I miei adorabili bambolotti

x Yuru e Kira

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    Il bacio di Bowen lasciò intendere benissimo che non era alle prime armi e che quel monellaccio sicuramente aveva già avuto a che fare con altre donne, probabilmente non essendo umano aveva più anni di quelli che sembravano, infondo gli aspetti dei demoni erano molto diversi rispetti a quelli umani. Hilda continuò a masturbare i due ragazzi attendendo le loro risposte. Il primo a rispondere fu Enas che le suggerì di dare manforte alla sua politica di convincimento dato che gli era sembrato che Bowen fosse ancora molto restio a collaborare. Le sue parole potevano avere più di un modo per essere interpretate e non aveva ancora idea di cosa volesse dirle esattamente. Poteva sembrare che volesse suggerire di iniziare da Enas così che Bowen capisse che essere un pochino più accondiscendente poteva dare frutti migliori, ma poteva anche sembrare che volesse che iniziasse da lui per fargli capire invece che collaborare dava solo bellissimi risultati. Non fu chiaro, ma non lo avrebbe biasimato dato che li stava distraendo egregiamente con le dita sul loro sesso. Bowen sembrò abbandonare per un momento la sua ostilità decidendo invece di stare al gioco, provando a prendere ancora un poco in giro Enas e suggerire invece ad Hilda di prendersi cura di lui dato che sicuramente non avrebbe retto il trattamento. A quanto pare non le servì alimentare ancora la competizione fra i due perché già fra di loro si sentivano rivali per le attenzioni di Hilda. La vampira infatti faticò parecchio a trattenere una risatina compiaciuta.
    Uhm.. così però siamo ancora punto e a capo, non so chi scegliere per prima. intensificò la masturbazione, accelerando il ritmo con la mano e stringendo un pochino le dita così da far crescere in loro il piacere e rendere i loro sessi il più duro possibile e quando si sentì soddisfatta mollò improvvisamente la presa, lasciandoli insoddisfatti.
    Mi è venuta un'idea. affermò con il viso raggiante ed entusiasta. Senza nemmeno chiedere il permesso, Hilda afferrò Bowen e poi Enas trascinandoli sul letto come se fossero stati due bambolotti, cosa che in effetti ci somigliavano molto in quel momento dato che aveva i movimenti del corpo parecchio limitate. Li posizionò tutte e due in orizzontale, sdraiati a pancia all'aria, incrociando le loro gambe in modo che i loro bacini fossero molto molto vicini, ma con le teste rivolte ai lati opposti. I due ragazzi avrebbero sentito chiaramente i loro testicoli venire a contatto. Hilda si posizionò al loro fianco proprio al centro fra di loro, canticchiando allegramente con la bocca chiusa mentre si posizionava al meglio sdraiandosi a pancia in giù. Afferrò le loro erezioni e li avvicinò tenendoli rivolti verso l'alto ma a stretto contatto, come se avesse preso due matite contemporanemente. A quel punto la differenza di stazza era molto più evidente ma ad Hilda non importava, conosceva vari giochetti da poter fare anche con peni meno dotati, infondo ciò che aveva più importanza per una donna era che fosse durissimo, ed Enas sembrava decisamente non mancare da quel punto di vista. Sapeva che probabilmente a loro due non avrebbe fatto molto piacere sentire un contatto così diretto fra i loro sessi, ma Hilda non avrebbe permesso loro di perdere virilità iniziando di nuovo a masturbarli con le mani chiuse attorno ai due membri così da poter far sentire le loro pulsazioni anche uno contro l'altro. Ghignò divertita godendosi le loro prime reazioni a quel trattamento, ed ignorando volutamente possibili lamentele.
    Ho deciso di saggiarvi tutte e due insieme! fece allegra come se si stesse apprestando a fare un gioco divertente. Poco dopo si avvicinò anche con il volto e senza tanti complimenti posò le labbra contro le cappelle dando prima un lieve bacio per poi tirare fuori la lingua e stuzzicarli con movimenti piccoli e studiati facendola scorrere sopra la superficie di entrambi. Frappose poi la lingua fra le due erezioni, leccandoli lascivamente verso il basso, fino a raggiungere il morbido scroto per poi tornare verso l'alto. Li strinse poi uno contro l'altro ed allargò la bocca il più possibile per poterli accogliere nella cavità orale, mugugnano eccitata a quella sensazione. Era da molto molto tempo che non aveva avuto modo di divertirsi con due ragazzi contemporaneamente, e adesso che erano nelle sue mani aveva tutte le intenzioni di prosciugarli fino all'ultima goccia di seme. Intanto lei si gustò quelle erezioni inondandoli di saliva in quel modo lascivo e perverso. Dopo averli provati insieme in bocca si rese conto che non riusciva a succhiarli bene, e dovette tirarli fuori, osservandoli davanti alla sua faccia divertita. Li provò separatamente, succhiò prima quello di Enas lasciandolo scorrere in bocca fino alla base, poi fece lo stesso con quello di Bowen eccitandosi nel sentirlo fino infondo alla gola. Tornò poi di nuovo a tenerli vicini, giocando con la lingua contro di le due erezioni, alternandosi alla masturbazione con le mani, con la bocca sulle punte. Hilda si stava prendendo il suo tempo, sentendosi sempre più fradicia di umori fra le gambe.
     
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    Enas avrebbe dovuto aspettarsi le posizioni di entrambe le persone insieme a lui, ma forse l'eccitazione gli aveva giocato un brutto tiro, perché rimase stizzito nei riguardi di Bowen e stupito per Hilda. La reazione alla recalcitranza del demonietto fu come quella di un bambino che vedeva i suoi piani andare in fumo per i motivi più venali, ma non ebbe tempo di protestare perché subito la donna prese in mano la situazione, in senso alquanto letterale. Enas aveva appena le forze per muovere la testa e guardare il suo membro, insignificante rispetto a quello dell'ex alleato, venire preso insieme a quell'ultimo nella mano di Hilda. Il piccoletto aveva ben poche speranze di resistere alla mano morbida e liscia della vampira, che gli stava accarezzando la sua intera erezione; non che ci volesse molto d'altronde. Enas strinse i pugni sul letto, richiamando ogni goccia della sua energia per resistere a quell'assalto e non venire come bambino. Sbiaditissime stringhe di potere, a malapena visibili, apparvero sulle dita irrigidite e diedero un minimo di sollievo al ragazzo, che pur sentendo il piacere salire dalle sue intimità, non aveva più l'impellente necessità di esplodere in un orgasmo. Probabilmente questo poteva essere considerato barare, ma Enas non voleva perdere in modo così plateale! Anche quando Hilda avesse gustato con la sua bocca entrambi i membri le imbarazzanti differenze di misura avrebbero reso lo stimolo al pene di Enas una materia ben più complicata, visto che leccare il suo voleva dire leccare inavvertitamente anche quello di Bowen. Cionondimeno il piacere c'era e per il ragazzo gestirlo era una grande impresa, richiedente forza di volontà e costanza, cose difficili da trovare quando si è attaccati a quel modo da una tale bellezza...ma Enas non era tipo da arrendersi così facilmente.
    E' fantastico....è davvero incredibile, Hil-!
