Sorrow

x Hina

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    Luna a dirla tutta non si aspettava una risposta affettuosa da parte di Artemis, quindi quando sentì la mano carezzarle i capelli si accoccolò ancora meglio contro di lei, rilassandosi sotto le carezze della strega. Se fosse stata in una situazione più serena sicuramente avrebbe avuto un sorriso soddisfatto stampato sul volto mentre si godeva le carezze, non era mica da tutti farsi coccolare da Artemis. Si allontanò leggermente da lei senza scogliere l'abbraccio quando la sentì spostarsi per poterla guardare negli occhi e le spiegava che spesso non era solo questione di forza ma di strategia. Non la rassicurò molto, avrebbe sicuramente voluto sentire che era così forte che avrebbe potuto batterlo ad occhi chiusi, ma non era più una bambina e doveva fare i conti con la realtà. Si fece poi parecchio più attenta quando Artemis parlò del saggio dicendo che lo chiamavano "cercatore", che non si limitava solo ad uccidere le streghe ma che collezionava demoni e probabilmente anche streghe. In effetti corrisponeva perfettamente alla descrizione dato che aveva visto chiaramente quella terrificante creatura, molto somigliante ad un demone, che aveva infilzato sua madre. Artemis non le volle dire cosa stesse cercando il cacciatore di preciso promettendole di parlarne il giorno dopo quando sarebbero state più lucide e riposate. Luna gonfiò un pochino le guance pronta a fare i capricci per farsi accontentare, ma non lo fece unicamente perché aveva paura di dare ragione ai suoi sospetti: ovvero che era proprio lei quella che il cacciatore voleva. Se avesse voluto sua madre non l'avrebbe uccisa in quel modo e con orrore si immaginò se stessa prigioniera di quel burto che la costringeva ad usare la sua magia sulle consorelle. Quello era sicuramente un fato peggiore della morte. Abbassò lo sguardo sospirando, rinunciando totalmente all'idea di insistere e magari solo per quella volta darle retta. Curiosa notò come avesse iniziato a giocare con i suoi capelli e senza dire niente osservò i gesti della donna mentre si portava la ciocca sul petto ed avviò la magia. Luna notò subito la stoffa assottigliarsi come se si stesse sciogliendo l'incantesimo della vestizione dei capelli e poi rifocillarsi e cambiare colore nel nero simile ai propri capelli. Non le servì chiedere per capire che Artemis aveva attinto alla sua magia per cambiare il vestito, anche se non era del tutto sicura di ciò che aveva percepito. La stoffa scura sembrava risaltare ancora di più la bellezza perlacea di Artemis e dei suoi capelli argentati. Allungò le dita per strofinarli su lembo della stoffa e riconobbe la propria energia, guardò infatti meravigliata la donna che intanto le spiegò cosa aveva fatto.
    Ooh, lo fai sembrare così facile. commentò Luna, provando a raccogliere a sua volta una ciocca di capelli di Artemis facendo attenzione a non tirarli. Si rese subito conto che non sarebbe stato facile, dovette chiudere gli occhi e concentrarsi a fondo per poter delineare mentalmente i circuiti magici suoi e focalizzarsi sui capelli di Artemis. Al contrario di Artemis che ormai era esperta in quel tipo di incantesimi, Luna faticò un pochino di più, i suoi vestiti si sciolsero lasciandola totalmente nuda, poi a fatica i capelli di Artemis serpeggiarono lungo il suo braccio ed il busto disegnando una camicia da notte simile a quella che aveva prima. La stoffa però risultò più sottile rispetto a quella di prima, difatti era più trasparente e si poteva intravedere il rosa dei suoi capezzoli. Quando riuscì a finire il vestiario si rese conto che riusciva a sentire l'energia di Artemis sul proprio corpo, era calda e avvolgente come un morbido abbraccio rassicurante. Riaprì gli occhi e guardò verso Artemis in cerca di un riscontro sul esperimento. Artemis intanto avrebbe potuto percepire su Luna un energia potente e latente dentro di lei, qualcosa che aveva una natura diversa da Luna ma che faceva parte di lei. Qualcosa che sembrava essersi fatta più forte dopo il trauma subito da Luna.
     
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    Artemis la accompagnò in quel piccolo esperimento, senza giudicarla né rimproverarla, osservandola e sorridendole mentre cercava di aiutarla come poteva. Non conosceva esattamente il livello di Luna ma a giudicare dalle sue difficoltà non doveva essere particolarmente elevato. C'era molto lavoro da fare, ma era talentuosa. Oltre che bella. Mentre l'incantesimo la denudava, lo sguardo di Artemis si soffermò sulla sua pelle candida e rosea, il suo seno prosperoso e i suoi fianchi equilibrati. Nonostante la giovane età Luna era già una strega meravigliosa e Artemis poteva solo essere grata di esserle così vicina, si sentì fortunata ad avere la possibilità di coltivare quella ragazza piuttosto che abbandonarla al suo destino, probabilmente oscuro. Senza una guida c'erano solo due possibilità: il Cercatore che la prendeva e la faceva sua, o la creatura che dimorava in lei che la divorava e la faceva sparire per sempre. Quel pensiero le strinse la gola, lo stomaco e il cuore... non avrebbe permesso a niente di farle del male, aveva perso sua madre ma non avrebbe perso Luna. Lo promise a sé stessa e fu una promessa talmente salda da infondere magia oscura sia in lei che in Luna, aiutandola a concretizzare l'incantesimo dei capelli così che potessero finalmente iniziare quell'esercizio. Quando Luna riaprì gli occhi, Artemis scacciò ogni pensiero maligno e disperato, ritrovando subito il sorriso e compiacendosi del suo operato, allargando il sorriso mentre le loro energie erano finalmente sovrapposte.
    Visto? Non era difficile. Ora devi solo mantenere la concentrazione evitando di sciogliere l'incantesimo, ma comportati normalmente altrimenti non ha senso.
    Lasciate le sue ciocche dei capelli, Artemis si sistemò meglio sul letto in modo da poterla osservare con la giusta cura. Era chiaro che qualcosa in lei si fosse svegliato, poteva sentirlo... era placido e distante, ma persistente. Non avevano tempo da perdere, l'allenamento era fondamentale a quel punto, probabilmente i giorni sereni di Luna erano finiti ma Artemis si sarebbe assicurata di tenerla sempre al sicuro. La cosa migliore da fare era condividere con lei energia per insegnarle a controllarla e per farlo le streghe avevano molti modi. Artemis pensò subito al migliore e piacevole, visto che in fondo Luna aveva bisogno di rilassarsi. Allungò di nuovo una mano verso di lei per carezzarle la fronte, carezzandola non solo con le dita ma anche con le gambe che erano ancora vicine.
    Se non hai mai esercitato come si deve la magia per manipolarne l'oscura essenza, ti sarà difficile le prime volte. Ora che siamo connesse, prova a usare la mia e prendi esempio. E' molto ordinata, vedi?
    Dopo averla accarezzata, con la stessa mano le mostrò le dita sollevate, generando un piccolo globo di energia oscura. Era luminoso, nonostante venisse dalle tenebre, ed emanava un discreto calore. Era una bella sensazione sentirlo vicino, un trucco magico che di solito serviva per impressionare i bambini ma che rappresentava un grande esercizio visto che serviva ordine per materializzarlo. I circuiti energetici di Artemis erano perfetti mentre ne manteneva il controllo, e riusciva a farlo mentre era alto anche l'incantesimo dei capelli. Le stava mostrando grande destrezza con la magia nella speranza che prendesse esempio.
    Mostrami che sai fare, ma non perdere la concentrazione... altrimenti stanotte ti farò dormire nuda.
    Concluse ridacchiando, nella speranza di punzecchiarla e magari, spronarla.
     
