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Il suo morso trovò il bersaglio, e non appena azzannandolo avrebbe potuto percepire il sapore del sangue e la morbidezza della carna, tirando e strappando via ciò che aveva fra le zanne Seiichi non esitò nel riversare il contenuto cremisi delle arterie sul pavimento. Mentre il biondino cadeva a terra privo di forze senza neppure maledirlo, chiedere pietà o dimostrando alcun tipo di emozione, il licantropo ingoiò in un sol bocone tutto ciò che aveva fra i denti, leccandosi il muso bagnato di quel gustoso liquido rosso. Le sue pupille si dilatarono dopo quello spuntino rapido, ma proprio mentre l'istinto stava per suggerirgli di continuare, si accorse che quella carne gli stava lasciando un aftertaste decisamente terribile in bocca, non diverso da quella volta che accidentalmente si era mangiato una bottiglietta di plastica assieme alla mano di qualcuno. Scosse la testa disgustato, sputacchiando addosso al giovane che stava morendo dissanguato, incurante. "BLEAH?! Ma che schifo! Sei OGM?" Quella non era normale carne umana! Tenne la bocca aperta su di lui lasciando che la lingua a penzoloni fuoriuscisse da essa, la sua saliva sgocciolando poco a poco, passando rapidamente un dito lungo le proprie papille gustative come se stesse cercando di raschiare via ogni rimasuglio di quel tipetto ora, grazie al suo sapore, chiaramente identificato come non umano. Si sfregò le dita osservandole quasi come se si aspettase una sorta di acido o terribile scoperta, ma non notando nulla di rilevante o pericoloso semplicemente si chinò, andò a pulirsi sui pantaloni del piccoletto, notando poi un portafogli sporgente dalla sua tasca. Interessato, lo prese con attenzione attraverso i lunghi artigli, aprendolo e rivelando il contenuto: 630 squisiti bigliettoni. Senza troppi complimenti il mannaro li prese in mano, gettando poi quel contenitore in pelle vuoto contro il petto della vittima ai suoi piedi. Non vi era la minima preoccupazione o pentimento sul suo volto, ma anzi, con quei soldi in mano, solo un gran sorriso soddisfatto. "Almeno questi sono veri... credo." Colpendoli ripetutamente con piccole sferzate delle sue dita, facendo attenzione a non tagliarli, si voltò verso il vecchio Rinaldi che era rimasto svenuto tutto quel tempo. Fece un profondo respiro, rimanendo nella sua forma mannara, arrivando al suo bersaglio per poi metterselo in spalla, spostando solo poi il guardo verso lo sconfitto. "Beh, non posso dire che sia stato un piacere. Spero per te che qualcuno si accorga di questo disastro... perché io non ti chiamo un bel niente." Avrebbe fatto a tal punto la sua uscita, dietro di lui lasciando ciò che sempre lo seguiva ad ogni suo incarico: morte. Accennò un saluto con la mano libera, che teneva i soldi, in direzione dell'incosciente, unendo medio e indice per poi far partire entrambi dal capo verso lo sfortunato senza carotide, uscendo poi definitivamente di scena, un altro contratto portato a termine. "さらばだ (Sarabada)!"
["Adiòs!"]
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