    Il tentativo di lecchinaggio venne interrotto dall'improvvisa attenzione di Hilda nei confronti del piccolo membro di Enas, che dentro la sua bocca pareva una piccola ed adorabile caramella da gustarsi pian piano. Il ragazzo strinse i denti e le mani, tentando di concentrarsi su qualsiasi cosa che non fosse la lingua di Hilda scorrere su di lui, le sue dita, cercando di non abbassare lo sguardo per guardare quella bella donna dare così tante attenzioni ad piccoletto insignificante come lui....e questi pensieri servivano solo ad eccitarlo ulteriormente. Si morse la lingua nel tentativo di distrarsi, ma il sapore metallico del sangue fu un insignificante palliativo che servì solo come rumore di fondo. Le sue anche già cercavano di muoversi, ma essendo prive di energia non potevano, mandando segnali confusi al cervello, tanto per aggiungere ronzio sensoriale al povero ragazzo, che quando Hilda ebbe finito aveva la punta della sua erezione ricoperta di saliva e presperma, ed una gocciolina solitaria, bianca, di sperma. Era sull'orlo dell'orgasmo, ma ebbe modo di riprendersi un poco, guardando Bowen subire un trattamento simile. La vittoria non era più molto certa, ma Enas avrebbe dato tutto sé stesso, anche se ciò significava terminare quella notte svenuto e senza energie.
     
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    La mano di Hilda era paradisiaca e adorava il modo in cui glielo strizzava di tanto in tanto con le dita, così come gli piaceva tutta la perizia e forza che ci metteva: era una masturbazione intensa, perversa e osservarle le tette ondeggianti per via del movimento delle braccia la rendeva ancora migliore.
    Se potessi muovere le braccia non avresti bisogno di scegliere, Occhibel-ehi! Che diamine fai? - sbottò, sorpreso e anche un po' irritato perché quella piacevolissima stimolazione si era interrotta sul più bello, con la vampira decisa a cambiar loro di posto e di posizione. Bowen non apprezzava particolarmente l'idea di essere sballottato di qua e di là come una bambolina, anche se era disposto a non protestare troppo purché la sua erezione, più gonfia e dura che mai, ricevesse il sollievo promesso... almeno finché non intuì le intenzioni della donna. Non appena, infatti, le loro cosce furono incrociate, avvicinando notevolmente i loro bacini, il demonietto esplose in una decisa protesta: - Aspetta! Niente cose da ga-cazzo! Porca puttana! - proteste che non servirono a nulla, dato che prima ancora che riuscisse a completarle, le loro gonadi e poi le loro aste furono a contatto. In realtà, non fu poi così male come temeva, dopotutto le gonadi di Enas erano lisce come le sue, anche se più piccole e, soprattutto, il suo membro era deliziosamente minuto e bagnato, tale rendere l'iniziare sfregamento tra di essi decisamente piacevole... anche troppo, per i suoi gusti! In effetti, Hilda avrebbe potuto vedere il volto di Bowen stravolto come non lo era mai stato, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, prima di chiuderla in una smorfia di rabbia mista a indignazione, segno che con quel suo gesto l'avesse colpito molto più profondamente di quanto fosse riuscita a fare precedentemente.
    Porca puttana, me la paghi Hilda! Questa me la pagh-ah! Cazzo! - inveì chiamandola addirittura col suo vero nome, dato che, non appena aveva iniziato quelle non veritiere minacce (In realtà, l'unica cosa che voleva davvero fare in quel momento era ficcarle ogni singolo centimetro della sua verga in gola), la vampira gli aveva stretto l'asta assieme a quella di Enas, rinnovando nuovamente quella piacevole sensazione di sfregamento e contatto che tanto lo metteva a disagio e lo irritava. Non ebbe modo, però, di continuare con le sue proteste perché Hilda, dopo averli masturbati assieme in modo che sentissero l'uno le pulsazioni dell'altro (Ed Enas poteva anche avere una virilità minuta ma, dannazione, quant'era duro!), li prese in bocca entrambi; Bowen non si aspettava minimamente un simile risvolto, né che la vampira potesse riuscire a fare una cosa simile, ma il solo sentire su di sé quella lingua bollente e poi, improvvisa, la stretta perversa della sua bocca, delle sue labbra piene, gli provocò una tale scarica di piacere da far pulsare il suo membro violentemente, mentre un rivolo di liquido preseminale sgorgava copioso dalla punta e andava a sporcare tanto Hilda che il membro del suo "amico".
    In quel momento, rabbia e piacere si mescolarono assieme e il bisogno di afferrarle le corna e scoparle la gola con furia, sbattendole le gonadi sulle labbra, sul mento si fece impellente e il suo corpo, impossibilitato a eseguire gli ordini che le sue emozioni, i suoi desideri gli impartivano, prese a contrarre i muscoli senza motivo, mostrando così a una (probabilmente) compiaciuta vampira che a pulsare e a fremere non era soltanto il cazzo che teneva fino in gola, bensì tutte le membra del demonietto, dagli addominali ai glutei, passando per i bicipiti e le cosce. - Nhgg! Cazzo, cazzo! Succhialo! Succhialo di più, di più! - ringhiò, provando con tutte le sue forze a muovere quantomeno il bacino per spingersi più a fondo nella sua gola, ma senza altro risultato se non qualche fremito che attraversò tutto il suo corpo e a un aumento illimitato della sua frustrazione, che adesso gli imponeva di cercare ancora più furiosamente quell'orgasmo tanto desiderato eppure, ancora, troppo lontano. L'eccitazione subì un'impennata tanto violenta che il suo membro, già enorme, si gonfiò ulteriormente e crebbe di qualche altro centimetro in lunghezza, mentre il calore suo e di quelle gonadi gonfie si faceva davvero rovente, come se Hilda fosse riuscita ad accendere del tutto la sua natura demoniaca.
    Qualche gemito rabbioso gli scappò dalle labbra e lui, immediatamente, si morse il labbro inferiore per soffocarlo con non troppo successo cosicché, quando la vampira avrebbe sollevato la testa per guardarlo, l'avrebbe trovato col volto travolto dal piacere e dall'ira, con una sorta di broncio quasi infantile per via del modo in cui cercava di reprimere i gemiti e, soprattutto, con gli occhi totalmente incendiati dalla bramosia che la guardavano rapaci e rabbiosi insieme... e con quell'enorme verga prossima all'orgasmo che, però, pulsava ancora ostinata.
     
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    Le reazioni dei due ragazzi erano semplicemente deliziose per Hilda. Erano agli antipodi e proprio per questo riusciva ad apprezzare sia la sfacciataggine di Bowen che ostentava il suo essere abituato a certe cose, che la timidezza di Enas che cercava in tutti i modi di non venire subito. Hilda riusciva a sentire il membro di Enas farsi più duro e pulsare sempre più forte fra le dita, percepì anche che stava usando i suoi poteri, sebbene non conoscesse bene i suoi effetti e come funzionava, avendo il suo membro fra le dita poteva sentire sotto pelle l'energia scorrere in lui e rendere quindi quella carne sempre più irresistibile. Le reazioni dei due ragazzi quando li spostò per metterli vicini divertì moltissimo la vampira, soprattutto la reazione spaventata e sorpresa di Bowen che non si aspettava di trovare piacevole il contatto fra i due sessi maschili. Hilda non riuscì proprio a trattenere una risatina divertita che crebbe quando Bowen le disse che gliel'avrebbe fatta pagare.
