Il terzo incomodo

per Hina

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    Dalla terza vita

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    Sentire la carne di Adam pulsare anche attraverso gli strati di stoffa le fece mordere il labbro inferiore, stuzzicata da quella sensazione meravigliosa, non riuscì proprio a resistere a premergli il piede addosso per studiarsi la forma e la durezza. Notò un lampo di pudicizia passare nello sguardo di Adam e bastò quel piccolo secondo per farle pensare a numerosi situazioni in cui avrebbe potuto mettere alla prova la sua resistenza, vedere fin quando l'avrebbe assecondata, e quando invece si sarebbe vergognato. Aveva così tante voglie da sfogare con lui, e sapeva che se si giocava bene le carte avrebbe potuto farlo. Le sue numerose fantasie vennero interrotte dalla voce di Bowen che ammise chiaramente che si stava comportando in quel modo proprio per metterla alla prova. Nonostante ciò però non fece nulla per tirarsi indietro. Hilda pensò che mostrandosi disponibile dopo quel rimprovero, avrebbe dovuto farlo preoccupare poiché poteva smascherarlo da un momento all'altro, invece non si tirò affatto indietro continuando a provocarla e offrendosi a lei ancora meglio avvicinandosi per permetterle di carezzarlo meglio con i piedi. Faticò davvero moltissimo a trattenere un sorriso entusiasta: non poteva crederci che Bowen comunque ci stesse provando lo stesso. Non aveva paura di ferire Adam? Lo faceva proprio perché lui non si stava accorgendo di niente? Oppure stava aspettando il momento giusto per metterla in cattiva luce con Adam? Sentiva il cuore battere più forte per l'ansia che le stava montando in pancia, e non poteva farci niente, doveva vedere fin dove si sarebbe spinto. Adam però era altrettanto meritevole di attenzioni: adorava vederlo impacciato e preoccupato che qualcuno potesse vederlo, ma cedeva comunque alla lussuria e si spinse meglio contro di lei. Il piede di Hilda iniziò a strusciarsi contro la patta dei pantaloni, come se volesse masturbarlo lentamente. Cedette anche alla tentazione di risalire con l'altro piede anche sulla gamba di Bowen, ma con lui fu più "delicata", poiché si limitò a poggiare le punte dei piedi sotto la sua patta dei pantaloni, sollevando leggermente le dita dei piedi per sentire il peso di quelle morbidissime gonadi su di esse. Forse fu troppo diretta, ma quello sarebbe stato un modo più veloce per scoprire se era una farsa o se aveva intenzioni di andare fino in fondo in quel gioco di provocazioni. Nel frattempo, mentre i suoi piedi si deliziavano delle virtù dei suoi commensali, le sue dita invece saggiarono le labbra di entrambi. Hilda ridacchiò divertita nel vedere la lingua azzurra di Bowen che la provocavano, facendole pentire di non aver abusato anche della sua bocca la volta scorsa. Sembrava così flessibile e lui sembrava saperla muovere molto bene. Adam invece le mostrò la sua natura passionale, ciucciandole le dita che lei gli offrì più che volentieri.
    Ecco così, godiamoci al serata senza pensieri.
    A quel punto la mente di Hilda aveva iniziato a viaggiare verso lidi molto più perversi e sentì chiaramente di volerli entrambi, insieme. Sentiva un calore al basso ventre farsi fin troppo insistente, e distratta da ciò che stava facendo, le sembrò che il tocco di Adam fosse più bollente che mai. Dovette trattenere il respiro, e sussultò appena, facendo vibrare i suoi seni nella scollatura. Solo dopo quel tocco si accorse che era già umida di umori, le piacque così tanto che non si rese conto di aver guardato Adam famelica ed eccitata. Le venne una gran voglia di baciarlo, di premergli quella mano contro la propria carne più forte, ma ebbe la forza di non cedere ai suoi impulsi. Inarcò leggermente i fianchi, così da offrirsi a lui e permettergli di toccarla come più desiderava. Iniziava a diventare sempre più difficile concentrarsi, ma Bowen era un abile compagno di giochi poiché le suggerì di continuare quel piccolo giochetto con il cibo che stavano facendo. Gli sorrise maliziosa per poi guardare ancora più divertita Adam che protestò dicendo che non voleva essere imboccato, specificando "con le dita" che diede una idea alla perversa Vampira.
    Ho un idea per rendere felici entrambi. affermò allegra afferrando un altra crocchetta fritta fra le dita. Guardò giocosa prima Adam e poi Bowen.
    Vi imboccherò a modo mio, così diventiamo più intimi. Stasera diventeremo amici inseparabili. si portò la pietanza alla bocca e la addentò lasciandone metà fuori da essa, si avvicinò ad Adam ma prima che lui potesse fare altrettanto, gli fece un occhiolino ed usò un dito per frapporlo fra i due, per fargli capire che dopo sarebbe toccato a lui. Si avvicinò a Bowen, porgendogli la crocchetta vicino alla bocca, con il chiaro messaggio che voleva che la addentasse. Attese che Bowen stesse al gioco, se avesse accettato ed avesse addentato la crocchetta, Hilda avrebbe azzerato le distanze per rubargli un mezzo bacio. Mentre lo faceva però guardava intensamente Adam, come se quel gesto fosse stato fatto unicamente per lui, cercò di rendere più chiaro quel concetto premendo il piede con un pochino più forza contro la sua erezione, masturbandolo con più decisione.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    I pensieri di Adam avevano subito un'improvviso rallentamento e buona parte della sua attenzione si era velocemente spostata tra le sue gambe e sulle sue dita: non avrebbe saputo spiegare come fosse finito a farsi masturbare dalla sua ragazza (e a ricambiarla) in un ristorante strapieno e davanti al suo amico... ma era proprio quello che era successo e, sebbene tale consapevolezza ogni tanto gettava in lui lampi di pura vergogna e timore, non avrebbe saputo fermarsi neppure volendo. Certo, avrebbe potuto chiudere le gambe per impedirle di stimolarlo oltre, magari riportando la sua mano sul tavolo ma, la sola idea di fare una sola di queste cose lo gettava nella costernazione più profonda: privarsi del contatto col suo piede, infatti, sarebbe stato peggio che strapparsi l'aria dai polmoni, senza contare che quando immaginava la scena gli veniva una voglia terribile di scendere sotto e baciare fino allo sfinimento quel piede perfetto, altro che allontanarlo! Quindi, anche se col corpo teso dal desiderio e dal timore di venir scoperto, la tiranide scivolava sempre più verso il desiderio e l'abbandono... almeno finché qualcosa non l'avesse strappato da quell'irresistibile malia.
    Al contrario del suo amico, invece, Bowen era una vera e propria fucina di pensieri e, in parte, di cattive intenzioni: se, infatti, aveva azzardato quella lieve carezza soltanto per provocare Hilda e spingerla a fare un passo falso, adesso si trovava nella situazione letteralmente inversa! Non capiva come ci fosse finito (in questo era uguale ad Adam) e non sapeva nemmeno come tirarsene fuori o, peggio ancora, se voleva farlo. In realtà, all'inizio aveva proseguito quelle carezze prendendo il suo apparente benestare come uno scherzo, una provocazione da parte della vampira stessa che, avendo mangiato la foglia, non aveva paura a rendergli pan per focaccia... ma, come una sfera in un piano inclinato, presto la situazione aveva preso a sfuggirgli di mano e a subire un'accelerazione del tutto inaspettata. Ne ebbe una prova esemplare quando aprì le gambe, attendendo spavaldo una sua reazione: la vampira, infatti, non si fece attendere e dopo avergli carezzato gradevolmente il polpaccio, portò la punta del piede sulle sue gonadi, in un contatto delicato ma non per questo meno erotico; sul momento il demonietto sbarrò i suoi occhioni fin troppo graziosi e, istintivamente, fremette appena (decisamente di piacere, piuttosto che di paura), prima di rivolgerle uno sguardo davvero stupito. Chissà cosa sarebbe potuto accadere, chissà quale scelta avrebbe compiuto il demonietto (starsi zitto? Rivelare tutto? Una delle molte possibilità tra questi due estremi?), se un gesto di Adam non avesse orientato i suoi pensieri in una direzione molto specifica: la tiranide, infatti, aveva appena sussultato e sospirato in maniera davvero languida, a seguito di una stimolazione davvero, davvero piacevole. Improvvisamente, lo sguardo del demonietto si fece totalmente malizioso e rivolse un adorabile ghignetto complice in direzione di Hilda, deliziato da quanto stava accadendo. Era ovvio, infatti, che fosse finito in un... intrigante gioco di coppia! O meglio, c'era da appurare quanto Adam fosse consapevole della situazione (a giudicare dalla faccia che stava facendo non era consapevole di niente) ma il demonietto si sentì assolutamente titolato a proseguire con quei contatti clandestini, spingendo in avanti il bacino in modo che Hilda potesse percepire quanto morbide e, allo stesso tempo, pesanti fossero le sue gonadi.
    In realtà, malgrado l'espressione poco sveglia (ma molto, molto languida) che Adam aveva in faccia, fu ancora in grado di accorgersi di aver lasciato trasparire un po' troppo la sua eccitazione, tanto che i suoi splendido occhi azzurri, dapprima opachi dal desiderio, s'illuminarono di un evidente timore e il suo volto arrossì, mentre istintivamente allontanava di poco il bacio dal piede di Hilda. Fu soltanto un attimo, però, perché tornò immediatamente a guardarla negli occhi e, con un'espressione colpevole, tornò a premersi contro di esso, intensificando le carezze dispensate dalle sue dita. Avrebbe voluto addirittura scusarsi, dirle che non avrebbe mia voluto allontanarsi da lei e che lo aveva fatto istintivamente... ma non poteva! E, da bravo innamorato, la cosa lo costernava moltissimo: temeva che, in quel breve rifiuto, Hilda potesse vederci chissà che cosa o adombrarsi in qualche modo, quindi decise di mostrarle quanto, invece, fosse coinvolto rendendo quelle dolci carezze alla sua femminilità del vero e proprio petting. - Noi, veramente, vorremmo goderci... la tua compagnia, più che la serata. Vero, Adam? - rispose il demonietto, scoccando un'occhiata maliziosa all'indirizzo del suo amico che, assorbito com'era da quanto stava facendo (e ricevendo), non ci fece nemmeno caso. - Verissimo... - sussurrò, infatti, guardando negli occhi la sua amata, sorridendo felice e deliziato al tempo stesso. Aveva, infatti, trovato già umida la sua femminilità e l'idea che lei si fosse bagnata così in fretta per lui, non solo gli aveva fatto perdere un battito dalla felicità ma, soprattutto, aveva squagliato i suoi timori come un ghiacciolo a ferragosto. Di più, in quegli occhi scintillanti di gioia e desiderio, la vampira avrebbe potuto scorgervi dell'apparentemente fuori luogo tenerezza, come se l'idea stessa di saperla così sensibile a lui avesse toccato le corde più profonde del suo amore, addolcendolo. Ma se avesse nutrito dei timori per via, forse, di quel sentimento inaspettato... Adam li avrebbe fugati con un gesto molto, molto diretto: scostò con le dita le sue mutandine, scoprendo così quella femminilità già rorida per poi riprendere ad accarezzarla delicatamente, sì, ma stavolta pelle contro pelle.
    Senza realmente volere, Adam dovette alzare di molto la temperatura per Hilda che, non solo sussultò facendo vibrare i suoi seni in una maniera irresistibile, ma gli rivolse uno sguardo così famelico ed esplicito che lui, letteralmente arrossì e trattenne il respiro davanti a lei. Naturalmente Bowen non si perse un solo istante e si convinse definitamente di averci visto giusto: era chiaro che anche Adam stava facendo qualcosa a Hilda e, insomma, il suo amico non si sarebbe mai comportato così se non avesse voluto coinvolgerlo in quella situazione! Per questo motivo fece quella proposta così maliziosa e Adam, lungi dal vederci qualcosa di più che una delle consuete provocazioni del suo amico, decise di rincarare la dose richiedendo per sé qualcosa di più. - Uuuh, davvero? Sentiamo, sono proprio curioso... - esclamò il demonietto deliziato, spingendo in avanti il bacino cosicché Hilda potesse muoversi più agevolmente, mentre le continuava a carezzarle la coscia in maniera sempre meno delicata e sempre più sensuale, dannatamente erotica.
    Mi piace questa idea! - commentò allegro Adam, nel vedere Hilda con una crocchetta tenuta tra le labbra, in un modo che lo invitava a prendersene metà... e a fare non solo quello. Si avvicinò a lei senza esitazione, con gli occhi socchiusi e le labbra schiuse, pregustando già la sua bocca... e trovando, però, il polpastrello del suo dito. La guardò confuso, mentre lei gli faceva un occhiolino complice e si rivolgeva a Bowen: immediatamente un brivido si propagò per tutto il suo corpo e guardò con gli occhi sgranati i due che, lentamente, avvicinavano le loro labbra. Che razza di gioco era quello!? Non si aspettava che volesse fare qualcosa del genere anche con Bowen! Quest'ultimo, invece, ridacchiò e rivolse alla vampira un sorrisetto da vero monello, prima di afferrare tra i denti quella crocchetta e spezzarla a metà dopo qualche attimo d'attesa, guardandola negli occhi maliziosissimo, ritenendo fosse saggio fermarsi lì per il momento, anche perché la sua manina aveva letteralmente artigliato quella coscia meravigliosa e le stava trasmettendo tutto il suo desiderio senza bisogno che lo facessero anche le sue labbra.
    Invece, ancora una volta la vampira li stupì entrambi e di parecchio: un attimo dopo, infatti, annullò ogni distanza e gli rubò un bacio, gustandosi tutta la sorpresa che esplose in quegli occhioni graziosissimi; in effetti era difficile prendere di sorpresa il demonietto, ma quando ci si riusciva si poteva assistere all'incredibile carineria del suo visetto, finalmente espressa senza ghignetti monelli o sguardi maliziosi a sporcarla. La faccia più stupita, però, la fece Adam che per un attimo si sentì gelare, tanto che divenne immobile come una statua di sale... poi, gli occhi della vampira si fissarono splendidi sui suoi e la stimolazione al suo membro si fece più intensa, tanto da spezzare la sua immobilità con un lieve, piacevolissimo sussulto; di più, la sua asta pulsò violentemente e gli fece male, come se all'improvviso non ne potesse più di quella prigione di stoffa, tanto da sgomentarlo: davvero si era eccitato così tanto nel vedere la sua donna baciare un altro? Non poté fare a meno di chiedersi cosa avesse di sbagliato... poi, una consapevolezza lo trafisse: Hilda stava guardando lui per un motivo! Non voleva tradirlo, non voleva umiliarlo mostrando di desiderare un suo amico, bensì gli stava chiedendo di coinvolgerlo nella loro intimità, nel loro piacere. Era una proposta perversa, oscena forse ma... non poteva certo dire di essere a digiuno di situazioni simili, anzi! Inoltre aveva già partecipato a qualcosa di simile con Bowen, quindi che male c'era? Nessuno, tranne la sua spontanea inquietudine: Hilda non era come Clerice o Raiko, non era una donna che semplicemente stimava e desiderava, era qualcuno d'infinitamente più importante e non voleva perderla. Per un attimo soppesò la possibilità di fermarla, di chiederle di smetterla: se lo avesse fatto era certo che sia lei che Bowen avrebbero fatto marcia indietro ma... davvero poteva costruire il legame, la relazione che sognava con lei se non riusciva a fidarsi di lei? E poi Hilda era una donna evidentemente esigente, perversa: per amore, forse, avrebbe potuto contenere questo lato di sé ma non voleva portarla all'insoddisfazione o a rinunciare a una parte di sé! Distolse, quindi, lo sguardo dal suo, imbarazzato di tutto quello che aveva pensato e sopraffatto dall'intensità dei suoi occhi, ma le volle dimostrare che accettava cosa stava accadendo, che accettava ogni parte di lei, non solo riprendendo a stimolare con le dita la sua femminilità scoperta ma aumentando l'intensità del suo tocco, scivolando tra le sue grandi labbra e picchiettando delicatamente sul clitoride. - Wow, Hilda... mi piace davvero la tua idea! Però... - Bowen, nel frattempo, la guardava semplicemente vorace e se Hilda avesse indagato col suo piede, avrebbe scoperto che in quel momento aveva un'erezione pressoché granitica, non meno esplosiva e fastidiosa di quella che tormentava Adam. - ...c'è ancora un po' della mia parte sulle tue labbra. - aggiunse, in un sussurro dannatamente erotico, prima di avvicinarsi alle sue labbra e dare loro una lenta, sensuale leccata con la sua lingua lunga e spaventosamente morbida. Non un solo granello di panatura sarebbe rimasto su quelle labbra invitante, che subito divennero lucide della sua saliva, una saliva decisamente più dolce rispetto a quella degli umani o di altre razze. Naturalmente scoccò anche uno sguardo birbante ad Adam, come a dirgli "ecco, adesso tocca a te", prima di staccarsi e ghignare birbante proprio in direzione di Hilda. - Deliziosa, davvero deliziosa. - naturalmente non si stava riferendo alla crocchetta e stava anche per aggiungere un "perché non l'assaggi anche tu, Adam?" soltanto per punzecchiarlo un altro po', quando questi mostrò che la misura era già colma così.
    La tiranide, infatti, non perse tempo neppure a pensare e agì con un'istintività deliziosamente violenta: con la mano impiegata a stimolarla, infatti, l'afferrò per un fianco e la baciò voracemente e appassionatamente. Anche se aveva accettato di partecipare a quel gioco, infatti, la provocazione di Bowen era del tutto intollerabile! A dimostrazione, infatti, di quanto lo avesse infiammato non solo la limonò senza decenza alcuna, intrecciando la sua lingua più corta (perlomeno in forma umana) alla sua, che succhiò e mordicchiò frenetico ma, dopo averla tratta a sé, portò nuovamente la mano sulla sua femminilità e qui, senza troppi preamboli, la penetrò col medio; fu audace e determinato, ma non mancò di attenzione e lei era sufficientemente bagnata per evitare sgradevoli frizioni. Certo, la posizione non era delle migliori e, in effetti, Adam stava rischiando parecchio ma voleva farle sentire che era lui il suo uomo, voleva mostrarlo a Bowen, a tutti i presenti! Il demonietto lo guardava divertitissimo e deliziato, sebbene con una punta d'invidia: avrebbe voluto fare di più che semplicemente strizzarle la coscia ma, a causa delle sue dimensioni, non poteva! Era qualcosa di davvero frustrante... e fu in quel momento che gli venne un'idea: visto che Adam sfruttava la sua stazza, lui avrebbe fatto appello ai suoi poteri! Manipolò l'oscurità del suo pugnale, da cui non si separava mai, affinché si sciogliesse sulla gamba della vampira e, velocemente, iniziasse a risalire lungo il suo corpo: si ispirò alle capacità di Clerice e benché lui non potesse renderla impalpabile come i suoi disegni, poteva farla diventare più sottile di un foglio di carta, mantenendola comunque morbida e calda, come la sua pelle. Hilda, quindi, si sarebbe sentita avvolgere lungo la coscia da questo tiepido, morbido nastro di oscurità che sarebbe salito verso il suo ventre, verso il suo sterno come una lunga, devota lingua che voleva percorrerla con una sola, lunga leccata, finché non trovò i suoi seni, concentrandosi nella parte inferiore nascosta dal vestito e, soprattutto, sui suoi capezzoli, che furono immediatamente ricoperti e vennero strizzati, titillati e succhiati come se ci fossero due bocche vere a prendersi cura di essi.
    Bowen trovò molto appagante tale situazione e decise di limitarsi a questo, mentre Adam finalmente metteva fine a quel bacio fin troppo lungo. - Sei davvero deliziosa. - sussurrò bollente sulle sue labbra, che non resistette a non morderle di nuovo, ancora vorace malgrado il bacio appena interrotto. Fu distratto soltanto da un leggero, sardonico applauso che Bowen gli dedicò. - Bravissimo, è evidente quale sia il tuo "piatto" preferito su questa tavola, Adam. Solo... non credi che dovresti essere un po' più discreto? Hai dato spettacolo. - disse, con un sorriso da vero monello sul volto, mentre Adam si guardava attorno e notava che, effettivamente, in molti gli lanciavano occhiate furtive tra lo scandalizzato e il divertito. Adam si sentì mancare la terra da sotto ai piedi e arrossì violentemente, guardando costernato prima a Hilda e poi il suo amico: quello era un locale di classe, non poteva fare cose simili! Si stavano spingendo troppo oltre! - O-oddio... s-scusatemi! - balbettò e fu già tanto che riuscì a non nascondersi il viso tra le mani... non che fosse possibile, dato che malgrado la scusa il suo medio era ancora dentro Hilda. - Nahhh, non ti scusare... mi piace vedere i parrucconi scandalizzati. Anzi, tocca di nuovo a me, vero? Il suo vale almeno come due assaggi. - e senza nemmeno aspettare una conferma, prese una delle minuscole e bellissime tartine che avevano portato assieme agli altri antipasti: essendo un ristorante di classe sembrava buonissima e aveva un aspetto tanto bello quanto invitante, una piccola opera d'arte culinaria che Bowen teneva tra le dita... e che, rivolgendo uno sguardo malizioso a entrambi, posò sulla punta della lingua, che estese in maniera fin troppo sensuale, se non addirittura oscena. Adam lo guardò inorridito: quello era anche peggio del suo bacio! - U-un a-attimo, r-ragazzi, noi dovremmo... - provò a dire ma Hilda era veramente interessata a sentire cosa avrebbero dovuto fare? Non avrebbe preferito, invece, fare ciò che voleva? Forse avrebbe dovuto aiutare Adam a rilassarsi... e, in effetti, aveva molte possibilità a portata di "mano", più o meno.
     
