Perdere la faccia

x Hadler

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    Per Ira quel primo schiaffo era uno sfogo non di violenza, ma di tensione ed emozione mischiate insieme, e Evelynn lo aveva capito. Ed era pericoloso. Il poter bere del sangue in maniera così naturale ed intima la faceva scoprire nelle sue voglie, e l'uomo di fronte a lei aveva recepito quei piccoli segnali di quella sua personalità contorta. Ed era pericoloso. Ma se c'era qualcosa che continuava ad avvicinarli era una empatia derivata dagli opposti: erano due aspetti di ciò che significa avere desiderio per qualcosa. Tutti e due sapevano dare il valore a ciò che gli circonda, finendo ovviamente per scontrarsi in base a una semplice questione di lotta tra il voler possedere e il voler osservare. Una dicotomia che non poteva che metterli d'accordo sul dover interagire uno nell'altra. Il sesso a quel punto era solo una lingua come un'altra per poter comunicare, e forse questo differenziava Ira da molti altri partner che aveva avuto Evelynn. Una persona avida cade facile preda delle possibilità e delle avvenenze, delle illusioni e della vanità, ma invece qualcuno di solido che accetta di avere delle pulsioni di affermazione e di desiderio non può che disciplinarsi verso l'efficenza e l'affidabilità. Ma tutti questi pensieri potevano essere un eventuale deciframento in un secondo momento di quello che stava succedendo ora in quel luogo. Si, Ira era un ostaggio, e adesso che finalmente le morbidezze del corpo di Evelynn lo abbracciavano col loro caloro quel contatto era reale. Ira si sarebbe fatto in avanti strusciando il proprio membro contro l'intimità della ladra, scivolando sui suoi liquidi e tremando vistosamente per il ritorno che produceva, un misto di piacevolezza e tensione che avrebbe richiesto a Ira molta concentrazione per non avere reazioni più interne, ma non poteva negare come stendere il proprio pene sull'addome della donna e sentire la sua vagina bagnare il fusto del pene e la base dei testicoli regalava un piacere molto forte. Venire con l'attacco dei quadricipidi muscolosi delle gambe con le natiche e le cosce di quell'essere oscuro spinse l'uomo a dare un piccolo colpetto col proprio corpo per farzi avanti, aiutando anche Evelynn ad avere più presa sul braccio e sulle dita che stava avidamente stimolando con la propria bocca. A dire tuta la verità la sensazione della sua lingua scorrere sui polpastrelli e tra le dita era imbarazzante e un pò fuori quello che poteva essere definito piacere per Ira, ma quando i denti della donna avrebbero cominciato a farsi sentire ed ad affondare nella pelle, i brividi si corsparsero per tutto il corpo dell'uomo come una tempesta estiva di fulmini e pioggia. Non sapeva dire il perchè il morso e le unghie che cominciavano a graffiarlo per trattenerlo fossero la cosa che lo attirava di più, ma fu abbastanza da farlo muovere con la mano ancora libero verso i fianchi di Evelynn per stringerli e palparli, carezzando la pelle per scendere sulle natiche e provare a strizzarle per considerarne la solidità, per poi risalire lungo la schiena e tirare a sè leggermente il busto di lei, per potersi chinare verso la sua spalla, aprendo la bocca per far scivolare le proprie labbra sulla pelle di lei, facendosi in avanti con la lingua e succhiando leggermente per assimilarne il sapore. Risalendo un secondo momento verso il trapezio, dando spazio ai denti per rispondere a tono a quelli di lei che si divertivano a fare da morsa, da trappola. Un morso ancora semplice e inesperto che Ira finì per godersi forse troppo poco prima di salire all'orecchio di lei, annusando la parte della nuca e stendendosi con tutto il petto per schiacciarla al divano.
    Perchè non ambo le cose? Perchè dovresti trattenerti e perchè non potremmo rendere questa cosa più... Personale? Non deve essere qualcosa che altri devono decidere se è andata bene o male, è la nostra tele su cui dipingere... Per quanto siano colori che non farebbero altro che farsi del male... Questa è l'unica occasione in cui potremmo parlare senza sprecare respiri a dare spiegazioni...
    La mente di Ira non era proprio l'apice della lucidità in questo momento, e le parole cominciavano a mischiarsi con sentimenti contrastanti che ormai facevano affogare qualsiasi senso del pericolo o della ragione, dimostrando quanto una Evelynn più spigliata e naturale fosse davvero un tallone d'Achille per l'attuale colosso del Vaticano. E ci furono subito conferme siccome Ira si sarebbe avvicinato col proprio viso a quello di Evelynn, leccando il proprio sangue che le era gocciolato sul volto e tirando man mano le dita indietro per incespicare sui bordi della bocca di lei, mordicchiandole la guancia prima di farle sentire i denti ai bordi della bocca, quasi timidamente ma tremolanti di voglia, fina a morderle il labbro inferiore per demandare un bacio profondo negato ormai per troppo tempo.
     