    Oh suvvia che sarà mai? Prendi esempio da Enas che sembra molto più sicuro della sua sessualità. affermò per poi tornare di nuovo a dedicarsi alla degustazione di quei due membri eccitatissimi. Adorava sentirli irriggidirsi, era ben consapevole che avrebbero voluto muoversi così da chiederle molto più piacere, sentire la sua gola, la sua lingua. Non li avrebbe ancora liberati dal suo gioco, non ancora, voleva giocare il più possibile con loro così da accrescere sia la loro brama che la loro "rabbia" nei suoi confronti. Tuttavia non si fece pregare, leccandoli e succhiandoli con un ritmo altalenante, per sentirli gemere e annaspare aria. Ovviamente non perché voleva compiacerli, semplicemente per giocarci e sfogare la sua vena perversa. Guardò maliziosa Enas quando notò una goccia perlacea sulla punta, era chiaro che si stava trattenendo fino allo spasimo per non venire e scoprire che voleva assolutamente non essere da meno a Bowen la intenerì e deliziò allo stesso tempo. Posò la punta della lingua contro quella goccia per romperla e farla scorrere lungo la carne del giovane per poi rincorrerla con le labbra e catturarla mentre succhiava la carne del giovane, arrivando a prenderlo tutto in bocca fino a toccare con il naso il ventre e sentire contro le labbra i suoi morbidi testicoli. Anche Bowen sembrava scivolare sempre di più nel piacere e lo riuscì a notare sotto le proprie dita e nella propria bocca che si faceva più duro e più grosso. Al punto che Hilda si chiese seriamente come diamine facesse a nascondere quella roba dentro ai pantaloni. Anche su di lui provava la sua consistenza infilandoselo in bocca, giocandoci sopra con la lingua, soffocandosi con la sua mole mugugnando sempre più eccitata. E dopo averli gustati entrambi tornò di nuovo a masturbarli deliziandosi con la saliva che impiastricciava le dita ed i loro membri.
    Siete così duri ragazzi, sembrano voler esplodere. Non trattenetevi... abbiamo tutta la notte davanti. fece con voce suadente e maliziosa, avvicinandosi con il busto per poter usare i suoi seni, intrappolando le due erezioni fra di esse; erano abbastanza grandi da poterli circondare entrambi e avvolgerli in un morbidissimo abbraccio.
    Voglio vedervi venire, voglio vedere chi schizzerà più in alto. Il vincitore avrà una dolce ricompensa. fece con tono giocoso, iniziando a masturbare le due erezioni con movimenti lenti dei seni, schiacciandoli contro di essi, poi di tanto in tanto abbassava la testa per immergere la faccia fra i seni e raggiungere con la lingua le due cappelle per stimolarle con rapidi tocchi, circondando con la lingua quanta più carne possibile così da lubrificare e allo stesso tempo leccare le due erezioni. Avrebbe intensificato le stimolazioni intenzionata a farli venire con i suoi seni. Non si sarebbe fermata fin quando non avrebbe sentito i primi schizzi di sperma arrivarle sulla lingua e nella bocca. Solo quando sarebbe successo avrebbe stretto i seni ed avrebbe allontanato la testa per poter guardare con i suoi occhi il getto bianco e decretare quindi l'altezza massima a cui sarebbe arrivato.
     
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    Le parole di Hilda erano una dolce pioggerella rinfrescante dopo una torrida giornata di sole, Enas poteva venire a piacimento, ed anzi la sua dedizione nel trattenersi sarebbe stata ben premiata: come una bevanda frizzante agitata, l'orgasmo del ragazzino schizzò in alto, finendo come una imbarazzante doccia bianca sul corpo del poveretto. L'orgasmo non accennava a fermarsi, ed anzi proseguiva imperterrito, dando ad Enas notevoli spasmi e gemiti, sembrava quasi preso da una strana e piacevole crisi epilettica. I tendini si tiravano, i muscoli andavano in rilievo per svanire un attimo dopo, e le dita artigliavano il nulla, inabili di fare altro, come del resto anche il ragazzetto, che stringeva i denti nel vano tentativo di non emettere imbarazzanti gemiti. Ansimante e con lo sguardo verso il soffitto, concentrato a trovare delle macchie bianche che fortunatamente non c'erano, Enas pensava se questo orgasmo fosse stato affascinante o imbarazzante, tutto dipendeva da quello che avrebbe potuto pensare la loro nuova amica. Era così gentile anche davanti ai modi da troglodita di Bowen, che urlava cose maleducate a non finire...almeno Enas ci provava, a darsi del contegno.
    G-grazie miss....faccio il possibile per com...piacerla...
    Si era comportato così bene per lei, ricevere le sue attenzioni in quel momento era il chiodo fisso di Enas, che non avrebbe sopportato il vedersi togliere le premure di Hilda da un tale primitivo....avrebbe voluto denunciare le iniquità di quel perverso essere arancione al mondo, rivelare di come avesse palesemente pensato di poter traviare la sua purezza sul treno, sotto la maschera di un innocente massaggio che chiaramente avrebbe rimandato ad altre cose ben peggiori...ma Enas era una persona di sani principi, e non avrebbe giocato sporco, almeno non troppo.
    Bowen deve certamente ripetersi che questo nostro contatto non mina la sua supposta eterosessualità, d'altronde dire le cose ad alta voce le fa meglio imprimere nella mente...
    Avrebbe voluto fischiettare un poco per prenderlo ulteriormente in giro, ma l'orgasmo e la sua posizione avrebbero fatto uscire uno squittio imbarazzante...era meglio non esagerare.
     
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    Ormai Bowen aveva anche smesso di protestare per il contatto indesiderato col sesso di Enas, non soltanto perché sapeva che parlare significava esporsi al rischio di gemere senza volere ma perché, soprattutto, la cosa era passata in secondo piano; adesso, infatti, ciò che assorbiva completamente l'attenzione della sua mente e dei suoi sensi, erano le labbra, la lingua, le mani di Hilda. Era il piacere che queste meraviglie, così morbide, così calde, così abili gli davano arbitrariamente e crudelmente, senza regola o costanza, se non quella dei capricci della loro proprietaria. Non faceva in tempo a godere di quella lingua straordinaria, del perverso abbraccio delle sue spire attorno alla sua asta pulsante che, in un battito di ciglia, non c'era altro che fredda aria a graffiarlo o, se era fortunato, il fin troppo lieve palliativo delle sue dita. Un quadro già terribilmente frustrante, insomma, che veniva ulteriormente peggiorato dall'immobilità quasi totale a cui era costretto: l'unica cosa che potevano fare i muscoli delle sue braccia, delle sue gambe era di contrarsi spasmodicamente e senza costrutto, mentre le labbra di Hilda abbandonavano la sua verga per andare a deliziare e, insieme, torturare quella di Enas; il semplice pensiero di ciò che avrebbe potuto farle, che le avrebbe fatto se soltanto avesse potuto muovere le braccia lo tormentava terribilmente e, come stilettate, si aprivano nella sua mente l'immagine di lui che le afferrava la nuca o le corna e, senza alcun riguardo, le affondava in gola tutta l'asta turgidissima, sbattendole le gonadi gonfie contro le labbra, contro il mento. Le avrebbe scopato la gola come se ne andasse della sua vita... peccato che non poteva farlo e immaginarlo non rendeva che più amaro e frustrante quel momento.