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    Luna ingnorava totalmente il fatto che Artemis la vedesse già più simile ad una donna. Era ancora convinta che ai suoi occhi e agli occhi di molti adulti fosse ancora una acerba ragazzina poco attraente, cosa che invece cambiava totalmente per i suoi coetanei su cui sapeva di avere un certo ascendente. Quindi Luna non avrebbe provato alcuna vergogna a rimanere nuda davanti ad Artemis, forse solo un pochino di imbarazzo per la novità, ma non si sarebbe vergognata di mostrarsi a lei. Quando riaprì gli occhi e trovò Artemis sorridente capì che aveva fatto un buon lavoro e l'entusiasmo iniziò a contagiarla.
    Ci sono riuscita! E' stato più complicato concentrarsi sui capelli che non sono miei. E' divertente. commentò abbassando lo sguardo sul proprio abbigliamento. Carezzò il tessuto curiosa sentendo chiaramente l'energia di Artemis che la circondava dandole una strana sensazione di relax misto ad una sensazione simile ad un caldo abbraccio materno in cui sentirsi al sicuro. L'esercizio non sarebbe stato completato in quel modo ed Artemis volle continuare a tenerla distratta provando a mostrarle come usare l'energia oscura e concentrarla nel palmo della mano per materializzarla. Luna non si era spostata dalla posizione in cui era e guardò curiosa i gesti della strega anziana cercando di capire con l'istinto come aveva fatto. Fissò il globo oscuro e se ne sentì attratta avvicinando le dita ad essa per sentire la sua energia vicina. La minaccia simpatica di Artemis accese lo spirito competitivo della giovane con così poco. Sapeva di essere brava, era una delle allieve migliori a scuola, studiava sodo sempre, non si sarebbe fatta dare della asina da lei.
    E se poi prendo un raffreddore? Mi vendicherò attaccandotelo. provò a scherzare a sua volta, ma cercò subito di darsi da fare. Si sdraiò comoda con la pancia all'aria, intrecciando le gambe con quelle di Artemis, in un gesto naturale che era abituata a fare con sua madre quando si vedevano la televisione assieme. Prese un profondo respiro e sollevò le mani davanti a lei, si concentrò sui propri cicruiti energetici e l'energia di Artemis che ancora la avvolgeva dolcemente. Avvicinò le mani alla sfera oscura come a volerla prendere fra le proprie mani, come se fosse stata una pallina di gomma, con la differenza che non doveva toccarla ma farla orbitare sul palmo della propria mano. Percepiva l'energia di Artemis così forte e ordinata, diversa dalla propria che sembrava ancora troppo acerba per potersi allineare allo stesso modo. Infatti le trame della stoffa iniziarono a vacillare come se fossero pronti a siflacciarsi ma rimasero ancora integre, ondeggiando come se fossero colpiti da una leggera brezza. Poi, successe qualcosa di inaspettato, dalle braccia di Luna si materializzarono delle catene che serpeggiarono velocissimi verso il globo oscuro generato da Artemis circondandolo e intrappolandola fra le loro spire. Gli anelli non erano di metallo, erano luminosi e impregnati di energia, la stessa che caratterizzava Luna. Se Artemis avrebbe provato a toccarli si sarebbe resa conto che non avevano consistenza erano pura energia magica. Luna spalancò gli occhi esterefatta e confusa guardando le catene in ansia, lasciando intendere benissimo che era la prima volta che li vedeva. Poco dopo guardò preoccupata Artemis, con lo stesso sguardo di un paziente che chiedeva al suo medico i risultati degli esami.
    I-io non volevo... cosa? Cos'è? il tono di voce di Luna era preoccupato, e l'ansia fece vacillare i contorni della catena come se potessero sfaldarsi da un momento all'altro.
     
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    La scintilla di agonismo che Artemis vide negli occhi della giovane le strappò un sorriso soddisfatto. Luna non era una strega debole o indecisa, anzi era molto preparata e volenterosa, se diventava la sua maestra l'avrebbe resa orgogliosa ne era certa! Quella scintilla nello sguardo era la differenza tra chi non prende l'iniziativa e chi invece ha un sacco di voglia di fare. Più la conosceva, più si convinceva che Luna sarebbe stata la sua allieva diletta. Le lasciò lo spazio per mettersi comoda, senza far sparire il proprio globo di energia, così appena Luna si fosse sentita pronta avrebbe potuto impugnarlo con fermezza. Fu paziente e non le mise fretta, osservandola con attenzione mentre si concentrava. Visto che erano connesse, poteva sentire la sua energia giovane e volenterosa attraversarle il corpo, non era calda e calma come quella di una strega esperta, era più una scarica di energia impaziente e vigorosa, cosa che non la rese del tutto indifferente ma cercò di non concentrarsi su tutto quell'entusiasmo, o avrebbe rischiato di distrarla. La vide avvicinarsi alla sfera e fu chiaro che non avrebbe avuto difficoltà a controllarla, la preparazione di Luna era sorprendente, ma prima che Artemis potesse rimproverarla per i loro vestiti che iniziavano a sfilacciarsi, avvenne qualcosa di inaspettato: una catena di energia si formò tra le sue mani intrappolando la sfera di energia oscura, cogliendo di sorpresa Artemis che tutto si aspettava meno di vedere un fenomeno simile. Guizzò con le spalle e la nuca in alto per guardarla meglio, ma per non allarmare Luna volle prima di tutto preoccuparsi che mantenesse il controllo.
    Niente panico... non concentrarti sui vestiti, lascia che si sciolgano se ti distraggono.Concentrati sulla catena, così lo sentirai...
    Seguendo il consiglio di Artemis, luna avrebbe dovuto notare una cosa semplicemente scontatissima ma che in certi casi poteva cogliere di sorpresa, proprio come in quel momento: non si aspettavano un risultato simile quindi poteva spaventarla, ma la catena avrebbe rivelato una realtà che Artemis le mostrò col sorriso sulle labbra.
    La senti? E' la tua energia... questa catena ti appartiene. Non esserne spaventata.
    La mano che prima teneva il globo oscuro venne usata prima per mostrarle la catena, portando l'attenzione di Luna su di essa. Poi si posò sul ventre della ragazza cercando di consolarla e tranquillizzarla. Non voleva mostrarle un volto troppo entusiasta, né spaventato, voleva che rimanesse concentrata. Quella catena poteva essere sia un ottimo strumento per controllare l'essere dentro di lei, sei un modo per finire soggiogata da esso, quindi un'arma a doppio taglio, ma per ora dovevano concentrarsi sulle cose più urgenti. Cercò di farle sentire la propria energia così da avere un sentiero da seguire.
    Non temerla, impara ad usarla... usala su di me se vuoi. Posso controllarne l'influenza. Non perdere l'occasione di conoscerla. Fallo Luna, non esitare.
    Compito di una maestra era anche guidare la propria allieva verso la conoscenza del proprio potere. Se non si fosse offerta come volontaria, Artemis sarebbe stata una pessima guida. Annuì col capo, invogliandola a farsi avanti. Aveva già sentito l'energia di Luna sul corpo, era certa di poterla gestire... anche se in realtà non sapeva cosa aspettarsi. Doveva ammettere che quell'evento l'aveva stimolata moltissimo, eccitandola come una giovane strega che scopre i suoi poteri assieme alle altre. Era elettrizzata in ogni senso e non vedeva l'ora di vedere quella catena all'opera.
     
