di Syndra con invidia o con disappunto, anzi oramai era così abituata a vederlo nella veste dell'eroe che non sentiva il bisogno neanche di punzecchiarlo a modo suo: era solo felice che anche gli altri potessero contare su di lui, senza che dimenticasse mai chi lo amava davvero. E sembrava averlo capito una volta per tutte anche lui. Avrebbe preferito che Lotor non andasse via, in quel contesto. Aveva l'espressione di chi aveva capito molte cose e che probabilmente era pronto a dire la sua, tuttavia li aveva aiutati senza aspettarsi nulla in cambio, guidandoli in una missione che probabilmente senza di lui sarebbe stata suicida, o quantomeno estremamente più complessa. Di sicuro meritava la loro fiducia, ma dal modo in cui si fece da parte era evidente che tra lui ed Ice ci fosse una grandissima differenza: c'era un orgoglio profondo da parte sua che doveva conservare ad ogni costo, anche se significava farsi da parte in certi momenti. Da un certo punto di vista, Syndra poteva capirlo: era ferito, in qualche misura. Non sapeva chi fosse stato a lasciargli una simile cicatrice, ma poteva riconoscerla. Anche lei ne aveva portate tante, che probabilmente sarebbero rimaste lì, sanguinanti per tutto quel tempo, se non l'avessero aiutata a richiuderle o quantomeno imparare a conviverci. Forse anche lui aveva problemi in famiglia? Decise che avrebbe indagato, ma solo dopo. Per ora lo avrebbe lasciato al suo orgoglio. Almeno quello se l'era meritato. Lei però non sarebbe rimasta in disparte, e appena Nariko le fece cenno di avvicinarsi, guizzò oltre il lettino che Endymion e Lotor avevano improvvisato a banco di studio, volteggiando a mezz'aria senza toccare il terreno come se fosse una sirena immersa dentro un grosso acquario. Le sfuggì un versetto acuto ed entusiasta mentre si tuffava addosso a loro, stringendo madre e figlio con entrambe le braccia, tirandoli a sé in modo da coinvolgerli in un ennesimo abbraccio che avrebbe fortificato i loro legami e cancellato quello strano imbarazzo che si era creato.
    HMMMM com'è bello abbracciarvi così! E' molto meglio senza tutte quelle cose inquietanti che provano a rapirti e spogliarti! E poi non ero mai stata così vicina ad un figlio di Umbra, sono così rari e le anziane se li tengono così stretti! Hai davvero un'energia unica!
    Inevitabilmente si ritrovò con la testa di Endymion tra le mani, osservandolo con aria analitica ed incredibilmente curiosa. Gli afferrò quelle guanciotte scure tirandole per sentire la morbidezza della sua pelle, e nel mentre usava la sua sensibilità magica per percepire ogni sfumatura della sua natura. Non lasciò trasparire tutti i suoi pensieri: non perché avesse qualcosa da ridire sul ragazzo in sé, ma perché non voleva rovinare l'atmosfera meravigliosa che si era creata con qualche considerazione di troppo. In lui non sembrava esserci energia delle Lanterne, e a pensarci bene aveva senso visto che Gil era diventato uno di loro solo dopo quel periodo d'inferno in qui le aveva stuprate e seviziate. Un sollievo, ca un certo punto di vista, anche se questo le fece chiedere cos'era successo nella loro "dimensione" dopo quel fattaccio. Gil era morto definitivamente? O era tornato come nel loro caso? No, non voleva saperlo, non era ciò che le interessava. Dopotutto, escluso il nome di Gil, dentro di lui scorreva il sangue della famiglia Poltergeist... un lampo le attraversò la mente a quel punto: gli occhi di Syndra si sgranarono e si voltò lentamente verso Nariko con il collo, impaziente di condividere con lei la sua realizzazione. Ma forse non servì neanche comunicare mentalmente per farle capire cosa stava pensando: la famiglia Poltergeist era famosa per avere una selezione energetica purissima, ed escluso Gil tutti i membri della casata erano maghi o guerrieri potentissimi, vedasi Stige! Se Gil era stato l'unico sfigato ad avere geni falsati che avevano saltato una generazione, forse li aveva trasmessi invece puri e completamente attivi ad Endymion! Il tutto mischiato al sangue di una strega di Umbra! Il bambino che avevano davanti doveva essere un vero e proprio portento, un miracolo della magia! Le mani di Syndra iniziarono a sudare per la gioia e l'impazienza, avevano tra le mani un potenziale Principe di Umbra se non di più!