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    Evelynn non era la tipa da nascondere i suoi sentimenti, né i suoi pensieri, per questo non provò a trattenere neanche un pò il gemito che quella calda verga le strappò una volta vicina alla sua carne, né tentò di respingerlo con le sue gambe che anzi, lentamente, iniziarono a carezzare i fianchi e la schiena di Ira cingendolo in un abbraccio delicato, non come se volesse chiuderlo in una sensuale morsa ma piuttosto sembrava quasi voler mettere in evidenza quanto snodato fosse il suo corpo. Per introdursi nei luoghi più strani a volte devi saperti piegare e anche di molto, in quell'istante Evelynn lo stava letteralmente abbracciando e carezzando con le sue gambe, portando le punte dei piedi in prossimità della colonna quasi fossero delle perverse mani che lo incoraggiavano verso di lei. Il ragazzo stesso non sembrava intenzionato a farsi più da parte, avvicinandosi a lei per poterla stringere, palpare e baciare. La ladra inarcò schiena e collo verso l'alto, tenendo le labbra morbide e leggermente spalancate in modo da fargli sentire quanto il calore e il volume della sua voce cambiava in funzione di quanto vigorosamente strizzava le sue carni e quanto intensamente ne assaporava la pelle. Ogni traccia del suo corpo era pura lussuria e golosità: dal sudore alla semplice pelle, come nettare divino. Perfino al tocco era più calda e soffice di qualsiasi altra donna Ira avrebbe potuto toccare, sicuramente anche influenzato dall'Eromanzia certo, ma difficilmente in futuro qualcuno sarebbe stato capace di fargli provare le stesse cose. Il corpo e il sapore di Evelynn sembravano fatti per plagiare ogni senso, dal gusto perverso all'udito, costretto ad ascoltare quel canto di sirena perverso che appariva melodioso come un canto di pura lussuria. Continuò ad assecondarlo offrendogli tutta la sua carne, continuando a massaggiarlo con le gambe e muovendo il bacino di contro, sfregandosi su di lui, mentre Ira la mordeva e la assaggiava passionale mostrandogli le sue doti nascoste. Evelynn sorrideva perversa perché non era di certo una schizzinosa: non cercava amanti esperti né doti mirabolanti, voleva una passione pura e incontaminata, quello che Ira le stava concedendo. Provò a far valere ancora il suo punto di vista, strappandole una risatina divertita mentre tornava con lo sguardo diabolico su di lui, avvicinandosi a sua volta alle labbra di Ira con fare famelico ma lento, dandogli tutto il tempo di una risposta a quelle parole tanto corrotte quanto sincere.
    Che inguaribile romantico che sei... amo questo lato di te, ma come fai a non capire? Non c'è niente di nostro qui ed ora... c'è solo ciò che sto per fare mio... per sempre...
    Fu la sua stessa mano a tirarlo verso di sé, così da potersi unire a lui in un bacio assolutamente diabolico. La lingua di Evelynn cercò quella di Ira immediatamente, leccandola e circondandola come a volergli offrire un assaggio più netto, un morso gustoso. La saliva di Evelynn era puro miele, ma meno dolce, come se volesse costringerlo a cercare di più. I denti aguzzi stimolavano la pelle facendola rabbrividire, il desiderio di Ira di morderla non era affatto infondato perché lei stessa non esitò a ricambiarlo, alternando baci lussuriosi a morsi perversi, facendo schioccare le labbra ogni volta che poteva. Non risparmiò un solo centimetro della sua lingua così da togliergli il respiro. E solo quando fu sazia fece scivolare la mano sotto il mento del colosso, dividendo le loro bocche con un paio di dita che finirono nella bocca di Ira, allontanandolo da lei ma offrendole comunque quella dolce carne oscura che gli stava schiacciando la lingua verso il basso.
    Ma se vuoi tingere qualcosa... ascolta le mie parole allora...
    Senza smettere di oscillare in quel modo osceno, come una perversa culla dove adagiare in un incubo di piacere quel pargolo indifeso, Evelynn portò l'altra mano verso la verga di Ira, iniziando a masturbarla mentre la spingeva verso il basso, all'entrata della sua carne, bollente come un vulcano attivo.
    Tingerò ogni sogno che farai senza di me con questo odore... con questo sapore... ogni pasto sarà insipido o privo di dolcezza in confronto a me.
    Quando fu finalmente davanti alla giusta entrata, Evelynn lo strinse più forte per impedirgli di affondare al ritmo che voleva lui. Non poteva di certo obbligarlo ad esitare ma fu lei stessa a rilassarsi il più possibile per spalancare quelle labbra irresistibili e farlo scivolare dentro. Le sue labbra e gli occhi tremarono mentre finalmente lo sentiva dentro di sé, e percepiva il calore del ragazzo diventare suo.
    Ne vorrai ancora... e ancora... e non potrai averne... finché non mi rivedrai. Ogni donna che occuperò il tuo letto giurandoti amore dovrà convivere con me, perché sarò nelle tue coperte assieme a lei, ad infestare un ricordo di cui non potrai liberarti. La carne, il seno, la lingua, le curve di ogni altra creatura su questo pianeta non sarà niente in confronto alla mia. Che ne pensi di questo scambio, di questo NOI? Il tuo tesoro... in cambio della più dolce delle maledizioni...
    A quel punto lo lasciò andare completamente, permettendogli di affondare fin dove voleva, lasciando che fosse lui a scandire il ritmo, la forza e la violenza da quel momento in poi. Evelynn sapeva di non dover aggiungere altro, e sia che Ira accettasse quella perversa maledizione, sia che si opponesse con rabbia e violenza, lei ne avrebbe comunque distillato il più dolce dei frutti. Non c'era modo di impedirle di ottenere ciò che voleva...
     
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    Sia Ira che Evelynn non potevano vivere solo di semplici stordimenti da Eromanzia e situazioni al limite. C'era un punto dove il desiderio era reale, non indotto, cambiava solo la sua radice. Lo dimostrava la ladra con le sue parole e il voler quasi annebbiare le affermazioni che le scappavano dalla bocca. Ma che il suo corpo dicesse anche altro per lui era difficile da gestire, e la pelle delle cosce come i piedi usati come ulteriori braccia portavano l'uomo a diventare preda di una sempre più cocente voglia ancestrale di unione. Ira non era esperto a questo livello da poterne trarre una ultima parola, e non ne sarebbe stato nemmeno capace di fronte al lauto bacio che la sua avversaria avrebbe profuso. La lingua di lei che si fece subito in avanti sapendo cosa cercare lo prese sicuramente di sorpresa, e non fu direttamente piacevole a primo acchitto siccome Ira non sapeva nemmeno come e quanto dovesse aprire la bocca pr accoglierla o se doveva muoversi anche lui in una certa maniera. Ma i pensieri si sarebbero annebbiati velocemente, dando spazio al desiderio di accordarsi con i ritmi di Evelynn per rispondere più naturalmente ai suoi stimoli: quando la lingua di lei spingeva, Ira avrebbe risposta facendola scivolare sulla propria e lasciandola correre sul palato, dandosi spazio per invadere il cavo orale di lei esplorandolo, finendo per attorcigliarsi e alternarsi in movimenti sempre più accordati. Un bacio così intenso e prolungato non era facile da portare avanti, ma l'inesperienza non contava molto in confronto a quanto l'uomo si lasciò andare mostrando sincerità e desiderio di scoprire di più. Quando la donna si sarebbe distaccata ponendo le proprie dita nella bocca di Ira, da parte dell'uomo non ci fu una imitazione nel tentare di succhiarle o meno, ma si lasciò spingere sulla lingua in modo da lasciare le proprie fauci aperte, come in una pausa in attesa che la bocca di Evelynn tornasse a baciarlo. Tanto era anche una maniera per far sentire il suo respiro caldo lasciare i suoi polmoni, in maniera accellerata mentre i fianchi di Evelynn inumidivano l'asta, intrappollata e dominata dalla presa sicura della sua partner che lo avrebbe pian piano istruito su dove e come posizionarsi. Quando la punta del suo pene venne totalmente in contatto con le grandi labbra della vagina della ladra, Ira non potè fare altro che irrigidirsi sentendo la pelle del suo membro tenuta tirata e stretta dall presa di lei. Quando poi cominciò a subire la resistenza delle piccole labbra e dell'invito carnoso di quel sesso fradicio, era come se la stesse accoltellando con la propria carne e al contempo subirne il dolore, sentendo il frenulo tirarsi e tirarsi e tirarsi. Evelynn era decisamente autarchica, e per un momento anche tenera quando fece tutto quel giro per "maledire" Ira, ma era come sentire le proprie di parole romantiche dette in maniera lussoriosa. Nell'indomitabilità di Ira, c'era spazio per la giusta risposta. L'uomo avrebbe girato la testa per far scivolare via le dita della donna dalla sua bocca, per farsi strada nel suo abbraccio così da schiacciarla al divano e poterla abbbracciare stretta al proprio corpo, fino al momento in cui lo avrebbe lasciato libero, nel quale l'uomo quindi la avrebbe sollevata via dal divano per stringerla e potersi mettere in piedi. Fu un gesto secco la spinta di Ira, un gesto violento che vide Evelynn essere lasciata di peso creando un brevissimo attimo di vuoto prima che l'uomo la riprendesse per portare il bacino in avanti e infilzarla con la propria carne fin dove poteva, prendere fiato e ripetere con una cadenza di uno o due colpi al secondo. La prima sensazione fu il chiaro pizzico doloroso del frenulo che stava perdendo presa, per poi trasformarsi in un freddo e intenso dolore quando si sarebbe definitivamente sfilacciato, producendo dentro il sesso di Evelynn una leggera sensazione calda causata dal sangue che avrebbe perso. Ma ira più che preoccuparsi del proprio dolore, si preoccupò di cambiare angolazione tenendo Evelynn per le natiche lasciandola cadere con il busto all'indietro, e lui piegando le gambe e mandando la schiena all'indietro cercando la perfetta angolazione per schiacciare il proprio glande nella zona migliore per sfregarlo dentro la donna. Una ricerca di piacere di un uomo che non aveva mai conosciuto cosa volesse dire unirsi a una donna, e che stava scandendo ognu sui gesto da respiri pesanti e sinceramente animali.
     
