Uno contro uno

x Kira

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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Il corpo di Lotor incombeva magnifico sul suo, riempiendo il suo campo visivo e le sue percezioni: era meraviglioso osservare la sua figura elegante, quasi perfetta, trasfigurarsi nella ferocia del desiderio, nell'ingordigia dell'urgenza, mentre i suoi muscoli si contraevano come impazziti e il suo volto si perdeva nella lussuria. Dentro di sé, molto in profondità e ben oltre i suoi preconcetti, le idee che aveva di se stesso, stava bruciando il fuoco di una letizia, di una gioia sconosciuta: era la gioia di chi riesce in un'impresa unica e adesso può godersi uno spettacolo meraviglioso, riservato a pochi eletti. Così, infatti, come una scalatore che arrivato alla vetta può godersi un'alba diversa da tutte le altre, così lui era riuscito a far emergere il desiderio, la ferocia da quel giovane composto, quasi compassato e anche se per farlo, per arrivarci aveva dovuto farsi scopare il culo, non si sentiva minimamente la parte passiva di quell'unione, anzi.
    Fu una sensazione assolutamente nuova e, per certi versi, fu un lampo di consapevolezza su cosa potessero sentire e desiderare le sue partner che amavano venir dominate in maniera completa e feroce, quasi bestiale: era qualcosa che andava oltre i ruoli e che ti faceva sentire sorgente, epicentro di un desiderio sconvolgente e meraviglioso assieme. Per questo non ebbe alcun problema ad ammetterlo, a invocare un "di più" che era difficile da ottenere ma che, forse, si poteva strappare... e, in effetti, così fece. Insinuò quel sottile, delicato tentacolo d'oscurità nel suo orifizio per dissipare ogni traccia di controllo, di razionalità e far emergere la magnifica, violenta bestia che vedeva ruggire nelle contrazioni dei suoi muscoli, nel sussultare del suo cazzo e, soprattutto, nella luce cupida dei suoi occhi.
    Per un attimo il suo sguardo si riempì di stupore e il contrasto, rispetto alla sua precedente espressione, fu tanto grade da renderlo quasi buffo, perlomeno prima si scatenasse su e dentro di lui come una furia: il suo cazzo crebbe dentro di lui al punto da tendere il suo ventre, il suo ano in una maniera spaventosa, mentre i suoi affondo si facevano semplicemente insostenibili. - Oh siiiiiiiiiiiiiihhhh!!! - la sua esclamazione di piacere si trasfigurò in un verso quasi animalesco, un lungo urlo inintelligibile mentre si tendeva su quella maledetta sedia, inarcando la schiena e reclinando il capo all'indietro, in una superba espressione di godimento e abbandono. La sua bocca era spalancata, la lunga lingua azzurra completamente estesa che si contorceva come una serpe morente e le sue pupille quasi completamente scomparse verso l'alto, nelle palpebre.
    Era un'acme che preannunciava un orgasmo e, quindi, un rilassamento eppure per lunghi attimi non rimase che così, inarcato mentre Lotor lo scopava come una furia e, soprattutto, iniziava a venire dentro di lui come se non avesse fine il piacere che poteva riversargli dentro; poi, quando il suo ventre già deformato dal piacere iniziò a tendersi, a gonfiarsi del seme del suo amante, si rilassò di colpo e ripiombò con la schiena verso la sedia, col capo che rimbalzava in avanti e mostrava un'espressione completamente trasfigurata dal godimento, con le labbra e gli occhi completamente sgranati. Fu in quel momento che venne anche lui, col cazzo che sussultava e il seme che, come gli zampilli di una perversa fontana, veniva schizzato in alto per poi ritornare sul corpo suo e di Lotor.
    Il demonietto sembrava ormai completamente sopraffatto dal piacere e dalla virilità del giovane... peccato che proprio in quel momento, Lotor poté percepire l'oscurità che ancora gli stimolava l'ano divenire sempre più calda e intensa, come se non stesse semplicemente stimolando il suo corpo ma stesse entrando in risonanza con la sua energia, prima che Bowen aprisse gli occhi che aveva chiuso al termine di quell'orgasmo sconvolgente e mostrasse uno sguardo completamente mutato: la sclera, infatti, era nera come pece e l'iride multicolore era stata sostituita da un cupo, spaventoso bagliore rosso. Non che i cambiamenti si limitarono a questo, dato che il corpo del demonietto iniziò a trasudare letteralmente della densa oscurità che iniziò a invadere prima la sedia e poi il pavimento, mentre il suo corpo sembrava adattarsi a quel cazzo immenso che, a ogni spinta, premeva sempre di più nel suo ventre rigonfio.
    Lotor avrebbe fatto appena in tempo a chiedersi cosa stesse accadendo, perché un sorriso quasi spiritato comparve sul volto di Bowen e, un attimo dopo, due grandi ali da demone si aprirono dalla sua schiena, distruggendo con un singolo battito la sedia e la catena delle manette, oltre che a spingere il suo amante in avanti: probabilmente sarebbe uscito anche da lui se non l'avesse trattenuto dentro di sé con le gambe e comunque, per effetto della spinta, le posizioni si sarebbero inevitabilmente capovolte dato che Lotor sarebbe finito disteso sul pavimento, con Bowen sopra di lui. In realtà il giovane non sarebbe finito proprio sul pavimento, bensì sul denso strato di oscurità che lo aveva ricoperto, caldo e morbido proprio come l'oscurità che ancora si trovava dentro di sé e che, soprattutto, iniziò anch'essa a provare a entrare in risonanza con la sua energia, con la sua anima.
    Ti piace fottermi? Perché adesso tocca a me! - affermò il demonietto, letteralmente seduto sul suo cazzo, prima di flettere le ginocchia per alzarsi e, non appena fu arrivato alla sua sommità, tornare a impalarsi con un unico, fluido movimento dei fianchi. Il demonietto adottò immediatamente un ritmo forsennato, violentissimo, mentre l'oscurità che ormai circondava tanto lui che Lotor, allungò un'infinità di filamenti sul suo corpo che, come sottilissime lingue, iniziarono a prendersi cura del suo corpo, come se fosse coccolato, adorato da miriadi di mani e bocche umane. Una sensazione paradisiaca, anche se era controbilanciata da un fatto inquietante: il calore di quel magma buio non faceva che crescere sempre di più... ma Lotor non conosceva il potere di Bowen e quindi non poteva preoccuparsi.
