Uno contro uno

x Kira

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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Il taciturno contegno usato dal bellimbusto non avrebbe scalfito neanche di poco l'adamantina sicurezza di Bowen, che in quel rifiutarsi di rispondere alle sue provocazioni leggeva la futura sconfitta del suo avversario. Che rimasse in silenzio perché spazientito o perché incapace di trovare degli insulti adeguati, trincerandosi in un'ostentata superiorità, poco importava: era (perlomeno dal suo punto di vista) una manifestazione di debolezza, la prima di tante crepe che avrebbero fatto crollare quel suo ego ipertrofico! Insomma, era così certo della sua vittoria che neppure fece troppo caso al comportamento della bionda che, inspiegabilmente, non accettò il braccio che le porgeva, a dimostrazione di quanto la galanteria fosse sopravvalutata... fortuna che lui sapeva cosa le donne davvero desideravano!
    Giunsero velocemente nel luogo della sfida e, alla pantomima inscenata dal suo avversario, oppose un sorrisetto tremendamente sicuro di sé, come se fosse assolutamente certo di avere la vittoria in pugno; certo, aveva notato anche lui come le loro forze, apparentemente, si equivalessero ed era conscio del vantaggio che la maggiore altezza conferiva al suo avversario, perlomeno in quella sfida, eppure il suo volto si presentava non semplicemente imperturbabile ma persino strafottente, certo di avere in pugno tanto la vittoria che la bionda. - Ti rendo la cortesia, allora e ti prego di non sforzarti troppo: in ogni caso faresti una pessima figura e non vorrei che ti si rovinasse lo smalto. - rispose, afferrando il martello e controllarlo, come se si stesse accertando di eventuali manomissioni o, più semplicemente, ne stesse studiando peso e dimensioni per poter effettuare il colpo migliore possibile. In realtà, il demonietto stava semplicemente preparando il suo autentico asso nelle manica: i guanti e la giacca, infatti, tanto deprecati dal suo avversario erano interamente composti dal suo pugnale e gli fu semplicissimo applicare una sottilissima quanto piccola platina di oscurità anche alla testa del martello, più precisamente nel lato che avrebbe colpito la base dell'attrazione.
    Quel bizzarro "adesivo" di oscurità non era più grande di un polpastrello e davvero difficile da notare dalla posizione dei due ma, grazie alla forza che poteva sprigionare, gli assicurava praticamente la vittoria in tasca. - Stai a guardare, Dolcezza! - si rivolse alla bionda, prima di caricare un colpo come farebbe un esperto, in modo da sfruttare la forza di gravità e l'elasticità della colonna vertebrale per imprimere al martello la maggior forza possibile. Di per sé sarebbe stato un colpo se non vincente, comunque molto buono, ma facendo detonare la platina di oscurità nell'esatto momento in cui il martello colpiva la base del misuratore di forza, nascondendo il rumore con quello dovuto allo scontro del legno col metallo, la forza impressa fu notevolmente maggiore e il peso schizzò verso l'alto come un razzo, colpendo la campanella con uno squillo metallico che salutò il trionfo (o il presunto tale) del demonietto.
    Visto? E questo non è che un assaggio delle mie... capacità. - lo sguardo che rivolse alla ragazza era fin troppo allusivo per non comprendere a che genere di "capacità" si stesse riferendo, prima di guardare trionfante l'avversario e porgergli la mazza, priva di qualsivoglia segno del trucchetto appena utilizzato. - Se vuoi ritirarti per salvare la faccia... puoi ancora farlo. - era proprio più forte di lui: non poteva osservare quella faccia arrogante e supponente senza insultarlo...
     
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    Se quel piccoletto pensava di farla in barba ad un esperto di magia oscura come Lotor si sbagliava di grosso: non poteva comprendere la natura del suo potere o più semplicemente il meccanismo che lo caratterizzava, ma aveva saggiato la sua forza e riusciva a riconoscere perfettamente una concentrazione energetica quando la vedeva. Il nano malefico aveva deciso di imbrogliare proprio come lui... ovviamente Lotor non aveva nessuna intenzione di smascherarlo, dato che giocavano sul suo terreno diletto, tuttavia non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse smargiasso nel farsi tanto grosso con le sue abilità. Davvero un piccolo imbroglione che riuscì a strappargli un sorriso. Sembrava un sorriso di sfida, ma la verità era che nonostante quella faccia da schiaffi iniziava a piacergli. Ovviamente questo non significava che lo avrebbe avrebbe lasciato vincere.
    Dovrei sentirmi intimorito? Ho visto preti appesi a delle corde far ballare molto di più una campana...
    Elimona invece non poteva fare a meno di sbuffare frustrata di fronte a quella dimostrazione di forza assolutamente ridicola. Lei era abituata a vibrare colpi molto più violenti, o vedere i pugni di suo fratello capaci di abbattere interi palazzi. Dal suo punto di vista quei due si stavano vantando dell'aria fritta, ed era pure scotta. Aveva davvero bisogno di una via di fuga a quel punto ma le idee iniziavano a scarseggiare e la noia stava letteralmente divorando le sue sinapsi... che poteva fare? Nel frattempo, Lotor aveva recuperato il martello e con grande perizia si assicurò di utilizzare tutti i Juinjutsu che conosceva stando molto attento ad occultarne la fattura. Rakhna lo aiutò in quel senso rendendo del tutto invisibili le sue abilità, e a malapena percettibili. Dopodiché anche l'essere dimensionale si unì al martello così da massimizzarne al completo il potenziale. Mentre Lotor si preparava a sferrare il colpo che sarebbe stato decisamente poco micidiale dal punto di vista di Elimona, la bionda mentre sollevava gli occhi al cielo per la frustrazione, intravide vicino a loro una guardia di sicurezza che sembrava proprio fare al caso suo. Finalmente, una buona idea! proprio mentre Lotor si apprestava a sferrare il suo colpo vincente, Elimona sbatté circospetta un piede a terra per sfruttare la geomanzia così da far letteralmente esplodere la macchina da gioco facendola saltare in aria. Lotor e Bowen erano gli unici così vicini al gioco pertanto la colpa non poteva che ricadere su di loro, e appena Lotor vide sconcertato quella macchina saltare in aria, Elimona fece subito la sua mossa, indicandoli e urlando rivolta verso la guardia di sicurezza.
    Aiuto! Questi due stanno danneggiando la proprietà del centro commerciale! Che brutti ceffi!
    Prima ancora di capire dove aveva sbagliato nel dosare la forza, Lotor si ritrovò di fianco a Bowen circondato dalle guardie di sicurezza, e se avessero avuto l'ardire di pensare che si trattasse solo di grassocci e pigri tipi in divisa e con un blando giubbotto antiproiettile, avrebbero dovuto scoprire a loro spese che la sicurezza del centro commerciale somigliava più ad una milizia privata composta da soldati potenziati ed armaturati, a metà tra dei gundam e robocop estremamente più massicci dei due giovani, capaci di prenderli per la collottola mentre mettevano ai loro polsi delle manette per assicurarsi che non scappassero per poi iniziare a trascinarli verso gli uffici di gestione.
    Agente c'è un equivoco! Io non sono un geomante, fatemi il test elementale! Si tratta di un inganno! Aspettate!
    Soddisfatta, Elimona salutò dispettosamente i due con la manina mentre finalmente si liberava di loro. Lotor era rimasto sconcertato dalla furbizia e dalla freddezza di quella bionda, sena ombra di dubbio era riuscita a farla ad entrambi, era lei la vincitrice in qualsiasi modo la si vedesse. Bowen e Lotor si ritrovarono ammanettati dentro una strettissima sala d'aspetto mentre le guardie decidevano come far risarcire i danni al duo. La stanza era composta letteralmente di quattro pareti lunghe neanche 3 metri ciascuna, su ogni lato eccetto quello della porta c'erano un paio di sedie ma non potevano scegliere di stare divisi dato che le manette li tenevano obbligati allo schienale della sedia. Su uno degli angoli c'era un distributore d'acqua, inutilizzabile dato che entrambi erano ammanettati e sarebbe stato prezioso visto che in quello sgabuzzino poco illuminato faceva davvero un caldo bestiale.
     
