Sorrow

x Hina

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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Il sapore di Luna le diede ben presto alla testa, ma più di quello senz'altro ci furono i suoi gemiti e l'intensa nota perversa che distillava dalla sua gola ad ogni passaggio del suo muscolo caldo sulla sua carne vogliosa. Una melodia perversa che accendeva sempre di più la strega anziana e che la portava a desiderarne ancora, respirando profondamente, mugugnando perversa e tirando con le dita e con le braccia quella carne verso di sé, affamata e impaziente di averne ancora. Mai aveva pensato di potersi sentire tanto attratta da una strega così giovane eppure eccola lì a sfoggiare le sue arti migliori per assicurarsi che Luna fosse sua indissolubilmente. Non ci volle molto prima che le leccate diventassero più intense ed insistenti, andando ad esplorare quelle burrose labbra vaginali per andare fino in fondo, quanto la lingua le avrebbe concesso naturalmente. Le labbra non rimasero immobili, anzi non era sbagliato dire che a quel punto Artemis non si stava più limitando a leccarle la figa ma la stava baciando nella maniera più perversa possibile. Ogni tanto riprendeva fiato, leccandosi avidamente le labbra prima di tornare su di lei, partendo dal clitoride, leccandolo e succhiandolo per strapparle il lungo gemito che lei stessa avrebbe prolungato tornando a baciare la sua caldissima intimità.
    Mi piace sentire i tuoi gemiti... non trattenerli Luna...
    Tra un respiro e l'altro la incentivò, quella piccola pausa venne accompagnata dalle dita della mano destra che iniziarono a farsi nuovamente strada verso di lei, stimolandola con l'indice e il medio fino alla sua purezza, così da distillare altri deliziosi umori da rubarle leccata dopo leccata. La mancina scivolò invece verso il basso per afferrarle uno di quei meravigliosi seni ed iniziare a massaggiarlo con perizia, soffermandosi sui capezzoli quel tanto che bastava per farla sobbalzare, senza irruenza, cercando di darle ogni traccia della sua passione. A quel punto, dalla lingua di Artemis iniziò a fluire non soltanto caldissima saliva ma anche un denso potere magico che scivolò direttamente dentro la sua allieva come un anatema temibile, ma dolcissimo e irresistibile allo stesso tempo. Le stava mostrando come usare la magia nera per rendere più intenso ed interessante l'amplesso e sperava che avrebbe colto l'occasione per farlo a sua volta. La magia di Artemis stava rendendo morbidissima la carne di Luna in modo da assicurarsi che la sua verginità non si rivelasse traumatica da perdere, ma piuttosto un peso inutile di cui liberarsi per poter passare al piacere reale. Artemis si aspettava grandi cose da lei, e qualsiasi sorpresa Luna le avrebbe serbato lei l'avrebbe assecondata senza preoccuparsi di ruoli. Era pronta a lasciarsi stupire...
     
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    Luna iniziava a capire sempre di più sulla propria carne quanto Artemis fosse più grande ed esperta di lei. Luna non sapeva nemmeno di poter provare delle sensazioni fisiche di quel genere. Artemis invece andava avanti padrona di ciò che stava facendo e la faceva danzare sul palmo della sua mano facendole conoscere un piacere intenso che si poteva provare soltanto condividendolo con qualcuno. Le tremavano le gambe, la sua voce usciva incontrollata dalla sua gola. Luna si sciolse sempre di più sotto le sue attenzioni, da impacciata e restia ad esternare le sue reazioni erano sempre più genuine e dirette. Infatti fu costretta ad un certo punto a tapparsi con una mano la bocca per corprire dei gemiti più rumorosi. Anche lì però fu sorpresa perché Artemis le disse che le piaceva sentirla gemere, che non doveva trattenersi. Imbarazzata ma anche molto eccitata, allontanò le dita dalle labbra ed esalò un lungo gemito nuovo. Pensava che i gemiti fossero indecenti, che mostrassero la sua debolezza, ma se in qualche modo poteva ricambiare il piacere che le stava dando la strega anziana accontentandola, allora forse si era sbagliata. Infondo anche a lei erano piaciuti i suoni che aveva fatto Artemis quando l'aveva toccata. Quello non fu che l'inizio perché Artemis decise di farla impazzire con le dita e infondendo in lei sempre più energia oscura e magica. Era una sensazione meravigliosa che solleticava ogni circuito magico della ragazza che rafforzarono di nuovo l'incantesimo di poco prima che aveva creato le catene che ancora carezzavano e circondavano il corpo di Artemis. Voleva ricambiare quel piacere intenso, ma non aveva idea di come fare vista la posizione che avevano assunto. Allungò le mani facendole scivolare sul materasso per poter raggiungere i seni della sua maestra, sentendoli morbidissimi sotto al tocco. Cercava i suoi capezzoli che carezzava e pizzicava di tanto in tanto. Le piaceva toccarla ma non le bastava, sentiva dentro di sé la voglia di condividere e di non essere la mera vittima di quella bocca assurdamente esperta. La magia oscura le fece risentire le sensazioni che le trasmettevano le catene, sentendo il corpo di Artemis tramite le sue spire che tornarono di nuovo a serpeggiare sul corpo carezzandola sulle gambe, sul ventre, attorno ai seni, insinuandosi fra le cosce come un perverso tanga per premersi contro la carne mobrida e caldissima di Artemis. Quando i suoi sensi la percepirono al meglio iniziò a far vibrare la catena, facendola strusciare contro di lei così da poter sentire le burrose labbra vaginali di Artemis come se le stesse toccando con le dita. A quella sensazione l'eccitazione di Luna ebbe una rapida impennata, i suoi occhi si socchiusero e non si rese nemmeno conto che le labbra si muovevano come se stesse baciando qualcosa di immaginario sopra di lei. Di tanto in tanto fra i denti si vedeva la punta della lingua come se timidamente volesse saggiare qualcosa. Si stava immergendo totalmente nelle sensazioni corporee al punto da confondere le sensazioni delle catene con quelle vere, come immersa in un sogno provava ad assaggiare la carne di Artemis quando in realtà la sentiva tramite le catene. Stava per giungere ad un vero ed intenso orgasmo, Artemis poteva capirlo dal linguaggio del suo corpo, da come i movimenti delle catene si fecero sempre più urgenti, veloci e da come si spingeva contro la bocca della maestra per averne di più. Per non parlare della loro connessione magica che si faceva sempre più forte. I gemiti di Luna divennero più striduli, la clitoride pulsava come impazzita. Le si rigirarono gli occhi mentre giungeva al suo primo ed intensissimo orgasmo.
     