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    La catena che era stata materializzata non le trasmetteva pericolo o instabilità oscura, era però debole sembrava potersi spezzare da un momento all'altro. Ciò però non diminuì l'agitazione di Luna che sarebbe diventata un crescendo se Artemis non fosse intervenuta prontamente. Alle parole "niente panico" Luna emise un piccolo lamento incerto, che sembrava esprimere perfettamente il pensiero di Luna che sembrava voler dire "la fai facile", però le diede retta tornando a fissare la catena. Non era mai successo in precedenza e con le sue esperienze passate non era facile non preoccuparsi dato che i fenomeni paranormali che le succedevano attorno poi la facevano sempre star male. Il sorriso di Artemis però era rassicurante, sembrava aver notato qualcosa che lei invece non aveva ancora adocchiato. In effetti Luna dovette dare ragione alla strega più anziana poiché riuscì a sentire perfettamente la propria energia che componeva la catena. Per poterla però tenere stabile dovette lasciar perdere la concentrazione sui vestiti che divennero gradualmente lunghi e semplici capelli che si adagiavano sul corpo nudo nascondendo le parti più scabrose. La catena sembrò più stabile e brillava maggiormente di energia.
    Sei sicura? chiese con tono incerto quando Artemis le suggerì di usare quelle catene su di lei. Non aveva ancora la minima idea di come fare nella pratica ma cercò di seguire il proprio istinto. Guardò Artemis concentrandosi sulla sua figura per focalizzarla come aveva fatto con la sfera oscura. Doveva pensare unicamente ad afferrarla come era successo in precedenza con la sfera, ma farlo tramite la magia ed i flussi energetici. Per un solo momento, per un istante nelle sue orecchie sibilò una voce molto flebile che le chiese se avesse potuto salvare sua madre con quelle catene, se fosse riuscita a materializzarle in tempo ovviamente. Quella voce era così subdola che non riuscì a capire se fosse in realtà un suo pensiero, ma bastò per farle sentire di nuovo quella sensazione soffocante di dolore che le fece tremare le dita, e rese lo sguardo lucido. Immaginò quelle catene che si avvinghiavano al corpo della madre per tirarla dentro la zona protettiva prima che arrivasse il cacciatore. Ma la realtà era stata crudele e lei troppo debole per poter fare qualcosa. I suoi sentimenti alimentarono le catene che si fecero più palpabili e poi dal corpo di Luna ne saettarono varie di esse verso il corpo di Artemis. Si avvinghiarono sul suo corpo come vari serpì che volevano stritolarla, con le chiare intenzione di bloccarla sul posto. Fu una specie di esplosione di energia improvvisa che nemmeno Luna riuscì a controllare. Erano una massa informe che ricordava una specie di mano che volle afferrare la strega. Le catene strinsero sotto al seno, passando anche fra di esse, cercarono di bloccarle le braccia contro il torace, altre catene serpeggiarono sulle cosce, quella che separava i suoi seni continuò il tragitto creando una linea verticale che si insinuò fra le cosce, premendosi contro il pube, fra le natiche e si ricollegò lungo la schiena sulla nuca. Altre cercarono di bloccarle i movumenti di braccia e gambe, altre formarono uno spesso collare sotto al collo per tenerle ferma la testa. Quando le catene si fermarono Luna divenne paonazza dall'imbarazzo per vari motivi. Per prima cosa perché le catene avevano legato Artemis in un modo osceno che metteva in risalto le sue curve, più che un intrappolamento sembrava una pratica di bondage. Un'altro motivo era perché tramite la catena ebbe la sensazione di sentire il corpo di Artemis, come se lo stesse toccando con le proprie mani. E le catene passavano in posti che normalmente non si sarebbe mai azzardata di toccare. Ed ultimo motivo di imbarazzo era che lo trovava piacevole perché le sembrava di abbracciarla e le piaceva la sensazione del morbido e caldo della sua pelle. Inutile spiegare che Luna si agitò tantissimo, sollevandosi dalla sua posizione per mettersi in ginocchio di fronte ad Artemis, infilandosi le mani nei capelli in panico.
    Aaah, oddio scusa! Scusa! Che ho combinato? non aveva idea di come sciogliere quel pasticcio.
    Stai bene? chiese preoccupata allungando le mani sulle catene per provare ad allentarle. Si malediceva per la figuraccia che stava facendo davanti a lei: diamine lei era Luna Altea la migliore della classe, come aveva fatto a combinare un pasticcio da principiante?
     
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    Artemis annuì, e non disse altro, lasciandole modo di provare ad utilizzare finalmente il potere che aveva scoperto. Le permise di concentrarsi, osservandola attentamente per cercare di carpire i suoi pensieri: Luna era ancora scossa dalla perdita della madre e non serviva di certo un genio a capire che a muoverla in quel momento c'erano solo due sentimenti: rabbia e sensi di colpa. Rabbia verso il saggio, sensi di colpa perché sapeva di non aver fatto niente per aiutarla... che non aveva potuto fare niente ovviamente, ma ora le cose potevano cambiare. Continuò ad osservarla rimanendo calma anche quando sentì le catene iniziare ad avvolgerla, sperava si trattasse di un'energia flebile e facile da controllare ma si sbagliava: quelle catene per quanto imperfette celavano tutti gli impetuosi sentimenti di Luna che entrarono in contatto con i circuiti magici della strega anziana facendola tentennare, le labbra iniziarono a contorcersi e le palpebre a tremare ma cercò di non scomparsi, non voleva spaventarla. Più quelle catene si avvinghiavano sul suo corpo, più trattenersi diventava difficile, al punto che Artemis iniziò a respirare più pesantemente, cercando di trattenere il fiato più affannoso e rimanendo immobile per quanto fosse possibile anche se sulla sua pelle sentiva l'istinto di contorcersi ed allontanarsi per non cedere. Era una sensazione strana, piacevole ma allo stesso tempo aliena, stuzzicava la sua necessità di sottrarsi ma al contempo la invitava a restare e goderne. A causa di quell'impeto, anche Artemis perse il controllo dei suoi capelli e la catena iniziò a stringere la sua pelle nuda, stimolandola, specialmente intorno al pube dove poteva sentire l'energia oscura di Umbra scorrere con fora quasi a volerla stimolare. Dovette mordersi il labbro inferiore per trattenersi ma non riuscì a nascondere i suoi morbidi capezzoli che gradualmente diventarono turgidi ed evidenti.
    L-luna... piano...
    La ammonì, più per sé sessa in realtà che per Luna, visto che in realtà trovava incredibilmente piacevole quel contatto. Luna era inesperta ma la sua energia era pura, potente e impetuosa, era davvero meraviglioso poterla sentire su di sé e per un istante ebbe la tentazione di far fluire la propria forza dentro quelle catene, per ricambiare... ma tremava all'idea dei risultati che potevano ottenere. Luna si inginocchiò per provare a soccorrerla mentre lei, bloccata come in trappola sul letto non provò nemmeno a liberarsi. Ritrovò il sorriso per non spaventarla e si lasciò sfuggire una risatina divertita, incrinata da una nota di piacere impossibile da nascondere.
    Non scusarti, è un bel risultato... con questa catena saresti l'invidia di molte Streghe, e anche del cercatore... potresti intrappolare saggi e asservire demoni che ti ubbidiranno ciecamente... potresti anche farlo innamorare perdutamente di te, basterebbe il minimo stimolo. L'energia di Umbra te lo permetterebbe... te lo dimostro.
    Mentre parlava, non poteva fare a meno di figurarsi come Luna potesse diventare potente nel padroneggiare un simile potere, e lei stessa poteva compiacersi nel vederla crescere e divenire inarrestabile. Per questo la tentazione prese il sopravvento e piuttosto che resisterle, lasciò fluire la propria magia liberamente. Il suo libro reagì, anche se lontano si spalancò di colpo iniziando ad emanare una forte energia che risuonò on quella che proveniva da Artemis, come due ripetitori che comunicavano tra di loro con al centro Luna. L'energia di Artemis, che si manifestò sulla sua pelle come dei segni rosso scuro intorno alle zone toccate dalla catena, iniziò a fluire verso la ragazza usando la catena stessa come tramite. si stava connettendo con lei, qualcosa che succedeva di solito solo durante il sesso, ma che grazie a quella catena era possibile in maniera molto più veloce. Luna poteva sentire quanto piacevole fosse per Atremis quel tocco energetico oscuro, quella tenebra calda che le circondava il ventre e il seno, accendendoli a loro volta. Anche se non era ciò che Atemis voleva confessarle, Luna poteva sentirla chiederne ancora, mentre le grandi labbra avvolgevano quelle tenebre e i suoi capezzoli si incurvavano verso l'alto seguendo la curva dei suoi prosperosi seni. Nel mentre, Artemis sperava di poter cogliere le stesse sensazioni da Luna, scoprire cosa stesse provando anche lei. Inevitabilmente iniziarono ad attrarsi, come due magneti, perché le loro energie mescolandosi stavano diventando potenti e risuonavano nel silenzio della stanza formando una sinfonia udibile solamente a loro due. Armonia oscura, un canto di Umbra a tutti gli effetti.
     
