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x Hina

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    Sheba era inesperta ma audace, e sapendo cosa toccare finiva sempre con lo stupire ed intrigare Elimona, portandola ad eccitarsi come poche altre volte. Non solo la sua aria da "ragazza inesperta e innocente", ma anche le sue fattezze così armoniose e perfette. Il seno morbido che si schiacciava sul proprio, quelle natiche meravigliose che danzavano al ritmo dei loro spasmi, era davvero sexy e sebbene la suora preferisse la compagnia di un uomo, quella piccoletta dalla pelle scura era davvero irresistibile. Quella poi, non era nemmeno la prima volta che lo facevano e quindi si stava creando la giusta complicità che trasformava l'imbarazzo in intrigante provocazione, entrambe la coglievano con entusiasmo e lussuria sciogliendosi in baci che non avevano niente a che vedere con il rapido sfogo di un sentimento inespresso. Era un crescendo di emozioni che potevano sfogare liberamente, e la suora non riuscì a trattenere una leggera risata mentre Sheba arrossiva di fronte al suo sesso, eccitata e ben lieta di farsi osservare con tanto languore.
    Non lo saprai mai finché non provi...
    La incoraggiò tenendo una voce bassa e seducente, lasciando che i capelli umidi le ricadessero sulle spalle, il seno e parte del volto, nascondendo quello sguardo leggermente arrossato, non solo per l'imbarazzo ma principalmente per l'eccitazione. Mai prima d'ora aveva desiderato così tanto sentire le labbra di qualcuno sul suo corpo e la sola immagine mentale di Sheba che succhiava avidamente la sua carne la eccitava quel tanto che bastava per rendere la perla di carne sulla sommità dell'intimità dura come il marmo, proprio come i suoi capezzoli. Assaporò il momento prima dell'atto come l'atto stesso, l'attesa la portò a socchiudere gli occhi, mordersi le labbra e piegare il capo all'indietro, ispirando a pieni polmoni mentre il petto si ingrossava e i fianchi si aprivano. Il respiro di Sheba era sempre più vicino e le proiettava nella mente immagini meravigliosa, ma nulla in confronto alla scossa di piacere che risalì lentamente il suo ventre mentre le labbra di Sheba si schiudevano e la sua lingua si faceva strada dentro la suora. Fu una sensazione meravigliosa, difficile da descrivere, Sapeva sol oche Sheba non aveva bisogno di suggerimenti visto che iniziò a muoversi come se dovesse dare piacere a sé stessa. Inizialmente le dita di Elimona si limitarono a tremare sul suo capo, avrebbe preferito lasciare alla giovane tutto lo spazio possibile, ma appena il piacere divenne incontenibile iniziò a spingere la testa di Sheba sempre più vicino, mentre le labbra della suora si aprivano ed iniziavano a gemere profondamente al ritmo dei suoi respiri.
    Oh si... siiii! Continua così, mi piace... dammene di più... fammi godere Sheba...!
    La voce di Elimona era spezzata, il suo bacino iniziò a muoversi seguendo il ritmo dei colpi della lingua della sua amante, dando vita ad una perversa danza che donava ad entrambe sensazioni meravigliose, e un mare di umori capace di dissetare anche l'amante più esigente. Le grandi labbra di Elimona si schiusero praticamente da sole, il suo clitoride diventava sempre più rosso e turgido, la suora si stava piegando all'indietro come se le forze si stessero esaurendo ma non le dispiaceva, perché più scivolava in avanti più carne concedeva a quella meravigliosa bocca.