    Era così eccitato e arrabbiato che, quando finalmente tornò ad accoglierlo nella sua gola, succhiandolo e mugugnando eccitata, dimenticò ogni suo proposito e gemette con forza, liberamente, come se fosse stata una liberazione... almeno finché, di colpo, non si staccò finanche dalla sua cappella: a quel punto il gemito divenne un ringhio e riaprì, infuriato, gli occhi che fino a un attimo prima aveva socchiuso per via del piacere. Stava per dirle qualche parola (Sicuramente non delle parole gentili) ma la vampira fu più veloce a circondare la sua verga e quella di Enas con i suoi magnifici, morbidissimi seni, tanto che il demonietto trasformò l'espressione furiosa in una sorpresa e, un attimo dopo, immensamente soddisfatta. - Trattenermi? Mh... io voglio farti la doccia, Occhibelli! Dacci dentro! - affermò e, benché stesse sorridendo birbante come suo solito in quel momento, non appena Hilda iniziò a masturbarlo con quelle meraviglie, si morse il labbro inferiore del piacere e mugolò soddisfatto, socchiudendo nuovamente gli occhi e godendosi finalmente delle cure adeguate.
    La vampira ci sapeva fare sicuramente, perché bastarono pochi tocchi di quella lingua fantastica, unita a quei seni senza paragoni, perché Bowen sentisse acuirsi, improvviso, il piacere. Purtroppo non poté muovere i fianchi per soffocarla con la sua carne ma, anche così, la vampira avrebbe potuto accorgersi del suo orgasmo imminente da com'era teso il suo corpo e, soprattutto, da come la sua verga fremeva violentemente, come se fosse impazzita. Un gemito intenso, rumoroso gli scappò dalle labbra quando esplose il primo fiotto, direttamente nella bocca della vampira, subito seguito da molti altri, tutti terribilmente copiosi. Bowen diede fede alla sua parola, in effetti, perché non solo quell'orgasmo fu lungo e incredibilmente copioso, ma i fiotti raggiungevano una tale altezza da ricadere sulla vampira come una perversa pioggia, tanto che in breve tempo si sarebbe trovata i seni, il volto e finanche la schiena ricoperta dal suo bollente piacere. Piacere che era stato così intenso da non avergli permesso fatto minimamente caso di notare chi fosse riuscito a schizzare più in alto... di certo, se Enas lo aveva battuto, doveva aver raggiunto un'altezza davvero spettacolare perché lui non si era minimamente contenuto.
    Quando l'orgasmo si esaurì, un'eternità dopo, Bowen era rilassato, con la pelle lucida perché velata di sudore e gli occhi socchiusi... ma Hilda avrebbe potuto sincerarsi del fatto che non gli era minimamente bastato sia grazia al suo membro, più duro ed enorme che mai e, soprattutto, dallo sguardo che le rivolse subito dopo, aprendo gli occhi: uno sguardo famelico, bruciante di desiderio. - La cosa che voglio imprimere in questo momento non è la mia memoria, Enas... - neppure guardò il suo ex collega per rispondere alla sua provocazione, poiché i suoi occhi si mantennero fissi, bramosi, su quelli della vampira. - ...ma quella di Hilda. Voglio imprimermi per bene nella tua testa e voglio farlo col cazzo con cui ti soffocavi fino a un attimo fa. Fammi muovere e la ricompensa l'avrai tu. - fu volgare, forse persino arrogante ma fu anche terribilmente sincero: in quel momento non desiderava altro che scoparla fino a farla impazzire ed era assolutamente certo di riuscirci.., se soltanto lei glielo avesse permesso. - Quanto a te, Enas, visto che mi sembri impaziente di leccarla per bene, perché non inizi adesso? Mi pare che sia un po' sporca... - si rivolse finalmente al ragazzo, rivolgendogli un ghigno davvero da schiaffi e dandogli, neppure sottilmente, del lecchino. Chi avrebbe deciso di premiare, Hilda?
     
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    Sentire le reazioni di quei due ragazzi era uno spettacolo meraviglioso agli occhi di Hilda, vederli impossibilitati a muoversi ma sentire e vedere i loro muscoli contrarsi continuamente per gli spasmi di piacere deliziavano le sue fantasie. La faceva sentire imbattibile, padrona delle sue piccole prede. Enas sembrò felice di sentire Hilda dirgli di non trattenersi, mentre Bowen come al suo solito dovette dare aira alla bocca, irritando un poco Hilda poiché continuava a chiamarla "occhibelli" nonostante prima l'avesse chiamata per nome, anche se per un impeto di rabbia. Cercò di non dargli perso dedicandosi totalmente alle due verge che iniziarono a pulsare sempre più forte fra i suoi seni. Continuò a leccarli per aiutarli ad arrivare all'apice e quando sentì i primi fiotti direttamente nella sua bocca, ne saggiò una piccolissima parte prima di lasciare che il getto si liberasse in aria davanti alla sua faccia, schizzando verso l'alto. Li aiutò afferrandoli di nuovo con le mani e masturbandoli mentre venivano, così da poter vedere al meglio quale dei due getti arrivasse più in alto in quella perversa gara. Fu bellissimo scoprire che anche Enas aveva prodotto un sacco di sperma e quasi quasi si pentì di non averli potuti sentire direttamente nel suo corpo. Il loro seme le finì sul volto, sui seni, e qualche goccia sicuramente anche sulla schiena. La vampira iniziò a ridacchiare divertita e rallentò sempre di più la masturbazione accompagnando fino all'ultimo fiotto i due ragazzi, fermandosi quando ormai avevano finito. Le sue dita erano imbrattare di seme e guardò i due ragazzi con un ghigno compiaciuto. Lasciò che si punzecchiassero ancora a vicenda, divertendosi nello sentire la loro rivalità che non era minimamente stata abbandonata. Visto che nessuno dei due disse nulla, intuì che non erano riusciti a vedere chi avesse vinto.
    Eh no Schlumpfe! Decido io quando potrete muovervi di nuovo. Siete i miei adorabili bambolotti, ed i giocattoli non si muovono, giusto? affermò per poi lasciarsi andare ad una piccola risata inquietante. Potevano dire tutto ciò che volevano, ma la realtà era che a dirigere i giochi sarebbe stata sempre Hilda e lei ne era totalmente consapevole.