    S-scusa Endy... hai gli occhi di Nariko e io mi ci perdo fin troppo velocemente, non volevo farti male.
    Non aveva stretto, ma si era resa conto che aveva perso il controllo delle dita e le ciocche finali dei suoi capelli si erano alzate un pochino in risposta all'eccitazione magica. Era davvero impaziente di vedere come si sarebbero sviluppate le cose!
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    Anche se era tutto frutto di un perverso gioco erotico, quel gruppetto perverso riusciva a godersi comunque la situazione, visto che la mente era più che ottenebrata dai fumi del piacere e permetteva assai pochi ragionamenti ponderati. L'unica vera linea di pensiero consistente e chiara era che la Raiko malvagia stava provando una certa invidia nel vedere la sua "gemella" venire posseduta in quel modo: i rumori di quella fica stretta che si scioglieva sotto i possenti colpi di Bowen, i versi di piacere che la gola strozzata lanciava al cielo e quella goduriosa sensazione di carne che si spalanca in maniera disdicevole formavano una sinfonia perversa ed eccitante che stava trasformando le abbondanti cosce della donna in nero in un fiume di puro nettare femminile.
    Oh sì... mi sto sciogliendo dalla paura...
    Enfatizzò moltissimo la parola "sciogliendo" mentre stringeva Bowen sul petto, mordendosi il labbro inferiore per trattenere un gemito quando la sua bianca gemella lanciò un grido di puro piacere acuto in risposta allo schiaffo di Bowen, stringendo ancora di più le sue carni e trasformandosi in un guaito di puro piacere eccelso. I capezzoli erano così turgidi che quasi impedivano ai suoi grossi seni di danzare liberamente, e il ritmo non poteva che peggiorare visto il modo in cui avevano "sigillato" gli orgasmi di Bowen. L'obbiettivo di quelle due, però, non era ovviamente impedirgli di venire... anzi, tutto il contrario! Volevano costringerlo ad accumulare quanti più orgasmi mezzi incompiuti possibile per poter gioire di un unica e strabiliante esplosione di piacere, e con quell'idea nella mente la serafica creatura su di lui continuava a cavalcarlo selvaggiamente, senza farsi scoraggiare dalle dimensioni e dal vigore del demonietto, mentre la gemella oscura lo privava di altro prezioso ossigeno con un abbraccio che era certa non sarebbe mai riuscito a disprezzare e allontanare. Poi finalmente il primo orgasmo negato le raggiunse, per il piacere immenso della Raiko angelica che lo assaporò tutto senza nessuna esitazione: si spinse contro di lui il più possibile in modo da sigillare lo spazio tra i bacini, inarcando la schiena a più on posso, formando quasi un ponte col suo sinuoso ed elegante ventre che culminava con un paio di montagne di carne irte ed eccitate, capaci di eclissare del tutto la sua faccia anche se l'osceno rumore viscido che provocava la lingua di Raiko lanciata fuori dalle labbra era impossibile da nascondere. Anche se Bowen on riuscì a sfogarsi, gli spasmi e le vibrazioni del suo cazzo spinto così in fondo furono sufficienti a far venire la donna sopra di lui, che come promesso iniziò a schizzare umori caldissimo direttamente sulle sue palle. Uno spettacolo osceno e a dir poco magico, visto che il seme inespresso del guerriero stava tornando all'origine, dando quasi l'idea che quel succo femminile stesse accrescendo la sua virilità. Uno spettacolo davvero perverso, accompagnato da una sinfonia di suoni lussuriosi estremamente appagati. Mentre la gemella angelica riprendeva fiato, la Raiko malvagia si staccò da quell'abbraccio, ridacchiando soddisfatta mentre osservava nei minimi dettagli il quadro osceno che avevano dipinto assieme. Si portò una mano tra le cosce, massaggiandosi impaziente mentre si leccava le labbra, dandosi piacere d asola e iniziando ad emettere qualche mugugno impaziente. Voleva che fosse il suo turno, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa o che la sua gemella riuscisse a riprendere fiato, Bowen tornò subito a pompare carne dentro di lei, più furioso che mai, spezzandole il respiro affannoso e mandandola quasi in trance visto come molleggiava il suo corpo quasi privo di sensi. Era chiaramente diventato una belva ma non potevano di certo permettere che perdesse il senno così!