     
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    Un istinto primordiale, quello di avventarsi sempre più forte mentre infilzando la propria preda si vincono sempre più grida di piacere, forse di pietà, e di puro godimento. Lotor non poteva ammettere a sé stesso di aver ceduto in quel modo ma era la maledetta verità: quel piccoletto lo aveva trasformato in un'animale e più lo sentiva contorcersi, gridare di volerne di più e ansimare con la perversione in bocca e la lingua blu sempre più lunga, l'istinto di Lotor era quello di violarlo con tutta la forza che aveva in corpo, non importava quanto forte le loro carni avrebbero sbattuto, tanto meno quanto vistosamente la sedia si sarebbe incrinata, poteva solo fotterlo con tutta la forza che aveva in corpo e abbandonarsi alle sensazioni che quello stretto anfratto gli provocava. Il guizzo di virilità che Bowen gli concesse al culmine della loro unione diede il colpo di grazia a Lotor che affondò completamente in lui, godendosi l'estremità del loro orgasmo mentre vedeva anche la verga del suo amante guizzare verso l'alto con del caldissimo seme che ricadeva sui loro corpi. I suoi spasmi non frenarono mai davvero, semplicemente rallentavano mentre Lotor si godeva il piacere goccia dopo goccia, rendendosi conto solo in un secondo momento che il suo seme non era l'unica cosa che traboccava verso il pavimento, ma anche l'oscurità di Bowen, divenuta strisciante mentre il suo corpo cambiava leggermente aspetto, diventando più diabolico. Per quanto stordito dal sesso, i sensi di Lotor si fecero comunque più affilati, ma non negativamente, visto che la sua verga ancora profondamente piantata in quel corpicino irresistibile stava tornando a pulsare più impaziente di prima, come pronta ad un nuovo, tremendo orgasmo. Non riuscì a collegare i pezzi, quindi fu inevitabile che l'esplosione di oscurità dovuta allo spalancarsi id quelle ali diaboliche lo colse di sorpresa, spingendolo all'indietro quasi disarmato, e stupito dal fatto che era atterrato sul morbido. L'oscurità strisciante lo stava avvolgendo come un caldo manto mentre Bowen lo aveva soverchiato lasciandosi impalare ancora, ma stavolta al suo ritmo. Lotor non ebbe il tempo di dire nulla, limitandosi a gemere di pura passione e afferrarlo per le natiche appena ripresero quello che avevano momentaneamente interrotto, gustandosi la morbidezza di quei glutei diabolici mentre lo invogliava a spingere più forte verso il suo cazzo, ricambiando ogni spinta con un netto movimento del bacino che riaccese quell'osceno applauso generato dalla loro unione, oramai costellata da una grande quantità di seme che guizzava e schizzava tra di loro mentre si univano.
    Sei insaziabile... mi piace!
    La sorpresa durò ben poco, dato che sul volto di Lotor si accese un ghigno perverso ed eccitato che parve voler seguire l'esempio del suo piccolo amante. Le luci che di solito si accendevano sul corpo di Lotor quando molto eccitato presero a reagire in maniera insolita, probabilmente era colpa dell'oscurità di Bowen ma Lotor non ne aveva timore e si lasciò corrompere: numerosi filamenti lucenti si allungarono dalla sua verga, i segni degli occhi e i capezzoli formando una rete di luce tenue che rese la sua pelle più blu e il suo sguardo più acceso. L'energia si prolungò dalla sua forme come a formare un paio di corna eteree, come se fossero stare invisibili ma attraversate da un liquido bianco che ne definiva ad intermittenza la forma. L'energia in Lotor aumentò esponenzialmente ed iniziò a mescolarsi con l'oscurità di Bowen, rendendo l'amplesso più intenso e perverso.
    Se continuiamo così ci scopriranno... ma non ho la minima intenzione di fermarmi...
    Certo avrebbero potuto semplicemente dileguarsi e continuare a sfogarsi da un'altra parte, ma entrambi sembravano troppo presi e concentrati per dare peso alla cosa. Lotor poi aveva tutta l'intenzione di vedere fin dove il piccoletto si sarebbe spinto, quindi piuttosto che limitarsi ad accompagnarlo delicatamente sulla sua verga con una presa sulle natiche, volle alzare la posta: la mancina afferrò la coda di Bowen, tirandolo verso il basso, mentre la mano destra avrebbe preso il suo membro, masturbandolo ritmicamente ma spingendolo verso il basso. In quel modo lo avrebbe costretto a muoversi ancora più forte e ad ogni affondo i morbidi testicoli di Bowen sarebbero stati schiacciati tra la sua verga e il pube di Lotor, mentre quelli di Lotor sarebbero finiti nel tenero abbraccio delle natiche del demonietto. Un circolo perverso che poteva continuare in eterno. E loro erano destinati a guardarsi l'un l'altro senza dire nulla che non fosse una perversa provocazione, oppure Bowen poteva chinarsi e incrociare quella lunga lingua blu con quella violacea e luminosa di Lotor, che ora si stava lentamente allungando verso di lui come a volerlo invitare.
     
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    Come aveva imparato ben prima d'iniziare quel folle amplesso, anche il volto di un uomo può essere bello con la giusta espressione; certo, la bellezza a cui si riferiva Bowen non era una semplice gradevolezza dei tratti, quella era capace di scorgerla anche prima, no: si riferiva a quella bellezza che scioglie i lombi dal desiderio, che fa echeggiare nel sangue il fragore di una brama irreprimibile, la bellezza per cui gli occhi si spalancano e le virilità pulsano impazienti. Una bellezza che ritrovava nelle donne e di cui era ingordo ma che mai, prima d'incontrare Lotor, aveva ravvisato negli uomini.
    Il giovane gli aveva regalato molte di queste preziose epifanie, di questi frammenti di perversa beltà... eppure, pochi furono magnifici come il volto sorpreso, confuso che gli donò quando quelle ali sbocciarono dalle sue scapole e gli permisero di capovolgere la loro posizione. Bowen avrebbe dovuto sentirsi confuso, stravolto, spaventato persino se non per quello che stava consumando con Lotor, per quanto stava accadendo al suo corpo, eppure nulla di tutto questo lo impensieriva: il suo corpo era attraversato costantemente da sensazioni violentissime, lo sentiva spaventosamente teso e quasi prossimo alla rottura eppure, allo stesso tempo, non si era mai sentito meglio di così. Era come se la sua natura più demonica, repressa per tutto quel tempo da quella umana, stesse finalmente sbocciando in tutta la sua forza distruttrice. Si sentiva ricolmo di potere, perfettamente capace di controllare quella situazione e, se non fosse stato assurdo, si sarebbe detto quasi un re assiso in trono... eppure, quando piegò le ginocchia, spingendo le sue natiche piene e sotto sforzo contro quel cazzo enorme e quelle cosce muscolose, vedendo Lotor sotto di sé che, anziché provare a ribellarsi, spingeva i fianchi verso di lui impaziente, si sentì davvero tale.
