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x Hina

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    Quel maledetto bastardo aveva un dono davvero innato di far andare fuori dai gangheri Sheba. Erano davvero pochissimi le persone che riuscivano ad agitarla così tanto. L'unica altra persona che riusciva a smuovere gli istinti di Sheba in quel modo era stato un ragazzino di cui era cotta ai tempi delle elementari. Litigavano spesso e piangeva spesso per colpa sua ma era l'unico della scuola che riusciva a tirare fuori da lei la sua furia. Kain lo superava perché la colpiva a fondo con le sue parole dicendole che non valeva niente per lui, non era che un giocattolino con cui si sarebbe divertito tutte le volte che voleva. A quelle parole lo sguardo di Sheba tornò su di lui lampeggiando di una rabbia profonda, sembrava volesse ucciderlo o sbranargli la faccia, ma Sheba riuscì a trattenersi perché sapeva che lo diceva apposta proprio per farla arrabbiare. Ciò che non si aspettava per niente Sheba era trovare Kain con l'erezione. Rivedere quella carne esposta la fece arrossire violentemente e non c'era espressione rabbiosa alcuna che potesse mascherare il profondo imbarazzo che l'aveva colta, misto alla sorpresa. Non se lo aspettava, era convintissima che per rivederlo in quello stato avrebbe dovuto faticare parecchio, invece era praticamente pronto e Sheba non riuscì a capire se fosse perché gli piaceva essere picchiato, o se semplicemente desiderava di nuovo stuprarla per cattiveria. Portò le mani sul cappuccio della sua giacca tirandolo il più possibile sulla sua faccia, illusa che potesse coprire il suo immenso disagio.
    P-perché è già duro?!?! iniziò come una sorta di lamento di imbarazzo. Ma non gli faceva schifo come essere vivente? Non la odiava? Non la disprezzava per ciò in cui credeva, quindi perché il suo membro era lì disteso lungo il ventre?
    Stai rovinando tutto. la ammonì Ariel, e subito dopo Kain la prese di nuovo in giro ridendo di lei. Guardò di nuovo negli occhi il drago arrabbiata.
    Sei un maniaco! Ecco perché! fece agitata addittandolo con l'indice come se volesse colpevolizzarlo di qualcosa.
    Sono stati i miei schiaffi? Ti basta davvero che una femmina respiri per volerla deflorare con questo.. coso!? Avevo ragione sei solo un animale... disse rafforzando man mano che parlava la sua convinzione che forse poteva essere la strada giusta. Con una mano tremolante andò ad afferrare il membro sulla metà della sua lunghezza sollevandolo per poi mollarlo subito dopo e farlo sbatacchiare contro il suo stesso ventre. Ovviamente lo aveva mollato perché sentire il suo calore la agitò, ma cercò di sfruttare quell'evento a suo favore, facendo sembrare che ci stesse giocando.
    E' grottesco! Ti eccitano le fecce come me? Non valevo meno di niente? lo incalzò cercando di piegare il discorso ambiguo sulla parte negativa che riguardava lui, doveva far sembrare che la sua inesperienza fosse una virtù in confronto alla sua debolezza.
    Dovresti essere più cattiva. provò ad aiutarla Ariel già pronta ed avida di raccogliere informazioni nel suo database. Sheba fraintese ciò che voleva suggerirle Ariel così Sheba schiaffeggiò senza troppe forze il suo membro facendolo oscillare come un perverso pendolo.
    Ovvio che mi strozzavo non sono mica una sgualdrina come te! fece cercando di non sembrare offesa per ciò che le aveva detto. Vedere però quel mebro oscillare con quella strana forma lo trovò buffo e si ritrovò a ridacchiare divertita, la sua risata era più dettata dall'imbarazzo per aver fatto una cosa così oscena per la primissima volta in vita sua.
    Non in quel senso... oppure sì? la rimproverò Ariel quando la vide schiaffeggiare il membro di Kain, correggendosi poco dopo quando Sheba lo insultò a modo suo, pensando che forse ridicolizzarlo in quel modo poteva avere un effetto diverso. Anche se era davvero difficile ridicolizzare il membro di un drago che era lontanissimo da un comune pene maschile. Sheba era curiosa, avrebbe voluto toccarlo ancora e studiarlo da vicino ma non voleva assolutamente che lui lo capisse.
    Fai tanto il duro.... pfft trovò ironico che le venne spontaneo usare la parola "duro" per dirgli che voleva sembrare uno tosto, ma cercò di recupare subito il contegno.
    ..ma alla fine sei un maiale in calore, altro che drago. il cuore batteva all'impazzata nel petto, non riusciva a credere di aver detto una cosa del genere con tanta cattiveria, eppure lo aveva fatto con intenzione di ferire i suoi sentimenti, per vederlo di nuovo arrabbiato. Tornò di nuovo a colpire il membro con le dita giocherellandoci per spingerlo prima da un lato e poi dall'altro, aprofittandone per guardarlo con calma e per sentire sotto le dita la sua carne ogni volta che lo toccava.
    Credo che mi basterà farti inciampare su questo coso osceno per vincere la prossima volta contro di te. fece cedendo sempre di più al suo lato più oscuro, inziava a prenderci gusto nel fare la cattiva, anche se ogni tanto le veniva l'istinto di scusarsi, le bastava guardare in faccia Kain per ritrovare la rabbia necessaria per continuare ad essere spietata. Kain aveva ragione nel dire che le donne erano ingenue a pensare di umiliare un uomo facendoci sesso, ma come funzionava quando invece lo strumentalizzavano in quel modo? Sheba lo stava facendo spontaneamente seguendo la sua curiosità ed il suo candore verso quel mondo, somigliando in effetti più ad una bambina dispettosa, ma che in un contesto del genere poteva dare i suoi frutti.
     
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    La reazione di Sheba era anche più assurda di quella di Kain, come faceva ad essere addirittura sorpresa? Quella ragazza era davvero inesperta, ma in una maniera disarmante! Possibile che non sapesse come funzionava? Oppure lo sapeva ma dava per scontato che certe cose potessero succedere solamente nei porno? Povera ingenua! Ovviamente però, la risposta di Kain no fu né pacata né gentile, tant'è che anche lui rispose gridando e sbraitando.
    COME SAREBBE A DIRE PERCHÉ È GIÀ DURO?! Non sai come funziona?! Cosa ti aspettavi di vedere saltellandomi addosso in quel modo?!
    Ovviamente tra quei due che urlavano senza cognizione di causa e la situazione di per sé già molto assurda, il caos era destinato ad aumentare e basta. Inutile dire che Sheba non stava capendo nulla e poteva solo fraintendere sempre di più, al punto che arrivò ad accusare Kain di essere un pervertito che apprezzava certi tipi di stimoli, cosa assolutamente non vera altrimenti il rapporto tra lui e Mordred sarebbe stato assai diverso. Da brividi solo ad immaginarlo.
    MA TI SENTI QUANDO PARLI??? Assurdo! E' colpa tua non mia! Guarda che è una reazione normale...!
    Inutile dire che qualsiasi tipo di giustificazione venne troncata di netto dai gesti di Sheba che, a metà tra l'essere indignata e furiosa, decise di prendersi la sua rivincita in una maniera che Kain non poteva assolutamente prevedere. Per quanto ne sapeva glielo avrebbe staccato a colpi di artigli, cosa che non lo entusiasmava molto: come morte era decisamente poco degna di lui! Il suo membro iniziò a rimbalzare come un giocattolo, sotto le grida confuse e simili a risate di Sheba che sembrava oramai completamente impazzita. Era uscita di testa? Ok perdere la testa per un buon cazzo ma... questo era davvero troppo letterale. Kain iniziò a temerla ,non perché fosse pericolosa, aggressiva o una gran rompiballe, la temeva perché oramai la considerava una pazza completa! Ogni volta che colpiva il suo membro facendolo rimbalzare in giro, Kain sobbalzava stringendo le labbra intorno ai denti, cercando di trattenere i versi di disappunto. Era tentato di risponderle a tono ma a quel punto era ovvio che più replicava più trascinava Sheba verso la follia, e chissà cosa poteva succedere a quel punto. La sua carne, d'altro canto, non disprezzava affatto quel contatto: il massiccio cazzo di un drago non ha di certo paura di qualche colpetto e anzi, le scaglie che attutivano i colpi si schiudevano ben volentieri permettendo a Sheba di osservare quanto forti e vigorose fossero le pulsazioni che partivano dalla base e arrivavano fino alla punta della cappella. Kain la temeva, ma non stava di certo perdendo l'eccitazione, poco ma sicuro. Si ritrovò a digrignare i denti, indeciso se esortarla a smettere oppure se lasciarla continuare, pensando che in fondo se la faceva blaterare inutilmente magari prima o poi avrebbe ceduto alla tentazione di liberarlo del tutto, e non avrebbe disdegnato ovviamente farsi uno spuntino a base di sesso come prima attività per sciogliere i muscoli. D'altro canto però, non poteva sopportare i suoi insulti ingiustificati, specialmente perché quella poppante non sapeva assolutamente quanto complesso fosse lo stile di combattimento di un drago.
    Inciampare su cooosa? Ma quanto sei infantile! Io posso volare, e posso anche farlo sparire se serve! La battaglia è un momento sacro, si fotte solo dopo aver finito! Ma cosa vuoi saperne tu, che combatti come un teppistello da strada e tocchi il cazzo come se fosse un giocattolo! Perfino tra gli umani c'è differenza tra una ragazzina e una vera donna... e tu non lo sei di certo!
    alle labbra totalmente spalancate fuoriuscì un denso fumo nero, uno sbuffo indispettito che sperava davvero di mettere a tacere quella dannata ragazzina. Era stanco dei suoi giochetti, quindi tornò di nuovo a dimenarsi nel tentativo di liberarsi, tuttavia il suo istinto perverso piuttosto che farlo muovere di lato lo faceva spostare in su e in giù ol bacino ,cosa che faceva scivolare quell'enorme verga bollente tra le dita di Sheba tra un tocco e l'altro. Quella situazione si faceva sempre più assurda..
     
