Una vittoria a metà

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    I sensi di Zendaya erano sotto assedio, se avesse dovuto descrivere quella situazione col senno di poi non ci sarebbe riuscita perché la sua mente era del tutto assorbita da ciò che Krolia le stava inconsciamente facendo: i suoi odori e i suoi profumi stavano rendendo ogni sensazione più intensa, perversa, dolce, amplificata nella sua essenza come se fossero tanti fuochi d'artificio che comparivano come lampi nel cielo e poi esplodevano in miriadi di colori e forme diverse. Ogni affondo era diverso dal precedente perché ogni affondo era accompagnato da un respiro diverso, da un bacio diverso, odori e sapori ogni volta unici che penetravano nel suo cervello proprio come la sua carne stava penetrando l'intimità di Krolia. Si ritrovò a stringerla per le natiche più forte che mai, ma non più del necessario: le sue dita affondavano nella pelle morbida e irreale di Krolia senza mai ferirla con le sue unghie. I seni che danzavano al ritmo dei loro gemiti erano uno spettacolo erotico che Zendaya non si aspettava di poter ammirare: entrambe non erano particolarmente prosperose eppure la loro eccitazioni e i fluidi di Krolia che le rendevano scivolose avevano dato vita ad una stimolazione mai provata prima che costringeva Zendaya a muoversi con tutto il corpo e non solo con i fianchi, questo perché voleva sfregarsi con le i con ogni parte del corpo, con ogni centimetro della pelle, e non solo la mera unione carnale. Si sentiva connessa con lei da capo a piedi e quando la guerriera le concedeva un bacio Zendaya ricambiava quasi come se volesse abbeverarsi disperatamente a lei, dipendente da sapori e sensazioni che solo Krolia sapeva darle. Era del sesso sfrenato, come mai aveva fatto prima, sentiva di controllarsi a stento e non voleva trattenersi per nessuna ragione.
    Mai provato... niente del genere... ti adoro Krolia... non fermarti... io sto per...
    Krolia poteva sentire quella verga pulsare sempre più forte dentro di lei, si stava lasciando del tutto andare alla passione, guidata dai fluidi di Krolia che raggiungevano le parti più profonde del suo corpo. Era davvero una penetrazione senza pari e a giudicare dal calore che stava raggiungendo quella verga di sicuro non ci sarebbe voluto molto a raggiungere l'orgasmo.
    Santo cielo... è davvero tutto qui? Con dei poteri simili... e un corpo del genere, volete davvero farlo in questo modo? Che spreco...
    Improvvisamente Krolia si sentì svuotata, e le sue mani prima libere di muoversi sul corpo meraviglioso di Zendaya finirono dietro la sua schiena, bloccate. Sentì il suo corpo molto leggero, come se qualcosa fosse entrato nel suo flusso circolatorio e ora la stesse stordendo. Venne strappata da Zendaya e lanciata contro la poltrona alle sue spalle, in maniera non violenta ma estremamente rapida, lasciandola insoddisfatta. Vide lo sguardo stupito e insoddisfatto di Zendaya mentre veniva privata del suo meraviglioso corpo, e in un istante fu subito in trappola avvolta da una corda oscura che legò braccia e gambe dell'Alto Sacerdote dietro oltre che ogni angolo del suo corpo. Sembrava una legatura Shibari nera che non ebbe pietà neanche dei suoi genitali, stringendoli e portandoli a gonfiarsi separando in tue le grandi labbra e annodandosi intorno alla sua verga rendendola più massiccia. Non ebbe modo di lamentarsi perché la legatura culminò proprio sulla sua bocca, che venne bloccata da un grosso anello di metallo che lasciava le labbra spalancate e le impediva di dire qualsiasi cosa che non fosse un grumo di saliva caldissimo e perverso. Le gambe finirono bloccate larghe, mentre le braccia immobili dietro la schiena. Tra Zendaya e Krolia a quel punto c'era la figura oscura e sensuale di Evelynn che dapprima apparve come una fiamma violacea confusa, e man mano che i sensi di Krolia tornavano al loro naturale stato, riusciva a distinguerla più chiaramente. Sul suo volto c'era un'espressione maliziosa e delusa, con le braccia conserte intorno al seno, un braccio rivolto verso l'alto posato sotto il suo mento, mentre le code che penzolavano dalla sua schiena serpeggiavano sinuose intorno alla sua figura. Osservava Krolia con una certa invidia e tentazione, sembrava la stesse mangiando con gli occhi e dai movimenti delle sue labbra sembrava stesse trattenendo con grande difficoltà qualche complimento, o gesti più bestiali come il semplice leccarsi le labbra. Ma non era lì per i complimenti dopotutto.
    Krolia Krolia Krolia... di tutti proprio tu hai ricevuto le grazie dell'Alto Sacerdote ed è questo ciò che fai? Sesso passionale, puro, innocente... certo usare i tuoi poteri per renderlo più eccitante è davvero carino ma... non ho visto la tua passione di guerriera in tutto ciò. Era come se avessi conquistato l'Egitto intero e lo baciavi con passione piuttosto che stringerlo in pugno... sei cambiata davvero tanto.
    Mosse la mano sotto il suo mento prima aprendola e poi stringendola di nuovo in un saldo pugno, in segno possessivo. Se Krolia avesse provato a dimenarsi si sarebbe accorta che le manette che le tenevano le mani dietro la schiena erano sigillate alla poltrona sulla quale era seduta. In alternativa però, Evelynn non aveva fatto nulla per il suo potere quindi volendo poteva trovare un modo per liberarsi. Nel mentre, Le code di Evelynn afferrarono le cosce dell'Alto Sacerdote attirandola lentamente verso l'estremità del lettino su cui si trovava, portandosela praticamente alle spalle in modo che quella grossa verga gonfia e resa ancora più dura dalla sua legatura finisse tra le natiche della seducente Evelynn, proprio come se volesse rubare la "presa" sotto lo sguardo della sua ex compagna.
     
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    Krolia era del tutto presa dall'amplesso, non riusciva a credere che stesse godendo come se facesse sesso con un uomo, avendo davanti agli occhi la figura di una donna bellissima. L'entusiasmo che catturò Krolia la portò a fare movimenti di bacino decisi e gradualmente più veloci, assecondando il ritmo di Zendaya con cui inseguiva l'apice del piacere. Le era sembrato di sentire la sua verga farsi più dura, forse anche più grande, o forse fu solo una impressione perché percepiva chiaramente il piacere che era aumentato. Sorrise felice nel sentire che Zendaya era sul punto di venire, anche Krolia si sentiva proiettata verso un intenso orgasmo, ma ad entrambe fu negato quel momento idilliaco. Krolia non riuscì a capire subito cosa fosse successo, lo stacco brusco da Zendaya fu troppo veloce, al punto che si ritrovò a lamentarsi con un "no" biascicato mentre sentiva la verga della donna scivolare via dal suo corpo. In un primo istante credette che fosse stata Zendaya a separarsi da lei, usando qualche trucco dei suoi poteri, così da non rischiare di ingravidarla o qualcosa di simile. Successivamente, quando la vide sempre più lontana da sé, temette che le guardie dell'alto sacerdote fossero giunti lì per separarli perché magari stavano facendo qualcosa di blasfemo. La delusione e crudeltà con cui l'avevano separata da Zendaya fu troppa, e quando il suo corpo finì contro la poltrona, Krolia emise un grugnito rabbioso. Si accorse che aveva le mani bloccate dietro la schiena, mentre Zendaya veniva catturata e legata da delle curiose corde oscure. Solo a quel punto Krolia sembrò realizzare che la voce che aveva sentito poco prima era familiare. Infine i suoi occhi misero a fuoco la figura di Evelynn che si palesò fra lei e Zendaya. Battè le palpebre più volte, e per un momento pensò che stesse vivendo un incubo. Le sensazioni corporee però le ricordarono che era tutto reale. Sentì una gran rabbia montarle in corpo, prima di tutto perché le avevano curdelmente negato un orgasmo, proprio quando stava per arrivarci, poi perché avevano legato Zendaya mancandole di rispetto per il modo osceno con cui l'aveva fatto, ed infine non meno importante, per lo sguardo malizioso di Evelynn che indugiava sulle sue forme. Krolia indispettita da quello sguardo sollevò le cosce, unendo le ginocchia per coprirsi il corpo davanti a lei.
    TU! tuonò rabbiosa, prima che Evelynn le parlasse ancora, insinuando quanto si fosse rammollita. La rabbia la portò a volersi alzare e afferrarla per il collo, ma la legatura le impedì di farlo, tirandola indietro bruscamente contro il divano. Emise un nuovo lamento rabbioso, mentre un tumulto di emozioni le scuotevano l'animo. Si sentiva in profondo imbarazzo dato che Evelynn l'aveva trovata proprio in un momento così intimo con qualcuno, e veniva pure presa in giro quando per lei era stato difficile arrivare a quel punto. Le bruciava poi ancora tantissimo l'umiliazione di essere stata ingannata da lei, durante la missione con i suoi compagni, facendo leva sul loro vecchio legame: era stata crudele e più pensava a cosa aveva fatto più la vedeva come un nemico da odiare.
    Maledetta, come hai fatto ad introdurti ancora qui? Non sei sazia? Ti sei presa il suo cuore, poi i suoi tesori e adesso mi togli anche quel briciolo di gioia? CHE COSA DIAVOLO VUOI DA NOI? si sentiva così arrabbiata, che sicuramente era stato un bene che Evelynn l'avesse legata, o a quel punto era sicura che avrebbe mosso violenza contro Evelynn per sfogare tutti i suoi sentimenti. Si sentiva profondamente frustrata perché dopotutto infondo al suo cuore, provava ancora affetto per Evelynn, inevitabile dato che per molti anni era stata una compagna, era stata una sorella. Eppure quella compagna ormai aveva perso la via giusta, si stava macchiando di terribili peccati, quando prima invece avevano combattuto e lavorato gomito a gomito per ideali che li avevano uniti. Quindi si sentiva tradita nel profondo. Tentò di strattonare via le braccia, pensando erroneamente di poter rompere le manette che la legavano alla poltrona. Voleva liberarsi, ma sapeva che Evelynn conosceva il suo potere, così quando riuscì a riprendere un attimo di lucidità, mente Evelynn le avrebbe risposto, usò i suoi poteri per creare un piccolo fiumiciattolo di bolle che sarebbero andati verso Zendaya, risalendo verso di lei per poterla schiumare, e far credere ad Evelynn che volesse liberare l'alto sacerdote, rendendo il suo corpo scivoloso, così da potersi togliere le corde di dosso. Cosa che se poi ci sarebbe riuscita davvero poteva solo darle un vantaggio. Allo stesso tempo schiumò i propri polsi per ammorbidirli, così che nel momento più propizio potesse far scivolare via le legature e sorprendere Evelynn.
     