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    Il modo ingenuo e sincero con cui Luna si approcciava all'intimità per la prima volta era una tentazione irresistibile per Artemis. Da una parte voleva aiutarla e guidarla a conoscere sé stessa e il piacere, dall'altra il suo lato sadico e maligno voleva stuzzicarla e provocarla nella speranza che lasciasse uscire la sua oscurità e che imparasse a divertirsi anche vincendo, non solo assecondando il suo partner. Ma anche per quello c'era tempo, anche se Artemis non aveva considerato che il potere di Luna poteva ancora dire la sua in quel contesto. Come nutrita dall'oscurità della sua maestra, Luna iniziò a far serpeggiare le proprie catene verso Artemis, sorprendendola dapprima con un gemito stupito, che si trasformò poi in uno spasmo di piacere mentre la guardava sorpresa, lasciandole intendere che si era rivelata una bella novità. Non voleva scoraggiarla, anzi la assecondò, iniziando a muovere anche il suo corpo come se le catene di Luna fossero un caldo e oscuro abbraccio e lei dovesse danzare sensualmente con l'amante che l'aveva avvolta, facendole sentire il proprio calore e la propria magia che fluiva sotto quella pelle sempre più eccitata. In quel modo anche i movimenti delle dita e della bocca di Artemis divennero più ritmici aumentando il piacere che stava donando alla sua allieva. Le catene che la stringevano e vibravano tra le sue carni la facevano sussultare, aggiungendo caldissimi e profondi mugugni di piacere alle stimolazioni che Artemis serbava all'intimità della sua allieva con la bocca e con la lingua, osservandola dritta negli occhi ogni volta che le strappava un sussulto più intenso, come a volerla ringraziare e farle capire che quella era la via giusta. Ciò che video gli occhi di Artemis però fu ancora più sorprendente: era come se una potesse sentire il suo sapore attraverso le catene e questo la eccitasse ancora di più, avvicinandosi sempre più rapidamente all'orgasmo tanto agognato. La sua maestra ne fu subito coinvolta e decise di trainarla verso quel piacere intenso senza fretta, così che potesse assaporarlo per bene, poi la vide ribaltare gli occhi e i suoi succhi riempirono la bocca della strega anziana che si abbandonò ad un lungo gemito di piacere mentre li divorava avidamente. Si ritrovò a sospirare davanti a quella caldissima intimità, staccandosi da essa con un lento e affettuoso bacio, per poi alzare il capo e leccarsi le labbra soddisfatta. Aveva sentito l'orgasmo di Luna tutto intorno a sé grazie alle catene ma non era giunta all'apice, questo crebbe ulteriormente il suo desiderio già impossibile da frenare.
    Hai già imparato a sentire usando il tuo potere... non so se sono io una brava maestra oppure se tu sei un prodigio... ma è sicuramente un meraviglioso traguardo. Ma ovviamente non basta...
    Lentamente la lasciò andare, così che Luna tornasse sdraiata sul letto a gambe aperte di fronte a sé, mentre Artemis in ginocchio piegata leggermente sopra di lei la osservava con l'aria languida di chi non può più resistere. Le lasciò un lentissimo e delicato bacio sul ventre, a metà tra il monte di venere e l'ombelico, sensuale ed umido, preceduto da un lungo sospiro caldo e passionale che serviva per farla riprendere da quell'orgasmo bellissimo e riportarla alla concentrazione. Dopodiché Artemis si allontanò da lei col busto, mettendosi praticamente in ginocchio e con le cosce leggermente aperte, mostrandosi in tutta la sua cerulea bellezza sotto il fioco riflesso della luce che dominava la stanza. La invitò ad osservarla mentre si muoveva lenta, sensuale, lasciando ricadere i capelli sulla sua pelle mentre con le mani si carezzava il corpo: dal collo, ai seni turgidi, al ventre scolpito e allenato fino all'intimità a sua volta piena di umori. Non esitò a passare le mani sulle catene di Luna come se fossero le mani della sua allieva, incoraggiandola a stringere in modo che potessero sentirsi una cosa sola. Poi, quando fu davanti alla sua intimità, iniziò ad accumulare energia sulle dita che stimolavano il suo clitoride fino a che l'incantesimo non le permise di generare un membro maschile, completo anche di testicoli, che subito si riempì di venature geometriche rosso scuro, pregno di un potere diabolico intenso. La creazione di quel membro strappò un gemito dal volto di Artemis che la portò a mordersi il labbro inferiore e a socchiudere gli occhi, senza mai staccare lo sguardo da Luna però. Voleva provocarla e invitarla a farsi avanti senza dire nulla, lasciando che fosse il suo corpo a parlare. Fatto questo iniziò a muovere la mano destra sul membro magico appena creato, masturbandosi lentamente, lasciando che Luna osservasse attentamente cosa aveva fatto la sua maestra. Artemis non le diede istruzioni, voleva vedere come reagiva: avrebbe tentato anche lei o si sarebbe sottomessa alla sua maestra per ricambiarle il favore di quell'orgasmo appena raggiunto? Una maestra non deve preoccuparsi solo di allenare la sua allieva, ma anche di comprendere ogni sfumatura della sua personalità...
     
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    Luna scoprì in quel letto che l'orgasmo che aveva provato assieme alla sua maestra non aveva niente a che vedere con quello che poteva provare quando si dava piacere da sola. In confronto l'orgasmo da masturbazione sembrava un frutto acerbo non del tutto formato, mentre quello che aveva vissuto con Artemis era sicuramente parecchio più intenso e sconvolgente. Difatti rimase qualche lungo secondo sul letto frastornata con le palpebre che battevano più volte sconvolte. Se non fosse stata ancora sconvolta da ciò che era successo probabilmente avrebbe perfino sorriso o ridacchiato. In ogni caso quando riuscì a tornare un pizzico lucida il primissimo pensiero che le attraverso la mente giovane fu che ne voleva ancora, ed ancora ed ancora. Cercò di tornare in sé per dire qualcosa ma venne anticipata da Artemis che si complimentò con lei, facendo arrossire leggermente Luna. Se ne compiacque più del dovuto dato che infondo non aveva fatto altro che seguire i propri istinti, stava per ghignare soddisfatta di se stessa, tronfia per aver sorpreso Artemis ed aver ottenuto un così alto risultato ma il sorriso morì quando le disse che non bastava. Non lo disse a voce alta ma lo sguardo e l'espressione delusa del suo volto sembravano proprio chiedere "come non basta?". Non riuscì a chiedergleilo anche a voce per via dei gesti di Artemis che seguirono e da ciò che stava facendo, solo in seguito capì che si stesse riferendo a se stessa, collegando successivamente il fatto di aver usato i suoi poteri in modo insufficente per far venire anche la sua maestra. Il bacio sul ventre di Artemis attirò di nuovo lo sguardo di Luna sulla sua maestra, curiosa di vedere cosa stesse facendo la osservò in totale silenzio mentre si sollevava e si posizionava in ginocchio davanti a lei. Luna venne letteralmente sedotta dai gesti di Artemis, non riusciva poprio a staccarle gli occhi di dosso, non avrebbe mai pensato di potersi sentire così attratta da una donna più grande di lei. Era quasi come se vedesse per la prima volta Artemis perché sotto quella luce sensuale ed erotica sembrava tutt'altra persona. La trovava bellissima, incredibilmente bella e la invidiò perché voleva essere seducente come lei, meravigliosa come lei in quel momento ma si sentiva una totale inetta. Deglutì a vuoto quando Artemis si diede piacere premendo le catene contro la sua carne sentendo chiaramente il suo calore e la sua morbidezza. Non fece nulla per interromperla, assecondando invece quel massaggio giocosa e curiosa facendo vibrare la catena contro le sue carni, giusto per scoprire come reagiva la sua maestra. Poi percepì la magia accumularsi nella carne femminile di Artemis e con estremo interesse Luna osservò il fenomeno mentre la clitoride della maestra cresceva e dava una nuova forma fallica al suo sesso. Luna strabuzzò gli occhi al risultato finale. Ne aveva sentito parlare ma non lo aveva mai visto fare, e nemmeno lei aveva mai osato fare quell'incantesimo per timore di ritrovarsi un membro maschile reale davanti. Le sembrò a dir poco enorme e la primissima reazione di Luna fu quello di stringere le gambe come a voler proteggere la propria intimità da quella cosa che vedeva. I suoi occhi però fissavano il sesso di Artemis notando che aveva anche i testicoli.
    Quello è l'incantesimo... quel incantesimo...? fece spostando più volte lo sguardo dal volto di Artemis al membro magico, quasi come se chiedesse conferme ovvie a ciò che si trovava davanti.
    Sembra un poco diverso da quello che ho visto nei libri. confessò un pizzico preoccupata dai segni rossi che cospargevano la lunghezza di quella carne. Quando Artemis iniziò anche a masturbarsi Luna non riuscì più a staccare lo sguardo da quella parte, curiosa più che mai verso quella novità ed anche sempre più eccitata poiché le sembrava osceno ciò che stava facendo. A quel punto Luna non riuscì più a resistere e si sollevò con la schiena per mettersi a sua volta in ginocchio davanti ad Artemis, allungando timidamente una mano verso il pene magico della maestra. Con i polpastrelli toccò la punta trovandola calda e turgida, a quella sensazione temendo di darle fastidio ritirò le dita di qualche centimetro, poi però accorgendosi che non stava dando fastidio tornò a toccarla scivolando con le dita lungo tutta la lunghezza, sfiorando i segni magici di cui era coperto.
    Perché hai questi segni? chiese facendo quindi capire che Luna aveva curiosato davvero su quel incantesimo.
     