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    Bowen era soddisfatto del risultato ottenuto come un pavone della sua coda, nessuna provocazione avrebbe potuto scalfire il suo buonumore o la certezza di stringere, ormai, tra le mani la palma della vittoria. Niente da stupirsi, dunque, se le parole del suo avversario non generarono altra risposta che un sorriso... ciò che, però, avrebbe dovuto far aggrottare qualche sopracciglio, fu il tipo di sorriso: non si trattò, infatti, del consueto ghignetto beffardo, bensì di un sorriso sinceramente divertito per l'affermazione del giovane, innegabilmente spiritosa e arguta. Inoltre, c'è da dire che il volto del bellimbusto, per una volta, non gli comunicò disprezzo o rabbia e questo lo aiutò non poco a rendere il suo di volto, conseguentemente, più amichevole.
    Stava, dunque, per rispondere in maniera più allegra che provocatoria al giovane quando, improvvisamente, l'attrazione venne completamente distrutta, attirando l'attenzione sia delle guardie del centro commerciale che quella di molti curiosi. Pur non avendo una grande esperienza in fatto di geomanzia, l'utilizzo di quell'arte era terribilmente evidente e subito Bowen cercò con lo sguardo l'utilizzatore, sennonché una voce che conosceva molto bene lo additò come responsabile! - Brutto ceffo... a me?! - chiese, a voce molto alta, spalancando gli occhi e guardando allibito la bionda: li aveva appena fregati! Non riusciva a comprendere il perché di un simile comportamento ma, prima che potesse tornargli in mente il comportamento un po' svogliato, per non dire palesemente annoiato che la donna aveva tenuto fino ad allora e che lui aveva scambiato per ritrosia, si sentì afferrare le braccia da delle mani gigantesche e fu mercé di alcuni energumeni in armatura.
    Ehi! Levatemi le mani di dosso! Non ho fatto un cazzo, neanche so usarla la geomanzia, io! - gridò, provando a divincolarsi, ma avrebbe avuto più risultati a provare a spostare una montagna con la sola forza bruta. Stava cercando di calmarsi e di dominare anche la sua confusione, in modo da spiegare in maniera più pacata e ragionevole agli agenti che non era stato lui e che, invece, la vera sospettata era proprio colei che li aveva "denunciato", quando proprio la bionda li salutò dispettosamente con la mano, accendendo l'ira del demonietto. - Dove cazzo vai?! Torna qui!! Lasciatemi, razza di gorilla, è quella la vandala! E' quella stronza ossigenata! Prendetela, prendete quella stronza!!! - gridò fuori di sé, facendo (è proprio il caso di dirlo) il diavolo a quattro prima di venir completamente immobilizzato e condotto in angusto, buio e rovente bugigattolo, ammanettato in modo che non potesse alzarsi dalla sedia e lasciato lì a cuocersi insieme al suo avversario. Anzi, ex avversario...
    Quella stronza pensa di averci fregato... ma saremo noi a fregare lei! - esclamò, dopo un po' che gli agenti li avevano lasciati soli, quand'era certo che nessuno stesse a origliare o per entrare. Aveva parlato al plurale poiché considerava ovvio che entrambi, data la situazione, dovessero collaborare se volevano uscirne più o meno puliti, anche perché il motivo per cui si stavano sfidando era proprio ciò che li aveva portati in quella sgradevole situazione. In realtà, visto il suo potere, per liberarsi sarebbe bastato porre il suo pugnale sulla catena delle manette e farlo detonare a bassa intensità, per romperla e liberarlo... l'unico problema era prendere il pugnale! Durante l'arresto, infatti, l'aveva fatto tornare alla sua forma originale e si trovava nella tasca destra dei suoi pantaloni: lo poteva richiamare verso le sue mani, certo, ma in quelle condizioni non poteva controllarlo e rischiava d'infilzarsi da solo, l'unica era chiedere l'aiuto del ragazzo. Per questo motivo, aiutandosi con le gambe, strisciò con la sedia fino a mettersi davanti a lui, cosicché avesse una vista delle sue tasche (Oltre che del suo fondoschiena, certo, ma questo non era importante!): - La vedi la mia tasca nera? Se riesci a prendere il pugnale che c'è dentro, posso liberarmi e poi liberare te, ci stai? - gli propose, cercando di voltare il collo quanto poteva per poterlo osservare in faccia, in modo da poter stabilire un patto tra veri uomini. Il giovane lo avrebbe accettato?
     
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    Se c'era una cosa che non andava d'accordo con il suo modo di vestire sempre attento e curato, era proprio il caldo. Lotor non lo sopportava e sudava con aria particolarmente tediata anche se non si stava lamentando in maniera vistosa. Tuttavia, il suo sguardo metteva chiaramente in evidenza quanto la situazione lo stesse disturbando psicologicamente, e che avrebbe voluto volentieri fare a pezzi quel luogo ed andarsene dopo aver sfogato un minimo di frustrazione. Tuttavia, suo malgrado, quello rientrava negli "usi poco saggi" del suo potere, pertanto era meglio evitare. E tutto per colpa di quella bionda... altre volte i suoi tentativi di approccio erano finiti male, nessuno è infallibile a meno di non trasformarsi in uno stupratore, ma era la prima volta che una ragazza lo lasciava così tanto in bianco da ficcarlo addirittura nei guai. Si sentì un grosso ingenuo e più ci pensava, più sudava, e più sudava, più il suo tedio aumentava. Sapeva che non erano realmente nei guai, il vero pasticcio era che dovevano aspettare lì per chissà quanto tempo, ma il piccoletto di fianco a lui non era ben disposto a mantenere la calma come Lotor e agendo d'istinto, si piazzò davanti al giovane dalla pelle blu mettendo in mostra il suo fondoschiena e la tasca dove teneva quel famoso pugnale. L'attenzione di Lotor venne del tutto rapita dalle forme decisamente troppo poco virili del suo interlocutore per essere ignorate, e solo quando Bowen gli rivolse uno sguardo che sapeva di alleanza solenne riuscì a tornare con lo sguardo su di lui. Decise una volta per tutte di seppellire l'ascia della guerra, ma il suo sospiro suggeriva una certa arrendevolezza.
    Non essere ingenuo: la bionda ci ha fregati perché siamo stati impulsivi, cosa credi che succederà se ci diamo alla fuga mentre siamo trattenuti qui? Passeremo dalla parte del torto. Se pazientiamo invece controlleranno le nostre tracce magiche e sarà evidente che non siamo noi i colpevoli... dobbiamo solo essere pazienti.
    Liberarsi non sarebbe stato un grande problema per lui potendo contare sull'invisibile aiuto di Rakhna, ma come al solito Lotor non amava lasciare tracce e preferiva uscire pulito dai guai in cui si cacciava così da essere inattaccabile, per questo preferiva essere paziente. L'attesa rischiava di diventare lunga ma visto che quello che aveva davanti era solo un ex avversario, forse poteva trovare un modo per investire meglio il suo tempo.
    Cerchiamo di non annoiarci almeno, d'accordo? Abbiamo una nemica comune ora, quindi siamo amici. Il mio nome è Lotor, e sono uno studente molto lontano da casa. Tu?
    Mentre parlava, decise di rimanere dietro di lui e cercare di essere un pochino più amichevole. Sfruttò l'invisibilità di Rakhna per fargli recuperare un bicchiere d'acqua così da non morire inutilmente dal caldo. Agli occhi di Bowen sarebbe apparso come un gioco di prestigio o semplice telecinesi. Prima di bere, Lotor decise di offrire la sua amicizia a Bowen porgendo a lui il primo bicchiere d'acqua.
     