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    Bowen non reagì male quando provò a posizionare il piede fra le sue gambe, la guardò stupito come se non si fosse aspettato che Hilda si spingesse a tanto. Trattenne il fiato per un momento in attesa di scoprire la reazione a quel gesto ma ancora una volta venne stupita dal fatto che il demonietto ghignò divertito e continuò a provocarla premendosi contro il suo piede per farle saggiare meglio la morbidezza dei suoi testicoli. Quindi non temeva affatto le conseguenze e forse esattamente come lei, gli piaceva cavalcare le onde delle emozioni forti. Nello stesso istante, Adam invece si scostò per un attimo dal suo tocco del piede, attirando nuovamente l'attenzione di Hilda che incuriosita lo guardò, scoprendo nei suoi occhi di nuovo quel momento di pudore, le venne naturale ad Hilda pensare che forse voleva darsi un contegno, e magari chiederle di fare una pausa per non scatenare troppo la sua natura più selvatica. Hilda infatti rimase un momento ferma aggrottando le sopracciglia un pizzico perplessa in attesa di vedere un messaggio anche solo con uno sguardo da parte sua, invece le scoccò una occhiata colpevole e subito dopo tornò a premersi contro di lei. Le sue carezze divennero più intense, e capì che in realtà Adam non voleva smettere per nessun motivo. Dovette trattenere il fiato per dissimulare un brivido di piacere che le attraversò il corpo, facendole arrossare le guance. Iniziava a desiderare di più, ma non poteva di certo esagerare dato che erano in un luogo pubblico e circondati da persone. Cercò quindi di fingere normalità, sorridendo ai due ragazzi che le dicevano che volevano godersi la SUA compagnia, dicendolo in modo malizioso ovviamente. La sorprese che Adam diede corda al suo amico senza mostrare alcun segno di gelosia: che stesse accettando il fare malizioso e complice di Bowen?
    Ooh ne sono onorata. rispose civettuola, cercando di carpire meglio le intenzioni di Adam. La risposta fu che in realtà lui era totalmente distratto dal discorso dato che le scostò le mutandine per carezzarla direttamente, facendo sussultare per un secondo la vampira che non si aspettò tanta audacia. Si morse il labbro inferiore, trattenendo con forza un gemito che uscì in un respiro più pesante. La situazione si era scaldata rapidamente da entrambe le parti, e quando Hilda riuscì a rubare un bacio a Bowen e vide nei suoi occhi la sorpresa e l'imbarazzo, la deliziò così tanto che non riuscì a fare a meno di ridacchiare divertita e maliziosa. Era evidente che Hilda a quel punto aveva allargato un pochino di più i confini di quel perverso gioco, l'unica incognita che era rimasta era se ad Adam poteva stare bene. Con l'ansia che le attanagliava la gola tornò a guardare Adam, le mancò un battito quando vide i suoi occhi sbarrati nel guardarli scioccato. Era evidente sia ad Hilda che a Bowen che mille pensieri gli stavano attraversando il cervello e cercava di capire cosa diamine stava succedendo. Era il momento in cui lui avrebbe deciso dove sarebbe finita la serata e con immenso stupore la risposta arrivò tramite le dita di Adam: esse si insinuarono dentro di lei, togliendole il respiro per un attimo, facendola rabbrividire ed eccitandola da impazzire. Era totalmente distratta dalle dita del suo amante al punto che non sentì nemmeno cosa aveva detto Bowen, percependo solo il tocco caldo della sua lingua sulle labbra che la rese languida e desiderosa di un intenso bacio. Doveva essere così leggibile sul suo volto poiché fu Adam a soddisfare quel desiderio che le stava bruciando dentro intensamente. Quando la sua bocca finì contro quella di Adam, non riuscì a fare a meno di mugugnare eccitata, come un infante che aveva spasimato per il suo pasto dato in ritardo. Lo ricambiò con lo stesso ardore, infilandogli la lingua in bocca senza alcun freno inibitorio, soffocando un gemito nella sua bocca quando il dito medio di Adam si fece strada in lei. Lui avrebbe sentito chiaramente la sua carne contorcersi attorno a quel dito come se avesse voluto risucchiarlo dentro di lei per sempre. Come se non bastasse già quello, anche Bowen voleva far sentire la sua presenza sorprendendola con quello strano tocco oscuro sulla pelle. Hilda ne era sensibile dato che non era un tocco fisico normale ma intriso di energia. Le sue iridi lampeggiarono per un momento di energia perversa, ed una fame insaziabile la tormentò. Se avesse potuto avrebbe strappato i vestiti a quei due e li avrebbe scopati su quel fragile tavolino davanti a tutti. In passato probabilmente lo avrebbe fatto anche a costo di finire poi dietro le sbarre, ma in quel periodo della sua vita era una insegnante e non poteva scatenare un tale scandalo. Quindi non le restò che subire e godersi ogni tocco, ogni intenso brivido che la stava scaldando e la faceva sentire viva. Per un momento si era totalmente dimenticata di tutto, di dove si trovasse, stava avvicinando la mano sulla cintura dei pantaloni di Adam quando il bacio si esaurì e lui le sussurrò a fior di labbra quanto fosse deliziosa. Hilda gli sorrise complice, non preoccupandosi affatto del suo rossetto ormai sbavato, leccandosi le labbra giocosa.
    Anche tu non sei niente male. affermò interrotta poco dopo dall'applauso di Bowen che cercò di riportare entrambi al presente. Anche Hilda si guardò attorno ma invece di sentirsi colpevole iniziò a ridacchiare parecchio divertita dalla situazione. Fortunatamente la tovaglia del tavolo aveva nascosto perfettamente cosa stessero facendo realmente, ma il bacio che si erano scambiati era stato a dir poco osceno per le signore per bene che frequentavano il locale e mormoravano scandalizzate. Bowen decise di continuare il loro simpatico giochetto, andando a prendere una tartina per posizionarla sulla sua lingua. Hilda rise ancora complice e divertita, ma cercò di far rilassare Adam continuando a masturbarlo tramite il piede. Si avvicinò alla tartina offerta da Bowen mentre la sua mano andò a posarsi contro quella di Adam che la stava tormentando dolcemente. Lo carezzò e gli spinse la mano contro il proprio sesso mentre le sue labbra si schiusero sulla punta della lingua di Bowen, inglobò la tartina e la sua lingua nella propria bocca, richiudendo le labbra su quell'appendice, succhiandolo dolcemente, mentre si tirava via la tartina che divorò con gusto. Sollevò le punte dei piedi che fino a quel momento stavano sotto le gonadi di Bowen per tastare più in alto e scoprire che anche Bowen era durissimo. Si sentì invadere da una ondata infuocata di desiderio, che la portarono a massaggiare con i piedi entrambi gli uomini con più decisione. Mugugnò deliziata fingendo di aver apprezzato tantissimo la tartina, ma a quel punto Hilda sentiva di volere molto molto di più. Sentire quelle erezioni contro i suoi piedi la facevano sentire sempre più bollente, era sempre più fradicia di umori e la mente sempre più stordita dal desiderio. Con un gomito spostò una forchetta facendola cadere a terra, dopo il piccolo tintinnio Hilda portò una mano sulla propria bocca esclamando un "ops".
    Scusate ragazzi... disse maliziosa, togliendo i piedi dai suoi due amanti, e invitando Adam a togliere la mano poiché subito dopo Hilda scese dalla sedia inginocchiandosi a terra per poi spostare la forchetta sotto al tavolo. Sollevò la tovaglia infilandosi sotto di esso, sparendo alla vista dei commensali dato che la tovaglia distanziava dal pavimento di pochi centimetri. Hilda si sentiva come una bambina che si apprestava a fare un nuovo gioco. Non lo aveva mai fatto prima di allora e si sentiva molto entusiasta. I ragazzi avrebbero sentito le dita di Hilda trafficare con le loro zip dei pantaloni, e se avessero guardato verso il basso, ci avrebbero trovato Hilda che con un dito sul naso gli faceva segno di fare silenzio, poi avrebbe usato la tovaglia per coprire il misfatto trascinando le sedie ancora più vicino al tavolo per averli più vicini. Senza tanti complimenti e con una certa fretta, avrebbe tirato fuori le loro erezioni dai pantaloni, e quando sarebbero guizzati finalmente liberi dalla stoffa, Hilda sorrise estasiata ed eccitata a quella visione. Li afferrò entrambi iniziando a masturbarli lentamente, scoprendo le loro cappelle dalla pelle. Il loro odore di maschio le diede alla testa e silenziosa non aspettò oltre, leccando lascivamente il cazzo di Adam, dalla base fino alla punta su cui diede un osceno bacio, saggiando quella punta bollente come se fosse stato il più delizioso dolce del mondo. Poi fece lo stesso con Bowen continuando a masturbare con la mano Adam. Una volta che riuscì a prendere le distanze giuste, allora si gustò per primo Adam, facendo scivolare il suo membro in bocca cercando di prenderlo tutto infondo alla gola, lo succhiò e se lo gustò inzuppandolo di saliva, poi fece lo stesso con Bowen, facendogli saggiare le profondità della sua gola e la pericolosità dei suoi canini. Avrebbe potuto continuare in quel modo fino a farli venire, bevendo il loro seme, ma se lo avesse fatto non solo rischiava di uscire da sotto il tavolino inevitabilmente sporca di seme, ma avrebbe spento i loro bollenti spiriti, rischiando di rovinare la complicità che si era creata fra quei tre. Quindi fece la cosa più diabolico che le venne in mente: ovvero sfruttare il desiderio ormai impossibile da fermare. Smise improvvisamente di stimolarli ed uscì da sotto il tavolo mettendosi in piedi, sistemandosi la gonna e poggiando la forchetta sul tavolo. Guardò prima uno e poi l'altro con uno sguardo parecchio penetrante, mordendosi il labbro inferiore con una maliziosità impossibile da fraintendere.
    Vado in bagno. affermò allontanandosi dal tavolo ancheggiando vistosamente verso la direzione dei bagni del locale. Se avessero guardato bene, avrebbero notato dei piccoli rivoli di umori che le scivolavano fra le cosce. Prima di imboccare il corridoio si voltò verso di loro, guardandoli di nuovo intensamente nella speranza che avrebbero carpito il messaggio che voleva che la seguissero. Infondo il suo piano era quello: dargli un piccolo assaggio così che non avrebbero potuto aspettare o rifiutare un tale invito. Hilda ovviamente non doveva usare la toilette, li stava aspettando dietro la porta del bagno dedicato ai disabili, l'unico che aveva una porta normale ed aveva abbastanza spazio per dare sfogo alla loro perversione. Che avrebbero fatto i ragazzi?
     