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    Ira aveva le classiche caratteristiche di chi non è assolutamente esperto nel campo e nonostante l'eccitazione stesse dando la giusta spinta al suo istinto non significava affatto che potesse gestirla a dovere. E alla ladra davanti a lui non importava di certo, ciò che aveva valore era l'esperienza non l'esecuzione, pertanto i voti di Ira erano ottimi fino a quel momento, ma non poteva di certo immaginarsi cosa sarebbe successo subito dopo. Interpretò quel gesto di liberazione come una sorta di ribellione, come se le sue dita che gli schiacciavano la lingua fossero un ostacolo per la sua virilità, per il suo orgoglio. Invece Evelynn si ritrovò a fare i conti con un vero e proprio toro, caotico e impreciso ma senza ombra di dubbio una belva. Neanche si rese conto della poltrona che spariva da sotto di lei, successe tutto così in fretta che le parve di decollare, e le sue gambe così come le code fluenti neanche code diaboliche si ancorarono tutte e quattro alla schiena di Ira, per puro istinto, mentre il suo volto si deformava in una smorfia gioiosa e sorpresa, ovviamente quel piccolo imprevisto non era per niente male. In un solo istante sentì' la sua carne perfettamente riempita e mentre le mani del ragazzo le stringevano le natiche lei non poteva fare nulla se non assecondare i suoi movimenti, ancorando le braccia intorno al collo di Ira e lasciandosi ciondolare all'indietro creando uno spazio tra i loro petti uguale alla lunghezza delle sue braccia sporgendosi all'indietro mentre inarcava schiena e gola così da offrirgli uno spettacolo perfetto del suo corpo imperlato di piacere, i capezzoli turgidi e l'intimità grondante che lui stesso stava possedendo con tanto vigore. Impossibile resistere al richiamo del piacere, si ritrovò quindi a gemere e muoversi con il bacino, non solo in su e in giù, ma anche con netti movimenti ondulatori che avrebbero spinto quel grosso cazzo a rimescolarle le viscere producendo rumori assolutamente osceni e trasformando i suoi umori in abbondanti e grondanti sbavature di piacere.
    Ooooh siiih... così... ti piace la mia carne calda, Ira? La senti come ti stringe? Ti inghiotte centimetro dopo centimetro... perché il tuo cazzo la fa piangere di puro desiderio... ah come vorrei poterlo prendere ancora più in fondo... se mi stessi scopando la gola lo prenderei fino alle palle... le leccherei fino a farle scivolare tra le mie labbra, come se fosse la cosa più naturale del mondo... il tuo cazzo mi ama, e io amo lui... avanti, muovilo più forte... prenditi il succo che tanto ti sei meritato...
    Anche se spezzate dal piacere, quelle parole non si frenarono mai, neanche per nascondere i gemiti, Evelynn voleva farle rimbombare nella testa di Ira così che si cementassero tra le sue sinapsi come incisioni a caldo su fredde lastre di metallo. Voleva assicurarsi di dare forma alla sua maledizione perché non sembrassero solo parole al vento.
     
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    L'intento di Evelynn possedeva la potenza di provocare diversi effetti su Ira, non solo quello voluto di stampargli a fuoco quella esperienza, ma anche di fargli toccare aspetti del desiderio e della carnalità assolutamente sconosciuti per lui. Sentire quella descrizione così dettagliata di un eventuale ingoio dei suoi genitali lo imbarazzava, ma non gli impediva il figurarsi le sensazioni della lingua che aveva assaporato fino a qualche secondo prima muoversi nei suoi punti sensibili e intimi, producendo un sovrapporsi di accentuamenti del piacere che ora invece stava prondo dentro il corpo della ladra. Parlando del suo corpo poi si trattava di qualcosa di leggero, soffice e sodo a seconda dei punti che stringeva, ma sopratutto caldo e saporito al punto da mettere in dubbio se quello non fosse davvero il corpo tipico di una donna. La aveva presa in quella maniera per un istinto misto alla foga, ma come poteva negarle che gli donava anche un senso di superiorità, di controllo e anche di libertà. Non era solo l'avere la forza media di un combattente, ma anche il poter dire di averla lì tra le sue mani che si muoveva a ritmo con lui e gli dava disponibilità a penetrarla, consensualmente, con interesse. Poche linee su come il suo pene amasse lei e lei amasse il suo membro risultarono in benzina sul fuoco, un complimento e un desiderio che non facevano altro che mandare altro sangue in tutte le direzioni tranne che al cervello, quindi anche solo tentare di rispondere era fuori discussione, almeno verbalmente. Fisicamente, Ira doveva capirci meglio, voleva esplorare, diversificare, dare sfogo a ciò che sentiva come qualcosa di intimo ma ancora pieno di barriere e al limite della partecipazione. Stava morendo di piacere, ma non come se lo sarebbe immaginato fino a qualche fantasia precedente a questo incontro. Avrebbe rimesso Evelynn sul divano, stavolta praticamente stesa interamente per la lunghezza, posando un ginocchio sul sedile e lasciando l'altra gamba tesa, non fermandosi col bacino, ma anzi facendosi avanti per divicaricare le gambe di lei e poterle aggrappare per le caviglie, aprendole e portandole sulle porprie spalle, poi cercando i polsi della donna, cercando di bloccarli sopra la sua testa, sormontandola e dando spinte più regolari, lente, ricercate. Ira avrebbe puntato i suoi occhi spalancati direttamente in quelli di Evelynn per vedere le sue espressioni, le sue smorfie che si alternavano tra piacere e lascività delle sue affermazioni e dei suoi giochi verbali; voleva vedere quel seno dai capezzoli turgidi sobbalzare per i singoli colpi, il suo ventre piegarsi e rilassarsi man mano che i respiri si accelleravano all'estasi che sicuramente poco a poco stava erodendo entrambi, ma che vedeva Ira come una montagna pronta a trasformarsi in un vulcano. A questo punto che poteva "controllarla" meglio, l'uomo avrebbe fatto in modo di far scorrere il proprio pene così da rallentare ritrendolo, per poi colpire con secche spinte raggiunto il limite, sentendo la vagina della ladra creare un risucchio letteralmente e una resistenza molto più corposa che aiutava Ira ad avvicinarsi a proprio cedimento. Per un vergine è normale avere difficoltà a trovare piacere, non per colpa diretta del partner o, in questo caso, della situazione particolare, ma è come essere incellofanati non solo intorno al porprio pene, ma anche in tutto il corpo come se ci fosse un guscio di uovo da rompere. E' quel bilanciamento naturale fra coinvolgimento e inesperienza che purtroppo è a sfavore del lasciarsi andare completamente, e per quanto l'Eromanzia e le azioni di Evelynn avessero messo sicuramente in atto tutto il necessario per far crollare Ira da un punto di vista pratico dell'atto, per superare le altre sue barriere non era il semplice tirarselo dentro e lasciarlo fare qualcosa che avrebbe pagato per il gioco alla lunga distanza che la ladra aveva tanto desiderio di raggiungere.
     