     
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    La volta scorsa era stata lei a subire le attenzioni di Elimona, le sue carezze che l'avevano portata a scoprire il piacere carnale che si poteva condividere con qualcun'altro. Un'esperienza bellissima che avrebbe conservato per sempre nel suo cuore, ma in quel momento era lei che stava dando piacere ad Elimona, usando la propria bocca come mezzo. Non riusciva a capire come si sentisse esattamente, le sembrava di vivere varie emozioni. Pensava di essere una totale imbranata, aveva paura di deluderla e di non poter ricambiare in modo efficace ciò che voleva esprimere. Invece la sentì tremare e gemere e quei suoni e le sensazioni che le dava la elettrizzavano e la spronavano a dare il meglio di sé. Voleva sentirla urlare, voleva sentirla godere e quando si sentì spingere con le mani contro il suo sesso, anche lei strinse la presa sulle sue natiche spingendo la bocca più forte contro di lei. Iniziò a mulinare la lingua dentro di lei, si accorse che sbavava e che allo stesso tempo la sentiva farsi più vischiosa, non sapeva se fosse osceno o meno, ma se lei godeva pensava di andare bene, così non si fermò. Mentre dava piacere alla sua amica, sentiva chiaramente un languore al basso ventre farsi sempre più forte. Si sentiva impaziente e sempre più eccitata, ma non sapendo esattamente come interpretare le proprie sensazioni li riversava su di lei con entusiasmo più affamata di prima, spingendo il più possibile la lingua dentro di lei. Si chiese fin quando poteva affondare dentro di lei, ma si accorse che la lingua era troppo corta per poterla fare sentire appagata. Continuò a leccarla ed affondare con la lingua, di tanto in tanto invece di affondare spingeva con la lingua verso l'alto sentendo la clitoride più dura fra le pieghe morbide della sua carne. Si accorse che quando la toccava con la lingua Elimona tremava ed emetteva gemiti più forti. Si concentrò su quello, spalmandogli la lingua contro. Si ricordò come si ci sentisse in quei momenti quando si ci masturbava e si ricordò che a lei piaceva molto usare le dita dentro quando tormentava la clitoride. Così provò, anche se inizialmente fu un gesto timido portò le dita sull'ingresso della vagina, esitò un momento e quando l'avrebbe sentita fremere affondò con l'indice dentro di lei lentamente, sentendo la carne bollente di Elimona avvolgerle il dito. Quella sensazione la incuriosì e si ritrovò ad affondare tutto il dito dentro di lei. Sollevò lo sguardo senza mai smettere di leccarle la clitoride curiosa di scoprire che faccia faceva Elimona quando godeva. Sperava vivamente che fosse distratta e non la guardasse a sua volta perché ciò che vide Sheba la emozionò: era bellissima, quell'espressione oscena la rendeva tremendamente erotica e bellissima allo stesso tempo. Lasciò la presa sulla natica di Elimona spontaneamente, e convintissima che Elimona non potesse vederla iniziò a toccarsi a sua volta, toccando gli stessi punti su di sé che toccava ad Elimona come se avesse voluto godere insieme e a lei e condividere quel momento di estasi.
     
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    In un primo momento Elimona non si accorse di niente, era troppo distratta e concentrata sul piacere: Sheba era inesperta ma il suo modo curioso di cercare i punti giusti era davvero una goduria, la stava portando ad abbandonarsi sempre di più, e più tentava di trattenere i gemiti più la sua voce cambiava tonalità diventando sempre più perversa e persa nel piacere. Quanto avrebbe voluto gridare quanto le piaceva ma era davvero troppo osceno quello che stava pensando, perfino per lei era troppo da pronunciare, almeno da sobria! Sheba poi non si limitò alla lingua, usava le dita e cercava i punti giusti per darle piacere: certo non era la presenza gustosa di un grosso affare di carne ma a volte la violenza non è la risposta giusta, il delicato tocco di una donna che sa cosa cercare si rivelò il massimo per la suora e più Sheba toccava i punti giusti, più questi rispondevano pulsando e versando altri copiosi umori femminili. Avrebbe davvero voluto ricambiare, ma da quella posizione era impossibile e ad essere sincera era anche bloccata in quella morsa di piacere. Sperava davvero che l'espressione di pura goduria che stava facendo in quel momento fosse un buon riconoscimento per Sheba, quindi si assicurò di ricambiare quello sguardo per esserne certa. Ma quando aprì gli occhi non vide solo quella perversa ragazzina intenta a succhiarle le parti intime, la vide giocare tutta sola soletta con la sua intimità ignorando che poteva chiedere a lei, la sua migliore amica, di ricambiare il favore. Dannata... voleva forse farla sentire in colpa? Elimona prese un bel respiro e cercò tutte le forze di cui aveva bisogno per spingere Sheba a separarsi dalla sua intimità. Fu una scelta difficile ma non poteva permetterle di farlo da sola.
    Facciamolo insieme... ho quello che ci serve...
    Le mani scivolarono dal capo di Sheba fino alle sue spalle, accarezzandola delicatamente mentre lentamente la spingeva verso lo schienale della vasca, facendola sdraiare. Elimona scivolò assieme a lei, fissandola negli occhi con un sorrisetto complice sul volto, anche se aveva un lieve rossore imbarazzato che non riusciva a togliersi. Probabilmente neanche lei era abituata a condividere cose del genere con un'altra ragazza ma cercava comunque di ostentare una cera sicurezza. Per rendere tutto meno strano, accompagnò quella discesa con un bacio, cercando le labbra di Sheba scambiando un pò di saliva, facendole sentire la differenza: le labbra e la lingua della suora erano molto più calde ora, perché era eccitata da prima, mentre la bocca di Sheba era più dolce perché sporca dei suoi umori, un bacio davvero unico che solo due ragazze potevano scambiarsi. Quando Sheba fu comoda, Elimona si staccò da lei, posizionando le gambe tra quelle della sua amante tenendosi con il busto eretto, in ginocchio. Sollevò le mani ed usò il ninjutsu numero 2 per evocare uno strumento molto particolare e che anche se non aveva mai usato, Sheba avrebbe potuto riconoscere subito: era un vibratore doppio. Invece di avere un'impugnatura, dall'altro lato del vibratore c'era un altro pene, sostanzialmente perfetto da mettere tra due donne. Aveva un colore rossiccio molto familiare ed era davvero ben fatto, con tanto di venature e una discreta dimensione. Non era abbastanza lungo da risultare invasivo, quindi spingendo al massimo le due avrebbero potuto comunque sentire il perfetto contatto tra le loro intimità. Elimona lo impugnava con lo stesso sorrisetto imbarazzato di prima, ma non aveva intenzione di tirarsi indietro. Sembrava voler aspettare una risposta da Sheba ma prima di concederle il tempo di darla, avvicinò quell'affare alle sue labbra, dandole qualche colpetto su di esse: era caldo e piacevole al tatto.