    Certo, il trono in cui sedeva era quanto meno perverso ma in quel momento non era importante: i demoni sono affamati di potere e Lotor gli stava donando quello più grande, quello del controllo, dandogli al contempo un volto deliziosamente perso e bello. - Mhh... quando avrò finito con... teh! - affermò, mordendosi il labbro inferiore e spingendo il suo culo contro il suo cazzo, in modo che lo prendesse tutto e il giovane sentisse i testicoli premuti contro i suoi morbidi glutei. - ...avrà smesso di piacerti, perché non avrai più nulla da darmi! - affermò sorridendo e sentendosi già vittorioso, prima che anche il corpo del suo amante iniziasse a mutare: sulla sua pelle si diramarono linee luminose dai punti che già emanavano luce, mentre sulla sua fronte tutta quest'energia eterea si concentrò in quello che sembrava il riflesso di due magnifiche corna trasparenti. Era uno spettacolo quasi poetico che si mescolava e si confondeva magnificamente con la perversione del momento ma Bowen, dopo un iniziale stupore, sorrise semplicemente birbante: - Se... mh, non avessi il tuo cazzo dentro di me, ti direi cosa ne penso di queste corna da checca... - in realtà glielo aveva appena detto, ma non ebbe modo di allargare quel ghigno birbante perché Lotor aveva appena deciso di farsi valere e, afferrata la sua coda rimasta morbida e sensibile, lo spinse contro di sé, impalandolo ancora più profondamente sul suo cazzo e gli afferrò il suo, masturbandolo in un maniera talmente intensa gli mozzò il fiato. Il demonietto inarcò appena la schiena, reclinando il capo all'indietro ed emettendo un caldo, languido gemito mentre il suo cazzo fremeva durissimo e, scientemente, premeva le natiche contro le palle del giovane apprendista, in modo da restituirgli parte dell'incredibile piacere che gli stava donando.
    Quando riabbassò il suo volto, nei suoi occhi vi era un lucore rossastro che prima non c'era: si protese verso di lui, accarezzando, graffiando con le dita sottili gli addominali e i pettorali dell'uomo per poi sdraiarsi su di lui, ancora unito con la sua carne, tanto che Lotor avrebbe sentito il cazzo del demone fremergli bollente contro il ventre mentre il suo volto veniva afferrato, colto da quelle piccole ma forti mani. - Scoprire...? Non c'è niente da scoprire... - sussurrò lieve sulle sue labbra e, un attimo dopo, la baciò intrecciando la lingua con la sua, premendogli contro le labbra con furia mentre dispiegava le ali e qualcosa sembrava cambiare, trasformare quel loro giaciglio di oscurità; Lotor se ne sarebbe accorto poco dopo quando dalla superficie altrimenti immota avrebbe visto spuntare una mano e poi un braccio, anche se non sarebbe stato corretto dire che emerse poiché si formò a partire da quel denso lago di tenebra. Bracciò che lo afferrò con gentilezza, con languore da amante mentre ne spuntava un altro e poi un altro ancora, finché non presero a issarsi dei corpi apparentemente femminili, diretta emanazione di quel potere e del desiderio del suo proprietario, corpi che si strinsero voluttuosi a lui, che lo accarezzavano, che lo baciavano, che lo leccavano. Avrebbe percepito quelle lingue lunga, demoniache sulle sue gonadi, là dove le sue carni si univano con quelle di Bowen, sui suoi capezzoli, sul suo collo e in bocca, assieme alla lingua di Bowen. Un contatto che sarebbe potuto sembrare inquietante, spaventoso ma che in breve tempo sarebbe diventato meraviglioso... e poi, di colpo, Lotor avrebbe sentito quei corpi iniziare a tirarlo giù; non che avrebbe potuto evitarlo in alcun modo, visto che quello stesso mare di tenebra avrebbe iniziato a chiamarlo dentro di sé, nelle sue apparentemente impossibili profondità. Se Lotor si fosse lasciato andare, sarebbe sprofondato assieme a Bowen in quelle tenebre calde in cui avrebbe galleggiato come in un tempo ancestrale, prima che alla materia fosse dato un ordine; lì il bacio con Bowen sarebbe divenuto più intenso così come la loro unione, mentre il potere e la luce di Lotor sarebbero stati direttamente a contatto col cuore di tutta quell'energia oscura e semplicemente perversa.
     
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    Bowen sembrava incapace di prendere qualsiasi cosa senza renderla una competizione, un aspetto che di norma Lotor poteva apprezzare ma considerata la bambinesca costanza con cui si aggrappava anche ai più piccoli dettagli l'unica cosa che gli faceva crescere era una gran voglia di zittirlo nella maniera più violenta possibile. Per sua fortuna, quando aveva il cazzo in tiro, l'apprendista mago riusciva a mettere facilmente da parte gli istinti omicidi più violenti concentrandosi piuttosto al benessere di entrambe le parti, anche e soprattutto se intorno al suo cazzo aveva la fastidiosa faccia che tanto gli faceva ribollire il sangue. Ma questo non toglieva dall'equazione una risposta a tono netta e lucida.
    A differenza tua... io non cerco di spaventare i miei amanti... ma di soddisfarli... credimi, se volessi farti paura ci riuscirei... quindi accontentati delle mie corna da checca e non fermarti!
    Se voleva l'ultima parola a tutti i costi gliela avrebbe lasciata ben volentieri, anche solo per l'amore di quel momento tanto sublime che stavano condividendo, non aveva nessuna intenzione di rovinarlo stando ad ascoltare le sue facezie infantili. L'invito parve cogliere le corde giuste dato che il demonietto perse la voglia di continuare con quelle provocazioni, sdraiandosi su di lui così da rendere l'amplesso più intenso e i corpi più vicini, e mentre la verga del suo amante si sfregava sugli addominali marmorei e bollenti di Lotor le loro labbra si univano ancora una volta, cancellando quell'inutile battaglia di lingue affilate e votando i loro muscoli umidi verso qualcosa di molto più utile. Lotor si preoccupò di ricambiare con un bacio intenso e passionale, qualcosa che avrebbe serbato solo alle sue migliori amanti, tanto per far capire al demonietto sopra di lui quanto coinvolto fosse da quella dannata farsa atta a nascondere le voglie sessuali che muovevano entrambe. Non si votò più del necessario al bacio, alternando i colpi di lingua a quelli del suo bacino assicurandosi che quel grosso cazzo venoso non smettesse mai di affondare nel culo morbido e irresistibile di Bowen. Agli schiocchi dei fianchi su quelle morbide natiche si unirono i suoni osceni delle loro labbra, in un applauso che diventava gradualmente un orchestra perversa e che nessuno dei due sembrava motivato a voler arrestare. Tanto si sentiva stretto in quell'abbraccio anale che non smetteva un solo istante di pulsare e ogni pulsazione lo rendeva più grosso e caldo, portando la cappella a guizzare sempre più a fondo neanche volesse scopargli direttamente la gola. Tale era la sua coinvolgente passione che neanche si rese conto dell'oscurità che lo stava attanagliando, interpretandola come una sorta di diretta conseguenza della sua unione col demone: le oscure mani, bocche e lingue che dall'abisso lo coccolavano e tentavano non trovarono resistenza quando si ritrovò a sprofondare assieme a Bowen, come se volessero estraniarsi dal mondo intero e ritrovarsi in un giaciglio di pura oscurità. Lui stesso non gli diede troppa importanza, maledettamente impegnato a fare suo quel corpicino irresistibile e baciarlo con foga crescente, seguendo il ritmo di Bowen come se ne dipendesse la sua stessa vita. Ma non era l'unico ad aver subito gli effetti di quell'oscurità, e proprio come se avesse attraversato lo specchio di una dimensione, Rakhna nel seguire i due amanti subì un netto mutamento che in un primo momento lo trovò del tutto spiazzato.