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    Il tuono rabbioso di Krolia le strappò un sorrisetto malizioso e malefico, Evelynn amava sentirsi accusata anche solo dagli sguardi degli altri, specialmente se poi la conoscevano così bene. Sembrava proprio fosse arrivata al momento giusto. Non rispose subito alla sua ex compagna, e le accuse che le lanciò scivolarono sul bel corpo di Evelynn come se non le facesse né caldo né freddo, anzi osservando attentamente il suo sguardo Krolia poteva vedere chiaramente una scintilla di piacere mentre ogni crudeltà che aveva compiuto le veniva rilanciata contro, come se fosse una pulsione perversa impossibile da trattenere, e che mascherava con grande sforzo e dissimulò con un'aria di saccenteria e superiorità, come se Krolia stesse banalmente sottolineando l'ovvio. Seguì con lo sguardo il fiume di bolle generato da Krolia, allargando un sorriso soddisfatto mentre l'alto sacerdote restava immobile, chiaramente ancora persa nel piacere e nei fumi della lussuria mentre il suo corpo diventava schiumato, ma le legature che la trattenevano si stringevano: questo le provocò dei segni visibili sulla bellissima pelle nera, andando a stringerla e strappandole gemiti di dolore e di piacere mentre la sua verga diventava più turgida e gonfia. Evelynn le rispose portandosi leggermente in avanti, piegandosi quasi del tutto in modo che Krolia potesse vedere chiaramente la curva della sua schiena mentre scivolava con le natiche intorno alla verga gonfia di Zendaya, aveva detto giusto: conosceva bene il suo potere e quindi la legatura della vittima non si scioglieva con le bolle ma anzi si stringeva e diventava più dolorosa. Ma non era solo quello il punto ovviamente.
    Credi di essere diversa da me, Krolia? Guardala bene... ti sembra un rapporto sano questo? L'hai letteralmente ubriacata del tuo potere... hai risposto ad un richiamo irrefrenabile, proprio come me. La differenza è che io non faccio finta di nasconderlo e anzi... lo accolgo.
    Il suo tono chiaramente provocatorio la fece scuotere, lasciando ciondolare il suo seno prosperoso e le natiche contro la verga di Zendaya. L'alto Sacerdote ribaltò gli occhi all'indietro e la lingua iniziò a penzolare fuori dall'anello che le bloccava la bocca. Inevitabilmente grossi grumi di saliva iniziarono a scivolare sul suo bel corpo, sulla verga e sulle natiche che la stringevano, chiaramente il potere e la carne di Krolia l'avevano resa affamata e la stimolazione di Evelynn non stava aiutando. D'altro canto però, Krolia non ebbe nessuna difficoltà a togliersi le manette se avesse voluto sarebbe riuscita facilmente a liberarsi per poter saltare addosso ad Evelynn. In quel caso però, avrebbe afferrato un'illusoria nuvola di fumo, ritrovandosi la risatina malefica di Evelynn alle spalle che aveva preso il suo posto sulla poltrona, assumendo una posa più comoda e perversa.
    Su su... adesso non diventare così aggressiva... non ho interrotto proprio un bel niente, sembravate due adolescenti che scopano per la prima volta, vi ho fatto un favore. Ma visto che sono qui non ho proprio voglia di fare la guardona. Tu vuoi risposte, giusto? E io invece voglio fare un gioco... il premio per te saranno le risposte e la libertà dell'Alto Sacerdote, per me invece... beh non credo ti interessi. Allora cosa ne pensi?
    Mentre parlava si sciolse letteralmente sulla poltrona, piegandosi su un lato, sostenendosi la testa con un pugno chiuso mentre quello stesso braccio appoggiava il gomito sul bracciolo della poltrona. Una gamba era distesa, l'altra invece piegata, che teneva il bacino ampio. Un sottile strato di tenebra nascondeva le sue vergogne ma Krolia avrebbe potuto intravedere le punte dei capezzoli e le curve della sua intimità che lasciavano poco spazio all'immaginazione. Zendaya invece, persa in un mix di lussuria e sottomissione, non faceva altro che gemere e più il potere di Krolia tentava di liberarla più le corde stringevano. Era in trappola e la guerriera non poteva fare altro che assecondare la sua dispettosa ex compagna.
     
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    La reazione di Evelynn alle sue accuse fece stringere un nodo nello stomaco che alimentò ancora di più la sua rabbia: quindi era vero? Non era che una subdola sadica malvagia ladra. Tutto ciò che avevano passato insieme era stata qundi solo una menzogna? Oppure era successo qualcosa ad Evelynn che aveva tirato fuori tutto il suo cuore oscuro che gli altri invece avevano combattuto e tenuto a freno? No, Krolia era sicura che una volta sfogata tutta la sua paura e la sua rabbia, ottenuto la sua vendetta non avrebbe provato piacere nel fare del male al prossimo, lei invece con quella luce tetra nei suoi occhi sembrava proprio provare piacere nel inferire su di lei. Aveva provato a dare una mano a Zendaya, ma il risultato si rivelò controproducente poiché invece di allargare le legature si strinsero di più sul corpo, facendo stizzire ancora di più Krolia che si sentì impotente. Annullò quindi il fiume di bolle e cercò di sciogliere la sua malia sul corpo di Zendaya per non aggravvare la situazione. Evelynn intanto oscena la provocava poggiandosi contro la verga di Zendaya, come se avesse voluto rubarle il piacere che fino a poco prima era toccato a lei.
    Ti sbagli! Io sono molto diversa da te e ciò che è successo fra me e l'alto sacerdote non sono affari tuoi! protestò mentre forzava la sua legatura tramite l'aiuto del suo potere. Era riuscita a liberarsi e con una rabbia incontrollata si era lanciata contro Evelynn per acciuffarla, ma quando le fu vicina e riuscì a raggiungerla, il suo corpo si dissolse in fumo. Krolia emise un rantolo di rabbia stretto fra i denti: come diamine aveva fatto? Di che razza di arti si era impadronita? Krolia si voltò subito verso la figura di Evelynn che intanto prese posto sul divano, atteggiandosi giocosamente poiché sembrava proprio sicura del fatto che non poteva farle proprio niente. Anzi la provocava con le sue forme, coprendosi a malapena con un velo di oscurità, quasi come fosse un dispetto quello di nasconderle i punti che invece voleva mettere in mostra con la posizione del suo corpo. Krolia si avvicinò a Zendaya, afferrando delicatamente le corde che la stirngevano per provare a forzarle e strapparle.
    Smettila! la rimproverò ad alta voce, aggressiva. Anche se era nuda, sembrava non importarle molto, era così furiosa che il tipico imbarazzo che avrebbe dovuto coglierla invece era passato totalmente in secondo piano.
    Non diventeremo dei tuoi giocattolini! Non farò nessun maledetto gioco con te. Esci fuori e affrtontami faccia a faccia se ne hai il coraggio, invece di usare biechi trucchetti! sicuramente non aveva colto la gravità della situazione, ma se pensava di aver trovato una Krolia timida e spaventata si sbagliava di grosso. Erano successe troppe cose fra di loro, le colpe di cui si era macchiata nei suoi confronti erano troppo grandi, non voleva sottomettersi a lei, e ancora meno per via di un capriccio.
     