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    Il bacio con Hilda fu semplicemente mozzafiato per entrambi i ragazzi: per Adam, ovviamente, il cui mondo concise con le labbra della sua amata finché furono congiunte alle sue e per Bowen che, tra l'eccitato e l'invidioso, assisteva impotente a quella magnifica esplosione di passione. Adam amò ogni singolo momento in cui le loro lingue danzarono furiosamente, in cui il suo dito medio venne risucchiato dalle sue carni e la mano bagnata da quegli umori bollenti, che sapeva già essere deliziosi; avrebbe voluto tenere gli occhi aperti, fissi su quelli della vampira ma, semplicemente, il piacere era troppo e le sue palpebre si fecero pesanti dopo pochi attimi, ma anche con gli occhi socchiusi la sua passione non venne meno e si mostrò devoto al piacere della sua amata, incalzandola con spinte attente e profonde nella sua femminilità e vezzeggiando quella lingua meravigliosa, che leccava e succhiava con assoluta attenzione. Quando, finalmente, quel lunghissimo bacio ebbe fine, le sospirò il suo piacere sulle labbra lucide della sua saliva e le sussurrò quello che non era un semplice complimento, ma una verità incisa sulla radice stessa della sua anima.
    D'altronde come poteva non essere assolutamente deliziosa? A bacio concluso riaprì gli occhi e vide lo spettacolo meraviglioso del suo volto eccitato, dei suoi occhi brillanti di desiderio e il rossetto sbavato sulla bocca, che lo invitava a un nuovo bacio per far sparire ogni traccia di disordina... o, chissà, per amplificarlo ulteriormente. La guardò pieno di desiderio e di amore insieme, semplicemente folgorato dalla sua sovrumana bellezza e Hilda avrebbe anche potuto credere che gli stesse dedicando ognuno dei suoi battiti, in quel momento, poiché era assolutamente vero. Insomma, un momento molto romantico fatto salvo per quella masturbazione reciproca e che, però, s'interruppe (il momento, non certo la masturbazione!) con l'applauso e le parole del demonietto, deciso a riprendere i suoi spazi. Sebbene, infatti, avesse fatto notare loro che avevano scandalizzato il loro "pubblico" di austeri ricconi, non aveva alcuna intenzione di placare i bollenti spiriti di nessuno, anzi: la reazione imbarazzata di Adam fu molto divertente, ma gli preferì quella divertita e maliziosa di Hilda. Era incredibile che un tipo perfettino come Adam avesse fatto colpo su una donna simile! Ma, a ben pensarci, dietro il pudore della tiranide c'era parecchio perversione in cui sprofondare... come aveva già avuto modo di vedere.
    In ogni caso, se nel corso di quel bacio si era accontentato di usare il suo potere per stimolarle i capezzoli e carezzarle perversamente il corpo, sentiva il bisogno di qualcosa di più ed è per questo che le propose di continuare quel loro gioco perverso: pose una tartina sulla lingua e invitò, in maniera piuttosto oscena, Hilda a prenderla. Quest'ultima reagì proprio come aveva sperato, cioè ridacchiando divertita e, un attimo dopo, si ritrovò le sue labbra attorno alla lingua; la vampira non perse tempo e, dopo aver mangiato la tartina, succhiò diligentemente la sua lingua, mugolando in una maniera semplicemente erotica: gli occhi del demonietto divennero di fiamma e gli angoli della sua bocca si piegarono in un perverso sorriso, mentre con la punta di quella lingua davvero lunga, carezzava la bocca della vampira, concentrandosi sulla sua lingua e sul suo palato, in piccole leccatine davvero erotiche. D'altronde, la sua lingua non era soltanto molto lunga ma, soprattutto, era a dir poco vellutata, morbida e piacevole al tatto oltre ogni dire, oltre che cosparsa di una saliva dolciastra, davvero invitante. Il bacio in sé lo risultava e sebbene Adam non poté evitare di farsi pungere dalla gelosia, a una simile vista, i gesti che Hilda gli dedicò riuscirono a tranquillizzarlo: non solo, infatti, continuò a masturbarlo col piede ma, soprattutto, poggiò la sua mano sulla sua, invitandolo a continuare con quella stimolazione. Invito che la tiranide non si lasciò sfuggire, poiché rese i movimenti della sua mano ancora più profondi e veloci, tanto che - in una sala perfettamente silenziosa - si sarebbe potuto sentire un inconfondibile, osceno rumore bagnato.
    Per Adam quel gesto significava molto, poiché la sua decisione di assecondarla in quel gioco perverso era precaria, potenzialmente soggetta a ripensamenti e sotto attacco da parte delle sue insicurezze, quindi sapere che lei lo desiderava profondamente, anche da "distrarsi" in un momento di forte coinvolgimento col suo amico... gli riempiva il cuore di gioia e metteva a tacere, sia pure momentaneamente, tutti i suoi dubbi. - Anche io sono "niente male", Occhibelli? - le chiese birbante il demonietto, spingendo il bacino in avanti in modo che potesse masturbarlo più agevolmente. Neanche la birbanteria del suo amico, però, riuscì a incrinare lo sguardo adorante e innamoratissimo che Adam stava rivolgendo alla sua amata, tanto che quando questa fece cadere la forchetta la guardò per un attimo confuso, non comprendendo la malizia del suo tono di voce... mentre gli occhi di Bowen s'illuminarono di una consapevolezza a dir poco entusiasta. - Prego, prego Hilda... - ridacchiò, infatti, mentre la vampira terminava il contatto con le loro erezioni e chiedeva ad Adam di spostare la sua mano. Lui la guardò abbastanza confuso ma ubbidì comunque, prima di sgranare gli occhi assolutamente sorpreso quando comprese quali fossero le sue intenzioni: - C-cosa... cosa vuoi fare? A-aspetta, Hilda, p-parliamone! - balbettò, decisamente rosso in volto mentre guardava sgomento la sua amata e il suo amico e gettava occhiate preoccupate sugli altri tavoli, spaventato che qualcuno potesse notare cosa stava accadendo: fare una cosa simile in un ristorante tanto prestigioso, dopo aver attirato l'attenzione (e la disapprovazione) di tutti era un'autentica follia! Avrebbe dovuto fermarla, invitare entrambi alla razionalità... peccato che, a parte queste proteste balbettate e a voce abbastanza bassa (sia mai che qualcuno potesse sentirlo), non fece altro, anzi quando ormai la vampira era sotto al tavolo, allargò istintivamente le gambe per consentirle un pieno accesso alla sua virilità. - Oh no, no... oh sì, sì! - le reazioni dei due furono piuttosto... speculari e complementari, anche perché così come il volto di Adam esprimeva sgomento e imbarazzo, quello di Bowen era assolutamente raggiante e sorrideva in maniera davvero perversa. Eppure, quali che fossero le loro emozioni, Hilda si ritrovò a dover gestire due turgidissime, bollenti erezioni, che semplicemente balzarono fuori dalla loro prigione di stoffa non appena abbassò la zip dei pantaloni.
    Erano così eccitati che le loro cappelle risultavano già ampiamente scoperte e a Hilda bastò qualche tocco per scoprirle totalmente, mentre quelle dure e larghe aste pulsavano semplicemente gioiose tra le sue dita. Sia Adam che Bowen fremettero appena, spingendo ancora di più i bacini in avanti e mettendo ulteriormente in mostra le loro rispettive virilità, che apparvero perfettamente visibili nella lieve penombra sotto al tavolo. La verga di Adam era deliziosamente candida, tranne per il rosa leggero della cappella e pulsava quasi minacciosa, con le vene ben in vista, mentre quella di Bowen non solo poteva vantare un colore alieno come quel blu tendente all'azzurro ma, soprattutto, appariva invitante come una caramella gommosa e, in effetti, risultava incredibilmente vellutata sebbene non fosse meno dura di quella del suo amico. A Hilda bastò afferrare entrambe quelle verghe, perché dalle cappelle sgorgasse una perversa gocciolina, neanche fosse il loro personale modo di salutarla dopo una fin troppo lunga assenza.
    Per Adam trattenersi fu difficilissimo, poiché gli bastò la prima, meravigliosa leccata per fremere e sospirare in maniera fin troppo rumorosa, tanto che si trovò costretto a mordersi il labbro inferiore per evitare di lasciarsi sfuggire altri versi ambigui, sebbene Hilda gli strappò comunque un nuovo sospiro non appena gli baciò la cappella, poiché la sua verga s'irrigidì ancora di più e pulsò violentemente, con l'uretra che si dilatava in maniera convulsa neanche fosse un bocca supplice; emise persino un verso di disappunto quando, dopo quel bacio, Hilda si staccò per dedicarsi a Bowen che, dal canto suo, non ebbe la minima esitazione a premerle contro quella verga tanto invitante quanto grande, decisamente troppo per un corpicino minuto come il suo, mentre non lesinava sospiri e le portava una mano tra i capelli, a carezzarle la nuca in maniera davvero perversa. Dettaglio che non sfuggì al suo amico che se ne ingelosì pure di più di quanto, sotto al tavolo, stava facendo la sua amata, al punto che quando questa tornò da lui, fece lo stesso ma in maniera decisamente più possessiva: forse non si può definire un errore, ma prese quella decisione col tempismo sbagliato, poiché Hilda decise di accoglierlo nella sua gola.
    Adam sbarrò gli occhi ed emise un debole (ma assolutamente perverso) verso strozzato mentre tutta la sua enorme, durissima asta sprofondava in quella bocca meravigliosa: inutile dire che si sentì immediatamente a casa e sebbene volesse provare a resistere, lasciandole al contempo spazio per agire come voleva, non ce la fece e strinse la presa sulla sua nuca, spingendo la sua asta nella sua gola con le spinte più intense e violente che gli riuscisse di fare seduto e cercando di essere il più possibile discreto. Insomma, le scopò la bocca senza troppi complimenti, tanto che Hilda avrebbe sentito quella carne bollente e ingombrante scorrerle nella gola e le gonadi, gonfie e pesanti, premerle una, due volte sul labbro inferiore e sul mento. Adam era in paradiso e aveva quasi del tutto dimenticato dove si trovava quando, all'improvviso, un imprevisto glielo ricordò: - I signori sono pronti a ordinare? - compito e silenzioso, un elegante cameriere si era avvicinato al loro tavolo e si stava rivolgendo proprio ad Adam che, in quel momento, stava premendo la testa della sua ragazza contro il suo cazzo! La faccia di Adam divenne il parossismo del panico e della vergona in un battibaleno, tanto che immediatamente lasciò andare il capo di Hilda. - EH?! AH! Oh... i-io n-non... lo s-ohh. Mmmmmhhhi... s-sembrah chhe-eeeh... - le capacità linguistiche di Adam si sciolsero come neve al Sole e dovette fare uno sforzo titanico per rendere dei gemiti di piacere, terribilmente spontanei, una parvenza di parole. - Il mio amico vuole dire che la sua ragazza è... mh, al momento assente. Ordineremo al suo ritorno. Però... ci potrebbe volere un po', ha avuto un grosso contrattempo. Grosso e particolarmente duro da risolvere. - s'inserì il demonietto, con molte meno difficoltà a parlare per ovvi motivi, sebbene infarcì quel breve discorso di allusioni davvero maliziose. Il cameriere guardò i due assolutamente stralunato, assolutamente confuso ma fece un leggero inchino e girò i tacchi, mentre un Adam prossimo all'ebollizione si sforzava di sorridergli tenendo ben serrate le labbra, timoroso di potergli gemere in faccia. Così non fu e finalmente l'uomo si levò dai piedi, con Hilda che si allontanava al contempo dalla sua erezione... erezione che, malgrado la paura e l'imbarazzo era rimasta sempre turgidissima, anzi negli attimi più concitata s'era fatta ancora più dura e aveva pulsato nella sua gola con furia: quanto diamine era perverso, in realtà?! Beh, non più di Bowen, poiché anche quest'ultimo non ebbe problemi a mantenersi durissimo e quando, finalmente, fu il suo turno di saggiare le abilità di Hilda, l'accolse con un gemito lieve ma non troppo, decisamente udibile sotto al tavolo e non solo. - Ooohhh, adesso sì che capisco come mai Adam si è innamorato di te, Hilda! - fece il demonietto, spingendo il bacino in avanti e gustandosi la meraviglia di quella gola calda e accogliente, che dilatava in maniera non dissimile da come faceva Adam. Anche la sensazione pericolosa dei suoi canini lo eccitava, tanto che non aveva remore a spingervi contro la sua carne in una maniera che non gli procurava alcun dolore, ma gli strappava dei brividi davvero intensi.
    Inutile dire che Adam lo guardò male ma, all'improvviso, entrambi i loro sguardi si rivolsero verso Hilda che, con loro dispiacere, si era staccata dalle loro erezioni ed era risalita, poggiando la forchetta incriminata sul tavolo. Era... bella da far male e il desiderio dei due esplose con una violenza tutta inaspettata, dopotutto non erano col cazzo di fuori sotto al tavolo? E, soprattutto, non erano duri e impazienti per lei, di lei? Rimasero a guardarla tra l'estatico e il vorace per qualche attimo, poi lei gli disse che sarebbe andata al bagno e, con una grazia senza pari, si voltò e vi si diresse ancheggiando. Avrebbe potuto percepire i loro sguardi voraci correrle lungo la schiena e fissarsi, famelici, sul suo fondoschiena che danzava a ogni passo. Entrambi erano troppo presi da lei per pensare e fare alcunché, finché Hilda non si voltò un'ultima volta e li guardò in una maniera tale che entrambe le loro erezioni fremettero impazienti. Poi sparì dentro al bagno e rimasero a fissare il vuoto per qualche istante, prima di guardarsi negli occhi per un lungo momento, in silenzio. - Te lo dico soltanto perché ci tengo a te, Insetto Stecco: se non te la senti, dimmelo e io mi sto qui. Me ne vado, pure, se vuoi. Ma... dimmelo adesso. - parlò per primo Bowen, serio e guardando il suo amico negli occhi: Hilda lo aveva fatto uscire fuori di testa ma non voleva che Adam si sentisse trascinato in qualcosa di cui si sarebbe pentito il giorno dopo. Adam abbassò lo sguardo e stette in silenzio per qualche attimo, prima di rialzarlo e guardarlo negli occhi deciso. - No... mi fido di te e di Hilda. Tu... prova soltanto a... fare il bravo. - non riuscì a finire la frase che gli venne da ridere, quella raccomandazione non aveva assolutamente senso, non in un contesto simile! - Ci proverò e adesso muoviamoci, non lo sai che non si fanno aspettare le ragazze? - ridacchiò il demonietto, sistemandosi alla bell'e meglio e alzandosi, subito imitato da Adam. Entrambi si diressero verso il bagno cercando di non dare nell'occhio ma... a parte il fatto che i loro occhi bruciavano d'impazienza, le loro patte erano oscenamente gonfie ed evidenti, tanto che sarebbe bastata qualche occhiata indiscreta a capire fin troppe cose.
    Adam aveva il cuore in gola, poiché anche se aveva accettato e sebbene si fidasse davvero di entrambi... era comunque qualcosa di nuovo e, a suo modo, spaventoso. Ma ormai non poteva più tornare indietro e non voleva nemmeno farlo, eccitato com'era. Il tragitto verso il bagno gli parve più lungo di quanto non fosse e, arrivato alla porta, stette qualche attimo di troppo, prima di provare impacciato a bussare. - Oh, quante stronzate: entra! - fece il demonietto, che letteralmente aprì la porta di colpo e ve lo spinse dentro, prima di entrare anche lui. Fu brusco ma veloce, non voleva correre il rischio che qualcuno li vedesse. Ovviamente si premurò di chiudere immediatamente la porta, prima di guardare verso Hilda: ella avrebbe nuovamente percepito i loro sguardi pieni di brama e, in base all'uomo, anche di timore o di divertimento, di amore e d'impazienza. Lei, però, come li avrebbe accolti?
     
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    Mentre attendeva l'arrivo dei suoi amanti, Hilda non riuscì a fare a meno di ripensare a cosa era appena successo. Aveva agito di istinto e per non perdere il ritmo di ciò che stavano costruendo, agendo forse troppo in fretta dato che non era riuscita ad assaporare con calma e per bene ciò che aveva fatto. Le batteva forte il cuore nel petto, mentre si portò una mano sulla nuca dove le sembrava di sentire ancora il calore della mano di Adam, l'altra mano si carezzava la gola nel ricordare con quanta possessività le aveva spinto la testa sul suo cazzo, costringendola ad ingoiare quella mazza di carne più che poteva. La eccitava all'inverosimile pensare che poco prima invece aveva balbettato quei "no no no" preoccupato. Eppure gli era bastato poco per farlo scivolare nei suoi istinti più perversi. Adorava corromperlo con la lussuria in quel modo, non c'era niente di più eccitante al mondo. Si leccò le labbra pensando al sapore non solo di Adam che ormai conosceva bene, ma anche quello di Bowen, non aveva mai assaporato qualcosa di così delicato e perverso allo stesso tempo, non avrebbe mai immaginato che i demoni avessero un corpo così delizioso. Quel piccolo demonietto aveva un fare decisamente diverso rispetto ad Adam, sembrava nato per essere un lussurioso, non aveva nessun tipo di tabù e ciò le fece pensare che come amichetto per fare le cose più perverse era perfetto, dopotutto era riuscito a non far infuriare Adam al tavolo. Ciò che la emozionò di più però fu vedere i loro sguardi quando era uscita fuori dal tavolo, quel desiderio bruciante che si leggeva nei loro occhi le faceva pulsare la clitoride di una voglia irrefrenabile. Non aveva idea di come si sarebbe evoluta la situazione, aveva invitato entrambi, ma non sapeva se Adam avrebbe acconsentito o se avrebbero litigato. Sperava che averli stuzzicati in quel modo fosse bastato per renderli entrambi così eccitati da accontentare le sue perversioni. Anche se l'attesa non fu lunga, per Hilda sembrò fin troppo dilatata nel tempo, poi però sentì i loro passi e le loro voci e la felicità esplose nei suoi occhi. Aprì lei la porta nello stesso istante in cui la spinsero e quando li vide lì all'uscio, afferrò la camicia ad entrambi e li tirò dentro il bagno per poi richiudere con un piede la porta alle loro spalle. Li spinse poi contro la parete, facendo sbattere loro non troppo violentemente la schiena contro di essa. Li guardò sorridendo deliziata, felice, più entusiasta che mai. Sembrava voler dire qualcosa ma non lo fece, piuttosto si sollevò sulle punte dei piedi per poter raggiungere Adam e dargli un bacio carico di passione. Infondo non c'era nessuno a guardarli, quindi trasmise in quel bacio tutta la sua brama, la sua gratitudine ed in parte voleva trasmettergli il messaggio che fra loro due le cose non sarebbero cambiate, ma che anzi sarebbero diventate sempre più interessanti. Si premette con tutto il corpo contro di lui, sfregando il suo ventre contro la sua erezione marmorea, eccitandosi nel sentirlo così distintamente anche con i loro vestiti addosso. Per non lasciare in disparte Bowen, mollò la presa sulla sua camicia, unicamente per scendere verso il bacino dove afferrò sopra la stoffa stessa l'erezione, mugugnando nella bocca di Adam sempre più eccitata. Il bacio durò forse fin troppo a lungo per il povero Bowen, ma Hilda si gustò ogni cosa rallentando sempre di più fino a quando il bacio non si esaurì naturalmente. Quando si separò da Adam, lo guardò intensamente negli occhi, innamorata persa. Gli sorrise poi mentre si spostava al centro fra i due ragazzi e iniziava ad abbassarsi.
    Non ve ne pentirete lo prometto. Stasera diventerà un nostro preziosissimo bel ricordo. mentre parlava slacciò con fin troppa facilità i loro pantaloni tenuti su a stento, tirando fuori le loro erezioni che prima aveva visto solo in penombra. Li guardò, da capo a piedi entrambi, intrigata dalla loro differenza di stazza, erano così profondamente diversi eppure entrambi eccitanti per motivi diversi e opposti. Adam per la sua possanza, i suoi muscoli e la sua bellezza ultraterrena, mentre Bowen lo era per il suo aspetto innocente e conturbante poiché quell'erezione ed il suo sguardo eccitato erano un forte contrasto che lo rendevano maledettamente perverso. Iniziò a masturbarli cercando di avvicinarli il più possibile a lei così da stare più comoda e poter vedere insieme quelle due verghe perverse gonfie e durissime solo per lei.
    Inizio a sentirmi gelosa delle vostre colleghe femminili che possono lavorare gomito a gomito con voi due. Chissà se anche loro si sono rese conto di che meraviglia che siete? affermò avvicinando le due cappelle una all'altra fino quasi a toccarsi per poter allungare la lingua e saggiarli entrambi contemporaneamente. Bastò quel piccolo tocco contro la sua lingua per eccitarla tantissimo. Era da una vita che non faceva qualcosa di simile con due uomini contemporaneamente. Se poi i due suddetti uomini le piacevano così tanto l'esperienza era ancora più entusiasmante per lei. Allungò la lingua, mostrando la sua natura non umana dato che era più lunga e sottile di una lingua umana e quindi anche più malleabile. La usò per gustarseli entrambi, provando a circondare con essa le loro punte, oppure premendoli uno contro l'altro con la sua lingua a fare da barriera. Iniziò a sbavare sentendosi sempre più affamata di loro, al punto che non le bastò più giocare con la lingua. Li masturbò entrambi lentamente, godendosi la loro pelle che scorreva lungo l'asse, poi decise di accogliere nella bocca il membro di Adam, succhiandolo dolcemente come se fosse una deliziosa caramella, poi fece lo stesso con Bowen, divertendosi a misurare mentalmente il loro calore e le loro forme.
     
