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Nonostante le bizzarre abitudini stradali inglesi, Londra aveva sempre vantato un'organizzazione nella viabilità da dieci e lode. Rari erano gli incidenti o gli ingorghi stradali proprio grazie ad un avanzatissimo sistema di controllo del flusso del traffico: semafori efficienti, strade ben studiate e un personale perfettamente preparato ad ogni evenienza. Qualunque tipo di problema veniva rapidamente risolto da un corpo di polizia finemente addestrato e dei piccoli intoppi finivano con il trasformarsi in semplici sassolini impercettibili in un deserto perfettamente piano e quieto. O almeno così era stato fino a quel giorno.
Quando le persone sono abituate ad un certo stile di vita sono molto veloci ad accorgersi che sta cambiando e proprio per quel motivo le starnazzate di clacson erano cominciate molto velocemente quando ad un dei maggiori incroci di Londra sembrava essersi totalmente intasato. Erano bastati pochi minuti per creare una fila enorme in tutte le direzioni e alcune macchine erano rimaste incastrate all'interno dello snodo in un vano tentativo di forzare lo stesso il passaggio, vuoi per motivi di lavoro o personali o semplice nervosismo. Il grande incrocio si era quindi mutato in un guazzabuglio di grida, automobili, rumori molesti... ma per quale motivo?
Per ogni curioso che fosse stato attratto da quel bizzarro quanto inaspettato macello in una città quieta e ordinata come Londra, lo spettacolo sarebbe stato ben più che strano. Al centro dell'incrocio, nello spazio vuoto circondato da veicoli stava in piedi un grosso figuro, alto circa due metri, ricoperto da testa a piedi da un'armatura che non serviva indossare per percepirne la pesantezza e la rozzaggine. Ai suoi piedi giacevano una grossa mazza, un blocco unico dalla forma vagamente simile ad un dente o un artiglio e uno scudo largo poco più di lui e alto abbastanza da coprire tutto il suo corpo lasciando scoperto una parte della testa e dei piedi circondato da catene e modellato a partire da un singolo blocco di pietra. Se ne stava a braccia aperte, ruotando con il corpo come a volersi rivolgere a tutti i presenti ma colui a cui si stava riferendo non era sicuramente presente.
Oh grande Satana! Accoglimi! Sono finalmente pronto! Mandami una difficile prova e io la supererò! Mandami un segno!
Non sembrava avere molto le idee chiare dato che il suo sguardo (o meglio il suo elmo) erano rivolti verso l'alto ma parlava col diavolo in persona. Alcuni agenti di polizia erano accorsi e ora attendevano ad armi spianate eventuali ordini. Alcuni bossoli erano sparsi a terra, sicuramente avevano sparato già qualche colpo senza nessun esito positivo ma il rumore assordante di clacson aveva coperto il rumore di spari. Il cavaliere attendeva la sua "difficile prova".. -
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Non appena le due signorine misero piede fuori dall'auto, dal centro dell'incrocio una potente risata esplose, così forte da sollevare per un breve attimo le macchine più vicine come fossero state colpite da una potentissima onda d'aria. L'omone in armatura sollevò le braccia al cielo con maggiore intensità, aprendo le mani in segno di venerazione.
O grande Satana, grazie! Grazie per aver risposto alla mia preghiera! Sento che hai mandato qualcuno, la mia prova! Allora vuoi darmi una possibilità! Non ti deluderò!
Che stesse parlando di loro due? Difficile a dirsi data la mole di persone che affollava quel luogo ma non appena le due si fossero avvicinate troppo il vocione sarebbe ripartito nel suo soliloquio.
Ecco! Lo sento! Sento la fonte di energia! Esclamò rivolgendosi nella direzione, in linea d'aria, di Shen e Met, per poi abbassarsi e afferrare la sua enorme arma rocciosa, prendendola con entrambe le mani per poi sollevarla sopra la sua testa e schiantarla al suolo, provocando un'onda d'urto tale da spostare le auto che li dividevano, creando un comodissimo e libero tragitto per le due sfidanti. Il "cavaliere" si portò la grossa mazza sulla spalla, tenendola con una mano, mentre l'altro braccio si tendeva verso di loro, puntando il dito.
Sento provenire energia da voi... anzi, solo da te! Tu sei la mia prova! Sarò finalmente uno di loro! Mi siederò finalmente al tavolo con loro! Vieni a me! Chiunque tu sia verrai schiacciato da Havel! LA ROCCIA!