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    L'entusiasmo di Ira era travolgente e contagioso, Evelynn non si stava semplicemente assicurando di farlo suo, si stava divertendo e assaporava il momento con tutta sé stessa, donandogli caldissimi gemiti, dei suoni armoniosi e perversi che sussurrava direttamente nelle orecchie del ragazzo, senza nascondergli, senza gridare: non c'era bisogno di alzare la voce, quei versi acuti erano già molto, maledettamente chiari e si sarebbero insinuati nel suo cervello tra un bacio su quel collo possente e una leccata altrettanto golosa, senza alcuna fretta né impazienza. Per lei lasciarsi manipolare in quel modo era pura goduria, e si limitava a muovere il bacino in maniera leggermente oscillatoria, assecondando i suoi movimenti ma spostandolo prima a destra e a sinistra, senza mai smettere, neanche quando si ritrovò sul divano con le gambe totalmente ribaltate e i polsi bloccati. Quel grosso ammasso di muscoli calore e virilità era senza ombra di dubbio il miglior paio di manette umane che Evelynn avesse mai assaporato e glielo confessò senza dire una parola, limitandosi a far parlare la sua femminilità, grondante di umori al punto che i suoni prodotti dalla penetrazione sarebbero diventati tanto osceni da sembrare altri convulsi gemiti privi di sanità mentale. Quando il ragazzo si soffermò ad ammirarla, la sua performance non sfibrò di un singolo capello: le ciglia lunghe e morbide si sollevarono lentamente su di lui, spalancandosi come le labbra calde e incollate di saliva densa bramose di un altro bacio. Il petto, il seno e il ventre si gonfiavano al ritmo di quelle pulsazioni, di quei respiri intensi che condividevano, i capezzoli sembravano pronti a prendere fuoco così come il suo capo, la fiamma tenue generata dalla sua oscurità era un ulteriore danza che si univa a quella pratica di corpi lussuriosa e destinata apparentemente a non finire mai. Non potendo muovere gli arti Evelynn utilizzò le sue code per accarezzare il volto, le guance, la nuca e le spalle di Ira in un movimento lentissimo, sensuale e caldo, anche quelle estremità affilate del suo corpo sapevano essere seducenti, anche solcando la pelle al filo del taglio senza mai affondare più del necessario, per quanto il pegno del sangue non fosse mai sgradito a quella perversa ladra. Adesso che lo aveva affascinato a sufficienza, Ira aveva ripreso a muoversi più forte, in maniera netta, quasi violenta, pertanto Evelynn si sentì in dovere di incoraggiarlo al modo giusto, allargando un perverso sorriso deformato dai denti che le stringevano malignamente le labbra rendendola ancora più sensuale.
    Così... più forte... riesci a sentirlo...?
    Ogni volta che Ira affondava violentemente dentro di lei, l'entrata dell'utero di Evelynn gli circondava la cappella e si contorceva come se delle labbra stessero premendo un perverso bacio sulla sua punta, come a volerlo risucchiare, invitandolo a farsi avanti, e di conseguenza tutto il resto della sua carne si stringeva attirandolo verso di sé e rendendo quei suoni ancora più rumorosi e osceni. L'odore degli umori di Evelynn prese ad impregnare ogni molecola d'ossigeno della stanza come un aroma oscuro e irresistibile.
    Lo vuole... fino in fondo... non senti quanto ti supplica? Il mio corpo è impaziente... vuole il tuo cazzo. Voglio sentirlo fino in fondo... voglio farlo pulsare dentro di me... voglio sentire le tue palle spingere contro il mio culo come se dovessi rompermi... voglio che vieni dentro di me fino a farmi traboccare... avanti, fammi sentirei l tuo sperma dentro di me... voglio traboccare di te... fammi godere Ira!
    Gli stimoli visivi e vocali erano accompagnati da quelli del suo fisico che mai, nonostante la posizione scomoda, aveva smesso di muoversi verso di lui per incoraggiarlo. Ira poteva lasciarsi andare, perché era esattamente ciò che Evelynn desiderava.
     
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    Evelynn non era solo una donna di cui Ira stava cercando di conoscere di più, non era solo una esperienza assurdamente coinvolgente che stava toccando affondo le sue motivazioni personali, ma era sopratutto qualcosa di unico. Era un discorso che andava oltre la fattispecie del rapporto sessuale che stavano avendo. Durante quel prolungato silenzio in cui la donna lasciò fare l'omone, il sentirla danzare con lui e sentire le sue code carezzarlo con tanta cura gli fece assaporare il piacere di quel momento ancora più intensamente. E oltre il piacere fisico vi era quello mentale, in cui Ira poteva quasi vedere Evelynn oltre quell'oscurità che l'ammantava, oltre quella necessità di controllo e perversione che la animava. Se fosse stata solo un nemico della Chiesa, o magari più personalmente della Papessa, a questo punto avrebbe fatto la sua mossa per distanziarsi da Ira, per tornare al suo obbiettivo principale e cercare di trattarlo come una pedina. Gesto forse inutile in quelle condizioni, ma prevedibile. Invece la ladra chiedeva di più, chiedeva a Ira di spogliarsi ancora e andarle più a fondo per donarle tutto di lui, per non lasciare nulla in sospeso per poterci capitalizzare sopra, una differenza che diede cariezza all'uomo su un aspetto di Evelynn che molti non avevano avuto modo di apprendere. Rubare tutto, corrompere tutto, assimilare tutto e poi ricominciare da capo per proseguire il gioco. La donna non si sarebbe fermata mai, e non si sarebbe fermata con Ira, ma avrebbe proseguito ovunque le sue dita potessero arrivare per poi ricominciare da capo, per un nuovo giro e una nuova corsa. Un cuore della prima Papessa era solo quello con cui avrebbe iniziato, per poi avere quello dell'attuale e forse della prossima. Era un comportamento seriale? Un rituale? O forse qualcosa di necessario? Senza quell'incidente avvenuto nel passato, Evelynn cosa sarebbe stata? E con ogni colpo di bacino, Ira continuava a perdersi nel sudore di quel corpo così morbido e caldo, nei capezzoli rosei che rimbalzavano su e giù, nei fini polsi che sopportavano la sua presa aggressiva e quel bacino che accompagnava il suo permettendogli di sentire ogni centimetro della carne che stava violando. E poi i primi brividi che fecero traballare le gambe di Ira, le prime cedevolezze che testimoniavano come il piacere stesse insinuando la sua realtà nella carne dell'uomo e lo stesse spingendo al più istintivo dei bisogni: all'orgasmo. A quel punto le parole di Evelynn divennero davvero una canzone di sirena, magica e assuefacente, una debolezza che avrebbe eroso e devastato le difese della sua vittima. Certe volte gli uomini hanno bisogno di sentirsi padroni, o compiaciuti, o accolti. Evelynn si stava offrendo come libertà per Ira di essere accolto nel suo essere.
    Io... Evelynn... Io sto per...
    Ira si sarebbe chiuso su di lei con tutta la sua stazza, stringendola ai lati della cassa toracica per raccoglierla a sè mentra cadeva in ginocchio e spingeva col bacino per venire dentro la ladra. La avrebbe stretta come se la stesse proteggendo, contrastando la sua foga nel lasciare che fiotti caldi di sperma la invadessero senza limite, rimanendo teso man mano che sentiva tutto l'accumulo svanire insieme a ogni contrazione. Evelynn poteva quindi vederlo imperlarsi ancora di più di sudore, fatica e debolezza mentre non mollava la presa su di lei e respirava affannosamente tra i suoi seni con lo sguardo perso sulle sue forme, intrappolato nel contatto stretto delle sue braccia che non la lasciavano, quasi come se avesse paura che non fosse reale più che potesse scappare. Era un affanno che l'Eromanzia accentuava con i suoi effetti nefasti, togliendo ogni tipo di volontà della sua vittima in maniera subdola, ma piacevole. A quel punto le fasce muscolari di Ira si sarebbero fatte morbide e sode, più manipolabili e meno contrastanti, mentre il suo volto scorreva sul corpo di Evelynn come se dovesse ritrovarla, cercando il suo abbraccio e le sue labbra per poterla sentire ancora nel suo sapore. Sarebbe diventato un sogno o un incubo?
     