    Hey così non vale! Tocca a me!
    Anf... anf... anf! Perdonami! Non riesco... nnnghh... non riesco proprio a controllarmi! Questo... è il cazzo migliore che io abbia mai provato!
    La mente della Raiko buona era completamente andata e, frustrata, la Raiko malvagia strinse i denti in un verso stizzito, decisa a fare la sua parte. Bowen aveva anche infilato un paio di dita nel culo della sua gemella, come se volesse ancorarsi a lei. E sapendo bene quanto fosse sensibile quel punto, era certa che non sarebbe mai riuscita a staccarli solo con le parole.
    Sembra proprio che dovrò usare le maniere forti...
    Commentò malefica, alzandosi in piedi mentre tornava a masturbare la sua intimità con entrambe le mani, concentrando energia su quella parte del corpo per poter evocare una cintura sulla quale era attaccato un grosso strapon di colore nero. Sicuramente non all'altezza delle dimensioni di Bowen, ma perfettamente capace di dargli uno stimolo degno di questo nome! Si posizionò dietro i due amanti e, dopo aver spinto con forza la sua gemella in avanti costrinse i due amanti a cambiare posizione: Bowen si sarebbe ritrovato con le gambe sollevate, trasformato in un perverso sellino, mentre la Raiko angelica si sarebbe ritrovata seduta su di lui, ancora perfettamente in grado di cavalcarlo ma da una posizione ancora più intensa, così che quella verga avrebbe scavato più selvaggiamente dentro di lei. In quel modo, la Raiko malvagia poteva piazzarsi dietro di loro, sghignazzando compiaciuta mentre portava con una mano il dildo di fronte alla corolla di carne di Bowen e nel frattempo usava la mano libera per impugnare letteralmente le sue gonfissime palle, come se fossero una dolorosa briglia per tenerlo al guinzaglio. [+]
    Cerca di respirare... almeno il tuo fiato deve uscire da qualche parte!
    Senza nessuna pietà, il suo affondo avvenne nello stesso istante in cui la Raiko angelica spinse il bacino verso il basso, gustandosi gli spasmi che Bowen le avrebbe concesso durante quella penetrazione. Il demonietto avrebbe sentito chiaramente le stille di piacere intenso provocate da quel dildo pieno di energia di Raiko che stuzzicava la sua prostata, e al tempo stesso le dita della sua malefica amante che tormentavano i suoi poveri testicoli come a volerli riempire sempre di più. Era bloccato in una morsa perversa senza uscita, e quelle due avevano tutta l'intenzione di fare a pezzi sia la sua volontà, che i suoi orgasmi. Il suo cazzo enorme si era trasformato in un perverso calice per portare a termine il loro rituale lussurioso.
