Segreti inconfessabili

per Amy

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    Ogni sforzo di Bowen che accompagnava quella verga il più in alto possibile, veniva accompagnato da bassi e impazienti mugugni della guerriera che a stento riusciva a resistergli, respirando con la bocca aperta, impaziente, assimilando tutta la sua essenza come se stesse cercando disperatamente un palliativo, una consolazione, ma dal modo in cui le gambe si serravano sfregandosi in ogni maniera possibile era evidente che non sarebbe riuscita a trattenersi ancora a lungo. Ma non voleva essere frettolosa, quel momento andava goduto come se fosse un prezioso premio, e abbandonarsi semplicemente alla carne senza senso non avrebbe raggiunto nulla, né la goduria né la buona riuscita di quel rituale. Anche se si stavano decisamente divertendo, non potevano scordare il motivo per cui si trovavano nudi su un letto intenti a scambiarsi quanto più potere possibile. E mentre Raiko si tormentava con quei pensieri impazienti, Bowen cedeva del tutto alla voglia, gridando senza nascondere i suoi desideri, invitandola a dare forma a quella voglia che entrambi condividevano, e che Raiko aveva a malapena assaggiato con le labbra e con la lingua, impaziente di divorare quel demonietto proprio come lui la invitava a fare. Continuò piuttosto a stuzzicarlo, massaggiandogli la cappella e leccandola appena, godendosi il piccoletto che serrava sempre di più i muscoli e muoveva il bacino per scoparle quelle tette il meglio possibile. Non le importava di cedere, doveva resistere il più possibile, ma non aveva messo in conto quanto debole potesse essere Bowen in confronto a lei. Prima ancora che potesse rendersene conto, quella verga le stava già di nuovo schizzando addosso del seme caldissimo, cogliendola tanto di sorpresa che Raiko dovette spalancare la bocca e immobilizzarsi un momento. Fiotti bollenti le raggiunsero le labbra e iniziarono a schizzare in giro, tanto che le venne spontaneo piantare un dito sopra a quell'uretra spalancata, ottenendo un risultato discreto che tuttavia inondò il ventre del demonietto e i seni della guerriera con quell'orgasmo inaspettato. Raiko rimase a bocca aperta i primi secondi, ma mentre il seme di Bowen scivolava sulle sue labbra e sulla sua lingua non riuscì a resistere alla tentazione, chiudendo le labbra per poterlo ingoiare rumorosamente e con ampi movimenti della bocca. Un lungo gemito di piacere la assalì e mentre gli occhi diventavano sempre più brillanti spalancò di nuovo la bocca mostrando quanto fosse calda e piena di umori. Non gli avrebbe lasciato il tempo di riprendersi, lo avrebbe domato a modo suo. Senza dirgli nulla allargò la bocca così da poterlo prendere tutto tra le sue labbra, leccandolo avidamente a partire dalla punta e sciogliendosi verso le sue palle, fino a che la carne di Bowen non fu completamente per metà dentro di lei e l'altra metà stretta tra i suoi seni. Raiko non si limitò solo a chiudere le labbra e stringere le braccia che a loro volta trasformarono i seni in una trappola di carne bollente, iniziò anche a succhiare con tutta la forza che aveva in gola come se volesse strappargli altre preziose gocce di seme, rendendo il pompino non solo più intenso, ma anche molto più rumoroso. I suoni osceni provocati da quella frizione erano abbastanza da cancellare ogni altro pensiero, e mentre Raiko muoveva la testa con quella danza mpia non smetteva mai di fissarlo dritto negli occhi, tenendolo intrappolato sotto di sé. Stavolta quell'orgasmo non sarebbe andato in giro, non sarebbe andato sprecato: sarebbe stato tutto per lei.
     
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    Anche soltanto per orgoglio Bowen avrebbe voluto resistere, ritardare il più possibile il suo piacere e continuare a godere di quella stimolazione semplicemente sublime... soltanto non poté farlo: sebbene avesse contratto tutti i suoi muscoli fino a tendere quella pelle di velluto, malgrado avesse serrato le mascelle fino a stridere le zanne l'une con le altre, semplicemente il suo corpo si spezzò dinnanzi a quei seni e quelle dita troppo, troppo piacevoli. Il primo fiotto fu seguito da una contrazione quasi disperata del suo cazzo, in un inutile tentativo di trattenere tutto quel seme, con l'unico risultato di rendere i successivi fiotti ancora più copiosi e violenti. L'espressione stupita di Raiko, poi, col volto adornato dal suo piacere... beh, semplicemente fece esplodere la sua eccitazione e, a quel punto, l'idea di anche soltanto provare a trattenersi si squagliò assieme a tutti gli altri pensieri: in lui rimase soltanto l'imperativo del piacere, di continuare a godere ancora e ancora, fino a spararle tutto il suo seme, fino a svuotarsi completamente.
    Cazzoohhh!! - gemette sbarrando gli gli occhi mentre Raiko, quasi istintivamente, gli premeva un polpastrello contro l'uretra: lo sperma schizzò come impazzito e gli lordò il ventre, quasi ricoprendo di una coltre candida e bollente quei seni enormi. Già così il demonietto sarebbe venuto per lunghi minuti, riducendo i loro corpi e vari punti di quell'ampio letto in delizioso casino ma non era l'unico a essere fuori di sé, tanto che Raiko non resistette più e semplicemente accolse nella sua bocca quella cappella sconvolta, assaporando ognuno dei suoi fiotti. Se Bowen avesse potuto spalancare ancora di più i suoi occhioni lo avrebbe fatto ma, visto che non poteva, si ritrovò a ribaltare il capo all'indietro, emettendo un gemito strozzare e tendendo tutto il suo corpicino. Avrebbe voluto parlare, avrebbe voluto fare qualcosa come allungare le sue mani sulla sua nuca, tirarle i capelli soltanto per sfogare quell'indicibile piacere che gli consumava le carni ma riusciva a stento a stringere le lenzuola sotto di sé, mentre i suoi gemiti si trasformavano in autentiche urla di piacere. Poi Raiko accolse metà di quell'asta enorme nella sua bocca, mentre il resto finiva imprigionato tra quelle tette meravigliose e, semplicemente, Bowen andò in frantumi: non solo la sua mente o solo il suo corpo, tutto di lui si ruppe in un'esplosione di puro godimento. Raiko succhiava troppo intensamente, le sue tette si serravano attorno a lui con troppa forza e, in un ansito quasi disperato, quell'orgasmo che stava giungendo alla sua naturale conclusione (già fin troppo ritardata, tra l'altro), fu costretto a rinnovarsi ancora e ancora, ad avvicendare fiotti su fiotti di bollente, dolce piacere.
    SISISISISISI!!! CONTINUA, CONTINUA!!! - ormai lacrime di piacere miste a fatica brillavano su quel visetto sconvolto da piacere, mentre la sua voce vibrava quasi distorta dallo sforzo e, facendo violenza a se stesso, costringeva le sue membra contratte a muoversi, ad allungare le braccia verso di lei, a serrare con le manine morbide il suo capo e uno dei suoi seni, con la saliva che gli brillava sulle labbra e gli scivolava in rivoli fin troppo laidi da un angolo della bocca, fino a bagnargli il collo. Collo che era contratto come il resto del suo delizioso corpicino, in cui ogni fibra della sua muscolatura era tesa sotto la pelle colorata e morbidissima: sì, sebbene minuto, Bowen aveva muscoli degni del guerriero che era e Raiko, se soltanto avesse allungato una mano, se li sarebbe goduti mentre erano impegnati a spremerle in bocca ogni goccia di seme possibile. Fu un orgasmo molto, molto lungo e il cazzo che la bella guerriera succhiava non avrebbe fatto altro che gonfiarsi ritmicamente, eruttando sperma come se le sue palle, oscenamente contratte, non avessero alcun limite o possibilità di svuotarsi, col demonietto che gemeva in maniera sempre più oscena, tanto che se fosse stato in sé sarebbe arrivato a provare un minimo di vergogna per quanto stava risultando lascivo e volgare.
    Persino un simile prodigio, però, giunse alla sua fine e dopo un ultimo schizzo particolarmente violento, il demonietto crollo sul letto col volto sconvolto, gli occhi sbarrati e costretti verso l'altro, con le pupille tremolanti, mentre il suo povero petto era sconquassato da respiri pesanti, terribilmente accelerati; Raiko probabilmente era satura del sapore virile eppure dolce (molto dolce) del suo amante, ma forse avrebbe gradito come il suo cazzo sbrodolasse ancora rivoli di seme che non era più in grado di schizzare, mentre il corpicino sotto al suo si scioglieva mostrandosi in tutta la sua efebica bellezza, morbido e accogliente soltanto per lei... morbido in ogni dove, a parte quel cazzo che si manteneva ostinatamente duro, sebbene ancora scosso da fremiti violenti. - Mhhh, Raiko... - mugolò in tono lamentoso ma soddisfatto, mentre chiudeva gli occhioni e si strusciava appena contro il materasso come un gatto troppo a lungo coccolato. - Avevi... ragione... sono... proprio... un... - non gli era facile parlare, aveva la lingua indolenzita e la gola gli bruciava per aver troppo urlato, ma non aveva intenzione di farsi fermare da simili inezie. - ...ingordo! - portò la sua gamba destra a stringersi attorno alla testa della donna, in modo che si trovasse stretta tra la sua coscia soda e il suo polpaccio; intanto si carezzava il viso con le mani, sull'onda del piacere che quell'orgasmo incredibile gli aveva lasciato, tanto che i suoi occhi erano ancora chiusi. - Voglio scoparti la gola molto, molto di più! Io voglio... spezzare il tuo collare col mio cazzo! E' così stretto... posso riuscirci, vero? Posso farlo? Ti prego... - i suoi occhi si aprirono in uno sguardo di pura brama, di demoniaco desiderio: le iridi colorate brillavano quasi in maniera innaturale mentre le pupille erano rette come quelle di un felino. Era spaventosamente eccitato e sebbene la stesse pregando, dal modo in cui le stringeva la testa per tenerla contro il suo cazzo e dal modo in cui protese la mano per afferrarle la coda... sembrava deciso a farle prendere in gola ogni singolo centimetro di quel cazzo enorme e marmoreo. Ma davvero poteva farlo? Quel collare pareva davvero troppo stretto, al punto che per passare da lì avrebbe dovuto - forse - spezzarlo con la sola vigoria e circonferenza del suo cazzo, proprio come aveva affermato... sempre se Raiko glielo avesse permesse, certo. O forse era arrivato il momento di punirlo per tutte le sue azioni da demone perverso?
     