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    Se avesse potuto leggere nei pensieri di Ira, Evelynn sarebbe stata incredibilmente soddisfatta dal quanto profondamente era riuscita ad entrare in lui, agganciandosi alla sua mente non solo conscia ma anche inconscia, portandolo a realizzare effettivamente quanto folle e affamata fosse quella ladra mostruosa incapace di contenere le sue pulsioni. Ma anche senza poter leggere nulla, Evelynn riusciva a godersi comunque quel risultato, perché per lei non avevano un grande peso le risposte o le certezze, quanto più il prezioso distillato che riusciva a ricavare dalle sue azioni. La forza brutale con cui Ira la stava possedendo era un risultato degno di nota, e lei mai perse tempo a compiacersi inutilmente di quanto malvagia e manipolatrice fosse, concentrandosi piuttosto e unicamente sulla goduria, gridando di puro piacere, spingendosi col bacino verso di lui e lasciandolo scivolare dentro di sé come se fosse importante quanto respirare. Più pulsava avvicinandosi al culmine più Evelynn danzava verso di lui muovendo il bacino come se volesse incantarlo ed ammaliarlo, costringendolo a consumare ogni goccia della sua virilità dentro di lei. Neanche nel rispondergli tentò di dissimulare o ostentare fermezza, gemendo come un'amante appassionata e supplicandolo di farla sua.
    Vienimi dentro Ira... vieni dentro di me! Fammi tua... voglio essere tua!
    La nota di quella voce perversa s'incrinò inevitabilmente verso l'orgasmo quando il suo clitoride turgido iniziò a sentirei l pube muscoloso e virile di Ira schiacciarsi contro di lei. Appena le mani furono libere per permettere all'omone di abbracciarla con tutta la sua forza, Evelynn le incrociò intorno alle sue possenti spalle graffiandolo leggermente con i suoi artigli, chiudendo le gambe in una morsa perversa sui suoi fianchi per impedirgli di privarla di anche solo una goccia del perverso orgasmo che ora sfogava dentro di lei. Cercò di soffocare le grida di piacere sulla sua spalla ma le labbra scivolarono rapidamente verso la sua carne costringendola a posare la fronte sui muscoli tonici di Ira mentre gemeva forte, respirando affannosamente e accogliendo quel seme bollente dentro di sé. Fu un pasto irresistibile durante la quale la sua intimità si contorse come se stesse assaporando una deliziosa portata, quasi rattristata all'idea di doverlo ingoiare senza gustarlo abbastanza. Eccezionale, spontaneo ed energico, il sesso di Ira era qualcosa difficile da dimenticare e che fece spuntare immediatamente il sorriso sul volto di Evelynn nel sentirlo perdere la presa sul suo morbido e sensuale corpo. Era provato, evidentemente, ma non significava di certo che quella fosse la fine.
    Meraviglioso... questo cazzo è meraviglioso...
    Sospirava perversa, avvicinandosi a lui per continuare ad abbracciarlo e concedergli quel bacio promesso, un bacio passionale ma lento, come melassa, durante la quale le lingue non si scontrarono ma si carezzarono, delicatamente, quasi asciutte, caldissime come non mai. Evelynn mosse il bacino per poter approfittare del suo cazzo sensibile subito dopo l'orgasmo, intenzionata a capovolgere lentamente la situazione così da portarlo a stendersi sul divano.
    Riesci a sentire il mio calore? Non è solo opera mia... sei tu che mi hai scopata così bene da trasformarmi in una fornace. Capisci? Questo calore è opera tua... è il dono che mi hai fatto e che io ho accolto con tanto amore. E' un dono meraviglioso per me, sai? Amo la passione di un vero guerriero, e tu lo sei indubbiamente Ira... se ti concentri abbastanza riesci a sentire anche il mio cuore battere... pulsare per te...
    Dopo aver ribaltato la situazione, decise di concedergli un piccolo premio: portò la gamba destra in posizione inginocchiata, iniziando ad uscire da dentro di lui, mentre la gamba sinistra si allungò vistosamente verso il volto del ragazzo così da concedergli una visione perfetta della sua intimità e del suo corpo per intero. Evelynn era leggermente piegata verso di lui offrendogli il suo seno turgido e tonico, perfetto mentre guizzava eccitato verso di lui, e con le dita circondava quella calda carne e la sua intimità accompagnandola in un uscita lenta e dolorosa. Ira poté sentire ogni singolo centimetro della sua carne abbandonare quella caverna di piaceri, centimetro dopo centimetro rumori osceni si susseguirono e Evelynn li enfatizzò con la sua voce mordendosi le labbra e fissandolo dritto negli occhi con un sorriso perverso stampato sul volto. Man mano che si avvicinava alla cappella di Ira le sue dita si spostavano sul clitoride, iniziando a masturbarsi da sola per scandire le distanze dal suo membro. Pochi centimetri in realtà, ma che bastarono ad allargare la sua carne e metterla in mostra con le dita, non semplicemente spostando le grandi labbra come un sipario, ma infilando indice e medio dentro così da mostrargli quanto morbida potesse essere la sua femminilità. E con quel gesto, inevitabilmente, il seme mescolato agli umori che Ira le aveva riversato dentro iniziò a colare sulla sua verga riempiendola di virilità e restituendole il calore avvolgente appena perduto.
    Guarda quanto sei venuto... è come un fiume che scorre dentro di me... mi piace la sensazione di sentirmi riempita fino all'orlo... ne voglio ancora, e tu Ira? Ne vuoi ancora...?
    Evelynn conosceva bene i limiti umani e anche se Ira sembrava ben allenato forse non era ancora pronto a darle un secondo viaggio meraviglioso verso il piacere estremo, ma se il ragazzo avesse accontentato la sua vena sadica dandole una risposta positiva Evelynn si sarebbe presa cura anche di quel piccolo dettaglio prima di riprendere la cavalcata...
     
