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Non fu di certo facile, ma Luna non si arrese e riuscì ad utilizzare i suoi poteri per avere la meglio. Lo spettacolo a cui assistette Artemis la lasciò un pochino sbalordita... non aveva mai visto una cattura di spiriti maligni del genere: di solito le streghe contrattano, seducono oppure ottenebrano usando cerchi magici e incantesimi di alto livello. Luna invece lo aveva... letteralmente legato come un salame e aveva funzionato. Comico per certi versi ma efficace. La strega anziana decise quindi di avvicinarsi per poter osservare meglio la situazione e magari darle anche le giuste congratulazioni visto che, dopotutto, Luna era riuscita nell'intento. Le domande della giovane strega però, preoccupate nonostante la sua indiscutibile vittoria, costrinsero Artemis a ritrovare la serietà dopo averla affiancata e aver posizionato le braccia in posizione conserte, volgendo lo sguardo verso quella creatura. Era davvero massiccia e aggressiva, mai in vita sua Artemis aveva visto un demone di quel tipo, e ne aveva visti parecchi.
Proprio così... non sei maledetta Luna, questa creatura è legata al tuo potere... per questo puoi controllarla. Forse la vostra non sarà la convivenza più felice, ma le hai dimostrato di poterla tenere sotto controllo, e sfruttarla magari. Ora sta a lei decidere se vuole collaborare e ottenere qualcosa in cambio come ad esempio parte del tuo vigore, oppure limitarsi ad essere un sacrificabile prigioniero... io ne so qualcosa di questa storia.
Sbuffò, rimembrando il lungo periodo passato forzatamente legata a Trudy, finché non aveva trovato un modo per scindere le loro anime aveva convissuto non semplicemente con un ospite indesiderato, ma con un saggio del lumen. Luna forse non poteva comprendere ma era sostanzialmente nella stessa situazione. Se giocava bene le sue carte, però, forse quell'essere poteva diventare molto di più che di un parassita fastidioso. A quel punto si voltò verso Luna, cercando di darle un incoraggiamento che fungesse anche da lezione, visto che mantenne il volto serio e marziale.
Non sempre ci è concesso scegliere il nostro dono, Luna. Mi aspetto dalla mia allieva la fermezza di raccogliere il frutto che l'oscurità ti ha donato e non la codardia di tenerlo lontano quanto serve. So benissimo che è pericolosa, ma io non ho paura e non dovresti averne nemmeno tu...
Lì mentì, ma fu molto brava a nasconderlo: era preoccupata per luna, ma non poteva confessarle una cosa del genere. Credeva fermamente che quel dannato spirito potesse renderla una strega potentissima quindi non le avrebbe mostrato un lato debole da cui lasciarsi influenzare, ma solo la forte risolutezza che caratterizza una vera strega di Umbra, così da infonderle il coraggio di cui aveva bisogno. E poi, se diventava abbastanza potente da sconfiggere il cercatore con un'arma simile, avrebbero entrambe goduto l'ironia di un successo del genere visto il loro avversario.... -
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Luna percepiva il corpo di quella creatura tramite le sue catene. Più tempo passava in quel modo più le sembrava di intuire la natura di quell'essere. Percepiva un profondo legame con esso anche se non riusciva a capire l'origine di tale legame. Sperava che Artemis potesse rivelarle qualcosa che ignorava, qualcosa che andasse oltre le apparenze. Le confermò che quella creatura era legata al suo potere ed era quello il motivo per cui riusciva a controllarla. Anche se definire controllo l'averla legata come un salame non era la descrizione più calzante. Mentre Artemis continuava la sua spiegazione Luna fissò la creatura negli occhi. Aveva qualcosa di famigliare come se somigliasse a lei, sua madre. Aveva dei lineamenti che ricordavano quelli tipici della sua famiglia. Diede per scontato che quell'elemento magari era dovuto al fatto che prendesse forma da lei, ricalcando quindi le sue forme basi. Artemis la invitò a non averne paura perché era sua, poteva controllarla. Ingalluzzita da quel risultato, Luna si avvicinò alla creatura trionfante e posò un piede su di lei con un ghigno malefico stampato sul volto.
Hai sentito? Sei in mio potere e quindi mi devi obbedire come un cagnolino fedele! La creatura non accettò un simile affronto e si dimenò riuscendo a piegarsi quel tanto che bastava per spalancare le fauci e tentare un morso sulla caviglia di Luna, ringhiando rabbiosamente. Luna spaventata si allontanò in un mezzo scatto, rendendosi conto che non aveva ancora il potere di piegare la volontà di quella creatura.