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    Fu davvero, davvero DAVVERISSIMO difficile per lei tenersi in disparte, ma Syndra sapeva benissimo che quel momento era delicato e apparteneva unicamente a Nariko. Non per questo si sarebbe fatta da parte: sarebbe rimasta lì, per la sua maestra, per Iceringer e anche per Endymion. Aveva capito con l'esperienza che spesso un semplice sorriso e una presenza calorosa era più potente di qualsiasi incantesimo. Lasciò spazio a Nariko ed il piccoletto, avvicinandosi piuttosto a Lotor. Non gli disse nulla, si limitò a guardarlo con rispetto, annuendo col capo per fargli capire che approvava il suo gesto. Probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, conoscendolo, ma era ovvio che stava imparando ad apprezzare e rispettare la loro realtà. Anche per lui Nariko era una guida da osservare con la massima riverenza, quindi si fidava di lui. Si ripromise che non sarebbe stata lei quella a piangere perché di sicuro Nariko aveva bisogno di sfogarsi, non poteva di certo rubarle la scena! Ma mentre vedeva il piccoletto farsi avanti così mortificato, fragile e timoroso di essere rifiutato, non riuscì proprio a trattenersi. Gli occhi le divennero lucidissimi in poco tempo, quel momento di riconciliazione sembrava dettato dal destino, come se volesse cancellare per sempre quello che era successo con Gill, dimostrando che anche dalle cose più terribili e maligne poteva nascere qualcosa di bellissimo. Syndra fu estremamente tentata di fiondarsi e abbracciare Endymion per dirgli che quello era il suo posto, che non lo avrebbero abbandonato mai e che chiunque avesse provato a fargli del male lo avrebbero azzannato al collo seduta stante, ma sapeva che non era compito suo dirgli quelle cose. Così con il nodo alla gola e gli occhi pieni di lacrime iniziò ad asciugarsi come poteva usando il vestiario di Lotor come una pezza, senza mai staccare lo sguardo da quella scena. Non pensò mai che Nariko avrebbe potuto rifiutarlo, solo che non sapeva in che modo la sua maestra avrebbe elaborato la cosa. Doveva essere difficile per lei, forse si sentiva perfino in colpa per averlo "rifiutato" una volta, ma che cosa doveva rimproverarsi? Portava ancora addosso i segni di quello che era successo loro, tanto da renderle repulso l'intero genere maschile! No, nessuno dei due aveva niente da biasimarsi e se avesse potuto li avrebbe spinti uno contro l'altro per farli abbracciare. Quando poi finalmente Nariko lo rassicurò, concedendogli quell'abbraccio materno, Syndra iniziò a frignare sparando acqua dagli occhi come una fontanella, tenendo lo sguardo alto nella speranza che nessuno vedesse la sua espressione infantile. Inutile dire che avrebbe continuato a stropicciare il vestiario di Lotor per asciugarsi la faccia e soffiarsi anche il naso.
    Che belli questi lieto fine...
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    Syndra sghignazzò malefica nel constatare la reazione di tutti. Non inquadrò di preciso come mai il suo gesto era stato affrettato, ma non le dispiaceva apparire imprevedibile. Ma soprattutto non le dispiaceva stuzzicare la gelosia di Nariko e di Iceringer. Se sentivano il bisogno di punirla lei sarebbe stata ben felice di subire le conseguenze delle sue azioni... alla fine, l'unico ad averci rimesso probabilmente era il povero Sho. Purtroppo per lui, nessuno aveva il tempo di riconsolarlo al momento, visto che la loro prossima destinazione era la stanza dove riposava Endymion. Syndra era molto curiosa e dovette quindi lottare tantissimo con la sua impazienza, restando dietro i suoi amanti solo per rispetto della situazione. In un contesto diverso avrebbe spalancato la porta fiondandosi sul diretto interessato per coprirlo di domande e trovarsi le risposte con i suoi poteri, ma sapeva benissimo che quello era un momento delicato per tutti, specialmente per Nariko. Quando aprirono la porta, trovarono Lotor ed Endymion immersi in quella che sembrava una sessione di studio. Un grande senso di nostalgia la colse, perché in quella scena ricordò i giorni in cui lei e Nariko avevano fatto amicizia e avevano deciso di aiutarsi a vicenda. Rimase in silenzio e con gli occhi sgranati, assalita dai ricordi e dai pensieri. Era anche sorpresa di vedere Lotor in quella veste: certo non faceva fatica a vederlo nel ruolo del saputello ma era chiaro che non si stava semplicemente impegnando a mortificare il piccoletto, lo stava spronando anche se in un modo tutto suo. Aveva preso molto sul serio il suo ruolo di adepto di Umbra e aveva riconosciuto in Endymion uno di loro. Senza fare domande si era messo di fianco a lui, prendendosene cura mentre stavano tutti a riposare, distraendolo con nozioni difficili visto che anche Endymion a quel punto doveva essere sopraffatto dai pensieri e dai sensi di colpa. Magari dal suo punto di vista tutta quella situazione era scoppiata per colpa sua, e Lotor lo aveva aiutato a distrarsi in un certo senso. Le si strinse la gola e il cuore, ma sul volto comparve anche un mezzo sorriso, felice di come si era concluso il tutto sebbene il viaggio non si fosse rivelato di certo una vacanza. Spostò lo sguardo su Nariko e la vide esitante, probabilmente anche lei bloccata dalle emozioni, dai pensieri e dai sensi di colpa. Non avrebbe accettato di vedere ancora una volta tutti fermi sopraffatti dalle emozioni, quindi decise di farsi avanti. Allargò un energico sorriso, passando di fianco alla sua maestra e dandole un colpetto col braccio sul fianco, invitandola a farsi avanti assieme a lei.