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    A quel punto si, che lo sguardo di Evelynn cambiò... e in malo modo. Non fu di certo come se quella fiamma malvagia e perversa si spegnesse, piuttosto sembrò incupirsi, perdendo il suo fare giocoso e dispettoso assumendo una sfumatura molto più cupa. Fino ad un momento prima Evelynn sembrava un demone seduttore, forse non molto lontano da Bowen da quel punto di vista, ma ciò che somigliava adesso a quella donna era più uno spettro maligno, uno spirito vendicativo capace di grandi cose... oscure, e grandi. Dato che Krolia si approcciava a lei come ad un discolo incapace di stare al suo posto e facile da sgusciare fuori dalle dita di chi provava a prenderlo, Evelynn decise di ammonirla puntandole contro un'espressione particolarmente adirata, un pò come se a Krolia avesse concesso un grande privilegio e lei lo aveva calpestato come se non valesse niente.
    Tu mi vedi come una bambina capricciosa, eppure credevo di essermi dimostrata abbastanza temibile da richiedere un approccio più ponderato... ma come? Ti offro la possibilità di ottenere informazioni e assecondare il mio modo di fare così rischiosamente sfrontato, e tu mi rispondi così? Come se non fossimo state mai amiche, come se per un pò non ci fossimo amate come sorelle? Tanto valeva che ti truccassi gli occhi e impugnassi un grosso spadone nero, non avrebbe fatto alcuna differenza...
    A differenza di ciò che pensava Krolia i loro trascorsi avevano un valore, il fatto che si vedesse come un giocattolo tra le sue dita aveva offeso profondamente Evelynn, ma vista la sua natura malvagia e oscura il suo modo di farglielo capire non era di certo attraverso parole e sentimenti puri, o un pianto liberatorio. Lei era un mostro malvagio, pertanto non poteva far altro che adirarsi.
    ...ma se dovevo trovarmi davanti un'altra Domino, se non posso considerare mia amica nemmeno te... allora forse non ho bisogno di perdere tempo e farla finita prima del tempo...
    Sollevò il polso destro e con esso la mano, tenendo il palmo rivolto verso l'alto e muovendo le dita come se stesse tenendo dei sottili fili. L'indice appuntito come una lama si rivolse verso l'alto iniziando a tirare verso Evelynn, come se stesse attirando qualcosa verso di lei. Improvvisamente, L'Alto Sacerdote che fino ad un istante prima stava riprendendo fiato si ritrovò con le legature strette sul corpo, molto molto più forte di prima, tanto che le corde iniziarono a lacerare la pelle aprendole piccole ferite e facendola sanguinare. Poco, certo non sembrava affatto una pena di morte ma dai suoi spasmi e i suoi gemiti di dolore era ovvio che stava subendo un trattamento tutt'altro che gradevole, oltre all'umiliazione di essersi sbavata addosso ancora.
    E' questa la pace e l'amore che impartite tra queste mura?! Hai ragione non siamo uguali... io non ho perso di vista ciò a cui tengo accecata dalla rabbia, Krolia!
     
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    Krolia in effetti non si aspettava di vedere Evelynn incupirsi a quel modo, pensò piuttosto che l'avrebbe presa in giro, che le avrebbe fatto perdere le staffe con chissà quali battute, sminuendola ancora. Invece la rabbia che mostrò la spiazzò e la fissò con la bocca aperta ed incredula mentre le rinfacciava il loro legame, parlandole come se fosse stata Krolia a mancarle di rispetto. Più andava avanti nel suo discorso, più Krolia sentiva la rabbia montarle in corpo che si mischiava alla tristezza e all'amarezza di tutto ciò che aveva passato per colpa sua.
    AMICA!? Amica? Sul serio?! sbottò incredula e furiosa.
    Tu mi hai ingannata ed umiliata! Mi hai fatto credere che stavi combattendo contro chissà quale nemico, quando eri stata tu stessa ad orchestrare tutto! Gli amici non si tradiscono in questo modo! Io ti consideravo come una sorella, e non hai la minima idea di quanto mi ha fatto male vederti sguasciare via nella notte con il cuore di Lucia nel tuo pugno! Non hai idea di quanto mi ha fatto soffrire vedere quella maledettissima foto di te che ridevi e ti prendevi gioco di noi. PROPRIO NOI! I tuoi compagni, quelli che sarebbero stati pronti ad affrontare anche Satana in persona per salvarti. Ed adesso tu accusi me di non darti il giusto peso? man mano che parlava il suo tono di voce si era alzato, le emozioni avevano iniziato a cambiarle il respiro, i suoi occhi si fecero lucidi, le scappò una lacrima. Quando se ne accorse se la asciugò con rabbia, perché sapeva benissimo che lei non se la meritava.
    Perché? Perché l'hai uccisa? Perché adesso fai questo? il volume di voce si calmò in uno parecchio più triste. Ciò che Evelynn forse non riusciva a vedere era che Krolia infondo si sentiva ancora molto legata a lei, per quel motivo non aveva sopportato quel gioco di ricatti che le stava facendo. Come osava giocare con lei come se fosse una qualsiasi delle guardie vaticane? Davvero Krolia non era mai contata niente per lei? Se c'era una cosa che in quel momento Evelynn poteva vedere, era che Krolia era parecchio coinvolta dai suoi sentimenti per lei, ma allo stesso tempo cercava di essere forte, di non crollare e di combattere come aveva sempre fatto. La rabbia di Evelynn si gettò sul corpo di Zendaya, in un gesto molto crudele poiché a quanto pare Evelynn sapeva che torturare lei allo stesso modo non aveva lo stesso peso. Krolia poteva sopportare bene, ma non poteva sopportare allo stesso modo bene quando facevano del male agli altri a causa sua. Quando vide le strisce di sangue sulla pelle di Zendaya, si preoccupò per lei, e le si avvicinò di più, non sapendo cosa fare di preciso. Non aveva idea di quanto potevano essere pericolose quelle corde, e vedere Zendaya ridotta in quel modo la preoccupava sempre di più.
    Zendaya! Accidenti... le carezzò il viso, poi le afferrò la testa e cercò un contatto fra i loro sguardi.
    Zendaya reagisci! Non puoi farti umiliare così! Accidenti tira fuori la tua forza. fece preoccupata, poi si voltò verso Evelynn di scatto per via di ciò che disse, se avesse potuto l'avrebbe trafitta con lo sguardo per quanto si sentì indispettita dalle sue parole.
    Ah sì? E cosa vuoi Evelynn? Perché non me lo dici e la facciamo la finita? Cosa vuoi da me? Cosa vuoi dal Vaticano? Non ti sei già presa abbastanza? tonrò di nuovo a parlare rabbiosa.
    Io non capisco! Non capisco cosa ti è successo, non capisco perché non mi hai mai cercata! Non capisco cosa stai facendo! Perché mi ferisci in questo modo? Cosa ti ho fatto? per Krolia era tutto inspiegabile, tutto ciò che era successo non aveva senso, non riusciva a dargli un senso logico perché non aveva nessuna informazione se non il gelido cuore di Evelynn che non le diceva nulla.