    Adesso però mi mettete in difficoltà, siete pari. Avete schizzato fino allo stesso punto più o meno. dichiarò mentre le sue mani scendevano a massaggiare i loro testicoli delicatamente avvicinando di nuovo la bocca prima al membro di Bowen raccogliendo qualche goccia di seme che colava ancora lungo l'asta di carne, poi ripetè lo stesso gesto sul membro di Enas ripulendolo del tutto infilandoselo tutto in bocca. Anche se poteva sembrare strano che si deliziasse con i loro fluidi, potevano arrivare alla conclusione che infondo era un vampiro e che anche il seme era una fonte di nutrimento, sebbene molto meno efficace del sangue. In realtà quei gesti servirono ad Hilda per non far perdere loro il turgore, anche se si meravigliò nello scoprire che non servì impegnarsi anche con il potere per farli rimanere durissimo come rocce. Quando finì di ripulirli si alzò in piedi sul letto, si tolse con pochi gesti le mutandine, poi si portò le mani imbrattate di sperma fra le sue cosce, lubrficandosi con le dita insozzate sia sulla sua parte femminile che sull'ano. Si massaggiò un poco lasciando che i due ragazzi vedessero lo spettacolo osceno. Si spostò a quel punto per frapporre i loro fianchi fra le sue gambe, quindi poggiando un piede per ciascun lato dei loro fianchi. Rivolse le spalle ad Enas sorridendogli maliziosa.
    Schlumpfe continua a prenderti in giro sminendo le tue dimensioni, ma adesso ti rivelo un segreto mio dolcissimo Enas. si abbassò con i fianchi, spalancando le cosce il più possibile. Forse in quel momento poteva sembrare che volesse premiare Bowen dato che poteva vedere il sesso di Hilda umido di umori e sperma sbocciare per l'eccitazione.
    La tua forma e le tue dimensioni, sono perfette per il sesso anale. afferrò di nuovo le loro verghe, e li guidò verso di lei. Indirizzando la cappella di Enas contro la sua corolla di carne, mentre quella di Bowen contro il suo sesso femminile. Non disse altro, si abbassò ancora con i fianchi e si lasciò impalare da entrambi, spingendo fino in fondo, lasciandosi scappare un bollente gemito dalla gola. Rimase un lungo momento ferma con gli occhi chiusi mentre espirava altri piccoli gemiti poiché si godette ogni più piccola pulsazione dei loro membro dentro di lei.
    Aaah fantastico...
     
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    Enas era già pressoché sfinito dopo queste prime interazioni con i duo nuovi amici...avrebbe voluto constatare la situazione di Bowen, ma dalle parole alquanto volgari che ormai erano di casa nella bocca di quel demonietto il ragazzo potè capire che lì dentro quello messo peggio era chiaramente lui. Già stanco morto, impossibilitato a muovere un muscolo (anche quelli che avrebbe potuto, ma la fatica era troppa). In mezzo a questa disfatta coraggioso o folle si erigeva il suo membro, turgido esempio di coraggio di fronte alle avversità. Enas continuava ad ansimare impotente davanti al magnifico spettacolo della donna che si muoveva davanti a lui, dandogli la schiena ma comunque donandogli una splendida visione: poteva vedere il sperma - il suo o di Bowen? - che colava lento sulla pelle di lei. Il contrasto creato dalla pelle scura con lo sperma era quasi inebriante, sembrava una piccola perla che scivolava lungo un declivio....se sono le formazioni naturali fossero sempre state così sensuali, Enas sarebbe andato a passeggiare ben più spesso. Almeno le parole di Hilda lo fecero sorridere un poco, seppur gettando un poco di sconforto sulle sue aspettative con le donne. Sapere di non avere la minima chance era quasi un'aspettativa migliore del poter fare qualcosa, ma solo guardando la schiena della propria compagna. Di certo non era cosa da far notare in quel particolare momento, e di certo non gli dispiaceva: ben presto potè sentire la carne di Hilda stringersi intorno al suo piccolo membro, una sensazione che di certo non sarebbe stata possibile con altri tipi di penetrazione. Enas cercò di alzare le proprie anche per non sembrare completamente inutile, ma ciò non fu possibile, ed anzi risultò in un vibrio di muscoli che avrebbero anche potuto far piacere alla donna che stava penetrando...di certo però un poco di invidia era provata dal piccoletto, che pur potendo ammirare la schiena di Hilda veniva private dell'altrettanto ragguardevole parte anteriore, che Bowen si stava gustando per bene. Avrebbe voluto dargli dei piccoli calcetti, ma il massimo che potè fare fu continuare a muovere le proprie anche, strofinando i propri testicoli con quelli dell'altro ragazzo, in un modo che sperava l'altro avrebbe preso con stizza e disagio. Una piccola ma importante vendetta per l'ego messo a dura prova di Enas!
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    L'orgasmo era stato travolgente e non solo perché a lungo atteso, bramato: quei seni, quella bocca erano semplicemente paradisiaci e il modo in cui Hilda continuò a masturbarlo con decisione mentre veniva, come a volergli spremere fino all'ultima goccia di sperma dalle gonadi gonfie, gli svuotò la mente da ogni pensiero e, soprattutto, da tutta la rabbia che nutriva nei suoi confronti. Certo, le parole impudenti immediatamente successive, accompagnate da quella risata maligna gli punsero l'orgoglio, dopotutto comprendeva perfettamente che la vampira non era minimamente la "brava ragazza" che aveva cercato in tutti i modi di farsi passare, anzi intuiva che parte del piacere che stava ricavando da quella situazione derivava proprio dall'averli resi completamente impotenti e succubi dei suoi capricci, cosa che lo irritava non poco... ma, dopo un simile orgasmo e, soprattutto, dinnanzi alla possibilità di raggiungerne molti altri, era pronto a soprassedere su molte cose, anche se a modo suo. - Non si muovono soltanto quando li guardi, Occhibelli... perché non provi a chiudere gli occhi e ad aprire qualcos'altro? - le propose ghignando semplicemente perverso e malefico, assolutamente non impensierito dall'aver fatto un riferimento a un famoso film d'animazione poco prima di rivolgerle una volgarissima allusione, anzi sembrava ne particolarmente compiaciuto... c'è da dire, però, che persino un animo ben più delicato del suo, dinnanzi alla vista dei seni e del volto della vampira imbrattati di seme, avrebbe avuto difficoltà a trattenersi, figurarsi lui!
    Davvero? Che peccato... allora ripetiamo? Ti schizzerei addosso tutta la notte, dopotutto! - continuò senza vergogna, mordendosi il labbro inferiore per tentarla e facendo pulsare un paio di volte la sua verga, ancora durissima e piacevolmente abbracciata, come quella di Enas, dai suoi seni. Probabilmente avrebbe aggiunto altre oscenità ma le attenzioni di Hilda ai suoi testicoli, apparentemente tutt'altro che provati dall'intensissimo orgasmo, lo costrinsero a lasciar andare un gemito languido e a serrare le labbra per evitare che ne fuggissero altri. Purtroppo, anche quella decisa barriera venne vinta dalla lingua e dalla meravigliosa bocca della vampira che, deliziosamente golosa, ripulì con cura certosina tanto il suo membro che quello del suo "collega", facendogli emettere dei gemiti sempre più gutturali e che quasi non avevano più la musicalità della sua voce giovanile.