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    Artemis continuò a masturbarsi per attirarla, divertita dallo sguardo preoccupato ma curioso di Luna che sapeva per certo non l'avrebbe delusa. Si rivelò timorosa solo i primi istanti, poi si fece avanti decisa a toccare la sua maestra. La strega anziana smise di masturbarsi quando vide Luna allungare la mano verso di lei, come a volerle lasciare tutto il divertimento così che potesse carpirne subito i dettagli. Sicuramente non aveva mai toccato un vero membro maschile, non poteva cogliere le differenze: quello di Artemis non ne rispecchiava solo la durezza e il calore, ma era anche attraversato da energia oscura di Umbra mista a qualcosa di assolutamente diabolico che già in parte poteva rispondere alla sua domanda. Lo sguardo della maestra volle incoraggiarla a farsi avanti e ogni volta che la toccava con più ardore, Artemis si lasciava volutamente sfuggire un gemito di piacere così da incoraggiarla e farle capire che le piaceva. La verga sussultava e s'impennava al tocco di Luna, seguendo il respiro profondo di Artemis che faceva danzare il suo petto in attesa di poter passare alla prossima fase, al contempo sufficientemente lucida da poterle spiegare cosa stava vedendo.
    Ci sono molti tipi di oscurità, Luna, il mio potere deriva da un'oscura alleanza. Il libro è diabolico e potente ma chiede qualcosa in cambio... questi sono i segni della corruzione che Yaldabaoth riversa in me, ma è un piccolo prezzo da pagare in cambio dell'oscurità che tanto desidero, l'ho accettato volentieri... scendere a patti con i demoni non è sempre facile, soprattutto i più potenti. Vogliono sempre qualcosa in cambio... ma non sempre sei tenuta a dargli ciò che vogliono...
    Parlando, sollevò la mano destra iniziando ad avvicinarsi a Luna, carezzandole prima la guancia e poi le labbra, delicatamente, chiudendo le distanze col suo capo e spingendo in avanti il bacino, invogliandola a farsi avanti senza essere timida. Poi la bocca di Artemis arrivò vicinissima a lei, con lo sguardo socchiuso, seducente e assuefatto da lei che sembrava dirle tacitamente che la bramava, e non poteva più trattenersi.
    Anzi, molto spesso... la cosa migliore che puoi fare è proprio affamarli davanti ai loro occhi senza dar loro soddisfazione, tenendo tutto per te...
    etto questo chiuse le distanze con lei, dandole prima un paio di piccoli baci solo con le labbra, per poi leccarle quelle carnose estremità ed invogliarla a farsi avanti. Le avrebbe concesso un altro caldissimo bacio, più lento e meno impaziente ma comunque carico di passione: la lingua sarebbe stata lenta come la melassa ma l'avrebbe spinta in fondo nella bocca della sua allieva, mentre i seni si schiacciavano di nuovo. La mano sinistra intanto scivolò verso il basso, carezzandole il ventre per poterle stuzzicare prima il clitoride per poi abbassarsi sempre di più, scivolando tra le sue grandi labbra e approfittando dei suoi umori per riprendere a masturbarla delicatamente ma insistentemente. Non voleva più trattenersi e l'avrebbe guidata verso la perdizione più totale.
     
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    Se non fosse stata in compagnia di Artemis, probabilmente non sarebbe stata così spontanea e curiosa nell'avvicinarsi al membro maschile della maestra. In un certo senso Luna non stava vivendo quel momento come se fosse la sua prima volta con un amante, o con il suo amore. Si sentiva come un cucciolo che seguiva la madre in una caccia ed imparava a cacciare. Per quel motivo non si tirò indietro quando Artemis tacitamente le diede il consenso di esplorarla smettendo di masturbarsi. Quando lo fece e le lasciò campo libero, Luna prima sollevò lo sguardo su di lei come a cercare negli occhi della maestra un consenso più diretto prima di afferrare con tutta la mano la verga magica. Ne percepì il potere, il calore e la consistenza sotto le dita che le diede un moto di entusiasmo a voler provare di più. Provò ad imitare ciò che fece prima Artemis proprio mentre lei parlava e la ascoltava, facendo scorrere la pelle su e giù lentamente, strabuzzando gli occhi nel guardare la cappella totalmente libera, gonfia e rosata. Aveva un aspetto particolare e istintivamente le parse "goloso" come se la richiamasse per un assaggio ma non osò farlo. Intanto non si lasciò sfuggire la spiegazione della maestra che le disse che quei segni erano per via di un oscurità particolare che deriva da un demone con cui aveva fatto un patto. La intrigò quando le disse che non sempre si doveva dar loro ciò che volevano. A quella frase sollevò lo sguardo su di lei curiosa di capire cosa intendesse dire. Possibile che i demoni si lasciavano ingannare dalle streghe? Luna non capì esattamente cosa stesse cercando di dirle, non perché non fosse stata comprensibile ma semplicemente perché era distratta dalle movenze di Artemis e dalle sue carezze, per non parlare del fatto che le si era avvicinata di nuovo per darle altri piccoli baci che la invogliarono subito a ricambiare. Le piaceva come baciava Artemis, aveva un sapore così erotico e proibito che la elettrizzava. Oltretutto le piaceva tanto sentire il suo respiro accelerato dal piacere e cercò di strapparle qualche gemito provando a masturbarla con più decisione sul membro magico. Era strano per Luna, non riusciva a toglierle la mano di dosso perché si sentiva attratta dall'oscurità che percepiva contro la mano. Più la toccava più ne voleva, ed i baci non facevano che alimentare il desiderio di Luna guidandola verso un lato lussurioso che non sospettava nemmeno di avere. Ricambiò il bacio di Artemis sempre più eccitata, facendo incrociare le lingue in una danza passionale crescente. Sussultò quando Artemis tornò a toccarla sulla sua intimità, trattenne un piccolo gemito e poi si lasciò andare avvicinandosi con tutto il corpo alla maestra. Allargando le cosce per permetterle di toccarla come meglio poteva. Artemis poteva sentire che era molto eccitata dalla quantità di umori che le stavano inzuppando le dita. Sentiva di volerne di più, molto di più ma non aveva idea di cosa doveva fare, come ottenerlo, seguì il suo istinto avvicinandosi a lei, così da premere più forte i seni uno contro l'altro, avvicinandosi con il bacino fino a sentire la punta del suo membro sfiorarle la peluria del pube. A quel piccolissimo contatto sentì una scossa di desiderio scaldarla ancora di più, il suo istinto le urlava di poggiare quello che stringeva nella mano contro il suo sesso, ma aveva paura. Era la sua prima volta e aveva sempre sentito dire che era doloroso, che la prima volta era sempre una schifezza. Eppure non aveva la sensazione che fosse brutto, che fosse squallido, era diverso, forse perché era con Artemis ma voleva continuare, voleva scoprire cosa gli adulti nascondevano dietro una porta silenziosa e sotto le lenzuola.
     