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    Hilda non era l'unica ad avere il cuore in gola e a preoccuparsi per ciò che sarebbe potuto accadere: Adam era tesissimo e si era avvicinato alla porta del bagno come se temesse di vederne uscire un mostro da un momento all'altro. Naturalmente era eccitatissimo e non vedeva l'ora di stringere la sua Hilda, inoltre si fidava davvero di lei e del suo amico (aveva pure rifiutato l'offerta di Bowen) ma ciò non lo rendeva meno nervoso, dopotutto era la prima volta che faceva una cosa genere con la donna che amava e che considerava la sua ragazza e non sapeva cosa sarebbe potuto accadere; cosa avrebbe fatto e, soprattutto, sentito se l'avesse vista troppo presa da Bowen? Se lui fosse riuscito a farla godere di più o a eccitarla meglio di quanto lui non fosse capace? Adam non si sentiva minimamente all'altezza della vampira né credeva di possedere particolari attrattive, anzi: temeva che la sua fragile autostima non avrebbe retto a ciò che avrebbero condiviso e non voleva rendere un momento di gioia qualcosa di triste o doloroso per tutti loro, soprattutto per Hilda che gli era sembrata particolarmente felice.
    Inoltre, a queste considerazioni si sarebbero dovute aggiungersi altre di carattere più razionale o, quantomeno, pragmatico poiché non era l'idea migliore del mondo quella di consumare un rapporto a tre (ma davvero volevano spingersi a tanto?) nel bagno di un ristorante stellato ma, prima ancora che la mente della tiranide accennasse timidamente a queste considerazioni, la porta fu spalancata da Bowen e Hilda li tirò dentro con un'impazienza e un entusiasmo che fecero ridere di pura, maliziosa gioia il demonietto. Adam, totalmente sorpreso da quel gesto, si ritrovò spinto a una parete e, un attimo dopo, ebbe il magnifico corpo della vampira premuto sul suo, con quelle labbra dolcissime che lo baciavano con una foga che lo fece gemere di felicità. In un lampo, ogni preoccupazione o timore sparì, come se li avesse lasciati in un continente diverso da quello in cui ora si trovava e, travolto dal desiderio, le circondò la vita sottile con le sue braccia muscolose e la strinse a sé pieno di passione, pieno di amore. Le labbra della vampira erano meravigliose e gli trasmettevano perfettamente quanto lei lo desiderasse e lo amasse, quindi socchiuse gli occhi e vi si abbandonò totalmente dimentico di ogni cosa, tranne di quanto la desiderasse: strusciò l'erezione, spaventosamente dura, contro il suo bacino, le afferrò una natica con un impeto di possessività che, in un'altra occasione, lo avrebbe imbarazzato e soprattutto succhiò devotamente la sua lingua, mugolando di piacere e gioia quando lei la avvolgeva attorno alla sua e la trascinava in una danza sfrenata, meravigliosamente folle.
    Wow... ti siamo davvero mancati, eh Occhibelli? - le chiese birbante il demonietto, deliziato da quella manifestazione d'impazienza e dispiaciuto soltanto di non poter intervenire nel bacio, ma comprendeva perfettamente che quei due piccioncini avessero bisogno dei propri spazi e di confermare alcune cose... e lui non intendeva mettere loro fretta. Apprezzò non poco, però, che Hilda non si fosse dimenticata di lui, poiché la mano che gli artigliava la maglietta finì ben presto a massaggiargli l'erezione, non meno dura e impaziente rispetto a quella di Adam. - Ohhh, allora ti sono mancato anch'io... - ridacchiò e non esitò a spingerle contro il palmo quel membro impaziente, in modo che potesse pregustare (solo con il tatto, certo, ma non ancora per molto) il momento in cui non ci sarebbero stati fastidiosi vestiti a frapporsi tra loro. Malgrado questa piacevolissima "distrazione", però, il bacio tra i due durò molto, molto a lungo e quando terminò il demonietto era davvero al limite... un po' come Adam stesso che, quando staccò le labbra da quelle della vampira sospirò totalmente rapito e sollevò le palpebre per rivolgerle lo sguardo più liquido, eccitato e innamorato che si fosse mai visto, senza contare che il suo membro pulsava tanto che solo un miracolo aveva evitato che venisse in quel modo, soltanto per qualche strusciata e un bacio troppo intenso.
    Ogni momento passato con te è un ricordo preziosissimo... - sussurrò con un volto totalmente illanguidito dal piacere, rivelandosi fin troppo romantico poiché, proprio nel momento in cui le faceva quella dolce confessione, lei aveva appena finito di slacciare i suoi pantaloni e la sua virilità era guizzata impaziente davanti ai suoi occhi, imponendosi alla sua attenzione. In effetti, poteva suonare un po' buffo fare una simile dichiarazione in un contesto simile e, se avesse avuto più sangue per il ossigenare il cervello, probabilmente si sarebbe anche imbarazzato... ma in quel momento era già tanto se non tornava a baciarla più bramoso di prima. In più, la sua attenzione era completamente assorbita dalla vampira che, senza perdere tempo, aveva scoperto anche il membro del demonietto, più ghignante che mai; ghignetto che si fece più largo quando Hilda si abbassò al loro centro e prese a masturbarli proprio come aveva fatto sotto al tavolo, soltanto in maniera infinitamente più piacevole, poiché adesso le era decisamente più agevole. Adam sospirò immediatamente di piacere, muovendo il bacino contro la sua mano come ad anticiparla e, addirittura, sembrava così eccitato e preso da non aver capito nemmeno cosa avesse detto la sua amata... per fortuna che ci pensò Bowen ad aiutarlo, con una delle sue consuete frecciatine: - Dici? Oh, beh, in effetti non hai tutti i torti a essere gelosa... - e scoccò uno sguardo davvero eloquente ad Adam che, in un primo momento lo guardò interrogativo, prima che la consapevolezza e la vergogna gli illuminassero il viso. - H-hilda! T-ti posso s-spiegare! - farfugliò, in una maniera assolutamente comica che accentuò ulteriormente il suo panico. - N-non stavamo a-ancora insieme, g-giuro! E-ed è stato un... un caso, sì! - il demonietto ridacchiò assolutamente deliziato e pose una manina sul capo di Hilda, ad accarezzarlo in maniera gentile ma non per questo meno sensuale. - Che strano caso: venire sul culo del proprio capo! - rivelò, con Adam che diveniva rosso come un pomodoro e a cui si annodava la lingua, poiché non fu in grado di risponderle con altro che con qualche rantolo imbarazzato... per fortuna, malgrado la vergogna, la sua erezione era spaventosamente turgida, anzi quel riferimento a Clerice (e alle sue natiche) lo aveva fatto pulsare come impazzito. - Tranquilla, Hilda, è stata davvero una fortuna inaspettata... almeno per me. A lui è finita male, sai? Dopotutto sono io quello più carino, giusto? - ghignò assolutamente birbante, mentre Adam lo fulminava con lo sguardo. - E poi penso che gli piacciano davvero tanto le dominatrici... Non è vero! N-non c-credeeaahhhh! - Adam non poté continuare ancora a lungo nella sua strenua (e comica) difesa, poiché Hilda prese a leccare le cappelle di entrambi in un modo tale che persino Bowen sciolse il suo eterno ghignetto in un'espressione di languido piacere, mentre Adam gemeva rumorosamente e socchiudeva appena gli occhi. Fu così abile che ebbe anche un delizioso, caldo premio da parte di entrambi, perché dalle rispettive uretre comparvero due golose, perverse gocce di presperma che, immediatamente, finirono sulla sua lingua e l'affamarono col loro sapore delizioso e molto diverso tra loro, poiché quello di Adam era molto intenso (e con note della sua natura non umana), mentre Bowen era più delicato e dolce. In ogni caso, Adam finì totalmente di ragionare quando Hilda accolse nella bocca tutta la sua carne, turgidissima e davvero, davvero enorme, tanto che le avrebbe dilatato un pochino la gola mentre le gonadi, più gonfie e pesanti che mai, le colpivano il mento: emise un verso strozzato, quasi boccheggiando dal piacere e le afferrò saldamente il capo, prima di spingere una, due, tre volte quel grosso, durissimo cazzo nella sua gola. Il demonietto non fu da meno, sia perché malgrado quel corpicino minuto il suo di cazzo non aveva nulla d'invidiare a quello dell'amico e, sebbene le sue manine fossero molto più piccole, sapevano esprimere perfettamente la forza di un vero guerriero, quale lui era.
    Più in generale, Hilda avrebbe avuto una splendida panoramica dei loro corpi, a partire dalle gambe di entrambi: se quelle di Adam, infatti, erano muscolosissime, perfettamente definite ed erano sormontante da un fondoschiena scolpito letteralmente nel marmo, incredibilmente pieno e tondo, piacevolissimo da stringere e graffiare, quelle di Bowen erano morbide e sode e, benché i muscoli si evidenziassero di tanto in tanto, risultavano sempre deliziosamente soffici, oltre che erano sormontate da un culetto pieno, morbido e che sembrava fatto appositamente per venir strizzato o sculacciato... senza contare la codina che, soffice oltre ogni dire, fremeva tutta felice. Uno spettacolo che sarebbe risultato ancora migliore se non ci fossero stati gli indumenti a coprire la parte superiore dei loro corpi, ma anche così la vampira poteva intravedere gli addominali scolpiti di Adam contrarsi per lei o il pancino piatto, dai colori deliziosamente esotici di Bowen tendersi appena dal piacere. Insomma, i due ragazzi sembravano totalmente rapiti dalla sua abilità e quei membri durissimi non facevano che pulsarle furiosi tra le labbra o tra le dita, a dimostrazione che non ci volesse poi molto prima che liberassero totalmente il loro piacere: - Mhh... ho un nuovo gioco: l'ultimo che viene se la scopa. D'accordo, Adam? - propose il demonietto, stringendole con forza il capo assieme alla mano di Adam, rivolgendole uno sguardo da vero birbante: - Tranquilla, Hilda: l'unica che vincerà davvero sarai tu. - ad accompagnare quest'ultima considerazione ci pensarono i movimenti del suo bacino, visto che le conquistò la bocca e prese a scoparla con desiderio, almeno finché Adam non lo sostituì, gemendo e guardandola negli occhi totalmente perso e innamorato, d'altronde il volto di Hilda in quella circostanza era semplicemente... irresistibile.
    Ma che intendeva dire, davvero, quel monello? Facile: sovraeccitati com'erano le sarebbe bastato poco stimolare un pochino di più uno di loro per farlo cedere, decidendo così lei chi per primo avrebbe avuto quell'onore. O i piani di Hilda erano diversi? Beh, a giudicare dalla luce che brillava negli occhi di Bowen... era proprio quello che la invitava a fare: sconvolgere ancora i loro piani.
     
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    Quando afferrò Adam e lo spinse contro la parete notò di nuovo quanto il suo fisico fosse teso, ne percepiva la preoccupazione, ma ogni volta gli bastava baciarlo per sentirlo sciogliersi e ammorbidirsi fino a diventare complice e poi subito dopo possessivo. Le piaceva quella continua lotta interna del suo uomo, riusciva ad intuire che se non fosse stato così eccitato, probabilmente non si sarebbe spinto a tanto. Invece era lì che si lasciava corrompere dalla lussuria. Hilda trasalì con un mugugno eccitato nel sentirsi afferrare le natiche con tanto vigore da parte di Adam. Non poteva farci niente, adorava sentire le sue enormi mani addosso in quel modo. Adorò anche sentire come Bowen si spingeva contro la sua mano per attirare la sua attenzione che sul momento era totalmente rapita da Adam e dai suoi baci voraci. Per un attimo solo Hilda aveva temuto che Adam non avrebbe mai voluto tutto quello, ma quando invece le confessò che ogni ricordo con lei sarebbe stato prezioso, Hilda sentì le farfalle nello stomaco impazzite. I due ragazzi non opposero alcuna resistenza quando li spogliò e con rinnovato entusiasmo le sue mani prese a masturbarli, se non fossero stati entrambi così dotati, sicuramente avrebbe provato a metterseli in bocca entrambi, ma nonostante la sua natura di vampiro, poteva solo limitarsi a leccarli e gustarli come meglio gli veniva. Bowen rispose alla sua piccola provocazione, confessando che in effetti Hilda avrebbe dovuto essere gelosa eccome, dato che a quanto pare avevano avuto entrambi degli incontri molto molto ravvicinati con i loro colleghi. Adam cercò subito di giustificarsi e di chiarire immediatamente che era stato prima che loro due avessero deciso di approfondire la loro relazione. Il ritmo con cui li stava masturbando rallentò poiché le sue orecchie si fecero parecchio attente a quei discorsi, al punto che le punte di esse vibrarono un solo momento. Li lasciò parlare guardando prima uno e poi l'altro cercando di capirci di più; ed infatti fra gli sguardi che si scambiarono e le parole dette da Bowen, capì che non era la prima volta che finivano in situazioni perverse insieme. Gli occhi e la bocca di Hilda si allargarono per la sorpresa, guardandoli come se avesse appena scoperto un segreto inconfessabile ed anche scioccante.
    Oh cavolo... quindi non è una novità che vi divertite insieme eh? La chiesa è davvero cambiata molto a quanto pare. fece non riuscendo a fare a meno di sentire il morso di gelosia sullo stomaco, come se non bastasse Bowen rincarò la dose dicendo che aveva pure capito che ad Adam gli piacevano le dominatrici, facendole capire perfettamente cosa la sua collega gli aveva fatto.
    Ho capito... non mi tratterrò allora. affermò prima di far scivolare il membro di Adam in profondità nella sua bocca, mozzandogli il respiro e ciò che stava dicendo. Capì che a quel punto doveva impegnarsi molto se voleva diventare indimenticabile per quei due. Non doveva più preoccuparsi su una remota possibilità che qualcuno dei due potesse tirarsi indietro o fermare tutto sul più bello perché non se la sentivano di andare avanti. Quei due erano molto più amici di quanto si aspettasse se condividevano perfino una donna, avrebbe dovuto in futuro ripassare molte cose della loro dottrina religiosa. Hilda si impegnò molto nel far sentire loro la sua lingua su tutta la base del membro mentre gli scivolavano nella gola. Entrambi rispondevano tenendole la testa, spingendosi per andare ancora più in profondità, soffocandola. Avevano un approccio diverso uno dall'altro, Adam agiva non riuscendo a controllare minimamente i suoi impulsi sessuali. Mentre Bowen era più calibrato, assecondava i suoi movimenti e la pressione stando attento a lei. Quel piccolo monello doveva aver avuto un sacco di amanti, dopotutto forse non era un caso che il destino gli avesse dato quel corpo particolare. Sembrava fatto per saziare la perversione umana con quella pelle liscia e vellutata, il suo sapore unico e quelle colorazioni esotiche che incantavano lo sguardo. Si perse nel ammirarli al punto che non sopportò più quelle camice che li copriva, ne afferrò i lembi e li tirò così che i bottoni saltassero via o si aprissero per la forza denudando il loro torace. Visto che ormai non c'erano più dubbi, Hilda se li sarebbe goduti entrambi. Quando non usava la bocca per dare piacere, usava la mano continuando a masturbarli con un ritmo crescente, come se avesse avuto il timore che avrebbero potuto perdere turgore da un momento all'altro. Con la bocca invece li succhiava, li faceva affondare fino a sentirsi soffocare, fino a sentire la gola dilatarsi e bruciare, e la mano che veniva sostituita dalla bocca carezzava il ventre, il petto, alle volte vezzeggiava i testicoli. Divorò ogni goccia di presperma eccitandosi sempre di più a quella pratica. Ormai grondava così tanto di umori che le mutandine divennero fradice e trasparenti. I capezzoli erano così turgidi da far sembrare quasi che fossero in grado di bucare la stoffa. Dopo la proposta di gioco di Bowen, Hilda guardò entrambi maliziosamente, li abbandonò entrambi solo per poter potare le mani sul suo vestito ed allargare la scollatura già generosa per scoprire i suoi seni. Chiese tacitamente ad Adam di abbassarsi un pochino con un gesto della mano, mentre lei si posizionò in modo da afferrare di nuovo entrambe le erezioni e poggiarsele contro i proprio seni. Pungolandoli con i suoi capezzoli su cui iniziò a far strusciare le loro verghe eccitatissime. Spingeva con una mano aperta le loro erezioni contro il suo seno morbidissimo e vellutato, sollevando e abbassando la schiena per masturbarli ed al tempo stesso stuzzicarsi i capezzoli con le loro mazze turgide.
    Perché questa sfida? Hai paura che ti lascio insoddisfatto Bowen? Forse non avete ancora capito che stasera siete entrambi miei? Che vi voglio entrambi... insieme... iniziò ad infondere energia eromantica nelle sue mani, così che il piacere di quello strusciamento non gli avrebbe fatto rimpiangere la sua bocca che nel frattempo iniziava a sentire affaticata. Tirò fuori la lingua allungandola così tanto da poter raggiungere le loro cappelle per gustarseli prima uno e poi l'altro alternandosi di tanto in tanto.
    Non trattenetevi, datemelo, inzuppatemi la faccia e le tette. aveva cambiato modo di dar loro piacere proprio per avere lo stesso tipo di stimolazione, il suo obbiettivo era quello di farli venire in contemporanea. Attendeva quindi eccitata ed impaziente, gustandosi ogni pulsazione che sentiva sul proprio seno, rabbrividendo ogni volta che i suoi capezzoli venivano torturati dalle loro verghe marmoree.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    La vita interiore di una persona apprensiva, quale è Adam, è simile a un giro sulle montagne russe: era ancora trascinato dall'eccitazione che quel meraviglioso bacio gli aveva suscitato, che le rivelazioni inopportune di Bowen lo avevano già imbarazzato e preoccupato. In effetti la reazione sorpresa della sua amata, oltre che alla diminuita intensità del suo tocco, dimostrava che le parole del demonietto l'avevano colpita e questo era quasi sufficiente a gettarlo nel panico: certo, razionalmente avrebbe dovuto intuire che Hilda aveva ben poco da biasimargli, visto cosa stavano facendo ma, già da un po', la razionalità si era dileguata dalla sua mente. - N-no... n-non c'entra, è stato un cas...e per fortuna, Occhibelli! - Adam avrebbe davvero voluto spiegarle meglio la storia e non trasmetterle idee distorte sulla vita a Neo Venezia, ma Bowen fu più veloce di lui e s'impose con quell'esclamazione divertita. - Tranquilla, il tuo otto per mille è in buone mani: continuiamo ad aiutare i bisognosi e a offrire seconde possibilità a chi ne vuole una... semplicemente, non ci scandalizziamo più per certi divertimenti. E direi che facciamo bene, no? - il ghignetto di Bowen si allargò a dismisura a quella domanda retorica, mentre si godeva l'immagine deliziosa di una Hilda inginocchiata tra lui e Adam che stringeva e masturbava entrambi i loro cazzi: fare conversazione in una situazione del genere era tanto perverso quanto buffo e la cosa lo mandava semplicemente in solluchero. - Bowen! Sei u-ahh! - in un attimo, Hilda fece abbassare il sipario su quella breve conversazione e, soprattutto, sull'imbarazzo e la preoccupazione di Adam: tutta la sua enorme erezione scivolò nella gola della vampira e i suoi occhi, immediatamente, divennero liquidi dal piacere, mentre una mano correva ad afferrarle la nuca.
    Immediatamente fu chiaro a entrambi che la vampira non aveva fatto quell'affermazione alla leggera, aveva davvero intenzione di dare il meglio di sé e il modo in cui leccava, succhiava e vezzeggiava le loro asta era semplicemente mozzafiato, tanto per lunghi minuti non fecero altro che godersi quelle attenzioni meravigliose, con Adam che gemeva e che, come al solito, non riusciva a trattenersi, scopandole la gola con decisione ogniqualvolta che poteva, mentre il demonietto si godeva in maniera più controllata la sua bocca, dedicandole sospiri intensi e qualche mugolio, di tanto in tanto, di sfida per spronarla a fare di più. Erano totalmente rapiti da lei, dalle sue labbra e dalle sue dita, quando si ritrovarono con le camicie strappate e i loro addomi, così diversi ma complementari, finalmente esposti ai suoi sguardi: il piacere aveva reso, se possibile, i muscoli di Adam ancora più evidenti e gonfi, con gli addominali che reclamavano le sue carezze, oltre che i suoi artigli e dei pettorali che avrebbe potuto schiaffeggiare con grande soddisfazione, mentre l'addome di Bowen risultava sommamente vellutato e sodo, come a invitarla a leccarlo, a mordere i suoi piccoli, turgidissimi capezzolini azzurri. - Mhh, Hilda, non vuoi proprio farci andare via, eh? - le chiese con un ghignetto pressoché raggiante, dopotutto sia per lui che per Adam sarebbe stato impossibile tornare in sala in quelle condizioni. Certo, a lui non importava un fico secco ma lanciò uno sguardo divertito ad Adam, aspettandosi di trovare sul suo volto i segni della paura e della vergogna... e, invece, ci trovò soltanto eccitazione e amore per la sua Hilda, che guardava semplicemente adorante! - Perché vorrei allontanarmi da te? - le chiese, carezzandole dolcemente il capo e il viso proprio mentre glielo succhiava, neanche fosse stata Hilda a parlare: era chiaro che fosse completamente andato e che l'eccitazione, mista al piacere, gli avesse bruciato quel poco di buonsenso che gli rimaneva. Dopo l'iniziale stupore, il demonietto ridacchiò e tornò a godersi le attenzioni di Hilda, prima di proporre una piccola sfida al suo amico, sebbene avesse la sensazione che questi avrebbe mugugnato qualcosa di insensato prima di tornare a spingere senza alcuna delicatezza nella gola della sua ragazza. E ci aveva visto giusto, dato che Adam non fece minimamente mostra di aver anche soltanto sentito le sue parole, mentre agitava i fianchi in una maniera a dir poco ipnotica: ognuna di quelle fibre muscolari che componevano quelle perfette natiche maschile, quelle cosce scolpite e quell'ampia, gigantesca schiena si tendevano e davano tutto se stesse soltanto per scoparle la gola ancora e ancora.
    Fortunatamente, però, lo aveva sentito Hilda (e, in effetti, si può dire che stesse parlando con lei fin dall'inizio) e la vampira mostrò di avere una creatività davvero... sconcertante, in senso più che buono ovviamente. Per prima cosa, infatti, si allontanò da entrambi, con un Adam che la lasciò andare anche se emise un vero e proprio verso di disperazione e con la sua virilità, oscenamente dura, che pulsò impazzita neanche stesse protestando con veemenza; non che tali proteste durarono a lungo, poiché un attimo dopo Hilda aveva abbassato la già ampia scollatura del suo vestito e aveva liberato, così, quei seni assolutamente perfetti che - in meno di un attimo - calamitarono la completa attenzione di entrambi. La vampira poté apprezzare gli occhi dei suoi due amanti mentre si sgranavano fino all'inverosimile, come se stessero provando a contenere nelle loro iridi tutta la sua benedetta abbondanza, mentre una luce di autentica cupidigia vi divampava. Adam piegò le ginocchia, abbassandosi docile al solo segno del suo comando e si può credere che, se avesse avuto una coda, avrebbe persino scodinzolato dalla più incontenibile gioia, mentre Bowen allargò il suo ghigno fino a renderlo più simile a una tagliola, tanto era largo e pericoloso, in perfetto contrasto col suo visino tenero e grazioso. Insomma, li aveva avvinti a sé meglio di un incantesimo e quando quelle due grosse, durissime verghe si premettero sui suoi seni, poté vedere e percepire il fremito di puro piacere che scosse il corpo di entrambi: come un terremoto, che spaccò ed evidenziò i suoi muscoli perfettamente definiti nel caso di Adam e come uno tsunami per Bowen, con la pelle vellutata che si tese fino all'inverosimile.
    Prima ancora che potesse iniziare a muoversi, che potesse circondarli con le sue mani presero ad agitare i fianchi frenetici, facendole sentire il calore quasi innaturale delle loro erezioni e guardandola folli di bramosia, anche Bowen. - Paura? Oh... mh, no. Ho solo la certezza che stanotte mi prenderò tutto il piacere che puoi darmi. E anche tutto quello che non mi hai dato. - rispose il demonietto, riferendosi alla notte precedente e alla piccola (ma fin troppo piacevole!) tortura a cui lo aveva sottoposto. Il demonietto sembrava ancora padrone di sé, quantomeno capace di parlare senza troppe difficoltà, a parte il respiro accelerato... quando, semplicemente, il piacere divenne troppo: Hilda aveva impregnato di eromanzia le sue mani e il piccoletto poté soltanto spalancare quella boccuccia pericolosa e gemere in una maniera fin troppo sensuale, fin troppo perversa, segno inequivocabile che quel verso gli era stato strappato contro la sua volontà, prima di riprendere ad agitare i fianchi con una furia prima sconosciuta. Naturalmente quell'eromanzia colpì anche Adam e, immediatamente, il suo corpo reagì: la propensione energetica all'eromanzia di Adam non era innata, bensì dipendeva proprio dal loro primo incontro e dai numerosi morsi che, quella volta, la vampira gli aveva inflitto, per certi versi l'energia lussuriosa che intrideva la sua anima era figlia di quella che adesso tormentava il suo cazzo e bastò questo per scatenarla; Hilda si sarebbe sentita letteralmente invadere da una pura, violentissima scarica di eromanzia che però, a renderla ancora più irresistibile, portava il marchio della sua maledizione vampira: - Aaaah! Sì, sì! Ancora, di più! - gemette un Adam totalmente fuori di sé, col viso dilaniato dal piacere e gli occhi azzurri completamente sgranati, persi in una maniera quasi anormale, mentre le afferrava con la mano sinistra un seno e prendeva a muoversi con una violenza del tutto ingiustificata, neanche si trovasse in un vero amplesso. Peccato che ogni parte di sé, in quel momento, era intrisa di eromanzia e quindi Hilda sarebbe stata letteralmente investita da un flusso lussurioso che avrebbe reso i suoi seni e, soprattutto, i suoi capezzoli spaventosamente sensibili, quasi come due clitoridi. - Cazzo, lo vuoi?! Allora prendilo! Prendilo! - la sua richiesta oscena fu troppo anche Bowen che, semplicemente non ci vide più: entrambe quelle verghe bollenti presero a fremere e le loro uretre a boccheggiare come impazzite, pochi attimi prima che l'orgasmo di entrambi si consumasse in maniera incredibilmente pirotecnica e oscena: il corpo di entrambi si tese fin quasi a spezzarsi e, dopo due gemiti spezzati, uno gutturale e un altro un po' più acuto, da quei glande lucidi zampillò prima uno, poi due, poi tre e infine tanti, tantissimi densi schizzi di seme bollente. Alcuni ricaddero come una perversa pioggia su di lei, sui suoi capelli e sulla sua pelle, altri si fermarono copiosi sul suo volto e, soprattutto, sulle sue tette. Era già uno spettacolo osceno ma quel doppio orgasmo eccezionale non ne voleva saperne di esaurirsi e Adam, spinto da una bramosia tutta istintiva, le afferrò la testa e le violò la bocca mentre veniva una, due volte mentre Bowen continuava a schizzarle sulla faccia, anche perché le aveva afferrati entrambi i seni e si stava godendo una spagnola in piena regola.
    Un minuto buono dopo era tutto finito, eppure Adam continuava a spingerle nella gola e Bowen tra le tette, prima di rallentare e finalmente permetterle un minimo di respiro, guardandola entrambi stravolti dal piacere ma ancora bramosi, come testimoniavano le loro erezioni ancora intatte: la vampira era uno spettacolo osceno e se i ragazzi non avrebbero potuto tornare in sala per via delle camice strappate... lei non avrebbe neanche potuto pensare di mettere un piedi fuori da quella stanza, perché non c'era un solo lembo delle sue tette che non fosse ricoperto di seme e il suo volto (o i suoi capelli) non se la passava affatto meglio! A una simile, meravigliosa vista Adam non resse più (e c'è da dire che neanche prima avesse resistito granché...) e letteralmente si lanciò su di lei, sdraiandola a terra con lui sopra di lei, mentre le premeva i polsi sul pavimento. - Hilda! Non ce la faccio più... più! Ti voglio, ti voglio! - Hilda avrebbe potuto riconoscere sul corpo e sul volto della tiranide le consuete vene nere che indicavano la perdita di controllo e l'ormai prossima trasformazione mostruosa, oltre che a una maggiore stazza di ogni parte di sé, compresa quella durissima e davvero gigantesca virilità che le stava strusciando come impazzito sulle mutandine fradice; così, senza neanche avvedersi del seme (suo e non!!) che le ricopriva il volto e forse anche le labbra, la baciò come disperato, mentre con la mano destra scendeva verso le sue cosce, sollevava il già corto vestitino e le afferrava le mutandine: non gli passò neanche per scherzo la possibilità di abbassargliele, semplicemente diede uno strattone e la stoffa si lacerò come carta velina, per poi tornare a strusciarsi contro di lei, stavolta carne contro carne.
    Sicuramente l'avrebbe presa così, in quel modo animalesco, se il demonietto non fosse intervenuto. - Ehi, Adam, non devi essere così rude! E poi... non ricordi? - gli afferrò i capelli, tirando abbastanza forte da costringerlo a terminare quel bacio violentissimo, mentre guardava negli occhi la vampira. - ...Hilda vuole essere presa da entrambi. Tu non vuoi deluderla, vero? - gli parlava con un tono fin troppo assecondante, neanche fosse un bambino, ma visto com'era fuori controllo non poteva fare diversamente. Il dolore per i capelli tirati e soprattutto quel riferimento alla delusione di Hilda iniettarono un po' di consapevolezza in Adam, che balbettò qualcosa d'indistinto e la guardò adorante, come a volerle assicurare che mai e poi mai avrebbe desiderato deluderla. - N-no... Hilda... - sussurrò, sollevandosi quel tanto che bastava per evitare di schiacciarla e smettendo di strusciarsi sulla sua femminilità (su cui, comunque, continuò a premere con la sua asta) mentre la guardava più che servizievole, come se aspettasse un suo comando. - Ecco, bravo. Però... sarebbe da veri stronzi non leccargliela neanche un po', no? Quindi, Insetto Stecco, alzati un po', susu! - lo invitò, lasciandogli andare i capelli e dando delicati colpetti alla sua testa, per invitarlo a muoversi. Hilda, invece, non avrebbe dovuto fare un bel niente poiché il demonietto aveva delle belle idee per metterla totalmente a suo agio: l'oscurità, infatti, che ancora avvolgeva la vita della vampira l'abbandono e si estese velocemente sotto di lei come una larga, nerissima pozzanghera... prima di gonfiarsi neanche fosse un salvagente; la vampira avrebbe fatto appena in tempo a chiedersi cosa stesse accadendo che si sarebbe ritrovata distesa non più sul pavimento di quel bagno lussuoso, bensì su una sorta di ampissimo, morbidissimo materasso di pura oscurità. Adam nel frattempo si era alzato, mentre il demonietto si era accomodato tra le sue gambe, che immediatamente afferrò e palpò con gusto. - Cazzo, Hilda... sei un vero spettacolo da qui... - in effetti l'immagine della vampira a gambe larghe, coi seni e la femminilità esposte era semplicemente irresistibile. Per questo motivo le morse e le succhiò l'interno coscia, facendole sentire le zannette appuntite prima di spostarsi con un sospiro sulla sua femminilità, che salutò con un'ampia leccata della sua lingua innaturalmente lunga e vellutata. - Sei... bagnatissima! - affermò con uno sguardo di pura gioia, prima di reiterare quella lunga leccata che percorse dal perineo al clitoride una seconda e una terza volta, indugiando ogni volta la punta appuntita di quella lingua su quella perlina di carne deliziosamente turgida, prima di apporvi un leggero, birbantissimo bacetto. - Sei una fottuta pervertita, lo sai vero? E tra poco "fottuta" lo sarai anche letteralmente... - ridacchiò, lanciando uno sguardo d'intesa ad Adam che l'eccitazione e poi il parziale ritornò in sé aveva reso docile, troppo docile. - Hilda... scusami... non c'è abbastanza spazio per me, lì. - il "lì" in questione ha bisogno di poche spiegazioni. - E comunque... non riesco a pensare. Ho... ho bisogno ancora di te. - Adam si era alzato per permettere al suo amico di dare piacere alla sua donna, ma in quel momento si mise carponi proprio al lato opposto, dove Hilda aveva la testa. Il motivo fu pressoché lampante, perché afferrò quell'oscena, enorme erezione percorsa da quelle inquietanti vene nere e la portò vicinissima alle labbra della vampira, tanto che ella avrebbe potuto vedere l'uretra che pulsava innaturalmente larga; quelle vene nere l'avevano resa ancora più massiccia di prima e, come se non bastasse, avevano invaso pure i suoi testicoli, rendendoli ancora più grandi e, soprattutto, gonfi come se l'orgasmo di appena pochi minuti prima non ci fosse mai stato. Era chiaro il motivo per cui Adam non riuscisse a pensare, per usare la sua espressione ed era anche chiaro che la bocca e (soprattutto) la gola di Hilda potessero essere indolenzite per tutto l'uso che era stato richiesto, per questo la tiranide non aveva voluto forzarla ma chiederle quell'ulteriore stimolazione come se fosse una generosa concessione. - Ti prego... - c'era anche da dire, però, che non riusciva davvero a pensare bene, quindi malgrado le sue parole fossero traboccanti amore, tutto il suo corpo fremeva furioso e i suoi fianchi avevano dei velocissimi, violentissimi movimenti: era chiaro che Bowen era riuscito a richiamarlo alla ragione un attimo prima che si perdesse, ma adesso era lì lì per esplodere... letteralmente.
    In ogni caso, alla sentita preghiera di Adam (che in realtà, visto come il suo corpo torreggiava enorme e scalpitante, non sembrava troppo tale, malgrado le sue stesse intenzioni), il demonietto penetrò quella femminilità meravigliosa con tutta la sua lingua e, in un attimo, il suo cunnilingus prese i contorni di un vero e proprio amplesso. Voleva spezzarle il fiato... e, perché no, invitarla ad accontentare la tiranide: d'altronde erano amici e lui voleva soltanto che si divertissero davvero tanto insieme. E aveva un milione di idee per farlo.
     