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    Il demonietto si sentiva addosso lo sguardo del ragazzo. Non che ci fosse nulla di male, naturalmente, dato che se n'era uscito con quella proposta audace dal nulla ed era normale che il suo ex avversario lo guardasse un po' stupito o preoccupato, soltanto che... tale lo sguardo gli pareva un po' troppo insistente e fisso, più simile a uno sguardo inquisitorio che uno sbigottito. Per un attimo Bowen pensò che gli stesse guardando la morbida codina da cervo e, un po' perché la cosa lo infastidiva, un po' perché gli provocava un vaghissimo eco d'imbarazzo, spinse ancora di più all'indietro i fianchi nell'obiettivo di mostragli la tasca dei pantaloni dov'era contenuto il pugnale e dargli, così, il tacito invito ad accettare quell'insolita proposta.
    Il giovane, dopo qualche altro attimo di silenzio, finalmente sollevò lo sguardo e gli parlò, dapprima suscitandogli una smorfia tra l'irritato e il deluso, prima che il suo visetto recuperasse un po' di compostezza, pur senza abbandonare un lieve broncio che, in effetti, gli stava particolarmente bene, sebbene non lo aiutasse a ottenere quell'aria adulta e virile che tanto gli sarebbe piaciuto avere. - Sei un vero noioso, sai amico? - disse con un'inflessione delusa nella voce, prima di sorridergli birbante ma allegro. - ...però sei anche saggio! Hai ragione, meglio evitare altri guai. - concordò, prima di girarsi verso di lui, un po' saltando sul posto e un po' aiutandosi con le gambe. Finalmente, quando fu davanti a sé, poté guardarlo meglio e accorgersi che, malgrado l'eleganza non pervenuta di quegli abiti, il risultato complessivo era gradevole grazie alla bellezza del giovane e... soprattutto risultava buffo per via della compostezza, un po' mesta, con cui sopportava la calura impossibile della stanza. Per certi versi dimostrava un qualche grado di stoicismo e, benché avesse dei gusti assai discutibili in fatto di vestiti, iniziava a stargli simpatico: era arguto e non privo d'intelligenza, dopotutto e Bowen amava persone da prendere di mira senza che si offendessero (troppo, perlomeno) e che, allo stesso tempo, lo aiutassero a frenare la sua naturale impulsività con un po' di ragionevolezza.
    Piacere mio, Lotor. Mi chiamo Bowen e sono un... oh, che figata! - esclamò allegro e, per via del suo aspetto giovanile, l'espressione sorpresa del suo volto assunse un'aria infantile e un po' più entusiasta di quello che era realmente, sebbene quello sfoggi di abilità telecinetiche lo aveva sorpreso non poco. - Wow, quindi sai usare qualche trucchetto anche tu, eh? Spero proprio, però, che tu sia onorevole quanto sembri e che non ne avresti mai fatto ricorso nella nostra sfida... vero? - chiese sorridendo monello e mostrando una gran faccia tosta, dato che lui ne aveva fatto ricorso eccome, anche se credeva di non essere stato scoperto. - Sei gentile, però... come vedi non posso bere: mi vuoi "imboccare" tu? - propose, con un altro ghignetto da furfante, muovendo le spalle per mostrargli quello era già evidente e protendendo le labbra appena, come se volesse mandagli un bacio, per poter bere dal bordo del bicchiere, se glielo avesse accostato vicino come gli aveva chiesto.
    Aveva lasciato cadere la sua presentazione sia perché aveva molta sete e sia perché non gli andava di rivelargli la sua identità e dirgli che lavorava per il Vaticano: anche se non prestava molta attenzione a queste cose, sapeva che non faceva onore a un guerriero sacro attaccare briga coi ragazzi e provarci spudoratamente con le tettone. Ma, chissà, forse Lotor non vi avrebbe fatto neppure caso alla sua evasività, distratto da quelle labbra morbide e piene, decisamente adatte a ricevere baci appassionati... e non solo.
     
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    Il ghigno furbesco che sfoggiò Lotor in risposta alla simpatica accusa di Bowen un pò lo tradiva e un pò lasciava tutto al mistero, sembrava quasi vantarsi di poter ricorrere a simili trucchetti, e un motivo ancora più grande di vanto era il non averlo utilizzato più di tanto. Ma questo non spettava a lui rivelarlo con chiarezza.
    Ci tengo che i miei poteri rimangano quanto più nascosti possibile...
    E non disse altro al riguardo, restando sul vago proprio in virtù di quelle parole. Rakhna non era particolarmente entusiasta di essere stato trasformato in un sottobicchiere invisibile animato, quindi alzava lo sguardo in aria con sufficienza domandandosi fin dove doveva prestarsi a quella messinscena poco entusiasmante. Riuscì a capire della sguardo del suo protetto che Lotor aveva in mente qualcosa, qualcosa che divenne molto chiaro quando Bowen gli offrì le sue labbra, invitandolo ad imboccarlo col bicchiere visto che avevano le mani bloccate. L'espressione del giovane divenne particolarmente languida, come se fosse stato impaziente di darsi da fare. Probabilmente con un pò più di intimità avrebbe portato direttamente le sue labbra su quelle di Bowen, o con una certa intesa lo avrebbe addirittura buggiarato con uno scherzo degno di due amanti perversi, mettendogli la cappella sulle labbra approfittando di quel momento di debolezza. Ma la sua mente stava vagando un tantino troppo oltre il necessario e rischiava di distrarsi. Fu Rakhna a decidere che doveva prendere l'iniziativa, quindi dopo aver posato delicatamente il bicchiere sulle labbra di Bowen e avergli concesso un piccolo assaggio, ribaltò il bicchiere frettolosamente in modo che gli finisse completamente addosso. In un primo momento l'acqua fresca fu un palliativo, ma a causa dell'afa di quel posto il liquido divenne ben presto caldo e molto fastidioso.
    Scusami... devo ancora prenderci bene la mano.
    Le sue parole, per quanto suonassero delle scuse, erano in realtà un rimprovero velato, a sé stesso forse, ma Rakhna sapeva che era rivolto a lui, per questo ghignava soddisfatto. Il corpicino morbido di Bowen, da bagnato in quel modo, era ancora più appariscente e irresistibile, aveva una gran voglia di morderlo dai fianchi fino alle natiche e strappargli qualche verso che non fosse il suo modo di fare beffardo e pieno di sé. I tipetti come lui erano i più piacevoli da sottomettere, non in malo modo, ma semplicemente strappandogli gemiti capaci di farlo vergognare. Come avvicinarsi senza saltargli addosso però? Forse Lotor poteva giocare d'astuzia, ma voleva prima di tutto assicurarsi di avere la sua complicità, pertanto non nascose una nota di perversa lussuria nel suo prossimo invito, così che Bowen capisse le sue intenzioni.
    Un lavoro di precisione come imboccare una persona è complesso ma... se volessi liberarti dei vestiti bagnati... quello è un lavoro più grossolano che sono sicuro di poter portare a termine. Se vuoi, certo ma... temo rischieresti di bollire in questo posto se non ti dessi una mano. Che ne pensi?
     
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    Lotor gli piaceva sempre di più, si stava rivelando una canaglia davvero affine al suo carattere: lo stesso sorriso che gli comparve sul volto, alla sua divertita accusa, gli ricordava terribilmente i suoi di sorrisi... e, benché Bowen apprezzasse moltissimo le persone agli antipodi rispetto a lui, come personalità e modi di comportarsi, perché adorava farle impazzire e tormentarle, l'idea di aver trovato un compagno di "bravate" lo stuzzicava e lo divertiva non poco. Dopotutto, nella sua cerchia di conoscenze, non poteva certo annoverare gente che sapeva come divertirsi!
    Insomma, ricambiò il sorriso divertito del giovane e si rivolse a lui con una certa complicità: - Oh, che peccato... e io che volevo chiederti di farmi il trucco della ragazza tagliata in due! - scherzò, prima di protendere le labbra affinché lo imboccasse. In realtà, dopo poco stava già per distenderle nuovamente e attirare la sua attenzione, dato che Lotor aveva assunto un'espressione assente e non gli aveva porto proprio alcunché, ma alla fine il bicchiere arrivò e il demonietto provò a berne un primo sorso. All'iniziò andò tutto per il meglio ma, quando provò a berne un secondo, il bicchiere si capovolse e lo bagnò tutto; Bowen emise un verso leggero, argentino sia di sorpresa che di lieve refrigerio, perché l'acqua fredda per un attimo lenì il caldo soffocante della stanza. Immediatamente il giovane si scusò con lui, adducendo una certa inesperienza nell'uso di tale capacità che lo fece ridacchiare birbante: - Mi sa che devi ancora tirare fuori qualche coniglio dal cilindro, prima di fare i trucchi più difficili, Lotor! - la presa in giro era bonaria e non se la prese nemmeno per il piccolo incidente, anche se il calore della stanza stava rendendo i suoi vestiti zuppi davvero fastidiosi. - Tranquillo, non preoccuparti, ma se provassi a farmi bere un altro bicchiere... senza rovesciarmelo addosso, mi faresti un favore. - continuò decisamente allegro e benevolente nei confronti del giovane, pronto a rischiare una nuova doccia non prevista quando questo gli fece una proposta che, in un primo momento, lo spiazzò non poco.
    Gli propose, infatti, di aiutarlo a togliersi i vestiti per farli asciugare, cosa che in effetti gli avrebbe recato un certo giovamento, anche soltanto perché avrebbe sofferto meno il caldo... e, se tutto si fosse fermato lì, avrebbe accettato tranquillamente ma nella voce del ragazzo vi era una nota languida che lo sorprese e, per un attimo, gli fece aggrottare appena le sopracciglia. Ci stava... provando con lui?! La cosa lo sorprese, visto l'accanimento con cui aveva cercato di rubargli la bionda ma, a ben pensarci, questo non comportava automaticamente che non apprezzasse anche i ragazzi. In un'altra occasione, probabilmente si sarebbe infuriato per quel tentato flirt, soprattutto perché l'avrebbe connesso al suo aspetto giovanile e grazioso ma, poiché stava stringendo amicizia con Lotor e lo trovava simpatico, decise di essere comprensivo e di comportarsi in maniera amichevole. - Senti Lotor, mi stai simpatico e mi piacerebbe conoscerti meglio ma... io sono etero. Quindi, se vuoi darmi una mano soltanto per farmi un piacere va bene, però non ti aspettare niente in cambio. Okay? - gli chiese, con un tono se non gentile, quantomeno neutro, guardandolo seriamente negli occhi prima di sorridergli amichevolmente. Voleva davvero comportarsi nel modo migliore possibile e mostrarsi privo di pregiudizi.
    Anche se... la maglietta bagnata aderiva ormai alla perfezione al suo torace dalle forme sinuose e morbide, soprattutto sui piccoli capezzoli che, benché fossero ancora morbidi, avevano un aspetto estremamente grazioso.
     