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    Sheba non aveva la minima idea sulle reazioni "fisiche" che poteva avere un uomo davanti ad una donna, di certo non credeva che potesse essere così facile, ma in effetti non aveva avuto metri di paragone adatti per poter capire se fosse davvero colpa sua. Ovviamente non poteva dargli ragione anche se ce l'aveva, o ciò che stava facendo non avrebbe avuto alcun senso se non gettarla in un limbo di mortale imbarazzo.
    Ma che dici? Sei tu che ti agitavi come un ossesso, io non centro niente! Non darmi colpe che non ho! Ammettilo lo facevi apposta! rispose agitata e contrariata alle accuse di Kain. Sheba era sicura di non aver fatto proprio niente di ambiguo per sedurlo, era anche totalmente vestita, quindi per Sheba era assurdo e non capiva come diamine aveva fatto a fare pensieri perversi. Non riusciva a capacitarsene, ma doveva comunque continuare su quella strada perché sembrava abbastanza efficace per confondere il drago. Man mano che schiaffeggiava il suo membro lo sentiva trattenere dei versi di disappunto che tuttavia risultavano davvero ambigui alle orecchie di Sheba: possibile che gli stesse piacendo? Perché quel coso sembrava farsi più duro ogni volta che lo colpiva? Era strano ma Sheba iniziava a trovare interessantissimo scoprire che poteva suscitare delle reazioni diverse dalla rabbia a Kain. Probabilmente a lui non sarebbe sfuggito lo sguardo estremamente curioso di Sheba quando osservava la forma del suo sesso, o quando lo adocchiava un momento quando sentiva la sua voce soffocata fra i denti. Di sicuro quella forma fallica era diversa da un pene umano, e probabilmente proprio perché diverso lo trovava curiosamente attraente, esotico. Se fosse stata libera di agire probabilmente lo avrebbe toccato con calma studiando le scaglie su di esso, la "gommosità" di certe parti. La sua curiosità infatti iniziò a farle dare schiaffetti meno violenti e più "esplorativi", sembravano carezze veloci che faceva rimbalzare di più il membro per via del movimento che faceva. La divertì moltissimo sentire Kain indignato quando scherzò sul fatto che potesse inciampare sul suo stesso membro in battaglia permettendole di vincere in quel modo, ma il divertimento si spense immediatamente dopo l'insulto di Kain verso di lei. Si offese perché infondo non aveva tutti i torti, si sentiva una ragazzina alle prime armi ma non per questo le piacque sentirsi sminuire in quel modo.
    Non ti sto toccando il cazzo! Cioè non in quel senso dannazione! lo schiaffeggiò più forte indispettita facendogli fare un rumore imbarazzantissimo che la fece arrossire di nuovo, agitandola ancora. Le sembrava di essere riuscita a raggiungere qualcosa, ma non sapeva cosa fosse esattamente. Ovviamente Sheba non era indifferente a ciò che stava facendo, l'odore di Kain le era entrato nel cervello e sentiva un calore al basso ventre farsi sempre più vivo, anche se lo ignorava e cercava di non dare retta a quelle sensazioni per concentrarsi a tirare fuori altre cose dispettose e cattive verso Kain.
    Smettila di insultarmi! Io se voglio posso fare quello che mi pare hai capito? Posso essere una ragazzina o una donna sensualissima, quello con un erezione da maniaco sessuale sei tu non io! mentre pronunciava quelle parole indispettita schiaffeggiava ancora da un lato all'altro il membro di Kain finendo per ricreare una specie di ping pong perverso in cui le mani si passavano il fallo, ma mentre succedeva, Kain non rimaneva fermo agitandosi di nuovo facendo rimbalzare anche se meno forte di prima il corpo di Sheba su di lui, facendole perdere ad un certo punto l'equilibrio in avanti, cercò di recuperare ma il piede le slittò su una macchia indistinta sul pavimento che la fece sbilanciare in avanti finendo per cadere con il corpo su quello di Kain; il petto di Sheba si schiacciò contro quello del drago, il membro pulsò contro il ventre di Sheba mentre i due volti dei giovani erano vicini. Il cuore le balzò in gola, arrossì di nuovo violentemente perché averlo così vicino le ricordò i numerosi baci appassionati che si erano scambiati, la sensazione che aveva provato nel sentire la sua lingua nella bocca. Si ritrovò per un momento a fissare le labbra di Kain, deglutì a vuoto reprimendo con la forza la voglia che la assalì di baciarlo. Piuttosto poggiò le mani contro il petto muscoloso di Kain e si tirò su con il busto. Il problema era che facendolo era praticamente seduta sull'erezione e lo sentì che si premeva contro il suo monte di venere. La stoffa non era abbastanza spessa per non farle sentire il suo calore e di nuovo venne invasa da sensazioni stranissime che alimentarono ancora la sua eccitazione. Con la scusa di voler tornare come era messa prima scivolò indietro con il bacino, lo fece per sentirlo scorrere fra le sue cosce e la sensazione le piacque moltissimo, così tanto che non se la sentì ti togliersi definitivamente da lui, indugiando a lungo con il monte di venere premuto sulla base del suo membro. Se ne vergognò con se stessa, diede la colpa a lui, era colpa sua se si sentiva così strana, quindi cercò di riversare fuori quella rabbia misto all'imbarazzo prendendosela con lui.
    S-sei una sgualdrina scommetto che ti piace. Credi che siccome sei maschietto allora hai il diritto di eccitarti con qualsiasi femmina al mondo e sembrare un eroe? No, così come una femmina se ti ecciti per qualcuno che odi significa che sei solo una troietta! gli disse cercando di tirare fuori tutta la sua cattiveria, tutto il suo risentimento per ciò che le stava facendo provare e che non voleva provare. Ancheggiò di nuovo sull'erezione avanzando con il bacino, sfregandosi su di lui.
    Sgualdrina... tornò indietro con il bacino pronunciando un nuovo insulto per mascherare il suo desiderio in una provocazione.
    ...la più grande troietta... e di nuovo indietro con il bacino, sentendo chiaramente le grandi labbra vaginali strusciarsi contro di lui nonostante la stoffa.
    La mia troietta. la voce di Sheba risuonò leggermente distorta poiché Ariel la aiutò ad esprimere meglio i suoi impulsi.
     