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    Luna non sapeva cosa pensare o come agire. Quelle catene le appartenevano, riusciva a capirlo con l'istinto, non poteva ignorare un tale fenomeno, anche se non si sapeva spiegare come diavolo era riuscita a generarle. Artemis le aveva detto di provarle su di lei, ma non avrebbe mai immaginato che potessero essere così invasive. Aveva dato per scontato che si sarebbe generata una unica catena che si sarebbe poggiata su di lei in modo leggero, invece furono aggressive da subito intrappolandola in un abbraccio che sembrava volerla soffocare. Le fu evidente che le catene su di lei la stavano affaticando dato che non era più riuscita a tenere l'incantesimo della vestizione dei capelli lasciandola totalmente nuda. A quella vista Luna divenne ancora più paonazza per l'imbarazzo, mentre una strana sensazione di calore al basso ventre la confondeva. Un piccolo rivolo di sangue iniziò a scivolare da una delle sue narici, probabilmente per l'improvvisa affluenza di sangue nel cervello e sotto la pelle, si portò subito il dorso della mano sul naso per arrestarne l'emoragia, nella speranza che Artemis non se ne fosse accorta. Non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, era bellissima, le catene valorizzavano il suo fisico allenato e femminile e il suo verso così ambiguo le diede impressioni assai diverse dai versi di dolore. Per un solo momento si ritrovò ad immaginarsi avvinghiata a lei in un saffico abbraccio molto lascivo. Quel pensiero la eccitò e la spaventò allo stesso tempo: cosa diamine andava a pensare in un momento così delicato? Diede la colpa al fatto che tramite le catene sentiva la pelle liscia e vellutata di Artemis, i suoi muscoli in trazione, la sua energia magica ed oscura. E tutte quelle sensazioni mischiate alla sua giovane età avevano avuto un effetto devastante dato che anche i capezzoli di Luna si inturgidirono. Cercò di ignorare tutti quei strani pensieri concentrandosi ad allentare le catene in qualche modo. La calma provvidenziale di Artemis la aiutò a non andare totalmente nel panico. La guardò scettica all'inizio quando le disse che aveva ottenuto un buon risultato. Per Luna non era affatto un buon risultato ma un pasticcio totale.
    Dici? chiese incerta, guardando poi negli occhi Artemis speranzosa quando le parlò di una prospettiva allettante sull'uso di quel potere misterioso. Stava già pensando di chiederle come avrebbe potuto farlo, ma Artemis si offrì subito di darle un esempio pratico. Luna quindi smise di tirare le catene con le mani, dando per scontato che Artemis avesse tutto sotto controllo. Si concentrò quindi su ciò che fece la strega anziana, sussultando nel momento in cui il libro alle sue spalle si aprì di colpo. Poco dopo riuscì a sentire l'energia di Artemis fluire dentro di lei, attraverso quelle stesse catene da cui riusciva percepirla. Un bollente brivido percorse i suoi sensi strappandole un sospiro sorpreso condito con una sensazione molto piacevole. Socchiuse gli occhi concentrandosi sulla magia che fluiva dentro di lei, sulle sensazioni che le trasmetteva il corpo di Artemis a cui rispose con dolcezza, seguendo la sua curiosità ed il suo istinto. Le sembrò di poter sentire le carni femminili di Artemis farsi più calde e morbide, la catena che era a contatto con il suo sesso si mosse leggermente sfregandosi contro di lei timidamente. Le sembrò di averla carezzata lei stessa con le sue dita, fu una sensazione piacevole e le si trasmise eccitandola. Si vergognò per ciò che stava provando: dopotutto Artemis era una maestra, si stava rivelando una preziosa amica, come poteva eccitarsi in un momento come quello? In realtà i suoi sentimenti confusi si stavano fondendo assieme al suo bisogno di avere una figura di riferimento. Luna era una donna totalmente inesperta sia nel campo "amoroso" che in quello magico, non si era mai connessa con nessuna a quel modo, nemmeno con sua madre. Per lei era tutto nuovo ed il piacere di sentire una magia così potente iniziò a scaldarle il corpo. Si avvicinò ad Artemis con tutto il corpo, timidamente provò ad abbracciarla. Chiuse gli occhi ed inspirò aria avidamente.
    Sento il tuo potere... dentro di me. Mi sento strana...confessò stringendosi a lei, lasciando entrare in contatto i loro seni. Sentì i capezzoli turgidi di Artemis pungolare i suoi, mentre la sensazione soffice dei seni di Artemis carezzarono i suoi capezzoli dandole un brivido intenso e piacevole. A quel punto Artemis avrebbe riottenuto il pieno controllo della situazione, avrebbe sentito qualcosa nell'energia di Luna, una specie di contaminazione flebile che cercava di crescere pian piano. Qualcosa che voleva prendere il sopravvento su Luna e che cresceva ogni volta che la ragazza si immergeva nei suoi pensieri più oscuri. Quella strana contaminazione sembrava inerte sul momento, come se la presenza di Artemis sui flussi magici di Luna le impedisse di crescere. Intanto timidamente carezzò con le dita la pelle della schiena di Artemis, sentiva il chiaro desiderio di sentirla fisicamente ancora più vicina, ma non aveva il coraggio di ammetterlo nemmeno a se stessa, dando nuovamente la colpa alla magia, alle novità.
    E' normale sentirmi calda dentro? chiese imbarazzata, non riuscendo a dire chiaramente che si sentiva eccitata. Avrebbe voluto toccarsi fra le cosce ma si vergognava troppo, le sembrava una cosa totalmente fuori contesto.
     
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    Vide quel corpo tentennare, la carne di Luna scuotersi, l'energia diventare instabile. Molte emozioni la travolsero tra le quali eccitazione, qualcosa che la fece sentire molto sporca e immatura, ma più andava avanti più diventava difficile vergognarsene. Come se non bastasse, Luna iniziò anche a sanguinare dal naso e il primo impulso di Artemis fu quello di stringerla a sé e portarla a calmarsi così che non soffrisse ancora. Ma non poteva sedarla, non ora che finalmente stava liberando la sua reale forza, quindi si ritrovò a combattere col suo stesso cuore pur di rimanere distante, sebbene quella catena non le rendesse affatto le cose facili. Fortunatamente i suoi sforzi vennero premiati e Luna sembrò capace di controllarsi proprio perché la sua maestra stava mantenendo la calma. Lo stesso, non avvenne ad Artemis quando l'energia di Yaldabaoth iniziò a fluire nelle catene di Luna strappandole quei gemiti deliziosi che subito accesero anche le voglie della strega anziana, percorsa a quel punto da brividi irresistibili che sollevarono i suoi capezzoli anche più del previsto. Pregò di non tradirsi così facilmente agli occhi di Luna ma era davvero difficile resisterle a quel punto. Non si tirò indietro, anzi fu lei stessa ad avvicinarsi appena Luna provò ad abbracciarla, così che finalmente i loro corpi furono a contatto diretto e poteva quindi nascondere la sua espressione lontana dagli occhi di Luna. Si morse il labbro inferiore per cercare di trattenere un gemito di piacere, cosa che non fu affatto facile. Il suo corpo tremava e si scaldava in maniera perversa, la pelle morbida e delicata di Luna era irresistibile, perfetta, era una strega di rara bellezza e Artemis non poteva negare a sé stessa di sentirsi attratta da lei, specialmente ora che poteva percepire il suo flusso energetico così vicino e completamente intorno alle sue parti più delicate. I corpi si unirono e Luna confessò quello che provava mentre la abbracciava, a quel punto fare finta di nulla sarebbe stato impossibile per chiunque, per questo Artemis, resasi conto che poteva di nuovo muoversi liberamente, allungò le mani verso di lei, carezzandole la schiena partendo dal basso per risalire i suoi fianchi, le sue spalle e la sua pelle alla ricerca di un caldo abbraccio. Non fece nulla per spezzare le catene, anche se la loro morsa si era fatta flebile, perché quel piacere era irresistibile. Ma la voce di Luna era spezzata da un desiderio che non riusciva ad esprimere né a sfogare, perché lei non stava ricevendo niente in cambio, pertanto Artemis sapeva perfettamente cosa fare. La lasciò parlare, la strinse a sé in modo che i loro seni si unissero in quell'abbraccio con prepotenza, poi si spinse in avanti per poter cambiare le posizioni: Luna stesa del tutto sul letto, mentre lei era sopra alla sua allieva, tenendosi leggermente distaccata con le ginocchia e i gomiti per non cascarle addosso, ma mantenendo la distanza tra di loro irrisoria e i seni ancora schiacciati. La fissò dritta negli occhi non riuscendo più a nascondere l'eccitazione che la possedeva: Luna avrebbe sentito distintamente gli umori della sua maestra scivolare su quelle sensibili catene come se le stesse leccando avidamente.
    Hai appena imparato a dare forma alla tua energia... niente è normale in questo momento... tutto ciò che devi capire è che non devi mai lasciare la presa, né vergognarti... abbraccia la tua natura, sei una strega di Umbra... noi prendiamo tutto ciò che vogliamo. Ora te lo mostro...
    Non smise mai di fissarla dritta negli occhi e più quel discorso andava avanti, più la voce di Artemis diventava calda e impaziente. Alla fine, ebbe solo il tempo di pronunciare l'ultima sillaba, poi le sue labbra si fiondarono su quelle di Luna alla ricerca di un bacio impaziente ma non irruento: sapeva che avrebbe dovuto guidarla. Unì prima le labbra con lei, baciandola delicatamente anche se respirava impaziente, dandole il tempo di sciogliersi. Poi quando fu assieme a lei in quell'esperienza, aprì leggermente la bocca per darle piccoli colpetti con la lingua alla ricerca della sua, così da poterla invogliare a farsi avanti. Fu molto graduale, e mentre le loro lingue facevano conoscenza, i capezzoli e i seni di Artemis avrebbero continuato a muoversi su quelli di Luna, accendendo ulteriormente l'eccitazione che sempre più intensamente le attanagliava. Mentre il bacio cresceva e la lingua si faceva più audace, Artemis portò la mano destra verso il proprio ventre, passandosi le dita lentamente intorno a quelle catene deliziose, raccogliendo i suoi stessi umori così da riempire di femminilità la propria mano. E quando fu pronta, Luna avrebbe sentito chiaramente le dita della sua maestra scivolarle lentamente sul pube, verso il basso, circondando la sua intimità con un tocco delicato ma deciso, leggermente circolare e con una pressione a malapena percettibile che bastava solo a separare le grandi labbra per poterle accendere e permettere ai suoi stessi umori di uscire. Non toccò il clitoride in maniera invasiva, né fu frettolosa di penetrarla, ciò che voleva era accendere i suoi vagiti e strapparle un gemito più forte che avrebbe reso quel bacio ancora più intenso.
     