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    Proprio mentre si godeva quell'inebriante debolezza dopo l'orgasmo, Bowen si sarebbe sentito spingere via violentemente, come se Raiko volesse cacciarlo dal letto, offesa, tradita, indignata. Fu davvero un gesto improvviso e senza spiegazioni, che fece cadere il demonietto a terra tanto brutalmente che se non fosse stato per il tappeto probabilmente si sarebbe fatto anche male. Invece cadde sul morbido, tosto abbastanza da costringerlo a riprendersi, e magari iniziare a porsi qualche domanda. Perché Raiko lo aveva respinto? Non le era piaciuto? No, non poteva essere così: aveva sentito ogni singolo mugugno eccitato mentre si gustava quell'orgasmo, aveva percepito chiaramente le labbra e la lingua chiudersi intorno a lui mentre quel caldissimo seme le scorreva in bocca. I suoni prodotti dalla gola di Raiko erano stati a dir poco osceni mentre beveva tutto quel seme maschile cercando di perderne il meno possibile, le braccia che serravano i seni intorno a quella virilità testimoniavano chiaramente quanto in realtà fosse invaghita di tali sensazioni, e non trattenne neanche un gesto o un movimento che avrebbe potuto dare piacere anche a lui. L'abbraccio di quel seno enorme, la frizione dei capezzoli turgidi su quel fisico perfetto e muscoloso, per quanto minuto riusciva ad eccitare a non finire quell'oscena creatura che spasmodicamente si sfregava contro di lui come se volesse mungere anche l'ultima goccia di quel seme. Non aveva mai smesso di fissarlo negli occhi, con quello sguardo pieno di perverso desiderio, luminescente di un viola a dir poco maledetto e dannato che sapeva fin troppo di sesso e desiderio. Allora perché lo aveva spinto via in quel modo?
    E' una promessa?
    Se avesse alzato lo sguardo, Bowen avrebbe assistito agli ultimi istanti di quel lento riposizionamento che Raiko aveva eseguito mentre lui cadeva a terra, ancora una volta come una perversa serpe che cercava in ogni modo di incantarlo. Era scivolata sulle lenzuola del letto per avvicinarsi a lui, muovendosi in una sensuale spirale dove aveva messo in evidenza ogni forma del suo corpo, dalle sinuose gambe che danzavano sul letto ai prosperosi seni che si schiacciavano su di esso. Il respiro eccitato di Raiko somigliava decisamente al canto di una sirena che voleva a tutti i costi attirare l'attenzione del demonietto su di sé. Al termine di quella danza i piedi di Raiko la spinsero verso l'esterno, in modo che la lunga coda ricadesse a terra mentre lei, pancia in su, lasciava ricadere spalle e testa verso il basso. Tornò ben presto a fissarlo mentre oltre l'osceno spettacolo dei suoi seni turgidi ed eccitati si accavallarono le gambe in una posizione a dir poco lasciva, come se stesse cercando di mettere in evidenza ogni singolo lato di sé. Non smise mai di fissarlo, anche se lo guardava al contrario, perché i suoi occhi in quel momento non cercavano di certo un volto... ma solo quel grosso cazzo che Bowen portava in mezzo alle gambe.
    Se lo tiri fuori prima di aver spezzato il mio collare... non ti perdonerò mai...
    Le parole si deformarono per colpa degli indici di Raiko che si infilarono tra le sue guance, spalancando la bocca il più possibile, così da mostrargli il suo obbiettivo. La lingua di Raiko scivolò sul labbro inferiore e il mento per poi iniziare a muoversi in maniera lenta e sensuale. Un vapore caldissimo le sfuggiva dalla gola calda e spalancata, vogliosa di essere presa. Sembrava a tutti gli effetti una fica grondante di umori, e se non fosse stato per i versi eccitati di Raiko probabilmente Bowen sarebbe anche riuscito a sentire i suoni perversi provocati dalla fame della ragazza, che in quel momento tutto sembrava meno che una guerriera. Ma non le importava: ciò che desiderava era solo godere, e farlo insieme a Bowen. Il tanto agognato Bowen...
     
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    Bowen si trovava in Paradiso! Certo, anime più pudiche non avrebbero affatto definito tale la situazione in cui si trovava, ma lui aveva fatto a meno del pudore parecchio tempo prima e, soprattutto, nessuno avrebbe mai potuto convincerlo che una donna come Raiko attaccata al proprio cazzo, più bramosa che mai, non fosse la perfetta sintesi del concetto di "paradiso". E, in accordo con questa convinzione, si rilassò lasciandosi cullare dall'eco del piacere: l'orgasmo che si era appena esaurito era stato a dir poco intenso e adesso le sue membra contratte, velate di sudore, pretendevano qualche istante di riposo. Qualche istante per ammirare il volto meraviglioso della guerriera, teso dallo sforzo di accogliere il suo cazzo marmoreo, qualche istante per premere le manine su quelle tette meravigliose e scopargliele un altro pochino, agitando i fianchi stanchi ma tutt'altro che paghi.
    Sì, il demonietto era semplicemente deliziato e probabilmente si sarebbe dedicato a quelle piacevoli attività finché non avrebbe ritenuto opportuno ficcarle il cazzo tutto in gola e continuare a darci dentro prima di raggiungere una nuova, feroce acme... peccato che i suoi piani subirono un brusco arresto pochi attimi dopo, quando Raiko letteralmente lo cacciò giù dal letto con un gesto incomprensibilmente violento, tanto che Bowen miagolò un versetto confuso (quel corpicino era carino pure nella voce, per sua sfortuna) e spaventato mentre le sue natiche incontravano il pavimento. Fortuna che i tappeti che coprivano il pavimento erano spessi e molto, molto morbidi. - Raiko...! - trillò, decisamente confuso e con una punta di preoccupazione: l'aveva offesa, aveva esagerato? Bowen era decisamente incline alla perversione ma non certo alla prevaricazione, l'idea di aver fatto qualcosa di male lo dispiaceva sinceramente... quasi di più del pensiero che quel magnifico rituale stava per essere interrotto.
    Eppure tale eventualità gli appariva del tutto insensata, i modi in cui Raiko aveva continuato devotamente a stimolarlo, il suo stesso sguardo parevano confermare il suo più totale, pieno coinvolgimento! E allora perché spingerlo a terra con tanta rudezza? La risposta gli arrivò pochi attimi dopo, quando la guerriera formulò una domanda che lo costrinse ad alzare i begli occhi colorati: Raiko scivolò sulle lenzuola più sensuale che mai, così splendida e perversa da strappargli una pulsazione quasi dolorosa a quella verga oscenamente ritta e ostinatamente dura, mentre i suoi occhioni si spalancavano felici e un sorriso compiaciuto si apriva sul suo visino. No, Raiko non lo aveva cacciato via, come aveva potuto pensare a una simile assurdità? Quella donna incredibile, ben oltre la perfezione, pretendeva da lui coerenza con le sue affermazioni, pretendeva che le donasse ogni goccia, ogni stilla del suo vigore, del suo desiderio. E non solo di quelli! Il demonietto si rialzò a dir poco raggiante, mostrando quanto il suo corpicino nudo, ancora lucente di sudore, fosse pronto per lei: i muscoli erano ancora evidenti, gonfi sotto la pelle colorata e diabolicamente morbida, mentre il suo cazzo blu era semplicemente osceno; non era soltanto per via delle dimensioni enormi o della durezza a dir poco incredibili, ma anche pervia delle vene gonfie, minacciose che erano emerse da quella pelle assurdamente vellutata e che, di solito, non erano neppure visibili, ennesima prova di quanto fosse eccitato. - E' una promessa. - confermò mordendosi il labbro inferiore fin quasi a farsi male mentre la vedeva spalancarsi la bocca con gli indici, esponendo in quella maniera tanto alida quanto irresistibile la lingua. Espirò pesantemente, col cuore che gli batteva come un forsennato nel petto, eccitato come più di prima... e dire che, da quando era entrato in quella stanza, Raiko non aveva fatto altro che renderlo sempre più arrapato!
    Si avvicinò a lei, dopotutto era distante pochissimi passi e, però, non le infilò immediatamente quella verga impaziente in gola: si abbassò, piegandosi sulle ginocchia, in modo che i loro volti fossero allineati. - Ti prometto che non smetterò di fotterti la gola finché non avrò rotto quel collare. - soffiò sulla sua bocca spalancata, carezzandole perversamente le guance con le manine vellutate. Non la baciò, no, ma tirò fuori la sua di lingua e la premette contro la sua, nella parodia a dir poco oscena di un bacio, mugolando di piacere nel sentire il sapore della sua saliva mentre quelle di entrambe si mischiavano perversamente. Si sollevò, quindi, premendole quel cazzo mostruosamente eccitato sulla faccia, soprattutto sulla lingua esposta. - Anche se dovessi metterci tutta la notte... lo romperò. Lo romperò! - affermò, mentre le sue morbide, piccole mani le carezzavano il volto scivolando verso il collo, che strinsero possessivamente. - Questo collo meraviglioso merita un unico ornamento: il mio cazzo! - da quelle deliziose, morbide labbra proruppe un gemito assolutamente laido quado, finalmente, la sua cappella gonfia iniziò a farsi strada in quella bocca bollente: centimetro dopo centimetro, Raiko si sarebbe sentita riempire ancora da quella carne oscenamente turgida, col demonietto che le afferrava le tette e le strizzava quei meravigliosi capezzoli turgidi, finché la cappella non fu al limitare del suo collare; quel gioiello oscuro era davvero dannatamente stretto e, anche soltanto per scoparle la gola, ci sarebbe voluta molta, molta decisione... cosa che non mancava affatto al demonietto! Tirò i fianchi all'indietro, uscendo quasi totalmente da lei se non fosse stato per la punta e, dopo un attimo carico d'attesa, le sbatté dentro, tutto in una volta quel cazzo gigantesco fino a sbatterle le palle enormi, assurdamente gonfie sul naso e su una porzione fin troppo ampia di viso. - Cazzo, sì! Nggh... la tua gola è meglio di una fica vera! - gemette, semplicemente fuori di sé, costringendo quel povero collare a tendersi fino allo stremo per poter accogliere quella circonferenza assurda; purtroppo non bastò quell'affondo a spezzarlo, era decisamente resistente... ma il demonietto aveva tutta l'intenzione di onorare la sua promessa: le fotté la gola senza risparmiarsi, strizzandole le tette mentre le sbatteva tutta quella carne mostruosa nella gola e, gemendo, si premeva sul suo meraviglioso corpo. Raiko avrebbe percepito quanto fosse minuto rispetto a lei, quanto la sua pelle fosse assurdamente liscia e calda, oltre che tesa per via dei muscoli contratti... ma soprattutto si sarebbe accorta di quanta forza potesse generare quel corpicino capace di accenderle le sue brame più oscure e perverse: la fotté come avrebbe fatto con una fica vera, mettendoci tanta energia come se avesse dovuto guadagnarsi un utero da spalancare... - Ahhh, cazzo... apri le gambe, voglio assaggiarti! - gemette, affondando le sue piccole zanne appuntite sulla sua coscia, scoprendosi spaventosamente assetato: l'avrebbe fatto impazzire completamente, fino a renderla ancora più eccitata, ancora più oscena di così!
     