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    Una prima volta del genere è difficile da quantificare in termini di cosa davvero Ira stesse vivendo. Per prima cosa non ci stava più capendo nulla. Non ci sarebbe stata masturbazione o fantasia che avrebbe mai potuto eguagliare quei momenti. Fare l'amore con una donna era una condivisione che non poteva aspettarsi essere così coinvolgente e profonda. Evelynn era su un fronte opposto al suo, ma era capace di essere nuda come lui o come chiunque altro, ed era bella, davvero. Perdere le forze e sentirsi come un bambolotto tra le sue cosce e nel suo abbraccio fu un sollievo inaspettato, al contrario di una più logica sensazione di attenzione. Ma non era solo derivato dallo sdragionare il non tendersi o il mettersi in allerta: la ladra era stata chiara in quello che voleva e lo aveva ottenuto. E dall'altro lato Ira si era rivelato per quel qualcosa di prezioso che lei aveva adocchiato, c'era una chiarezza confortante nell'estremizzazione della compulsività di rubare della sua avversaria. Quando venne messo a schiena sul divano, l'ombra nera che rappresentava Evelynn rappresentava molto di più nel suo complesso agli occhi dell'omone: era sudata, sporca di sangue, i suoi capezzoli erano intirizziti dal godimento, il suo ventre ancora affannava i respiri e il suo sguardo era assolutamente accoltellato su Ira. Poi le dita sarebbero corse verso il proprio sesso, mostrando al Portatore di Luce un aspetto di quel momento ancora più intenso: vedere l'intimità di Evelynn piena del suo seme trastullata da quelle dita voluttuose e sapienti. Le sua parole e le sue movenze era ben più di una semplice "maledizione", erano una verità che anche Ira condivideva e non poteva negare, ed anche per questo che nella sua mente si fecero dei collegamenti più maturi e meno incerti, abbastanza da prendere forma in semplici parole sussurrate con voce profonda e roca.
    Rispetteresti la mia volontà se non ne volessi ancora?
    Ira avrebbe quindi mosso le spalle e le mani per far scorrere il dolore delle ferite che aveva sofferto nel loro scontro di nuovo in circolo sopra la propria adrenalina, ammansuendone i morsi con compostezza derivata dalla disciplina che lo contraddistingueva, regalando ad Evelynn una visione di sudore e tensione differente dal semplice essere machi o mascolini. Ira teneva gli occhi su di lei, fissi come se ne fosse innamorato, ancora languidi dal rilassamento dopo l'orgasmo consumato, che venivano contornati dalle nervature delle tempie e della mandibola che si tendevano, mentre i vasi sanguigni si dilatavno e le gocce di sudore si facevano strada come pelle d'oca. Il collo gonfio che regolava una respirazione fine e bassa, il petto che si irrigidiva mentre l'addome si faceva in dentro e le spalle prendevano più appoggio sul divano per potersi distendere e focalizzare il rilassamento nelle zone dei fori. Le mani avrebbero cercato quindi le cosce della donna per poterla parlapare e distendersi cercando la sua morbidezza e il suo calore.
    ... E' un respiro Indù. Lo ho imparato quando non potevo controllare i miei rovi. Io e te dopotutto abbiamo combattuto, Evelynn, e combatteremo ancora. Adesso il dolore e il piacere che puoi infliggere me li hai fatti conoscere sotto aspetti profondi... E sono bilanciati sopra un flebile punto di equilibrio.
    Ira si sarebbe fatto leggermente più serio, salendo con le mani verso i fianchi della donna e invitandola a inclinarsi più vicina verso di lui.
    ... Quindi ti dico che voglio che rispetti la mia sensibilità, e non voglio assaporare altro. Finchè non accadrà un'altro momento come l'incontro di oggi, finchè non sarò di nuovo sulle tue tracce, non voglio che mi rubi altro, o non sarei più la tua vittima...
    A quel punto Ira la avrebbe fissata negli occhi per farle capire che non c'era il minimo dubbio sul suo rifiuto, qualsiasi cosa avesse deciso di fare poteva essere tranquillamente uno stupro o altre ferite o ambo le cose, ma non sarebbe stato mai il sesso che avevano vissuto fino a quel momento. E se tanto dava tanto, forse la vena sadica e corruttiva di Evelynn sarebbe stata battuta dalla sua dipendenza di avere sempre qualcosa di prezioso a cui puntare. Ira ci stava un pò scommettendo sopra anche per dimostrare che non era pongo così assicurato, e non solo come uomo, ma come credo.
     
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    La risposta quasi ironica del ragazzo le strappò una risatina silenziosa e malefica, ovviamente se anche non avesse voluto lei gli avrebbe strappato ogni singola goccia di sperma che conservava nelle sue grosse e calde palle a suon di eromanzia se fosse stato necessario, ma non serviva un grande investigatore per giungere a quella conclusione. Il ghigno di Evelynn si deformò in un morso perverso del labbro inferiore nel vedere quel fisico statuario contorcersi per lei quasi a darle un'arrendevole prova della sua complicità, forse forzata ma tutt'altro che sgradita, deciso a prendersi la sua parte in quel furto che somigliava più ad una truffa di squadra a quel punto, degna di uno di quei film dove alla fine vincono tutti. Ma sarebbe stato davvero così? Sentì le sue mani sulla propria pelle, anche se provato Ira sapeva bene come conservare le sue forze, evidentemente il suo potere aveva richiesto un grande allenamento, cosa che rendeva il furto di Evelynn ancora più prezioso. Non poteva fare a meno di pensare a che successo potesse avere tra le mura del Vaticano un simile campione... magari la sua vecchia amica Krolia lo aveva già adocchiato? Oppure Domino lo fissava timidamente dietro un angolo incapace di confessare i suoi sentimenti. Poteva strapparlo dalle loro amorevoli braccia? Quello si che era un furto degno di un simile nome... non poteva prendersi tutto subito, doveva lasciargli il tempo di diventare ancora più prezioso. Per questo non si chinò al suo invito, scivolando piuttosto verso il basso quasi a volersi togliere dalle sue attenzioni, arrivando fino all'altezza di quella grossa e marmorea verga ricoperta del mix perfetto di umori e seme che si era mescolato dentro di lei e riversato su di lui come un fiume di piacere.
    Credo che tu sia molto più bravo a parole che con i gesti, sai Ira? Questo non è un difetto non preoccuparti, ma fossi in te non mi crogiolerei troppo nell'abilità di manipolarmi... io sono incredibilmente volubile e quasi mai penso alle conseguenze delle mie azioni... sarebbe come compiacersi della pioggia dopo aver fatto una comica danza...
    Mentre parlava, le sue dita scivolavano intorno ai testicoli di Ira, circondandoli in un abbraccio lentissimo ma deciso, quasi a volerli soffocare come un amante abusivo. Scivolò tra gli umori perversi che si erano scambiati per far passare sotto le sue dita quei turgidi e grossi organi fino a risalire sulla sua base, iniziando a masturbarlo lentamente, poco a poco, come una barra che lentamente sale, senza mai scordarti di quella sacca di puro piacere. Non voleva solo stimolarlo, voleva vederlo guizzare senza controllo sul posto, masturbandolo sempre più velocemente per renderlo turgido e potersi avvicinare ad esso con le labbra. Non lo prese subito in bocca, né lo baciò, lo lasciò aderire con le sue labbra lasciando che le leggere risatine malefiche lo solleticassero sulla punta, in quel modo i suoni osceni e perversi che provocavano le sue mani mentre lo masturbavano divennero sempre più forti. Quando lo avrebbe sentito ancora turgido e pronto, lo avrebbe avvolto con i suoi seni, non prima di aver lasciato colare un grosso grumo di saliva densissima dal collo fino al petto, creando una superficie lubrificata per quella verga caldissima. Una volta stretto tra le morbide carni del suo petto, Evelynn avrebbe iniziato a muoverei l busto su di lui, stringendolo in un abbraccio letale e una masturbazione intensa, finendo col fissarlo dritto negli occhi mentre si muoveva sinuosa ed elegante nonostante l'atto, e quando scivolava di più verso il basso lasciava uscire la sua lingua su quella calda cappella, solleticandola e riprendendo da capo quella perversa unzione. Prima di salutarlo, si sarebbe assicurata di lasciarlo eccitato come mai in tutta la sua vita...
     