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    La fortuna di Artemis era che Luna era davvero troppo inesperta per cogliere tutti i segnali di un partner eccitato che stava facendo pensieri lascivi su di lei. Ciò che Luna vedeva era una bellissima donna legata dalle sue catene che aveva una strana espressione in volto che la faceva sentire più calda fra le cosce. Non era scema, ovviamente intuiva che c'era qualcosa di molto diverso rispetto al solito, che quella faccia che stava facendo Artemis non la poteva vedere sempre. Pensò che doveva essere per via della magia e delle catene che la stavano toccando in punti sensibili, ovviamente non andò a pensare di poter sedurre una strega dell'arisma di Artemis. Quindi Luna decise di aprofittare di quel momento di fragilità per avvicinarsi fisicamente a lei, timidamente ma curiosa. Le piacque molto la sensazione del seno morbido e nudo di Artemis che si premeva contro di lei. Le dava una sensazione di benessere e la faceva sentire inconsciamente al sicuro. Con il volto nascosto fra i capelli argentei della strega, Luna sorrise quando sentì le dita di Artemis che la carezzarono sulla schiena prima di sentire il corpo della donna premersi contro il suo. I loro seni si schiacciarono in un morbidissimo abbraccio che la fece sospirare e socchiudere gli occhi, così da concentrarsi unicamente sulla pelle liscia e perfetta di lei, sul suo calore. Era così piacevole, ma profondamente diverso di quando abbracciava sua madre. Voleva espolare quelle sensazioni ecco perché non si tirò indietro ricambiando invece l'abbraccio di Artemis con più decisione. Le sembrava di sentire la donna totalmente anche grazie alle catene che le trasmisero una nuova sensazione mentre si lasciò guidare da lei per ritrovarsi sdraiata sul letto, con Artemis che la sormontava. Arrossì vistosamente quando realizzò che Artemis era umida di umori, si sentì un pizzico in colpa perché non aveva fatto nulla per toglierle le catene su quei punti così sensibili, ma come poteva farlo senza morire di vergogna? Oltretutto toglierle significava non sentirla più e visto che lei non le aveva detto nulla in proposito tanto valeva godersi il momento finché poteva, fingendo di non aver fatto caso ad una cosa del genere. Una volta sdraiata sul letto, Luna guardò smarrita Artemis che cercò di rassicurarla ancora, dicendole che in quel momento non c'era niente di normale ma che non doveva vergognarsene. Quindi aveva pensato giusto? Era per colpa di quello strano fenomeno se si sentiva in quel modo? Se non riusciva a staccarsi dal corpo di Artemis scoprendo di volerne ancora? Sì doveva essere per forza così, era la magia che stava influenzando entrambe non poteva essere altrimenti. Però Artemis invece di metterla in guardia la invitò ad esplorare al meglio il fenomeno e Luna si fece attenta e stranamente impaziente di scoprire cosa intendesse. Si era rimessa nelle sue mani, attendendo i suoi insegnamenti. La sorpesa fu grandissima quando la vide avvicinarsi a lei per poi posare le sue labbra contro le sue. Gli occhi di Luna si sgranarono per la sorpresa mentre il cuore le balzò in petto: era il suo primo bacio e non avrebbe mai immaginato che lo avrebbe dato ad una strega anziana del clan. Inizialmente Artemis la trovò rigida per via della sorpresa, poi però sentì che mentre le loro labbra si incrociavano, anche le loro energie entravano in un sincronismo più profondo. Luna non pensò che potesse essere piacevole sentire la morbidezza di una bocca. Il contatto le fece venire voglia di assaggiarla, di premersi di più contro di lei, ma temeva di fare un disastro totale, così cercò in tutti i modi di trattenere il suo impeto curioso, stringendo le braccia più forte attorno al corpo di Artemis, come se cercasse un rifugio sicuro fra le sue braccia. Cercò di imparare, imitando di volta in volta i gesti di Artemis, sentendo chiaramente il calore al basso ventre farsi più forte. Era strano perché sentiva il corpo rilassato, ma le emozioni scalpitavano dentro di lei vive e genuine. Aveva sempre pensato che le lingue che si incrociavano in un bacio dovesse fare schifo, invece scoprì che dava sensazioni uniche che la resero avida di averne ancora. Si lasciò contagiare dalla passione crescente, i suoi sensi erano in allerta e si accorse che Artemis si stava carezzando fra le cosce, rendendole sempre più chiaro cosa sarebbe successo da quel momento in poi. Era combattuta, era precipitata in un limbo fra paura e curiosità, non aveva idea di cosa fare, ma era sempre più curiosa di scoprire come sarebbe stato. Il suo cuore accelerò i battiti cardiaci man mano che la mano di Artemis scivolava sul suo pube, ed ogni centimetro in meno fra le sue dita e la sua carne aumentava quel senso di impazienza e languore. Rabrividì quando le dita di Artemis iniziarono a carezzarla, cercò di soffocare un piccolo gemito premendo con più forza la bocca contro quella di Artemis, come se la imbarazzasse farle sentire la sua reazione. Era diverso da come lo aveva immaginato, non era per niente simile a quando si toccava da sola. Le dita di Artemis sembravano incantate perché ogni movimento le mandava scariche di piacere che aumentava sempre di più la sua eccitazione. In un primo impeto inarcò la schiena allontanandosi dalle dita in una risposta istintiva a quelle sensazioni troppo forti, poi però si accorse che le era piaciuto moltissimo e che in quel modo le stava impedendo di toccarla ancora, così allargò leggermente le cosce e si spinse un poco in avanti con il bacino, rabbrividendo ancora di più al piacere. Si staccò dalle labbra di Artemis per sospirare di piacere e guardarla confusa ma languida.
    E' bello.... è diverso. T-ti senti così anche tu? chiese, poi timidamente provò ad allungare a sua volta una mano verso il pube di Artemis. Le sue dita tremavano insicure, ma voleva ricambiare il gesto di Artemis per scoprire se anche lei sentiva le stesse sensazioni e quindi confrontarsi con lei. Le dita scivolarono lentamente sulle labbra vaginali di Artemis e quando sentì il calore e la morbidezza delle sue carni si ritirò come allarmata, per la paura di aver osato troppo, ma se Artemis non l'avrebbe fermata sarebbe tornata timidamente a carezzarla, curiosa più che mai ed emozionata.
     