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    Raiko non lo privò neanche un secondo del suo spazio, non restando immobile ma quasi, sospirando impaziente mentre lo fissava negli occhi come poteva, ricambiando i mugugni che le loro gole si lasciarono sfuggire quando le lingue si unirono in quel bacio perverso, se così si poteva chiamare, e ogni istante in cui Bowen ribadiva quella promessa lei ansimava, forte, senza vergogna, allargando meglio le guance con le dita, spalancando la bocca il più possibile, agitando le gambe per nascondere l'impazienza. Il volto era rosso, ma non per la vergogna, era vermiglio di eccitazione e c'era solo un modo per alleviare quella fiamma perversa. E Bowen conosceva benissimo la risposta. La penetrazione fu molto più intensa di quello che Raiko potesse aspettarsi, e lei stessa contribuì a dargli manforte perché già da quando la cappella iniziò a scivolarle sulla lingua la gola della guerriera stava già contorcendosi come se stesse ingoiando un grosso boccone, avvolgendo quella mazza in un abbraccio a dir poco osceno. Non si lasciò scoraggiare né dalle dimensioni né dalla presa impaziente di Bowen che le afferrò il seno, anzi inarcò la schiena come a volergli offrire quelle montagne della lussuria mentre mugugnando si spingeva con la bocca verso di lui, incoraggiandolo ad entrare. Ogni centimetro della sua gola che si allargava era un vero e proprio passo verso il paradiso, e il piccolissimo momento di perdizione prima che Bowen uscisse e affondasse di nuovo con forza fu semplicemente l'anticamera verso la lussuria più totale. Bowen avrebbe visto chiaramente la fica di Raiko zampillare di umori con un vistoso e intenso fiotto appena quella cappella sbatté nella parte più bassa della sua gola, accompagnata da un mugugno che dire osceno non sarebbe stato abbastanza. Le era bastato prendere in gola quel grosso cazzo e trasformare la sua bocca in una fica per raggiungere un primo, incontrollabile orgasmo, e a giudicare dal turgore dei capezzoli che diventavano marmo tra le dita del demonietto, non ne era sazia. Per quanto le fosse possibile, Raiko assecondò i movimenti di Bowen, così che ogni singolo movimento fosse un affondo deciso e più forte degli altri, per quanto si impegnasse, non riusciva a prendere fiato ma non le importava perché non era di ossigeno che aveva bisogno in quel momento. Voleva le sue mani, le sue grida, la sua carne, e per quanto risultasse uno sforzo prendere tutto il suo cazzo in gola Raiko non si fermò neanche quando la saliva che colava densa dalle sue labbra le imbrattò il naso e gli occhi, coprendola con una maschera di pura oscenità. Quando Bowen si fece avanti come a volersi tuffare sulla sua fica, le mani di Raiko si piazzarono sul suo petto, frenandolo.
    Non puoi averla... hai promesso... dovrai prima spazzare il collare... e poi sarò tutta tua...
    Bowen sentì quella voce perversa e spezzata dal piacere rimbombargli nella testa, e fu come se gli occhi violacei e intensi di Raiko fossero davanti a lui, intenti ad ipnotizzarlo. La gola della donna però era completamente occlusa e al di fuori della piacevole danza delle corde vocali che accompagnavano i gemiti, non produceva nessun suono che somigliasse ad una parola.
    Sei sorpreso? Forse hai scordato perché siamo qui davvero... adesso stiamo iniziando ad unirci, e puoi sentire quello che voglio dirti anche se non posso usare la mia voce... puoi sentirmi godere anche mentre mi fotti la gola...
    La voce oscena e perversa di Raiko si unì a quell'orchestra di suoni perversi, costringendolo a concentrarsi su una cosa sola. Raiko si portò una mano sull'affusolato collo, stringendo la presa intorno al collare. Bowen aveva una missione e non poteva assolutamente dimenticarsene.
     
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    Era tutto così incredibilmente perverso, laido, volgare persino... e quindi, dal punto di vista del demonietto, assolutamente perfetto. Bowen non era una ragazzino alle prime armi, malgrado il suo aspetto suggerisse ben altro e in una situazione del genere si trovava nel suo elemento, soprattutto perché non c'era una singola nota stonata a disturbare la perfetta sinfonia dei loro corpi: Evelynn aveva voluto umiliarlo, giocare coi suoi sentimenti e beffarlo fino all'ultimo, mischiando al dolore della carne quello dell'anima, invece Raiko era lì soltanto per lui, per il loro reciproco, intensissimo piacere. La sua ex compagna aveva disseminato il loro incontro di segreti e misteri, non aveva fatto che evocare ombre e nascondersi dietro a esse, invece quella dolce, splendida donna si stava offrendo totalmente, mostrandosi per chi era realmente. E, Dio, lo adorava, la adorava! Amava come, dietro quel fare timido e materno (tutt'altro che un'impostura, però!), si celasse un'anima tanto carnale, così meravigliosamente devota al piacere.
    Unì le loro lingue in quel "bacio" assurdamente perverso, assaporando il sapore delizioso della sua saliva e ammirando eccitato come allargasse ancora di più la sua bocca, invitandolo a rispettare finalmente la sua promessa. Il demonietto non si fece pregare ulteriormente e affondò in lei con desiderio, sebbene senza risultare frettoloso: volle assaporare ogni centimetro di quella gola che stava violando, mentre si aggrappava a quei seni che Raiko, neanche stesse tentando di farlo impazzire del tutto, gli offrì inarcando la schiena; si sentiva in paradiso e non appena percepì la stretta del collare, decise di vincerla con un gesto feroce, ritirando indietro i fianchi e uscendo quasi totalmente da lei per poi sbatterle dentro tutta quella carne enorme, fino a premerle le gonadi gonfie sul naso e buona parte di quel bel viso. Bowen gemette, mentre istintivamente inarcava la schiena e si lasciava andare da quella scarica di piacere che lo scosse dal capo fino alla punta dei piedi, poté ammirare a un autentico prodigio: Raiko venne, schizzando un fiotto copioso di umori soltanto perché le aveva totalmente riempito la gola con quel suo cazzo marmoreo. Sgranò gli occhioni colorati e si godette quel meraviglioso spettacolo, naturalmente continuando a spingere nella sua gola quasi senza preoccuparsi della sua necessità di respirare... non che non lo ritenesse un fattore importante, eh! Semplicemente aveva la sensazione che a Raiko un po' di asfissia non dispiacesse affatto.
    Cazzo che spettacolo... sei uno spettacolo, Raiko! - gemette e ogni definizione di "arrapato" sarebbe un po' troppo blanda per descrivere lo stato in cui si trovava in quel momento: prese a fotterle la gola non solo col preciso intento di spaccare quel fin troppo stretto collare (e che, Dio, rendeva ancora più piacevole quell'osceno pompino) ma, soprattutto, strapparle altri schizzi, sentirla contorcersi attorno al suo cazzo mentre mugolava versi incomprensibili e veniva a più non posso. Letteralmente le si premette addosso, proprio come se la stesse scopando per davvero e le morse una coscia, con l'intento di farle aprire le cosce: voleva dannatamente assaggiarla, bagnarsi la faccia coi suoi succhi, affondare tutta la sua lunga lingua da demone in quella fica fradicia e palpitante... già così l'odore era dannatamente inebriante, al punto da fargli venire l'acquolina! Voleva leccarla con tutto se stesso, ma la guerriera aveva altri piani per lui: - Ma che cazzo...!? - proruppe, spalancando quegli occhioni fin troppo carini mentre la voce spezzata, eccitata di Raiko risuonava nella sua mente e, soprattutto, i suoi occhi sembravano aprirsi trai pensieri. Era difficile da definire, ma ebbe la sensazione che gli occhi della donna, accesi di quell'energia oscura e perversa che stavano respirando da un sacco ormai, si fossero spalancati proprio nel fondo del suo cranio e lo guardassero, inquietanti e meravigliosi insieme... una sensazione davvero spaventosa, se non fosse proprio quello che stavano cercando. La conferma venne proprio da Raiko, che gli spiegò come il rituale stesse avendo successo e che avrebbero potuto comunicare anche se la sua faccia, in quel momento, doveva sembrare un meraviglioso, laido pasticcio. - Sorpreso? Sono sorpreso di quanto tu riesca a farmi arrapare ogni volta di più! Cazzo, voglio soltanto fotterti ancora di più! - esclamò ridendo semplicemente felice e davvero, davvero eccitato: la scopò senza risparmiarsi, sbattendole quelle palle oscene sulla faccia senza alcun riguardo, mentre si godeva i rumori osceni prodotti dalla gola della guerriera o quelli bagnati, non meno laidi, della saliva che incontrava la sue gonadi.
    Ahhah, sìsìsìsì! Cazzo, Raiko, cazzo!!! - non era una frase particolarmente intelligente, anche perché venne seguita da gemiti davvero scandalosi mentre tutto quel delizioso, minuto ma muscoloso corpicino fremeva e tremava incontrollabile, compreso quel cazzo mostruoso totalmente affondato in lei; Raiko si era afferrata il collare con la mano, rendendolo se possibile ancora più stretto e, quindi, assurdamente piacevole. Si aggrappò alle sue magnifiche tette, strizzandole i capezzoli turgidi, mentre serrava la mascella e respirava in maniera profonda, roca, per non farsi sopraffare dal piacere che minacciava di indebolirgli le membra: in quel momento aveva bisogno di ogni grammo della sua energia! L'avrebbe soddisfatta, avrebbe spezzato quel collare e lo avrebbe fatto senza usare il suo potere! - Fammi venire! Strizzami il culo! Tanto lo so che è la parte di me che preferisci di più... - comandò con un sorriso davvero feroce in quel visetto fin troppo grazioso, prima di dedicarsi a fotterle la gola come se ne andasse della sua vita, senza risparmiarsi. - ...o forse preferisci il mio cazzo, mh?? Parlami, dimmelo! Fammi arrapare di più, fammi impazzire di più! - non erano soltanto eccitate provocazioni, tutt'altro: quel collare resisteva strenuamente, è vero, ma il suo cazzo non era ancora al massimo del turgore e della sua circonferenza, li avrebbe raggiunti soltanto un attimo prima di venire; non che fosse un traguardo molto lontano, perché quella verga già enorme aveva continuato a gonfiarsi e a pulsare in maniera sempre più frenetica... sarebbe bastata davvero una piccola, piccolissima spinta perché raggiungesse il suo massimo splendore e rompesse, col suo solo vigore, quel collare mentre le allagava la gola e la pancia di seme bollente.
     