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    Non si aspettava di certo che crollasse ai suoi piedi, anche se non lo avrebbe mai ammesso Lotor aveva capito che quel tipetto gli somigliava molto nell'opinione di sé stesso, troppo altezzoso e fiero per scendere a compromessi. Quello che non aveva messo in conto era un rifiuto così netto e noioso, considerando anche la bassissima importanza che dava Lotor alle sue parole in quel momento, distratto completamente dalle forme di quel corpicino minuto e decisamente seducente, poco in linea con una dichiarazione tanto categorica. Lo sguardo di Lotor appariva un tantino deluso, ma sotto sotto stava ancora cospirando qualcosa, era evidente. Non aveva la minima intenzione di nascondere le sue intenzioni e... non aveva la minima intenzione di rinunciare ad un premio. La caccia non si era ancora conclusa, per quanto lo riguardava.
    Credevo sapessi divertirti... se ti dicessi che voglio succhiarti il cazzo rifiuteresti solo perché sono un maschio? Sei poco lungimirante...
    Decise di provocarlo ad un gioco che Bowen sembrava conoscere molto bene, ma che in quel contesto forse non lo trovava particolarmente esperto. Magari era abituato ad essere volgare ed eccessivo con le ragazze che lui voleva sedurre, ma come se la sarebbe cavata quando era invece LUI la ragazza da irretire? Il ragazzo dalla pelle blu decise allora di iniziare a giocare sporco, usando i suoi poteri non per prendere un altro piccolo bicchiere d'acqua, ma per afferrare tutto il grosso boccione attaccato al distributore, non dal tutto pieno ma con tanta acqua quanto bastava per poter sommergere una persona senza problemi e renderlo zuppo da capo a piedi.
    Io non mi aspetto niente in cambio, voglio solo assicurarmi che tu non ti surriscaldi troppo in questo forno di stanza... pensavo stessimo diventando amici, vuoi forse tenermi da parte solo per i miei gusti...?
    Lasciò cadere l'acqua del boccione su tutto il corpo di Bowen, inzuppandolo del tutto, da lì sarebbe stato sicuramente impossibile tenersi i vestiti addosso per via del caldo, forse il piccoletto avrebbe rivalutato l'offerta di aiuto di Lotor, ma il ragazzo non gli avrebbe permesso di resisterli. Doveva tentarlo e assicurarsi che la cosa diventasse il più divertente possibile per entrambi... che a Bowen piacesse oppure no. Mangiarsi un labbro inferiore a quel punto fu d'obbligo, perché essendo tutto bagnato Bowen non aveva più niente da nascondere e i suoi capezzoli turgidi, i fianchi proporzionati e le gambe affascinanti erano chiaramente evidenti e Lotor non volle fare nulla per nasconderei l fatto che lo stava divorando con gli occhi.
    E poi... puoi biasimarmi? Sei perfino più carino di quella biondina stronza... ero troppo impegnato a scacciarti per rendermi conto di quanto il tuo corpo fosse affascinante. Non hai notato quanto si incrinava la mia voce mentre facevo finta di disprezzare la tua pelle? Non è stato facile insultarti per qualcosa di così bello.
    Convincerlo forse non era così semplice, ma Lotor non aveva la minima intenzione di tirarsi fuori da quel gioco di seduzione...
     
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    Bowen si sentiva fiero di sé perché, per una volta, si era comportato in una maniera degna di ricevere il plauso della Papessa: anziché, infatti, andare in escandescenze o fare battute fuori luogo sull'omosessualità, era stato cordiale, amichevole e inappuntabile. Insomma, roba che se Domino fosse stata lì, avrebbe quantomeno preteso un encomio o un bel... beh, meglio non scendere troppo nei dettagli. Ad ogni modo, circonfuso com'era dalle buone intenzioni e dalla cordialità, tutto si aspettava tranne lo sguardo deciso e un po' birbante di Lotor che, sì, aveva mostrato un po' di delusione... ma, allo stesso tempo, aveva l'espressione di un bambino particolarmente discolo che ne prepara una delle sue.
    Per un attimo Bowen si chiese se dovesse proseguire per la retta via, facendo il bravo e cercando di far ragionare il suo nuovo amico, così come probabilmente avrebbe voluto che facesse la piccola Veronica ma, se Dio è in ogni luogo, lo stesso non si può dire per le Papesse e, si sa, "occhio non vede, cuore non duole"; così il demonietto aveva già deciso di fargliela vedere lui al ragazzo, quando questo se ne uscì con un'affermazione tanto volgare e cruda che lo lasciò per un attimo sorpreso, con gli occhi sgranati prima che un largo, furbesco sorriso si disegnasse sul suo volto. - Ah, volevi succhiarmi il cazzo, quindi? No, perché pensavo mirassi a qualcos'altro... - fece divertito, intuendo perfettamente a cosa mirasse il ragazzo e scoprendosi curioso di sapere come avrebbe condotto quel gioco in cui lui, senza troppa modestia, si considerava un maestro. - Oh, dai, non darmi dell'omofobo: non indossi parrucche colorate né magliette con scritto "girl power", quindi non far- ah! - esclamò sorpreso, mentre un doccia sufficientemente fredda e gradevole lo investiva da capo a pieni, inzuppandolo completamente prima che potesse finire d'insultare un po' troppe categorie protette tutte assieme. Quel maledetto lo aveva fregato, non gli era venuto minimamente in mente che potesse tirargli un tiro mancino simile e, dopo il primo istante di sorpresa mista a stizza sul suo volto, tornò a risplendere il ghignetto divertito e provocatorio di sempre.
    Cazzo, Lotor, se fossi una ragazza avrei potuto farti proprio un bel complimento... ma, visto che non lo sono, ti chiederei di aiutarmi proprio come mi hai offerto un minuto fa. Naturalmente, visto che non vuoi niente in cambio, non c'è bisogno di chiederti di non togliermi le mutande, vero? - gli chiese retorico, guardandolo negli occhi con aria di sfida e sorridendo assolutamente birbante. Lo stava forse istigando a spogliarlo completamente? Apparentemente sì, eppure era assai improbabile che avesse già ceduto... ma Lotor poteva forse esimersi dal raccogliere una simile sfida?
    Se, quindi, non si fosse tirato indietro e lo avesse denudato di tutti i suoi abiti, avrebbe fatto una scoperta inaspettata: sotto ai boxer, il demonietto portava quelli che sembravano due lucidissimi slip in latex e che, invece, altro non era che il suo pugnale adattato allo scopo. Naturalmente non si potevano sfilare via né tagliere e, forse, al giovane sarebbero potuti sembrare l'equivalente di una cintura di castità, ma Bowen gli avrebbe presto chiarito che erano molto, molto di più. - Oooh, ma che galante: non arrossisco soltanto per il colore della mia pelle! - gli rispose, fingendo un tono tra l'imbarazzato e il civettuolo, sebbene fosse chiaro che lo stesse canzonando biecamente, come dimostrava il suo sorriso decisamente monello.
    Piuttosto, Lotor, prima hai parlato di succhiare cazzi, è vero? Però... io non ne sono un esperto, eh... - cominciò a dire, fingendosi titubante e, se avesse avuto modo di muovere le braccia, avrebbe portato l'indice a picchiettare sulle labbra, a mostrare indecisione. - Ma i cazzi non devono essere duri per poterli succhiare? - gli chiese e, con un sorriso da schiaffi, allargò le gambe tornite e lievemente muscolose, agganciando i polpacci dietro le gambe della sedia mentre protendeva il bacino in avanti, in modo che Lotor potesse gustarsi la vista di quel pube stretto in quegli slip ultra aderenti e, soprattutto, potesse notare quanto la sagoma del membro fosse visibile e... grande, benché evidentemente ancora sopito. - Pensi di riuscire a farmelo diventare duro? - concluse, senza riuscire a soffocare una risatina divertita e beffeggiatoria, certo che non ci sarebbe riuscito mai: Lotor era un bel ragazzo ma lui preferiva decisamente le tettone, inoltre non poteva muoversi ed era stato proprio lui a dire che non dovevano liberarsi... quindi, come avrebbe mai potuto portarlo ad avere un'erezione?
     