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    Forte della confusione del drago, Sheba continuava ad infierire spingendo sempre di più Kain a risponderle male, rumorosamente e con poca cognizione di causa, non rendendosi conto che stava facendo il gioco di quella maledetta mocciosa.
    MA IO SONO LEGATO COME UN SALAME! Cosa dovrei fare se non dimenarmi?!
    Doveva cercare di colpirla a sua volta nell'orgoglio, era l'unica arma a sua disposizione per poter uscire da quella situazione assurda. Odiava il fatto di essere utilizzato come un giocattolo per l'educazione sessuale di Sheba, per cosa l'aveva preso? Era un modo assurdo di esorcizzare il trauma che aveva subito, Kain era passato da carnefice a mera vittima con una velocità disarmante, in maniera completamente casuale. Tutta colpa di Nyarlathotep! Anche se non lo conosceva iniziava ad odiarlo anche lui sul serio...
    Più Sheba replicava, più i denti di Kain si sfregavano tra di loro, digrignandosi e producendo un rumore metallico del tutto in contrasto con l'espressione chiaramente in difficoltà del drago nero, che tentava in ogni modo di imbruttire a tono ogni singola sillaba, finendo abbastanza vistosamente.

    Smettila di giocare con quel coso! Non sai neanche dove mettere le mani, sei come un bambino con un spada in mano! Stupida infantile lattante!
    Più lo sbatteva in giro, più Kain si indispettiva cercando di inturgidire il più possibile la sua mazza, magari diventando duro avrebbe opposto resistenza impedendole di muoverlo troppo, cosa abbastanza realistica per un drago ma che poteva anche avere effetti strani su di lei. Come avrebbe reagito nel sentirlo diventare più caldo e duro? Come se non bastasse ogni pulsazione era come spremere un drappo pieno di energia e di odori maschili, perfino un'umana poteva percepire una simile carica erotica, Kain lo faceva un pò di proposito e un pò anche in maniera incontrollata, era una situazione senza precedenti dove perfino lui risultava disarmato. Quel lungo susseguirsi di dispetti finì con Sheba che crollava sul suo petto, mentre quella mazza incandescente e durissima sembrava volerla pugnalare dritta al ventre, senza passare dai buchi predisposti a quello scopo. Da situazione assurda a barzelletta in poche semplici mosse. Era strano averla così vicina al proprio volto ed essere rosso in faccia, doveva morderla e riprendere il suo ghigno malefico, con la situazione in pugno, eppure in quel preciso istante tutto quello che riusciva a pensare era strappare i vestiti di dosso e prendersi la sua rivincita nella maniera più piacevole possibile...
    Rimase perso nei suoi pensieri per diversi istanti, poi Sheba lo riportò violentemente alla realtà scivolando su di lui, portandolo ad inarcare la schiena e trattenere uno spasmo a denti stretti mentre la sua verga si spingeva contro la carne della ragazza protetta a stento da quella sottile tuta. Fu improvviso ma piacevole, addirittura poteva sembrare che potesse arrendersi ad un simile trattamento, ma appena aprì bocca Sheba trascinò di nuovo Kain alla realtà, accusandolo di essere a tutti gli effetti una troia. Ebbe l'istinto di risponderle a tono, gonfiò addirittura il petto pronto a settare col busto dritto, ma qualcosa lo fece esitare: la voce di Sheba iniziò a cambiare così come anche e il suo timbro energetico, trasformandosi in qualcos'altro. Che diavolo stava dicendo? Tentò ancora di parlare, ma la carne della ragazza si sfregò su di lui, bollente, vogliosa, diversa da prima. Non era più un dispetto, era seduzione, e la verga del drago lo sapeva benissimo, per questo tremava e pulsava tra le grandi labbra di Sheba vogliosa di aprirle e non solo con la stoffa.

    M-maledetta...
    Mugugnò a denti stretti, decisamente poco convincente. Tuttavia, piuttosto che provare a liberarsi, iniziò ad assecondare i movimenti di Sheba per sfregarsi su di lei anche meglio di prima, senza però darle ulteriori soddisfazioni.
    Ragioni ancora come una stupida umana... io sono un drago... non esistono donne uniche... esistono solo femmine giuste! E tu non lo sei!
    Sembrava proprio che colpire basso desse qualche risultato, Kain non era stupido e sapeva bene che continuare a gettare benzina sul fuoco in quel modo non avrebbe di certo fatto desistere Sheba, anzi forse avrebbe peggiorato la situazione. Ma era anche certo che Sheba non fosse affatto una grande esperta, né tanto meno così abile da controllare al meglio la situazione, quindi probabilmente poteva spingerla a fare qualche grosso errore, utilissimo per potersi liberare a tradimento! Deciso ad andare fino in fondo, riprese a muoverei l bacino sfregandosi sopra alla calda intimità di Sheba, pulsando così forte che avrebbe potuto sentire la sua virilità anche senza essere completamente nuda. Certo che strusciarsi così al proprio stupratore... davvero lo stava affrontando in quel modo? La sua volontà era così forte? Difficile da credere...
     
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    Più Sheba proseguiva in quello che stava facendo, meno paura le faceva il drago. Era un metodo decisamente curioso e probabilmente non del tutto sano per esorcizzare il proprio trauma, ed ognuno aveva il suo modo di affrontare le cose. Ridicolizzare Kain in quel modo mentre era impotente davanti a lei sembrava molto efficace per combattere le sensazioni brutte che le davano i suoi ricordi. Infondo però se ci pensava bene, le brutte sensazioni che ricordava erano molto meno di quelle che invece erano state belle. Ovviamente Ariel assecondava ogni miglioramento in lei ed iniziò a farle abbassare le sue inibizioni gradualmente, così da non interrompere le emozioni di Sheba e fargliene accorgere. Aveva mentito ad Elimona, non era stato del tutto brutto diventare donna, aveva mentito anche a se stessa lasciandosi viziare e cullare dalle parole di Elimona. Teoricamente Kain l'aveva stuprata, ma praticamente gliel'aveva fatto piacere e forse quello era stato il trauma più tosto da superare perché infondo oltre a finire vittima di Kain, era finita vittima anche del proprio corpo. I rimproveri di Kain non sortivano più alcun effetto, se i primi momenti le dava ancora quei momenti di timore istintivi, adesso non li sentiva più, percependolo quasi più come un fratellino o un amico di infanzia con cui bisticciava, piuttosto che un orco brutto e cattivo nei suoi confronti. Come se non bastasse sentirlo durissimo fra le proprie dita e caldo le dava sensazioni sempre più incontrollate al suo basso ventre. Anche se non riusciva a spiegarselo si sentiva sempre più attratta dalla sua forma fallica, il suo istinto le diceva di prenderlo di saziare le sue più perverse fantasie con quello, ma essendo inesperta non aveva la minima idea di dove mettere le mani. Il colpo di grazia fu quando furono vicinissimi, aveva dato per scontato che il suo piccolo incidente gli avrebbe dato la scusa per prenderla ancora in giro, magari l'avrebbe morsa, ed invece era rimasto in silenzio, con una strana espressione dipinta sul volto che destabilizzò non poco la giovane ragazza. Cosa stava succedendo? Perché Kain non era più aggressivo come prima? E perché vederlo mordersi le labbra e vederlo mentre tratteneva uno spasmo la stava eccitando così tanto? Era curiosa, voleva scoprire che altri tipi di reazioni poteva avere. Era così profondamente diverso di quando avevano combattuto, così diverso di quando l'aveva deflorata senza pietà contro un muro sudicio di una strada. In quel momento le piaceva la sensazione che le dava sentirlo sfregarsi su di lei, si sentiva sempre più febbricitante di desiderio. Era una sensazione a cui non era abituata, non in quel modo, era diverso, profondamente diverso di quando cercava il piacere nella solitudine del suo letto. I movimenti del suo bacino si fecero più audaci e sinuosi iniziando a sentire chiaramente la clitoride premuta contro l'erezione che pulsava di voglia. Lo sguardo di Sheba si fece leggermente più vacuo, come se la sua mente si fosse alleggerita e stesse entrando in un mondo molto più intimo e personale. La voce di Kain la riportò bruscamente alla realtà, la indispettì moltissimo ciò che le disse, ed Ariel contribuì alla rabbia che le sfociò in petto. Ciò che tuttavia non poteva immaginare Ariel era come avrebbe reagito la sua giovane amica, pensava che si sarebbe scatenta di nuovo con violenza, magari colpendo di nuovo Kain per fargli male, invece Sheba andò su un piano di lotta totalmente differente.
    O sei un bugiardo, o sei uno scemo! fece Sheba sollevandosi in piedi bruscamente, sembrava pienamente intenzionata a lasciarlo lì, magari Kain avrebbe potuto temere che potesse arrivargli un calcio sulle gengive, invece Sheba fece la cosa più assurda: si tolse i pantaloni e le mutandine, denudando la parte inferiore del corpo. Dal basso della sua posizione Kain avrebbe potuto notare il sesso umido della ragazza, le pieghe rosee della sua carne, la leggera peluria sul monte di venere, le cosce muscolose ma armoniose e femminili. Tornò a sedersi sull'erezione di Kain, mordendosi il labbro inferiore per trattenere un piccolo spasmo di piacere. Sentirlo a contatto diretto con la parte più intima e sensibile della sua carne fu così piacevole che stava per perdere il filo del discorso. Una mano andò ad afferrare la parte appena sotto la cappella, stringendola come se avesse voluto strozzarlo.
    Allora perchè?! chiese arrabbiata.
    Se sono così sbagliata e ti faccio schifo perché sei così duro? Perché mi hai stuprata? continuò indispettita, la mano si strinse attorno al membro ed il suo bacino iniziò ad ondeggiare su di lui, percorrendo con le sue burrose labbra vaginali tutta la sua lunghezza, sentendo il piacere crescere sempre di più, godendosi ogni vena che le solleticava la clitoride.
    Non dovrebbe farti schifo ciò che ti faccio? la voce di Sheba si faceva via via più affannata per il piacere che la scaldava sempre di più. Iniziò a masturbarlo con la mano avvoglendo la punta fra le dita, facendo scorrere la mano verso il basso e poi risaliva, mentre il resto del membro veniva massaggiato dalle labbra vaginali della ragazza. Voleva vederlo di nuovo in difficoltà, voleva sentire la sua voce mozzata. Adesso era lui quello che non poteva difendersi, che veniva incalzato e raggirato dalle proprie sensazioni.
     