Ed esplose a ridere di gusto, senza preoccuparsi più del suo avversario. Il corridoio che aveva creato era lungo poco più di 5 metri che era la distanza che li divideva e qualcosa suggeriva, una voce nella loro testa, che quel tipo avrebbe impedito loro ogni tentativo di fuga se ci avessero anche solo provato.. -
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Quel cavaliere non sembrava avere la minima paura dei loro avversari tanto che quella fragorosa risata continuò per tutta la durata del loro farfugliare come se avesse già sancito la sua vittoria ma non appena Shen si avvicinò abbastanza mostrando la giusta quantità di ostilità nei suoi confronti, Havel sollevò di nuovo la sua enorme arma con una mano sola, poggiandosela sulla spalla per poi abbassarsi e afferrare lo scudo con l'altra, sollevandolo di fronte a lui.
Ahahaha! E cosa credi di fare, piccola demonietta, alla Roccia, con quell'inutile stuzzicadenti brillante?!
Squadrandolo bene forse non aveva tutti i torti anche perchè quell'armatura a prima vista sembrava praticamente impenetrabile e pesante, proprio come la sua arma e quel blocco di pietra e catene che era lo scudo. Iniziò ad avanzare verso di lei e Shen avrebbe potuto notare la sua prima debolezza: era estremamente lento. Cercava di compiere passi lunghi ma l'armatura rendeva anche il solo sollevare la gamba un bello sforzo tanto che essa ricadeva al terreno con un sonoro tonfo ogni volta che terminava un passo ma allo stesso tempo aveva potuto ammirare una certa agilità con quell'arma quindi la sua lentezza ricadeva solamente nel mero movimento. Se avesse aspettato che fosse lui a fare il primo attacco avrebbe aspettato in eterno.
Come scusi? Grazie per la fiducia signorina ma la prego di allontanarsi, questa zona è pericolosa e se quella è una sua amica, le dica di allontanarsi.
Il poliziotto con cui Met riuscì a interagire era un uomo sulla quarantina, pallido e dai capelli corvini corti con due vistose basette del medesimo colore che ricadevano fino alla linea del mento. La sua espressione dura si puntò su quella della succube e non battè ciglio neanche di fronte al chiaro tentativo di seduzione o alla vista della famosa vena dell'arteria. Le forze di polizia non sembravano particolarmente felici di quell'intrusione e in fondo era più che comprensibile.. -
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Shen stava temporeggiando un po' troppo quando ormai aveva ricevuto tutte le informazioni di cui aveva bisogno per tentare almeno un'offensiva quindi allungare ancora la minestra mettendosi a correre intorno al cavaliere fu totalmente inutile. Soprattutto perchè Havel non aveva bisogno di avvicinarsi a lei per colpirla e lo aveva dimostrato poco prima con quelle auto. Quindi, mentre la ragazza gli correva intorno, il cavaliere dovette solamente stringere la sua arma e menare un violento colpo orizzontale smuovendo di nuovo un'onda d'urto che si abbattè sul corpo di Shen come se avesse ricevuto un grosso pugno su tutto il corpo lanciandola con violenza contro alcune auto poco lontano. Qualche osso incrinato non glielo avrebbe tolto nessuno ma paradossalmente il vero problema era un altro: l'onda d'urto di Havel dove non aveva colpito Shen aveva proseguito la sua corsa, sollevando alcune auto, lanciandole sopra alle altre e tra i bersagli di queste auto lanciate era presente anche Met e alcuni poveri poliziotti che preferirono battere in ritirata piuttosto che rimanere lì a farsi spappolare come budini.
A quel punto Havel, lentamente, si girò di nuovo verso Shen, mettendosi l'enorme mazza sulla spalla, battendo a terra due volte lo scudo sull'asfalto come un violento cavaliere pronto alla strage. Subito dopo sollevò la sua arma schiantandola al suolo così da produrre una nuova onda d'urto. Stavolta il corpo era verticale e l'onda più concentrata. Di certo non qualcosa che poteva essere incassata con il proprio corpo.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)04-11-17 Modificato livello energia
Edited by ^__^ Shen ^__^ - 4/11/2017, 18:45. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Ho voluto dare per scontato che ti fossi spostato dal lato dove non c'era lo scudo. Un appunto, io non ho mai specificato da che lato fosse l'arma e da che lato fosse lo scudo, una mia dimenticanza, ma in questo caso per te è inutile dire "sinistro" o "destro". Se hai una chiara idea in mente di quello che vuoi fare scrivi solamente "scattò dal lato dove non impugnava lo scudo".