    Edited by Hina-Poppezinga - 7/4/2021, 17:28
     
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    Lo sguardo di Evelynn passò dalla rabbia alla sufficienza, un pò come se le parole di Krolia non avessero avuto il minimo senso per lei, anzi dava proprio l'idea di aver inteso tutt'altro, oppure che la storia che Krolia stava raccontando avesse perso qualsiasi fondamento. Era come parlare ad un bambino troppo occupato a frignare per comprendere la realtà. Neanche rinfacciarle la morte di Lucia sortì qualsiasi tipo di effetto, tanto che Evelynn socchiuse lo sguardo lasciandola per qualche istante ai mugugni dolenti di Zendaya, così da comprendere la realtà.
    Sei stata capace di fraintendere una foto così chiara? Cosa potrei spiegare di quello che faccio se è così facile fraintendermi? Non avrebbe senso... lo ha molto di più darvi ciò che vi serve per trovare le risposte. Il messaggio che vi ho mandato era che ho recuperato io la Dimensione infernale per voi, sgominando quella banda di ladri e assassini... ma ad aspettarmi c'era Domino e il suo terrificante spadone, cosa avrei dovuto fare, lasciarla sull'uscio del Vaticano aspettando che qualcuno la rubasse sul serio? Davvero la prima cosa che hai pensato è stata che la tua più vecchia amica ti avesse usata ed umiliata? Io non ho mai mentito... MAI. Non seguo più i vostri stessi insegnamenti, è vero, ma pensare che vi avrei traditi per un pezzo di cristallo e quattro fanatici delle ombre... ora sono molto offesa, Krolia... sei troppo occupata a frignare per comprendere la verità. Come immaginavo... Lucia non ci ha liberati, ci ha reso DEBOLI, e tu ne sei la dimostrazione.
    Fu spietata e priva di qualsiasi pelo sulla lingua. Per un istante la rabbia crebbe anche in lei, frustrata dall'ignoranza e dall'ottuso sguardo che Krolia le lanciava, dando più fiducia alle congetture che non puramente all'istinto, come se stesse cercando di sopprimere i suoi veri sentimenti per poter gridare a gran voce che era lei la malvagia. Quella rabbia montò così tanto da farle tirare di più l'indice: si sentiva gelosa dell'Alto Sacerdote e la guardò con degli occhi brillanti, colmi d'ira. Lo sguardo con Zendaya si incrociò solo per un istante, poi la donna iniziò a squittire di nuovo di dolore e sbavarsi addosso, sotto lo sguardo colmo di disprezzo di Evelynn. E la ladra non esitò ad esporre i suoi pensieri mentre lo faceva, ad alta voce.
    Perché... perché sei così speciale? Le hai spezzato un braccio, il petto, per poco non hai ucciso tutti, eppure ti guarda con amore, con la paura di perderti. A me invece che l'ho amata come una sorella e anche di più, non riesce che a rivolgermi la massima diffidenza, il massimo disgusto. Sono un'estranea per lei... è perché me la stai portando via tu, maledetta donna con il cazzo?
    Sembrava quasi che fosse pronta a tirare l'indice così forte da ridurla in pezzi e tagliarle la testa, ma quando lo sguardo tornò su quello disperato di Krolia esitò, socchiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo, nascondendo in parte il suo volto contro una mano mentre distoglieva gli occhi da loro e mollava finalmente la presa. Zendaya rimase legata, ma le corde smisero di tirare e riprese a respirare normalmente, sembrava che non le facesse più male e che ora riuscisse a prendere fiato in tranquillità.
    Se non vuoi giocare con me... allora me ne andrò. Ma occhio a cosa desideri Krolia... potrebbe avverarsi e alcuni desideri sono per sempre...
    Sibillina, rivolse di nuovo il suo sguardo oscuro verso di lei, con metà del volto nascosta tra le dita, lasciando che la fiamma sul suo capo proiettasse un'ombra sulle sue forme femminili e invitanti, lasciandola seducente su quella poltrona eppure pericolosa come poche altre bestie sulla faccia della terra. Ma nonostante il terrore che ispirava, Krolia riusciva a distinguere chiaramente le emozioni che Evelynn provava: non ne era diventata priva e anzi, forse le esprimeva anche più di prima. Krolia credeva di essere come una delle tante guardie che venivano soggiogate dai suoi dispetti, ma c'era una bella differenza: Evelynn si trovava li e voleva condividere con lei qualcosa, cosa che non aveva mai fatto con nessuno per nessun motivo.
     
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    Se c'era una cosa che mandava in bestia Krolia era vedere Evelynn guardarla con sufficenza senza darle la minima importanza. Chi fra le due si stava davvero comportando come una bambina? Krolia era seria, preoccupata ed in un tumulto di emozioni contrastanti, mentre lei batteva i piedi per terra perché Krolia non aveva intenzione di giocare con lei. Si sentiva come una sorella maggiore che cercava di far ragionare la sua impertinente sorellina che non voleva darle la minima autorità. Una situazione davvero strana in quel momento, e i mugugni di Zendaya che soffriva non aiutavano per niente a far concentrare Krolia e tranquillizzarla. Evelynn le disse che aveva frainteso la foto, che essa non era stato un messaggio per dire loro che li aveva fregati, ma era per dire loro che potevano stare tranquilli perché ci aveva pensato lei a recuperare il tesoro. Mostrando loro quidi che aveva sconfitta le ombre. Ovviamente tutto puzzava per Krolia perché c'erano troppe cose che non quadravano affatto, ma poteva darle il beneficio del dubbio?
    Se così fosse stato, perché sei sparita durante il combattimento? Come hai fatto a sconfiggere da sola quelle ombre? Dove si trova adesso il tesoro? Scommetto che è al sicuro nel tuo rifugio dove puoi ammirarlo tutte le volte che vuoi? Andiamo non prendermi in giro Evelynn! Le tue azioni ti rendono colpevole. Sei l'unica che può darmi le prove che mi sbaglio. protestò, cercando di farle capire che era inutile tacere, che tutto ciò che aveva fatto le andava contro, i fatti dicevano tutt'altro, quindi le servivano prove ed un confronto diretto e non ipotesi e congetture mentre lei si nascondeva. Evelynn sembrò distrarsi per via di Zendaya, scatenando la sua gelosia nei suoi confronti che confuse ancora di più Krolia. Che stava facendo? Sembrava che stesse delirando e per un momento temette davvero che volesse fare del male a Zendaya, Krolia si sentiva impotente, non riusciva a capire di che natura erano quelle corde, dato che non era nemmeno riuscita ad allentarle o fare niente, anzi, ogni suo tentativo sembrava dare l'effetto inverso. Quindi Krolia non riuscì a non guardarla con lo sguardo che la supplicava di non farlo, e non perché tenesse molto a Zendaya, ma perché non avrebbe potuto sopportare l'amara verità che Evelynn fosse diventata uno spietato spirito malvagio che non dava alcun valore alla vita. Fortunatamente però Evelynn decise di dare tregua a Zendaya, e quindi in parte tranquillizzare anche Krolia. Dato che Zendaya non fu più in pericolo, ma solo prigioniera, Krolia decise che poteva concentrarsi di nuovo su Evelynn. Infatti assicurandosi che Zendaya non fosse più in pericolo, si avvicinò a lei, e se glielo avesse permesso, l'avrebbe afferrata per le braccia, con una presa sicura e in parte anche emozionata. Le dita le tremavano, ma stringeva come se avesse avuto paura che potesse sfuggirle via di nuovo come prima.
    Io non voglio che te ne vai Evelynn! Non voglio giocare, io voglio parlare con te, io voglio sapere da te cosa è successo! Voglio conoscere la verità, voglio sapere che cosa ho visto quella notte. Non voglio fare come Domino che ti ha già condannata. Io non posso credere che tu abbia ucciso lei per un capriccio, è ridicolo. Se è vero che per te sono stata una sorella, dimostrami che non sei ciò che gli altri dicono di te. Se pretendi che io giochi con te, è solo un capriccio, un ricatto bello e buono. Significa che mi vedi come un qualsiasi elemento del Vaticano, e se per te non sono altro che una pedina, non ha senso tutto ciò che stai facendo. Se mi costringi a giocare, significa che mi vedi come una nemica. parlò in modo molto serio, ma non finì il suo discorso, la guardò dritta negli occhi, più seria che mai.
    Cosa sono io per te? Krolia non voleva giocare, per lei era una cosa troppo seria, non poteva perdersi in ricatti e giochi infantili. Se avesse ceduto e si sarebbe prestata al suo ricatto, non avrebbe potuto combatterla, non avrebbe potuto salvarla perché avrebbe perso in partenza. Krolia sapeva molto bene che non doveva cedere ai suoi capricci, perché non si sarebbe più fermata, avrebbe trovato sempre qualcosa con cui ricattarla. Sarebbe diventata il suo giocattolino, cosa che Krolia voleva evitare a tutti i costi. Krolia pretendeva di più da lei, non voleva essere una delle tante, voleva essere un punto fermo anche per lei. La stava mettendo con le spalle al muro per rivelare i suoi giochi: se avesse insistito, se avesse fatto qualcosa di brutto per costringerla a piegarsi, significava che Domino aveva ragione. Se invece Evelynn voleva farle credere che non era il nemico che tutti addittavano, doveva ponderare molto bene le sue mosse.
     