Ehi! si lamentò per poi voltarsi imbarazzata verso Artemis, non capendo dove stesse sbagliando. La creatura non aveva affatto alcuna intenzione di collaborare difatti continuò a guardare Luna ed Artemis in cagnesco sibilando contro di loro un verso gutturale infastidito. Luna tornò a fissare la creatura intensamente, sondando ancora con le catene la sua energia e la sua natura per cercare un modo alternativo per costringerla ad obbedirle. Non lo trovò ma in compenso avvertì una sorta di suono ancestrale che le rimbombava nel cervello, come una nenia lontana, un pensiero poco chiaro che le aleggiava nei dintorni.
Theia! esclamò dopo aver raggiunto una piccola epifania.
E' il suo nome. Theia! spiegò entusiasta, facendo reagire di nuovo nervosamente la creatura che si agitava rabbiosa fra le spire della sua catena. Luna non riuscì a capire se glielo avesse comunicato la creatura o se l'aveva trovato lei sondando i suoi pensieri. Era stato come un sesto senso, e a giudicare da come reagì quello doveva essere davvero il suo nome.. -
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Quando vide Luna provocare con fare trionfale quella creatura, Artemis avrebbe voluto rimproverarla per via della stupidità di quel gesto, ma ci pensò la sua stessa prigioniera a ricordarle che non doveva affatto riempirsi così tanto di boria se non voleva vanificare tutti i risultati ottenuti. La scena le strappò un sorrisetto divertito, ma nulla di più anche perché era ancora piuttosto preoccupata per il rapporto che c'era tra quell'essere e la sua allieva. Per adesso sembrava averla sotto controllo, ma fin quando sarebbe durata la cosa? E soprattutto, chi l'avrebbe aiutata se in una situazione del genere Artemis era lontana? Tuttavia, per il momento lo spirito maligno sembrava essere sotto controllo e anche con una piccola sciocchezza Luna non aveva perso la presa salda sulle catene, forse stava sottovalutando troppo la sua allieva e ne ebbe la conferma quando, semplicemente scavando nella mente di quella creatura, riuscì a carpire il suo nome. Un risultato non indifferente che portò Artemis a congratularsi.
Ben fatto Luna! Conoscere il nome di un demone o di uno spirito maligno ti da una grande potere, un nome pronunciato all'interno di una formula magica o di un rituale lo rende molto più potente e molto spesso se invochi il loro nome i demoni sono costretti ad ubbidire.
Fece qualche passo avanti per spalleggiare Luna, poi iniziò a fissare quella creatura che non sembrava affatto decisa a collaborare e anzi, dava l'idea di poter approfittare id qualsiasi errore per poter ribaltare la situazione. Theia non le stava affatto simpatica visto che sembrava decisa a fare del male a Luna appena ne avrebbe avuto l'occasione, ma umiliarla e trattarla con disprezzo non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. Chiuse gli occhi con le braccia conserte e dopo aver sospirato, diede a luna un ultimo consiglio.
Ora lasciala andare, non è necessario umiliarla oltre. Dimostrale che dipende da te assorbendone tutta l'energia e sciogliendo il legame, così da riportarla dentro di te e tenerla sigillata. Forse se le darai a poco a poco quello che vuole, un giorno imparerete a convivere.
Doveva trovare un modo per allenare quel legame, ma era certa che se un pallone gonfiato come il Cercatore riusciva a tenere in equilibrio tutte quelle creature che lo avrebbero fatto volentieri a pezzi alla prima occasione, sicuramente poteva riuscirci anche Luna.. -
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Luna si chinò per osservare da vicino la creatura, stando però ad una distanza di sicurezza per non finire in uno dei suoi attacchi a tradimento. Artemis si congratulò con lei per aver trovato il suo nome e ciò la fece sentire appagata sul momento, non aveva capito esattamente come ci era riuscita, ma era sempre più sicura di avere un particolare legame con Theia. Si chiese se il suo aspetto mostruoso era dovuto alla sua inesperienza o se fosse quello l'aspetto originale dello spettro che l'aveva da sempre perseguitata. La fissò a lungo ricordandosi vagamente di aver avuto incubi in passato in cui l'aveva vista sebbene nei suoi incubi c'era sempre qualcosa di diverso. Non pensava che il nome di un demone o di una entità spirituale avesse un peso così grande su di loro, dentro di lei, aveva la sensazione di aver guadagnato un grosso vantaggio su Theia. Avrebbe voluto studiarla ancora e se non fosse stata così ostile nei suoi confronti avrebbe potuto perfino provare a toccarla con le dita. Anche se le sue catene potevano trasmetterle molte informazioni toccarla con mano era una cosa diversa per lei. Si era concentrata molto a studiare i tratti della belva difatti quando Artemis posò una mano sulla sua spalla quasi trasalì. La invitò a lasciarla andare e Luna esitò un lungo momento perché inizialmente aveva frainteso pensando che dovesse liberarla delle catene. Artemis però poi specificò che doveva assorbire la sua energia così da non darle più corpo.