    Interessante... l'oscurità del nanerottolo è davvero pura, anche se non ne ha controllo. Beh... questo significa che possiamo divertirci anche noi...
    Senza una spiegazione forse Bowen sarebbe stato spaventato dall'entrata in scena di un nuovo contendente, ma Rakhna era certo di poterlo convincere a non preoccuparsi più di tanto: le lunghe code che caratterizzavano quell'essere si allungarono sulla sua schiena, attorcigliandosi intorno alle ali e alle spalle non per bloccarlo ma per iniziare un perverso e piacevole massaggio. L'essere dimensionale sapeva come coccolare il corpo di una persona e farlo sciogliere tra le sue membra. Il secondo passo fu l'abbassare il volto mostruoso tra quei fianchi perversi che si accoppiavano con tanta forza, allungando una perversa, morbida e caldissima lingua intrisa di energia intorno alla base del membro di Lotor, avvolgendolo completamente fino alla punta, insinuandosi a sua volta nel culetto delizioso di Bowen. Il diavolo avrebbe sentito la sua corolla spalancarsi di colpo quando la lingua si inturgidì improvvisamente, diventando a tutti gli effetti un rinforzo per quel cazzo che già in quanto a dimensioni aveva poco da scherzare, ora era largo quasi il doppio e scivolava dentro al doppio della facilità grazie alla saliva dell'essere dimensionale. Ma il vero colpo basso fu l'oscurità: Rakhna ne era costituito in toto e pertanto quello che stava penetrando Bowen non era più un semplice cazzo intriso di quell'energia, ma una verga di pura tenebra che poteva toccare la parte più profonda della sua anima, nella maniera più perversa possibile.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 9/1/2021, 08:53
     
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    Sorrise alla risposta piccata di Lotor, mentre i suoi occhi scintillavano di soddisfazione per avergli strappato una reazione tanto gustosa: Lotor, infatti, poteva anche scopargli il culo in quel modo che gli mozzava il respiro e gli gonfiava l'addome, ma l'aria graziosa e buffa che aveva assunto in quel momento, per via dell'irritazione, era semplicemente deliziosa, un nettare di cui la sua indole dispettosa si era scoperta ghiotta. Per quanto, però, il demonietto fosse certamente incline ai peccati di gola (e anche ad altri, ça va sans dire) decise di non indugiare oltre con quei dispetti e godersi altro di quanto poteva offrirgli il giovane, per esempio quell'invitante distesa di muscoli scolpiti su cui si stese, alla ricerca delle sue labbra.
    Lotor non gliele negò, a dimostrazione che non gli serbava rancore e Bowen poté premersi contro i suoi meravigliosi addominali, sedotto dal calore del suo corpo e dalla voracità con cui, immediatamente, si consumò il bacio: Lotor, infatti, sembrò concentrare nella danza tra le loro lingue tutta la passione che il suo cazzo, già gonfio fino all'inverosimile, non poteva esprimere ed era sorprendente scoprire quanto ce ne fosse ancora! Il diavoletto curvò appena le labbra in un altro, soddisfatto sorriso subito deformato e poi disperso dalla passione di quel bacio vorace, mentre accompagnava al meglio delle sue capacità e forze le sue spinte, impalandosi su quel cazzo magnifico e percependo il suo corpo fremere ogni qual volta che sprofondava totalmente in lui, come se un'eco di tutta quella passione riecheggiasse in lui e lo scuotesse tutto. Era una sensazione meravigliosa, per quanto risultasse quasi opprimente e chiuse completamente gli occhi, perdendosi in quell'amplesso semplicemente incredibile.
    Così, mentre il suo culo danzava sul cazzo dell'apprendista, risucchiandolo e strizzandolo senza sosta e lui, teso, contratto e - malgrado tutto questo - abbandonato si premeva contro il suo petto ampio, contro le sue labbra invitanti, l'oscurità che era sgorgata dal suo pugnale aveva preso a richiamare entrambi verso le sue viscere e, in pochi, intensi attimi si ritrovarono entrambi sommersi in quel denso mare di tenebra, vibrante di un'energia che li attraversava e li rinvigoriva. Era una sensazione paradisiaca, in cui il suo buchino sussultò e fremette più volte, stringendosi famelico attorno a quell'asta succulenta che, dal suo canto, non fece altro che pulsare e gonfiarsi ulteriormente, tanto che Bowen si trovò costretto a sfogare tutti i gemiti che gli procurò direttamente tra le labbra del giovane, in perversi mugolii.
    Tutto stava andando per il meglio quando, alle sue spalle, risuonò una voce sconosciuta che lo fece sobbalzare e sgranare gli occhi mentre, istintivamente (mostrando dei riflessi degni di un guerriero come lui), si strappava alle labbra di Lotor e si voltava verso quel nuovo e impossibile arrivato: chi avrebbe potuto, infatti, seguirli nel cuore della sua oscurità? Bowen strabuzzò gli occhi, notando un essere che non poteva essere definito in alcun modo umano e che appariva come una grossa lucertolona antropomorfa: - Ehi! Ma tu chi cazzo sei? Cos-mhh?! - non riuscì a terminare, però, le sue prevedibili (ma assolutamente legittime) domande perché l'essere avviluppò le sue lunghe code attorno alle sue ali spiegate e alla sua schiena, tanto che per un attimo il diavoletto s'irrigidì e fremette spaventato per l'intenzioni della creatura che, fortunatamente, si rivelarono pacifiche e decisamente piacevoli; l'essere, infatti, prese a massaggiare delicatamente le sue ali vellutate e sensibili, donando una sensazione di inaspettato benessere al diavoletto che fremette e istintivamente si rilassò, preso in contropiede da quelle sensazioni che, evidentemente, non aveva mai provato fino ad allora. Non ebbe modo di riprendersi perché la creatura, avvicinatasi ai suoi fianchi, avvolse una lingua semplicemente paradisiaca attorno al membro di Lotor e, in un attimo, fu dentro di lui: Bowen sbarrò gli occhi ed emise una breve esclamazione di sorpresa, subito scioltasi in un languido verso di piacere, poiché quella lingua era terribilmente morbida e calda, semplicemente sublime.