    Non si usa a secco... prima devi lubrificarlo Sheba...
    Come ultimo indizio, diede una lentissima ed ampia lappata sulla cappella di quel perverso strumento, lappata che lo accompagnò in tutta la sua lunghezza e sfociò sulle labbra di Sheba, dandole l'ultimo indizio. Lei ovviamente avrebbe fatto lo stesso, e una volta pronte avrebbero potuto iniziare... non aveva mai condiviso una cosa del genere con un'altra ragazza, era maledettamente emozionata e altrettanto impaziente.
     
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    Sheba continuava ad esplorare il corpo di Elimona sempre più curiosa ed entusiasta. La voce della sua amica che gemeva la faceva sentire ripagata dell'impegno che ci stava mettendo. Ormai era una sfida con se stessa, si chiese se fosse stata capace di farla arrivare ad un orgasmo con le dita e con la bocca. Non ne era sicura ovviamente non era esperta, così continuava a torturarla di piacere con dita e bocca, impastando la lingua e le labbra con i suoi fluidi, affondando il naso contro il suo pube. Cercò di seguire i segnali del proprio corpo mentre si toccava per giocare un perverso gioco nella mente: quando sentiva di volere una stimolazione più forte lo faceva a sua volta su Elimona, quando sentiva di dover rallentare lo faceva e si dedicava alle parti che sentiva più affamate di piacere. Era totalmente concentrata a fare ciò che stava facendo, difatti venne colta di sorpresa quando Elimona la spinse via per farla smettere. Un pochino stordita la guardò un pizzico preoccupata: mica le aveva fatto male? Oppure era già venuta e non se ne era accorta? In effetti come si ci accorgeva se una femmina arrivava all'orgasmo? Con un maschio sembrava molto più facile, non potevi sbagliarti. La guardò interrogativa ma si lasciò guidare ritrovandosi presto con la schiena contro la vasca e poi la bocca di Elimona premuta contro la sua. Fece un mugolino sorpreso, pensando ingenuamente che forse avrebbe dovuto prima pulirsi le labbra, ma Elimona non sembrò per niente schizzinosa e si scambiarono un bacio focoso prima che la suora la invitasse a farlo insieme. Sheba la guardò curiosa più che mai non sapendo esattamente cosa intendesse dire. Forse voleva incrociare le gambe come l'altra volta? Voleva leccarla a sua volta? Non ne aveva idea ma poco dopo vide nella mani della suora formarsi un oggetto particolare che attirò il suo sguardo, in un misto fra il preoccupato ed il curioso. Non aveva mai visto un oggetto del genere dal vivo e sopratutto non così particolare. Intuì perfettamente dalla forma a cosa servisse e Sheba arrossì vistosamente al pensiero che probabilmente Elimona se lo era procurato dopo la loro prima volta insieme, o chissà magari ce lo aveva da un sacco di tempo. Rimase muta ed immobile mentre Elimona sensualissima e provocante le disse che avrebbero dovuto lubrificare quell'oggetto prima di usarlo. Divenne paonazza quando la vide leccare quel membro finto: era erotica da morire e per un solo attimo, un singolo secondo si immaginò nella vasca anche insieme a Kain che si divertivano tutte e tre assieme. Un'immagine erotica che scacciò via dalla mente prima che potesse diventare una fantasia.
    o-ok.. fece timidamente per poi afferrare l'oggetto con una mano e guidare una di quelle due punte verso la propria bocca. Osservò l'oggetto accorgendosi di quanto fosse diverso rispetto al fallo di Kain, sicuramente molto più piccolo, e dalle forme diverse. Guardò Elimona mentre a sua volta leccava quell'oggetto e si sentì perversa come non mai perché la trovava eccitante. Seguì il suo esempio e timidamente lo leccò sotto la cappella e sui fianchi, poi lo infilò in bocca per leccarlo e ciucciarlo come meglio poteva. Ovviamente non lo faceva per dare piacere a quel coso, ma unicamente per lubrificarlo al meglio ed i suoni che ne uscirono la imbarazzarono tantissimo, al punto che iniziò a ridacchiare nervosamente. Quando pensò di averlo leccato a sufficenza lo tirò fuori dalla bocca. La saliva univa ancora in brillanti fialmenti l'oggetto alle sue labbra.
    E adesso? chiese un pizzico in difficoltà perché non sapeva come dovevano fare, in che posizione mettersi, era nelle mani di Elimona ed attendeva istruzioni.