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    Un tentativo andava fatto. Maldestro? Fortunato? Casuale? Non era importante, ma anche solo mettersi un'ancora di salvezza nella propria mente era già un passo avanti in quella situazione. Evelynn era così donna che l'Eromanzia equivaleva a una cacofonia anche scomoda, se non fosse per uomini come Ira che necessitavano di vero impegno per tenerli fermi e istruirli a dove direzionare le energie. Il corpo dell'uomo, dopo l'orgasmo, era un burattino i cui fili stavano ancora morbidi ma ben organizzati nella mani della ladra. Bastavano i suoi sentimenti a farla apparire più convincente e dominatrice della situazione, o meglio, della sua refurtiva. Quando le dita di lei scivolarono sulla sua intimità, Ira non fu sorpreso di base perchè sospettava di come sarebbe proseguita, dopotutto era alla mercè della donna, ma era innegabile anche la punta di curiosità di conoscere le proprie reazioni al proseguire quella danza, siccome di esperienze così spinte non ne aveva mai avute. Erano complici, ormai, quindi capire l'estenzione del crimine era una base come un'altra per chiedersi quanto ne sarebbe rimasto bruciato. La reazione del suo corpo non manco di dare sicurezza alle abilità manuali e linguistiche di Evelynn: all'inizio sarebbe stato un pò doloroso e sensibile essere massaggiato a quella maniera, risultando in piccole contrazioni dell'ano e dei movimenti inconsulti dell'addome, poi il pene avrebbe cominciato a dare risposte riprendendo solidità nel glande, per poi essere già più manipolabile e solido al tatto, come se al suo interno ci fossero nuove pulsazioni che gli stavano ridando forma. Poi la mano di Evelynn decisa avrebbe fatto riscorre il sangue abbastanza da farlo ergere, e la morbidezza della labbra che sfiorava permettevano a Ira di non concentrarsi solo sull'ipersensibilità della parte ma anche a un grande sollievo, che venne poi aumentato dalla lubrificazione e poi dal massaggio completo di lei col proprio seno. L'uomo si sarebbe fatto in avanti col busto, cercando con le mani il suo volto per poter rispondere a come lei lo fissava negli occhi: il volto serio di Ira la scrutava in quello sguardo lussurioso e biricchino che la donna mostrava con entusiasmo, e osservava con un certo interesse come il suo sesso venisse maneggiato e rispondesse, quasi come una parte del corpo a se stante. Non avrebbe proferito parola, ma anzi avrebbe cominciato pian piano a percepire quel nuovo piacere che lo stava scaldando dal basso, quella nuova pulsione che stava risuonando con i ritmi e i respiri della donna. Ira avrebbe portato la mano dietro la nuca di lei per carezzarle i lineamenti oscuri che ne coprivano le fattezze, come se dovesse passare le mani in dei capelli inusualmente lisci e fumosi, mentre la mano sinistra si sarebbe portata la centro delle scapole, saggiando la pelle liscia e sentendo le tenzioni e i movimenti di quella muscolatura così indaffarata nel dare ritmo e sostanza al piacere. L'uomo quindi avrebbe portato la testa indietro chiudendo gli occhi per lasciare liberi i respiri, abbracciando quella ladra per farla adagiare contro il suo addome nei movimenti che allontanavano le sue labbra dal suo pene, in modo che potesse essere accolta nel suo calore, in chiaro comportamento di contatto per ritornare ad avere più pelle che potesse toccarsi. Quasi affettuoso come impulso, insicuro come del resto era giustificabile per un momento che solo una donna esperta come Evelynn poteva gestire a dovere.
     
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    Completamente rapito, Ira non poteva neanche immaginare cosa Evelynn avesse in serbo per lui: se ne stava lì disteso intento a coccolarla mentre si abituava al ritmo e agli stimoli intorno alla sua verga sensibile come non mai, trovando il giusto equilibrio per goderne senza troppi spasmi, beandosi del talento di Evelynn e dandole in ciò grande soddisfazione, perché diede prova di non volersi tirare indietro mai, neanche quando evidentemente in difficoltà, cosa che la ladra sapeva certamente riconoscere ed apprezzare, ma sarebbe bastato? ovvio che no, gli aveva promesso tormento, notti insonni, sogni bagnati, rimpianti. Non poteva lasciarlo andare soddisfatto e per questo continuava a muoversi sempre più forte su di lui, stringendo i prosperosi seni intorno alle braccia mentre le mani si soffermavano sulla base, serrandolo e masturbandolo, piegandolo verso di sé così che le labbra potessero cingere la cappella, succhiarla, leccarla, divorarla e baciarla, uno stimolo continuo che partiva dalla base delle sue palle fino alla punta di quella cappella grossa, bollente e turgidissima, assecondando i suoi movimenti e facendoli suoi, come se fossero presi in un nuovo amplesso dove Ira non si sarebbe limitato ad udire i mugugni di Evelynn, ma letteralmente a sentirli: gli spasmi della sua bocca e i suoi gemiti facevano vibrare le labbra e la cappella, la sua gola tremava così come il petto, i seni s'increspavano di pelle d'oca dall'eccitazione mentre il cuore caldo scaldava e batteva sulla sua verga come a volerne assecondare ed imitare il battito. Divenne sempre più intensa e forte, voleva assicurarsi che quell'esperienza si rivelasse appagante, voleva portarlo al limite e solo quando lo avrebbe sentito ad un passo dall'orgasmo avrebbe agito. Gli occhi crudeli e luminosi come fiamme malvagie nelle tenebre si sarebbero posati sul volto innocente di Ira, la bocca perversa si deformò in un sorriso maligno e la mano un tempo lenta e perversa si accanì sul suo scroto come se avesse voluto strapparlo, intrisa del potere di Evelynn avrebbe afferrato la sua preziosa virilità facendo come per tirare, senza strappare realmente nulla ma piuttosto rubandogli la cosa più preziosa che aveva in quel momento: il suo orgasmo. Il ventre di Evelynn si contorse e lei guizzò verso l'alto, come in preda ad una convulsione incontrollata, a giudicare dalla sua espressione di estasi doveva aver raggiunto un nuovo orgasmo, e la mano che aveva afferrato così brutalmente i testicoli di Ira ora si sollevava piena di liquido bianco purissimo, denso e bollente, che lasciò ricadere nella sua bocca sensualmente come una piccola fonte. Ne era del tutto ricoperta, ce n'era in abbondanza per saziare una donna assetata, e lei si assicurò di tenere la mano verso l'alto, piegata su di lei, mentre teneva la bocca spalancata verso il soffitto, piegandosi leggermente all'indietro per separarsi da Ira così che non potesse più avere soddisfazione, ma potesse ammirare il suo corpo turgido ed eccitato mentre si serviva da sola il perverso banchetto che gli aveva rubato. I suoi seni erano dritti ed eccitati come non mai, la sua intimità grondava copiosamente disperdendo nell'aria un sapore femminile così denso da poter essere assaggiato. Aveva rubato ad ira il passaggio che lo portava all'orgasmo, estraendo il suo sperma senza permettergli di avere la giusta soddisfazione, lasciandolo a metà. Quello fu il vero furto, perché nessuno avrebbe potuto appagare il desiderio che Evelynn aveva lasciato in sospeso, un'infernale e crudele condanna. Lo fissò per tutto il tempo mentre divorava il suo seme a bocca spalancata, preoccupandosi poco di quello che grondava dai lati della bocca e gustandosi quello che riusciva a far finire in gola. Quando fu soddisfatta, si piegò di nuovo su di lui, strappandogli un bacio pregno della sua saliva e del seme dello stesso ragazzo, se si fosso opposto lei lo avrebbe baciato a forza finché non sarebbe stata soddisfatta, ridacchiando compiaciuta e assicurandosi che quel loro amplesso finisse nella maniera più perversa possibile. Solo a quel punto lo avrebbe finalmente lasciato in pace, scendendo dal divano mentre l'oscurità che la caratterizzava tornava a coprirle le parti del corpo sensibili, cosa che non diminuiva di certo la sua sensualità.
    Ho preso quello che volevo... ovviamente puoi tornare a prenderlo quando vuoi, Ira... se ci riesci...
    Ben consapevole che in quello stato non sarebbe stato capace di inseguirla nemmeno con tutta la forza di volontà, Evelynn sarebbe sparita nelle tenebre lasciandosi alle spalle una risatina malefica e ridondante come un ultimo monito, soddisfatta di quella vittoria e del bottino, impaziente di scoprire come avrebbe trasformato Ira dopo quell'esperienza. Non aveva idea se il suo trattamento sarebbe stato efficace o meno in realtà, ma anche questo faceva parte del gioco...
     