    Tuttavia, un attimo dopo, Bowen si sarebbe ritrovato a gridare di piacere e a reclinare il capo all'indietro, semplicemente travolto da sensazioni spaventosamente intense: quella lingua morbidissima, infatti, si era inturgidita di colpo e aveva finito per dilatare ancora di più il suo buchino, tanto da costringerlo a contrarre i glutei sodi mentre la piccola, soffice codina non faceva altro che fremere e tremare, assieme a tutto il suo delizioso corpicino. Era terribilmente difficile resistere a una simile penetrazione, tanto che dagli angoli della sua boccuccia contratta scivolò un rivolo di saliva e il suo corpicino fu scosso da forti fremiti, mentre gli occhi si perdevano verso le palpebre. Eppure, anche se a fatica, Bowen tornò presente a se stesso e, riabbassando lo sguardo, mostrò come questo fosse infiammato dal desiderio e dalla sfida. - Hai... mhh... hai dovuto chiedere aiuto al tuo cucciolo, Lotor? - chiese con un sorriso un po' spiritato a causa della tensione che gli attraversava il volto e tutto il corpo, prima di tornare a muovere i fianchi e a riprendere, sia pure con visibile fatica, a impalarsi su quel cazzo gigantesco. - A casa, t-tra di voi g-giocate pure così? - chiese divertito, con un po' di fatica, curioso di scoprire se fosse riuscito a stuzzicare il lucertolone e a coinvolgerlo in quel suo ennesimo gioco di provocazioni.
    Tuttavia c'è da dire che, malgrado la sua faccia tosta, aveva accusato quella penetrazione intensissima e in quel momento aveva ripreso a muovere i fianchi molto più lentamente di prima.
     
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    Bowen aveva davvero bisogno di qualcuno che gliene dicesse quattro, e che fosse anche capace di sculacciarlo a dovere, ma per il momento quella persona non poteva essere Lotor, assolutamente: era troppo impegnato a gustarsi il suo culo morbido e impaziente, che oramai lo divorava con una dedizione disarmante. Avrebbe voluto rispondergli a tono ma ogni cosa perdeva di significato mentre lo scopava in quella maniera tanto selvaggia e si scambiavano quel bacio caldo, fatto di abbracci intensi e bollenti, un unione semplicemente perfetta che sembrava quasi essere stata forgiata da un destino perverso che li aveva fatti incontrare, misurare e poi unire. Ironico quanto nessuno dei due rivedesse nell'altro il suo amante ideale, eppure si erano rivelati così compatibili, affiatati e perversi. Entrambi potevano punzecchiarsi quanto volevano, rispondersi a tono con ogni goccia di disprezzo avessero a disposizione, ma quanto stessero godendo in quel momento era semplicemente innegabile e Lotor sapeva di non poterne fare a meno, soprattutto ora che l'oscurità lo attanagliava del tutto. Era troppo sensibile all'energia per ignorare una cosa del genere, per questo i suoi colpi erano sempre più forti, più decisi, esitanti solo quando il bacino trovava quelle morbide natiche e si massaggiava su di esso quasi a voler imitare il perverso bacio che le loro labbra si scambiavano. La presenza di Rakhna poi aveva reso il tutto ancora più complicato: il corpo di Bowen si era sciolto come miele tra le sue attenzioni, e la lingua della creatura dimensionale avvolgendosi intorno al suo membro aveva reso le penetrazioni ancora più intense, come se fosse diventato il collante che teneva uniti carne e oscurità, in un unico e perverso rituale sessuale. Innegabile che, a modo suo, Rakhna fosse riuscito non solo ad ammutolire quella boccuccia dalla lingua lunga, ma anche far assumere a Bowen un espressione davvero irresistibile, immersa nella goduria e dalla bocca spalancata per il piacere. I suoi versi coincisero con pulsazioni più forti della verga di Lotor dentro di lui, totalmente assuefatto dalle reazioni del diavoletto. Si ritrovò a sospirare, a metà tra la goduria e il frustrato, perché la provocazione di Bowen lo stava obbligando a replicare anche in un momento del genere ma non aveva davvero la forza per poter argomentare la questione. (S)fortunatamente per lui, Rakhna poteva parlare anche in quelle condizioni, rimbombando in quell'oscurità come se fosse lei stessa a parlare in un eco di pura tenebra.
    Capita assai di rado che possiamo divertirci così... grazie per il tuo aiuto, questo potere oscuro ci da nutrimento... sembravate così affiatati, era un peccato non unirci a voi. E poi dal nostro punto di vista... sembravate entrambi in difficoltà.
    La risatina malefica di quella creatura sibilante fece alzare lo sguardo al cielo a Lotor, del tutto sconfitto da quella lunga serie di angherie nei confronti della sua pazienza.
    Fantastico... ora i chiacchieroni sono due...
    Non poteva lasciarsi trascinare da quella situazione: non solo le loro chiacchiere avevano ritardato quell'orgasmo oramai imminente che aveva reso gonfio il suo membro, ma Bowen aveva anche rallentato il ritmo, chiaramente provato da quell'ennesima prova per il suo culo che probabilmente stava subendo fin troppo stress in quelle condizioni. Forse aveva bisogno di un aiuto in più, pertanto Lotor volle approfittare della situazione per seppellire l'ascia di guerra e restituire il favore. Oltretutto non aveva intenzione di rivelare i suoi segreti, quindi doveva distrarlo da qualsiasi domanda riguardante Rakhna. Cercò di "ribaltare" la situazione per quanto fosse possibile in quella dimensione oscura, usando Rakhna e il suo perverso massaggio come una base per poter sormontare Bowen, afferrandolo per i fianchi e tenendosi a leggera distanza dal suo ventre, riprendendo a muovere il bacino ma con molta più perizia, lasciando che la sua verga eseguisse movimenti circolari mentre col ventre si gustava il morbido sedere di Bowen e con lo sguardo ammirava il suo ventre gonfio e la sua espressione perversa. Le mani dell'apprendista stregone scivolarono sul suo membro che ben sapeva come soddisfare, andando a raccogliere tra le mani prima la base, tenendosi vicinissimo allo scroto per massaggiarlo lentamente, mentre con la mancina passava sulla cappella masturbandolo. Non usò la pelle del demonietto, scivolando dal glande fino a metà della sua lunghezza tenendo immobile la verga e usando la saliva di Rakhna come lubrificante, così da assicurarsi una stimolazione molto più intensa e perversa, senza rinunciare a poterlo scopare come quella situazione richiedeva.