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    Mentre le carni di Raiko guizzavano di osceni umori, e la sua gola produceva quei suoni a dir poco osceni e peccaminosi, sembrava quasi che non fosse rimasto nulla della materna e amorevole ragazza che si prendeva cura di tutti e aveva sempre una buona parola per ognuno, soprattutto i suoi compagni in difficoltà. Ma Bowen era connesso con lei, poteva sentire che quella non era altro che voglia, un desiderio perverso da sfogare, e non c'era nulla di maligno. Aveva provato l'oscurità di Evelynn che lo aveva ingannato e umiliato in ogni modo, spingendolo al limite, mentre invece Raiko quel limite voleva raggiungerlo assieme a lui. C'era una grande differenza, ma non significava che quella ragazza non potesse godersi ciò che le piaceva senza freni inibitori. Aveva trovato in Bowen un partner ideale e finalmente sentiva di non doversi più nascondere. Per questo veniva senza vergogna, e succhiava quel grosso cazzo dentro di sé ignorando i suoni che quelle labbra oscene provocavano. Erano la sua sinfonia, e sapeva che Bowen avrebbe partecipato volentieri a quel concerto. E mentre quel canto peccaminoso di piacere carnale si innalzava, i due amanti non perdevano occasione per provocarsi a vicenda, e Bowen stesso non volle trattenere i suoi pensieri proprio come se fossero gemiti, andando ad eccitare ancora di più le fantasie di Raiko. Si lasciò toccare, allargando le braccia il più possibile per potergli offrire i suoi seni, amava sentirli stretti in una presa così possessiva, la faceva sentire desiderata, in tutti i sensi. Poi però si sentì vuota a far vagare quelle braccia nel nulla proprio mentre la sua gola veniva così sapientemente violata. Fu proprio Bowen a darle il giusto suggerimento e senza pensarci due volte, Raiko afferrò prima i fianchi del demonietto e poi con le dita iniziò a stringergli quelle morbide natiche effeminate, non soltanto gustandosi la loro morbidezza ma anche e soprattutto aiutandolo a scandire il movimento spingendolo verso di sé e allontanandolo con fretta per poterlo invitare ancora in avanti. I testicoli si spalmavano sul volto della guerriera senza che lei se ne vergognasse e anzi lei stessa muoveva il capo il più possibile per coccolarli e stuzzicarli, come se stesse coltivando il seme che presto si sarebbe lasciata scivolare dentro. Ma non era ancora abbastanza, entrambi volevano di più e quel collare non era ancora spezzato. Ovviamente Bowen cercava un ulteriore stimolo e Raiko sapeva perfettamente cosa dargli.
    Ahhhh si... è vero... amo il tuo cazzo... mi piace sentirlo scivolare in gola... amo le sue pulsazioni, come se fossero minacce di un orgasmo... voglio sentirlo pulsare mentre viene dentro di me... ma hai ragione tu... quello che voglio veramente... è questo!
    Anche nei pensieri la voce di Raiko era spezzata, e mentre gli confessava ciò che provava, senza mai smettere di ingoiare e leccare quella deliziosa mazza, le sue dita scivolavano verso l'interno, palpando e allargando le natiche di Bowen fino a che, finalmente, non raggiunsero la corolla di carne del demonietto. Forse col senno di poi si sarebbe sentita in colpa, ma in quel momento non poteva immaginare di essere delicata: infilò dentro di lui entrambe le dita medie, non soltanto per allargarlo ma per affondare il più possibile. E mentre le dita scivolavano da un lato, la sua bocca spingeva dall'altro per farlo affondare. Cercò di stuzzicare la parte più profonda di quel culetto per accendere un istinto virile e perverso dentro di lui, avrebbe fatto eccitare quel piccoletto il più possibile in modo da portarlo all'orgasmo che avrebbe strappato una volta per tutte quel collare. Il suono osceno della sua gola che si spingeva verso di lui si mescolò con quello vizioso delle dita che entravano dentro quel morbido pertugio, impazienti di raccoglierne i frutti.
     
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    Il corpo di Raiko era un banchetto strabordante, inebriante... e in parte inaccessibile! Il demonietto aveva la gola riarsa e avrebbe avuto tanto, tanto bisogno di un sorso di quegli umori profumati che, ne era certo, zampillavano a ogni sua spinta in quella gola vogliosa: certo, se solo Raiko avesse aperto le cosce, altro che sorso! Avrebbe incollato la sua boccuccia famelica a quella fica meravigliosa e l'avrebbe scopata con la lingua fino ad affogare per tutti gli umori che intendeva farsi riversare addosso... ma così non era e c'era un ostacolo che si frapponeva tra lui e la soddisfazione della sua sete: quello stretto, perverso collare d'oscurità.
    Questa consapevolezza diede ulteriore sprone ai suoi fianchi, che presero a scopare con ancora più decisione quella gola meravigliosa, adorando come Raiko muovesse il viso per stimolare le sue gonadi gonfie, enormi proprio come la verga che la violava senza tregua. Era meravigliosa sentirla persa quanto lui, perversa quanto lui: ogni spinta provocava rumori che definire osceni sarebbe stato riduttivo, con la saliva della guerriera che gli scorreva sempre più copiosa addosso, tanto da bagnarli le gambe tese nello sforzo di scoparla ancora e ancora. Per quanto odiasse la resistenza di quel dannato collare, allo stesso tempo non poteva che benedirla perché rendeva la gola di Raiko così stretta che ogni spinta lo mandava letteralmente in Paradiso: davvero era meglio di una fica vera! Il demonietto aprì la boccuccia per dirglielo ma un gemito inaspettato glielo impedì, poiché la guerriera gli aveva afferrato le natiche come le aveva richiesto: - Lo sapevo, lo sapevo! Strizzalo, schiaffeggialo, è tuo! Tuo! - si riprese in fretta, poiché immediatamente le ordinò di trattare quel culo pieno e perfetto come cosa sua, adorando come quelle mani grandi ma femminili, aggraziate lo stringessero e lo aiutassero a scoparla meglio. - Sei una vera pervertita, Raiko... e io lo amo, cazzo! - la sua vocina era deliziosamente distorta dal piacere e dalla sforzo, ma Raiko non avrebbe faticato a leggervi tutta la felicità che stava già animando i suoi fianchi.
    Adorò sentirsi trattato in quella maniera, amò quanto la donna esprimesse la sua brama verso di lui guidando i suoi movimenti e, del tutto deciso a spezzare quel dannato collare, si promette su di lei, scopandole la gola come se davvero si fosse trattata della sua fica. Le sue gambe si premettero (sprofondarono, meglio) su quelle tette meravigliose, il suo ventre teso e bollente su quello Raiko e posò il visetto sul suo pube, appoggiato per una guancia: avrebbe tanto voluto darle un bacio molto, molto appassionato... ma purtroppo le sue cosce serrate glielo impedivano. Poco male, il demonietto sfogò la sua eccitazione mordendole proprio una coscia mentre si strusciava il più possibile contro di lei, adorava premerle addosso i suoi piccoli, graziosissimi capezzoli turgidi e percepire sul suo corpo quei seni fantastici: Raiko era semplicemente perfetta e soltanto quella brama tanto intensa poteva renderle giustizia. Naturalmente continuò a scoparla ad un ritmo a dir poco forsennato, come se fosse semplicemente troppo bello per poter arrivare all'acme dell'orgasmo... e forse era davvero così, perché quella lunga sequela di affondi brutali si spezzò quando Raiko gli penetrò con due dita il suo piccolo, morbidissimo ano: - AHHHHH!! - gridò, in un gemito tutt'altro che di dolore, mentre tutto il suo corpicino si tendeva dalla sorpresa e quel cazzo enorme pulsava con una violenza del tutto inimmaginabile.
    Serrò le sue natiche come se fossero appena divenute d'acciaio, mentre la sua corolla di carne si stringeva spasmodica attorno alle sue dita: il suo ano era blu come altre parti intime del suo corpicino ed era, anche e soprattutto, irrealmente elastico e vellutato. Il modo in cui si contraeva attorno alle sue dita lo rendeva più simile a una bocca che succhiava vogliosa che a un buchino sconvolto. - Chazzohh!!! Ti... schoper-rò! T-ti scopheroooo... l'animahhhh!!! - gemette, sbavando sul pube di Raiko e scopandola come una furia, mentre con le manine si stringeva lui al culo della guerriera, in modo da negarle anche soltanto il pensiero di potersi sottrarre alle sue spinte feroci. In ogni caso la guerriera poté, ben presto, raccogliere i frutti delle sue azioni: quel cazzo enorme pulsò in maniera sempre più spasmodica e si gonfiò ancora di più, proprio nell'esatto momento in cui era interamente sepolto nella sua gola; il collare riuscì a contenerlo per qualche istante, poi si tese troppo per poter fare altro che andare in mille pezzi. Nell'esatto momento in cui si infranse, Bowen gridò tutto il suo piacere e il suo cazzo, oscenamente gonfio, esplose in una vera e propria eruzione di sperma bollente. Durò a lungo, anche più dei precedenti orgasmi e il demonietto continuò ad agitare i fianchi finché non esaurì l'ultimo fiotto, come se l'idea stessa di smettere di scoparla fosse semplicemente inconcepibile.
    Adessoh... fammi bere! Ho sete... e voglio scoparti ancora, ancora! - miagolò un Bowen illanguidito dal piacere ma il cui cazzo non solo era assolutamente marmoreo ma, soprattutto, ancora piantato dentro di lei. Per convincerla ad allargare le gambe le leccò impaziente le cosce, continuando a strusciarsi sensuale su di lei, mentre la sua codina morbida le carezzava le mani scodinzolando pigramente: aveva obbedito alla sua richiesta... non si meritava un premio?
     