    Ma cosa mi tocca vedere! Si prende le lodi di una principessa come Nashandra una volta sola e adesso fa da maestrino a qualsiasi figlio di Umbra che incontra! Avresti proprio bisogno di un guinzaglio, Lotor!
    Decise, ovviamente, di prendere le parti di Endymion. Dopotutto era comunque una sua zietta! O una matrigna? Che situazione strana... ma che non le dispiaceva affatto. Dopo aver rimproverato Lotor, si rivolse ad Endymion senza però avvicinarsi troppo, allargando un sincero sorriso mentre portava le braccia sul lettino, appoggiandosi su di esso, in ginocchio davanti al piccolo sebbene le gambe non toccassero il pavimento, lasciandola leggermente in levitazione.
    Sono contenta che tu stia bene, Endymion. La tua magia ci ha protetti, grazie! Io vorrei soltanto che tu ti riposassi per ora, ci sarà tempo per parlare ma... avrei una richiesta da farti. Solo una, dal profondo del cuore...
    Dopo aver incrociato lo sguardo con lui, rivolse il capo verso Nariko, nella speranza che la sua maestra avesse trovato la forza per farsi avanti.
    Non so quanto possa essere strano per te... per noi lo è tanto quanto una strana magia che ha avuto effetti inattesi, ma davvero molto positivi. Quindi vorremo soltanto darti il benvenuto tra di noi in maniera ufficiale... saluteresti la mia maestra? Prometto che non ti chiederò altro.
    Forse Syndra lo stava trattando con troppo riguardo, in maniera eccessivamente infantile: dopotutto quel ragazzo era un figlio di Umbra, aveva dimostrato di avere grande potere e chissà quanto avanzato era come stregone nonostante la sua giovane età. Ma Syndra sapeva benissimo cosa significava essere una calamità naturale con l'aspetto di una persona... conosceva le aspettative e i timori nello sguardo degli altri mentre li osservi attraverso le sbarre. Non poteva sapere cosa aveva passato Endymion, ma sapeva per certo che anche il più prodigioso dei giovani ha bisogno di una dimostrazione di affetto ogni tanto. E lo stesso vale per una strega forte e potente come Nariko.