    Inizia a piacermi davvero questa tua oscurità... inizio a pensare che dovremmo farlo più spesso...
    Sul volto furbetto e perverso di Lotor si era stampato un ghigno soddisfatto, se Bowen continuava a provocarlo era perché voleva ancora reazioni di quel tipo e lui non avrebbe fatto altro che assecondarle. Forse quello era più di un semplice sfogo o di una vendetta, magari stavano creando un legame perverso tra di loro che non si sarebbe esaurito in una notte. Non era solo il suo culetto irresistibile, quelle labbra morbide e lo sguardo furbetto, era anche l'oscurità, la natura demoniaca di Bowen, dopotutto Lotor aveva scelto la strada della stregoneria e desiderare il dominio sui demoni faceva parte della sua natura oramai. E Bowen sembrava avere il potenziale per essere un degno quanto diabolico alleato. In molti sensi... per questo, continuando a masturbarlo mentre lo scopava forse in maniera meno intensa ma sicuramente poderosa, Lotor si abbandonava ai gemiti e ai piaceri, lasciando che Bowen si crogiolasse assieme a lui nella perversione più totale. Avrebbe continuato a masturbarlo anche mentre veniva in caso, sempre con la stessa tecnica, così da strappargli pulsazioni perverse da un membro sensibilissimo e portandolo a schizzare seme bollente sul corpo di entrambi.
     
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    A dispetto della prontezza dimostrata dalla sua lingua (in tutti i sensi!), Bowen era piuttosto confuso e, per certi versi, persino travolto dagli incredibili eventi che si erano susseguiti senza lasciargli respiro, anzi talvolta facendo del proprio meglio per togliergli quel poco di fiato che gli rimaneva. Se, infatti, subire una così intensa penetrazione anale sarebbe stato provante anche per qualcuno non vergine, finire inglobati nel proprio potere e subire impotenti le attenzioni di un lucertolone alieno sbucato fuori dal nulla... beh, era più di quanto molti avrebbero potuti sopportare! E benché Bowen non rientrasse - nel bene e nel male - nella categoria dei "molti", era comunque evidente che fosse parecchio provato, così come le sue espressioni sempre più perverse non facevano che sottolineare.
    Eppure, malgrado la stanchezza, la confusione e anche la lieve paura che, talvolta, gli vibrava nel petto (come sarebbe usciti fuori da quell'abisso?) c'era una cosa che non era assolutamente cambiata: adorava, adorava spazientire Lotor e costringerlo, nolente, a sottrarre la sua mente dall'estro della lussuria per rispondere alle sue provocazioni... o, quantomeno, comprenderle! Così, anche se a ogni spinta di quei fianchi muscolosi provava l'insopprimibile bisogno di spalancare la bocca e ribaltare gli occhi, riuscì comunque a lanciargli qualche frecciatina che lo raggiunsero malgrado tutto, come ben testimoniavano i suoi sospiri tra l'irritato e l'estasiato. Il diavoletto aspettava impaziente la sua risposta tanto quanto il suo culo smaniava per tornare a essere ricolmo di quel cazzo superbo ma, a dispetto delle sue aspettative, a rispondergli fu proprio il lucertolone! All'inizio Bowen fece un'espressione sorpresa e, per quanto gli fosse possibile, delusa ma nel sentire le parole della creatura, questa virò velocemente verso un vivo, vibrante piacere. Non solo, infatti, si ritrovò a ridacchiare (per quanto gli fosse possibile) ma lanciò uno sguardo assolutamente provocatorio a Lotor: - Ma... in quanti siete? - in effetti la creatura aveva usato la prima persona plurale per definirsi... ma non era questa la parte davvero importante. - E, Lotor, i tuoi amici hanno ragione? Eri in difficoltà? - gli chiese, pronunciando quella parola con tono molto caldo e sensuale, stringendo per quanto potesse le natiche per farlo sentire stritolato dalle sue carni, prima di rilassarle con un ansito fin troppo sincero e pregno di piacere.
    Ansito che presto fu rinnovato, poiché Lotor decise di impegnarsi davvero per farlo impazzire e si rivelò fin troppo abile: per quanto, infatti, in quel luogo parole come "sopra" o "sotto" non avevano molto senso, il giovane apprendista riuscì comunque ad acquisire una posizione di predominio su di lui e a sottoporlo a delle penetrazioni forse meno violente ma, per questo, anche più profonde e intense. - Oh, d-da ch-aaahhh! - purtroppo non riuscì a rispondere all'accusa di Lotor di essere un chiacchierone poiché, a quelle spinte così piacevoli aveva aggiunto una masturbazione del suo cazzo, turgidissimo e impaziente, che non poteva non strappargli un lungo gemito e scuotere quel suo delizioso corpicino rigonfio di piacere e di carne. Eppure, malgrado un attimo prima il suo volto era contratto in una maschera di piacere, con le labbra piegate in una perversa "o" e la lingua tesa e arricciata in punta, nel sentire le parole soddisfatte del giovane e, soprattutto, nel vedere il suo ghigno compiaciuto, Bowen ritrovò abbastanza presenza di spirito per tentare anche lui un sorriso e una risposta: tentare perché era difficile sorridere senza deformare ulteriormente la maschera di puro piacere che aveva sul volto e perché parlare, con la lingua quasi a penzoloni, non era affatto semplice: - D-davvero? A-attento... f-forse la prossima r-ragazza sceglierà m-mhhghh! - voleva ricordargli che la sfida non era affatto conclusa e, benché in cuor suo l'idea di ripetere l'esperienza non gli dispiaceva affatto, l'idea di tornare a confrontarsi per ottenere i favori di una ragazza lo stuzzicava non poco.