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    Colse subito l'entusiasmo di luna mentre toccava la sua maestra, Artemis decise quindi di assecondarla ed incoraggiarla, concedendole lunghi gemiti di piacere, ben scanditi da un tono di voce volutamente erotico e lascivo. Voleva farle capire che stava agendo bene, ma ancor di più voleva darle soddisfazione: si stava lasciando andare e lo stava facendo spontaneamente, Artemis voleva incoraggiare quelle sue mosse in modo che luna si facesse sempre più audace e sicura di sé, senza darle ordini o giudizio. Sarebbe stato il suo corpo a parlare, e ogni volta che i gemiti erano più caldi ed intensi anche i suoi baci si facevano più umidi e lascivi. Non le importava se in quel momento non aveva l'aria minacciosa o marziale che una strega anziana doveva mantenere, quell'esperienza era preziosa per Luna e la sua maestra avrebbe fatto di tutto per renderla indimenticabile. L'intimità di Luna si scioglieva sotto le sue abili dita, impastava energia magica per strappargliene quanti più possibile di quei gemiti e di quei umori, oltre che a rendere sempre più morbida la sua carne. Il corpo di una strega può essere modellato a piacere con la mera volontà, questo era il segreto della loro bellezza o della loro perfezione. Non era un trucco, semplicemente la prova di quanto forte fosse il loro legame con la magia. Fu Luna stessa ad avvicinarsi e cogliere quanto impaziente stesse diventando anche la sua maestra, quando i seni si sfiorarono Artemis ebbe un sussulto più forte ed inistintavemnte si fece avanti, strusciando la punta della sua verga demoniaca contro il ventre di Luna, un movimento che finì col ripetersi ritmicamente mentre danzava col petto della sua allieva andando a stimolare ogni parte di lei. Le dita scivolarono nella sua intimità fino alle nocche e oramai aveva trasformato la propria mano in un torrente di umori. Il desiderio cresceva e la lezione si trasformava sempre di più nella volontà di un rapporto completo, non aveva più motivo di esitare perché percepiva il desiderio di Luna, ricambiando quello della sua maestra, ma era talmente emozionata ed entusiasta che non sapeva da dove iniziare. Decise che il modo migliore per farlo era accompagnarla delicatamente, così attese un momento in cui Luna avrebbe sussultato di piacere più forte delle altre, così da spingere in avanti e portarla di nuovo contro il materasso, schiacciandola col proprio corpo sinuoso e morbido in modo che i capezzoli iniziassero a duellare tra di loro, mentre la verga demoniaca di Artemis poteva finalmente scivolare non solo sul suo ventre ma sulla sua intimità, libera dalle dita della strega anziana e probabilmente in astinenza da quella sensazione. Luna non sentiva più nulla dentro di sé se non l'energia della sua maestra rimasta a stuzzicarla, il resto era solo un mero stimolo: la verga turgida che si sfregava sul clitoride della giovane mentre i testicoli lisci impregnati di energia oscura scivolavano sulle sue carni facendole sentire quanta tenebra ci fosse in quel semplice e perverso gesto. Un mero incantesimo, ma potentissimo. Mentre scivolavano verso il basso e si sfregavano lussuriosamente, Artemis le concesse un bacio diverso dagli altri, uno che concedeva assai di rato ai suoi amanti dove non solo mugugnava di eccitazione ma danzava con le sue labbra in maniera passionale, in modo che ci fosse solo bellezza in quell'atto, nulla di impaziente o frettoloso. Voleva che Luna bevesse da quel bacio ogni traccia di perversione scacciando tutte le insicurezze, così quando finalmente ripresero fiato, Artemis poté aprire gli occhi verso di lei, guardandola con affetto, desiderio, gioia e lussuria. Uno sguardo perso, in parte innamorato e in parte protettivo. Voleva rendere solenne quel momento, nonostante i gesti perversi che lo accompagnarono: afferrò la base del suo membro con forza così da poterlo sfregare intimamente su Luna con maggiore pressione, e man mano che scandiva quelle sillabe scivolava sempre più il basso, prima sul suo clitoride, poi sulle grandi labbra, infine sulla parte più bassa della sua intimità, come un perverso battesimo di sangue e umori. E nonostante quelle parole furono scandite da movimenti tanto perversi, la solennità di quel giuramento era pura e chiara negli occhi della strega che non un solo istante distolse lo sguardo dalla sua allieva.
    Con la mia oscurità... prendo la tua purezza... con la mia oscurità ti rendo mia allieva... sulla mia oscurità giuro di renderti una strega invincibile...
    A quel punto non riuscì più a trattenersi e mordendosi il labbro inferiore, Artemis spinse con forza il bacino in avanti, così da farsi strada nella carne della sua protetta lasciandosi sfuggire un flebile gemito stretto tra i denti serrati della strega. Fu troppo piacevole anche solo farsi avanti e quando finalmente riuscì a sprofondare nella sua purezza, rubandola e violando la sua intimità per intero, Artemis smise di trattenersi e spalancò la bocca facendole un altro dono meraviglioso: la sua espressione perversa mentre gemeva forte in seguito alla deflorazione della sua allieva. Si fece avanti in modo che non ci fosse più spazio tra i loro corpi, respirandole sulle labbra cercando di non perdersi nemmeno un istante delle espressioni di Luna, voleva guardarla mentre la faceva sua per la prima volta e donarle ancora le labbra se ne avesse avuto bisogno.
     