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    Stava perdendo qualsiasi tipo di presa, ogni genere di credibilità, era passato dall'essere l'incubo di quella ragazzina, un vero e proprio spauracchio, a qualcosa di più simile ad uno scherzo: un'animale domestico o perfino peggio. Assurdo, insopportabile! Non riusciva a concepire quel modo di fare degli umani, capaci di inventarsi qualsiasi astuzia psicologica al solo scopo di riuscire a mettere ordine nella propria vita nella maniera più pragmatica possibile. Odiosi, stupidi esseri umani! Non c'era fine all'umiliazione che potevano far provare ai suoi avversari e Kain ne era una triste testimonianza in quel momento. Ma non doveva dimenticarlo: quella era una battaglia a tutti gli effetti, uno scontro diverso da quello a cui era abituato lui, e per certi diversi anche molto lontano da ciò che le aveva fatto in quel vicolo la fatidica notte in qui la rese una donna. Forse era quello l'unico disperato laccio che teneva assieme la volontà di Kain e la sua voglia di reagire, la consapevolezza di non essere ancora fuori gioco, di poterle rispondere a tono e perfino di poter vincere. Per questo non scollava lo sguardo da lei, rispondendo ad ogni singolo movimento con un affondo, una pulsazione e un'aria di sfida semplicemente incrollabile. Kain era pronto ad affrontarla su ogni terreno di gioco, ma Sheba aveva ancora qualche asso nella manica e quando si alzò di colpo stizzita, il drago per un momento temette sul serio che l'avrebbe vista andarsene e sparire di scena, lasciandolo lì al suo destino. Avrebbe preferito di gran lunga vederla incazzarsi e pestarlo come si deve, come una vera battaglia, ma quello che successe riuscì a spiazzare del tutto il drago, mentre gli occhi crollavano dallo sguardo di Sheba alle sue quasi glabre intimità. Subito gli tornò in mente quel lungo e piacevole momento in cui quel corpo era stato suo, e aveva potuto fare quello che voleva: l'aveva morsa, l'aveva soffocata, l'aveva leccata e posseduta come voleva lui, quindi quelle succulente sensazioni si riproposero nella sua gola rendendolo affamato e più duro di prima, eccitato all'idea di poterla avere ancora. Poteva anche dirle il contrario, ma scoparla era stato fantastico e adesso che lo stava umiliando il drago nero avrebbe goduto anche di più nello stuprarla ancora con ancor meno delicatezza dell'altra volta. Tentò di resisterle appena fu su di lui ancora una volta, ma fu una resistenza che si assottigliò sempre di più e molto velocemente man mano che le mani di Sheba si sfregavano su di lui e lo spingevano contro quelle deliziose labbra. La sentì lubrificarsi, eccitandosi e diventando sempre più calda, aveva tolto parte del divertimento di quel vestito attillato ma il risultato fu certamente irresistibile per il drago nero che si ritrovò a pulsare tra le sue dita con la mazza e tra le sue carni con la cappella proprio come se fosse sul punto di esplodere. Ma era un momento di debolezza che non voleva concedersi, anche se inarcava la schiena all'indietro e digrignava i denti con tutta la forza che aveva in corpo non le avrebbe permesso di umiliarlo, rispondendole a tono man man oche il ritmo aumentava, tenendo la bocca pressoché serrata.
    S-smettila di rigirarmi contro q-quello che dico!
    Ringhiò contro di lei, serrando poi gli occhi ed i denti mentre le labbra si deformavano in un'espressione assolutamente perversa e sofferente, non era dolore quello, era il rimprovero che infliggeva a sé stesso per non assecondare quella follia. No, non poteva soccombere, non davanti a quella ragazzina. Lui era un fottuto drago, un Blackwing! Con che coraggio avrebbe risposto a tono a Mordred se tornava a casa sconfitto in quel modo? Non si arrese, decise di giocare sporco. Quella dannata era decisa ad umiliarlo ma aveva anche perso il controllo, arrivando a fare qualcosa di molto stupido. Era anche lubrificata a dovere, serviva solo la giusta spinta e Kain aveva a disposizione un cazzo capace di allungarsi molto più del normale. Era la sua unica possibilità per ribaltare la situazione e l'avrebbe sfruttata al momento giusto: Doveva solo lasciarla lubrificare al punto giusto, reagendo ai suoi movimenti con calma e decisione, lasciandosi guidare da quella piacevole sensazione perversa mentre si sfregavano, poi al minimo cedimento di Sheba avrebbe spinto in alto il bacino con tutta la forza che aveva in corpo e per quanto gli fosse possibile in quella situazione, allargando le sezioni della sua verga per poterla impalare di colpo, senza troppi avvertimenti, toccandola in un solo istante fino all'entrata del suo utero, riempiendola con la carne di drago che tanto arditamente aveva sfidato fino a quel momento.
    Siii... così impari... stronzah...
    Tentò di mugugnare un grido di vittoria, ma ciò che uscì fu solo un grido di perverso piacere che si allungò in uno spasmo più forte. La sua verga iniziò a pulsare bramosa nella carne di Sheba, vogliosa di averne di più, e mentre il bacino di Kain andava verso il basso, la voglia di affondarlo di nuovo in su diventava grande in sé... il minimo movimento di Sheba per accordarglielo sarebbe stato solo l'inizio di un animalesca perversione che nessuno dei due sembrava intenzionato ad escludere.
     