    Ad ogni modo, il tempo delle provocazioni era (momentaneamente) finito: il piacere era decisamente troppo, tanto che si trovò a stringergli le cosce morbide contro i fianchi, a serrare con forza le carni attorno a quel cazzo enorme e, tendendosi come la corda di un arco, lasciarsi andare a un orgasmo tanto violento quanto intenso. L'asta eretta che Lotor stringeva tra le dita prese, infatti, a pulsare violentemente e, facendosi ancora più gonfia e dura, eruttò in copiosi e numerosi fiotti di piacere, che ricaddero sul corpo dei due amanti. Inoltre, mentre il diavoletto veniva, l'oscurità in cui erano immersi prese a colorarsi di bagliori rossi, quasi fosse una nuvola nel cui ventre iniziavano a crepitare i fulmini, facendosi più calda e stimolando con più forza il corpo di Lotor e Rakhna, come se fossero profondati in una massa di viva carne che altro non desiderava che massaggiarli, stimolarli e farli godere.
    Certo, quei bagliori si facevano via via più intensi, così come il calore e l'energia che permeava quel mare di tenebra, ma in quel momento l'instabilità non si era ancora fatta... esplosiva. Chissà per quanto, ancora.
     
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    Non poteva reggere un confronto diretto sia con Rakhna che con Bowen, era stato un colpo basso da parte del suo oscuro passeggero e che il dannato demonietto non aveva perso un istante per sfruttare! Indispettito, certo, ma maledettamente eccitato Lotor volle sopprimere completamente ogni tipo di lamentale o di sbuffo, limitandosi a spingere con forza i fianchi verso quel culetto irresistibile che lo stava chiamando assieme a quella provocazione, facendogli sentire quanto turgide fossero le sue palle schiacciate contro la corolla e le natiche morbide di Bowen, trasformando tutta la sua frustrazione in un lungo mugugno di piacere. Rakhna non fu da meno, ma si limitò a ridacchiare tra un gemito perverso e l'altro, lasciandosi trasportare dall'avvento e lasciando a Bowen lo spazio di provocare. Rakhna sapeva bene che Lotor dava il meglio di sé quando provocato, quindi era bene lasciarlo fare. Se non altro riusciva comunque a sconvolgerlo di piacere ad ogni affondo e cambio di posizione, poteva dirsi soddisfatto anche se non lo portava mai a chiudere definitivamente quella boccuccia irresistibile... forse era una battaglia persa, magari doveva zittirlo con un bacio e basta? Oppure in fondo anche a lui piaceva sentirsi provocare mentre ammirava le espressioni perverse di quel diavoletto irresistibile? Fu Rakhna a cogliere la palla al balzo, e se da una parte l'estremità del suo corpo accresceva e potenziava la virilità di Lotor, dall'altro la sua mostruosa faccia simile a quella di un rettile si avvicinò alla bocca di Bowen, strappandogli un bacio perverso che probabilmente mai aveva provato: le fauci della bestia ritirarono i denti trasformandosi solo in un morbido abbraccio che si strinse intorno alle sue guance, lasciando che la lingua scivolasse tra le morbide labbra di Bowen infilandosi nella sua gola come un grosso cazzo bollente. Le dimensioni della sua lingua infatti non avevano proprio niente da invidiare alle dimensioni di un membro maschile e strappargli quel bacio proprio mentre Bowen si abbandonava all'ennesimo orgasmo fu ancora più appagante. Lotor preferì non dargli nessuna tregua: continuò a masturbarlo e stuzzicargli la cappella anche mentre Bowen veniva, aumentando il ritmo delle penetrazioni come a volerlo forzare verso un orgasmo multiplo e senza tregua, ben consapevole di essere anche lui oramai prossimo all'estasi. Continuò a lasciarsi andare, inarcando la schiena all'indietro mentre la sua verga seguiva le pulsazioni di quella dimensione oscura, lasciandosi cullare dal calore e dall'oscurità mentre eruttava dentro la carne del suo minuto amante. Fiotto dopo fiotto quell'esplosione di piacere gli riempì il ventre e gonfiò la verga dell'apprendista mago pulsazione dopo pulsazione. Fu un orgasmo intenso dove Lotor lasciò fluire la sua voce eccitata senza fine, e contribuì anche Rakhna che venne dentro Bowen assieme al suo compagno di squadra, aumentando le dosi di quella bollente virilità fino a far sembrare il giovane gravido e probabilmente molto appagato. Solo a quel punto la morsa del terrificante duo si allentò, e se fossero finalmente arrivati ad una tregua, Lotor si sarebbe avvicinato a lui, riprendendo fiato, appagato ma non sconfitto, con l'aria di chi ha una proposta davvero indecente a quel punto.
    D'accordo mi arrendo... ecco il patto: ora noi scappiamo di qui, ci prendiamo una stanza e finiamo quello che abbiamo iniziato... e la prossima volta ti offrirò io l'assist per una notte che non dimenticherai. Sarai contento di avere un amico come me, te lo garantisco...
    E come a voler scandire bene il suo desiderio, la verga che Lotor non aveva fatto scivolare via dal suo irresistibile culo riprese a pulsare, non più supportata da Rakhna che nel mentre si era dileguato, ma sicuramente ancora motivata a fare del suo peggio.
     
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    Rakhna era certamente una creatura peculiare, forse persino spaventosa ma Bowen si sentì subito in sintonia con lui: ciò non era soltanto dovuto al godimento che gli stava provocando ma al fatto che avesse ridacchiato alle ennesime provocazioni che aveva inflitto a Lotor, cosa che non poteva non accattivargli le sue simpatie. Sì, il giovane apprendista era un uomo avvenente, un abile amante e un vero seduttore (lo dimostrava il fatto che aveva il culo pieno del suo cazzo e... di altre cose su cui non si poneva troppe domande!) ma era anche terribilmente divertente da prendere in giro e adorava sentirlo sbuffare o fare quelle espressioni buffe, in cui l'irritazione distorceva il piacere. A ben vedere, un'indole così birbante poteva, per certi versi, essere considerata una debolezza: una persona abile e subdola avrebbe potuto fingere simili reazioni soltanto per attirarlo a sé, ma qualcuno con l'ego di Lotor non avrebbe mai potuto fingere alcunché, senza contare che il suo culo lo aveva ottenuto, che altro avrebbe potuto prendersi?
    Forse molto altro o forse proprio nulla, in ogni caso il diavoletto trovò la forza di sorridere e di ridacchiare apertamente divertito dalla faccia che gli rivolse e, soprattutto, dal modo furioso, spasmodico con cui prese a scoparlo, semplicemente sublime. Sarebbe riuscito ad aggiungere una nuova frecciatina se Rakhna, più premuroso di quanto si aspettasse nei confronti del suo amico (o forse, semplicemente, era ansioso di divertirsi anche lui), non l'avesse anticipato portando le sue fauci davanti alla sua bocca. Per un attimo Bowen si preoccupò ma poi comprese immediatamente le sue intenzioni e sorrise davvero, davvero birbante: - M-mi d-dispiace, m-ma io non s-sono una p-principessa da baciare, m-mio bel d-drag-mhhhhh! - gemette, sgranando appena gli occhi, mente quelle fauci prive di denti si serravano attorno al suo volto e la sua lingua prendeva a scopargli letteralmente la gola, facendolo per un attimo irrigidire prima di abbandonarsi completamente, sopraffatto da un piacere semplicemente intensissimo.