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    La voce di Artemis che godeva aveva un sapore erotico unico nella mente di Luna, le piaceva tantissimo sentirla godere, la faceva sentire più sicura in ciò che stava facendo e la elettrizzava scoprire che poteva far fare quei versi alla grande guerriera Artemis. Le piaceva sentire la sua voce che vibrava nella propria bocca mentre si baciavano, rendeva tutto così passionale, così eccitante e irresistibile per Luna. Per non parlare delle dita di Artemis che le torturavano dolcemente l'intimità donandole piaceri sempre più intensi che strappavano a sua volta gemiti dalle giovani labbra di Luna. Non aveva mai provato nulla di simile e ne stava diventando avida, anche quando sentì che Artemis le si avvicinò apposta per sfregare meglio la sua verga contro il suo ventre, fu un'emozione unica perché Luna rispose a quel gesto gustandosi il contatto fisico contro la propria pelle con più decisione. Ubriaca di piacere si lasciò guidare per tornare di nuovo sdraiata sul materasso a godersi il contatto sofficissimo e vellutato fra i loro seni ed i piccoli brividi continui ogni volta che i loro capezzoli si sfregavano uno contro l'altro. Una sensazione paradisiaca che non avrebbe mai potuto provare con un uomo. Artemis la privò poi del contatto delle dita, strappandole un gemito di protesta quando le dita sgusciarono del tutto fuori da lei, lasciandole la carne femminile umida e affamata. Subito dopo però Artemis le fece sentire il contatto con la verga magica regalandole un intenso brivido che accelerò il suo desiderio cocente di un piacere più profondo. Non aveva mai provato a penetrarsi con qualcosa di così grosso, ma il suo corpo sembrava bramare il calore di quella verga dentro di lei, era il suo istinto a gridarlo con tutto il suo corpo che si preparava ad accoglierla. Le dita erano state una bellissima sensazione ma in confronto al membro magico erano fredde, sentire quella carne bollente e carica di energia magica sfregarsi contro la sua clitoride e le sue burrose labbra vaginali la accesero di una voglia irrefrenabile. Allargava le cosce il più possibile e si spingeva contro Artemis sollevando il bacino per un contatto più pressante così da farle sentire la clitoride che pulsava contro la lunghezza. Luna sentiva un languore bruciante nel suo ventre, si sentiva sempre più impaziente ma non riusciva a capire cosa fosse di preciso. Divorava i baci di Artemis come se fosse il prezioso ossigeno che le serviva per respirare. Non aveva più paura di quelle sensazioni così intense, non aveva più paura di lasciarsi andare totalmente alla lussuria, si sentiva pronta ad andare fino in fondo. Le braccia di Luna si strinsero attorno alla schiena di Artemis per stringerla a sè e schiacciarle i seni contro i suoi, furono gesti che sembravano esprimere perfettamente il messaggio: "ti voglio". Infine il momento giunse, Artemis afferrò la sua verga facendogliela sentire con più decisione mentre scivolava fra le sue labbra solcando la parte più intima di lei. Era solo poggiato contro il suo ingresso ma quella sensazione divenne come una colata di lava incandescente perché sentì chiaramente il bisogno spasmodico di averlo dentro di lei. Un bisogno febbricitante che la bloccò contro il letto ansante, tremolante in attesa di diventare donna, mentre i brividi sempre più intensi si trasmettevano in tutto il corpo fino a diffondersi nel cervello. Era fradicia di umori ed Artemis non avrebbe faticato a trovare l'ingresso della sua carne poiché era pronta ad accoglierla. Non interruppe le parole di Artemis guardandola un poco smarrita ma la supplicava con lo sguardo di non lasciarla in bilico sul burrone della lussuria.
    V-vereor nox maestra... rispose con la voce rotta dal piacere ed espirata per l'intenso desiderio che la stava divorando. Subito dopo seguì un gemito rumoroso di dolore che si trasformò rapidamente in uno di piacere. Aveva sentito solo un istante il fastidio dell'imene che faceva resistenza contro la carne di Artemis, ma quando si ruppe e potè proseguire la penetrazione, l'energia oscura la invase nel profondo accendendo il suo corpo di un bagliore particolare tipico delle streghe di umbra quando condividevano energia e magia. Il piacere fu intenso, qualcosa che si avvicinò molto ad un primo orgasmo ma di natura totalmente diversa. Era totalmente connessa alla maestra, i loro circuiti magici entrarono in risonanza accendendosi e trasmettendosi la loro energia oscura in un flusso che si chiuse formando un circuito più grande e potente.
     
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    Il saluto di Luna che accompagnò quel momento a dir poco magico rese tutto ancora più solenne e Artemis riuscì a gemere assieme a lei mentre le loro energie si connettevano. Erano una cosa sola ora, nella carne e nella magia e potevano fare qualsiasi cosa assieme. Doveva convincerla di questo, sperando che il piacere non fosse troppo e incontenibile al punto da impedirle anche solo di pensare lucidamente. E purtroppo, c'era lo stesso rischio anche per lei... la carne inviolata e perfetta di Luna le diede velocemente assuefazione e per quanto si sforzasse di andare lenta per farle godere ogni singolo istante l'impulso di farsi avanti ed iniziare a violarla con fora si fece sempre più forte finché il bacino non si mosse da solo e con esso anche il seno prese a ciondolare stringendosi a quello di Luna, mentre la sua maestra ricambiava quell'abbraccio così da annullare del tutto le distanze tra di loro. Le diede un bacio sulle labbra, ma fu fuggevole per quanto umido e caldo, non interruppe il contatto visivo con lei e mentre iniziava a scoparla con passione crescente, le parlò ancora con quella voce spezzata dal piacere.
    La sento... sento la tua magia... fondersi con la mia Luna... è meraviglioso... tu sei meravigliosa... dona alla tua maestra i tuoi gemiti!
    Continuò a sussurrarle quelle parole a fior di labbra, mentre con il bacino si faceva sempre più decisa. Anche le cosce e i fianchi erano vicinissime a lei, i movimenti infatti erano profondi ma non larghissimi, come se Artemis avesse timore che separandosi troppo da lei l'avrebbe lasciata scappare per mai più rivederla. Decise dunque di aumentare la posta in gioco così da rendere ancora più intenso quel momento, e mentre si abbracciava alla sua allieva cercando l'ennesimo bacio, iniziò a concentrare energia sulle sue mani in modo da stimolare il potere di Luna. Non sapeva se poteva controllarlo, ma sperava di riuscire almeno a darle le istruzioni giuste. Intorno ai loro colli sarebbe comparsa una scia di oscurità densa che man mano avrebbe preso la forma della catena di Luna, due anelli legati tra di loro da una catena più spessa ed energizzata che riuscì a connetterle. In quel modo, la giovane strega avrebbe potuto sentire il potere oscuro della sua maestra fluirle nel ventre, e più quell'oscurità pulsava dentro di lei, più avrebbe sentito il suo clitoride gonfiarsi e diventare più sensibile. I movimenti di Artemis si fecero più ampi e le portò le mani sotto le cosce così da poterle sollevare le gambe e poterla penetrare meglio. I petti si divisero inevitabilmente ma appena successe la catena intorno ai loro colli si prolungò iniziando a stringere i seni di entrambe, come una trappola riflessa sui loro corpi che non poteva fare altro che stimolarle. La lingua di Artemis era fuori dalle sue labbra e rendeva i suoi gemiti sempre più osceni, non riusciva a smettere di desiderarla e più la scopava, più i marchi rossi intorno alla sua verga le risalivano il pube e le gambe, rendendo la sua pelle bianca come la luna grigia come una notte tempestosa. Si stava lasciando corrompere, ma non poteva più trattenersi.
     