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    Kain era testardo e non voleva piegarsi per nessun motivo alle angherie di Sheba, legato come un salame continuava a guardarla in cagnesco come se fosse sicuro del fatto che poteva comunque vincerla. Solo quando si alzò in piedi allontanandosi da lui lo vide dubbioso e poi sempre più perplesso e poi stupito. Finalmente aveva visto una espressione diversa in quella faccia da schiaffi, e finalmente vide la sua fronte aggrottarsi nel tentativo di resistere al piacere sempre più bruciante che stava coinvolgendo i due. Sheba riusciva a sentire come pulsava, quanto fosse caldo e duro e quella sensazione diventava sempre più irresistibile. Inizialmente voleva incutere in lui timore, disgusto magari visto ciò che continuava dirle rabbioso, ma la realtà era che più Sheba si sfregava contro il sesso del drago, più scivolava a sua volta in una perversione senza freni. Le piaceva, il corpo continuava a gridarle di prendere di più, più piacere e lei obbediva sfregandosi con più forza, più velocemente seguendo la fame della sua carne. Non si fermò nemmeno quando lo sentì ringhiarle contro mentre la rimproverava di non rigirare ogni cosa che diceva.
    E' colpa tua! Sei tu che ti contraddici con il tuo corpo. ribadì, ma la sua voce non era più aggressiva o determinata, era ansante e distorta dal piacere che continuava a rubargli. Sì perché era ciò che doveva fare, doveva rubare a lui il piacere, solo quello, come lui aveva fatto con lei. Ormai i fianchi di Sheba non si muovevano più per stuzzicarlo, era diventata più veloce e decisa, si stava masturbando senza tante cerimonie contro la sua erezione, lubrificandolo sempre di più ad ogni passaggio. Iniziò a gemere mentre le sensazioni la ubriacavano totalmente, facendole sentire un calore abbacinante che si dipanava in tutto il corpo facendola rabbrividire. Eppure sentiva che poteva esserci di più, ricordava che c'era stato molto di più quella volta. Il suo corpo bruciava affamato, Sheba sentiva che aveva bisogno di qualcosa di diverso che non si sapeva spiegare, una sensazione dentro il suo ventre che la faceva inumidire, la rendeva impaziente verso qualcosa che sul momento non si sapeva spiegare. Abbassò la guardia poggiando entrambe le mani sul petto del drago così da potersi spingere più veloce contro di lui, con movimenti molto più ampi, fino a sentire la cappella che le separava grandi e piccole labbra, che pulsava contro la sua clitoride poi quando meno se lo aspettava lo sentì affondare dentro di lei. Fu un movimento brusco che le tolse il respiro, si bloccò come se fosse stata trafitta da una lama incandescente, ma in realtà non provò alcun dolore, solo un piccolo fastidio iniziale che poi divenne un intensissimo piacere che le fece pulsare ogni lembo delle sue carni. Le girò la testa perché trattenne con tutte le sue forze un gemito, crollò in avanti con il busto poggiando la fronte contro il petto di Kain, dal movimento del suo corpo sembrava quasi che l'avesse seriamente penetrata con una lama, ed avesse perso i sensi dato che si era fermata. Le gambe le tremarono, il petto si agitava sotto un respiro più furioso, le dita sul petto di Kain lo artigliarono tremando. Sembrava che potesse esplodere da un momento all'altro, e probabilmente Kain avrebbe seriamente potuto temere che sarebbe successo qualcosa di pericoloso, soprattutto quando per qualche piccolo secondo si manifestò l'immagine olografica di Ariel sul corpo di Sheba. Fu solo un attimo, poco dopo Sheba sollevò il volto verso Kain mentre il suo bacino si abbassava per sentirlo affondare dentro di lei, lentamente centimetro per centimetro. L'espressione di Sheba era oscenamente distorta da un piacere incontrollabile, il suo volto era totalmente paonazzo per lo sforzo, i suoi occhi socchiusi e la bocca socchiusa per gemere.
    S-sei dentro di me... voleva prenderlo in giro, rigirargli ancora la frittata per far sembrare che il suo gesto fosse stata una idiozia, invece il tono uscì sensuale, colmo di piacere. Sembrava sconfitta, ma non poteva dargliela vinta, avrebbe sicuramente detto qualcosa che avrebbe ribaltato tutto, non doveva farlo parlare. Erano vicinissimi come prima, sentiva il respiro caldo di Kain sul suo volto e l'isinto la fece agire spontaneamente posando la sua bocca contro quella del drago, mugolando nella sua bocca un gemito di piacere.
     
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    Col senno di poi, pensare che quella potesse essere una punizione era davvero stupido. Bastava guardare le condizioni in cui verteva il corpo di Sheba per capirlo: vogliosa, eccitata, bagnata, calda da morire. Lo voleva anche lei in fondo, quindi perché la faccia di Kain era tanto sorpresa mentre sentiva quel caldissimo e perverso corpo scivolare rapidamente su di lui lasciandosi impalare completamente. Sheba non aveva esitato neanche un istante dopo essere crollata sul suo petto: solo il tempo di riprendere fiato e godersi il fuoco prima della penetrazione, poi eccoli di nuovo uno contro l'altra, distanza tra i bacini inesistenti mentre i loro sospiri bollenti si mescolavano a causa dell'estrema vicinanza tra i loro volti. Quello doveva essere il momento della vittoria ma quando Sheba alzò lo sguardo verso Kain non vide nessun ghigno soddisfatto né sguardo inquisitorio... solo piacere, e una perversa voglia di farla gridare come aveva fatto l'ultima volta. La faccia di Sheba, oscena, distorta, sciolta in un mare di lussuria che nemmeno lei sapeva come controllare, rendeva il drago ancora più affamato e voglioso, la sua verga pulsava ad intermittenza sempre più frequentemente e la punta sembrava destinata ad affondare sempre di più, impaziente di strappare ogni singola goccia di piacere da quella femminilità impaziente.
    Maledetta...
    Tentò di replicare, di rispondere, di contrattaccare in qualsiasi modo che non fosse semplicemente soccombere alla perversione più stupida e bassa, ma Sheba ebbe l'idea vincente tappandogli la bocca nella maniera più calda e piacevole possibile usando solo le sue labbra. Piuttosto che opporsi e replicare a tono Kain non poté far altro che spingere la sua testa e il suo bacino verso di lei, riprendendo il ritmo delle penetrazione per poi unirsi a quel caldo e perverso bacio. La lingua grossa ed incandescente del drago si fiondò nella gola di Sheba, le sue labbra si strinsero intorno a quelle di lei, non era una danza sensuale ma una battaglia: sembrava quasi che volesse sottometterla con quel bacio, anche se risultava molto difficile visto il modo in cui era ridotto al momento. Non aveva potere, non aveva modo di decidere, poteva solo gustarsi il momento e sperare che Sheba diventasse così stupidamente avida da desiderare di più e decidersi a liberarlo. A tale scopo, il drago iniziò a muoversi con decisione dentro di lei, forte e risoluto come mai prima d'ora, stando attento però a contenere il ritmo per non arrivare mai a come lo avevano fatto la prima volta... doveva farle rimpiangere la differenza, ma soprattutto doveva incalzarla. L'altra volta era riuscito a maledirla con un grosso morso, ora aveva pochissime probabilità di replicarlo quindi doveva ricambiala col suo sangue nella maniera più stupida possibile. Le avrebbe morso le labbra in maniera passionale e sensuale, non abbastanza da farle una ferita vista ma sufficiente per farla sanguinare, così da dare il via a quel perverso processo che lo avrebbe portato alla libertà!
     