    Piacere che, di attimo in attimo, si fece semplicemente dirompente, facendogli perdere gli occhi verso l'alto mentre esplodeva un orgasmo intensissimo, accresciuto e prolungato da quelli si riversarono in lui; anche Lotor e Rakhna, infatti, si liberarono in un orgasmo tanto intenso quanto copioso, tanto che per qualche attimo Bowen temette di esplodere o di soffocare per quanto seme si stava riversando dentro di lui. Fortunatamente non accadde nulla di simile e quando finalmente il loro piacere si esaurì, anche la morsa a cui l'avevano costretto si allentò, permettendogli di riprendere un po' di fiato e liberare le sue interiora da un (bel) po' di tutto il seme che le invadeva, rendendo oscenamente gonfio il suo ventre. Si sentiva un po' confuso, illanguidito com'era dall'eco del piacere, ma le parole rivoltegli da Lotor lo aiutarono a tornare velocemente presente a se stesso.
    Era una proposta interessante, per non dire allettante: si era davvero divertito con lui ed era certo che, finalmente soli in una stanza d'albergo, avrebbero potuto sfogarsi davvero... quindi, perché non accettare? Bowen sorrise appena, un sorriso non beffardo per una volta e si strinse a lui, premendo il petto morbido, caldo e appena umido contro il torace scolpito del giovane, facendogli percepire quanto fossero turgidi i suoi capezzoli. - Quindi... - sussurrò appena, avvicinando pericolosamente ma senza fretta le labbra a quelle di Lotor, finché le sue parole non furono che una languida carezza. - Mi stai chiedendo di scopare per tutto il giorno? Di farmi scopare da te finché non avrò dimenticato come mi chiamo? - continuò con voce calda, sensuale, stringendo le natiche sode e dalla pelle vellutata contro il suo cazzo, in un lento e insoddisfacente massaggio. - Mh, forse potrei anche accettare, sai? - chiese, annullando le distanze e sfiorando le sue labbra, prima che un lampo birbante illuminasse il suo sguardo. - Peccato che io non scopo con i miei amici! - affermò, dandogli un dispettosissimo morso all'orecchio (sì, proprio quelle orecchie che tanto aveva preso in giro!), prima di staccarsi da lui ridacchiando compiaciuto. Il giovane apprendista non ebbe tempo di impedirglielo, se anche avesse voluto farlo, poiché qualcosa iniziò a turbare la quiete immobilità di quel mare di tenebra: dapprima, infatti, come una lieve corrente, poi via via più impetuosa, Lotor si ritrovò letteralmente investito e trascinato da quello che era un vero e proprio vortice, tanto che si ritrovò quasi immediatamente risucchiato dal suo famelico centro; quando avrebbe riaperto gli occhi, si sarebbe accorto di trovarsi nella piccola saletta di prima, completamente nudo e chiappe a terra, con Bowen davanti a lui vestito di tutto punto (probabilmente grazie al suo potere) che gli dava le spalle. Aveva una mano sulla maniglia della porta che, alla prima pressione si aprì docilmente (che ne avesse danneggiato la serratura?): era sulla soglia e stava per varcarla, quando il demonietto si girò fino a mostrargli metà volto e un occhio animato dalla più profonda birichineria. - Lotor? - gli chiese, curvando le labbra che poteva vedere in un sorriso divertito al massimo grado. - Fatti sentire, vorrei sfidarti di nuovo. - e così dicendo, sarebbe uscito fuori dalla stanza e avrebbe richiuso la porta, dandogli modo di vedere un'ultima volta quel sederino pieno "ballare" per lui, con la codina poco su che vibrava decisamente soddisfatta.
    Se Lotor si fosse guardato intorno, su una parete avrebbe potuto notare delle cifre scritte con quello che sembrava un liquido nero simile a inchiostro, peccato che stesse evaporando in fretta: un numero di telefono a tutti gli effetti. Di chi... sarebbe superfluo dirlo.
     
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    Ebbe giusto il tempo di perdersi nella sua espressione seducente, quel dannato sapeva come irretire un animo debole alla perversione, e anche se non voleva ammetterlo aveva una certa predilezione nel farsi scopare come pochi sapevano fare, ma anche il più perverso dei sogno termina e proprio come quando cadi nel vuoto, Lotor si lasciò trascinare dal turbine oscuro un attimo dopo l'essersi lasciato mordere l'orecchio in quel modo che lo fece letteralmente sussultare. Eccitato e confuso, l'apprendista stregone non riuscì ad opporre la minima resistenza e quando rinsavì alla "normalità", si ritrovò sedere a terra con le mani spalancate sul pavimento intento a guardarsi attorno con aria confusa, riuscendo a notare solo il maledetto Rakhna che ridacchiava divertito e il piccolo Bowen che si rivestiva soddisfatto, pronto a darsela a gambe come il più fugace dei ladri di cuori. Lotor non ebbe tempo di replicare in nessun modo, e la scomparsa di Bowen lo portò a toccarsi confuso l'orecchio appena morso, lasciandolo semplicemente di stucco. L'unica cosa che notò fu il numero sul muro, scritto con una fonte di energia molto volatile che ben presto sarebbe scomparso.
    Difficile vederti con quell'espressione Lotor, mi sa che stavolta te l'ha proprio fatta...
    Doveva ammettere con grande rammarico verso il suo orgoglio che Rakhna aveva ragione. Era iniziato tutto come una rivincita per aver fatto scappare la preda di entrambi e adesso Lotor si ritrovava con un ricordo intenso e piacevole, oltre che una promessa sconnessa pronta a stingersi sul muro che non sapeva se accettare o rinnegare per puro orgoglio. Ma quanto si sarebbe sentito stupido solo per dare ascolto a quella fastidiosissima vocina interiore? Sospirò, socchiudendo gli occhi arreso. Un buon giocatore deve anche saper riconoscere la sconfitta.
    Magari questa è una storia da non raccontare...
    Soprattutto a tuo padre.
    A quel punto, dalla porta forzata da Bowen, qualcuno iniziò a bussare, probabilmente la guardia che li aveva chiusi lì dentro. Lotor abbassò lo sguardo, rendendosi conto di essere ancora nudo, sudato e sporco in grossa parte dal seme di entrambi.
    Merda...
     
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