    Emise un verso decisamente più contrariato quando quella piacevolissima stimolazione s'interruppe quasi di colpo ma non si lamentò ulteriormente, poiché i suoi occhi si posarono sulla splendida figura della vampira, in piedi sul letto a torreggiare su loro due... mentre si masturbava entrambi gli orifizi! Se anche si fosse sentito stanco e il suo vigore fosse venuto un po' meno, sarebbe bastata un'occhiata a quello spettacolo per farlo tornare più turgido che mai, tanto che nel suo caso quella verga giù durissima ed enorme pulsò vistosamente, fremendo e premendosi involontariamente su quella non meno entusiasta di Enas, mentre le sue gonadi si facevano ancora più gonfie e calde. Dire che le guardò la femminilità come il lupo delle fiabe avrebbe guardato Cappuccetto Rosso sarebbe stato fin troppo eufemistico... sta di fatto che lo sguardo del demonietto era più famelico che mai e non disse nulla soltanto perché la maggior parte del suo sangue era affluita di colpo a quell'oscena, rigonfia asta blu, lasciandogli quel tanto che bastava per leccarsi le labbra come se si apprestasse a divorarla. Non replicò neppure alle parole che Hilda rivolse al suo "collega", troppo impegnato a osservare quelle tette stupende ondeggiare per via dei suoi movimenti e, soprattutto, il modo in cui il suo sesso si spalancò quando aprì e piegò le gambe; ogni suo singolo muscolo si tese impaziente, facendo emergere dei lievi addominali e, soprattutto, il suo membro fremette come impazzito prima, finalmente, di essere guidato tra quelle carni bollenti.
    Bowen si lasciò scappare un verso gutturale, quasi un ringhio mentre la sua verga affondava fino alla base nella femminilità bollente di Hilda, fremendo a più non posso come se fosse ormai prossima a un nuovo orgasmo... eppure non accadde nulla del genere e riempì completamente la vampira, con la grossa cappella che premeva intensamente contro il suo utero come a volerlo sfondare con la sola forza delle sue dimensioni, mentre l'intera, enorme asta pulsava talmente forte che Enas avrebbe sentito non solo le carni della vampira vibrare attorno a sé ma, soprattutto, la mole del demonietto schiacciare di rimando la sua virilità, rendendo il tutto più intenso anche per lui. Era semplicemente fantastico, le carni della vampira lo stringevano meravigliosamente e lui si sarebbe lasciando andare alla furia dell'amplesso con immenso piacere... se solo avesse potuto muovere! La sua verga, infatti, non era la sola a essere attraversata da spasmi e tutto il corpo di Bowen risultava teso e fremente, come di chi cerca di liberarsi da delle catene o da dei legacci particolarmente stretti ma non ci riesce: non era ancora stato liberato dalla maledizione della vampira e l'unica cosa che poteva fare, a parte parlare, era contrarre i muscoli senza costrutto in quel modo, accrescendo esponenzialmente la sua frustrazione ed eccitazione.
    Cazzo! Voglio scoparti, Hilda! Voglio fotterti pure il cervello! - ringhiò, decuplicando gli sforzi per riuscire a muoversi senza alcun risultato degno di nota, a parte qualche lieve contrazione dei fianchi che, però, più di spingere per qualche centimetro in più la sua virilità in quelle carni accoglienti non poteva fare. - E tu, scopala più forte! Afferrale le tette, sfondagli il culo! Voglio vedere queste tette gigantesche strette dalle tue mani, Enas! - praticamente comandò e, anche se Enas credeva di fargli un dispetto, trovò dannatamente piacevole anche quello strusciarsi tra le loro gonadi, tanto che se avesse avuto piena libertà di movimento non avrebbe esitato a far di peggio. Eppure, anche se si stava riferendo al giovane, i suoi occhi erano puntati su quelli della vampira e mostravano uno sguardo tanto famelico quanto deciso: sia pure a suo modo, infatti, il demonietto le aveva chiesto di dargli la possibilità di farla godere davvero... Hilda avrebbe acconsentito?
     
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    Enas divenne silenzioso dopo il suo orgasmo, non replicò ne alle parole di Bowen, ne disse niente a Hilda. Sembrava quasi che si fosse arreso totalmente alla situazione, al punto che nonostante gli avesse permesso di muovere almeno le braccia, le lasciò inerme sul letto. Hilda non riusciva a capire se fosse perché non sapeva cosa fare, o se aveva paura ad osare. In ogni caso, era vittima di Hilda e lei si sarebbe preso da lui tutto ciò che voleva. Bowen continuava a risponderle ed essere volgare, sembrava però decisamente meno ostile di prima. Gli lanciò una occhiataccia alla sua battuta di pessimo gusto, ma lo ignorò per non dargli alcuna soddisfazione. Era sempre lei ad avere le redini del gioco e si deliziava nel impedire loro di muoversi poiché il desiderio di farlo non faceva che alimentare di più la loro eccitazione, rendendo le loro erezioni marmoree. Li sentiva pulsare dentro di lei, li vedeva chiaramente che tendevano i muscoli impossibilitati a muoversi, nonostante lo volessero ardentemente. L'unica cosa che potevano fare era parlare e Bowen sfogò la sua frustrazione ed eccitazione urlandole che voleva scoparla fin nel cervello. Diede perfino dei suggerimenti ad Enas come se gli invidiasse il fatto che Hilda gli avesse concesso la grazia di poter muovere solo le braccia. Hilda non riuscì a trattenere una risata sadica mentre se ne stava ferma a far ondeggiare i fianchi in moti rotatori per sentirli spalmarsi ben bene nelle sue viscere.
    Lo so che vorresti tanto afferrarmi e sfogarti, scoparmi fino a venire come un animale. Oggi però siete i miei bambolotti, vi userò per prendermi il piacere che voglio e come lo voglio. affermò iniziando a muoversi con i fianchi. Puntò per bene i piedi e le mani contro il materasso ed iniziò a sollevare ed abbassare i fianchi. Iniziò con un ritmo controllato e lento, lasciando che le due verghe si godessero ogni centimetro che affondava dentro di lei, poi iniziò a muoversi più velocemente, lasciandosi sfuggire gemiti sempre più incontrollati. Impastò energia eromantica nel suo corpo, incrementando in quel modo l'eccitazione dei due ragazzi, ma non si limitò soltanto a influenzare il loro corpo con quel tipo di energia, lasciò che la sua abilità nel controllare il sangue influenzasse i due ragazzi e manipolò i vasi sangugni delle loro verghe. Enas avrebbe sentito chiaramente le carni di Hilda farsi più stretto attorno al suo membro, così come Bowen. Prestando attenzione Enas si sarebbe accorto che non era lei ad essersi fatta improvvisamente più stretta, ma era il suo membro che si era ingrandito sempre di più, dilatando in modo osceno l'orifizio di Hilda. Anche il membro di Bowen subì un incremento nella larghezza e nel turgore. Hilda dovette rallentare un momento il ritmo poiché doveva far abituare il suo corpo alla nuova dimensione, e quando riuscì a inglobare entrambi in profondità, perse quasi l'equilibrio espirando pesantemente. Poggiò le mani contro il petto di Bowen per sostenersi, e dopo un momento di raccoglimento riprese a scoparsi i due ragazzi selvaggiamente. Li lasciava quasi uscire, lasciando solo la capella dentro di sé, poi affondava per accoglierli totalmente dentro di lei, fino a sentire quel sordo dolore infondo alle sue carni.