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    Syndra non cercò di intromettersi mentre Ice si rivestiva, né per aiutare lui, né per frenare la sua maestra. A differenza di quest'ultima, sebbene fosse comunque addolorata, osservava con dolcezza Iceringer: nonostante tutto, in fin dei conti, si preoccupava ancora di non farle sentire in colpa né di pesare sulle spalle di nessuno. Voleva affrontare il cambiamento e la sconfitta senza nascondersi e le piaceva pensare che se era maturato così tanto era anche per merito loro. Era anche piuttosto raro vedere il lato più fragile e sentimentale di Nariko, quindi Syndra faceva sempre tesoro di occasioni come quelle. Per riconsolarla, la sua allieva l'avrebbe raggiunta cingendole le spalle con le braccia, dandole un piccolo bacio sul capo per aiutarla a tranquillizzarsi. ice stava bene, aveva solo scelto di affrontare i problemi a modo suo, e quella era una vittoria per tutti. E poi se non poteva contare sempre su entrambe le braccia sarebbe stato più semplice tenerlo legato... sperava che condividendo quei pensieri con la sua maestra l'avrebbe tranquillizzata un pò, così che potessero godersi quella vittoria tutti assieme, serenamente. A quel punto uscirono assieme dalla stanza, incrociando per caso Traesto e Sho che sembravano intenti a fare recuperare le forze al ragazzo dai capelli rossi. Syndra osservò con grande curiosità il congegno intorno al collo del giovane: non disprezzava la tecnologia, semplicemente la considerava inferiore alla magia soprattutto quella pura e oscura di Umbra, quindi restava sempre molto affascinata nell'osservare lo strambo modo in cui armagus e strumenti a base di tetranite cercavano in ogni modo di imitare la magia di una vera strega. Il poverino doveva aver sforzato non poco il suo spirito se andava in giro in quelle condizioni, ma ebbe comunque la forza di salutarle e prendersi i ringraziamenti di Nariko, una cosa inaspettata dalla sua allieva dato che fino a quel momento era stata molto diffidente. Syndra decise quindi che lo avrebbe ringraziato a modo suo. Si staccò momentaneamente da Nariko ed Ice, senza dire niente a nessuno, avvicinandosi a Sho e Traesto lanciando uno sguardo enigmatico verso quest'ultimo, come a volerlo invitare d ifarsi indietro. Sollevò la mano destra verso Sho e con uno schiocco di energia circondò quell'insolito strumento tecnologico con una delle sue singolirtà, alternandone la fase per renderlo intangibile e quindi rimuoverlo facilmente. Dopo aver privato Sho di quell'apparecchio, lo fissò dritto negli occhi. Non conoscendola, forse il ragazzo avrebbe avuto la sensazione che stesse per attaccarlo, quando in realtà semplicemente lo afferrò per il collo, quasi saltandogli addosso, incrociando le labbra con le sue e infilandogli prepotentemente la lingua in gola. Syndra iniziò a levitare nel processo a causa della pressione energetica esercitata, Sho avrebbe avuto la sensazione di cadere all'indietro perché la strega lo stava quasi buttando a terra, ma restando sospesa a mezz'aria questo risultava completamente impossibile. Da fuori poteva sembrare solo un appassionato e umido bacio, estremamente rumoroso a giudicare dal modo in cui le loro bocche schioccavano. Non sapeva come Sho avrebbe reagito, ma si assicurò di renderlo il più piacevole possibile: la realtà era che Syndra gli stava donando molta della sua energia oscura, decisamente più pura e potente di qualsiasi altro strumento meccanico che Traesto avrebbe potuto utilizzare. Quel bacio gli avrebbe ridato tutta l'energia di cui aveva bisogno, e forse anche di più. Dopo avergliene data abbastanza e averlo lasciato gustarsi quel ringraziamento, Syndra si sarebbe staccata da lui tenendolo ancora con le dita intorno alle guance, guardandolo dritto negli occhi ma con un'aria molto più dolce e grata.
    Grazie mille, Sho. Spero che ci aiuterai ancora in futuro.
    Syndra aveva un modo tutto suo di dimostrare l'affetto, Sho si era dimostrato degno di fiducia e non l'avrebbe mai lasciato in quello stato di sofferenza se poteva fare qualcosa. Con uno schiocco di dita avrebbe riportato la macchina al suo posto, così che avrebbe potuto continuare il suo trattamento se voleva, ma era certa che non ne avrebbe avuto più bisogno. Dopodiché, come se niente fosse, avrebbe iniziato a guardarsi attorno, tanto curiosa di quel posto quanto impaziente di incontrare finalmente il resto della squadra. Aveva un sacco di persone da ringraziare ma soprattutto era impaziente di rivedere Endymion, Lotor e Vega!
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