     
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    Fu davvero molto erotico e perverso, un'esperienza unica: leccare le due estremità di quello strumento erotico mentre si fissavano negli occhi, Elimona era davvero coinvolta da quella situazione e ne stava traendo solo il meglio, confinando l'imbarazzo e l'esitazione a semplici cenni del volto e al limite un lieve rossore. Visto che la sua carne era oramai eccitata non poteva più tirarsi indietro e vedere Sheba che leccava così avidamente quell'affare le fece desiderare di averne uno vero, dato che probabilmente poteva essere interessante piuttosto che limitarsi ad entrambe le loro intimità. No, non importava, anche solo poterla vedere mentre entrambe succhiavano e lubrificavano quelle due estremità era più che sufficiente, e poteva davvero lasciarsi ipnotizzare da uno spettacolo tanto erotico che lei replicò con altrettanto entusiasmo. Quando quell'affare fu completamente ricoperto di saliva, entrambe si allontanarono come se si fossero date un lunghissimo e perverso bacio: adesso era pieno della loro saliva e dava l'idea di poter sgusciare via dalle mani della suora in un attimo. Lo sguardo di Elimona era sempre più eccitato ed impaziente, voleva proseguire senza esitazione ma parlare con la sua amante faceva parte del gioco.
    Adesso ci divertiamo sul serio Sheba...
    Commentò velocemente con voce bassa e sensuale, poi con la mancina le afferrò una gamba, tirandola verso l'alto il più possibile mentre lei la seguiva con u rapido movimento del bacino. Fu tutto molto veloce eppure Sheba avrebbe potuto vedere il corpo eccitato di Elimona che emergeva da sotto lo strato d'acqua: lo sguardo arrossato e perverso, i capelli che le ricadevano addosso come una cascata d'oro, i capezzoli turgidissimi, l'intimità rossa e grondante di umori con quel perverso clitoride che sembrava sul punto di esplodere. Elimona fece qualcosa di molto perverso prima di procedere: girò il fallo artificiale in modo da ribaltare le parti, e diede una breve quanto intensa leccata alla parte piena di saliva di Sheba, il tutto mentre la fissava dritta negli occhi. Quella sessa parte l'avrebbe poi abbassata verso le proprie gambe, così che la punta di quel fallo che iniziò a penetrarla fosse quella che fino ad un attimo prima era nella bocca di Sheba. Per farle capire quanto ardentemente desiderasse ogni genere di attenzione da lei. A quel punto per Sheba le cose diventavano difficili: su cosa doveva concentrarsi? Sulla sua carne che lentamente si dilatava e avvolgeva quel grosso fallo rosso, oppure sulla sua espressione che per quanto tentava di restare impassibile a quel punto era troppo coinvolta dal piacere e si deformava a causa di esso: prima le labbra, poi i denti, poi anche gli occhi si deformarono ed iniziò a fuoriuscire un lungo gemito man mano che quell'affare sprofondava dentro di sé. Non solo per la carne che si apriva, ma soprattutto per il sapore di Sheba che lentamente entrava dentro di lei, molto più profondo ed intenso di prima. Si, quella era stata una grande mossa e non vedeva l'ora di farlo capire anche a Sheba. Quando fu più o meno a metà dentro di lei, Sheba si calò verso il basso tenendolo saldamente con la mano, usò l'altra che teneva Sheba per sollevarla meglio, il tutto mentre le dita iniziavano a tremare per il piacere che stava cercando di trattenere con tutte le sue forze. La punta di quel grosso fallo rosso sfiorò le labbra di Sheba man on ci fu il tempo per farlo delicatamente. Elimona si abbandonò del tutto, letteralmente, non riusciva più a trattenersi quindi fu come caderle addosso, mantenendo solo l'equilibrio necessario per non mandare tutto all'aria. Fortunatamente, viste le esperienze di Sheba e dato che quelle due si erano impegnate molto a rendere lubrificato quell'affare, la penetrazione fu semplicemente troppo liscia, priva di dolore o di irruenza, una penetrazione perfetta e di puro piacere che portò le loro intimità a toccarsi mentre allo stesso tempo erano piene dell'essenza della rispettiva amante. Elimona chiuse gli occhi e spalancò la bocca iniziando a gemere rumorosamente, usò entrambe le mani per tenere le gambe di Sheba a quel punto altrimenti avrebbe ceduto, ma quando le loro intimità si sfiorarono non riuscì più a resistere: strinse la distanza tra i bacini e rese la penetrazione al massimo, facendo cozzare le due estremità di quell'affare contro l'entrata dei rispettivi uteri: erano piene fino all'orlo e solo così facendo le loro grandi e burrose labbra si schiacciavano una contro l'altra, come un perverso bacio, mentre i clitoridi si incrociavano in un perverso duello. A quel punto il verso di Elimona si trasformò in un grido di piacere e non riuscì più a resistere: tornò con lo sguardo su di lei, perversa ed eccitata come non mai, pronta a dare inizio a qualcosa di semplicemente unico.