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    Quando Sheba sollevò lo sguardo di nuovo su di lui, sembrava che tutta la loro rivalità fosse sparita, sciolta in una lussuria senza freni. Non si stavano più guardando con rabbia, con odio o con la voglia di vincere una assurda battaglia. Si guardavano languidi e colmi di desiderio, come se qualcosa di più grande di loro e delle loro ragioni li avesse travolti. Sheba in effetti non riusciva a ragionare lucidamente in quelle condizioni, sentirlo affondare totalmente in lei le tolse ogni forza di ribellarsi. Pensava che avrebbe fatto di nuovo male, che sarebbe stato doloroso averlo di nuovo dentro in quel modo, invece si era sbagliata, il piacere sembrava ancora più intenso dato che non era più acerba dopo aver perso la sua verginità. Era un piacere bruciante e profondo e a quanto pare non era l'unica a provare una simile sensazione. Sheba aveva cercato di tappare la bocca di Kain con la sua, non aspettandosi che in realtà la ricambiasse, difatti quando sentì le sue labbra schiudersi e la sua lingua cercare il tocco della sua, avvertì qualcosa nel fondo dello stomaco che la emozionò e la eccitò allo stesso tempo. Le loro bocche si assaltavano in baci sempre più voraci e passionali, le loro lingue si intrecciavano avide e Sheba non riusciva a smettere di farlo. Era così diverso di quando aveva baciato Elimona, era totalmente differente, non più bello o più brutto ma totalmente diverso. In quei baci non c'era solo una lotta fra loro due, ma anche fra se stessi e l'attrazione fatale che provavano verso l'altro. La lingua di Sheba si muoveva con desiderio in lui perché le piaceva, e poi con rabbia perché non voleva ammetterlo. Come se non bastasse Kain iniziò a muoversi con i fianchi avviando un amplesso che la ubriacò di puro piacere. Gemette contro la bocca di Kain mentre le sue cosce tremavano alla sensazione di sentirlo scorrere dentro di lei. Doveva fermarlo, doveva impedirgli di continuare, era assurdo ciò che stava succedendo. Erano nemici, si scornavano sempre sui loro ideali così opposti e diversi, dovevano lottare uno contro l'altro, era logico combattere per far valere le proprie ragioni, invece come ci erano finiti di nuovo a fare sesso insieme? Perché lo trovava così incredibilmente piacevole? Non era il suo innamorato, non era il suo compagno più fidato eppure lasciava che entrasse in una intimità così profonda con lei. Si sentiva una stupida ma non voleva rinunciare a quel piacere incandescente che le si muoveva dentro. Perché non poteva essere tutto così semplice? Perché la gente si ammazzava? Non potevano semplicemente fare come loro due? Prendersi a cazzotti e poi fare sesso? Senza uccidere nessuno, senza odio solo un folle mondo di piacere. Ormai anche i pensieri di Sheba erano contorti e confusi ed il morso di Kain sul suo labbro le diede un momento di lucidità che la fece allontanare da lui interrompendo il bacio. Mugugnò per il dolore sollevandosi con la schiena, una mano poggiata contro il suo sterno, mentre l'altra si portò sul labbro ferito che iniziò a sanguinare.
    Ahio... si lamentò leccandosi il punto ferito, risultando però estremamente sensuale senza nemmeno volerlo dato che il suo volto era ancora distorto dal piacere. Dopotutto le sue labbra erano carnose e piene ed il morso le aveva indolenzito la parte costringendola a tenere il labbro morbido, facendo risultare il gesto di leccarsi come un gesto seduttivo e probabilmente sarebbe stato ancora più incisivo se lo guardava negli occhi. Cercò di tenersi più in alto con i fianchi inizialmente, poi però si abbassò lasciandolo affondare totalmente in lei fino a sentirlo spingere contro il collo del suo utero. A quella sensazione chiuse gli occhi espirando pesantemente un'altro gemito.
    Vuoi che mi fermo? gli chiese sollevando il bacino per farlo scorrere infuori arrivando quasi a far sgusciare via la cappella da dentro di lei.
    Vuoi che smetto e ti lascio andare? gli chiese con aria dispiaciuta, in realtà lei voleva andare avanti, non voleva smettere ma quel morso l'aveva confusa, si abbassò di nuovo non riuscendo a resistere alla tentazione di sentirlo affondare di nuovo dentro di lei fino infondo.
    Mi odi così tanto? chiese con il respiro affannato, il piacere che le annebbiava il cervello. Non riusciva più a capire cosa stessero facendo, stavano ancora litigando? Avevano smesso ed avevano iniziato a fare sesso senza tanti altri pensieri? Forse era lei che aveva pensato che si stavano lasciando tutto alle spalle per fare sesso ma aveva frainteso? Sheba non era consapevole del fatto che potesse sembrare totalmente fuori di testa con i suoi gesti, ma non poteva farci niente dopotutto erano in due, ed era stato lui a cercare un intimità più profonda violandola ancora.
     
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    Non sarebbe mai stato capace di ammettere l'attrazione che provava per lei, troppo stupida e infantile. Non animale, no di certo, un drago non prova vergogna per i suoi istinti più bassi, quello che poteva portarlo a rinnegare quell'attrazione con tanta forza era lo sfondo di tutta quella faccenda. Non aveva bisogno di lei, poteva avere tutte le donne che desiderava, men che meno era così speciale o affine a lui: energia tecnologica e scialba, un fisico debole e fin troppo banale, eppure la considerava sua come se quella lezione che gli aveva dato significasse qualcosa, come se in fondo averla stuprata per primo lo rendesse in qualche modo responsabile (nel più piacevole dei termini) di quello che le succedeva, ce provava. Per questo non poteva ammetterlo e lo mascherava con l'unico sentimento più potente e spontaneo che gli veniva: l'odio. Lo spasmo di dolore di Sheba lo riportò rapidamente alla realtà, solo il sapore del sangue riuscì a scollarlo da quell'inebriante sensazione di piacere che liberavano i loro corpi ad ogni movimento, e a pensarci bene nemmeno così bene. Era ancora ancorato lì dalla lussuria, un anatema assai più crudele e incalzante di quello che lo costringeva legato in quella maniera umiliante e che ora iniziava a tormentarlo, impaziente di poter sentire ancora il suo sapore sulla propria bocca, sebbene oramai parte di quel piano perverso per liberarsi aveva preso forma. Doveva colpirla ora, senza pietà, ma invece di attaccare e rispondere a tono con la sua lingua biforcuta e tagliente, Kain rimase a fissare le labbra di Sheba mentre se le leccava dolente, piena di disappunto eppure ancora pregna di quel desiderio lussurioso incontenibile, uno spettacolo perverso e irresistibile alla quale non poteva sottrarsi in alcun modo. La sua verga si gonfiò vistosamente mentre la guardava, mentre scendeva su di lui e si univano di nuovo in una profondissima penetrazione. Sheba tentò di strappargli una risposta con dei giochi mentali davvero troppo prevedibili, non funzionava con lui il trucco di rallentare e dargli comunque quella deliziosa carne, anche perché Sheba non era esattamente brava a contenersi e anzi, cedette fin troppo velocemente dando via ad un ritmo meno serrato ma comunque piacevole, che Kain riuscì ad assaporare a denti stretti mentre il suo petto si gonfiava in maniera vistosa e lenta, corrotto da un respiro che non sapeva neanche lui come gestire. Ad accenderlo però fu l'ultima domanda di Sheba che lo spinse a riprendere per le redini le sue connessioni neurali, e con esse anche il moto del suo corpo: tornò a muoversi, più forte di prima, affondando in modo che la sua cappella sbattesse energicamente contro l'entrata dell'utero di Sheba, facendola sobbalzare per il piacere.
    Si... ti odio da morire. Odio ogni cazzata che dici... ma soprattutto odio che mi tieni intrappolato in questo modo!
    Ringhiò, mentre la sua verga pulsava sempre più forte, sempre più virile, accesa dalla voglia di possederla e di farla gridare. Iniziò a diventare così vistosa che ogni volta che spingeva con forza contro l'entrata del suo utero, Sheba poteva vedere chiaramente la sua tuta aderente gonfiarsi all'altezza del ventre assieme alla sua carne. Kain non era umano, quel cazzo non era affatto su misura per lei e presto ne avrebbe pagato le conseguenze... o gustato le conseguenze.
    Sono un cazzo di drago io! Maledizione... posso accettare la morte, ma la prigionia... mai!
    I movimenti si fecero più decisi e violenti, anche se il suo corpo era pressoché immobilizzato, Kain non avrebbe mai rinunciato alle uniche due cose che voleva davvero fare a quel punto: risponderle a tono con tutto il suo disprezzo e scoparla come non aveva mai fatto in vita sua...
     