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    Era bastato davvero poco per stuzzicare la parte più sadica e perversa di Bowen, e Raiko non se ne pentì un solo istante perché era esattamente quello che voleva, e ciò di cui aveva bisogno: un legame forte, intenso, duraturo, mettere una connessione decisiva tra le loro energie era una questione di vitale importanza e non potevano assolutamente permettersi di fallire. E poi quello non era solo il modo migliore per stabilire un legame... ma anche il più bello per entrambi. Adorava sentirlo spingere, gridare e pulsare come un disperato, aveva preso quella missione molto sul serio e Raiko fece di tutto per assisterlo. Non che le risultasse difficile... stringere tra le mani quel culetto delizioso era davvero una tentazione irresistibile e Raiko pur non riuscendo a schiaffeggiarlo lo strinse, artigliandolo con le unghie come se volesse strapparglielo via, scivolando verso l'interno del suo orifizio come se potesse tirare fuori altro sangue ribollente da pompare dentro quel cazzo vigoroso. Una tortura per i suoi polmoni, ma un paradiso per i suoi sensi, e Raiko era ben addestrata a trattenere il respiro a lungo, non le importava di spingere le sue capacità al limite, specialmente se poteva gustarsi tante sensazioni tutte assieme. Sprofondò con le dita e tirò la bocca verso di lui il più possibile, strappandogli quell'orgasmo come se volesse rubarlo perché suo di diritto, e quando finalmente sentì quella voce esplodere inarcò la schiena come a volergli offrire il suo prosperoso seno e serrò le labbra in modo da non perdere nemmeno una goccia. In un primo momento si abbandonò completamente alle spinte e alle pulsazioni, dandogli la possibilità di spezzare finalmente quel collare come se fosse un contratto da suggellare. Appena percepì lo schiocco, la gola di Raiko si strinse ed iniziò ad accompagnare l'orgasmo di Bowen non solo con i movimenti ma anche con la gola stessa, come se stesse cercando di inghiottire quella grossa mazza di carne assieme a tutto il suo succo. Nemmeno per un istante lasciò la presa di quel delizioso culetto, affondando le dita e stuzzicandolo con sapienti massaggi per poter spremere fuori ogni singola goccia del suo piacere maschile. Mugugnava ad ogni affondo, ad ogni fiotto bollente, lo sentiva scorrere dentro di sé e contorceva le gambe per tentare di trattenere i suoi di umori. Se le cosce di Raiko non fossero state una diga serrata, probabilmente sarebbero schizzati ovunque, perché anche in quello stato le lenzuola si impregnarono completamente della sua femminilità trasformandolo in un'oscena piscina dentro la quale sia lei che Bowen avrebbero presto sguazzato. Insaziabile, il demonietto cercò subito di riprendere da dove si era fermato, tornando ad assalire le gambe di Raiko mentre imperterrito spingeva quel grosso cazzo contro la gola di Raiko, impedendole di respirare. La guerriera dovette fare del suo meglio per tirarlo via da sé, non con disprezzo quanto più per potersi riposizionare, visto che aveva oramai il sangue al cervello e il fiato corto. Seppur scacciato però, Bowen avrebbe potuto godersi uno spettacolo decisamente perverso, perché appena la sua verga uscì dalla gola di Raiko questa tirò fuori un profondo sospiro che accompagnò saliva e umori sulla sua faccia. Il volto della ragazza si trasformò in una maschera perversa e quasi umiliante, ma la sua espressione non era stordita: era famelica, tanto che prese a leccare tutto il possibile con la lingua, e dove non arrivava portava le dita sulla faccia per raccogliere tutto e rimetterlo in bocca. Leccava e succhiava le sue stesse dita come se avesse appena finito un pasto delizioso, e tornò a serpeggiare sul letto decisa ad assecondare la richiesta di Bowen.
    Hai deciso che vuoi soffocarmi, Bowen? Sappi che ci sono modi più interessanti per togliermi il fiato...
    Tornò seduta sul letto, ma per poco, usando i cuscini sull'estremità come un comodo trono dove la schiena rimase leggermente piegata e il ventre all'infuori. Schiuse le gambe davanti a Bowen come se fossero un fiore perverso, e con entrambe le mani allargò la sua fica bollente. Le braccia strette in quel modo circondavano i suoi seni, strizzandoli e mettendolo in mostra, turgidi ed eccitati come non mai, e bastò aprire quelle grandi labbra con le dita per far colare fuori in maniera perversa tutti gli umori che fino a quel momento erano rimasti dentro. Un sorriso malizioso si stampò sul volto di Raiko mentre lo invitava a farsi avanti.
    Non me ne priverò... voglio assistere al tuo banchetto... guardami negli occhi mentre usi la lingua...
    A quel punto era veramente sua, non doveva fare altro che prendersi ciò che aveva desiderato fino a quel momento, sempre se fosse riuscito a staccare gli occhi dallo sguardo ipnotico e affamato di Raiko.
     
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    Il demonietto era completamente fuori di sé, sembrava assolutamente dimentico del motivo per cui quel piacevole rituale fosse stato approntato o, ancor più incredibilmente, del fatto che Raiko avesse pur bisogno di respirare, benché (bisogna dirlo) stesse risultando fin troppo abile a nasconderlo! Ma davvero qualcuno poteva biasimarlo per questo? Il piacere che gli artigliava le carni (non meno violentemente di come Raiko gli stringeva le natiche sode) era così assurdamente intenso da rendere impossibile pensare e quando, finalmente, quel perverso collare s'infranse... il godimento divenne ancora più insostenibile. La gola della guerriera si strinse così intensamente che gli parve di venir risucchiato tutto, interamente in quella bocca vogliosa, in quelle carni di vellutato acciaio e che, semplicemente, la valanga di seme che le stava riversando dentro non fosse minimamente sufficiente a placarne la fame.
    Quando finalmente smise di venire e, quindi, Raiko di succhiargli anche l'anima, Bowen era così stravolto e così meravigliosamente intossicato dal profumo di quegli umori deliziosi (quanto era venuta? Che spreco che neppure una goccia fosse finita sulla sua lingua!) che era già tanto se ricordava di respirare, dunque non c'è da stupirsi se continuò a scoparle la gola con quell'enorme, testardo cazzo che proprio non ne voleva sapere di mostrare un minimo di fatica. Naturalmente, quando Raiko lo tirò via da sé, quasi scacciandolo, il demonietto fu costretto a riscuotersi e i suoi bei occhioni, oltre che di stupore, si colmarono di preoccupazione: fortunatamente bastò un'occhiata a Raiko per farle volare via come uccelli migratori, diretti a terre lontane. La guerriera, infatti, mostrava un volto così meravigliosamente sfatto, laido e assolutamente impregnato di brama (oltre che di saliva e umori) che, se non fosse stato già eccitato, avrebbe avuto un'erezione istantanea! Si ritrovò a ghignare estatico, impaziente mentre lei si leccava ogni traccia del suo piacere dal volto o la raccoglieva ingorda tra le dita... sospirò, neanche fosse un innamorato che contempla la sua amata e, col cazzo marmoreo e il culetto che ancora pulsava al ricordo delle sue dita, si morse il labbro inferiore sentendosi terribilmente impaziente: voleva saltarle addosso, voleva scoparla con tutto se stesso! - Dovrei scusarmi... ma sono sicuro che non ti sia affatto dispiaciuto, vero Raiko? - le chiese birbante, mentre se la mangiava con gli occhi, deciso a non perdersi neppure uno dei suoi movimenti sinuosi, così meravigliosamente perfetti e perversi. Si accomodò su quei cuscini come una regina assisa sul suo trono... e sicuramente Raiko avrebbe apprezzato come quegli occhioni variopinti si sarebbero sgranati per lei quando, teatralmente, avrebbe spalancato le gambe o come quel delizioso, minuto corpicino si tese quando le sue dita, le stesse che gli avevano violato il culo, scoprirono quella fica perfetta che, come un fiore colmo di nettare, si ritrovò a colare di nuovi umori.
    Il demonietto si leccò le labbra che prima si era morso e il suo sguardo, da quella femminilità perfetta, risalì agli occhi della guerriera: - Non ho alcuna intenzione di privarti del mio sguardo. Devi sapere quanto amo il tuo sapore e la tua fica... - assicurò, prima di gattonare con la giusta lentezza verso di lei. Raiko era abbastanza alta e lui sufficientemente minuto perché non si perdesse neanche un dettaglio di quella schiena flessuosa, del culetto sodo e gonfio che tanto aveva stretto o della codina morbida, invitante che tremolava a ogni "passo"... oppure di quel cazzo durissimo ed enorme che dondolava ipnotico assieme ai piccoli, turgidi capezzoli blu. Finalmente quel breve tragitto fu colmato e il demonietto posò le sue morbide, piccole manine sui suoi fianchi procaci, mentre portava il visetto in linea col suo. - Sei così bagnata che posso sentire il tuo odore già da qui... è così intenso, credo che potrebbe diventare il mio profumo preferito, sai? - le confessò, premendo e strusciando quella verga durissima e bollente proprio su quella femminilità fradicia. - Cazzo, ho così voglia di scoparti... voglio proprio distruggerti questa fica perversa, voglio fotterti fino a ridurti come prima! - soffiò proprio sulle sue labbra, mentre le manine risalivano fino ad afferrarle morbidamente il volto e si premeva con tutto il suo corpicino delizioso contro il suo. Sembrava volerle dare uno di quei baci che ti tolgono il fiato anche molto dopo essersi esauriti, che fanno tremare le gambe e ti rendono bollenti nei punti più riposti... eppure, quella deliziosa boccuccia scivolò di lato e finì inaspettatamente sul suo orecchio, che si dedicò a leccare con la punta della lingua. - Però non possiamo farlo, giusto? Dobbiamo andare avanti un passo alla volta, vero? Per il rituale, per il nostro legame... - miagolò perverso, prima di mordicchiarle il lobo con le zannette e allontanarsi con l'aria furbetta di un bambino che ha appena commesso una bella marachella. - E ti prometto che, quando avrò finito con la tua fica, passerò al tuo culo: ho tanto, tanto da farti pagare. - un'autentica promessa, fatta guardandola negli occhi e scivolando piano su di lei, finché non fu tutto disteso tra le sue gambe, col visetto davanti a quella fica meravigliosa che guardò bramoso. Finalmente! Era tutta, tutta sua... le afferrò i fianchi con le piccole, morbide mani e dopo un lungo sospiro di piacere, soffiato direttamente in quella carne esposta, la baciò. Un piccolo, dolce bacio che si darebbe alla propria ragazza e che lui dedicò a quella femminilità tanto laida, così meravigliosamente perversa, bagnandosi le labbra dei suoi umori; non la leccò, non usò affatto la lingua poiché fu un contatto quasi pudico, prima di scioglierlo e, guardandola, leccandosi sensualmente le labbra con la punta della lingua. - Chissà... magari il legame è già abbastanza forte perché tu possa sapere che ne penso del tuo sapore senza bisogno che te lo dica io? Vediamo, voglio proprio provare... - quasi ridacchiò, tanto era infantilmente divertito da quel piccolo dispetto, prima di far scivolare fuori quella lunga, oscena lingua blu e dedicarle una lenta, profonda leccata dal perineo al clitoride a cui ne seguì un'altra e un'altra ancora. Quella lingua era assurdamente vellutata e diabolicamente morbida, così tanto che Raiko avrebbe bramato averla dentro di sé... e Bowen si sarebbe dispettosamente rifiutato di accontentarla. Avrebbe, però, pensato intensamente al messaggio che avrebbe voluto condividere con Raiko, nella speranza che il loro legame fosse già sufficientemente stretto da non essere univoco: - Costringimi a leccarti come si deve! - le sarebbe arrivato questo messaggio? C'è da dire che, se non le fosse arrivato con le parole, forse avrebbe potuto leggerlo in quegli occhi che la guardavano provocatori... quanto, invece, al suo sapore, aveva davvero bisogno di sapere che la trovava semplicemente squisita? Il demonietto pensava di no e che avrebbe dovuto soltanto inondarlo e basta di umori.
     