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    La doccia fredda di Lotor sembrò riportare momentaneamente Bowen al suo posto, il sorrisetto beffardo del ragazzo dalla pelle viola non si scoraggiò neanche nel vederlo così sicuro di sé e ben poco predisposto a lasciarsi domare come invece Lotor aveva immaginato. Bowen era un avversario temibile sotto ogni fronte era ovvio ma questo non avrebbe scoraggiato l'abile mago che aveva davanti, lasciandolo in silenzio mentre osservava la situazione. Ovviamente non aveva la minima intenzione di soddisfare le sue richieste, pertanto ordinò a Rakhna di spogliarlo del tutto senza troppi complimenti. pertanto ci fu della leggera sorpresa quando scoprì che quelle mutandine non poteva assolutamente toglierle perché attraversate da un'energia che glielo impediva. Allora anche Bowen aveva un potere versatile da quel punto di vista? Un altro si sarebbe scoraggiato di fronte alla cosa, ma purtroppo per il demonietto la competizione accendeva Lotor come ben poche cose al mondo e pertanto di fronte alle sue provocazioni non poté che sfoggiare l'ennesimo ghigno malefico.
    Sei pieno di sorprese per davvero allora...
    Non poteva negare di essere un tantino deconcentrato al momento, non si aspettava che il corpo nudo di Bowen si rivelasse così interessante: Lotor non era di certo uno che faceva lo distinzioni tra uomini, donne e esseri informi, la sua predilezione verso le donne forti e prosperose era puramente una sua perversione, ma non c'entrava nulla con il suo appetito sessuale che si accendeva ogni volta che vedeva un corpo attraente come quello di Bowen, senza contare che aveva una voglia matta di zittirlo come sapeva fare lui una volta per tutte. Ma saltargli addosso e violentarlo con la forza non era di certo nel suo stile, anzi tutto l'opposto di un seduttore vero come Lotor, non si sarebbe mai affidato ad una tecnica volgare e brutale come qella, preferendo piuttosto assaporare il momento della caccia, anche quando la preda è sotto il proprio sguardo. Sebbene non fosse nudo, Lotor avrebbe messo inevitabilmente in mostra anche la sua di verga, eccitata da quello spettacolo e che non aveva proprio nulla da invidiare al bozzo tra le gambe di Bowen. Mentre il demonietto allargava le gambe e lo invitava a farsi avanti, lui lo stava divorando letteralmente con gli occhi.
    Come poco prima, mi stai sottovalutando Bowen... non dovresti lanciarmi delle sfide simili, sono uno che le prende molto sul serio...
    Mentre parlava, si avvicinò a lui, fortunatamente le sedie su cui stavano erano abbastanza comode per potersi destreggiare un pochino, inoltre Lotor era molto abile e volendo avrebbe potuto sfilarsi le manette per poi rimetterle a posto se necessario, non sarebbe stato un problema osare un pochino di più, ma per il momento voleva assecondare quel gioco, e quando fu davanti a Bowen, piegò la schiena in avanti come se volesse baciarlo, ritrovandosi faccia a faccia con lui. Potevano scambiarsi il respiro a quel punto, e Bowen poteva sentire quelle caldo di Lotor che gli attraversava la pelle, passando dal collo e scendendo sul petto, mentre con quegli occhi quasi diabolici lo stava assaporando pezzo per pezzo. Non volle perdersi in altre provocazioni, sarebbero state vane, quindi sfiorando solo per un istante le labbra del demonietto, Lotor scivolò sul suo collo, dandogli qualche bacio intenso e rumoroso con le labbra, iniziando a scendere delicatamente alternando gli schiocchi della bocca a leggere leccate. Poi, rapidamente, arrivò sul suo petto dove aveva decisamente poco su cui lavorare visto che non si trattava di un'avvenente ragazza dalle prosperose forme, ma Lotor sapeva bene quali tasti toccare anche avendo poco materiale. La bocca del ragazzo raggiunse i capezzoli de demonietto, concentrandosi solo su uno per il momento, dapprima leccandolo con la punta per poi chiuderlo tra le labbra. Succhiò forte, come a volerlo mettere in evidenza e spingerlo all'infuori, alternando leccate decise e veloce a lappate più lente e calde, come melassa bollente che scivolava all'inverso sul suo corpo. Iniziò ad alternare i capezzoli, baciandoli, leccandoli, succhiandoli e a volte anche mordicchiandoli, facendo affidamento a tutta la sua abilità e forse un pochino di più. Appena entrò in contatto col corpo di Bowen si rese conto che aveva qualcosa di oscuro, di... corrotto, per dirlo in termini semplici. Lotor non aveva idea di cosa si trattasse, ma se erano arti oscure e diaboliche allora lui era un maestro, pertanto si assicurò di impastare energia oscura con la sua saliva, rendendola efficace quanto il più potente degli afrodisiaci in modo che risuonasse ampiamente col corpo e con l'energia di Bowen nella speranza di coglierlo di sorpresa. Il suo corpo sarebbe diventato estremamente sensibile alle attenzioni di Lotor, e il giovane mago avrebbe fatto in modo di incalzarlo sempre di più con quelle perverse sensazioni, non gli avrebbe lasciato fiato. E se fosse riuscito a farlo dimenare, il prossimo passo sarebbe stato semplice: al vagito spontaneo di quel perverso demonietto Lotor sarebbe risalito sul suo corpo, fiondandosi sulle labbra di Bowen per strappargli il bacio prima negato, sempre con quella perversa energia ad impastare la sua bocca, come a volerlo plagiare, coinvolgere in maniera perversa e spezzare la sua volontà, rendendola sempre più fragile di fronte alle abilità di Lotor. La bocca di quel giovane era sicuramente eccelsa e neanche un guerriero esperto poteva resistere al suo richiamo se sapeva come impastare energia. Inoltre, il bacio di Lotor sarebbe stato colmo di trasporto, assolutamente lussurioso e passionale un richiamo oscuro, bollente e dolce come il miele che avrebbe sciolto le loro labbra e unito le lingue in una danza perversa e irresistibile. Preso dalla situazione, Lotor si sarebbe lasciato andare sinceramente affascinato da quel corpo diabolico ed irresistibile, ma senza perdere di vista il suo obbiettivo.
     