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    Una volta uniti nella carne, Luna capì che le volte che aveva provato a scambiarsi energia con le compagne con il semplice tocco, in confronto a quello che stava provando adesso era stato come il gioco di un bambino dell'asilo che cercava di imitare un adulto. Luna sentiva una connessione profonda con Artemis che le procurava piacere nelle vene, come una dolce scossa elettrica che la scaldava dall'interno. Fu intenso, travolgente al punto che la ragazza si chiese perché mai aveva avuto tanta paura di perdere la propria verginità fino a quel giorno. Artemis inoltre era una strega potente e riusciva a sentire la forza che la invadeva e la schiacciava dolcemente contro il materasso, senza però farla sentire oppressa tutto l'inverso. Era quasi come se potesse fare sua quella forza se fosse stata in grado di manipolare la sua energia e canalizzarla nel giusto modo. Allo stesso modo anche Artemis avrebbe potuto sentire istintivamente che Luna aveva una grande energia sopita dentro di lei, che se riusciva a guidarla e farla crescere sarebbe potuta diventare una strega molto potente, ma era acerba, ancora molto influenzabile.
    Aaah..anch'io... gemette in risposta per far capire che anche lei riusciva a sentire le loro energie fondersi e alimentarsi a vicenda. Si strinse con tutto il corpo alla sua maestra, stringendola fra le braccia e incrociando le caviglie dietro i fianchi di Artemis, sembrava quasi che avesse il timore di scivolare via da lei per sbaglio, quando lei voleva assaporare quell'unione con tutta se stessa. La sua tenera carne si adattò gradualmente alla presenza dentro di lei, ed i primi sintomi di dolore sparirono totalmente sotto il cocente piacere che aumentò quando Artemis iniziò a muoversi. I gemiti di Luna erano aspirati, sorpresi, non pensava che si potesse provare un piacere così viscerale ad unirsi a qualcuno nella carne. La clitoride pulsava furiosamente ed i suoi umori erano sempre più copiosi. Luna era stata fortunata dato che aveva avuto il piacere di perdere la verginità con qualcuno di molto più esperto di lei, poiché era riuscita a guidarla verso i piaceri della carne nel modo perfetto. Luna ne era entusiasta, voleva scoprire quante più cose possibili su quel mondo nuovo che di solito era tenuto nascosto dietro a porte chiuse o pesanti coperte. Adesso anche lei faceva parte di quel mondo, adesso anche Luna era diventata donna e poteva godere del sesso e soprattutto della magia che caratterizzava le streghe quando si univano in quel modo. Le catene rispondevano anche alla volontà di Artemis, serpeggiando sui loro corpi per abbracciarle e stimolarle tramite la loro energia. Luna ne sentiva ancora perfettamente ogni centimetro sul suo corpo, infatti le sue spire si strinsero leggermente di più attorno ad Artemis come un abbraccio deciso e possessivo. Luna godeva, come non era mai successo prima di allora e non riuscì a nasconderlo in nessun modo, le veniva impossibile soffocare i suoi gemiti, il piacere era troppo grande per poterlo controllare. La ubriacava totalmente spegnendo il suo cervello per immergersi in quel crogiolo di piaceri intensi. Si accorse che cambiando posizione la penetrazione si fece più profonda ma anche molto più piacevole. Allargò le cosce continuando a reggersi solo con le punta delle dita contro la nuca di Artemis mentre i suoi occhi curiosarono sul membro magico che continuava a sparire dentro di lei ad ogni affondo. Sentiva il piacere crescere sempre di più, anche più travolgente di quando si toccava da sola. Non aveva idea di dove si potesse arrivare, e non vedeva l'ora di scoprirlo. L'unica nota dolente era ciò che avrebbe potuto percepire Artemis pian piano, come una scintilla nel fondo dell'energia di Luna che si accendeva e cresceva lentamente, qualcosa che non apparteneva alla ragazza ma che coabitava con lei. Al momento era molto fioca come "luce" ma c'era praticamente da sempre, da quando era nata.
     
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    Luna era meravigliosa, un corpo divino unito ad una freschezza già pronta per essere colta, Artemis non si sarebbe mai pentita di aver preso quel frutto succoso come suo privando chiunque altro di un pacere simile ma non era abbastanza, poiché nel profondo dell'oscurità di Luna c'era qualcosa di nero, ancora più profondo, granitico ed opprimente che poteva anche finire col soffocarla. Eccolo dunque, la presenza oscura che anche il Cercatore agognava tanto ardentemente. Artemis poteva a sento percepirla come se fosse distante anni luce, ma c'era: come un pericolo incombente ed inesorabile. Non poteva di certo darle una lezione proprio in quel momento, erano entrambe troppo distratte ed assuefatte dal piacere, ma se non altro poteva aiutarla insegnandole a prendere le redini di una situazione. Affondò con forza dentro di lei concedendosi un sussulto più forte degli altri, le labbra si schiusero per poi fiondarsi di nuovo sulle morbide e giovani carni di Luna alla ricerca di un altro bacio saffico che le avrebbe unite per l'ennesima volta. A quel punto la strega anziana l'avrebbe afferrata per le catena che se ne stavano sul suo petto, tirandola verso di sé con la mano destra mentre piantava il gomito sinistro sul materasso per potersi sostenere. La tirò in modo che sembrasse che i ruoli si fossero ribaltati: con luna sopra di lei e Artemis che giaceva quasi inerme sul materasso, ma quella posizione le serviva per tenerla sopra di sé mentre con il bacino spingeva verso l'alto rendendo la penetrazione più lenta ma anche più netta e profonda. Uno spettacolo meraviglioso che entrambe potevano godere anche con lo sguardo visto che in quel modo i corpi intrisi di magia sarebbero stato perfettamente visibili per tutte e due.
    Danza ora Luna... muoviti su di me... fai godere la tua maestra e raccogli tutto il piacere che puoi!
    I movimenti di Artemis si fecero sempre più lenti mentre si mordeva il labbro inferiore vogliosa e le mostrava i suoi capezzoli turgidi tanto quanto la sua verga. Voleva lasciarle lo spazio per scandire il suo ritmo e mostrarle che anche nel piacere più totale poteva avere la sua parte. Non la voleva inerme e sottomessa al sesso... lei era una strega di Umbra, poteva rivendicare tutta la lussuria che voleva senza chiederlo a nessuno, nemmeno al suo terrificante ospite!
     