Ok... fece un tantino esitante, stava per chiederle come diamine si facesse, ma non servì chiederglielo perché quella stanza le faceva percepire al meglio i flussi energetici e pensò che per logica doveva fare l'inverso di ciò che aveva fatto quando aveva fatto apparire Theia. Allungò una mano verso di lei che intanto iniziò ad agitarsi e ribellarsi all'idea di sparire di nuovo. Ruggiva, si dimenava e Luna fu costretta a stringere le spire delle catene e chiudere gli occhi per trovare la concentrazione necessaria affinché riuscisse a recuperare l'energia da Theia. Le costò fatica, ma il corpo dell'entità divenne sempre meno palpabile e trasparente ed infine sparì, prima lei poi le catene. Quando tutto finì Luna tirò un grosso sospiro di sollievo.
Accidenti, mi sento sfinita. Se ogni volta che succede mi riduce in questo modo come farò a piegarla ed usarla contro i nemici? E' solo apparsa e mi sento come se avessi fatto ore ed ore di palestra. si lamentò, vedendo il suo traguardo allontanarsi sempre di più. Rimase un lungo momento in silenzio, poi tornò in piedi e si voltò verso Artemis guardandola negli occhi con un velo di tristezza.
Mia madre ti ha mai parlato dei problemi che ho avuto? Lei non sapeva niente di Theia?. -
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Artemis non se la sentì di rimproverarla, ovviamente nessuno ottiene il potere senza grandi sacrifici ma Luna partiva senz'altro svantaggiata e questo lasciò una grande amarezza nella sua insegnante. Finì con lo storcere bocca e naso, temendo che Luna potesse gettare la spugna, quindi volle incoraggiarla in qualche modo nella speranza che trovasse la forza per combattere.
Purtroppo nessun potere è facile da controllare luna, specialmente se nutre risentimento nei tuoi confronti. Dovrai allenarti, proprio come succede con i muscoli, e quando sarai capace diventerà naturale come respirare. Ma non devi gettare la spugna, d'accordo?
Quando poi le chiese di sua madre, trasalì e distolse lo sguardo. Il rapporto con la madre di Luna era stato... strano, col passare del tempo era sia cresciuta la loro amicizia ma anche la distanza che le separava. Ad un tratto si erano perse di vista e dopo un pò di tempo aveva un'altra vita, un'altra esistenza, la compagnia di una figlia. Era stato molto strano da gestire, il rapporto con sua madre era uno dei motivi per cui Artemis si era dedicata unicamente il clan come se dovesse trasformarsi in una distrazione, ma di fatto erano arrivate ad un punto di rottura e sapeva per certo che qualcosa era successo subito dopo... qualcosa che ora condannava Luna, e che non avendo informazioni non sapeva come aiutarla.
Non abbiamo mai parlato di questo... se lo avessi saputo prima probabilmente avrei cercato di intervenire, anche se mi sembra qualcosa di profondamente radicato in te... non è come una possessione che si può esorcizzare o allontanare. Ma ti prego, Luna... devi smetterla di vederla come una maledizione. Trova la forza dentro di te! Questa è un'arma... puoi puntartela alla testa e cedere alla disperazione o puntarla verso i tuoi nemici cercando un colpo decisivo! Forse non è un paragone molto magico ma voglio che tu non perda di vista perché lo fai. Tua madre merita vendetta, e anche tu.
Artemis era senza ombra di dubbio una strega estremamente vendicativa, e se doveva instillare quel sentimento d'odio nella sua allieva per vederla sbocciare, allora lo avrebbe innaffiato con ogni singola nozione che aveva a disposizione per accendere la fiamma dentro la sua allieva.
L'alternativa è semplice... cedi... Theia oppure il Cercatore renderanno la tua vita un inferno. Per te non c'è la normalità Luna, tu puoi solo soccombere... oppure levarti alla grandezza che ti spetta. Sta a te scegliere!