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    Proprio come aveva previsto, Lotor provò a spogliarlo completamente e fallì. Sebbene, però, si aspettasse sia il tentativo che l'esito, la soddisfazione che provò nel vedere il volto del giovane contratto, per un attimo, dallo stupore non risultò affatto diminuita e si sarebbe gustato una simile vista per un po' di tempo se Lotor non fosse subito tornato al suo consueto ghigno malefico. - Non sei l'unico a conoscere qualche trucchetto, sai? - gli rispose furbetto, allargando anche lui un sorriso da vero monello, divertito all'idea che il ragazzo non volesse proprio mollare l'osso e che, anzi, sembrasse quasi galvanizzato da quell'ulteriore ostacolo.
    Un risvolto che sicuramente si addiceva al carattere di Lotor, così come aveva avuto modo di conoscerlo e di intuirlo fino ad allora, quindi non se ne stupì più di tanto, anche perché un pochino aveva sperato che non gettasse la spugna tanto presto, dato che la situazione lo stava divertendo... ciò che non si aspettava, invece, fu lo sguardo che gli rivolse: certo, visto come aveva guardato la biondina avrebbe dovuto immaginarselo, ma non era abituato a pensarsi come una visione attraente per gli uomini (anche perché, quando pensava a una cosa simile si arrabbiava sempre moltissimo), quindi vedere come gli occhi di Lotor scivolarono famelici sul suo corpo e, soprattutto, notare come lui sfoggiasse di già quella che era un'indubbia erezione (tra l'altro decisamente grande), lo sorprese davvero e rischiò quasi di cancellargli l'eterno sorrisetto dalle sue labbra. Fortunatamente, vuoi perché la situazione lo divertiva anziché irritarlo, vuoi perché Lotor gli stava simpatico e si sentiva un minimo lusingato da quella sincera, evidente manifestazione d'interesse, questo tornò a farsi più largo che mai sul suo viso e si convinse a stare pienamente al gioco, anche se tutt'altro che deciso ad andare fino in fondo... o, comunque, a lasciarsi condurre fin dove l'altro mirava.
    Anch'io le prendo sul serio, non vedi che mi sono messo in gioco? - gli fece notare divertito, accennando con uno sguardo al suo pube ricoperto da quel sottile strato di calda oscurità, che non permetteva affatto di nascondere la sagoma enorme del suo sesso sopito o, meglio ancora, la pienezza e morbidezza dei suoi glutei sodi. - Oppure... non dirmi che questa era una di quelle frasi fatte che dici alle ragazzine per farle bagnare? - aggiunse mostrando un'espressione fintamente perplessa, prima di scioglierla in un ghignetto davvero indisponente e, maliziosamente, soffiare l'ultima parola direttamente sulle sue labbra, visto che si era avvicinato pericolosamente a lui. Se Lotor contava di metterlo in imbarazzo in quel modo o costringerlo ad allontanarsi con la schiena avrebbe incontrato una brutta sorpresa, poiché non solo il demonietto sostenne il suo sguardo con aperto divertimento ma, addirittura, avvicinò di pochissimo la bocca a quella del giovane, a sfiorargli quasi le labbra con le sue; naturalmente non intendeva baciarlo, anzi era deciso a mordere non senza una certa forza il ragazzo se soltanto si fosse azzardato a farlo lui ma, insomma, dopo averlo guardato avvicinarsi strisciando con la sedia (scena decisamente buffa che lo divertì non poco) ed essersi abbassato in quel modo sensuale pur di provocarlo e, magari, irretirlo un po'... gli divertiva l'idea di mandargli messaggi contrastanti.
    Stava per rivolgergli qualche altra provocazione a fior di labbra quando, improvvisamente, Lotor scivolò verso il suo collo che baciò e leccò in maniera piacevolmente rumorosa; Bowen non se l'aspettava o, meglio, non pensava che sarebbe riuscito a prenderlo in contropiede ma non per questo cercò di sottrarsi a quei baci e, dopo aver sgranato un attimo gli occhi, tornò a sorridere espirando appena più lungamente l'aria di quanto facesse normalmente. I baci del ragazzo, infatti, erano piacevoli, così come la sua pelle colorata e screziata era morbida e sensibile, innaturalmente calda e dolce ma il demonietto tutto voleva tranne che dargli la soddisfazione di sentirlo emettere qualche verso imbarazzante.
    Ehi, Lotor, so che alle ragazzine piace davvero un botto Twilight ma a me le checche non piacciono... - sarebbe inutile richiamare l'assonanza tra i baci sul collo e i vampiri, così come lo sarebbe far notare quanto Bowen si divertisse ad apparire fuori luogo e provocatorio con le sue affermazioni, poiché Lotor avrebbe trovato dolce la sua "vittoria" in ogni caso: la vittoria in questione avvenne quando, dal collo morbido e profumato, scese fino a quei capezzoli bluastri, vellutati e morbidissimi ma anche desolatamente sopiti, per iniziare a succhiarli e leccarli. Subito poté sentire un breve brivido attraversare quel corpicino delizioso che, un attimo dopo, s'irrigidì tutto mentre un nuovo, più profondo sospiro scappava dalle labbra del demonietto.
    Mh, non male... e non sbrilluccichi neppure: sai che stai quasi iniziando a piacer-ah! - in maniera del tutto inaspettata, tanto che sgranò davvero gli occhioni e si lasciò andare a un breve gemito, una saetta di puro piacere lo attraversò da parte a parte, concentrandosi soprattutto sui suoi capezzoli che, all'istante, divennero incredibilmente puntuti e resero pure la carne intorno a loro più calda, più sensibile. Bowen comprese che quel dannato aveva usato qualche trucchetto dei suoi, poiché sentiva chiaramente dell'energia oscura sprigionarsi da quella bocca comunque abile e piacevole. Aveva ancora la bocca schiusa per via di quel gemito sorpreso che, in un lampo, le labbra di Lotor furono sulle sue: per un attimo s'irrigidì, sgranando gli occhi e soppesando la possibilità di serrare le sue zanne aguzze ma, di nuovo, quell'energia deliziosa tornò a spandersi in lui, fluendogli in bocca in gran quantità e, semplicemente, decise di lasciarsi andare a quel bacio lussurioso, bollente. Lotor avrebbe potuto scoprire come quella bocca fosse ancor più vellutata, calda e dolce della pelle del demonietto e, soprattutto, come la sua lingua fosse morbidissima ed estremamente più lunga di quella umana, capace di avvolgersi più volte attorno alla sua... come fece, per succhiarla mentre gli premeva con decisione e piacere le labbra contro le sue.
    Malgrado i trucchetti adoperati, dovette ammettere che Lotor era un bravo baciatore e che, energia oscura a parte, il suo corpo si faceva sempre più caldo, ricettivo ed eccitato, tant'è che dopo lunghi attimi in cui quel bacio si consumò, Bowen riaprì gli occhi e, con fin troppa delicatezza, portò un piede nudo contro il ventre scolpito del ragazzo, facendogli una lieve pressione per allontanarlo e sciogliere il bacio. - Non male, non male Lotor... - commentò, con tono languido e lievemente arrochito dal desiderio, leccandosi fin troppo lentamente le labbra piene, lucide di saliva non sua. Se non fosse stato troppo distratto da quelle labbra invitanti, però, avrebbe potuto notare come non solo i suoi capezzoli fossero ritti e puntuti ma, soprattutto, sfoggiasse una piena ed enorme erezione, tanto che gli slip d'oscurità sembravano più simili a un qualche sorta di profilattico, tanto era aderente all'asta turgida e pulsante.
    Sbaglio o avevi parlato di succhiarmi il cazzo? - chiese, sorridente, lasciando scorrere il piede dal suo ventre fino alle sue gambe, dove premette lievemente la pianta morbida proprio dove si trovava il rigonfiamento che aveva notato prima, per poi allontanarsi e tornare ad offrire il bacino allo sguardo e non solo do Lotor.
     
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    Doveva ammetterlo: Bowen sapeva sicuramente la sua in quanto a mantenere una certa faccia di bronzo, ma anche se uno al posto di Lotor si sarebbe scoraggiato a quel punto, l'apprendista mago non si lasciava sfuggire i dettagli e capì subito che se aveva trovato la carne del suo compagno di giochi "sopita" non era di certo perché non gli piacesse, ma semplicemente perché stava resistendo con tutte le sue forze. Cosa che divenne evidente quando finalmente Lotor riuscì a strappargli un gemito, senza farsi distrarre dalle frecciatine di Bowen: oramai gliene aveva lanciate così tante sulla sua promiscuità che avevano perso qualsiasi effetto sull'orgoglio di Lotor, anche perché lui a differenza del demonietto non stava più cercando di nascondere proprio quella promiscuità tanto criticata. Insistendo, gli strappò prima il famigerato gemito e poi l'atteso bacio, sciogliendo una volta per tutte quella barriera che Bowen cercava di erigere: a quel punto qualsiasi tipo di frase o frecciatina che il demonietto gli avrebbe lanciato sarebbe stata assolutamente inefficace, anche perché bastò un singolo assaggio di quelle labbra per rendere immediatamente Lotor affamato come una belva. Era la prima volta che la bocca di un altro ragazzo gli faceva quell'effetto, caldissima, morbida, vellutata, era semplicemente irresistibile e nel ricambiare quel bacio Bowen riuscì ad affamare Lotor, languido e colmo di saliva per lui, il bacio si rivelò decisamente più passionale del previsto e Lotor stesso se ne lasciò coinvolgere, senza pentimenti di certo, ma che sorpresa... un bacio davvero interessante per uno che difendeva così strenuamente la sua sessualità. Tale era il livello di coinvolgimento che Bowen dovette usare una gamba per staccarsi da quel bacio, difficile dire se quel pestone servisse più a Lotor o a lui, ma il risultato strappò comunque un ghigno divertito all'apprendista mago che leccò a sua volta quella caldissima saliva che imbrattava le sue labbra, lentamente e con fare sensuale, mordendosi addirittura la bocca per assicurarsi di non perdere una singola goccia. Bowen cercava di mantenere il controllo ma la sua boccuccia era languida, i suoi capezzoli irti come pietre ghiacciate mentre da quei piccoli slip si poteva vedere una verga eccitatissima e che lasciava poco spazio all'immaginazione. Lotor non si tirava mai indietro rispetto ad una sfida, specialmente se era stato lui a lanciarla, quindi sollevando leggermente i suoi capelli come testimonianza dell'uso dell'energia, l'apprendista lo tirò a sé grazie a Rakhna, annullando la scarsissima distanza che quel pestone aveva creato per poterlo guardare direttamente negli occhi.
    Pensi che mi rimangerei la parola? Avevo solo bisogno di attirare l'attenzione quel tanto che bastava per convincerti... ora sciogli quell'oscurità e lascia fare a me.
    Quello era l'unico indumento che Lotor non era riuscito a tagliare con Rakhna, probabilmente perché aveva usato il potere al minimo per non fargli del male con quel taglio chirurgico, ed essendo attraversato da energia, l'ultimo indumento di Bowen era troppo resistente per un approccio non violento. Doveva scioglierlo lui, e se lo avesse fatto Lotor gli avrebbe mostrato un altro dei suoi trucchetti: il corpo del ragazzo si ricoprì i un sottile strato di oscurità, come la distorsione di una tv statica ma completamente nera, poi scivolò fuori da quell'involucro come se fosse un bozzolo magico che si richiuse alle sue spalle: il risultato fu che una figura annerita ed energetica rimase sulla sedia ammanettata e con ancora indosso i vestiti, mentre Lotor fu finalmente libero di muoversi e di alzarsi dalla sedia mostrandosi completamente nudo con la sua verga in tiro e quel fisico scolpito nel marmo che lo caratterizzava. Per evitare che Bowen non seguisse il suo esempio, Rakhna si trasformò in una corda oscura che andò a rinforzare le manette del demonietto, in modo che risultasse impossibile spezzarle. A quel punto Lotor si sarebbe inginocchiato davanti a Bowen osservando con attenzione la fattura del suo compagno di giochi. Davvero niente male, abbastanza da suscitare la curiosità di Lotor: assaggiandolo più volte l'apprendista aveva capito alcune cose di quel corpo, non del tutto demoniaco ma oramai distante dall'essere umano... chissà che interessante oscurità poteva distillare da lui.
    Dimmi la verità... tu non sei un vero demone, non è così? Sei uno che ha giocato troppo con la magia nera e si è scottato... io sono uno studente della materia, non saresti capace di tenermelo nascosto, perché non mi racconti cosa hai combinato?
    Iniziò a parlare portando una mano sulla coscia di Bowen, mentre con la destra iniziava a solleticare la sua verga, muovendola lentamente e stringendola con la dovuta pressione. Iniziò a masturbarlo molto lentamente con movimenti rotatori del polso, così da rendere il movimento più deciso. Non lubrificò in alcun modo la mano, assicurandosi il massimo della frizione, voleva prima di tutto assicurarsi che Bowen sentisse a dovere tutte le sue abilità, ma soprattutto che percepisse l'oscurità che Lotor gli stava offrendo attraverso il tocco. proprio come aveva fatto col suo collo e i suoi capezzoli, Lotor iniziò a mordicchiare e baciare la parte bassa del suo membro, leccandolo lentamente e avvicinandosi ai suoi testicoli per poterli rendere il più turgidi possibile, fissandolo dritto negli occhi in attesa di una risposta.
     