     
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    Ciò che avevano fatto era tremendamente perverso, ma allo stesso tempo Sheba riuscì a percepirlo come un gioco complice con Elimona. Era strano in effetti per una ragazza alle prime armi, ma si stava realmente divertendo. Non pensava che il sesso potesse essere anche fonte di gioco, e non sapeva se anche Elimona stesse provando le stesse emozioni. Dal suo sorriso però sembrava che anche lei fosse entusiasta di quella situazione e lo disse con le parole che fomentarono ancora di più la voglia di divertirsi e di scoprire cosa si provasse ad usare quell'oggetto. Essendo la sua primissima volta a giocare in quel modo con un oggetto erotico Sheba non si sbilanciava più di tanto nelle reazioni, ma dal suo sguardo si capiva che non vedeva l'ora di scoprirne di più. Si lasciò guidare senza opporre resistenza, seguendo le direttive della suora quando le sollevò una coscia, posizionandosi in modo da non ostacolare la sua amica. La osservò nel frattempo godendosi lo spettacolo di quella donna così sensuale e bella con la pelle lucida per via dell'acqua. Il suo fisico allenato e perfetto, i suoi seni abbondanti e sodi, la sua carne rosea per l'eccitazione. Notò che aveva ribaltato la posizione dell'oggetto per poi dare una leccata al membro di plastica che aveva leccato poco prima lei, saggiando la sua saliva in modo indiretto. Sheba arrossì visibilmente a quella visione, c'era qualcosa di profondamente perverso in quel piccolo gesto al''apparenza innocuo ma che nascondeva un desiderio profondo che agitò Sheba facendola vergognare per i suoi numerosi pensieri erotici. Si sentì più calda di prima, più impaziente di iniziare a godere insieme a lei. Osservò il fallo finto insinuarsi fra le labbra di Elimona, non riuscì a fare a meno di guardare quel punto anche se probabilmente non avrebbe dovuto, ma era mortalmente curiosa di vedere cosa le succedeva. Per un solo momento si chiese come potesse essere se quel fallo in realtà fosse stato il suo pene, se avrebbe goduto nel sentirlo scivolare dentro di lei. Vide l'oggetto che spariva fra le labbra di Elimona lubrificate dalla saliva che prima aveva ben bene spalmato su quell'oggetto. Infine toccò anche a lei e sentì quell'oggetto poggiarsi contro la sua carne. Era decisamente diversa la sensazione che le diede rispetto ad un vero membro maschile. Era più freddo ma era umido di saliva, ed arrossì a pensare che fosse la saliva di Elimona a lubrificarla. Lo sentì scivolare dentro di lei, spalancarla dolcemente mentre le gambe si intrecciavano con quelle della suora. Il piacere le fece trattenere il respiro e serrare le labbra ma quando sentì il calore delle carni di Elimona posarsi contro le sue, la bocca si schiuse ed emise un profondo gemito di piacere. Era una sensazione magnifica, si sentiva piena ma allo stesso tempo poteva sentire le labbra vaginali di Elimona aderire contro le sue. Era così piacevole che si spinse contro di lei, facendo affondare totalmente quell'affare nelle rispettive carni così da poter sentire clitoride contro clitoride che pulsavano di piacere uno contro l'altro. Sheba tremò e non riuscì a nascondere l'intenso piacere che la travolse, ma successe anche a lei, e nel sentirla gemere così rumorosamente, Sheba la guardò eccitandosi ancora di più nel vedere quel volto piegarsi alle pulsioni del suo corpo. Era bellissima, erotica e non riuscì a resistere all'impulso di allungare una mano per afferrarle un seno e stringerlo fra le proprie dita.
    S-sei bollente... commentò eccitatissima, mosse il bacino leggermente per sfregarsi contro di lei, dimenticandosi totalmente che il doppio dildo avrebbe risposto a quel piccolo movimento dentro entrambe, spalmando la lunghezza contro la loro carne spingendo verso l'alto. Quella sensazione strappò un nuovo gemito a Sheba che si ritrovò a tremare. Si fermò perché non voleva fare movimenti strani che avrebbe reso il tutto doloroso rovinando tutto, ma sentire la carne di Elimona contro la sua era troppo bello per potersene privare, così l'altra mano si agganciò al suo fianco e la strinse per spingerla contro di sé più forte, fino a sentire la propria clitoride che pulsava contro di lei.