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    Anche senza risponderle, le movenze di Evelynn rendevano perfettamente l'idea di cosa le passasse per la testa: scosse il capo nervosamente, alzando gli occhi al cielo e staccando la mano dalla faccia con l'aria di chi vuole imprecare verso l'alto, arreso al fatto che qualsiasi cosa avrebbe potuto dire sarebbe stata fraintesa o semplicemente non le avrebbe creduto.
    Visto? La verità non è semplice... non ha senso, qualcosa non torna, è OVVIO che non è così... è tutto troppo scontato agli occhi di chi non vuole vedere, per questo dirti la verità o qualcosa di falso non ha nessun senso Krolia... come fai a non capire?
    Krolia voleva le risposte, ma era anche fermamente pronta a mettere in discussione tutto ciò che Evelynn avrebbe potuto rivelarle. Quindi di cosa avrebbero dovuto parlare? Qualsiasi storia da parte di una ladra e assassina perdeva qualsiasi tipo di credibilità, e pretendere che fosse onesta quando lei stessa non era disposta a credergli era sciocco da parte di Krolia, un serpente che si morde la coda agli occhi di una Evelynn chiaramente arresa. Nel vederla avvicinarsi però, neanche uno spirito maligno come Evelynn riuscì a resistere al richiamo dei ricordi, e dell'affetto che c'era stato tra di loro. Le fissò prima la mano, esitante, abbassando lo sguardo non per vergogna ma quasi a volersi dimostrare stizzita. Poi però si avvicinò a sua volta, alzando lo sguardo verso Krolia e ricambiando la presa della mano, avvicinandosi alle sue dita per poterle incrociare quasi come se si stessero scambiando una promessa tra sorelle. Le labbra di Evelynn schioccarono, non per la frustrazione ma piuttosto per cambiare timbro di voce, facendole perdere quell'aria adirata e insoddisfatta lasciando spazio ad un'espressione più intenerita.
    Oh... non riesco proprio a tenerti il muso Krolia. Sei la mia debolezza a quanto pare...
    Strinse le dita sulla sua mano, non così forte da farle male ma abbastanza da tirarla a sé, avvicinandola in modo da poterle toccare le labbra con l'indice della mano libera, muovendole e tastando la loro morbidezza. Le labbra che prima Zendaya le aveva rubato... che invidia! Ma per dimostrarle che non doveva dubitare di lei, avrebbe fatto la cosa giusta, e invece di perdersi in strane effusioni, mosse rapidamente le dita fino al mento di Krolia per poi farle schioccare rumorosamente, liberando Zendaya una volta per tutte che crollò ansante sul lettino, stanca ma libera e pronta a riprendersi. A quel punto Evelynn lasciò la presa e tornò in una posizione più comoda sulla poltrona, incrociando le gambe sotto di sé e piegandosi leggermente in avanti, pronta a darle quello che voleva davvero.
    Dato che non hai voluto prestarti ai miei giochi perversi non ho modo di raccogliere energia per mantenere a lungo questo corpi illusorio, quindi sarò concisa e cercherò di darti quello che vuoi. Se vorrai sapere di più... dovrai fidarti di me e trovarmi da sola, senza gli altri.
    Sembrava proprio che la questione fosse molto più complessa di quanto Krolia potesse immaginare, quindi Evelynn si preoccupò di fare i giusti preamboli:
    Illudersi che a questo mondo nessuno meriti di morire è molto stupido, Krolia... ci sono degli esseri che non possono esistere, non solo per quello che fanno ma anche per quello che potrebbero fare. Io ho scoperto che... ci sono piaceri a questo mondo che non è possibile raggiungere seguendo la retta via, ma piuttosto bisogna assecondare il proprio istinto. E l'istinto assai di rado si sbaglia. Il Vaticano non è sempre stato un luogo di santi, questa non è una novità, ma pensare che non possa tornare ad esserlo... è ingenuo. Soprattutto se ritroveranno i pezzi per rimettere assieme ciò che si è rotto. Io posso... disturbare, ma venirne a capo da sola è difficile. E' molto facile mantenere i segreti quanto parlano di qualcosa che non può essere nominato. Ci sono magie potenti in corso e districarle è complesso quanto un enorme enigma.
    Fece per allungare la mano verso di lei, come a voler raccogliere la sua attenzione, ma nel farlo le dita divennero fumo, testimonianza che il suo tempo stava per finire.
     
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    Le movenze di Evelynn lasciavano intendere quanto fosse frustrata dal fatto che Krolia faceva ipotesi dando per scontato delle cose, basandosi sui fatti accaduti. Krolia la guardò perplessa poiché pensava che era evidente che le parole non bastavano e che bisognava verificare in molti modi diversi per arrivare alla verità. Se lei continuava a sfuggirle però non avrebbero mai avuto il confronto di cui lei aveva così disperatamente bisogno. Se fuggiva ancora, non avrebebro fatto altro che giocare a guardie e ladri chissà per quanto tempo ancora, e Krolia non ne aveva alcuna voglia. Aveva bisogno di risposte e le aveva bisogna da lei. Pensò che forse avrebbe dovuto fare molto di più per convincerla, si stava mostrando testarda, ma Evelynn la sorprese posando la sua mano contro la sua addolcendo i toni che fino a poco prima erano stati amareggiati. Krolia vide una nuova speranza, quindi finalmente avrebbero parlato? Stava per ringraziarla, ma prima che potesse farlo, Evelynn la strinse e la tirò verso di lei poggiando un dito contro le sue labbra, un gesto sensuale che prese totalmente alla sprovvista la povera Krolia, dato che non si era mai comportata in quel modo in passato. Krolia in effetti non aveva mai pensato a lei anche in modi più sensuali, quindi quel gesto la fece arrossire vistosamente, facendole battere le palpebre più volte sorpresa. Quando finalmente Evelynn liberò Zendaya, si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, intuendo che finalmente Evelynn stesse ragionando e che aveva deciso di accontentarla. La prima cosa che fece fu darle un indizio molto importante rivelandole che quello era un corpo fittizzio, illusorio, ecco come era riuscita ad introdursi nel Vaticano arrivando fino a lei. Le chiese senza tanti giri di parole di fidarsi di lei e di cercarla però da sola senza i suoi compagni, e sicuramente intendeva anche senza Domino. Era rischioso ovviamente, ma intuiva il motivo di una tale richiesta: se dovevano parlare fra amiche, gli altri di mezzo sarebbero stati di troppo, avrebbero giudicato o sarebbero intervenuti prima che potesse finire i suoi discorsi. Krolia intuiva anche che se in realtà Evelynn stesse mentendo si sarebbe messa in trappola, ma a quel punto se anche fosse finita dritta in una trappola, non poteva fare altro che affidarsi ai suoi compagni e trovare un modo per uscirne con il loro aiuto. Insomma valeva la pena rischiare se ciò le avrebbe fatto chiarezza nella mente e nel cuore.
    D'accordo, dimmi come fare e verrò da te. affermò decisa prima che Evelynn continuava con il suo discorso, dicendole che pensare che nessuno meritasse di morire era molto stupido. Quella unica frase fu un colpo dritto nello stomaco dato che era la filosofia con cui aveva iniziato a dare la caccia a chi credeva non meritasse di vivere. Krolia ovviamente non era d'accordo con ciò che stava dicendo, perché in fin dei conti se aveva deciso di abbracciare la via del Vaticano era proprio perché pensarla in quel modo l'aveva solo fatta soffrire. Era stato molto difficile capirlo per lei. Non voleva rinnegare ciò che avevano cercato di insegnarle prima Lucia e poi Veronica. Non voleva tornare ad essere la vecchia spietata Krolia.
    Quindi secondo il tuo ragionamento nessuno merita una seconda possibilità? Cosa stai cercando di dirmi? non poteva fare a meno di illudersi un momento e appendersi alle parole di Evelynn mettendo da parte per un momento la verità. Era consolante scoprire che c'erano cose parecchio più complicate in atto e che lei forse non era quel mostro che lei pensava di aver visto quella notte quando l'incantesimo di Lucia si era spezzato. Da come parlava sembrava aver scoperto qualcosa di molto brutto, qualcosa che lasciava intendere che ci fosse un enorme complotto che celava delle verità troppo scomode. Non era poi così strano in effetti che il Vaticano avesse i suoi segreti, per colpa di quei stessi segreti erano state mosse guerre in passato. Krolia non sapeva cosa pensare, ma guardò preoccupatissima Evelynn: non perché temesse che stava architettando qualcosa, no anzi, l'esatto opposto, la guardava in apprensione pensando che magari Evelynn si era cacciata in enormi guai e non riusciva più ad uscirne. Le domande non facevano che affollarsi sempre di più nella mente, i dubbi crescevano ed il suo affetto per Evelynn stava distorcendo la realtà dei fatti. Quando vide la mano di Evelynn diventare fumo, Krolia agì di istinto cercando di afferrare la sua mano con un piccolo verso preoccupato.
    No, aspetta abbiamo troppe cose da dirci... non puoi sparire così! Evelynn... lo sguardo di Krolia parlava chiaro, le stava chiedendo cosa potesse fare per poterla raggiungere o per non far finire troppo in fretta quella conversazione.
     