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    Quanto erano complicati i sentimenti e le reazioni del cuore. Anche Sheba continuava a dirsi che lui fosse l'essere più sbagliato al mondo per finirci a letto, per potersi avvicinare a lui in qualche modo. Troppo arrogante, troppo narcisista e stronzo per poter ammettere apertamente che infondo lo aveva trovato profondo nei suoi ragionamenti, che c'era stato un momento in cui si era aggrappato a lui come una figura di riferimento quella fatidica notte. Era diventata donna con lui, aveva scoperto cosa fosse il piacere carnale con un uomo, le aveva rubato i primi baci, la sua prima volta. L'aveva spinta a farle dire di non lasciarla andare di prendersela, l'aveva ingannata, ricattata e aveva giocato con la sua mente ed il suo cuore. Era stato il suo giocattolino e non poteva credere che fosse tutto ridotto solo a quello, che doveva convivere con quella amarezza nel cuore per il resto della sua vita. Non voleva essere la sua vittima, non voleva che pensasse che lo sarebbe stata per sempre. Sentirsi dire che la odiava così direttamente le fece male, e lo si riuscì a vedere nei suoi occhi la profonda delusione di ciò che aveva sentito, qualcosa che si era spezzato nel suo tenero cuoricino. Di certo non si aspettava di sentirsi dire qualcosa di dolce o romantico, ma non pensava che la odiasse davvero. Avrebbe preferito altri insulti, oppure che le dicesse semplicemente di starsene zitta. Lui però le disse che la odiava perché odiava ciò che diceva, ciò che aveva provato a spiegargli senza riuscirci. Voleva rispondergli a tono, ma i fianchi di Kain iniziarono a muoversi furiosi dentro di lei, togliendole il respiro ad ogni affondo. Anche se era lei quella sopra Kain ebbe la sensazione di essere in sua totale balia. Cercò inutilmente di porre un ostacolo poggiando le mani contro il suo ventre, facendo resistenza con le gambe, ma ogni volta che la punta batteva contro il collo del suo utero le gambe diventavano di gelatina e dentro di lei si dipanavano dolore e piacere in modo molto più intenso costringendola a gemere rumorosamente.
    Nnnghaaa ti odio anche io! disse a denti stretti con rabbia.
    Mi hai tolto la purezza, hai giocato con il mio corpo e la mia mente! Mi hai portata a credere che lo volessi che mi piacesse. continuò interrompendosi di tanto in tanto per qualche gemito.
    Ti odio perché pensi che sia il tuo giocattolino! Ma non lo sono! Non lo sarò mai! fece rabbiosa allungando le mani verso di lui per afferrarlo al collo con entrambe le mani, iniziando a strozzarlo mentre lui continuava a dimenarsi con i fianchi. La stretta di Sheba però non era così forte da togliergli totalmente il fiato, il piacere era troppo intenso per lasciarla concentrare sulla forza delle dita che invece diventavano morbide ogni volta che arrivava fino in fondo.
    Io non sarò una vittima! Non sarò una vittimaaah... risoluta tirò su le ginocchia, poggiando le piante dei piedi per terra, allargando in quel modo le gambe. Pensava scioccamente di poter avere più controllo in quella posizione. In realtà rese tutto più "stretto", più piacevole perché ad ogni affondo rimbalzava e finiva per assecondare l'amplesso. Sheba non riuscì più a contenere i suoi gemiti, doveva semplicemente alzarsi e lasciarlo a bocca asciutta ed avrebbe vinto ma ogni fibra del suo corpo continuava a tenerla ancorata lì. Doveva scoparselo così che gli avrebbe mostrato che non era una sua vittima. Modo strano per superare un trauma ma in quel momento sembrava anche il più piacevole possibile.
     
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    I suoi colpi stavano sortendo qualche tipo di effetto, era evidente, Sheba non riusciva più a controllarsi ed era in balia di quella situazione almeno tanto quanto lo era il drago nero. Purtroppo però, il fatto che Kain ne fosse complice non volgeva affatto in favore del Blackwing, che forse a mente fredda avrebbe realizzato di essere finito ancora più in trappola di prima. L'unica cosa che poteva fare era stringere i denti e risponderle colpo su colpo, facendo subito resistenza col suo immenso e possente collo appena Sheba tentò di strozzarlo. Non era una stretta letale, eppure Kain rispose come se stesse combattendo, indurendo il più possibile quella parte del corpo, mettendo in evidenza le spalle, i deltoidi e tutto il resto dei muscoli. Tra le mani di Sheba c'era una pietra di carne bollente impossibile da strangolare, e anche se quella forza sovrumana le permetteva di spezzare un tantino il fiato del drago nero, lui non smetteva un solo istante di respirare profondamente per poter riprendere a penetrarla il più forte possibile. Come se non bastasse Sheba, forte di quella posizione, decise di aumentare la posta in gioco cambiando posizione anche alle gambe rendendo così non solo la penetrazione ancora più intensa e piacevole, ma anche lo spettacolo più perverso: in quel modo, anche se bloccato, Kain riusciva a vedere chiaramente il clitoride gonfio della ragazzina che scivolava verso la sua verga, divorandola tra le grandi labbra e facendola sparire dietro una cascata di umori, sempre più forte, sempre più intenso, e più guardava più la sua verga pulsava forte, a fondo, bollente come non mai, arrivando a pungere l'entrata del suo utero come mai aveva fatto prima d'ora. Era chiaramente ad un limite sia di pazienza che di eccitazione, l'ultima volta l'aveva supplicato di non venire dentro ma ora sembrava che non le importasse assolutamente niente. Voleva godere della sua umiliazione e ricambiare il favore che le aveva concesso tanto crudelmente Kain la prima volta, ma il drago nero non aveva intenzione di permetterglielo. Certo, venire ora significava mettere a rischio l'indipendenza di quella ragazzina ma significava anche che l'aveva fatto godere contro la sua volontà... era una rivincita a tutti gli effetti e Kain avrebbe morto piuttosto che concedergliela.
    Hai scelto tu di esserlo... io ti ho solo aperto gli occhi! Vuoi darmi una colpa...? Ecco la mia colpa... ti ho reso uguale a me! Guarda che stai facendo... sei proprio come me! Occhio per occhio, dente per dente... non sei migliore di me, fai solo finta!
    Iniziò a stringere i denti e serrando maggiormente il ritmo, spinse con forza immane rispetto a prima, tutta quella che aveva in corpo, così da allungare le dimensioni della sua verga e violare anche l'utero di Sheba con l'ultimo affondo, arrivando nella sua più profonda intimità. Il piacere fu tale che per un istante il suo collo divenne burro tra le mani di Sheba, la sua espressione si perse in una goduria sena precedenti mentre quella verga immensa si gustava la posizione conquistata, tremando e pulsando più forte di prima, già pronta a rincominciare con quel ritmo serrato. No, non poteva venire, doveva trattenersi e continuare a colpirla fino a che lei non sarebbe giunta al culmine prima di lui, altrimenti avrebbe perso. I fianchi del drago oramai erano indeboliti dalla posizione e dal piacere, si muovevano più lentamente, eppure quel piacere così intenso avrebbe spinto Sheba a non fermarsi mai, a continuare quel ritmo intenso per lui perché oramai era così maledettamente dentro che l'unica cosa utile per spegnere quel fuoco era affogarlo nella lussuria! Non sapeva nemmeno se quello era effettivamente il risultato della sua maledizione, non gli importava in realtà... tutto quello che voleva era la libertà, e il non cedere contro di lei.
     
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    Era quasi un piacere sentire i muscoli del suo collo indurirsi sotto le sue dita. Riusciva a vedere anche sotto le fasciature i suoi muscoli tendersi e ingrossarsi, rendendo la sua immagina ancora più sexy agli occhi di Sheba. Anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, Sheba si sentiva attratta da lui, le piaceva l'aspetto di Kain, il suo fisico, il suo viso, la profondità del suo sguardo. Se non fosse stato uno stronzo come quello che aveva conosciuto lei probabilmente si sarebbe presa una cotta pazzesca. Le sue dita non strinsero più, si limitarono a rimanere attorno al suo collo poiché il piacere divenne sempre più incontenibile, facendole perdere la concentrazione su ciò che faceva con le mani. I suoi umori aumentarono rendendo l'amplesso un pochino più facile per lo scorrere delle carni, anche se iniziava a diventare difficile per la resistenza di Sheba. Quel enorme cazzo le batteva dentro con forza ed ogni volta le toglieva quel briciolo di forze e lucidità che le servivano per rimanere salda. Pian piano scivolò sempre di più nei fumi della lussuria, non le importava più litigare, non le importava più di avere ragione, o che Kain ammettesse che non fosse una sua vittima. I suoi gemiti divennero più forti e frequenti e Kain avrebbe potuto sentire la cervice di Sheba che lo stringeva in spasmi sempre più frequenti. Arrivava quasi a sentire dolore, ma prima che potesse rovinare tutto il piacere abbracciava la sensazione del suo utero martoriato rendendo tutto molto intenso, al punto che le sembrava perfino difficile respirare.
    Nghaaa sììì, occhio per occhio... mmmnghh dente.. per denteeeaah... non riusciva più a parlare, per lei era troppo, si sentì andare a fuoco, il piacere crebbe sempre di più, la clitoride divenne dura, i suoi umori la resero più vischiosa, era più calda, o forse era lui a trasmetterle un calore intenso che nessun essere umano poteva raggiungere. Come se non bastasse lui la violò nella sua più profonda intimità mettendo a dura prova il suo fisico. Dolore e piacere si mescolarono perfettamente mentre la maledizione rese quella sensazione irresistibile nonostante fosse fin troppo intensa. Il volto di Sheba ormai era una maschera di infinito piacere. Quando lo sentì rallentare il suo corpo si mosse da solo, iniziò a spingere anche lei, rimbalzando su di lui più velocemente, con forza facendo schioccare i due bacini fino a farlo sembrare un osceno applauso. Le girò la testa e si percepì chiaramente perché i suoi occhi si rigirarono verso l'alto. La stretta si fece di nuovo ferrea sul collo per via di uno spasmo più forte di piacere, ed infine Sheba raggiunse un intensissimo orgasmo che sfogò urlando tutto il suo piacere inarcando la schiena. Non aveva idea se Kain le sarebbe venuto dentro o meno, a quel punto niente aveva più importanza, e di sicuro se le fosse venuto dentro per Sheba sarebbe stata una grossa novità dato che non aveva mai provato niente di simile prima di allora.
     