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    Era davvero singolare che una ragazza vergine riuscisse a godere la sua prima volta, eppure era ciò che stava succedendo in quel momento. Luna era totalmente immersa nei fumi del piacere, si lasciò trasportare facilmente dal ritmo con cui la incalzò sempre più velocemente Artemis, godendosi il momento, assaporando ogni spinta dentro di lei. Percepiva ogni centimeto di quel membro magico scavarle dentro, ma Artemis non le permise di rilassarsi e subire soltanto. La tirò e la spostò con maestria, con il cipiglio di chi sapeva benissimo come si ci muoveva a letto, cosa che invece Luna non fece altrettanto bene dato che era più impacciata e inesperta. Alla fine però non capì come era finita lei a stare sopra la sua maestra a cosce spalancate con il suo membro in profondità. Guardò un momento confusa Artemis ed in parte perfino dispiaciuta perché le stava piacendo tantissimo farsi scopare in totale comodità. Per un solo attimo aveva temuto che finisse tutto quanto. Quella nuova posizione la costrinse a rivedere un momento l'amplesso, e vedere Artemis sdraiata sotto di lei alla sua mercee le fece uno strano effetto che la eccitò più di prima e la maestra lo avrebbe sentito dato che uno spasmo la strinse per un momento. Era una visuale che non credeva di poter vedere così presto, e in un contesto del genere. Il primo momento rimase ferma ad ammirare la bellezza di Artemis, sentendosi stranamente spronata a fare qualcosa anche se non sapeva esattamente cosa. Poi la prima spinta della maestra le ricordò che poteva essere più bello del starsene semplicemente fermi, ed incoraggiata dalle parole di lei anche Luna iniziò a muoversi. Dapprima incerta, lenta poiché non era sicura di fare un buon movimento con i fianchi, poi iniziò a prenderci confidenza lasciandosi trascinare dal suo istinto, seguendo gli impulsi di piacere che si facevano più forti muovendosi in un certo modo o nell'altro. Prima serpeggiò con i fianchi avanti e indietro lasciandolo scorrere dentro di lei, con le ginocchia poggiate contro il materasso, il busto eretto e le mani poggiate sulle cosce della maestra per sostenersi. Assecondò poi le spinte di Artemis sollevandosi con il bacino per poi ricadere su di lei, rimbalzando sui fianchi per un amplesso più rumoroso. Si accorse che in quel modo le piaceva di più, quindi si chinò in avanti con il busto, spostando le mani ai fianchi della testa di Artemis e con la nuova posizione iniziò a pompare il ritmo con i fianchi, accelerando gradualmente mentre inseguiva quello che sembrava essere un nuovo orgasmo. Essendo la prima volta che provava una cosa del genere Luna si muoveva più veloce perché sentiva che stava crescendo il piacere. Fissava il corpo della sua maestra ipnotizzandosi con i movimenti morbidi e ritmici dei suoi seni che oscillavano davanti al suo sguardo. Divennero improvvisamente più attraenti ai suoi occhi. Li afferrò con entrambe le mani, strizzandole forse con troppa forza, non era ancora abbastanza capace di calibrare l'eccitazione e controllarsi anche nelle effusioni. Seguì semplicemente il suo istinto voleva stringere quei meravigliosi seni e lo fece, notando come i capezzoli si inturgidivano e la invitavano ad un assaggio a cui non riuscì resistere in alcun modo, piegandosi verso di lei per leccarla sul capezzolo e succhiarlo avidamente. Vibrava con la voce contro di esso continuando a gemere mentre i suoi fianchi continuavano a muoversi sempre più veloci, con più forza. Le piaceva tantissimo essere lei a dettare il ritmo, a vedere Artemis sdraiata sotto di lei a subire il suo trattamento e goderne assieme a lei. Ad un certo punto i gemiti di Luna si fecero via via più acuti e smise di succhiarle il capezzolo per sollevarsi di nuovo con le spalle e accelerare il ritmo veloce, forte, fino a sentire i bacin che schioccavano in un perverso applauso. Era sempre più vicino ad un orgasmo e sentiva che presto sarebbe successo qualcosa di meraviglioso.
     
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    Ne era certa, l'istinto di strega di Luna prese facilmente il sopravvento appena si ritrovò sopra alla sua maestra, come se l'avesse sconfitta e ora fosse in grado di goderne senza più alcun filtro, dettando lei le regole. Lo spasmo di potere e piacere che le serbò fece sussultare Artemis che venne costretta a mordersi un labbro per trattenersi ma non bastò, e le labbra umide di schiusero in un lento e caldissimo verso di soddisfazione. La sua allieva imparava molto velocemente e questo la compiaceva. Non fece nulla in un primo momento, limitandosi ad assecondarla in modo che la perversa creatività di Luna maturasse: la vide danzare sul suo corpo mostrandole prima il suo seno, poi la sua espressione perversa, il tutto mentre si univano nella carne. Le dita di Luna toccavano la carne della maestra impazienti e sempre più frettolose di raggiungere il piacere, prima le cosce e poi seni. Nel secondo caso Artemis si lasciò sfuggire un sussulto che sembrò iniziare come un verso di dolore, ma che si trasformò lentamente in un verso di piacere che mostrò davanti a Luna senza esitazione, concedendole la visione della sua espressione perversa che allargava un sorriso languito e lussurioso., come se fosse un invito a dargliene di più. Artemis prese presto a muovere a sua volta il bacino per assecondare ogni movimento e rendere sempre più intense quelle penetrazioni, anche se diventava sempre più difficile vista la danza perversa che Luna le stava concedendo. Lo sguardo di Artemis parve supplicarla di dargliene ancora, invitandola a succhiare, a muoversi e a stringerla con tutta la passione che aveva in corpo, il calore della bocca e della lingua di Luna facevano impazzire Artemis tanto quanto la sua calda intimità stretta intorno a quel fallo magico, poteva sentire crescere l'estasi e lei stessa non ne era immune. Iniziò a gemere sempre più forte, incapace di trattenersi oltre e quando l'intimità di Luna divenne un calderone di calore, magia e piacere, la sua maestra non riuscì più a trattenersi. Socchiuse gli occhi lentamente mentre alzava il mento e la testa prese a tremare spostandosi di lato, le mani di Artemis afferrarono i fianchi di Luna per spingerla verso di sé, poi inarcò la schiena verso l'alto e il bacino con essa, gonfiando quell'estremità di carne di tutto il suo piacere per poi unirsi all'orgasmo di Luna così che diventassero una cosa sola. I circuiti magici si fusero ed esplosero allo stesso tempo, l'oscurità si mescolò come due stelle che impattano tra di loro e la carne si fuse in una cosa sola. Il seme magico di Artemis fluì dentro Luna dandole calore e piacere e ogni pulsazione portava Artemis a gridare più forte finché non riuscì ad aprire di nuovo gli occhi verso di lei, allargando un perverso e appagato sorriso che le mostrò quanto meraviglioso e unico era stato per lei. Le loro energie erano connesse come mai prima d'ora e Artemis le aveva dato la prima dimostrazione di come l'energia delle streghe di Umbra fosse unica.
     