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    Non era di certo la prima volta che baciava una giovane strega con tanto trasporto, di solito Artemis lasciava cogliere loro il momento procedendo gradualmente, era un'ottima insegnante anche in quel contesto. Ma nel caso di Luna invece le fu semplicemente impossibile resisterle più del dovuto, divenne immediatamente avida ed eccitata, trasportata non solo dalla bellezza della giovane ma anche dal suo potere. Era davvero una catena speciale, unica nel suo genere, controllandola Luna sarebbe stata capace di grandi cose e in quel momento era già riuscita a sciogliere una strega del calibro di Artemis. Dapprima la trovò rigida, sorpresa e probabilmente anche indisposta, dopotutto era un contatto molto intimo quello e entrambe sapevano quanto fosse importante per una donna il proprio spazio, tuttavia erano anche streghe e quando due figlie di Umbra si uniscono in maniera tanto intima, le loro energie iniziano a risuonare come un canto armonico di rara bellezza, un richiamo irresistibile che trasformò presto l'imbarazzo di Luna in una danza umida e bollente, una danza che Artemis condivise con lei e che le loro lingue eseguirono alla perfezione circondate da quelle carnose e irrefrenabili labbra. Nel mentre, Artemis le avrebbe concesso un abbraccio materno, in netto contrasto con la lussuriosa intimità di quel contatto, che tuttavia amalgamava il tutto in maniera stranamente piacevole. Un legame sbagliato forse, ma di una fragranza irresistibile per entrambe. Luna reagì al suo tocco, dapprima diffidente ma destinata a sciogliersi perché troppo piacevole, la strega anziana non aveva dubbi perché lei stessa conosceva bene quella sensazione di impotenza e di arrendevolezza di fronte al tocco di una strega esperta. Le figlie di Umbra erano fatte per stare tra di loro, non c'erano dubbi, e Luna ne avrebbe presto avuto un assaggio. Si staccò dal bacio e Artemis fermò anche le sue dita, senza però farsi indietro. La ragazza andava guidata e nel suo sguardo non c'era spazio per delusione od impazienza, solo una placida assuefazione a quelle piacevoli sensazioni, non distorta dalla lussuria ma ferma nella sua coscienza di strega anziana. L'avrebbe guidata con tutto il suo sapere senza lasciarsi offuscare dal fascino di Luna, per quanto irresistibile fosse nella sua innocenza. Alla sua domanda, Luna non sentì alcuna risposta, semplicemente quando allungò la mano verso le carni di Artemis la vide annuire con il capo, mostrandole il suo volto eccitato mentre allargava leggermente le gambe e offriva la propria intimità a lei. Sentì il tocco di Luna, inesperto ma carico del suo potere appena scoperto che la portò subito ad inarcare la schiena lasciandosi sfuggire un gemito a stento strozzato, socchiudendo gli occhi mentre il clitoride della strega anziana si induriva sotto il tocco di Luna. Si morse il labbro inferiore nel tentativo di resistere e quando sedò lo spasmo lasciò scivolare lentamente le labbra fuori dai denti mentre l'espressione assuefatta rimaneva fissa verso Luna, riaprendo lentamente gli occhi. La sua carne si spinse di nuovo verso le dita della ragazza, invitandola a continuare, mentre lei faceva lo stesso anche se stavolta in maniera più audace.
    Si... così... non averne paura Luna. Lascia fluire la tua energia dentro di me... è impetuosa, incontrollata, ma è bellissimo. Io sono una strega di Umbra come te, posso sentire la tua energia meglio di chiunque altro, e quando saprai usarla... sarai capace di farmi gridare se vorrai...
    Decise di darle un assaggio di quelle parole, una dimostrazione piacevole e perversa, anche se non esagerata. Avrebbe potuto intingere le sue dita in un potere oscuro e irresistibile ma si limitò ad una dose giusta, non esagerata, così che Luna potesse coglierne tutta la bellezza. Le dita di Artemis si accesero di un'oscurità profonda e mentre scivolava tra le sue grandi labbra infilò lentamente il medio in quelle morbide carni, spingendo quell'oscurità dentro di lei come se fosse stata una magica medicina capace di guarire ogni male, sciogliere tutte le insicurezze e risalirle il corpo fino al cervello accendendole un piacere unico. Non era come farsi deflorare, era sentire Artemis dentro di sé, stavano creando un legame unico e Artemis sperava che quella dimostrazione la incoraggiasse a provare di più, molto di più. Lei era lì, sopra alla sua allieva, impaziente sotto le sue dita di sentire quali piaceri le avrebbe concesso.
     
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    Luna non si era mai sentita in quel modo in vita sua, oltre alla curiosità verso quel tipo di intimità particolare, c'era quella sensazione viva sotto la pelle che riusciva a cancellare i momenti di imbarazzo, poiché la curiosità era molto più forte della vergogna. Luna era sicurissima che in un contesto normale non avrebbe mai avuto il coraggio di allungare le mani per toccarla. Quando ci aveva provato attirata dalla curiosità e dalla genuina voglia di osare, aveva sentito qualcosa di particolare provenire da Artemis quando l'aveva sfiorata sul sesso. Era come se per un attimo la percezione della sua energia si fosse fatta più chiara ed il gemito che era riuscita a strapparle la emozionò più di quanto si aspettasse. Infatti quando ritirò la mano come timorosa, venne invasa dalla voglia di sentirla gemere ancora. Il suono della sua voce era parecchio diverso da quelli che era abituata a conoscere, aveva sentito la sua voce severa e dura quando la addestrava assieme a sua madre, quella seria, quella affranta e addolorata, ma quella voce lì, così calda e sensuale non gliel'aveva mai sentita. Quindi timidamente allungò di nuovo la mano provando a carezzarla con calma, eccitandosi nel sentirla muoversi a sua volta in cerca del suo tocco. Aguzzò l'udito per poter sentire i suoi spasmi nella voce. Deliziata dalle espressioni del viso di Artemis iniziò a osare un pochino di più, carezzandola con le dita in modo più deciso, sentendo tutta la morbidezza della sua carne e i suoi umori inumidirle la pelle. Premette leggermente come faceva di solito lei da sola quando si masturbava, così da stimolarla e sentire fra le labbra morbide la clitoride che si inturgidiva. Luna si sentì sempre più entusiasta perché infondo un pochino sapeva cosa fare dato che anche lei era una ragazza e conosceva meglio i punti più sensibili rispetto ad un ragazzo inesperto che non aveva la più pallida idea di cosa fare. Si sentiva in gara: far godere Artemis da verginella quale era sarebbe stato un traguardo importante, sarebbe stata ad una spanna più in alto rispetto a tutte le sue compagne coetanee. O almeno si sentì così agguerrita fin quando anche Artemis non iniziò a ricambiare con le carezze facendola sentire di nuovo una pivella. Provò a trattenere qualche gemito, serrando le labbra per non cedere totalmente al piacere e quindi superarla in ciò che stava facendo. L'incoraggiamento di Artemis la aiutò a crederci ancora di più, ma non fece i conti con l'energia magica che Artemis le fece sentire direttamente dentro di lei. Fu impossibile trattenersi, le labbra si aprirono ed emise un profondo gemito. Si sentì ubriacare totalmente, era stato come se Artemis l'avesse penetrata fino al cervello con la sua essenza, e fu incredibilmente piacevole, così piacevole che le dita sul sesso di Artemis si strinsero per via dello spasmo, finendo per scivolare nel suo canale femminile.
    Aaah oddio... le scappò, allargando le cosce per averne ancora, per averne di più. E solo dopo qualche attimo si accorse che le dita erano finite dentro di lei e venivano risucchiate dolcemente dal suo calore e dalla sua carne. Arrossì ancora più di prima, sentendosi una depravata perché la sensazione le piaceva e la incuriosiva. Spinse le dita più affondo lasciando aderire il resto della mano contro la carne di Artemis e premere la clitoride sulla superficie del palmo della mano.
    Anche io... mormorò desiderosa di ricambiare il favore, condividendo con lei il suo flusso energetico facendolo frizzare sulle dita. Ovviamente non sarebbe stato appagante ed intenso come quando lo aveva fatto Artemis, ma era comunque un inizio degno da strega di umbra. Luna era vergine, se affondava troppo con le dita la strega avrebbe potuto sentire l'ostacolo dell'imene, ma Luna non sembrava minimamente turbata anzi, inarcava il bacino per dare il miglior accesso al suo sesso.
     