     
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    Neanche per un solo istante Elimona scostò lo sguardo da Sheba, rimase a fissarla per tutto il tempo godendosi le sue espressioni perverse che incrinavano sempre di più la faccia da poker che tanto disperatamente tentava di mantenere, quando in realtà stava oramai cedendo completamente nella lussuria. La suora però, non era da meno, e più si avvicinavano i loro corpi in quella maniera perversa più quel labbro stretto tra i denti non bastava più, sostituito da un gemito lungo, crescente, bollente tanto quanto la sua carne che esplose appena Sheba la afferrò in maniera tanto vogliosa, costringendola a piegarsi in avanti per il piacere. La chioma dorata di Elimona scivolò sul suo collo e le sue spalle facendo calare un umido e perverso sipario sui loro volti, erano vicinissime a quel punto e più si muovevano, più la cosa diventava piacevole. Non succedeva spesso di condividere un giocattolo erotico in quel modo, perfino Elimona era impacciata ma voleva lasciarsi trascinare dalla perversione senza farsi troppe domande.
    Tu invece hai una faccia perversa da morire... mi piace un sacco. Voglio vedere altre di queste tue perverse espressioni!
    Molto più entusiasta e travolgente di Sheba, Elimona si dimostrò impaziente. Forse anche troppo in effetti ma non scivolò mai nel rischio di farle male, semmai il vero danno era che stava saltando tutte le tappe, impaziente di godersi quel meraviglioso momento assieme alla sua amante senza perdere altro tempo. Appena i loro clitoridi si sfiorarono Elimona lanciò un altro forte grido di piacere, spingendosi più forte a lei. Il dildo scomparve completamente tra le loro burrose labbra, trasformando quel contatto in un perverso bacio tra le loro parti intime. Il clitoride di Elimona iniziò a pulsare di riflesso, imitando in tutto e per tutto la sua cavità vaginale. La cosa interessante fu che non solo la perla di carne della suora si accese, ma anche il vibratore, quasi come se fosse senziente: iniziò a pulsare, gonfiandosi in maniera non molto vistosa ma percettibile, mentre la punta emanava pulsazioni bollenti al ritmo della goduria delle due amanti. La cosa colse di sorpresa Elimona che lanciò un altro grido di piacere, allargando un ampio sorriso, sorpreso ma eccitato, iniziando ad accarezzare Sheba per il collo e le guance come a volerla ringraziare. Respirava affannosamente su di lei, muovendosi col bacino per rendere quelle sensazioni più intense.
    Come fai a farlo? E' bellissimo... fallo ancora!
    I movimenti del bacino di Elimona si fecero molto più irruenti e frequenti: le grandi labbra si sfregavano tra le due amanti, i clitoridi si incrociavano e a intermittenza quel grosso fallo rosso spingeva prima sull'entrata dell'utero di una, poi sull'altra, alternando la spinta più forte su entrambe come se non dovesse restare niente insoluto. Era una situazione strana, Elimona era convinta che fosse stata Sheba a dare vita a quel mero giocattolo erotico anche se non era così. Il problema semmai risultava diverso: erano entrambe troppo eccitate, coinvolte da quella situazione perversa e perfetta allo stesso tempo, non c'era spazio per le domande. Infatti Elimona le precluse la possibilità di darle qualsiasi risposta, incalzandola piegandosi verso di lei, rendendo ancora più intensi i movimenti del bacino ed incrociando le loro bocche, mettendo a contatto quelle morbide e carnose labbra tra di loro. Iniziò una danza perversa: la lingua e la bocca della suora erano piene di saliva bollentissima, tanto era eccitata. Elimona la baciava, la leccava, la mordeva vogliosamente, era come affamata di lei, voleva divorarla e farlo mentre gemeva il più forte possibile. Un'esperienza meravigliosa nata con un solo giocattolo.
     
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    Doveva ammettere che farlo con una femmina ripagava meglio i suoi sforzi e diventava più semplice capire se stesse facendo bene e se il suo compagno stesse godendo allo stesso modo. Con Kain le era sembrata una specie di lotta, in cui non riusicva a capire se godeva o se si tratteneva o se provava dolore. Forse le sembrava più semplice con Elimona perché conosceva certe reazioni dato che anche lei li viveva allo stesso modo. Si imbarazzò da morire quando la suora le disse che lei invece aveva una faccia molto perversa in quel momento. Arrossì di nuovo vistosamente sentendo il cuore balzarle in petto. Stava per dirle che non era vero, di smetterla di prenderla in giro, ma Elimona aggiunse che ne voleva vedere ancora, che le piaceva vederle fare quelle facce. Si sentì meno in imbarazzo, ma non meno sorpresa, non credeva che potesse essere così lasciva come diceva la sua amica. Guardò a sua volta Elimona chiedendosi se erano le stesse espressioni che vedeva sul volto di Elimona quelle che stava facendo lei. Si chiese se anche lei la trovava erotica da morire come Sheba pensava di lei. Non riuscì a risponderle, anche perché non aveva idea di come risponderle, l'imbarazzo le faceva morire le parole in gola. Successe poi qualcosa che non si aspettava e probabilmente non si aspettava nemmeno Elimona poiché il dildo infilato nelle loro carni iniziò a vibrare e gonfiarsi strappando un gemito rumoroso da entrambe. Sheba strizzò gli occhi e piegò la testa verso il basso espirando pesantemente. Come se non bastasse Elimona iniziò a muoversi con i fianchi spalmandosi meglio contro di lei e facendo spostare il dildo al loro interno rendendo quell'esperienza unica ed incredibilmente piacevole. Le mani di Sheba si serrarono con più forza sui fianchi di Elimona gemendo ancora. La domanda che le fece colse totalmente di sorpresa la ragazza che la guardò smarrita e stravolta di piacere.