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    Probabilmente Bowen non sarebbe stato granché d'accordo con l'idea che Lotor si era fatto di lui e della sua sessualità ma, poiché questi si era ben guardato dal comunicargliela e il bacio che gli stava donando era particolarmente piacevole, il demonietto si godette le sue labbra con una naturalezza e un piacere che stupì lui per primo. Certo, da quando la sua anima si era fusa con quella del demone aveva iniziato a guardare con occhi diversi gli altri maschi, eppure questo non aveva mai portato a nuove esperienze, sia perché lui non si era mai sognato di fare il primo passo e sia perché chi lo faceva finiva per suscitare la sua irritazione, ancorato com'era la pregiudizio che un uomo ci provasse con lui solo e soltanto per via del suo aspetto giovanile e delicato. Invece, con quel ragazzo le cose erano andate diversamente e, benché all'inizio avesse preso la situazione come un gioco, adesso che aveva saggiato l'abilità di quella bocca e che aveva avuto davvero un'erezione si stava convincendo sempre di più che poteva lasciarsi andare e divertirsi senza troppo preoccuparsi del sesso di chi gli dava piacere, sebbene non fosse per nulla intenzionato a spingersi dove probabilmente Lotor voleva arrivare.
    Così si godette quelle labbra morbide e succhiò abilmente, con metodica cura quella lingua piacevole ma decisamente più corta della sua, prima di allontanarlo con una lieve pressione del piede sul suo ventre, allo scopo di provocarlo un po' e stabilire, inoltre, fin dove lui fosse disposto ad arrivare pur di averlo. In tal senso, apprezzò il sorriso divertito che gli rivolse e il modo in cui si leccò le labbra, prima di mordersele come se non volesse farsi sfuggire neanche una goccia della sua saliva, tanto che gli rispose con un ghignetto più malizioso che provocatorio. Naturalmente ciò non significava affatto che non intendesse più provocarlo, dato che aveva appena schiuso le morbide labbra bluastre per lanciarle una frecciatina, quando i capelli del giovane si sollevarono appena e percepì chiaramente dell'energia crepitare da lui, prima di ritrovarsi nuovamente vicinissimo al suo volto. Lo guardò per qualche istante sorpreso, prima di scoppiare in una leggera risata: - Sai che se non avessi il cazzo in tiro, tutta questa storia della telecinesi e del parlarmi vicinissimo sarebbe da film horror di serie B? - gli soffiò sulle labbra, senza lesinare un tono divertito ma comunque caldo, eccitato. - Comunque... non sai che si dovrebbero usare le protezioni anche per il sesso orale? - continuò con una nuova domanda, stavolta sussurrò con un tono meno divertito e più languido, in cui avvicinò ulteriormente le sue labbra a quelle del ragazzo fino a sfiorargliele, prima di ritrarsi per quanto gli consentiva la sedia e tornare a ghignare malefico. - Però, visto che ci tieni tanto... ti accontento. - concluse, dissipando l'oscurità che gli copriva l'asta ma soltanto quella, rendendo quei già fin troppo aderenti slip un intimo davvero perverso, in cui il membro sarebbe risultato scoperto fin quasi alla base mentre tutto il resto, gonadi comprese, sarebbe rimasto protetto da quel robusto velo d'energia.
    Stava osservando il volto di Lotor per scorgervi un po' di delusione o, meglio ancora, un po' d'infuocata determinazione quando venne sorpreso da un trucco che non avrebbe mai immaginato: il corpo del giovane venne ricoperto da un lieve strato di oscurità che, però, non era concreta, tangibile come quella che formava il suo intimo ma appariva più simile a della pura energia, energia da cui emerse come una farfalla dal suo bozzolo... ovviamente completamente nudo. Ciò che, però, attirò i suoi sguardi sorpresi e ammirati non fu (per sfortuna di Lotor) quel corpo statuario e finemente cesellato o, meglio ancora, quella grossa erezione pulsante bensì proprio la sagoma da cui era emerso, la quale non solo era rimasta perfettamente intatta ma sicuramente conteneva i vestiti pronti ad accoglierlo non appena avrebbe voluto ritornare al suo posto.
    Percepì anche dell'energia crepitare attorno alle sue manette e, dunque, alle sue mani e la sua espressione curiosa si fece nuovamente divertita, dato che i timori di Lotor non potevano essere più infondati di così: non aveva alcuna intenzione di liberarsi, anzi non vedeva l'ora che si mettesse all'opera. - Te lo devo concedere: conosci un sacco di trucchi interessanti, anche se oscillano tra quelli di un film horror poco ispirato... o a quelli di un porno gay molto fantasioso. - ridacchiò, mentre l'osservava compiaciuto accovacciarsi tra le sue gambe, apparentemente pronto a tener fede alla parola data.
    Accennò un morso al labbro inferiore, fremendo appena nel sentire quella mano grande, calda afferrargli l'asta e iniziare una lenta, piacevole stimolazione. - Ah, ecco come fai a sapere certi trucchetti... sei una specie di stregone? - domandò, con la stessa tranquillità e freschezza di chi chiede l'ora a uno sconosciuto, anche se la sua voce risultava appena arrochita dal piacere. In realtà, anche se era stato bravo a non darlo a vedere, la domanda di Lotor lo aveva un po' sorpreso e, per un attimo, reso indeciso: non che avesse alcun problema a raccontare la sua storia, perlomeno omettendo i particolari più cruenti del suo passato, però non gli andava di rivelare che lavorasse per il Vaticano... quindi optò per un approccio un po' vago. - Comunque, io sono più... grande di quanto non sembri a un primo sguardo. - naturalmente si stava riferendo all'età ma, a giudicare dal sorrisetto divertito (e anche terribilmente perverso) che gli rivolse, stava alludendo anche ad altro... cosa che Lotor poteva benissimo notare da sé, dato che quella grossa verga azzurra, dalla pelle straordinariamente vellutata e morbida benché turgidissima, la teneva saldamente stretta tra le dita. - E, tempo fa, ebbi dei problemi con un demone che... mh! - ansimò, sorpreso, non soltanto nel sentirsi infondere la stessa, gradevolissima energia di prima ma anche nel percepire la lingua e la bocca del giovane alla base del suo membro, vicinissimo alle gonadi gonfie, che però non sfiorò nemmeno. Bowen si sentì accaldato e, soprattutto, attraversato dal gradevole brivido, fremito del piacere, ma non voleva rendere le cose troppo facili al suo nuovo amico.
    Sai che ti dico? Che ti racconterò soltanto se tu ti darai da fare con la bocca: a ciascuno il suo, no? C'è pure il motto latino, dopotutto... - commentò, premendo appena le cosce tornite, lievemente toniche, contro il suo volto e spingendo lievemente col bacino, come se volesse costringerlo a succhiargli i testicoli, prima di allentare la presa e sorridergli furbetto. Non aveva idea di quale fosse la versione latina ma, a causa del suo lavoro, sapeva che c'era e in quel momento gli parve davvero azzeccato: dopotutto a Lotor spettava proprio di avere la bocca piena... di cosa, lo avrebbe deciso lui.
     