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    Hilda amava sentire quelle aste turgide sfregarsi contro i suoi seni, la eccitava tantissimo stuzzicarsi in quel modo perverso, i brividi di piacere che si trasmettevano attraverso i capezzoli la facevano diventare sempre più affamata di piacere. Bowen non venne scoraggiato minimamente dalle parole di Hilda, dichiarandole che si sarebbe preso tutto il piacere che voleva e che non gli era stato dato la volta scorsa. Accantonò il gioco che voleva fare con Adam per la felicità di Hilda dato che non voleva diventare solo uno strumento di piacere, lei voleva essere totalmente complice e coinvolta in tutto. Se iniziavano a fare gare e rendersi rivali, avrebbero di sicuro perso di vista lei ed i suoi "bisogni", ecco perché puntò ad annullare totalmente il loro cervello usando l'eromanzia. I risultati si videro immediatamente, poiché entrambi si lasciarono andare al piacere, diventando sempre più duri e gonfi fra le sue mani. Non calcolò minimamente il suo legame vampirico con Adam e della sua peculiarità all'eromanzia dato che le tornò indietro, rendendo il suo corpo particolarmente sensibile. I brividi di piacere che le dava il contatto coni capezzoli divenne molto più intenso, ed Hilda si ritrovò a gemere, anche leggermente confusa da quella sensazione che non si aspettava. Ciò la spinse a stringere più forte le mani sulle loro erezioni per premerli con più forza contro i suoi soffici seni che divennero come due cuscini perversi che inglobarono la maggior parte della loro circonferenza. Si sentiva sempre più bollente il piacere le annebbiò il cervello, non avrebbe mai immaginato di poter provare un piacere del genere con quel tipo di stimolazione, eppure ne stava godendo. Li sentì chiaramente pulsare sempre più forte contro di lei, capì che stavano per venire e si ritrovò a fissare le due cappelle e quei fori che iniziarono a spasimare ed attese impaziente fin quando non vide i primi fiotti di seme sparati verso l'alto. Hilda sorrise estasiata e sollevò il viso, aprendo la bocca e tirando fuori la lingua così da assaporare quella pioggia di sperma che la imbrattarono di caldissimo seme. In quella posizione era fin troppo vulnerabile all'attacco inaspettato di Adam che le violò di nuovo la bocca. Hilda ubriaca di eromanzia inizialmente mugugnò sorpresa ed un pizzico infastidita dato che era stata interrotta nel godersi lo spettacolo, poi però la sensazione della sua carne bollente e del suo seme vischioso in gola la rese avida e lo succhiò golosa e avida, mugugnando felice mentre Bowen continuava a imbrattarle i seni usandoli per scaricare totalmente la sua lussuria. Afferrò ad entrambi un gluteo così da spingerli contro di lei e continuare a sentire le loro deliziose pulsazioni, la vischiosità del loro seme che le imbrattava il corpo il viso e le scivolava in gola. Quando finalmente la lasciarono andare, Hilda ancora leggermente stordita abbassò lo sguardo notando i vari schizzi sui suoi seni che afferrò ed avvicinò uno all'altro ridacchiando nel vedere il risultato. Era in ginocchio, con le gambe larghe per non perdere l'equilibrio e quella posizione le aveva sollevato la minigonna, mostrando le sue mutandine ormai trasparenti per via dei suoi umori. Hilda ovviamente non era affatto sazia, quello non era che l'antipasto per lei. Non fece nemmeno in tempo a dire nulla, Adam la assalì e lei non riuscì a fare nulla se non crollare a terra mentre lui le bloccava i polsi al suolo. Esalò un profondo respiro, sentendo il cuore balzarle in petto: amava quando era così impulsivo, la eccitava da impazzire vederlo perdere il controllo. Avrebbe dovuto chiedergli una tregua, dopotutto non erano soli, ma non aveva potuto fare a meno di guardarlo languida. Inarcò leggermente la schiena nel momento in cui sentì il calore della verga di Adam sfregarsi contro il suo sesso, le scappò un gemito espirato, mentre un desiderio intenso e cocente la ubriacò totalmente. Era così eccitata che le bastò davvero solo uno sfregamento per goderne, mugugnò felice anche se la lingua di Adam la soffocava in quel bacio disperato. Le sue cosce si spalancavano per poter sentire sempre di più quella enorme virilità contro di lei. Ridacchiò divertita quando sentì le mutandine che venivano stracciate via dall'impeto di Adam, e poi un gemito ancora più bollente le sfuggì dalla gola nel sentire la sua carne contro la sua. Dio se lo voleva in quel momento, era così affamata di sesso che per un attimo aveva totalmente dimenticato cosa stavano facendo poco prima. Fortunatamente c'era Bowen che era abbastanza lucido da far ricordare loro che non erano soli. Hilda si leccò le labbra ridacchiando civettuola e divertita mentre Bowen rimproverava Adam.
    Ha ragione, non essere scortese, siamo in 3 stasera. gli fece un occhiolino complice, sentendosi un pizzico delusa nel sentire la carne di Adam allontanarsi da lei. Poi però si stupì di nuovo quando sentì qualcosa sotto la sua schiena sollevarla morbidamente dal pavimento. Si guardò stupita attorno notando quella sorta di materasso fatto di oscurità.
    Ooh, Bowen sa come prendersi certi lussi. scherzò divertita mentre i due amanti si posizionavano in modo diverso rispetto a prima. Sussultò ridacchiando eccitata nel sentirsi mordicchiare l'interno coscia, rabbrividendo sempre di più, al punto che quando sentì il tocco bollente della lingua di Bowen, annaspò aria avidamente, sentendosi di nuovo stordire di piacere.
    Uh.. oh senti da che pulpito..ooh rispose a tono a Bowen piazzandogli la mano sulla testa per spingerlo ancora contro il suo sesso fradicio di umori. Ne sentiva il bisogno, voleva godere. Quella lingua vellutata era una delizia per lei e voleva sentirla fino in fondo. Venne distratta da Adam che implorante si avvicinò a lei chiedendole attenzioni, chiedendole di soddisfare anche lui. Lo guardò mordendosi il labbro inferiore, adorando come lui fosse scivolato così tanto nella propria istintività arrivando a pregarla. Aprì la bocca così che il membro posizionato in orizzontale davanti alla sua faccia, avrebbe ricevuto una lappata su tutta la base. Socchiuse poi le labbra facendole scorrere lungo tutto l'asse, e fu in quel momento che la lingua di Bowen la violò strappandole un lussuriosissimo gemito di piacere. La sua voce vibrò sulla carne di Adam, i suoi occhi si sollevarono verso l'alto per un momento, con le palpebre che tremarono mentre una oscena espressione di piacere le si dipinse in volto. A quel punto Hilda pensò solo a volerli scopare entrambi, quel pensiero si trasmise sul suo corpo facendole contorcere la vulva attorno alla lingua di Bowen in una morbidissima morsa. Afferrò una coscia di Adam, e lo spinse in modo da guidarlo a posizionarsi con il bacino poco sotto il suo seno. Afferrò entrambi i seni e intrappolò quella enorme verga fra di essi, in quel modo avrebbe avuto un minimo di tregua per la sua povera gola, ma avrebbe potuto soddisfare lo stesso il suo uomo. Sicura che Adam avrebbe iniziato a muoversi fra i suoi seni, sollevò la testa così da accogliere la punta che svettava fra di esse nella bocca. Succhiandolo avida e sempre più eccitata.
    Aaah ragazzi... vi adoro..., siete appena venuti ma non siete sazi eh... esattamente come piace a me. ridacchiò ancora, spezzando la risata fra un gemito ed un mugugno, tornando a succhiare e leccare la cappella di Adam mentre con i seni lo massaggiava amorevolmente. Con il bacino invece si sollevava e le cosce si allargavano, esponendosi totalmente al demone che la stava facendo impazzire. Ormai fu evidente che da quel bagno non sarebbero usciti per molte ore.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Adam era eccitato come mai in vita sua, al punto che se avesse ancora posseduto un brandello di consapevolezza, ne avrebbe avuto paura: non era sano sentirsi consumati da una simile brama, essere così spaventosamente accecati dal desiderio da non riuscire a pensare, tranne per un unico, ossessivo pensiero. Eppure era così, nella sua testa sfilavano le immagini della sua Hilda che si guardava i seni sporchi di seme con pura gioia o lei che mugugnava affamata attorno al suo cazzo che veniva... oppure, meglio ancora, a lei sotto di lui che sussultava e fremeva tutta al contatto con la sua verga, che rideva felice quando le aveva strappato le mutandine e che lo guardava languida mentre attendeva che la facesse nuovamente sua. Un caleidoscopio d'immagini in cui gli eventi si mescolavano senza più ordine cronologico, in cui tutto quello che non era Hilda, la sua sfolgorane bellezza e la sua magnifica perversione semplicemente non era nemmeno contemplato: come poteva resistere? Come poteva non affondare in lei e scoparla come la bestia che si sforzava - vanamente - di non essere?
    La presa dolorosa, anche piuttosto prepotente di Bowen sui suoi capelli, però, riuscì a ottenere la sua attenzione e le sue parole molto ben scelte lo resero docile, soprattutto perché Hilda si mostrò concorde con lui, tanto che annuì all'affermazione divertita della vampira e sorrise un po' ebete a quell'occhiolino complice. Dal canto suo, anche il demonietto era pressoché conquistato da Hilda: il modo in cui aveva accolto i loro orgasmi (e i conseguenti schizzi) aveva del pornografico e ancora sentiva la natica bruciare per la presa possessiva, famelica con cui l'aveva stretto mentre le veniva addosso. Anche lui voleva scoparla, anche lui voleva sbatterla fino a farle dimenticare il suo nome... e, proprio per questo, riusciva a controllarsi, a differenza del suo amico. Sapeva che per farla davvero impazzire di piacere doveva condurre tutti e tre verso il dolce, totalizzante abisso della lussuria e quindi cercava di mantenere la lucidità necessaria per guidare i loro passi, dato che Adam aveva dimostrato già più volte di non riuscire più a ragionare e Hilda era deliziosamente incline a seguirlo. - E non hai visto ancora niente, Occhibelli: ho intenzione di trattarti da regina, stasera. - le promise, sistemandosi tra le sue cosce e godendosi la vista di quella femminilità semplicemente perfetta: era rosea e fradicia d'umori, incredibilmente invitante e desiderò immediatamente di consumarla a forza di leccate. Si sforzò, però, per un approccio più graduale che pagò, soprattutto perché Hilda si abbandonò a un gemito di piacere proprio mentre rispondeva alla sua piccola provocazione. - Oh sì, Hilda, mi piace quando gemi per me. Mi fa venire voglia di mangiarti tutta. - le "confessò" sussurrando quelle oscenità tra le sue carni palpitanti, prima che la mano della vampira si adoperasse perché stesse zitto, dato che lo costrinse a occuparsi del suo piacere.
    Ora, sebbene Adam risultasse in quel momento ubbidiente e ben "ammaestrato", questo non voleva dire che non stava scalpitando come una bestia in gabbia e che non vedesse letteralmente l'ora di saltarle addosso, semplicemente riuscì a limitarsi a metterle quell'enorme, turgidissima verga davanti agli occhi e alla bocca, supplicandola che gli desse un po' di piacere. Supplica che ricevette la giusta grazia, dato che la sua amata lo leccò per tutta la lunghezza di quell'asta fremente e Adam, socchiudendo gli occhi dal piacere, gemette di sollievo e gioia. Era così spaventosamente eccitato (e qui, probabilmente, c'era anche lo zampino della maledizione vampirica) che anche soltanto starle lontano era un tormento indicibile, che di colpo veniva sostituito da un piacere irreale, assurdo non appena ritornavano in contatto. Stava godendo talmente tanto per quella lieve stimolazione che Hilda lo avrebbe sentito palpitare sulle sue labbra, con la sua di bocca che si apriva in un grido muto e si ritrovava scosso da un fremito lieve. Già così era meraviglioso, ma le circostanze cospirarono per farlo completamente ammattire: proprio in quel momento Bowen la penetrò con tutta la sua lingua e Hilda reagì in una maniera che si sarebbe incisa indelebilmente nella sua memoria; gemette proprio sulla sua carna, mentre le palpebre le tremolavano e gli occhi le scivolavano verso l'alto, in un'espressione di puro, osceno godimento. - Hilda!! Amore... - gemette in un verso aspirato, quasi boccheggiando, mentre tutto il suo enorme corpo tremava scosso dal piacere e quel cazzo enorme, divenuto in quel momento di puro acciaio, pulsava osceno e... letteralmente le gocciolava sulla faccia. Era un miracolo che non fosse venuto semplicemente perché l'aveva vista fare una faccia particolarmente oscena e in quel momento aveva bisogno di un attimo riposo o, ne era certo, neanche un miracolo gli avrebbe impedito di schizzarle sul viso ridicolmente presto... peccato che Hilda lo afferrò per una coscia e lo fece mettere in una posizione semplicemente meravigliosa, stretto tra quei seni che avrebbe adorato da mane a sera e con la cappella stimolata da quella bocca paradisiaca. - Aahh... s-sì, ti prego, t-ti prego... - balbettò senza nemmeno sapere per cosa stesse pregando, semplicemente inarcò la schiena dal piacere e prese a muovere i fianchi in maniera convulsa, neanche la stesse scopando per davvero. - N-non posso... n-non posso e-essere sazio di te! Non posso! - gemette, appoggiandosi con le mani ai lati del suo volto e tendendosi dal piacere, con quei muscoli scolpiti ed enormi che sembravano animarsi soltanto per lei, soltanto per garantirle uno spettacolo da mozzare il fiato. - Ti desidererò sempre, per sempre... non posso vivere senza di te... - confessò, ormai totalmente incapace di comprendere le implicazioni di ciò che diceva.
    E così, mentre Adam faceva confessioni tra l'osceno e il romantico, il demonietto si godeva quelle carni meravigliose e il modo in cui la vampira sollevava il bacino e spalancava le cosce: era così maledettamente eccitante che decise di fare sul serio e spalancò la sua bocca (che poteva aprirsi molto di più di quella di un normale essere umano) per fare in modo che una larga porzione di pube e di natiche della vampira finissero tra le sue fauci, pizzicate da quelle zannette appuntite... perché così poté ficcarle quella lingua lunghissima e vellutata fino in fondo, impegnandosi per farla godere con un cunnilingus che ricordava sempre di più un amplesso vero e proprio. Anche le sue manine, inaspettatamente forti per la loro forza e morbidezza, oltre a strizzarle i glutei si dedicarono con passione e perizia al suo clitoride, tanto era desideroso di sentirla venire nella sua bocca.
    Eppure mancava ancora qualcosa... sì, mancava la possibilità di parlarle: poteva staccarsi da quella femminilità famelica, certo, ma non se lo sarebbe mai perdonato; cercò la soluzione per qualche istante e la trovò proprio nel "materasso" di oscurità in cui Hilda era sdraiata. Si concentrò per qualche istante sul suo potere e modellò nella superficie di quella perfetta tenebra solida... alcune bocche perfettamente identiche alle sue! - Sei una pervertita di prima categoria, Occhibelli. Secondo me per farti venire non dovrei nemmeno leccarti la fica come sto facendo... - la voce era assolutamente la sua e sarebbe stato divertente vedere la reazione della vampira, poiché mentre le parlava avrebbe continuato a farle saettare dentro quella lingua paradisiaca e a stringerla tra le sue fauci pericolose. - Mi basterebbe venire là e baciare il tuo ragazzo, proprio davanti ai tuoi occhi: schizzeresti come una fontana, lo so! - la provocò assolutamente divertito, ridacchiando sia con la bocca fittizia che con quella vera, che emise più un mugolio osceno e bagnato.
    B-baciare?! - il povero Adam strabuzzò gli occhi, mentre rallentava (fermarsi mai!) le spinte convulse dei suoi fianchi e un lieve rossore gli colorava il viso: Bowen diceva sul serio? Ma, soprattutto... ad Hilda sarebbe davvero piaciuto? Aveva ancora davanti gli occhi le immagini meravigliose della sua amata con quell'espressione oscena sul volto e si disse che, per rivederla ancora, avrebbe fatto anche una cosa simile. - I-io... sono pronto a tutto per farti godere, amore. A tutto! - ammise, guardandola intensamente negli occhi, fin troppo serio per una delle tante provocazioni del demonietto. Ma ormai era andato, dopotutto se fosse stato in sé non avrebbe mai detto una cosa simile.
    Oohh, ma quanto siamo romantici... sentito, Occhibelli? Hai proprio un bravissimo ragazzo! Beh... io non posso essere da meno, giusto? - le chiese retorico e fece proprio del suo meglio (o peggio, a dir si voglia): aprì nuove bocche proprio sotto al suo bacino e da queste si allungarono delle lunghe lingue del tutto uguali alla sua, almeno per consistenza, che immediatamente si dedicarono a stimolarla. Una si diresse immediatamente sul suo ano, stuzzicandolo con leccatine delicate ed esperte, mentre due si avventarono sul suo clitoride, in modo da non lasciargli scampi... mentre ben tre la penetrarono nella sua femminilità, unendosi alla sua. Non era come semplicemente ingrossare la sua lingua, facendole assorbire un po' di oscurità: era una stimolazione multipla, condotta al preciso scopo di strapparle uno degli orgasmi migliori della sua vita.
    Neanche Adam, però, sarebbe rimasto con le mani in mano: non solo avrebbe ripreso più intensamente di prima scoparle le tette ma, soprattutto, avrebbe iniziato a riversarle contro tutta l'eromanzia che il suo corpo produceva ormai ininterrottamente, rendendo ognuno di quegli affondi incredibilmente più piacevole. Non che lo stesse facendo consapevolmente, era già tanto che ricordasse come si chiamava, ma tutto questo contribuì a renderle ogni sensazione semplicemente... insostenibile. - Hilda, Hilda! Ti prego, io... nghhh! - gemette, mordendosi il labbro inferiore mentre dalla sua cappella letteralmente gocciolavano rivoli e rivoli di bollente liquido preseminale. - Dai, Occhibelli, schizzami in faccia mentre il tuo ragazzo ti viene sulle tette! - si unì un Bowen decisamente su di giri, che spalancò ancora di più la sua bocca già oscenamente aperta: non voleva lasciarsi sfuggire neanche una goccia.
     