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    Il desiderio che Raiko leggeva negli occhi di Bowen era una sensazione incredibile da descrivere. Sentiva le sue carni tremare, la gola bruciare, la sua intimità che quasi si lamentava come una bocca vogliosa mentre si lasciava ammirare in quel modo, aveva chiaramente un debole per quel demonietto e ancor di più per quello sguardo perverso, quasi diabolico, mentre la fissava. Le labbra della guerriera non riuscivano a trattenere l'istinto di deformarsi in un osceno sorriso impaziente, e anche mentre si spalancava le carni con le dita quei polpastrelli si animavano di spasmi continui come se cercasse in ogni modo di trattenere l'eccitazione dandosi un minimo di consolatorio piacere da sola. Ma non poteva bastare, non più, ciò che voleva era quel dannato diavoletto perverso su di sé, e lo voleva adesso. Quando se lo ritrovò davanti dopo il lungo rituale di attesa che lo fece gattonare sul letto, l'istinto di gridare e dirgli di ficcare quel grosso cazzo dentro di lei fu fortissimo, e dal modo in cui il bacino assecondava lo sfregarsi della sua mascolinità era ovvio che più che un pensiero era probabilmente una certezza, ma sapeva anche che bruciare le tappe frettolosamente sarebbe stato un vero spreco e rischiava soprattutto di vanificare il rito che stavano cercando di completare, quindi espirava rumorosamente un fiato così caldo da risultare quasi visibile ad occhio nudo, e mugugnava frustrata mentre lo fissava negli occhi, lasciando inturgidirei suoi capezzoli senza vergogna.
    N-non possiamo... il rituale...
    Mugugnava poco convinta, muovendo il capo in un lento e poco convinto diniego, mentre la sua carne lo invitava sempre di più a farsi avanti. Lo fissava, leccandosi le labbra frettolosamente per trattenere l'istinto di baciarlo e gettarsi su di lui per cavalcarlo fino alla morte, si mordeva il labbro inferiore alzando il capo e scoprendo il collo mentre le dita diventavano sempre più impazienti. La voglia di infilarne quante più possibile nella sua fica e aprirla fino a che non avrebbe ceduto e supplicato per quel cazzo era immane, ma riuscì a trattenersi perché poteva sentire il suo odore, la sua eccitazione, la sua voglia. Bowen non l'avrebbe delusa. Il suo respiro sulla pelle della guerriera la faceva tremare vistosamente, il piccolo bacio con cui esordì la presentazione a quel fiore perverso che lo supplicava strappò a Raiko uno squittio entusiasta ed eccitato, ma non le bastava, tanto che per un momento la vide chiaramente agitare il bacino come se lo stesse provocando. Poi finalmente tirò fuori quell'oscena lingua, ma per quanto solcasse la carne di Raiko dal basso verso l'alto, lo faceva solo per provocarla, costringendola a trattenere mugugni frustrati alla ricerca di uno stimolo migliore. Raiko si ritrovò a sospirare esasperata, voleva forse tirare fuori il lato più violento di lei? Ma Raiko non era una sadica, non somigliava affatto a Domino, anzi ogni volta che lo aveva respinto fino a quel momento si era sentita profondamente in colpa. Il rituale non era ancora abbastanza forte per stabilire una connessione a corta distanza tra i loro pensieri, ma ciò che si comunicavano con lo sguardo era chiaramente più che sufficiente per capire ogni cosa. Mordendosi il labbro inferiore, Raiko prese l'iniziativa e decise di lasciarsi completamente andare...
    Se non ti avvicini... io... farò un macello...
    Mentre bisbigliava quelle parole eccitate, Bowen vide chiaramente la sua carne aprirsi con degli spasmi vistosi, e schizzi di umori caldissimo si fecero strada verso di lui. Raiko aveva trattenuto i suoi orgasmi il più possibile fino a quel momento, e ora squirtava in maniera oscena e vergognosa verso di lui. Poteva lasciarsi schizzare in quel modo e sprecare tutto quel ben di dio... oppure succhiarlo come solo lui sapeva fare.
     