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    Era tutto troppo intenso, non avrebbe resistito, se lo sentiva, se lo ripeteva. Ogni affondo di Sheba diventava sempre più forte, non dipendeva più da lui, pensava che sarebbe riuscito ad affamarla e scoraggiarla con quella penetrazione così intensa ma invece la rese solo più avida... maledetta pervertita! Era una ninfomane repressa o cosa?! Non provava la minima vergogna per quello che stava facendo? Possibile che bastava anche una goccia di maledizione per conciarla in quel modo? Oppure era proprio lei che non avendo mai provato nulla del genere si lasciava ubriacare tanto facilmente? Maledizione, non gli importavano quelle risposte, era tutto troppo assurdo e la parte peggiore era che lui stesso non riusciva a fermarsi per quanto si sforzasse. Era abituato ad avere i suoi istinti liberi e a sfogarsi quando più gli piaceva, mai prima d'ora si era trattenuto così tanto perché le sfide le vinceva molto prima di ritrovarsi dentro al suo perdente! In quella situazione invece non poteva in alcun modo per nessuna ragione dargliela vinta, quindi si tratteneva cercando di nascondere i spasmi di piacere, trattenere le espressioni perverse ritrovandosi con le labbra spalancate e i denti stretti, gli occhi distorti in un'espressione di piacere ma resi furiosi dalle sopracciglia arcuate come se avesse voluto fulminarla con lo sguardo. Ben presto il respiro si mescolò alla saliva ed iniziò a perderla dai lati della bocca, il suo petto divenne gonfio e così anche i suoi capezzoli, i tatuaggi e gli occhi si illuminarono per lo sforzo e quando finalmente la sentì stringere le carni intorno alla sua verga mentre si abbandonava ad un forte orgasmo, Kain pensò seriamente di cedere... ma non lo fece. No, non così, se le veniva dentro era perché lo voleva lui, se godeva di quel corpo era perché aveva vinto e dopo essersi liberato le aveva schiacciato la testa a terra ricambiandole il favore, l'umiliazione... non era la sua puttana, non avrebbe ceduto in quel modo!
    Non... sono... la hua... hroiiia...
    Tentò di risponderle a tono, ma le fauci erano immobilizzate dal piacere e la sua mente annebbiata da quello spettacolo perverso che era il corpo di Sheba mentre raggiungeva l'orgasmo. Era perversa da morire, bellissima, una rarità non solo da provare ma anche da vedere, la sua mazza era marmorea a quel punto, era ad un passo dall'esplodere ma lui si tratteneva il più possibile e più si tratteneva, più la carne di Sheba si sarebbe riempita delle sue pulsazioni. Oramai tremava alla stregua di un grosso vibratore, per Sheba sarebbe stato davvero molto difficile da quel momento in avanti avere a che fare con giocattoli erotici e stimolazioni interne, perché quel cazzo dragonico stava mescolando tutte le sensazioni possibili in un unica e perversa esperienza senza eguali. Sperava forse di potergli resistere per sempre? No, quello era solo l'inizio e ben presto avrebbe ceduto... doveva solo capire che il corpo di Kain in quello stato aveva dei limiti, che non poteva fare altro nonostante il suo cazzo fosse già immenso e durissimo. A meno che Sheba non fosse rimasta soddisfatta di quel singolo orgasmo, la sua mente perversa e influenzata dalla maledizione le avrebbe fatto notare che Kain era ancora al massimo delle sue forze, al limite della sua possanza e della virilità che aveva scavato dentro di lei ,e che poteva darle molto, molto di più. L'espressione del drago nero finì inevitabilmente col deformarsi verso qualcosa di lussurioso, furioso, ma oramai totalmente affogato nel desiderio di restituirle il favore nella maniera più perversa possibile...
     
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    Sheba era sconvolta non solo dalla maledizione di Kain che la affamava, ma anche per via di tutto il coinvolgimento emotivo. Lo scopava non solo perché sentiva di averne bisogno, ma perché era diventata una sfida con se stessa, se riusciva a farlo senza sentirsi in colpa avrebbe vinto la sua battaglia interiore. Gli avrebbe mostrato che lo stupro e l'umiliazione subita l'aveva superata e che non gli avrebbe rovinato la sua vita. Dopotutto Sheba non voleva umiliare Kain, non ne avrebbe ricavato niente, voleva solo fargli capire che non aveva paura di lui nemmeno quando si trattava di sesso. Voleva fargli capire che non si sarebbe mai fatta abbattere che avrebbe lottato sempre anche quando veniva colpita nel profondo. Ma più di tutto lo stava facendo anche per tacere quella maledetta voce che le diceva che in realtà le era piaciuto, che c'erano stati momenti in cui le era piaciuto come l'aveva baciata e come l'aveva portata a godere. Come stava godendo in quel momento totalmente ubriaca di piacere, ad un certo punto non riuscì più a capire se fosse la sua clitoride a pulsare furiosamente o se era lui che pulsava in quel modo assurdo che intensificò l'orgasmo di Sheba facendole produrre una quantità di umori sempre maggiore. La sua mente si sciolse in quel mare di infinito piacere, non c'era nessun pensiero, nessuna paura, solo il suo corpo che raggiungeva la pace dei sensi. Il suo bacino si fermò mentre continuava a venire permettendole di sentire le pulsazioni forti di Kain dentro di lei che la fecero gemere ancora espirando pesantemente. Essendo ancora alle sue prime volte non riuscì a capire se Kain fosse venuto, dopotutto non aveva mai provato cosa significasse sentirsi riempire di sperma. Confuse quindi gli spasmi di quel enorme cazzo dentro di lei, i suoi tremiti come se effettivamente fosse venuto a sua volta, ingannata anche per via dei propri umori che la fecero sentire molto più umida di prima, complice anche l'espressione oscena di Kain che sembrava sforzarsi con tutto il suo corpo. Sheba alla fine sorrise e crollò con tutto il corpo in avanti, lasciando aderire la guancia contro il petto del drago, ansante e stanca per via dell'amplesso. Le loro carni erano ancora unite mentre Sheba riprendeva fiato non calcolando affatto che Kain non era affatto stato appagato.
    A-adesso siamo pari. biascicò ansante mentre portava le mani sui fori dei capezzoli di Kain per tirare e stracciare la fasciatura che lo teneva prigioniero. Allargando in quel modo il più possibile. La fasciatura si sarebbe stracciata liberandogli il ventre e fin sotto il bacino, a quel punto gli sarebbe bastato muoversi per liberarsi del tutto. Ignara di cosa aveva combinato la ragazza Sheba iniziò a sollevare il bacino per farlo scivolare fuori da sé, convintissima che ormai era tutto finito. Solo un piccolissimo campanello d'allarme cercò di avvisarla quando si rese conto che mentre scivolava fuori non sembrava affatto meno turgido e che continuava a pulsare eccitatissimo. Sheba abbassò lo sguardo verso le loro carni ancora unite e notò che era enorme e durissimo, come se avessero appena cominciato. Si chiese se fosse normale...
     
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