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    Dalla terza vita

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    Le reazioni di Adam erano semplicemente deliziose: il suo bisogno impellente che gli rendeva il cervello annebbiato dalla lussuria, come un ubriaco che non riusciva a darsi un contegno, erano un chiaro segno di quanto la sua malia aveva avuto effetto su di lui. Chissà cosa sarebbe riuscito a spingerlo a fare quando era in quelle condizioni? Il solo pensarci la eccitava da impazzire. Si ritrovò quindi a leccare e vezzeggiare quell'asta marmorea adorandola per quanto era diventata grossa e dura. Anche se lo stringeva fra i seni, le piaceva moltissimo sentire la sua consistenza, sentirlo scivolare fra di essi, al punto che non riusciva proprio a resistere a leccare la punta, come un deliziosa caramella a cui non riusciva proprio resistere. Per non parlare dello spettacolo mozzafiato che aveva davanti che le permetteva di osservare tutta la muscolatura scolpita di Adam che si muoveva sinuoso su di lei. Dio se lo trovava bello, quando poteva se lo mangiava con gli occhi. Quei stessi occhi che si sbarrarono increduli quando Adam si lasciò andare totalmente dicendole che non poteva vivere senza di lei. Si fermò un solo attimo, sentendo un moto di gioia infiammarla dalla punta dei piedi alla punta dei capelli. Non credeva che si sentisse così coinvolto da lei e ciò la rese immensamente felice. Capì che poteva lasciarsi andare anche lei, poteva amarlo perdutamente, senza freni inibitori.
    Ooh amore! Potrai avermi dove e quando e quanto mi vorrai, te lo prometto! gli disse adorante, prima di tornare a succhiare quella cappella deliziosa impaziente di sentire ancora i suoi versi di piacere. Nel frattempo Bowen non fece sentire la sua mancanza, facendola sussultare e tremare per le sue attenzioni. Non riusciva a credere che quel nanerottolo fosse così perverso. Era strano che fra i due quello che era più "innocente" fosse proprio Adam che aveva l'aspetto di quello più vissuto, e a tratti sembrava anche quello più pericoloso, mentre Bowen che aveva l'aspetto di un essere innocente, era così profondamente esperto nel leccarla e renderla sempre più eccitata. Hilda era in visibilio, non aveva mai avuto un esperienza a tre consenziente, senza trucchi mentali o altro. Si sentiva al settimo cielo, mugugnava quando succhiava la cappella al suo uomo e tratteneva a stento i suoi gemiti per via di ciò che gli faceva Bowen. Quel ragazzino poi la sorprese ancora poiché lo sentì parlare, ma sentiva chiaramente che non aveva smesso mai nemmeno un attimo di leccarla. Non riuscì a capire subito come avesse fatto, e cercò con lo sguardo la direzione del suono trovando delle bocche parlanti su quel materasso di oscurità.
    Oh cielo... le sfuggì per poi ghignare divertita dal fatto che se aveva quelle abilità, potevano fare un milione di giochi perversi diversi. Si ritrovò poi a ridere divertita quando Bowen insinuò che era così perversa che sarebbe stato sicuro che sarebbe venuta nel vedere Adam e Bowen scambiarsi un bacio.
    Ma per chi mi hai presa? Per una ragazzina che ama gli Yaoi? Sarebbe un bacio finto, mi asciugherebbe, a me ecciterebbe solo se vi voleste baciare davvero. rispose tranquillamente, sempre con tono giocoso, tornado subito dopo a stringere i seni contro il cazzo di Adam, mordendosi il labbro inferiore divorando la sua figura con gli occhi.
    Al momento tutto ciò che voglio è sentirvi su di me... come questo magnifico cazzo. disse abbassando di nuovo la testa per succhiarle dolcemente la cappella di Adam ma non le bastò più, voleva sentire tutta la lunghezza, così fece scivolare la lingua attorno al suo membro allungandola ed avvolgendola attorno alla sua circonferenza, grazie al fatto che non avesse una lingua umana. Si concentrò su di lui godendosi le attenzioni di Bowen, ma entrambi la sorpresero ancora, decidendo di rincarare la dose, portandola ad livello di goduria in cui non avrebbe saputo più replicare in nessun modo. Avvertì chiaramente altre lingue che presero a stuzzicarla anche sull'ano, e poi si introdussero anche nella sua fica già ampiamente eccitata, facendola strillare di piacere, che soffocò contro la cappella di Adam. Lui invece le passò energia eromantica rendendo il suo corpo molto molto sensibile, al punto che riusciva a godere di quella spagnola, come se la stesse scopando davvero in punti più intimi del suo corpo. Lo potevano vedere chiaramente sul suo corpo, i suoi capezzoli erano così turgidi che sembravano quasi pulsare, la clitoride si era gonfiata leggermente per via dell'intenso piacere che la stava invadendo. Si ubriacò totalmente di piacere, al punto che le sue cosce si chiusero serrando la faccia di Bowen fra di esse, mentre il suo corpo si contorceva in piccoli spasmi incontrollati. Sbavava e leccava il membro di Adam come se ne dipendesse della sua vita. Continuò a farlo mentre sentiva che stava per giungere ad un intensissimo orgasmo. Non riuscì a dire nulla, gemeva rumorosamente, e quando Adam la pregò come se volesse venire e volesse il suo permesso, si accanì sul suo membro con la bocca, massaggiandolo con i seni per poter sentire direttamente nella sua bocca il suo seme, implorandolo con gli occhi di darglielo. Le lingue di Bowen invece avrebbero sentito chiaramente la sua cervice contorcersi attorno a quelle lingue, i suoi umori diventare più vischiosi e la clitoride che pulsava come impazzita. Era già sensibile, ma con l'eromanzia che Adam le infuse in corpo, non riuscì a resistere per molto tempo arrivando ad un primo ed esplosivo orgasmo. Il suo bacino si sollevò come se avesse voluto sfuggire al contatto con Bowen, le sue cosce tremarono ed infine schizzò i suoi umori nella bocca e sul volto di Bowen. Se Adam fosse venuto, lo avrebbe assaporato ingoiandolo come se fosse stato del prezioso nettare, eccitandosi nel sentire quanto fosse caldo e vischioso e le riempiva la bocca. Gustandosi nel frattempo un orgasmo che durò a lungo, e si affievolì gradualmente fino a lasciare Hilda boccheggiante ma felice.
    Che delizia! Spero che non siete stanchi perché io sono solo al mio antipasto. affermò ansante, soddisfatta, ma non per questo sazia. Anzi, era come se dopo aver avuto un goloso assaggio ne volesse tutta la portata. Lasciò che si riprendessero anche loro, quando l'avrebbero lasciata andare scivolò sul materasso oscuro per riposizionarsi in ginocchio a gambe larghe, mostrando il suo sesso fradicio di umori e la sua corolla di carne rosata poco sopra. Si afferrò le natiche con entrambe le mani allargandole proprio per esporsi totalmente a loro due. Si leccò le labbra lasciva e avida di altro piacere.
    Sono troppo eccitata ho bisogno del piatto forte, che ne dite? li invitò con una risatina maliziosa e sensuale: era pronta per impazzire ancora e non vedeva l'ora di vedere come si sarebbero mossi e come si sarebbero spartiti i compiti.
     