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    Luna non si tirò indietro, anzi dopo quel piacevole invito fu lei stessa a farsi avanti, concedendo ad Artemis più attenzioni. La sua maestra ne fu soddisfatta e si beò di quella reazione tanto eccitante e piacevole, Luna era meravigliosa quando godeva e quello non era che un assaggio. L'inesperienza impedì alla giovane di imitare la sua maestra alla perfezione ma anche solo il tentativo fu sufficiente per far stringere le carni di Artemis intorno alle sue dita mentre la strega chiudeva gli occhi e si mordeva il labbro inferiore, deformando quel gemito in un sorriso di calda soddisfazione che dedicò unicamente a lei.
    Sì, così... bravissima... ancora...
    Entrambe a quel punto avevano sciolto l'imbarazzo iniziale, dando molta più importanza a quanto piacere potevano condividere semplicemente toccandosi. Il tocco di Artemis si fece più deciso e nel sentirla così stretta non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un fremito: i suoi lombi sussultarono e si fece affamata, le labbra si inumidirono e le carni che avvolgevano le dita di Luna si fecero più avare. Yaldabaoht non fu indifferente a quella scoperta, anzi quell'entità sembrava desiderosa di rivendicare la carne della giovane come un sacrificio che Artemis le doveva in qualche modo, una deflorazione rituale per consacrarla come sua allieva a tutti gli effetti. Un legame forte, senza dubbio, ma che Artemis non avrebbe acconsentito solo perché un dannato demone glielo imponeva. Era lei ad avere il controllo e lo dimostrò toccandola con maggiore passione, con foga crescente, facendosi strada verso quella barriera pura per coinvolgere anche Luna in quel desiderio. Una strega di Umbra della sua verginità non sa cosa farsene, se non stabilire un contratto con un demone presuntuoso. Artemis era certa che liberarla di quel peso sarebbe stato un buon modo per iniziarla a quella nuova vita che l'aspettava, senza contare che una volta connesse sarebbero state in grado di condividere energia come mai prima d'ora e lì i suoi insegnamenti avrebbero dato i loro frutti. Ma non c'era nessuna fretta di arrivare fin lì. Fissandola dritta negli occhi mentre reciprocamente si davano piacere, Artemis iniziò a spingere con i suoi seni quelli di Luna, muovendosi con il petto per poterli massaggiare e condividere con lei la durezza dei loro capezzoli.
    Ora baciami... e se farai un buon lavoro, ti insegnerò un diverso tipo di bacio...
    Una maestra che non insegna alla sua allieva l'arte dell'essere una donna non era degna di quel nome. Luna non sarebbe stata solo una strega perfetta, ma anche una donna irresistibile. Artemis tornò sulle sue labbra, decisa a scambiare con lei un bacio molto più profondo e caldo degli altri, un bacio colmo di sensualità, di tecnica e di passione. Le sue labbra erano calde e si increspavano intorno a quelle di Luna mentre con la lingua si intrecciava a quella della sua allieva, come a volerla tirare, senza risucchiarla. Gustava la sua bocca come un pasto delicato, impaziente ma saggiamente placida, il tutto senza smettere mai di muovere le dita sulla sua intimità, facendo fluire calore e magia in esse così che il risultato fosse irresistibile.
     
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    Sentire le reazioni di Artemis rendeva Luna sempre più euforica e curiosa verso il corpo della sua maestra. Veniva incoraggiata anche solo dalla risposta del suo corpo, delle carni che si stringevano attorno alle sue dita, di come diventava sempre più umida. Essendo una donna sapeva che era una buona risposta a ciò che le stava facendo, ma Artemis la incoraggiò anche con le parole, rendendola stranamente felice; come quando si allenavano e le diceva che stava facendo bene. Spronata dalle gentili parole di Artemis, Luna iniziò a masturbarla con più decisione, muovendo le dita al suo interno, torcendole leggermente in cerca di una risposta più acuta. A lei infondo piaceva tanto quando torceva le dita al suo interno ed era curiosa di scoprire se valeva anche per lei. Ogni tanto si alternava muovendo le dita dentro di lei, ma non riuscendo a capire ancora come le piaceva iniziò gradualmente con movimenti lenti massaggiando ben bene le sue carni, sperimentando varie velocità per capire quale le piacesse di più. La vena competitiva di Luna si accese, voleva strapparle altri gemiti e curiosa più che mai la fissava sul volto per scoprire che faccia faceva quando godeva. Non era facile rimanere concentrati in ciò che faceva dato che comunque anche Artemis si dedicò al suo piacere, facendola grondare di umori, accendendo la clitoride che si sentiva già più duro sotto al tocco. Ogni tanto provava a trattenere gli spasmi della sua voce trattenendo il respiro, poiché aveva il timore che gemendo si sarebbe persa i suoni che avrebbe fatto Artemis e non voleva perderseli per nulla al mondo. Si sentiva sempre più eccitata, il masaggio morbidissimo dei loro seni, e la sensazione dei suoi capezzoli contro la sua pelle le piaceva tantissimo. Non aveva idea di che sensazioni si provavano a stare vicino ad un uomo, ma era sicura che non c'era niente al mondo di più liscio e morbido e caldo dei seni della sua maestra. Difatti le rispondeva spingendosi dolcemente contro di lei per un contatto più deciso fra i loro seni, per sfregarsi anche lei con i capezzoli contro la pelle di Artmis e rabbrividire a quella piacevole sensazione. L'ordine che arrivò perentorio da Artemis ad un primo momento la portò sulla linea ribelle, non voleva farsi "comandare" ma la ricompensa che le aveva promesso era molto più allettante di rifiutarsi e provare a non obbedirle. Si disse che infondo era stato bello baciarla, e che non aveva senso tirarsi indietro proprio sul più bello. Così annuì con la stessa decisione di quando le avrebbero chiesto di provare in incantesimo e lei era sicura di riuscirci alla perfezione. Così agguerrita più che mai si avvicinò a lei e azzerò le distanze incrociando le loro labbra in un caldissimo bacio, dove poco dopo venne totalmente soverchiata dalla strega anziana che la incantò con quella tecnica esperta e passionale. Artemis avrebbe potuto sentire chiaramente uno spasmo delle carni di Luna a quel bacio, segno che le piaceva davvero tantissimo farsi baciare a quel modo da lei. Non si accorse nemmeno che le scappava qualche piccolo mugugno di goduria. Cercò di non limitarsi a subire e di ricambiare, imitando l'abilità di Artemis come meglio poteva, lasciandosi trascinare sempre di più dalla corrente sensuale e passionale di quel gesto. Finendo alla fine di godersi il bacio come piaceva a lei, divenendo più genuina ma non per questo meno passionale. Intanto le dita di Artemis continuavano a tormentarla di piacere e Luna sentiva di volerne di più, era ubriaca totalmente di magia e piacere era una sensazione meravigliosa e ben presto si scordò di ogni concetto di competitività, immergendosi in quel mondo intimo fatto solo di piaceri che si potevano condividere. Trattenere altri gemiti divenne impossibile, e la voglia di averne di più la portò ad ancheggiare con i fianchi, spingendosi istintivamente contro le dita di Artemis, massaggiando al contempo più energicamente la carne femminile della maestra, come se da quel gesto potesse capire che ne voleva di più. Artemis non aveva fra le mani una compagna esperta, ma una adolescente nel pieno delle sue fasi ormonali e lo si capiva dall'entusiasmo che mostrava nel esplorare il piacere assieme a lei.
     