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    L'impazienza mordeva le carni di entrambi e, mentre si avvicinava gattonando in quella maniera perversa, il demonietto notò che le membra di Raiko si facevano sempre più tese, sempre più frementi proprio come se fossero intrise di una forza che non riuscivano a sfogare in alcun modo. Forza? No, bisogno era la parola più corretta e gli occhi grandi, brillanti del piccoletto si fecero ancora più compiaciuti, ancora più bramosi nel sentirsi così tanto desiderato. Adorò come Raiko, sia pure a fatica e senza convinzione, concordò con lui che ancora non potessero congiungersi e fu una fortuna, perché anche per lui era un sacrificio non da poco e che riusciva a sostenere soltanto appellandosi alla sua natura dispettosa e, soprattutto, all'idea di quanto Raiko sarebbe diventata bella perdendosi totalmente nel desiderio e nella lussuria.
    Il bacio che dedicò a quella fica fradicia, pulsante gli donò un piacevole brivido d'impazienza lungo e la schiena e il suo cazzo, premuto contro il materasso, pulsò quasi ferocemente mentre non tratteneva la golosità e si leccava le labbra già lucide di umori. Il versetto che sfuggì a Raiko, però, era uno sprone addirittura migliore della dolcezza irreale dei suoi succhi e il demonietto, avendo cura di mostrarle quella lingua oscena, prese a leccarla con perizia e piacere... sebbene in maniera non adeguatamente profonda. Era ovviamente una provocazione, quel birbante voleva vederla perdere ogni traccia della sua materna dolcezza o, più semplicemente, godersi altri squittii impazienti e la danza frenetica di quel bacino insoddisfatto: era certo che, se avesse smesso di muoversi del tutto e lasciata la sua lingua tutta fuori, ci avrebbe pensato lei a farsela strusciare addosso, tanto era bisognosa di lui! Accarezzò questa diabolica idea per qualche istante, poi la guerriera attirò la sua attenzione con un'affermazione (minaccia?) che gli parve un po' oscura, almeno finché il suo corpo non gliela spiegò: Bowen aveva ancora le sopracciglia corrucciate e gli occhioni velati dal dubbio, quando le carni di Raiko si spalancarono ancora di più e, dopo un osceno e bellissimo palpitare, esplosero in schizzi bollenti; fu colto di sorpresa e proprio quegli occhioni sempre così birbanti si sgranarono e mostrarono un tale stupore da divenire ancora più belli, ancora più graziosi. Durò poco, però, perché le sue labbra si curvarono in un sorriso su quelle decisamente più perverse della guerriera e lasciarono scivolare quella lingua oscena, lunghissima dentro di lei.
    La sete che aveva accompagnato il demonietto fino ad allora non si era placata per qualche leccata e non poteva lasciarsi scappare neppure una goccia da quella deliziosa, bollente sorgente: spalancò la boccuccia il più possibile, tanto che le zannette appuntite premettero contro il pube e le natiche della donna, aiutandosi così a colmarla totalmente di quella lingua interminabile, assurdamente vellutata e morbida. Respirare era una piccola impresa ma al demonietto non importava affatto, la sua vera priorità era non perdere neppure un rivolo di quei deliziosi umori e scoparla con la sua lingua meglio di come avrebbe fatto un cazzo vero; quello, infatti, più che un cunnilingus era un amplesso vero e proprio, con quella lingua oscena che la scopava senza sosta e, al tempo stesso, stimolava in maniera diabolicamente precisa, attenta punti che una verga non avrebbe mai potuto toccare, quantomeno in quel modo. Voleva ogni schizzo che aveva conservato per lui, voleva tirarle fuori ogni goccia del suo piacere! Per questo motivo le abbraccio i fianchi con la braccia, stringendosi ancora di più a lei e scopandola con ancora più impazienza, mentre istintivamente agitava i fianchi e quindi il cazzo contro il materasso.
    Quando tutti quegli orgasmi si esaurirono, Bowen rese i suoi movimenti più morbidi e delicati in modo da accompagnarla dolcemente alla fine dell'acme e, allo stesso tempo, continuare ad assaporarla il più possibile; alla fine si staccò, mostrandole mentre tirava fuori quella lingua lucida di umori centimetro per centimetro, guardandola provocatoriamente negli occhi. - Il tuo sapore, Raiko... il tuo sapore è... - sollevò la schiena e, reclinando appena il capo all'indietro, mugolò il suo piacere, come anche soltanto nominarlo lo rendesse pazzo di godimento. - Meraviglioso! Non posso più farne a meno! Era questo che volevi? Rendermi schiavo della tua fica? - le chiese mentre ancora si leccava le labbra bagnate e col cazzo enorme, durissimo, che pulsava in maniera quasi dolorosa. Immediatamente si slanciò su di lei, le circondò il collo con le braccia sottili, il visetto a qualche respiro di distanza dal suo e, soprattutto, quel cazzo enorme, turgidissimo premuto contro la sua femminilità violento. - Lo so, cosa credi? Lo so che mi cavalcherai fino a farmi sbavare, fino a farmi perdere la voce... - sussurrò lascivo, provocatorio sulle sue labbra, premendosi di più contro quel corpo meraviglioso, quelle tette semplicemente perfette. - Giocherai ancora col mio culo, lo so, lo so... - quasi un miagolio accompagnato da uno sguardo brillante di un giocoso, lascivo rimprovero mentre strusciava quell'asta mostruosa su quella fica fradicia. - ...però non mi importa. Sai perché? - non le diede il tempo di formulare una risposta, perché sollevò i fianchi e, guardandola attentamente negli occhi, la riempì lentamente, un centimetro alla volta, di quella carne oscena e pulsante; fu una spinta lenta, profonda in cui tutto il corpicino del demonietto si strinse di più a lei e divenne un più caldo mentre lentamente, ma inesorabilmente, la spalancava fino ad arrivare alla cervice. Finalmente, quando entrambi i loro pube si baciarono, miagolò un gemito bollente sulle sue labbra e le sorrise perverso, felice. - Non mi importa perché ho ammirato il tuo viso mentre ti apri per me. - si protese il più possibile verso le sue labbra e la baciò con passione, cercando la sua lingua mentre i suoi fianchi iniziavano a muoversi e a scoparla con decisione. Sì, il demonietto non le avrebbe dato modo di abituarsi e avrebbe preso a scoparla con forza, sbattendole dentro tutto quel cazzo osceno, facendo schioccare oscenamente le sue gonadi contro quelle natiche meravigliose, mentre si strusciava con tutto il corpicino vellutato su quello prosperoso, perfetto della guerriera: davvero sarebbe arrivato il tempo di sentirsi sopraffatto dal suo desiderio... ma ancora non era il momento! E per tutto il tempo in cui sarebbe stato sopra di lei, con le labbra unite alle sue, avrebbe marchiato a fuoco nella sua memoria ognuna delle espressioni, ognuno degli spasmi che avrebbe attraversato quel viso meraviglioso.
     
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    Quella provocazione perversa le era costato un osceno rossore sul volto, alimentato da un principio di vergogna per quello che stava facendo pur di ricevere il piacere tanto agognato, ma la ricompensa compensò qualsiasi prezzo e la goduria si impossessò rapidamente della mente e del corpo di Raiko. I canini della guerriera facevano capolino dalle labbra inferiori strette in una morsa che tentava invano di trattenere i suoi gemiti e gli acuti suoni che la sua gola produceva in risposta a quegli stimoli. Ma anche se lei tentava disperatamente di tenersi da parte, distaccata dal tutto per non apparire disgustosamente oscena, la sua femminilità era di tutt'altra idea: si contorceva, si agitava, grondava e si scaldava quasi pietrificandosi in risposta ai colpi vogliosi di Bowen, assecondandolo e abbandonandosi a lui come a volergliene chiedere ancora, ancora e ancora, una disperata preghiera che assumeva connotazioni sempre più oscene man mano che i denti di Raiko scivolavano sulle sue labbra e la bocca si apriva sempre di più.
    La tua ingordigia... mi fa godere... ancora... ancora... leccami... mordimi... prenditi tutto!
    Riusciva a stento a parlare, ma starsene ammutolita era ancora più difficile: doveva esplodere di vergogna proprio come stava facendo la sua fica, fargli sentire il suo desiderio in ogni modo, e sapeva che quei versi non bastavano più, per questo non si trattenne nel parlare, nella speranza che quelle lussuriose parole lo stimolassero ancora di più. Cercò di riprendere fiato ma Bowen la incalzò, approfittando del momento migliore per poterla aggredire, piazzandosi su di lei, stordendola mentre gli faceva sentire quel cazzo durissimi contro la sua fica oramai ridotta ad un colabrodo, morbidissima e bollente in seguito a quel bacio perverso. A stento era riuscita a rimettere la lingua in bocca e ansimava rumorosamente davanti a quello sguardo perverso, Bowen le parlava e lei voleva rispondergli ma non riusciva a fare niente che non fosse respirare profondamente in modo che i movimenti del diaframma spostassero la sua carne, facendole gustare quel grosso cazzo che la minacciava. Sembrava supplicarlo con gli occhi di non lasciarsi più frenare da lei, oramai non era più in grado di farlo e anche se ci avesse provato non sarebbe stata soddisfatta. Lo voleva, e proprio mentre aspettava quella risposta finalmente si sentì riempire. Ancor prima di iniziare a gemere Raiko aveva già portato entrambe le mani sulle natiche di Bowen, spingendolo e tirandolo verso di sé per non farlo indietreggiare di un solo passo, e gli occhi della guerriera si spalancarono rapidamente lasciando che la gola si spezzasse in un verso di pura emozione. Bowen avrebbe sentito quella fica letteralmente divorarlo, centimetro dopo centimetro, come se lo stesse risucchiando al suo interno, tanto che quando finalmente i loro bacino si unirono le grandi labbra sembravano quasi voler circondare anche le sue gonadi, intrappolandolo in un perverso massaggio, come se gliele stesse succhiando avidamente. L'espressione di Raiko mentre veniva penetrata era impagabile: gioia, estasi, un canto perverso che si trasformò in un lungo grido di piacere, le dita si ancorarono alle natiche di Bowen come a volerlo intimare di non uscire mai più da dentro di lei, dandole solo lo spazio per poter continuare a penetrarla. Le gambe si chiusero intorno ai fianchi del demonietto come poteva, assecondando i suoi movimenti e aiutandolo ad entrare più forte che poteva, mentre lei col bacino si spingeva verso di lui rendendo il tutto ancora più intenso.
    Scopami... scopami... scopami! Fammi tua! Più forte! Fammi gridare! Non avere pietà! La mia fica ti vuole... io ti voglio! Non resisto!
    Non esitò un solo istante ad avvicinarsi a lui per poter ricambiare quel voglioso bacio, erano amanti a tutti gli effetti a quel punto, e nessuno dei due voleva darsi un freno.
     