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    La mente di Adam, solitamente così prolifica di pensieri (spesso decisamente inutili) e timori, risultava deliziosamente silenziosaa: qualche pensiero c'era, è vero, ma procedeva lentamente e con molta indolenza, come se affondasse nella melassa anziché correre tra l'elettricità delle sinapsi e, soprattutto, Adam se ne dimenticava nel tempo di qualche respiro affannato e di uno o due gemiti di piacere. Un'unica cosa rimaneva fissa, immutabile e intoccata dalla corruzione della sua razionalità: Hilda e l'amore sempre più grande che nutriva per lei. Era assurdo, dopotutto quella era l'esperienza più oscena della sua vita e, in un altro contesto, senza l'eccitazione a consumargli la carne sarebbe inorridito all'idea di condividere, nel bagno di un ristorante di lusso, la sua ragazza con un amico; perdio, poteva addirittura sentire i rumori della lingua di Bowen nella sua fica! Eppure, in quel momento sentì di amarla con tutte le sue forze e non c'era una sola fibra di sé che non rasentava la beatitudine. Come poteva sentirsi così oscenamente felice, come poteva guardarla così bramoso e, al tempo stesso, così innamorato? Non ne aveva la benché minima idea e, cosa tanto stupefacente quanto meravigliosa, non gliene importava affatto, voleva soltanto che quell'attimo si dilatasse fino a inglobare tutta la sua vita, tutto il tempo del mondo e divenire eterno. Quando le confessò che non poteva vivere senza di lei e Hilda sbarrò gli occhi, dapprima stupita e poi, semplicemente ricolma di gioia, la sua felicità fu completa e sebbene gli rivolse una promessa deliziosamente oscena, per lui fu il suggello più romantico che avrebbe potuto mettere al loro amore: - Allora ti avrò sempre, amore mio, perché ti vorrò sempre... sempre, sì, per sempre! - gemette, sentendosi attraversare da una felicità mai provata prima, mentre il cuore gli batteva furiosamente nel petto e i suoi occhi azzurri, così deliziosamente calmi e sereni, esprimevano tutto il meraviglioso sconvolgimento delle sue emozioni: non gli era affatto facile tradurlo in parole e la sua mente ne balbettò forse più d'una sconnessa, ma i suoi sentimenti erano così intensi da non necessitarne; l'adorava come si possono adorare le dee e, allo stesso tempo, come lo si può fare con la propria donna.
    Mentre Adam era alle prese con quel romanticismo così perverso, Bowen si "accontentava" invece della sua sola perversione: si stava divertendo un mondo e sentire il suo amico bofonchiare quelle oscenità melense non faceva che farlo ridacchiare ancor più dispettoso, invogliandolo a pigiare sul pedale dell'acceleratore per rendere quel delizioso menage a trois ancora più perverso, ancora più osceno. Non che, in cuor suo, non fosse felice per Adam e non si sentisse sollevato, dopotutto dietro quel ghignetto da monello c'era un cuore buono e sensibile, semplicemente la felicità disinteressata verso il suo collega coesisteva senza problemi con la brama per le carni di Hilda, anzi si poteva dire che s'accrescevano a vicenda. In effetti, Krolia a parte, poté giurare di non aver leccato fica più dannatamente buona di quella in tutta la sua vita e, anche solo strapparle un mugugno, lo faceva fremere di desiderio e piacere. Inoltre, malgrado il loro primo incontro, Hilda gli stava davvero... simpatica. Amava la sua arguzia e il suo essere esplicita, scopertamente perversa: ridacchiò sinceramente divertito alla sua risposta riguardo il bacio tra lui e Adam e gli sarebbe venuta voglia di punzecchiarla di più, se solo... beh, non avesse avuto altro tra le mani (e, soprattutto, nella bocca) ad assorbire la sua attenzione. - Mi piace che non hai negato di essere una vera pervertita, sai? Inizio proprio a capire come mai Adam si è innamorato di te... - quelle graziose (e inquietanti) bocche d'oscurità ridacchiarono birbanti e la vampira avrebbe avuto la sensazione che anche le labbra premute sulle sue carni si curvassero in un sorriso davvero monello. - Oooh, cazzo, questa è davvero una frase da pervertita! E per questa "magnifica lingua" non ci sono dei complimenti? - aggiunse, deliziato dall'affermazione della vampira, raddoppiando i suoi sforzi per farla godere: dopotutto gli umori che gli invadevano la bocca erano già uno splendido complimento! - Tu sei magnifica! Hilda seooohh! Oddio, c-continua, continuah!!! - Adam voleva davvero dirle qualcosa di sinceramente pregno d'amore e di ammirazione per lei ma, in un attimo, della sua mente fu totale tabula rasa: già i suoi seni e le sue labbra sulla sua cappella erano già sufficienti a farlo fremere e godere in maniera del tutto innocente, ma quando lo strinse in quel modo, avvolgendolo interamente con la sua lingua, semplicemente il piacere dilagò in tutto il suo essere; Hilda avrebbe potuto godersi una dell'espressioni più oscene e, allo stesso tempo, bramose che avesse mai visto su di lui e, soprattutto, la reazione meravigliosa di quel corpo statuario, che si tese e palpitò tutto per lei mentre quell'enorme, bollente cazzo non solo fremeva ma gocciolava liquido preseminale come se si fosse appena rotto, liquido che bagnava i suoi seni e che finiva inevitabilmente per cospargere la sua lingua, regalandole il sapore stesso del suo desiderio.
    Per la tiranide fu semplice istintualità rilasciare una simile quantità di eromanzia sui suoi seni, mentre per il demonietto tutte quelle lingue erano il mezzo necessario per conseguire un meraviglioso obiettivo: farla completamente impazzire. Venne accontentato, visto che quelle cosce meravigliose si serrarono attorno al suo visetto mentre il resto di Hilda si contorceva dal godimento, con un Adam che la fissava completamente ubriaco di lussuria, amore e piacere. Il modo stesso in cui sbavava sulla sua virilità lo faceva fremere di piacere e, semplicemente, a un certo punto non ce la fece più: le afferrò la testa, per i capelli e prese a muovere i fianchi come se le stesse letteralmente scopando le tette, mentre gemeva totalmente fuori di sé e ogni singolo, perfetto muscolo di quel corpo enorme e scolpito, guizzava e palpitava per lei. - Aaaahh! Vengo per te... amore, per te! Sto venendo per te! - quasi gridò, gemendo in maniera davvero oscena mentre quell'enorme virilità eruttava un'orgasmo semplicemente travolgente. Adam veniva parecchio e la sua ragazza lo sapeva già (e, in ogni caso, aveva ricevuto un efficace promemoria alcuni minuti prima), ma in quel momento sembrò dare fondo a tutto se stesso, letteralmente, perché mentre gemeva e fremeva come stesse per andare in mille, magnifici pezzi, quell'enormità pulsava feroce e le schizzava in bocca fiotti su fiotti di seme bollente, vischioso e letteralmente intriso di eromanzia. Era così tanto che avrebbe avuto non pochi problemi a berlo tutto, anche perché Bowen fece del suo meglio per distrarla: non solo, infatti, inseguì il suo bacino quando finalmente venne, ma mentre beveva tutti quei deliziosi umori non fece che continuare a stimolarla con tutte quelle lingua, semplicemente bramoso di strapparle fino all'ultima goccia di piacere. - Sì, cazzo, continua a schizzarmi addosso! Lavami la faccia! - la spronò, bevendo avidamente e trovandosi lui a gocciolare spaventosamente eccitato e, fino a quel momento, insoddisfatto.
    Finalmente, entrambi gli orgasmi della coppia si esaurirono e Adam rimase per qualche attimo ad ansimare, ancora stretto tra le sue meravigliose forme, mentre la guardava a metà tra l'allucinato e il totalmente innamorato, mentre Bowen continuava a leccarla quasi macchinalmente, ancora rapito dal sapore semplicemente delizioso di quegli umori unici. - Occhibelli, tesoro... stanchi? Mi sa che non hai capito in che razza di guaio ti sei cacciata: stanchi saranno i tuoi buchi quando avremo finito con te. - ribatté un entusiasta (e osceno) Bowen, alzandosi e invitando ad Adam a fare lo stesso, in modo che Hilda potesse sistemarsi come meglio credeva. - Ti... ti sazieremo, amore, te lo prometto. - riuscì a dire Adam, il quale si stava riprendendo soltanto in quel momento dal blackout che aveva coinvolto il suo povero cervello. Peccato che non finì affatto di riprendersi, dato che ne venne colpito da un altro: Hilda, infatti, diede loro le spalle, mettendosi in ginocchio ed esponendo in una maniera meravigliosamente perversa i suoi orifizi, arrivando addirittura ad allargarsi entrambi quei glutei perfetti soltanto per regalare a entrambi una vista migliore. Gli effetti di un tale spettacolo furono immediatamente visibili e, forse, decisamente soddisfacenti per la vampira: tutti e due i ragazzi sgranarono gli occhi e la guardarono tra l'assoluta estasi e la bramosia più feroce, mentre le loro erezioni sembravano quasi palpitare dall'impazienza di possederla, finalmente. Adam in particolare sembrava un toro che avesse visto rosso e c'era d'aspettarsi che le sarebbe saltato addosso da un momento all'altro... sennonché, venne prontamente fermato dal demonietto, che lo trattenne posandogli una mano su quegli addominali scolpiti. - Aspetta, ragazzone, non possiamo mica scoparla così, come due bestie, no? - l'espressione, del tutto spontanea, che fece Adam stava davvero chiedendo "ah, non possiamo?". - Nono, lei ha richiesto il piatto forte ma... hai presente dove siamo, giusto? - no, non ne aveva la più pallida idea già da parecchio tempo. - In un posto di lusso, in cui i piatti sono molto ricercati e hanno una bella presentazione... dai, fai il bravo e sdraiati sotto di Hilda. Secondo me ti troverà più comodo del mio materasso, vero Hilda? - ridacchiò, mentre un Adam decisamente docile e pronto a qualunque cosa, si sdraiava su quel comodo materasso d'oscurità, attendendo impaziente e felice che Hilda si sistemasse sopra di lui. Se la vampira avesse accettato, si sarebbe ritrovata con sotto il corpo statuario, perfetto del suo ragazzo che la guardava adorante e, alle spalle, il corpicino vellutato e caldissimo del demonietto, che si strusciava sulla sua schiena.
    Ti ricordi, Hilda, cosa mi hai detto tempo fa? - le sussurrò, con voce calda e sensuale, all'orecchio, che poi leccò con la punta di quella lingua vellutata, fino a raggiungerne l'elice appuntito e succhiarlo appena con quelle labbra morbidissime. Il corpo del demonietto era sodo morbido al tempo stesso e, soprattutto, strofinava quella grossa, golosa erezione proprio tra quelle due natiche perfette, facendole sentire quanto la desiderasse e quanto fosse bollente solo per lei. - ...che alcuni cazzi sono più adatti di altri per fare certe cose. Ebbene, credo di aver capito per quali dei tuoi buchi sono adatti i nostri. - le disse, afferrandole i seni con quelle mani fin troppo piccole e graziose, che non potevano assolutamente strizzare adeguatamente tutta quella meravigliosa abbondanza ma che, di sicuro, potevano stimolarle adeguatamente i capezzoli, che immediatamente caddero vittima delle sue dita e, poiché i suoi seni erano ancora saturi dell'eromanzia di Adam, c'era da credere che quella stimolazione sarebbe risultata molto, molto più piacevole del normale. Neanche il suo uomo, però, era stato con le mani in mano e, dopo averle afferrato con desiderio le natiche e averle palpate ben bene, si dedicò a strusciare ossessivamente quell'enorme, bollente erezione sulla sua femminilità, continuando a irradiarla con quell'eromanzia che pareva saturare ogni cellula di quella carne bramosa. - Amore... ti voglio così tanto! Ogni attimo che passo con te è il più bello della mia vita... sei la mia felicità... - Adam si era sollevato sulle spalle soltanto per sussurrarle quelle frasi totalmente, disperatamente sincere sulle labbra, guardandola intensamente negli occhi prima di baciarla innamoratissimo e bramoso di lei, come le comunicò il suo cazzo schiacciato contro la sua femminilità, che pulsò spietatamente impaziente. In effetti le vene nere che anticipavano la sua trasformazione erano molte di più di prima e, ovviamente, si concentravano sull'asta e sulle gonadi, entrambe decisamente più grosse ed enormi rispetto a prima, quasi a un passo dalla trasformazione vera e propria. - Che romantico... ma posso renderti questo momento ancora migliore, sai Occhibelli? - le chiese retorico all'orecchio, prima di spostarsi sul collo, che bacio e succhiò appena, e poi sempre più giù, un bacio e un sospiro dopo l'altro su quella pelle serica, su quell'invitante, vellutata distesa di caramello... finché non si trovò con volto tra quelle natiche perfette, tenute ben spalancate dalle mani del suo ragazzo e, senza la benché minima esitazione, iniziò a leccarle con quella lingua vellutata la sua corolla di carne, meravigliosamente rosea. - Avevi ragione, Hilda, non sei il tipo da schizzare perché il tuo ragazzo ne bacia un altro... sei più il tipo che schizza perché, mentre stai baciando il tuo ragazzo, l'altro ti lecca il culo, vero? - le chiese una di quell'irriverenti bocche d'oscurità, mentre il suo buchino veniva invaso da quella lunga, vellutata lingua blu in maniera non dissimile da come la sua bocca veniva invasa dalla lingua di Adam. Un doppio "bacio" decisamente particolare ma che durò a lungo, finché il suo ano non fu schiuso, rilassato e oscenamente fradicio di saliva, mentre Adam aveva continuato a sfregarsi sulla sua femminilità mentre la baciava in quella maniera quasi feroce; e avrebbe continuato a farlo fino a venirle sul pube così, travolto dal piacere di quel petting spinto, se non si fosse sentito afferrare da una piccola, morbida mano, sensazione che gli fece sbarrare gli occhi sorpreso... e imbarazzato. - B-bowen!! - gemette tra le labbra di Hilda, visto che il demonietto l'aveva afferrato e adesso lo stava guidando proprio dentro quella femminilità che, ormai, doveva essersi liquefatta dalla voglia. Il demonietto non ebbe bisogno neanche di fare troppa fatica, gli bastò seguire i movimenti dei fianchi di Adam (che erano ormai del tutto separati dalla sua volontà) per guidare quell'enormità tutta dentro Hilda, in un unico, intensissimo colpo. Adam era diventato così dannatamente grosso che Hilda si sarebbe sentita dilatare in maniera oscena e persino la lingua del demonietto sarebbe stata schiacciata tra le sue carni, divenute immediatamente più strette a causa di quell'ingombro quasi eccessivo. - Forse ho capito perché ti sei innamorata dell'Insetto stecco ma... - la bocca d'oscurità s'interruppe perché, intanto, Bowen aveva liberato quelle carni deliziose dalla sua lingua e poteva continuare con la sua vera bocca. - ...tranquilla, penso che anch'io ti piacerò. - concluse, premendole la cappella gonfia, durissima proprio contro la corolla oscenamente schiusa e, un attimo dopo, Hilda si sarebbe sentita conquistare dalla carne bollente, durissima del demonietto. Carne che, come le aveva assicurato, era davvero grande, capace di mozzare il respiro anche a una donna esperta come lei, soprattutto adesso che era completamente colma e dilatata nell'orifizio opposto. Era totalmente piena di loro ed entrambe quell'enormità, conficcate fin nel profondo delle sue carni, pulsavano impazienti... - Amore, Hilda... supplicaci di sfondarti. - ecco di che cos'erano impazienti.
     
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    Hilda non avrebbe mai negato di essere una pervertita poiché era nel suo credo religioso esserlo. Per lei non era un insulto era un semplice aggettivo come un altro, sentirselo dire da Bowen lo percepiva come una sorta di complimento, ecco perché non si innervosiva o non gli rispondeva a tono. Ne diede anche ampia dimostrazione quando Adam si lasciò andare al piacere, sebbene anche lei ne fosse stordita, avviluppò con le labbra la sua cappella continuando a stringere i senti attorno a quella mazza bollente, per sentire ogni pulsazione e accogliere nella bocca ogni fiotto di seme che in quel momento le sembrò la cosa più deliziosa del mondo. Era così intriso di eromanzia che riusciva a sentirlo scivolarle nella gola, e scaldarle lo stomaco. Non riuscì a berlo tutto, poiché le lingue di Bowen la stavano facendo impazzire di piacere, e di fatti le colò dagli angoli della bocca, le imbratto anche un poco il seno. L'energia eromantica era pericolosa se usata nel modo sbagliato, poiché nonostante Hilda avesse avuto un delizioso orgasmo, non si sentiva paga, ed anzi si sentiva come se la sua fame di piacere fosse diventata insaziabile. Così un poco stordita e troppo eccitata si posizionò aspettando i suoi amanti.
    Sorrise intrigata e felice alla dolce minaccia di Bowen che prometteva di stancarla a suon di sesso, mentre il suo adorato le prometteva che l'avrebbero saziata. Non le importava più un fico secco di dove si trovassero, voleva solo godersi i due ragazzi nel modo migliore possibile. Faticò a trattenere una risatina compiaciuta nel notare il loro sguardo famelico fissarla e le loro erezioni guizzare sull'attenti davanti allo spettacolo osceno che stava offrendo. Adam in particolare sembrava sul punto di aggredirla di nuovo travolto dalla sua più brutale istintività, un brivido percorse il suo corpo, facendole palpitare tutto il corpo, ma prima che potesse sentire le mani enormi di Adam su di lei, Bowen sembrò riportarlo alla ragione frenando sul nascere ogni impulso che stava assalendo la tiranide.