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    Le abilità orali di Evelynn erano decisamente un nemico che Ira non poteva sottovalutare, sopratutto perchè come per il sesso normale, quello orale era una scoperta del momento che sinceramente lo mosse molto più del dovuto. Percepire la lingua calda, il palato, la sensazione di risucchio insieme alle altre parti del corpo della donna che venivano usate per produrre quello stimolo sessuale era davvero una sensazione... Confusionaria. La testa dell'uomop era già finita tra le nuvole, ancora rilassato relativamente dal concerto di emozioni provate poco prima, ma la ladra sapeva di certo come far iniziare altri film facendo dimenticare quelli precedenti, e l'uomo si era già ritrovato a non poter far altro che lasciarla fare. Era a metà tra il volerlo personalmente e la concitazione dell'Eromanzia, ma era certo di poter dire che non vi era un vero e proprio rifiuto di tutto ciò che stava accadendo. Stava cominciando a sembrare un fallimento accettabile per una sconfitta di quel genere. Ma come la donna continuava, Ira non poteva che vivere il crescente desiderio di voler raggiungere un altro orgasmo, forte e condiviso come lo era stato pocanzi e quindi non avrebbe mai avuto nemmeno il dubbio del piano malvagio della ladra. Sul culmine quindi, nel momento che stava precedendo quella libertà assoluta, Ira sentì il dolore più forte mai provato in vita sua. I rovi quando non li controllava? Bazzecole. Quello che stava provando in quel momento fu letteralmente paralizzante, tanto che l'uomo crollò di lato appena Evelynn avrebbe lasciato i suoi testicoli per potersi portare le mani a protezione della zona. Si sarebbe ritrovato sul pavimento con la faccia contrita e tesa, incapace di prendere fiato se non in lunghi e profondi prese d'aria singole alternate da svariati secondi di stretta dei denti e tensione che lo demolirono. Tutto poteva accadere in quel momento, ma non quella presa di sperma improvvisa in un momento di tenzione come quello. Ira poteva solo guardare la donna godersi il suo banchetto mentre la base del sue pene bruciava come se un cerino fosse stato acceso all'interno, e i testicoli erano stretti come se avesse ricevuto un calcio fortissimo.
    ...!!!
    Non riusciva nemmeno ad esprimere a parole quella sensazione così tremenda di orgasmo negato e svuotamento improvviso. Era come se gli fosse stato tirato qualcosa via senza aver fatto davvero il percorso che necessitava, quindi era anche un sentimento di paura seppur ormai qualcosa del potere di Evelynn era più o meno palese. La ladra però aveva raggiunto lo scopo, ovvero di lasciare il segno, e queste situazioni sono come le tessere del domino che hanno solo bisogno della prima spinta per far poi avvenire il resto degli eventi. Vederla allontanarsi portò l'uomo a cercare di strisciare di nuovo sul divano almeno per rialzarsi, ma le gambe tremavano e ormai le ferite avevano fatto abbastanza corso per cominciare a essere un vero problema. Avrebbe fatto a malapena a mettersi seduto per lasciarsi andare sullo schienale e lasciare le braccia ciondoloni, mentre vedeva l'oscurità abbracciare la figura di Evelynn come un gruppo di servitori che portano il giaccone e gli accessori alla propria padrone. Una immagine che si sarebbe legata a quella sensazione di vuoto e insoddisfazione che trovo catena con il consenso che aveva elargito alla donna dopo la sua sconfitta. Quel teatrino improvvisato che Evelynn aveva giustrato di istinto si era dimostrato davvero efficace sulla mente di Ira, ma come ogni corruzione serve tempo e un pizzico di fortuna prima che diventi davvero un'ombra che possa far cambiare qualcuno, una situazione che l'uomo nella sua inesperienza con quel tipo di "violenza" non poteva di certo comprendere ora e direttamente, sapeva solo mettere a fuoco la sensazione di avere qualcosa per le mani che gli era scivolato con troppa facilità... Un invito a futuri inseguimenti ma anche una ammissione di incapacità.
     
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    Un bel combattimento con stupro finalmente, non pensavo sarei mai riuscito a vederlo DURANTE un combattimento ma ce l'abbiamo fatta. Visto che avete entrambi scandito i tempi alla perfezione non ho suggerimenti da quel punto di vista, e data la natura "amichevole" del combattimento non dirò che avreste potuto usare in maniera più aggressiva le arti occulte, quindi tutto molto bello e tutti molto bravi, darò voti massimi.

    Evelynn prende: 120 Exp, 75 Sp e 800 Soldi.
    Ira prende: 75 Exp, 60 Sp e 120 Soldi più tutto il mio appoggio maschile per quello che gli è successo.
    Non vi dimenticate i compensi per la role, che in questo caso però sono solo di una pagina ma è comunque meglio di niente.
     
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