    Aaah sììì, li adoro! Li amo, così duri, bollenti....nngghaaa sì fatemi godere! il ritmo che raggiunse era disumano, i loro bacini schioccavano ad ogni affondo somigliando ad un applauso perverso. Hilda non si stava risparmiando, si muoveva con il ritmo che più le piaceva, veloce, forte era quasi impensabile che una donna volesse davvero sentirsi così devastata da un amplesso. Eppure continuò ancora ed ancora per sentire il piacere crescere sempre di più, fino a sentire la clitoride pulsare furiosamente, la corolla di carne contorcersi attorno al membro ormai enorme di Enas.
    AAAh sììì, venite... dentro di me! Voglio sentirvi venire dentro di me! sembrava un ordine, ma dalla voce che biascicava di piacere somigliava quasi ad una supplica. Per aiutarli ad arrivare al massimo del piacere e incrementare anche il proprio, Hilda intensificò la sua malia eromantica per far sentire loro il corpo ribollire di piacere. In quel modo li avrebbe potuti sentire pulsare sempre più forte dentro di lei, facendola impazzire di piacere.
     
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    Le volgari parole di Bowen non furono che un tiepido sottofondo al bollente piacere che Enas provava in quel momento, ed il contatto con Hilda era qualcosa di strabiliante...non si poteva certo dire che fosse abituato a certe grazie...e proprio per questo doveva gustarsele per bene. Chiuse gli occhi, facendo un profondo respiro e muovendo le anche a ritmo con la donna.
    N-non stia ad ascoltare quel pestifero orsetto gommoso arancione...farò il bravo e seguirò i suoi tempi come un bravo bambolotto...
    Detto questo cominciò ad adempire alle sue promesse, muovendosi lentamente e con ritmo, mentre dentro di se sentiva qualcosa crescere....era convinto fosse semplicemente la solita sensazione di un orgasmo, ma ben presto si dovette ricredere; se in principio sembrava solo una sensazione, ora Ena poteva percepire in modo alquanto vivido che il suo membro si stava...ingrandendo. Che fosse...che fosse perchè stava avendo un rapporto con una donna!? Magari finchè si è vergini il proprio pene rimane piccolo ed insignificante, per poi mutare in dimensioni...non aveva mai sentito di un tale effetto biologico, ma il suo piccolo cuore con qualche complesso di inferiorità mutava perentoriamente le voci della ragione. Di conseguenza l'ora ancor più interessato Enas pompò forte all'interno di Hilda, facendogli sentire tutto la (nuova) lunghezza, esplorando per bene ogni anfratto del suo bel didietro....era tentato di allungare una mano per tastare quel culo divino, ma avrebbe tenuto fede alle promesse. Se avesse fatto il bravo chissà, magari la donna gli avrebbe concesso un'altra nottata insieme...senza l'orsetto gommoso però. In ogni caso oltre alle grandezze anche il piacere era al suo culmine, e mentre stringeva i denti, gemendo, Enas si lasciò scappare un gemito di piacere mentre il suo sperma bianco come la neve si riversava nel corpo di Hilda. L'effetto del suo incantesimo probabilmente aveva avuto qualche effetto anche sui testicoli del ragazzo, perché ciò che uscì dal suo membro non aveva niente a che fare con il seme di prima: questo era denso e cremoso, pareva quasi fatto per preparare dei deliziosi quanto perversi dolcetti...
    A-ah! s-siii, è...fantastico, grazie di cuore!
    Enas era davvero grato sia per la...inusuale serata che per il grande membro, che ancora non sapeva che sarebbe tornato alle sue dimensioni solite appena la volontà di Hilda ne avesse avuto il desiderio...sicuramente il suo faccino deluso sarebbe stato un bello spettacolo.
     
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    In un'altra situazione, anche la semplice occhiataccia che gli rivolse la vampira sarebbe bastata per farlo sorridere vittorioso o, comunque, accendere nei suoi occhi una certa, dispettosa soddisfazione; invece, costretto com'era all'immobilità, con la verga marmorea letteralmente conficcata nella sua femminilità, impotente e alla mercé dei suoi capricci, non si accorse di nulla se non che voleva possederla con tutte le sue forze e non poteva farlo. Le carni di Hilda erano semplicemente meravigliose, di un calore e di una morbidezza pressoché uniche, sembravano risucchiarlo a ogni più piccolo movimento, il semplice trovarsi sprofondato tra di esse gli donava un piacere intenso e feroce come una frustata che gli faceva bramare la possibilità di afferrarle i fianchi e di sbatterle dentro, con un movimento fluido e deciso del bacino, tutto il suo desiderio, tutta la sua di carne, bollente non meno della sua e spaventosamente dura.
    Il suo desiderio, dunque, frustrato da quel piacere intenso eppure insufficiente, non faceva che crescere e crescere, come un incendio incontrollato investiva e divorava ogni parte di sé, ustionandogli i muscoli, bruciandogli la pelle madida di sudore e consumandogli la mente, ormai un fascio inestricabile di rabbia e bramosia. Per questo motivo gli fu impossibile trattenere le sue grida, quegli ordini che avevano un nascosto sapore di supplica e invitare Enas a fare quello che lui non poteva fare: aveva bisogno di sfogarsi, di dare voce al fuoco che lo divorava ma, dopo averlo fatto, ci pensò la risata malevola della donna a sferzare il suo orgoglio e dargli una veloce ma temporanea doccia fredda. Le parole di Hilda lo ferirono, più che altro perché lui intuiva perfettamente che la donna godeva non solo della situazione in sé e dei loro cazzi dentro di sé ma, soprattutto, della loro frustrazione, del senso di crudele potere che ricavava dai loro corpi inerti e dai loro volti, per converso, anche troppo espressivi.
    Certo, Enas non perse tempo a mostrare la sua docilità, smanioso di sembrare il bravo bambolotto desiderato dalla vampira e, sebbene vi fosse da dubitare della sincerità di quelle affermazioni per Bowen, quell'ennesimo "tradimento", fu foriero di nuova rabbia e di una leggera ma sgradevole umiliazione: - Cagasotto!! - ringhiò, infatti, alle parole del ragazzino, contraendo furiosamente (e vanamente) i muscoli addominali e le natiche, nell'inutile tentativo di dare qualche spinta, di sprigionare sia pure un debole, fiacco affondo. - Io non sono la bambola di nessuno! Io voglio fotterti fino a farti svenire, fino ad affogarti il cervello nella sborra! - continuò, digrignando i denti per la rabbia e lo sforzo che doveva metterci per contrarre in quel modo confuso, inutile i muscoli. La guardava colmo di rabbia, quasi di odio eppure, in quegli occhi tanto accesi e ferini, Hilda avrebbe potuto facilmente riconoscere lo stesso desiderio che infiammava la verga dentro di sé, quella brama insopprimibile che la faceva pulsare violentemente a ogni suo piccolo movimento.
    Il suo volto era così contratto dalla rabbia e dallo sforzo che, quando la vampira prese finalmente a muoversi, il verso che gli scappò fu rabbioso e quasi sofferente, anche se dal modo in cui la sua asta prese a pulsare, era chiaro che quel ritmo fin troppo lento lo stesse facendo godere non poco. Eppure, tali pulsazioni divennero di colpo più intense e un calore violentissimo lo investì, facendogli sgranare gli occhi e la bocca, mentre si sentiva letteralmente stritolare dalle carni della donna.