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    Ancora una volta la risposta ingenua di Krolia le strappò un verso a metà tra lo sdegno e il divertito, sembrava quasi che stesse cercando di spiegare qualcosa di molto complicato ad una bambina dal cuore puro e l'anima ingenua. Troppo dolce per dirle esattamente le cose come stavano e troppo carina per non lasciarsi strappare un sorriso, ma comunque molto contrariata da quanto letteralmente Krolia prendeva ogni sua parola.
    Dio, Krolia... sei diventata una guerriera così abile ma non hai sviluppato un minimo di pensiero critico? Una seconda possibilità è il modo elegante e falsamente generoso che il potente usa per dirti che devi fare come dice lui... una "seconda possibilità" è un ricatto morale. Una spada alla gola che ti offre una seconda possibilità non è che l'ennesimo trionfo di una monarchia morale ingiusta. Una seconda possibilità... per cosa, poi? Per rinnegare la tua natura, ecco cosa. Un assassino non uccide perché cercava qualcuno che gli desse una seconda possibilità, un nuovo punto di vista. Uccide... perché ama uccidere. Va fermato? Certo... soprattutto se la vita che vuole prendersi è la tua! Ma concedergli una seconda possibilità? Quale ipocrisia... piuttosto che concedergli una liberazione, vorresti incatenarlo alle catene del buonsenso e delle regole scritte da una mano che non è la tua? Ridicolo, se vuoi saperlo Krolia... e mi meraviglia che una come te, come me, come i nostri compagni, che hanno assaporato entrambe le facce di questa medaglia non siano riusciti a cogliere una minima sfumatura di grigio.
    Il modo lucido con cui si riferiva a lei, senza disprezzo per la sua persona ma solo per il suo modo di pensare, avrebbe fatto capire a Krolia che non aveva davanti un folle o qualcuno che aveva smarrito del tutto la strada. Evelynn era cosciente, lucidissima in verità, aveva una mente limpida e maledettamente ferma sulle sue convinzioni. E in esse sembrava l'esatto opposto di Domino. E forse i suoi discorsi attecchirono nel modo giusto a giudicare dal modo in cui Krolia cercava un modo per tenerla ancorata lì. Le costava troppo assecondare quello che la sua migliore amica le aveva posto come un gioco? Decise di farlo partire lei stessa, allungando verso di lei una delle code che volteggiavano dietro la sua schiena intorno al collo di Krolia, afferrandola fermamente ma senza stringere troppo,ma avvicinandosela pericolosamente alle labbra, ancora una volta senza baciarla.
    Il tempo si sta esaurendo Krolia, te lo chiedo ancora una volta: gioca con me, e ogni piccola vittoria che otterrai potrò darti una risposta, altrimenti dovrai aspettare la prossima volta... e chissà quante altre strane idee ti avranno messo in testa prima di allora...
    A quel punto sembrava proprio un perverso ricatto, ma se voleva restare tangibile assieme a lei aveva bisogno di energia e doveva distillarla direttamente dalla sua amica per mantenere quel corpo stabile. Quindi le fece cenno col dito indice di avvicinarsi a lei, socchiudendo gli occhi, alzando il mento e schiudendo leggermente le labbra. Non voleva strapparle un bacio, voleva che fosse Krolia a darglielo, e lo voleva passionale, maledettamente passionale, perché se doveva riconciliarsi con lei voleva farlo come una cosa sola, non come un investigatore privato e i suoi maledetti appunti.
     
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    Krolia in realtà aveva già un suo pensiero personale su ciò che la circondava, ma la sua intenzione non era di certo stare lì a fare salotto e scambiarsi opinioni ed idee su come funzionava il mondo. Voleva semplicemente tirare fuori da lei ciò che le frullava per la testa e farla parlare. Le fece capire che in sostanza per Evelynn ciò che Lucia aveva dato loro non era stata affatto una seconda possibilità ma una specie di ricatto morale. In sostanza secondo lei ciò che il Vaticano aveva fatto era mettere loro un guinzaglio. Magari in certi sensi si poteva anche considerarla in quella maniera, ma Krolia non si era mai sentita in trappola o costretta a fare qualcosa. Era libera di fare ciò che voleva, se non voleva più seguire il credo del Vaticano era sicura che l'avrebbero lasciata andare. Parlò poi di assassini, del fatto che secondo lei chi uccide lo fa perché ama farlo, quindi era da sciocchi dare loro una seconda possibilità quando si erano macchiati di peccati così grandi. Krolia però non aveva mai amato fare del male al prossimo, ne aveva sempre sofferto, soprattutto alla fine quando si lavava via il sangue dalle sue armi e dalla sua armatura. Continuava a sentire un campanello di allarme nel cervello: c'era qualcosa che non quadrava, da come ne parlava lei sembrava quasi che si fosse ribellata ad una ingiustizia che stanno tenendo loro nascosto. Eppure quel ricordo amaro che aveva di Evelynn sporca di sangue, con il cuore di Lucia nel suo pugno era davvero difficile da spiegare con ciò che le stava dicendo lei.
    Non è ciò che ricordo io Evelynn, cercavamo redenzione, cercavamo un modo di vivere che fosse diverso. Lei aveva alleggerito i nostri cuori, per non farci soffrire le nostre colpe e mostrarci una vita giusta e buona. Aveva bloccato i ricordi dolorosi.... per noi... man mano che parlava e ricordava i tempi passati con Lucia, si rese conto che stava dicendo ad alta voce che Lucia aveva manipolato i loro ricordi per farglieli dimenticare così da vivere sereni. Se invece Evelynn avesse ragione? Se non avessero solo bloccato i loro ricordi dolorosi e glieli avessero invece manipolati e cambiati? In modo da far credere loro di essere stati salvati e quindi ottenere la loro fede cieca? Quel tarlo nella mente iniziò a scavare, le fece venire mille dubbi diversi: forse Evelynn aveva scoperto qualcosa? Era riuscita a liberarsi di quel giogo di menzogne ed aveva scoperto qualche verità che loro non riusicvano a vedere? Guardò negli occhi la donna senza nascondere i suoi atroci dubbi. I suoi antichi sentimenti tornarono a tormentarla. La sua mente tornò a quando si era sentita tradita proprio da chi invece doveva essere una guida santa e giusta. Se un prete aveva macchiato il suo ruolo con il peccato, non era detto che non potessero farlo anche le sfere più alte. Infondo lei ed i suoi compagni erano molto bravi a combattere, anzi erano anche pericolosi poiché avevano poteri davvero dannosi. Portare un nemico dalla propria parte era una enorme vittoria. E se fosse stato tutto un inganno? Esattamente come voleva far intuire Evelynn? Ci era cascata di nuovo? Si era fatta manipolare come una idiota da un meccanismo che si vestiva di parole nobili e buoni intenti quando invece nascondevano il marciume? Non era quindi cambiato niente dal passato? Era così scossa da quei pensieri che non riuscì a fare nulla per impedire alla coda di Evelynn di avvolgersi attorno alla sua gola. Per un solo momento pensò che volesse attaccarla, ma si accorse subito dopo che in realtà non stava stringendo, stava solo avvicinando Krolia a lei. Vicinissima troppo vicina al punto che per un solo momento ebbe la certezza che Evelynn volesse baciarla ma non lo fece, confondendola e agitando il suo cuore già in subbiglio per i numerosi dubbi che le erano sorti.
    Evelynn, cos'è successo quella notte? chiese con la voce che tremava incerta, non c'era più alcun tono di accusa in quella domanda, ma solo una supplica e una grande paura di essere stata di nuovo tradita da ciò che chiamava "casa". Prima che potesse insistere, Evelynn le ricordò con una certa urgenza che il suo tempo stava per scadere, che doveva darle energia per farla rimanere ancora. Le chiese di giocare con lei, e quella richiesta la fece innervosire di nuovo: che diamine le passava per il cervello? Perché giocare quando avevano bisogno di parlare invece? La afferrò per le braccia, sembrava volesse strattonarla poiché la stava guardando severamente, mentre Evelynn invece le mostrò il come potesse darle energia: era inconfondibile ciò che le stava chiedendo. A quel punto si chiese se per "gioco" in realtà Evelynn non intendesse qualcosa di diverso, intimo qualcosa come quello che Krolia prima stava facendo con Zendaya quando la massaggiava. In effetti un modo diretto per condividere energia era proprio quello di entrare in contatto fisico e la bocca era un mezzo molto diretto. Arrossì vistosamente all'idea di baciarla. Non ci aveva mai pensato prima di allora, non aveva mai guardato Evelynn come una donna da desiderare poiché aveva sempre sentito un legame di amicizia molto profondo con lei, qualcosa che non aveva niente a che fare con la malizia. Evelyn era bellissima, aveva davvero un gran fascino e da quando si erano rivisti dopo anni, doveva ammettere a se stessa che la sua aria da delinquente la rendeva ancora più affascinante. Krolia intuiva che baciandola qualcosa sarebbe diventato diverso fra loro due, esattamente come era successo con Bowen. Con lui era stato molto bello, e magari se e se... troppi "ma" e troppi "se", non aveva tempo per i dubbi, doveva agire subito se voleva avere risposte. Imprecò a denti stretti dicendosi che non c'era altro modo per darle energia, così la avvicinò a sé ancora di più, lasciando entrare in contatto i loro seni, mentre le loro labbra si incrociarono. Fu un inizio un poco brusco, poiché Krolia era emozionata ed allo stesso tempo arrabbiata. Quando percepì però le labbra morbide e calde di Evelynn un calore ed un senso molto piacevole si diffuse in tutto il suo corpo. Il bacio di Krolia però non sarebbe stato appassionato ed eccitato come magari sperava di trovare Evelynn. Era profondamente diverso poiché intriso di mille emozioni diverse. Le labbra erano languide e morbide poiché sentivano la soddisfazione di averla finalmente ritrovata, contenevano l'affetto di una sorella che non vedeva da anni. La lingua che le scavò in bocca era più rabbiosa perché stava cedendo a quel mero ricatto pur di averla ancora lì con lei, e gliene faceva una colpa perché Krolia desiderava che potesse essere molto diverso. Le mani di Krolia tremavano ma trovarono il coraggio di circondare il suo fisico in un abbraccio stretto, colmo della paura che le potesse sparire fra le braccia da un momento all'altro. Inclinò la testa da un lato così da poter far aderire al meglio le loro bocche, con l'intento di iniziare a trasmetterle energia. Inizialmente pensò che dovesse essere una cosa meccanica, invece quel bacio risultò da mozzare il fiato, travolgente e incredibilmente passionale. Evelynn avrebbe sentito il sapore della saliva di Krolia cambiare poiché usando la sua energia ne stava contaminando l'essenza per via del suo potere. I gesti fisici di Krolia sembravano quelli di un uomo che era in balia dei suoi desideri più focosi, quando in realtà Krolia malediceva Evelynn per via di cosa era costretta a fare pur di averla lì con lei.
     