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    Un demonietto pervertito che gli parlava di prevenzione sessuale... quella era senza ombra di dubbio la peggiore pubblicità progresso che avesse mai visto in vita sua, ma gli strappò comunque una risatina divertita. Quel piccoletto amava un pò troppo parlare ma aveva senso del comico, doveva concederglielo. Il giovane apprendista mago sembrava proprio incapace di esercitare il minimo fascino su di lui, ma se non altro ci riusciva la sua raffinata magia, ben più creativa e molto meno banale degli altri manipolatori che si limitavano ad effetti diretti e fin troppo prevedibili. Anche quando si trattava di questo genere di trucchi Lotor amava sfoggiare il suo talento. Non un artista come piaceva definirlo suo padre, ma senz'altro orgoglioso del suo potenziale.
    Hai un modo strano di complimentarti, farò finta che non siano le frecciatine di un nanerottolo con la sindrome di Napoleone...
    A quel gioco potevano giocare in due, ovviamente, non si sarebbe prodigato ad offese troppo fantasiose, piuttosto si limitò a frecciatine argute che sapevano quali tasti toccare. Più di qualche volta aveva messo in evidenza che la sua statura non doveva essere un grande problema, quindi il gay Legolas dei porno di serie B poteva senza dubbio rispondere con stoccate di più alto livello.
    Apprendista stregone, per essere precisi... ma certi trucchi li ho imparati da me. Io eccello in tutto quello che faccio, è questo il mio superpotere.
    Rakhna avrebbe avuto molto da ridire, specialmente mentre Lotor stringeva tra le mani il cazzo di un'altra persona, ma un terzo lanciatore di frecciatine sarebbe stato decisamente troppo. Lotor rimase quindi ad ascoltarlo mentre continuava il suo gaio e abile massaggio, attendendo pazientemente una risposta e prestandogli il massimo della sua attenzione, per quanto non riuscì a non apostrofare le parole del piccoletto con una risposta che di tagliente aveva ben poco, quanto più il tono sembrava arreso.
    Grande non significa niente per me, né in senso retorico, né in senso letterale...
    Lotor viveva all'ombra di un maestro delle arti oscure, cultista di altissimo livello, gigantesco e montato su una massa di muscoli d'acciaio tenuti perfettamente allenati accompagnati da una parlantina sciolta e un fascino unico al mondo. Chiunque, di fronte ad un Carnovash, sembra piccolo. Chiunque. La lingua di Lotor sembrò zittire l'interessante storia di Bowen proprio mentre stava per diventare più interessante, la cosa indispettì Lotor che si ritirò con la lingua e lo guardò con aria perplessa, come se fosse scontato quel risultato. Ma effettivamente la proposta del demonietto poteva rendere più interessante la storia da raccontare, e non gli dispiaceva sentire la sua voce spezzata dai gemiti di piacer,e quindi l'espressione divenne ben presto maliziosa, e decise di accontentarlo.
    D'accordo... ma farai bene a non fermarti, sono un tipo molto curioso...
    A quel punto non perse ulteriore tempo a parlare, a differenza del suo compagno di giochi non aveva così tanto diletto nello sciogliere inutilmente la lingua, e si prestò piuttosto ad un lavoro ben più piacevole. La forma e il colore di quel sesso erano decisamente particolari, non poteva negare che lo trovasse invitante sotto diversi aspetti, ma volle comunque assicurarsi di avere il massimo della sua attenzione continuando a masturbarlo alla base mentre si avvicinava con le labbra a lui. Leccò la punta quel tanto che bastava per inumidirla, poi lo chiuse tra le sue labbra iniziando a massaggiarlo come se lo stesse baciando. Iniziò così, gradualmente, per fargli capire che se voleva sentirlo andare oltre, doveva continuare con la sua storia.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    A voler paragonare quel tentativo di seduzione a una sorta di competizione sportiva, allora non ci si potrebbe esimere dal definire Lotor come un outsider che ce l'aveva fatta: pur partendo, infatti, da una posizione sommamente sfavorevole era riuscito dapprima ad accattivarsi la simpatia del demonietto e, poi, persino la sua parziale accondiscendenza su certe pratiche. Persino quando gli ribatté con una frecciatina sulla sua altezza, Bowen, anziché infuriarsi come suo solito, aveva sorriso sinceramente divertito e gli aveva rivolto uno sguardo brillante, quasi a complimentarsi per il suo spirito e per il filo da torcere che gli stava dando. - Chissà, magari ti potrebbe pure convenire che io faccia finta di essere Napoleone: mi dicono che gli piacesse cavalcare... - replicò, come suo solito deciso ad avere l'ultima parola e soprattutto a fargli venire il dubbio che, dopo quel lavoretto di bocca, avrebbe preteso qualcos'altro... magari proprio quello che il giovane, invece, avrebbe voluto chiedere per sé. Probabilmente, però, Lotor possedeva abbastanza ego e faccia tosta per non considerare nemmeno una simile possibilità e, in effetti, dal modo in cui sfoggiò la sua sicurezza come un pavone con la sua ruota, Bowen capì che picchiare su quel punto avrebbe sortito ben poco effetto... benché questo non l'avrebbe certo dissuaso dal continuare, beninteso!
    Si limitò, dunque, a inarcare un sopracciglio decisamente scettico e a sorridergli come suo solito, prima di riservargli un commento tra il derisorio e il malizioso: - Wow, un superpotere degno di Superman! Scommettiamo, però, che la tua kriptonite è blu? - forse avrebbe aggiunto anche una battuta sul suo essersi definito un apprendista stregone, del tipo che lui non "avrebbe fatto un incantesimo per far scopare qualcun altro" (denotando, tra l'altro un'insospettabile conoscenza di molti classici dell'animazione) ma il tono un po' mesto con cui rispose alla provocazione sulle dimensioni del suo membro gli fece cambiare idea; Lotor pareva un tipo sicuro di sé fino alla nausea, quasi peggio di lui da quel punto di vista e una risposta simile proprio non se la sarebbe mai aspettata: perciò lo guardò tra il curioso e l'interrogativo ma, poiché non voleva toccare nervi scoperti o risultare invadente, non gli chiese nulla e soprassedette.
    Anche perché le cose si stavano facendo decisamente interessanti e non aveva voglia di chiedergli la storia della sua vita, dopotutto era lui a dover raccontargli la sua! Così, accolto il suo benestare e, soprattutto, il suo invito a continuare con un sorriso, si schiarì appena la voce godendosi le delicate e piacevoli attenzioni della sua lingua sulla sua cappella. - Mh, allora, stavo dicendo? Ecco, sì: c'era questo demone con cui ho avuto un problema... e il problema, precisamente, era che mi voleva ammazzare. - spiegò, spingendo lievemente in avanti il bacino per poter meglio premere il glande sulle sue labbra e così invitarlo ad accoglierlo tra di esse. - Il bastardo aveva una spada maledetta o incantata, in ogni caso bastava che graffiasse uno per risucchiargli l'anima e farlo cadere in coma. Io non ne sapevo nulla e mi aveva già fregato, se non fosse stato per... - come definire la sua adorata Krolia? Visto che stava sorvolando sulla sua identità e sul suo lavoro al Vaticano, decise di rimanere vago anche su di lei e, soprattutto, per far passare quella pausa non come una titubanza bensì come una "protesta" per come il giovane stregone stava assolvendo al suo compito: sollevò, infatti, la gamba destra come se dovesse accavallarla sulla sinistra, però non fece nulla di simile e letteralmente imprigionò il capo del ragazzo tra il polpaccio e la coscia tonici, spingendolo così non senza una certa violenza contro il suo cazzo, anche se però non glielo fece prendere fino in gola, lasciandogli così la possibilità di gestire la cosa con una certa libertà.
    Così va meglio. Che ti stavo, mh... dicendo? - una domanda retorica, ovviamente, dato che non poteva avere risposta... anche se, dallo sguardo intenso, penetrante che gli rivolse, sembrava proprio che se ne aspettasse una. - Ah, ecco: sarei stato fregato se non fosse stato per una mia amica che mi ha salvato e... beh, dammi un incentivo per continuare. - ecco perché non gli aveva affondato tutto il cazzo nella gola fin da subito: voleva che vi ci soffocasse lui, sua sponte! Lotor avrebbe accettato una simile sfida?
     
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