Il discorso si era fatto sempre più intenso, quasi cupo ma deciso. Artemis la fissava con un braccio dietro la schiena e l'altra mano sollevata all'altezza del petto come se dovesse fare un discorso militare alle sue truppe. Negli occhi: fermezza, decisione, coraggio e sete di vittoria. Artemis aveva perso ogni forma di esitazione per raggiungere i suoi obbiettivi e la prima lezione da instillare nel cuore di Luna era quella stessa sete che alimentava lei e le streghe più potenti.. -
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Luna non si era mai sentita così affaticata come in quel momento. Non aveva mai dato fondo a tutte le sue energie in così poco tempo e temeva seriamente di poter perdere il controllo su Theia se perfino sollevare le braccia le faceva tanta fatica. In effetti però non aveva avuto una notte serena, non aveva riposato bene. Pensò che forse non era molto in forma per poter iniziare un allenamento serio. Quindi volle dare fiducia alla maestra ed annuì alle sue parole. Doveva solo allenarsi e magari sarebbe riuscita a gestire meglio in futuro la propria energia. Doveva solo essere paziente e seguire le istruzioni delle streghe più esperte come Artemis. Notò che quando le chiese di sua madre Artemis distolse lo sguardo da lei, fece una strana espressione facciale che Luna non riuscì a decifrare. La fissò a lungo perplessa non riuscendo a capire cosa potesse passarle per la mente della strega. Le confessò che non avevano mai parlato dei problemi che aveva avuto Luna in passato, e per un attimo Luna pensò che forse erano meno amiche di quanto pensasse. Le era sembrato che fossero state più legate in passato ma se sua madre non le aveva mai parlato di ciò che le succedeva e delle sue preoccupazioni, probabilmente la considerava una consorella come tutte le altre. Ma allora perché Artemis si era messa in testa di addestrarla nonostante le avessero assegnato la protezione della loro principessa? Aveva davvero tutto questo tempo a disposizione? Era troppo stanca per indagarci e prestò invece attenzioni alle parole di Artemis che cercò di incoraggiarla a non arrendersi. Si indispettì un poco e incrociò le braccia al petto aggrottando la fronte offesa.
Per chi mi hai presa? Non mi arrenderò mai! fece sollevando il mento verso l'alto. Strinse i pugni con molta forza sentendo la rabbia montarle in corpo a ripensare al cacciatore ed al modo crudele con cui aveva ucciso sua madre. Strinse i denti e cercò di ingoiare un grumo di saliva che si era creato in gola per non farsi assalire dallo sconforto e dalla voglia di piangere. Non era per niente facile per lei, ancora non riusciva a credere che sua madre fosse morta. Era tutto così strano, si sentiva come se fosse precipitata in una sorta di incubo in cui era consapevole di stare sognando ma non riusciva ad uscirne. L'odio la infiammò facendola sentire meno stanca di prima.
Voglio essere io a strappare via il cuore dal petto di quel cacciatore e fargli mangiare la carne delle sue bestiacce. disse con un tono parecchio serio, guardando severa la sua maestra. Nei suoi occhi c'era un fuoco che divampava di odio, non avrebbe permesso a nessuno di mettersi in mezzo fra lei e la sua vendetta. Quell'uomo doveva essere suo, voleva farlo soffrire terribilmente, voleva ucciderlo e dannarlo per l'eternità. Luna aveva già in mente mille modi diversi per torturarlo e voleva farle tutte quante.. -
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Se c'era una cosa che non mancava a Luna era la forza di volontà, nonostante il dolore e la paura quella ragazza era animata da un sincero desiderio di vendetta e Artemis non riuscì a fare a meno di allargare un sorriso compiaciuto nel vederla così agguerrita. I saggi meritavano tutto il loro odio e Luna ne aveva da vendere nei confronti del cercatore, e una volta superato lui sarebbe diventata una cacciatrice di Saggi perfetta, con Theia al suo fianco... chissà che quella creatura non fosse in grado di divorare anche l'energia dei loro avversari come faceva con quella di Luna? Sarebbe stata una scoperta meravigliosa, oltre che a dare un baratto molto più consistente a Luna per continuare quella strana convivenza. L'insegnante decise allora di concedersi un piccolo gesto di affetto, avvicinandosi a lei per poterle accarezzare il capo, mostrandole uno sguardo fiero e impaziente.
Non vedo l'ora di ammirare l'astro nel cielo che diventerai, Luna. So che diventerai una grande guerriera rendendo fiera me, e tua madre...
Dopo quelle parole di incoraggiamento, Artemis era impaziente di parlare con Lady Ganon delle novità a proposito di Luna, come una madre fiera che si vanta con le amiche dei successi dei propri figli in effetti, ma senz'altro la Principessa sarebbe stata felice di sapere che pur avendo perso una delle loro consorelle, avevano guadagnato una strega dal potenziale immenso....