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    Raiko era semplicemente perfetta e non c'era un solo punto del suo corpo in cui lo sguardo del demonietto non si sarebbe perso estasiato: ogni singola fibra delle sue membra, ogni singolo lembo di pelle meritava occhiate bramose e devote insieme, tanto che il demonietto sperimentava l'assurda frustrazione di non potersi beare di ogni dettaglio contemporaneamente, trovandosi costretto a focalizzare la sua attenzione ora su quelle splendide, enormi tette sobbalzanti, ora su quel ventre allenato che si tendeva per lui, per i movimenti della sua lingua; l'elenco potrebbe continuare ma il Cavaliere trovò, forse inaspettatamente, uno spettacolo che da solo valeva più degli altri: il volto di Raiko, infatti, stava venendo trasfigurato dalla dura lotta che il suo imbarazzo stava ingaggiando col piacere e con la lussuria. Vedeva come quei perfetti lineamenti fossero rigidi, contratti dalla vergogna... e vedeva anche il piacere che li faceva tremare, che minacciava di distorcere le sue labbra in un sorriso laido, che attraeva quei meravigliosi occhi verso l'alto. Bowen vedeva tutto questo e se ne pasceva con non meno ingordigia di come beveva i suoi umori o contorceva la lingua nelle profondità della sua fica.
    Certo, così poteva sembrare che il demonietto avesse il controllo ma non era propriamente così, perché si sentiva bruciare e il cazzo gli doleva per quanto fosse duro, tanto che quando Raiko proruppe in quella richiesta oscena, mostrando quanto lo desiderasse semplicemente non fu più in grado di trattenersi oltre: saltarle addosso, strusciarle la verga sulla fica bollente e sussurrarle sulle labbra tutti i suoi pensieri più laidi fu soltanto una necessità che andava soddisfatta, senza stare a tergiversare o a trattenersi, dopotutto chi è che trattiene il fiato senza un motivo valido? E non c'era, sotto al cielo, un solo motivo valido perché non dovesse scoparla fino a perdere la voce e sfinirsi totalmente! Finalmente la vergogna nel viso della guerriera andò in frantumi e sentirla ansimare soltanto perché le premeva l'asta contro la femminilità fradicia fu uno sprone migliore di qualunque invocazione perversa, tanto che il demonietto la penetrò pochi attimi dopo, guardandola negli occhi per non lasciarsi sfuggire la più piccola delle sue reazioni. Sospirò di piacere, socchiudendo un attimo gli occhi, quando finalmente la cappella la solcò e poi sparì dentro di lei, prima di riaprirli e fissarli in quel volto splendido, che desiderava ardentemente venir travolto dal piacere; sorrise, perverso, nel sentirsi afferrare per le natiche sode prima ancora di sentirla gemere e amò il grido bramoso, perverso che proruppe da quella gola che tanto desiderava mordere succhiare.
    Tutto il tempo aspettato, tutto il desiderio accumulato ben oltre la sua capacità di disciplinarsi... ne era valsa totalmente, magnificamente la pena. La fica di Raiko era un paradiso di liquido e bollente desiderio, era velluto intriso di miele e l'unica cosa che desiderava era spingersi sempre più a fondo, riempirla totalmente fino a smarrire se stesso e ogni cosa che non fosse la brama di fotterle finanche l'anima. Se la guerriera proruppe in un verso di puro godimento, il demonietto la imitò subito dopo, socchiudendo gli occhi e inarcando la schiena all'indietro quel tanto che bastava per mostrarle il suo collo vellutato, invitante tutto in tensione assieme al resto del torso, contratto dallo sforzo e dal piacere. Era più che meraviglioso, era perfetto e quando finalmente i loro pube si congiunsero e le sue gonadi premettero gonfie, cariche su lei tornò a guardarla con un'espressione totalmente, assolutamente laida. Espressione che si accentuò alla disperata, perversa preghiera di Raiko: lo pregò di scoparla, lo pregò di fotterla con tutte le sue forze e Bowen gemette dal desiderio, baciandola con foga mentre allontanava i fianchi per darle l'affondo violento, intenso che desiderava. Quell'enorme cazzo palpitante si abbatté su di lei con una furia del tutto imparagonabile alla lenta delicatezza con cui l'aveva conquistata prima, col demonietto che si sentiva magnificamente circondato, imprigionato da Raiko: le sue mani e le sue gambe gli circondavano i fianchi, gli artigliavano il culo pieno e tutto il suo corpicino letteralmente sprofondava in quello perfetto e giunonico della donna. - Sì... SI'! Cazzo, sì! Ti voglio anch'io, voglio distruggerti la fica! - dovette gridare, staccandosi di colpo dalle sue labbra e guardandola con gli occhioni sgranati e quasi spiritati, assurdamente famelico, prima di fiondarsi a baciarla nuovamente, gettandole le braccia al collo e stringendola in un abbraccio totalmente abbandonato ma, non per questo, meno feroce. Tutto il corpicino del demonietto premeva sul corpo della donna e, se il peso era assolutamente trascurabile, così non era per la forza che sprigionavano quei fianchi così perversamente androgini: sotto la pelle diabolicamente vellutata i muscoli del demonietto erano puro acciaio e i suoi fianchi si muovevano spietatamente violenti, sbattendole quell'enorme, turgido cazzo con tutta la forza che erano capaci di sprigionare.
    Eppure non era ancora abbastanza, Bowen voleva molto, molto di più! Il corpo di Raiko era così dannatamente perfetto, così assurdamente invitante che avrebbe voluto avere un altro paio di braccia proprio come Adam e almeno un'altra bocca... e il suo potere lo ascoltò, poiché l'oscurità iniziò a colare calda, densa su Raiko. Aveva imparato a conservare Artiglio sulla sua pelle, nelle zone in cui era nera, in modo che non lo ingombrasse e che qualcuno non potesse pensare di rubarlo (Evelynn, per esempio... sebbene con lei questo trucco potrebbe non avere molto successo) e adesso stava reagendo ai suoi desideri sciogliendosi e cadendo come pioggia di tenebra sul ventre e sul seno della guerriera; immediatamente si rese sottile e aderente come una seconda pelle e iniziò a ricoprire un'ampia parte del torace di Raiko che, però, l'avrebbe percepita con lo stesso calore e la stessa consistenza della pelle di Bowen. Era come se il demonietto la stesse accarezzando con tutto il corpo o con le mani o con le labbra, mentre quella marea oscura cresceva e le avvolgeva i seni, il ventre e il clitoride; il demonietto era molto abile a controllare il fulcro del suo potere e mentre era impegnato a fotterla e a baciarla ferocemente, Raiko avrebbe sentito la stessa bocca che era unita alla sua succhiarle i capezzoli e il clitoride, leccarle le grandi labbra e scivolare sempre più in basso, fino a dare un bacio appassionato al suo ano. Voleva farla impazzire, voleva darle un piacere tale da farla godere come mai prima di allora e, proprio per questo, l'oscurità risalì anche sul collo della donna, stringendolo come prima aveva fatto quel collare spezzato dal suo cazzo, fino a raggiungere le labbra e unirsi a quelle del demonietto: Raiko avrebbe avuto la sensazione che un'altra bocca, gemella della prima, si fosse aggiunta e quasi immediatamente una lingua d'oscurità si sarebbe fatta largo nella sua bocca, unendosi alla danza perversa che già veniva consumata. Quel folle bacio a tre durò ancora a lungo, mentre tutte le zone erogene di Raiko venivano spietatamente stimolate e lui continuava a scoparla senza alcun riguardo proprio come lei gli aveva chiesto... poi il demonietto si staccò, sebbene il bacio non si concluse affatto: il lembo di oscurità era sulle sue labbra e la lingua di oscurità continuò imperterrita la sua danza.
    Vieni per me, Raiko... vieni ancora! Voglio scoparti così tanto! Mi sento le palle così piene... ti scoperò per ore, per ore! - non era un discorso particolarmente lucido ma era assolutamente sincero e diceva cose a dir poco vere: malgrado non avesse fatto altro che schizzarle il suo piacere addosso o dentro davvero quelle gonadi apparivano assurdamente gonfie e pesanti, tanto che sbattendo contro il suo perineo producevano un forte e osceno schiocco bagnato. Schiocco che venne seguito dal morso del demonietto su quel collo delizioso, che succhiò mentre le sue mani strizzavano quelle tette già avvolte dalla sua oscurità e i cui capezzoli stavano venendo succhiati con spietata abilità. - Vieni, Raiko, schizzami tutto addosso... - soffio al suo orecchio con una voce assurdamente sensuale, prima di gemere in maniera oscena e leccarle l'orecchio come se fosse un paio di labbra da convincere a schiudersi. Raiko avrebbe potuto resistere a così tante, frenetiche, oscene stimolazioni? E, soprattutto, voleva resistere?
     
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    L'entusiasmo di Bowen, espresso non solo con i fianchi ma anche con la voce, stava facendo impazzire Raiko di gioia e di piacere. Sentirlo così preso da lei, mentre la desiderava in maniera tanto oscena, era così eccitante da farla tremare mentre gemeva, e tanto si sforzò di stringere le pareti della sua fica il più possibile per farlo godere, fallendo miseramente per colpa degli umori che circondavano quel cazzo meraviglioso, condannandolo ad affondare con una facilità disarmante dentro di lei, quasi frustrante. Il piccoletto però era sufficientemente dotato per non trasformare minimamente quell'amplesso in qualcosa di banale, e anzi Raiko ne godeva senza timidezza, gridando assieme a lui mentre assecondava i suoi movimenti, gemendo di oscena gioia senza nascondere quanto fosse fottutamente eccitata al momento.
    Lo sento! Lo sento! Mi stai scopando così forte! I tuoi fianchi contro i miei sono così rumorosi! Sento tutta la tua forza! Aaaaaaahnn...!!
    Parlare stava diventando difficile, non solo perché il piacere le annebbiava la mente, ubriacandola di sensazioni che di rado aveva provato prima di quel momento, ma oltretutto sentiva che quella bocca avrebbe potuto usarla per qualcosa di meglio, e inevitabilmente cercava le labbra di Bowen per potersi sfogare, leccandole e baciandole il più possibile, senza smettere mai di ansimare rumorosamente. Insaziabile quanto lei, Bowen decise di utilizzare il suo potere per rendere le cose ancora più interessanti, e la povera Raiko non se ne rese neanche conto fino a che non provò a muovere le gambe per stringerlo meglio, accorgendosi solo a quel punto che il suo corpo stava come venendo ricoperto da una tuta di pelle nere fatta di oscurità, in realtà parte delle abilità di Bowen nella manipolazione della sua arma. Ma certo... dopotutto era in parte demone, ovviamente, l'ombra faceva parte del suo corpo, della sua carne e del suo spirito, e poteva usarla anche per far godere le sue amanti. Con questo pensiero in testa, Raiko non si irrigidì e si abbandonò a quell'abbraccio mostruoso, offrendosi a lui con tutto il corpo e godendosi quelle sensazioni amplificate dalle penetrazioni del demonietto. Godeva con lunghi sospiri mentre sentiva le carni stimolate, guizzava con acuti eccitati quando i capezzoli venivano punti e si scioglieva di pura passione mentre il bacio sembrava trasformarsi in un abbraccio lussurioso. Si spinse ancora contro quel corpo minuto per concedersi a lui e fargli sentire quanto calda stava diventando, segno inequivocabile della sua eccitazione. Non si stava nascondendo in nessun modo, si stava concedendo a lui come se fosse soltanto sua.
    SI! Siii! Siiiiiih! Sto per venire! Lo sento! Veniamo insieme Bowen! Vieni dentro di me! Voglio sentire tutto il tuo seme dentro il mio ventre! Fallo uscire tutti ti prego! Scopami mentre vieni dentro di me!
    o fissava dritto negli occhi mentre pronunciava quelle parole perverse, gioiosa ed eccitata, impaziente di riceverlo mentre si abbandonava completamente a lui. Lei avrebbe resistito il più possibile, cercando di trattenersi, perché raggiungendo il culmine assieme avrebbero goduto di più. Quando l'avrebbe sentito affondare con più forza, avrebbe trasformato quelle suppliche in grida, iniziando a spruzzare fiotti di umori caldissimi dalla sua fica contro quel corpicino stupendo, contorcendo le grandi labbra in una nenia oscena e priva di tregua, risucchiandolo dentro di sé come se fosse impaziente di prendere ogni goccia della sua virilità e non lasciare neanche una goccia sprecata.
     
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