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    La sentì sciogliersi tra le proprie labbra, ogni istante che scambiavano in quella danza calda e umida le avvicinava e le rendeva più vogliose, Luna poi era meravigliosa e non si limitava ad imitare la sua maestra od assecondarla: ogni parte del suo corpo era votata al piacere in quel momento e Artemis non riuscì a nascondere i gemiti passionali che le uscivano spontaneamente dalla gola mentre l'idea di divorarla in un sol boccone diventava sempre più vivida nella sua mente. Mai prima d'ora si era sentita così attratta verso una delle sue allieve, né tanto meno una di queste si era rivelata tanto deliziosa da assaggiare. Quel bacio le aveva fatto superare la prova a pieni voti e quando finalmente si staccarono, Artemis trattenne gli occhi socchiusi e un lungo gemito in gola mentre mordeva il labbro inferiore per poi leccare avidamente tutta la saliva che luna le aveva concesso. Rialzandosi i loro seni si separarono e Luna avrebbe potuto vedere quanto turgidi ed eccitati fossero i capezzoli della sua maestra. Probabilmente lo spettacolo raro di Artemis completamente disinibita e ubriaca di piacere era un privilegio che Luna sarebbe stata capace di apprezzare.
    Ora rilassati... ti insegno cosa significa saper fare a meno di un uomo...
    Artemis non era di certo una strega comprensiva e aperta ai pareri degli altri: una strega di Umbra non ha bisogno di un uomo per provare piacere e ogni goccia di lussuria concessa a quegli esseri inferiori era un dono che una figlia della luna poteva dispensare a proprio piacere. Ma non sapere cosa farsene di tanto orgoglio femminile era un difetto non peggiore dell'ostentare la propria virilità, pertanto era fondamentale che Luna conoscesse bene l'arte di dare piacere ad una donna. Si alzò del tutto col petto, rimanendo in ginocchio davanti a Luna e tenendosi tra le sue gambe. Artemis le carezzò le spalle ed il petto, un tocco gentile che si fece più lussurioso e dispettoso sui suoi seni, soffermandosi sui capezzoli per assaporarne il turgore, sorridendole maliziosa. Poi scese, lentamente e aumentando sempre di più la pressione delle dita, finché non afferrò la sua allieva per le cosce, scivolando con le dita verso i glutei. La afferrò di peso, sfoggiando una forza non indifferente che spinse Luna a sollevare il bacino verso l'alto e rimanere adagiata con le spalle sul letto. La posizione era leggermente scomoda ma Artemis sapeva come rendere tutto più piacevole, e lasciò che il bacino della sua allieva si adagiasse sul proprio seno, così da poterla abbracciare e mantenere quella posizione: ora Luna non poteva concentrarsi su nulla che non fosse il volto della sua maestra, vicinissimo a quell'intimità che oramai risultava completamente esposta. Nel vedere quanto fosse umida e dilatata, Artemis non riuscì a fare a meno di concedersi un sorrisetto vittorioso, anche se non era poi così difficile far eccitare una giovane inesperta. Avrebbe superato sé stessa, non aveva dubbi. Senza aggiungere altro, la strega anziana attese soltanto che Luna riprendesse a respirare normalmente per abituarsi a quella posizione, poi come una fiera affamata abbassò il volto sulla sua carne lasciandole sentire il calore del suo voglioso respiro. Allungò la lingua per poterle solcare le grandi labbra e raggiungere il clitoride, ma si soffermò sulla morbidezza delle prime, una carne inviolata merita senz'altro la giusta attenzione. Con le labbra massaggiò ciò che aveva intorno, succhiando quando poteva quella perla di carne inturgidita, assaporandone l'essenza. Probabilmente Luna non aveva mai nemmeno creato un membro maschile con la magia, il che rendeva tutto molto più interessante. Nonostante le braccia fossero intorno alla vita di Luna, Artemis riusciva comunque a portare le mani sulle sue natiche per poterle massaggiare e dilatare, arrivando con le dita fino alle grandi labbra per poterle massaggiare. Man mano che si schiudevano Artemis avrebbe scavato sempre più a fondo con la sua lingua, lenta, graduale, disarmante ed eccitante... senza mai staccarle gli occhi di dosso per assaporare la sua espressione eccitata mentre godeva.
     
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    Il bacio era stato sublime, Luna non aveva mai provato nulla di simile, se ci pensava un attimo era un atto semplice e dolce, ma era come se le loro labbra unite avessero acceso il vulcano che era sempre stato dormiente dentro di lei. Quando le loro labbra si separarono la guardò languida ed un pizzico dispiaciuta perché avrebbe voluto continuare ancora. Non protestò poiché l'attenzione venne catturata dal volto eccitato di Artemis e dai suoi capezzoli turgidi che sormontavano il suo corpo perfetto. In quel momento la trovava estremamente erotica e non pensava di potersi sentire così attratta da un'altra donna. O meglio ancora da Artemis: l'aveva sempre guardata con rispetto, con gli occhi di una bambina che vedeva una donna bellissima, perfetta, il modello da seguire. In quel momento però Artemis aveva un aspetto del tutto nuovo ai suoi occhi. Era sempre lei ma con una luce totalmente diversa che accendeva ogni più basso istinto sessuale. Ciò che le disse la lasciò boccheggiante per un momento confusa ma anche profondamente intrigata. Avrebbe voluto dire qualcosa di simpatico ma non ci riuscì.
    Va bene.. uscì in un sussurro, curiosa più che mai di scoprire cosa voleva farle. Era eccitata ed un pizzico agitata per ciò che sarebbe successo fra poco. Anche se intuiva perfettamente che sarebbe arrivato il piatto forte, non aveva idea di cosa aspettarsi e ciò amplificò i suoi sensi. Tremò quando Artemis arrivò sui seni per pizzicarle i capezzoli che divennero ancora più turgidi sotto le dita di Artemis e la pelle si increspò per i brividi. Il respiro si fece pesante, la voglia di tornare di nuovo a stare più vicina possibile ad Artemis sempre più forte. Le piaceva farsi accarezzare e si piegava verso le mani di Artemis come a volerne chiedere di più, poi la strega anziana prese di peso il bacino di Luna sollevandolo dal materasso, facendo accelerare il battito cardiaco di Luna nel vedere il volto di Artemis così vicina a lei. Riuscì ad intuire cosa volesse fare, da un lato ne era spaventata perché non sapeva cosa avrebbe provato, dall'altro lato era impaziente di sentire il calore su di sé. Iniziò anche a farsi domande strane e scomode: la sua fighetta era brutta da vedere? Aveva un buon odore oppure era sgradevole? Cosa doveva fare? Era agitata, afferrò con forza le lenzuola sotto di lei così da avere anche un sostegno più o meno stabile e non lasciare tutto il peso sulle braccia di Artemis. Fissava Artemis in attesa che sarebbe arrivato il momento, e non sapeva quando sarebbe successo di preciso. Era come stare su una montagna russa, il momento in cui si arriva alla cima della curva più alta ed attendeva il momento della discesa. Avevo lo stesso tipo di brivido e timore, poi arrivò il momento che stava aspettando impazientemente. Il calore della lingua di Artemis le sembrò incandescente e le scappò un stridulo gemito di sorpresa ed eccitazione che la fece imbarazzare tantissimo. Si tappò la bocca per cercare di soffocare gli altri dato che stavano uscendo rumorosi. Non sapeva se fosse così sensibile perché era connessa anche con la magia ad Artemis, ma mai avrebbe pensato che sentire una lingua e delle calde labbra sul proprio sesso potesse essere così tanto piacevole. Puntò le punta delle dita contro il materasso, le gambe tremavano e di tanto in tanto si stringevano attorno alla testa di Artemis poiché davvero ancora troppo inesperta per poter gestire il proprio istinto. Era piacevole dannatamente piacevole ed Artemis poteva accorgersi di quanto le stesse piacendo anche da come si era inturgidita la clitoride e degli umori sempre più copiosi.
     
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