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    Artemis capì subito le emozioni che muovevano la piccola Luna che assecondò la sua natura di strega. Luna non se ne rendeva nemmeno conto, lo faceva in un modo totalmente naturale perché la eccitava come non mai vedere Artemis sotto di sé alla sua mercee. La inorgogliva sentirla gemere perché era lei a muoversi in un certo modo, e si entusiasmava nel strapparle quanti più gemiti possibili. Era quasi come se in quel momento potesse farle "pagare" tutte le volte che l'aveva rimproverata durante gli addestramenti, tutte le volte che l'aveva sminuita per spronarla o l'aveva fatta sentire inadeguata, inesperta. Era una piccola rivincita nei suoi confronti che alimentava ancora di più la sua eccitazione e perversione. Se non fosse stata così presa dal piacere che le trasmetteva unirsi in quel modo alla maestra probabilmente avrebbe perfino ghignato soddisfatta del proprio operato, ma l'unico pensiero che le balenava nel cervello in quel momento era che voleva godere e nient'altro. Continuava a muoversi su Artemis sempre più passionale facendosi trasportare in quel mare di magma incandescente di piacere. Anche Luna non riusciva più a trattenere i suoi gemiti sempre più rumorosi. Sentiva che stava per giungere all'apice ed Artemis sembrava dello stesso avviso poiché non se ne rimase ferma a subire, assecondando i movimenti di Luna rendendo l'amplesso passionale, travolgente. I gemiti di Luna cambiarono diventando più striduli mentre percepiva chiaramente la sua clitoride pulsare sempre più forte, e le sembrava di sentire ogni centimetro della carne di Artemis dentro di lei, i suoi testicoli aderire contro la sua carne femminile facendola rabbrividire ogni volta. Era semplicemente perfetto e si lasciò andare, lasciandosi trascinare dalla corrente di quel piacere perverso e intenso. Percepì la presenza di Artemis non solo dentro il suo canale femminile, ma anche in tutto il corpo, come una corrente che le si diffondeva in ogni vena in ogni circuito energetico. Fu una sensazione irresistibile che portò Luna ad un intenso orgasmo che esplose insieme a quello di Artemis. Luna strillò di piacere, non riuscendo in alcun modo a controllare il volume della sua voce, veniva travolta dalle sensazioni come se si fosse trovata sotto una valanga. Quello non era un normalissimo orgasmo a cui era abituata, non era ciò che si aspettava e fu sconvolgente. Le loro energie si fusero, Luna si sentì potentissima come non mai, il suo corpo tremò mentre accoglieva dentro di lei ogni fiotto bollente del seme magico. Si godette ogni pulsazione dentro di lei, e si spinse con forza contro di lei per sentire la sua cappella premuta contro il collo dell'utero, sentendosi come squagliare a quella meravigliosa sensazione. Il corpo di Luna si rigò di segmenti luminescenti che percorrevano i circuiti magici del suo corpo. L'energia di Luna esplose verso l'esterno mentre lei inarcò a sua volta la schiena sollevando il viso verso l'alto e cedere all'estasi del momento beandosi dell'energia di Artemis che alimentò il suo corpo, la sua energia, la sua magia. Le catene presero a muoversi di nuovo sul corpo di entrambe le streghe serpeggiando attorno a loro come se volessero cibarsi della loro energia, unendoli in un abbraccio perverso mentre entrambe si gustavano un intenso orgasmo. Almeno così fu all'inizio poi qualcosa cambiò. Le catene iniziarono a diventare più impalpabili, e si ammassavano accanto a Luna in un costrutto di oscurità sempre più densa che sembrava delineare una sagoma che somigliò sempre di più ad una forma femminile e robusta, senza però avere i lineamenti ancora del tutto formati, sembrava una bambola di argilla che uno scultore doveva definire, eppure era dotata di gambe e braccia. Sembrava una sorta di ombra oscura, un fantasma che si stava rivestendo di materia. Quella figura si avventò contro Artemis allungando le mani verso il collo della donna per stringerlo in una morsa. Artemis avrebbe potuto vedere una sorta di ghigno grottesco che cercava di delinearsi su quel capo senza volto. Intanto Luna usciva ancora dallo stordimento dell'orgasmo e quando percepì la presenza accanto a lei strabuzzò gli occhi terrorizzata e confusa. Il primo istinto fu quello di afferrare i polsi di quella strana creatura per fargli allentare la presa dal collo di Artemis.
    ARTEMIS! urlò preoccupata. Non aveva idea di cosa stava succedendo, ma Artemis se non si fosse fatta prendere dal panico a sua volta avrebbe potuto percepire che quell'essere oscuro in realtà era alimentato dall'energia di loro due, che attingeva in qualche modo da Luna che inziava a sentirsi debole.
     
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    Luna stava assaporando i piaceri della rivincita, del controllo e del dominio, Artemis poteva leggerglielo negli occhi compiacendosi di quel risultato, soddisfatta di aver mantenuto la sua severità intatta appositamente per momenti come quelli. Gli studenti non danno il meglio di loro se non vengono spronati e la strega anziana era disposta a tutto pur di farli migliorare, compreso diventare lei il nemico. In quella situazione però, era davvero difficile scandire un limite ben preciso, visto che oramai entrambe non facevano altro che gemere e assaporare la lussuria di quel momento, ignorando qualsiasi altro pensiero. L'esplosione di piacere che le fuse assieme non fu solo meraviglioso per i sensi e per la loro energia, ma anche uno spettacolo per gli occhi: Artemis poteva vedere la sua allieva al massimo della sua sensualità, inghiottita da un piacere che non solo aveva controllato ma anche letteralmente domato, lasciandosi trasportare da esso e al contempo accettandolo senza alcuna esitazione. Meravigliosa, sensuale, ancora acerba ma solo nell'esperienza, perché in quanto a bellezza e potenziale non aveva pari. Artemis godeva e la guardava senza staccarle mai gli occhi di dosso, una punta di ammirazione si sciolse in quell'orgasmo già di per sé meraviglioso e le fece desiderare che quell'abbraccio magico, quell'unione oscura e senza limiti che ora marchiava i loro corpi, non finisse mai. Ma proprio sul più bello, quando Artemis stava per invocare con passione il nome della sua allieva, ecco che l'oscurità prese forma attraverso le catene di Luna, alimentata dall'energia che le due streghe si erano cambiate traendo nuova forza. Non ebbe nemmeno il tempo di sgranare gli occhi che subito Artemis si ritrovò le mani di quell'essere amorfo intorno al collo, e mentre sfogava un'espressione di dolore e soffocamento portava le mani su quelle della creatura, cercando di toglierlo a forza. Digrignò i denti mentre lo sguardo si faceva offuscato: quel dannato essere l'aveva colpita in un momento in cui era estremamente vulnerabile e distratta, quindi ora concentrarsi era difficile. E il problema non era solo quello... la creatura sembrava attingere potere dal legame che avevano formato lei e Luna, prosciugandole di energia per prendere forma. Quell'essere non era solo forte ma anche insidioso e rischiava di prendere il sopravvento prima del tempo. Ma Artemis non era disposta a dargliela vinta, quindi cercò in un impeto di disperazione di fare l'unica cosa sensata: cercare di colpirlo e basta non aveva senso, doveva interrompere il legame con Luna e indebolirlo quel tanto che bastava per impedirgli di formarsi. Così accumulò quanta più energia possibile all'interno della sua mano sinistra che assunse delle forme diaboliche e quasi grottesche. Non sparò subito il colpo energetico ma si assicurò di assorbire tutta l'energia possibile dal suo corpo, tanto che la vista si annebbiò quasi del tutto e i suoi incantesimi si sciolsero, interrompendo il perverso legame di carne che aveva creato con Luna, riportando la sua femminilità allo stato naturale. Solo dopo aver tolto ogni forma di nutrimento a quell'essere, impedendogli di potenziarsi e di riformarsi, sparò un colpo di pura oscurità verso di lui così da poterlo distruggere e riportarlo al suo stato di quiete, nella speranza che Luna trovasse la forza di trattenerlo dentro di sé.
     
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