    Eh? Io.. nonmmffmm non le diede il tempo di risponderle, pensò che fosse stata Elimona ad attivare il dildo in qualche modo. In ogni caso non le importava più chi o cosa avesse attivato l'oggetto, quando le labbra di Elimona furono contro le sue la strinse con forza a sé sfogando un bacio carico di passione. Adorava sentire i seni di Elimona premersi contro i suoi, adorava sentire la sua carne premersi contro la sua mentre il vibratore continuava a torturarla di intenso piacere dall'interno. Non riusciva a frenare alcun gemito che di tanto in tanto sfogava nella bocca della sua compagna. Assecondava i movimenti di bacino di Elimona così che durasse il meno possibile il momento in cui le loro carni si allontavano. Era semplicemente meraviglioso, la clitoride veniva stimolato continuamente dai loro pube che si scontravano e l'interno invece veniva stimolato alla perfezione dal dildo. Il piacere iniziò a crescere sempre di più. Sheba carezzava con una mano la schiena di Elimona, affondando le dita fra i suoi ricci biondi, l'altra mano invece era posata contro la natica della sua amante e la spingeva contro di sé per continuare l'amplesso, per aiutare entrambe a godere al massimo di quell'esperienza. Sheba sentiva di volerne di più, accelerò il ritmo con cui si muoveva senza mai smettere di baciare la bocca di Elimona, mordicchiandole il labbro, catturando la sua lingua nella propria bocca, oppure esplorando la sua avidamente. Si era lasciata andare totalmente, seguiva l'istinto la fame di piacere e funzionava alla grande perché godeva da impazzire.
     
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    Avrebbe tanto voluto rassicurarla: che non c'era niente di male nel fare quelle facce, che non aveva nulla da nascondere mentre godeva, farla sentire speciale come lo era per lei in quel momento, ma Elimona era troppo presa dalla fame e dal piacere per dirle anche solo una di queste cose, poteva solo fargliele capire gemendo e guardandola negli occhi mentre condividevano quel momento assieme. Erano unite da un legame perverso, tutt'altro che ideologico, quel dildo che pulsava e vibrava sempre più forte ne era il rosso testimone, la suora non faceva altro che gemere man mano che la carne si dilatava intorno a quello strumento perverso, lasciandosi eccitare da tutte le risposte del corpo di Sheba: il suo bacino voglioso che spingeva, i seni caldi che stuzzicavano i suoi, le labbra bollenti che chiudevano le lingue in una danza umida e perversa. Sentiva i propri capezzoli pungere quelli di Sheba e più la abbracciava, più si stringeva a lei come a voler far scoppiare le carni che le separavano. Il clitoride pulsava sempre più forte, al ritmo del suo respiro affannoso. I gemiti erano scosse che attraversavano la sua gola e finivano dentro quella di Sheba, un perverso banchetto solo per lei e la sua giovane amante. Non riusciva a tenere gli occhi chiusi: massimo socchiuderli, ma non poteva privarsi di quello spettacolo. ogni sguardo, ogni mossa, ogni movimento perverso di Sheba era musica per lei. La immaginò danzare davanti ai suoi occhi come una cubista perversa, uno spettacolo dedicato solo alla suora dove poteva ammirare le sue forme perfette e quel culo invidiabile vibrare solo per lei. Le mani scesero sulle natiche di Sheba a quel pensiero, stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo come a volerne rivendicare la proprietà. Era bellissimo, e più aumentava il ritmo dei movimenti, più il dildo vibrava e pulsava forte, scivolando sempre meglio a causa della perversa saliva persa dalle loro burrose labbra vaginale, unite tanto quanto le bocche che si stavano dando quel bacio lussurioso. Non smise mai né di muoversi né di baciarla, anche quando il ventre iniziò a torcersi e la testa si fece nebulosa, era prossima a venire oramai ma non voleva rallentare per nessuna ragione. Ancora un piccolo sforzo, poi i suoi muscoli avrebbero iniziato a doler,e il respiro a mancare, e più la testa si faceva leggera, più le sue carni diventavano pesanti. Le gambe iniziarono a tremare così come le labbra, il bacio si trasformò ben presto in un grido di piacere immane e quando Elimona crollò su Sheba di peso, si abbandonò ad un perverso e caldissimo orgasmo che riuscì a condividere con lei. Sheba era preziosa, bellissima, dolce e coraggiosa. Elimona andava matta per lei e quell'orgasmo che stavano condividendo, dove le mostrava la sua espressione più fragile e perversa, ben consapevole che quello era il suo più alto momento di debolezza, la faceva stare bene. Perché lo aveva fatto con lei, e non avevano avuto nessuna esitazione perché era stato bellissimo. Continuò a gridare per tutta la durata dell'orgasmo, iniziando poi a respirare affannosamente su di lei, cercando di non pesarle troppo addosso, prima esausta, poi gradualmente il respiro affannoso si trasformò in una flebile e perversa risata. Era soddisfatta, e sperava davvero che lo fosse anche Sheba... perché lo avrebbero rifatto molte altre volte.