    Mmm perché no? protestò con tono teatralmente lamentoso, quando Bowen fece notare al suo amico che mica potevano scoparla come due bestie. Spiegando che dovevano agire in modo studiato per poterle dare la miglior esperienza di sempre. Non che ad Hilda dispiacesse davvero, ma si sentiva davvero impaziente di iniziare, ma capì anche che se avessero lasciato a briglia sciolta Adam, probabilmente avrebbe lasciato a bocca asciutta Bowen monopolizzandola completamente. Invece sembrò ragionare, nonostante i suoi occhi ed il suo corpo sembravano sul punto di esplodere nella sua forma più naturale. Si posizionò docilmente sul materasso, ed Hilda non ci pensò nemmeno due volte a posizionarsi sopra di lui cavalcioni, sedendosi sopra la sua erezione, strusciandosi contro di lui vogliosa per lubrificarlo con i suoi umori in attesa che anche Bowen la raggiungesse e si posizionasse dietro di lei. Percepì sulla propria schiena la pelle vellutata del demonietto, e rabbrividì nel sentirsi leccare le orecchie. Uno dei suoi punti deboli che le fece scappare un piccolo ansito stridulo. Il volto le si colorò di un tenue rosa mentre la mente si perdeva nel percepire le due erezioni finalmente a stretto contatto con lei. Ancheggiò con i fianchi, così da potersi strusciare contro entrambe le erezioni, e deliziarsi di quella sensazione così perversa.
    Ooh allora ti ricordi proprio tutte eh.. scherzò Hilda rivolgendosi a Bowen arcuandosi leggermente con la schiena così da agevolare entrambi i suoi amanti in ciò che avrebbero fatto. Si sentiva bollente, impaziente, il suo respiro era corto e i suoi pertugi sempre più sensibili per via del desiderio crescente. Si godette ogni attenzione, le loro mani che la palpavano e la carezzavano, le loro erezioni premute contro la sua carne. Quello strusciarsi osceno che la affamava sempre di più. Eppure nonostante il cocente desiderio non protestava per andare al sodo, voleva lasciarli fare, voleva torturarsi con quella attesa snervante poiché sapeva che quando sarebbe arrivato il momento sarebbe stato molto più bello. La aiutò a distrarsi anche Adam che continuava ad adorarla dicendole frasi melense da perdutamente innamorato, continuando a ricordarle quanto in realtà Adam fosse totalmente cotto perso per lei. Così tanto da non importargli se doveva condividerla con un amico. Sussultò e le scappò un gemito aspirato quando la lingua di Bowen si dedicò al suo ano, e sarebbe stato sorpreso nel sentire che rispondeva già morbido al suo tocco. Intanto Hilda guardò famelica il suo uomo, portando le mani sul suo volto, come se avesse voluto bloccargli ogni via di fuga, e lo baciò con un ardore che lasciava trasparire quando fosse eccitata in quel momento. La lingua gli riempiva la bocca fino a scivolargli in gola come se avesse voluto scopargli in quel modo la bocca. Si intrecciava a quella del suo uomo iniziando quella muta lotta lasciva. Mugugnava sempre più impaziente, eccitandosi da impazzire a tutte le provocazioni che faceva quel piccolo e malefico nanerottolo. Aveva però ragione, le piaceva da impazzire sentire la lingua di Bowen che le scavava nel culo, mentre lei baciava il suo uomo: era un momento così osceno ed allo stesso tempo distortamente romantico. Le mandava in tilt i sensi da non capirci più niente, mugugnava e tremava e quando finalmente sentì la cappella di Adam premersi contro la sua femminilità, gemette impaziente, respirava affannata e tremava, mentre sul suo volto si dipingeva un espressione oscena. Si staccò dalla bocca di Adam con la lingua penzoloni gridando quasi di piacere quando finalmente la penetrò, con difficoltà per via delle dimensioni raggiunte, ma per lei si tradusse in un assoluto piacere. La clitoride pulsò fortissima, mentre il canale vaginale si contorceva attorno a lui in una morbosa stretta bollente. Si sentiva già piena così, e non riuscì in alcun modo a rispondere a tono a Bowen che intanto smise di leccarla per passare finalmente al tanto agognato piatto forte. Espirò tutta l'aria che aveva nei polmoni mentre anche Bowen si faceva spazio in lei. I suoi orifizi erano oscenamente dilatati e colmi della loro bollente carne, e lei si sentiva al settimo cielo. Il suo corpo tremava e per un solo momento si afflosciò su Adam, con il viso spiaccicato sul suo petto, sbavandogli addosso con gli occhi rivolti verso l'alto. Era bastata una semplice penetrazione doppia per arrivare già ad un piccolo orgasmo, dopotutto lo aspettava così impazientemente da aver acuito ogni sensazione fino allo spasimo. Li sentiva perfettamente ogni centimetro che avevano dilatato le sue carni. Perfino il ventre risultava leggermente gonfio per via della loro presenza dentro di lei. Dopo quel piccolo momento di perdizione cercò di riprendere il controllo su se stessa. Puntò le mani sul materasso, rialzandosi con il volto per guardare il suo uomo e poi Bowen. Continuò a sollevarsi con le spalle, così da poter raggiungere con una mano la nuca di Bowen e avvicinarlo a lei così da potergli dare un bacio, come se avesse voluto ringraziarlo di quel momento. L'altra mano invece si strinse sul pettorale di Adam, palpandolo possessiva. Voleva che Adam guardasse quanto fosse lasciva, quanto fosse ormai preda della lussuria più sfrenata. Voleva mostrargli come la sua lingua si intrecciava a quella di Bowen. Quando quel bacio si esaurì tornò di nuovo a guardare negli occhi Adam, adorante e totalmente ubriaca di piacere. Gli si fiondò di nuovo addosso, leccandolo su una guancia, sul collo virile strusciando i canini contro la sua pelle.
    Aaah sììì, amo tutto questo... scopatemi... non abbiate pietà, distruggetemi con i vostri cazzi, fatemi dimenticare come mi chiamo! anche se non aveva proprio detto "vi supplico" lo si poteva capire benissimo dal tono della voce che aveva usato, condito con gemiti, ansiti e tremori di voce, da far sembrare ogni singola parola una supplica.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Hilda era una tentazione meravigliosa e sapeva, in ognuno di quei momenti magici che stavano condividendo, cosa fare e dire per farli impazzire: il tono lamentoso che usò all'obiezione di Bowen fece fremere fin nel profondo i due, che per un attimo si guardarono negli occhi come a chiedersi "ma come si fa?". Già, come si fa a resistere a quei fianchi ampi e perfetti, a quei glutei pieni e dal colore del caramello, a quei seni su cui avevano schizzato come ragazzini? E poi c'erano gli occhi da predatrice, quel sorriso irresistibile e quel volto tanto bello da sembrare la fugace apparizione di un sogno... Adam dovette fare appello, più che alla sua ragione, a tutto l'amore che nutriva per lei per non avventarsi più ferino del solito: aveva accettato di condividerla (solo nella carne, però!) con Bowen perché voleva farla felice e perché lei lo desiderava, cedere ai suoi più bassi istinti avrebbe significato rendere vana ogni cosa. No, il demonietto aveva ragione, bisognava procedere un passo alla volta, anche se era un tormento, anche se non desiderava altro che correre a perdifiato.
    Occhibelli, tesoro... tu non puoi essere dimenticata. Sbaglio, Adam? - sussurrò all'orecchio della vampira, a cui dispensò un'altra maliziosa leccatina, prima di scendere verso in basso. Sì, aveva pienamente ragione: Adam non aveva mai, mai dimenticato un solo dettaglio dei loro incontri, anche di quelli in cui la riteneva un mostro, una creatura malvagia e soffriva terribilmente... ogni frammento di vita in cui Hilda era apparsa, era stato marchiato a fuoco nella sua memoria, nella sua stessa anima. Ed era meraviglioso, adesso che l'amore l'aveva liberato dalla paura: voleva farle un dono simile, donarle un'esperienza che non avrebbe più dimenticato, qualcosa di prezioso da rimirare nei momenti bui. Se solo Bowen avesse potuto leggere i pensieri dell'amico, avrebbe distorto il viso in una smorfia d'infantile disgusto, ma i propositi romantici (e melensi) di Adam rimanevano al sicuro dentro il suo animo, così i due si poterono dedicare a lei, il fulcro stesso dei loro desideri.
    Non che fosse difficile, poiché a Hilda bastò strusciarsi appena sulle loro erezioni perché la mente di Adam facesse tabula rasa, mentre Bowen dovette mordersi il labbro inferiore per resistere e non contravvenire alle sue stesse regole; fortunatamente, non appena il suo visetto malizioso si ritrovò davanti a quelle natiche meravigliose, tenute tra l'altro spalancate dalle mani del suo amico, si ritrovò a pensare che non aveva di che pentirsi: adorò scoprire che quell'ano delizioso, non meno invitante della sua femminilità, fosse già morbido e impaziente del suo tocco, così come adorò il sussulto che scosse quelle carni perfette e il piccolo, breve gemito che lo raggiunse fin lì. Naturalmente questi furono tutti dettagli che Adam, con occhi estasiati, gustò famelico e innamorato al tempo stesso e si sarebbe dedicato con gioia a frizionare quell'intimità bollente, fradicia proprio come piaceva a lui, con la sua verga dolorosamente marmorea se, semplicemente non fosse stato assalito dalla vampira; per un attimo sgranò gli occhi, poi la strinse a sé e li socchiuse godendosi ogni secondo di quel bacio. La sua amata era incredibilmente ferina, quasi feroce e lui fu, forse, inaspettatamente docile ma accolse quella lingua meravigliosa nella sua gola con un mugolio di gioia e, nei limiti delle sue capacità, provò a succhiarla diligentemente, a dimostrarle che lei aveva possesso e accesso di ogni parte di sé: in quella sera in cui non erano soli, lui l'avrebbe guidata nei luoghi più intimi, nascosti di sé. In effetti fu un bacio, a suo modo, molto romantico poiché Adam non solo si dedicò ad adorare la sua lingua, la sua bocca, ma la strinse dolcemente a sé, premendola contro il suo corpo statuario, finemente cesellato, mentre le sue mani le carezzavano la schiena e, finalmente, strusciava piano, con lenti movimenti ritmici l'asta sulla sua femminilità.
    Il bacio si esaurì quando, senza aspettarselo in alcun modo, Adam si ritrovò guidato dalla mano del suo amico dentro la sua amata, in un maniera così imprevista e così dannatamente perfetta che emise un sospiro aspirato e sussultò lievemente, facendo ballare quei magnifici muscoli soltanto per gli occhi di lei. Ma, per quanto l'improvviso piacere gli richiedesse di sollevare lo sguardo, di lasciarsi andare per godere totalmente, lui lo mantenne fisso su di lei e venne premito: Hilda quasi gridò, mentre la lingua lunghissima che gli aveva conquistato la gola penzolava inerte e la sua femminilità, impazzita, si serrava in un folle abbraccio attorno alla sua asta bollente. Fu una reazione così magnifica che si sentì sciogliere dal piacere e quegli occhi di ghiaccio la guardarono totalmente, infinitamente ammirati. - Sei... sei il Paradiso, Hilda! - sussurrò, lanciandosi a catturare tra le sue labbra quella lingua meravigliosa, succhiandola devotamente mentre, afferratole i fianchi con bramosia, diede una prima, decisa spinta soltanto per donare a entrambi il primo lampo di piacere. Quella notte, in effetti, prometteva un magnifico temporale.
    Bowen non aveva, per ovvi motivi, la stessa visuale del suo amico e, sebbene avesse voluto vedere anche lui il volto perverso di Hilda, osservare quel culo perfetto sussultare e fremere era assolutamente soddisfacente; anche perché, tornò ben presto a strusciarsi sulla schiena della vampira e quest'ultima non fece nemmeno in tempo ad abituarsi alla penetrazione con Adam, che il demonietto conquistò il suo ano. Fu davvero... meraviglioso. Perché per Adam quelle carni erano sicuramente il Paradiso, ma erano più calde dell'Inferno e il loro abbraccio non era meno eterno: per il demonietto fu una sensazione incredibile, totalmente avvolgente, anche perché per quanto fosse incredibilmente stretta, non c'era un singolo tratto di lei che non risultò cedevole e avvolgente, tanto che le ansimò di piacere all'orecchio. Insomma, per entrambi quella prima penetrazione fu meravigliosa ma... il meglio doveva ancora arrivare: Hilda, sopraffatta dal piacere e da un orgasmo deliziosamente prematuro, su afflosciò su di Adam, premendogli il volto sul torace e sbavando completamente persa mentre i suoi occhi si perdevano chissà dove. - Dio, quanto sei bella... - la mano del suo uomo, grande ma morbida le carezzò dolcemente il viso mentre lui sprofondava in quegli occhi che gli mostravano quasi esclusivamente l'abisso delle sclere nere. - Cazzo! Quando fai queste facce così porche mi arrapi da morire! - forse non fu altrettanto dolce, ma indubbiamente Bowen fu sincero quanto il suo amico, anche perché non resistette ad affondare le dita in quei morbidissimi capelli. Per poco, però, perché Hilda si riprese e reclamò un bacio proprio da lui: il demonietto fu ben contento di avvolgere la lingua con la sua e lanciò degli sguardi divertiti ad Adam, che nel frattempo li fissava bramoso e sorpreso al tempo stesso. Hilda, per baciare il suo amico, gli aveva sottratto la lingua dalle sue labbra e adesso si sentiva derubato... per fortuna che gli afferrò in quel modo possessivo il pettorale, fissandolo assolutamente lasciva: bastò solo questo per farlo sentire coinvolto in quella scena e godersela come la piccola, deliziosa meraviglia che era. La lingua di Hilda era un po' più lunga di quella di Bowen, di quel colorito azzurro così peculiare e si intrecciavano dentro e fuori le loro bocche mentre il demonietto, più perverso che mai, le afferrava le tette da dietro, palpandole e strizzandole con desiderio. Ovviamente quel gesto aveva contribuito a mettere ancora più in mostra le sue forme meravigliose e il demonietto fu molto a attento a mostrargli come sobbalzavano ipnotiche a ogni suo movimento, acuendo ancora di più il bisogno di averla nuovamente tra le sue braccia; Hilda dovette percepirlo, perché si strappò alla lingua di Bowen e tornò su di lui, a leccarlo sul volto e sul collo, premendo anche i canini su quella pelle diafana.
    Ahhh, Hilda... - gemette, sbarrando per un attimo gli occhi e sussultando a quella sensazione meravigliosa: l'eccitazione rinforzava la maledizione vampirica che, ormai, impregnava la sua carne ed era bastato quella lieve sensazione per risvegliare in lui un piacere del tutto innaturale, un piacere che lo aveva fatto tendere e stringerla a sé come se temesse di vederla scomparire da un momento all'altro. Ciò le avrebbe permesso di constatare, una volta di più, la veridicità di una certa affermazione di Bowen, quella che le assicurava che avrebbe trovato il suo ragazzo più comodo del suo materasso; in effetti, il corpo di Adam era davvero enorme, tanto che Hilda poteva sdraiarvisi senza alcuna difficoltà ma, soprattutto, ognuno di quei singoli, perfetti, definitissimi muscoli premevano su di lei e la stringevano in una morsa piena di brama e amore. - Cazzo, sì! Ti distruggiamo! Altro che nome, quando avremo finito non riuscirai a respirare senza schizzare! - la presa di Bowen, invece, aveva soltanto la brama e, in ogni caso, Hilda non avrebbe avuto di che lamentarsi, perché se sotto di lei c'era la distesa guizzante, marmorea di quei muscoli caldissimi, sopra aveva il corpicino vellutato, leggero del demonietto che le premeva contro la schiena e le ansimava tra i capelli. Fu una fortuna che non ci fosse più bisogno di andarci piano, perché Bowen aveva raggiunto il punto di non ritorno: senza nemmeno dare un segnale al suo amico, infatti, prese a spingere come un invasato dentro di lei, gemendole nell'orecchio e sbattendole quelle gonadi gonfie, decisamente troppo grandi per un corpicino tanto carino, sul perineo e provocando così i primi, indecentissimi schiocchi; era assurdo che un nanerottolo simile fosse così dotato, ma quella verga esotica e invitante che ormai aveva conosciuto fin troppo bene era davvero grossa e, soprattutto, i fianchi che la muovevano erano quelli di un combattente, quindi non solo ogni spinta era incredibilmente intensa ma anche molto, molto veloce. Non pago, a ogni affondo si strusciava perversamente sopra di lei, gemendole il più possibile vicino alle orecchie (troppo alta, era troppo alta!) e facendole sentire l'irreale morbidezza della sua pelle colorata e quanto fossero assurdamente turgidi e appuntiti i suoi capezzoli blu.
    Adam fu per un breve attimo troppo preda di quel piacere assurdo per reagire, ma si riprese immediatamente al primo schiocco: le afferrò le natiche con desiderio, con quelle mani enormi che riuscivano a contenerle quasi completamente e affondo con forza in lei proprio quando lo stava per fare Bowen, in una doppia penetrazione davvero intensa. Il demonietto aveva il vantaggio di una maggiore libertà di movimento, ma la tiranide usò tutta la sua forza e soprattutto non ebbe alcun timore a sollevare entrambi per poter meglio spingere in lei, inarcando la schiena e così contribuendo a schiacciare ancora meglio Hilda tra i loro corpi così diversi ma, ognuno per le proprie caratteristiche, così piacevoli. - Hilda... voglio vederti fare ancora quell'espressione... sei bellissima quando la fai. E sei anche felice, lo so, lo sento... - forse non era caduto preda del suo istinto più bieco, ma in quell'amore commisto alla malia vampira... oh, totalmente, così mentre le faceva quella confessione tanto romantica quanto perversa, concentrava tutta l'eromanzia che il suo corpo, spontaneamente irradiava nella sua verga, in modo che a ogni affondo, a ogni spinta quell'enormità bollente le riversasse dentro quantità tali di energia perversa da far impazzire i suoi nervi, da renderla sensibile come non era mai stata. E, in tutto questo, continuava a scoparla con tutte le sue forze, come se quella dolcezza che bruciava nei suoi occhi e risuonava nelle sue parole non raggiungesse il resto del suo corpo, bramoso di lei come sempre. - Voglio che tu sia sempre felice, sempre... e voglio donarti ogni cosa! Prendi il mio seme, il mio piacere... il mio sangue. Ti prego, prendilo! - la supplicò, affondando ancora una volta quell'enormità in lei, sbattendo contro la sua cervice e colpendo le gonadi di Bowen con le sue, incidente inevitabile in così poco spazio e con le loro dimensioni; immediatamente girò il volto di lato, offrendole quell'imponente collo virile, massiccio e in cui, se vi avesse accostato le labbra, avrebbe percepito l'invitante pulsare del sangue. Sangue le apparteneva, sangue che la chiamava: voleva scorrerle in gola, placare la sua sete e accenderne un'altra mentre Adam gemeva strozzato e, chissà, esplodeva in un orgasmo esagerato soltanto a sentirsi lacerare dai suoi canini. A vedere una simile scena gli occhi grandi, coloratissimi del demonietto si fecero davvero spiritati e le afferrò i capelli con forza, muovendole il capo quasi con rudezza. - Porca puttana, sì! Sì! Bevi il sangue del tuo ragazzo mentre ti scopiamo! - ringhiò ben oltre l'entusiasmo, spingendole il volto contro quel collo che non chiedeva altro, tanto che Adam gemette di piacere soltanto a sentire le sue labbra premergli sul collo.
    E' difficile spiegare perché un simile gesto lo eccitasse tanto... sarebbe stata sicuramente una scena perversa e lui ci sguazzava in queste cose, ma c'era anche dell'altro. Forse era più sensibile di quanto sembrasse a un certo tipo di osceno, perverso romanticismo? Forse aveva anche lui qualcuno per cui, in una situazione simile, avrebbe dato o preso il suo sangue? Impossibile stabilirlo, anche perché il demonietto continuò a martellarle coi fianchi imitato da un Adam disposto, sì, a donarle tutto il suo sangue ma che, nel frattempo, voleva continuare a scoparla con lo stesso impeto del suo amico. Insomma, Hilda si trovava stretta (letteralmente!) tra due fuochi e aveva una tentazione irresistibile a portata di labbra... soltanto che sapeva benissimo cosa sarebbe accaduto al suo amore non appena l'avrebbe morso: tutte le volte precedenti si era trasformato e questo avrebbe, in primis, comportato la totale distruzione dei suoi vestiti e poi, forse, anche dei suoi perché difficilmente Adam avrebbe saputo controllarsi. E, a dirla proprio tutta, loro ormai mancavano da troppo e stavano facendo sempre più rumore, davvero potevano permettersi una tiranide di quasi tre metri fuori controllo? Forse no, ma c'era da vedere se alla vampira fosse importato...
     
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    Hilda si sentiva sciogliere intrappolata fra quei fisici così diversi fra di loro. La muscolatura di Adam così perfettamente scolpita da sembrare irreale, catturava lo sguardo di Hilda e diveniva un vero piacere poterlo toccare e palpare, ammirando anche con il tatto quel fisico da paura. Sulle spalle invece sentiva quella pelle così vellutata, quel corpicino minuto ma incredibilmente seducente: non aveva idea di cosa gli fosse successo per fargli assumere quell’aspetto, ma ringraziò il fato se poteva goderne. Quel piccolo monello sembrava fatto apposta per le cose più perverse, quel cazzo che le scavava nel culo era così grosso da toglierle il respiro, per non parlare dell'enormità di Adam che sembrava ingrossarsi di pari passo alla sua eccitazione. Era ricolma di carne, ed amò quella sensazione che la faceva sentire inerme, priva di forze. Forze che però non mancavano ai suoi orifizi dilatati poiché essi si contorcevano in un perverso massaggio attorno ai due membri come se avesse voluto intrappolarli dentro di lei per sempre. Un nuovo spasmo si fece sentire più forte quando sentì Adam gemere e tremare al tocco dei suoi canini sul collo, sorprendendola sempre dal fatto che avesse plagiato la sua perversione anche in quelle direzioni. Le sue pupille si strinsero in una striscia verticale, attivando i suoi sensi da vampiro, permettendole di vedere chiaramente quella enorme vena sul suo collo virile. Non si accanì subito sul collo del suo ragazzo, poiché iniziarono entrambi a muoversi dentro di lei, strappandole gemiti aspirati, facendola sentire già in paradiso. Una donna umana si sarebbe sentita annientare da quelle enormità che le si abbattevano in corpo. Lei invece godeva di sensazioni così intense da farle girare la testa e farle dimenticare per un attimo ciò che voleva fare. Come se già non fosse bastato l'amplesso impegnativo a cui era sottoposta, Adam rincarò la dose infilzandola con forza con i fianchi, sollevando addirittura di peso lei e Bowen, costringendola a sentire quel cazzo magnifico andare ancora più affondo per via della gravità. Avrebbe voluto rispondere ai due, ma si sentiva ubriaca di piacere, al punto che non ne aveva alcuna voglia, non voleva nessuna distrazione da quella sensazione estrema che la faceva sentire viva.
    Aaah... sììì... sììì...così... biascicava fra un respiro ed un gemito espirato. Era il massimo che riuscì a pronunciare prima che Adam le riversasse in corpo altra eromanzia rendendo ogni fibra del suo corpo sensibilissima. Sentiva tutto in modo amplificato, perfino i capezzoli inturgiditi di Bowen che si strusciavano sulla sua schiena. Strillò, con gli occhi che si ribaltavano verso l'alto. I canini che si affilavano e si allungavano, mentre le sue corna si illuminavano di una tetra luce perversa. Gli angoli della sua bocca erano piegati in un sorriso estasiato, con la lingua che penzolava in fuori in una espressione oscena. Cercava di reggersi sui pettorali di Adam ad ogni affondo per non farsi spingere troppo in avanti, e finì per assecondare i loro movimenti, spingendosi contro di loro quando loro spingevano verso di lei, rendendo ogni affondo quasi violento. Era già meraviglioso così, ma Adam la tentò in un modo irresistibile piegando la testa di lato per mostrarle il collo e offrirle il suo sangue. Un lampo famelico passò nel suo sguardo, sbavando alla sola idea. Come poteva resistere ad una cosa del genere? Impossibile! Non servì nemmeno che Bowen la spingesse poiché fu lei stessa a fiondarsi su quel meraviglioso collo, appuntando i canini contro la sua pelle, che venne bucata per colpa di Bowen che la spinse sui capelli. Il sangue le finì sulla lingua, e scivolò in gola come un nettare divino che la fece gemere ancora, rumorosamente con la bocca piena ed occupata. Bevve il suo sangue mentre la sua cervice si contorceva attorno al membro di Adam e la corolla di carne tremava e si stringeva cedendo ad ogni tentativo. Bevve un lungo sorso, senza pensare a nulla se non al piacere che la animava ogni volta che scopava e beveva contemporaneamente. Non le passò nemmeno per l'anticamera del cervello che facendolo avrebbe potuto far trasformare Adam. Il suo sapore fu ciò che la riportò di nuovo ad un livello altissimo di pacere, in un orgasmo esplosivo che le fece schizzare umori come una piccola fontanella impazzita. Se qualcuno di loro due sperava che Hilda desse un freno alla perversione, avrebbero fatto un grosso errore, poiché lei era la prima a rendere tutto osceno, perfino una cena fra amici.
     
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