    Non riusciva a capire cosa stesse accadendo quando i suoi occhi incontrarono il ventre della donna, in cui spiccava la sagoma della sua virilità e comprese che doveva aver fatto qualcosa alla sua erezione e a quella di Enas, dato che erano cresciute in maniera pressoché esponenziale. In tal senso, sentiva chiaramente l'asta del ragazzino premere sulle carni di Hilda e, dunque, sulle sue rendendo il tutto ancora più intenso e perverso, mentre lei sembrava abituarsi a quelle dimensioni davvero esagerate e insane dentro di sé.
    Così, con gli occhi ancora sgranati per via del piacere e della sorpresa, vide Hilda - bella da far male - quasi cadere su di lui, con le mani premute sul suo petto, prima di iniziare una folle, intensissima danza di piacere. - Si', cazzo! Scopami, scopami!! Voglio sborrarti dentro, voglio sborrare!! - gridò fuori di sé, mentre il suo cazzo pulsava come impazzito prima di esplodere in uno, due, tre e chissà quanti altri fiotti di denso, bollente ed eccessivo piacere. Riversò così tanto sperma dentro di lei da gonfiarle oscenamente il ventre (Anche grazie al contributo di Enas, certo)... eppure, il suo membro rimase duro, bollente e semplicemente enorme come se nulla fosse accaduto.
    Ancora! Scopami ancora! Voglio scoparti ancora! - ordinò con gli occhi sbarrati dal desiderio e le membra contratte, cosparse di un lucido velo di sudore, guardandola come un invasato: era chiaro che poteva andare avanti ancora per molto, anche se quel modo di farlo godere tanto violentemente senza, però, farlo davvero sfogare poteva portare al limite la sua mente e il suo corpo assieme... e, in effetti, dalla tasca dei suoi pantaloni (Quelli veri, che gli erano stati tolti per vestire quei panni perversi), iniziò a sprigionarsi un'intensa, violenta energia oscura, come se stesse iniziando a perdere il controllo del suo stesso potere.
     
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    Hilda era sempre più smarrita nel piacere crescente di quell'amplesso praticamente a senso unico. Essendo anche masochista, le era sfiorato il pensiero di liberarli dalla loro malia così da farsi assallire da loro e subire la loro lussuriosa vendetta. Ciò però avrebbe rovinato il gioco che stava portando avanti e la sua tortura. Infondo il suo dovere non era solo quello di raccogliere in sé dolore e piacere, ma anche condividerlo e compiacere la sua dea Apocrypha, offrendole il piacere disperato che opprimeva i corpi delle sue vittime, ed il dolore di essere impotenti. A conti fatti, Hilda stava praticamente stuprando i due ragazzini, ed il fatto che fosse riuscita a corromperli al piacere ed alla lussuria non toglieva il fatto che li aveva spogliati e li aveva presi senza dar loro la possibilità di sottrarsi. Il fatto che Hilda fosse stata abile con le parole a far credere loro di avergli fatto un favore era un paio di maniche del tutto differente. Continuò a muoversi su di loro, sempre più freneticamente, sentiva le cosce bruciare per lo sforzo, ma il piacere che le riversavano in corpo quelle due mazze bollenti era irresistibile e ne voleva ancora ed ancora. Li sentiva pulsare sempre più forte dentro di lei, farsi sempre più duri e gonfi. Lasciò che le loro carni si gonfiassero ancora, spalancando in modo quasi doloroso le sue carni. Dolore e piacere si mischiò alla perfezione nel suo corpo, i sensi si accuirono al punto da vedere ad occhio nudo le vene che componevano i corpi dei due fanciulli. Le sembrava di sentire l'odore del loro sangue, il rumore dei battiti cardiaci, poi l'apice dei sensi la stordì per un momento, esplodendo poi in qualcosa di molto più acuto nel momento in cui percepì il calore del loro seme invaderla. Fu perfetto, fu meraviglioso per Hilda poiché riuscì a sentire la loro frustrazione, il loro piacere, la loro voglia matta di sfogarsi ma si sentivano impotenti. Hilda inarcò la schiena sollevando il volto verso l'alto mentre urlava gemiti di piacere incontrollati. Fermò i fianchi spingendosi verso il basso così da tenerli ancorati dentro di lei in profondità e sentire contro le sue viscere ogni fiotto caldissimo di seme che la riempiva e le gonfiava il ventre. Hilda era in estasi e si godette ogni secondo fin quando i due ragazzi espulsero fino all'ultima goccia del loro seme dentro di lei. Era in frenesia ed i sensi di Vampiro erano accesi da una sinistra luce che portò Hilda a fissare Bowen davanti a lei. A quel punto si rese conto che stava perdendo il controllo sui due ragazzi, e ricordò che Enas era riuscito a muoversi con i fianchi, mentre i sensi accuiti la aiutatono a percepire il potere di Bowen scalpitare a qualche metro dal letto. Non le servì altro per sfogare una volta per tutte la sua natura, per lasciarsi andare all'adrenalina accumulata fino a quel momento. Seguì il richiamo irresistibile della sete e senza dire nulla, strappò dalla gola di Bowen il suo collare di pelle e lo addentò, bucandogli di nuovo la giugulare per succhiare il suo sangue. Fu avida, senza freni e bevve fin quando il povero Bowen non avrebbe perso i sensi. Solo a quel punto lasciò uscire i due membri dal suo corpo e si avventò anche su Enas deliziandosi del suo sangue così raro e gustoso. Era già soddisfatta dal sangue che aveva sottratto a Bowen, ma Enas aveva un sapore così unico che fu ingorda, cedendo al peccatto di gola, portando anche lui alla perdita dei sensi. Hilda sapeva quando fermarsi, non avrebbe permesso alla sua sete di ucciderli, non poteva sprecare una fonte di sangue così prezioso, avrebbe sì giocato con i suoi bambolotti, ma non li avrebbe rotti, aveva sempre cura dei suoi adorati giocattoli. Quando finì e si sollevò di nuovo dai due corpi privi di sensi li guardò deliziata lasciandosi sfuggire una piccola risata divertita mentre si leccava le labbra ancora sporche di sangue.
    Cavolo! C'è mancato poco eh? Grazie ragazzi, mi sono divertita, avrei voluto giocare ancora... magari sarà per la prossima volta. fece anche se non potevano sentirla. Diede loro un bacio sulla guancia, poi con calma si sarebbe data una ripulita e sarebbe andata via. Il mattino seguente, ancora un poco debilitati per via della mancanza di sangue, ma comunque non tanto sani, ma indubbiamente salvi, si sarebbero ritrovati un ricordo lasciato lì per loro, il reggiseno e le mutandine di pizzo che indossava Hilda, ancora pregno del suo profumo, c'era anche un bigliettino sotto con scritto "Un piccolo pensiero per i miei bambolotti preferiti, mi raccomando non litigate e dividete da buoni fratelli <3". Ovviamente oltre al ricordo lasciato da Hilda, si sarebbero ritrovati il conto da pagare dell'albergo in cui avevano pernottato.
     
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