     
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    Il piacere che le bruciava dentro divenne sempre più intenso, le sue carni si controcevano attorno a quel dildo ed i suoi umori lubrificavano tutto quanto rendendo quel particolare amplesso più semplice e piacevole. Muovendosi in quel modo aveva quasi la sensazione che fosse Elimona a scoparsela e non un oggetto inanimato, quell'impressione le permise di goderne appieno assecondando il movimenti della suora per poter averne di più. Non era sicuramente come avere il cazzo di Kain dentro di lei, ma sentire la carne di Elimona spalmarsi contro la sua, percepire la sua clitoride pulsare e farsi dura, ma sopratutto sentire i suoi gemiti sempre più sconvolti la appagava immensamente. Continuava a baciare Elimona divorando ogni suo gemito, stringendo le mani su di lei per spingerla contro di sé. Quando affondavano entrambe e le loro labbra vaginali si premevano uno contro le altre Sheba la teneva stretta per ancheggiare e sentire le clitoridi lottare fra di loro in modo perverso. Anche se quel gesto rallentava l'amplesso, la faceva godere immensamente per la sensazione di sentire lei, sentire quanto fosse bagnata e bollente. Alla fine le due donne si lasciarono andare al piacere sempre più crescente. Sheba non riusciva più a frenare i suoi gemiti sentiva che stava per giungere al culmine del piacere. Accelerò insieme ad Elimona il ritmo arrivando a scontrarsi con i bacini forte, ogni volta che succedeva una ondata di piacere intenso la sconvolgeva. Infine sentì si essere al massimo del piacere, la vista le si annebbiò e percepì solo il proprio sesso che andava a fuoco per l'intenso orgasmo. Si sentì felicissima di sentire che anche Elimona assieme a lei stava vivendo un intenso orgasmo. Avendo ritmi molto simili infondo non era strano che riuscissero a raggiungere in contemporanea l'apice. E per viverlo totalmente si spinse contro di lei, così da sentire le due clitoridi pulsare ferocemente uno contro l'altro. Interuppe il bacio unicamente per sfogare un gemito intenso e per paura di morderla troppo forte. Si godette infine lo scemare delle sensazioni brucianti e l'arrivo di benessere. Accolse Elimona fra le proprie braccia stringendosi a lei ansante e totalmente appagata. Quando sentì ridere la suora, anche lei iniziò a ridacchiare esausta ed ansante: era stato bello ed anche divertente, ma Sheba iniziava a sentirsi molto molto stanca, dopotutto aveva avuto un lunghissimo round di sesso sfrenato con un drago prima di godersi quel momento con Elimona. Infatti le braccia e le gambe di Sheba divennero morbide e si abbandonarono nella vasca come se non avesse più forze.
    E' stato molto bello. commentò affannata ma sorridente.
     
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    Elimona si concesse qualche istante per fissare Sheba che, sorridente ed appagata, le mostrava uno dei momenti migliori dell'orgasmo: la felicità subito dopo. Elimona ridacchiò ancora, dandole prima un bacio più breve sulle labbra, per poi sollevare le mani per afferrarle il volto, accarezzandola affettuosamente mentre le gocce di quell'acqua rilassante scivolavano su di loro. Era stato senz'altro uno dei migliori bagni della sua vita e di sicuro non avrebbe interrotto quel momento con tanta fretta. Il problema era che durante l'amplesso avevano totalmente dimenticato di avere un prigioniero nell'altra stanza, e proprio quando stavano assaporando con dolcezza quel momento di intimità, il forte rumore di una finestra che finisce in pezzi le interruppe, facendole sobbalzare e costringendole a separarsi di colpo, lasciando che quel dildo schizzasse fuori senza controllo, tornando a galleggiare sul pelo dell'acqua pochi istanti dopo, rompendo del tutto l'atmosfera. Kain si era svegliato ed era scappato il più in fretta possibile, senza dire nulla o lasciare messaggi. A giudicare dall'assenza di tracce sugli altri palazzi la ferita era stata chiusa bene visto che le sue ali funzionavano a dovere. Non la migliore delle uscite di scena, ma in fondo ad Elimona non importava che quel tipo scappasse o meno, quel che le importava era che Sheba stesse bene, ma soprattutto che stesse con lei. Certo, questo significava che quella sera non erano riuscite a concludere assolutamente nulla...
    Questo magari non lo diciamo al capo...
     
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70 replies since 2/5/2019, 05:16   531 views
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