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    Krolia era cola di tristezza, non risentimento. Forse la parola più giusta era nostalgia... nostalgia di tempi e sentimenti più semplici, privi di preoccupazioni troppo complicate. In questo Krolia era come una bambina, matura dal punto di vista del suo pensiero ma ancora così infantile con i sentimenti. Evelynn riusciva a vederlo, o meglio era ciò di cui si era convinta in maniera tanto ferma, ma per assicurarsi che riuscisse a comprendere davvero il suo punto di vista, le fece una domanda molto retorica alla quale non aveva bisogno di udire risposta. Era più per stimolare in lei una riflessione che altro.
    Aveva bloccato i nostri ricordi dolorosi... è questo quello che ricordi... o quello che dovresti ricordare, Krolia?
    Dopotutto, se poteva davvero bloccare e sbloccare i ricordi, quali erano i veri limiti di quel potere? Come poteva dare per scontato che fosse tutto reale e coerente? Forse Krolia non riusciva ancora a vedere il quadro generale con assoluta chiarezza, e probabilmente per Evelynn era tutto maledettamente chiaro tanto da perdere di vista il vero motivo per cui si trovavano lì. Due poli opposti agli estremi più sbagliati. Potevano davvero capirsi? A giudicare dallo sguardo di Krolia però, forse quella semplice riflessione aveva sortito l'effetto sperato, tanto da costringerla a domandarle cosa fosse successo quella notte. La situazione non era più chiara come fino a poco fa? Non le avrebbe risposto, aveva bisogno della sua energia prima e pertanto attese in silenzio, assaporando l'indecisione di Krolia. Qualcosa la tratteneva... aveva forse paura che le cose cambiassero? Un ulteriore conferma di quanto maledettamente si fosse attaccata alle poche certezze che aveva avuto fino a quel momento. La sua adorata Krolia era troppo limitata, doveva aiutarla anche in questo, non solo a capire, per questo il "gioco" era importante tanto quanto le risposte a cui avrebbe portato. Era convinta a quel punto che non l'avrebbe pi sfiorata ma quando si fiondò su di lei ne fu molto meravigliata: era davvero quello il modo in cui aveva deciso di sciogliere le labbra con la sua Evelynn? Se voleva darle l'idea di fidarsi, quello era il modo peggiore. Ma per sua fortuna, Evelynn era molto meno frettolosa di lei a giudicare, riusciva a comprendere la sua indecisione, la sua rabbia, la sua frustrazione, tutte cose che rendevano un gesto così intimo e meraviglioso una vera e propria tortura. Ancora una volta capì che doveva essere lei a prendere l'iniziativa, ma prima doveva sentire la sua energia: si lasciò coinvolgere da lei, assaporandone la saliva e la morbidezza delle labbra, della lingua, se non fosse stata così rigida il bacio si sarebbe rivelato meraviglioso visto il sapore che il suo potere le stava concedendo. La assaporò finché il suo corpo non tornò completamente stabile, solo a quel punto le afferrò le spalle con entrambe le mani, tirandola e spingendola verso di sé in modo da ribaltare la situazione, sbattendola sulla poltrona e prendendo il controllo di quel bacio. Le fece sentire come ci si univa davvero con un altra donna, non limitandosi solo alla bocca ma anche con tutto il resto del corpo. Si schiacciò a lei con un movimento sinuoso, inarcando la schiena e scivolando sulla sua pelle come se fosse un'onda sensuale, due nastri capaci di scivolare l'uno sull'altro senza produrre un singolo rumore. Le fece sentire il ventre morbido sul suo, i seni che si schiacciavano come un abbraccio femminile e proibito, lasciò anche che l'oscurità si disperdesse rivelando finalmente i suoi capezzoli che si sfregarono contro quelli di Krolia. La differenza tra lei e l'alto sacerdote era abissale: Evelynn non aveva la muscolatura tonica e il seno proporzionato di Zendaya, aveva delle forme femminili abbondanti e la morbidezza del suo petto in netto contrasto con quello della sua compagna di giochi sembrava quasi volerla avvolgere completamente in sé Portò una gamba tra le cosce di Krolia, lasciando che le loro pelli si sfregassero in maniera intima, andandole a toccare l'intimità come una carezza appena accennata, nulla più di un vago stimolo. Nel mentre, le sue labbra si sarebbero sciolte appassionatamente su quelle di Krolia, cercando sinuosa la lingua con la propria, non come una violenta richiesta d'aiuto ma come una perversa danza nella quale invitò Krolia a seguirla. Iniziò a respirare profondamente, avida del suo sapore, del so potere, e non ci pensò due volte ad avvolgere le code appuntite intorno ai suoi fianchi come a darle un altro tipo di perverso abbraccio. Le fece sentire il suo calore, e al culmine di quel bacio la guardò fissa negli occhi, eccitata ma anche maledettamente seria, presa da lei.
    Cosa è successo quella notte, Krolia? Ho trovato me stessa... ecco cos'è successo... qualsiasi altra risposta sarebbe fraintendibile, assurda, incongruente, folle, impossibile... è inutile che io ti dica la verità, quello che voglio dirti è come raggiungerla. Adesso capisci perché voglio che tu giochi a questo gioco... con me?
    Mentre parlava, le dita di Evelynn le risalirono il corpo solleticandole le spalle e il collo fino a raggiungere il suo volto, sfiorandole le labbra e le guance con fare estremamente sensuale, allungando la lingua verso i lati della sua bocca per leccarli, e se con le dita fosse riuscita a farle tirare fuori la lingua avrebbe leccato perversamente anche quella così da strapparle ancora il sapore intenso del suo potere. Sapeva di desiderarla e se la sarebbe presa, con o senza la verità che tanto ardentemente agognava.
     
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    La verità era che Krolia soffriva la perdita di Evelyn molto più del suo tradimento verso il Vaticano. Mentre la stringeva a sé e le loro bocche si univano, ciò che pensava era "perché mi hai lasciata da sola?". Se ne era andata via senza dirle niente, senza farle capire niente. Non le aveva mai parlato dei suoi dubbi, di ciò che la turbava, come se non fosse stata abbastanza importante per lei da conoscere ciò che stava soffrendo. Erano state compagne, ma quella notte Krolia aveva capito che in realtà erano sempre state distanti anni luce una dall'altra, e ciò che Krolia credeva di avere con lei era stata solo una illusione. Ecco perché aveva riversato in quel bacio la sua rabbia, la sua frustrazione e perfino la sua confusione. Fu facile per Evelynn ribaltare le posizioni, Krolia aspirò aria avidamente, mentre un brivido bollente le fece vibrare le punte delle orecchie quando sentì il corpo morbido e caldo di Evelyn strusciarsi contro il suo. La sua pelle vellutata era un vero piacere per i sensi, ed il bacio di cui Evelyn prese le redini la stordì un momento regalandole altri brividi intensi che fecero reagire il suo corpo. I suoi capezzoli si inturgidirono diventando sensibili, al punto che sentì piacere quando quelli di Evelyn si scontrarono con i suoi. Non aveva mai sentito niente di così soffice contro il proprio corpo e fu una sensazione meravigliosa che le ammorbidì tutto il corpo, e la lingua finendo per ricambiare in modo diverso il bacio della sua amica. Meno rabbiosa e più complice, più curiosa verso il saffico bacio, decidendo di goderselo visto che ormai era in ballo. Trasalì eccitandosi quando sentì la gamba di Evelynn poggiarsi contro la sua carne femminile, ed allo stesso tempo percepiva quelle di Evelyn contro la sua gamba. Iniziò a sentire un gran caldo, ma non quello soffocante dell'afa, ma quello del proprio corpo che si accendeva di desiderio e se ne vergognò. Come poteva sentirsi eccitare in un momento come quello? Il suo corpo aveva iniziato di nuovo ad emettere profumi speziati e inebrianti, tipici di quando si eccitava e che non aveva ancora imparato a controllare, dopotutto aveva fatto sesso una unica volta con Bowen e poco prima con Zendaya, era troppo inesperta per nascodere certe rezioni del proprio corpo. Quando le loro labbra si separarono, per un momento solo Krolia la guardò languida poiché le venne spontaneo volerne di più, ma poco dopo si maledì per aver sentito un desiderio del genere: che diamine era diventata? Una adolescente in piena crisi ormonale? Si punì mordendosi il labbro inferiore, come a voler frenare quello strano pizzicorio di volerla sentire ancora. Arrossì ancora di più quando si accorse della nuova espressione eccitata di Evelyn: non le aveva mai visto quel viso, quindi se ne sentì incuriosita ed allo stesso tempo intrigata. Era stato il bacio a renderla così? Non sapeva dove piazzare le mani, temendo di essere fraintesa o di fare danni, quindi si aggrappò alla poltrona con esse, fissando le labbra di Evelynn mentre le parlava e le rispondeva. Evelyn non sazio per niente la curiosità di Krolia, dicendole solo che aveva ritrovato se stessa e che altre parole l'avrebbero solo confusa più di prima. Insistì ancora a voler giocare, innervosendo di nuovo Krolia.
    Ma di che gioco stai parlando? Se ti serve energia te ne darò ancora... non ci serve giocare a briscola! fece stizzita, anche perché dopo quel abbraccio pensare di separarsi la infastidiva ancora più di prima: perché dovevano fermarsi per giocare? Krolia ovviamente non aveva la minima idea della tipologia di "gioco" a cui si riferiva Evelynn, ma era disposta ad assecondare qualche richiesta se fosse servito a rimanere lì e parlare ancora. Forse doveva presentare il "gioco" in maniera più accettabile alle orecchie di Krolia, invece di farlo sembrare una specie di "ricatto".
     
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Ogni volta che si concedeva una pausa per riprendere fiato finiva col perdersi nella bellezza di Krolia, una bellezza che solo con la sua rinascita aveva eguagliato e che Evelynn le aveva sempre invidiato. Quella pelle esotica, le orecchie uniche capaci di movimenti sensuali e anche maledettamente dolci, lo sguardo cristallino, le labbra morbide... quella creatura era di una bellezza irresistibile e ogni volta che ripensava a quanto si era trattenuta dicendosi che poteva essere sbagliato, che erano due ragazze, che non erano altro che amiche, forse compagne, ma nulla di più. E Krolia non era sicuramente stata l'unica... sesso, lignaggio, origine, casta... ogni barriera che Evelynn si era imposta nella sua vita precedente alimentava la fiamma della sua lussuria e del suo perverso desiderio dietro ogni cosa che fosse proibita in quel mondo da regole più o meno scritte. Per questo nel suo sguardo c'era tanto amore quanta invidia. Ma più di ogni altro sentimento c'era la voglia di portarla dalla sua parte, per questo le carezzava i fianchi e il ventre, scivolando sui suoi glutei mentre i loro seni si schiacciavano l'un l'altro, assecondando i respiri e stimolandosi vicendevolmente come se stessero creando un abbraccio tutto loro. Evelynn colse l'indecisione e l'inesperienza di Krolia, così le passò le dita sulle labbra mentre le mordeva, come ad invitarla a rilassarsi e lasciare da parte timori e dubbi, e con le stesse dita le carezzò anche il mento, poi la fronte e il capo, insinuando le dita nei capelli della sua compagna senza smettere mai di fissarla negli occhi, seducente, affamata di lei, vogliosa di non fermarsi.
    Perché no? Se ogni carta che prendi fosse un mio prezioso ricordo? Da te mi lasciare derubare Krolia... pensi che scambiare energia serva solamente a mantenere l'illusione intatta...?
    Decise di darle una dimostrazione, scivolando ancora con le gambe sulla sua intimità per eccitarla ulteriormente. Capiva che si stava scaldando dal suo odore, riusciva a percepire il potere di Krolia perdere il controllo a causa della sua inesperienza, indice di quanto in realtà le stesse piacendo. Le code di Evelynn si allungarono sulle cosce di Krolia, legandosi ad esse mentre le mani della ladra le afferravano i polsi, tirandoli verso l'alto come a volerli legare sull'estremità dello schienale, obbligando il corpo di Krolia ad allungarsi verso l'alto e mettere in mostra le sue forme. Nel mentre le code sollevarono le sue gambe, ribaltandole quasi del tutto, in quel modo l'intimità di Krolia era completamente esposta e rivolta verso l'alto. Evelynn si piantò su di lei, a gambe larghe, in modo che le loro carni potessero entrare finalmente in contatto. Krolia poté osservare il lento movimento che fece la sua ex compagna, un movimento sensuale e incredibilmente seducente, reso ancora più perverso dalla lentezza con cui lo completò: poteva vedere le gambe larghe di Evelynn diradare la tenebra che le copriva l'intimità, già così sottile da lasciar intravedere le forme delle sue grandi labbra, che si schiusero appena furono libere come un perverso e diabolico fiore. Il clitoride violaceo di Evelynn guizzò verso l'alto mentre gli umori mostravano l'interno della sua carne e lentamente si avvicinò a quella di Krolia. Lei poteva vedere entrambe distintamente e quando si unirono fu esattamente come darsi un bacio, ma in maniera molto più perversa. Il loro calore divenne una cosa sola, l'intimità di Evelynn nera caldissima e la sua espressione divenne ancora più languida quando si toccarono, tanto che le venne strappato un gemito sensuale, spontaneo e incontrollato, una vera e propria dichiarazione che incrinò il suo sguardo altrimenti immutato mentre non smetteva mai di staccare gli occhi da Krolia. A quel punto, oltre al primo assaggio di vero piacere, Krolia avrebbe iniziato a comprendere cosa Evelynn voleva davvero da quel "gioco", che non serviva solo a farle guadagnare tempo ma anche a condividere informazioni, ricordi, sensazioni. Improvvisamente Krolia avrebbe visto le espressioni di Evelynn accavallarsi, dalle più perverse alle più genuine, timide, le sembrò quasi di rivedere il volto della sua vecchia amica prima della trasformazione, ma nei suoi occhi dove prima c'era indecisione, ora c'era volontà, voglia, perversione. Mentre Evelynn si muoveva su di lei, facendo sfregare le loro intimità, facendo incrociare i loro clitoridi come perverse lingue perse in un bacio, poteva percepire i pensieri e i desideri che Evelynn non aveva mia espresso. Il suo amore per i suoi compagni, per Krolia, per Lucia stessa. Un amore passionale, carnale, inconfessabile per la vecchia Evelynn. Un amore che ora poteva esprimere liberamente.
     
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