Attaccarlo così rapidamente non era stata una cattiva idea ma dare per scontato che avesse impiegato così tanto tempo per risollevare l'arma, si. Il cavaliere aveva già dato sfoggio della sua abilità nel manovrarla ma non poteva comunque eguagliare la rapidità di una katana quindi si limitò a sollevare il grosso "dente di drago" in verticale, frapponendo la parte più tozza tra il suo collo e il colpo di Shen. La lama riuscì a penetrare in quel materiale ma non abbastanza da distruggere quell'arma così rozza e pericolosa mentre le successive tecniche si infransero sull'armatura con un delicato *ting* senza riuscire minimamente a impensierire quel guscio roccioso. Ma non doveva essere quello a saltare all'occhio di Shen, non in maniera prioritaria almeno, ma qualcosa che sarebbe riuscita a vedere con la coda dell'occhio una volta superato Havel. Alle sue spalle, poco più in basso delle scapole, c'era una sorta di blocco metallico, o forse roccioso, dalla forma circolare da cui partivano quattro tozze catene che andavano ad agganciarsi rispettivamente alle due spalle e dietro le cosce mediante delle possenti saldature. Un particolare che sicuramente spiccava ma che Shen non ebbe il tempo di analizzare in maniera approfondita dato che un attimo dopo essere stato sorpassato Havel si girò su se stesso per tornare a rivolgersi a lei con la grazia di un carrarmato scassato.
Ohohoho! Credo di aver sottovalutato il tuo stuzzicadenti signorina! Ma non succederà più!
Il cavaliere posizionò lo scudo di fronte a lui e un attimo dopo sia esso, sia l'arma, sia l'intera armatura furono ricoperti da un ammasso roccioso spesso e scuro che sembrò quasi venir assorbito dal terreno stesso. Due colpi di scudo a terra e poi Havel fece per caricare un nuovo colpo orizzontale con l'obiettivo di riprodurre, con molta probabilità, lo stesso attacco precedente. Attacco che Shen conosceva molto bene.. -
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Essendo già a conoscenza degli effetti dei colpi di Havel per Shen non fu difficile vanificare il suo attacco. L'onda d'urto si sfogò in avanti, contro le auto e tutto ciò che trovò sul suo cammino compresa la spada che venne spinta tra le macerie accatastate dei veicoli travolti perdendosi alla vista. Il cavaliere non sembrò particolarmente felice di quel colpo a vuoto e l'elmo, che nascondeva il suo viso, si rivolse verso l'alto dove ora si trovava la sua avversaria. Avrebbe voluto colpirla in volo con un altro dei suoi attacchi ma la posizione che assunsero le sue mani lo fece insospettire e spostare sulla difensiva e non appena il flash del colpo del sole si accese, Havel sfruttò il suo stesso scudo come protezione dalla forte luce, accucciandosi dietro di esso così da sfruttare il cono d'ombra. Era riuscito a non rimanere accecato ma allo stesso tempo non aveva più visione di Shen.
Maledetta! Fatti avanti e combatti!. -
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L'idea di Shen fu buona. La forte luce aveva costretto Havel a ripararsi dietro lo scudo e perdere il contatto visivo lasciandolo scoperto ad un'improvvisa offensiva l'enorme cavaliere. Offensiva che però Shen sbagliò totalmente andando a mirare una zona coperta non solo dall'armatura ma rafforzata da quella roccia che lui stesso aveva creato sul suo equipaggiamento. Il risultato fu che Shen prese di sorpresa Havel ma le sue ali produssero solamente un misero din contro la corazza del suo avversario e tutta la forza che la demone impresse in quel colpo si rivoltò contro di lei, sbilanciandola e lasciando scoperta lei a sua volta. Aveva scelto di spostarsi nuovamente dal lato dove il cavaliere impugnava la sua arma così da rendergli più facile il compito di prenderla, sollevare l'arma con rapidità e poi schiantarla contro di lei dall'alto verso il basso, spiaccicandola come una mosca su un tavolo. La grossa "clava" di Havel la colpì nella zona che andava dalla sua spalla sinistra fino al fianco destro, in obliquo, rompendo in maniera grave gran parte delle ossa presenti: il braccio sinistro e spalla compresa erano inutilizzabili, la sua ala sinistra era rotta, gran parte delle costole erano state rotte e metà delle ossa del bacino erano frantumate impedendole di muovere le gambe. Era ridotta malissimo e incastrata in una vera e propria frattura nel terreno.
OH OH OH! Ti ho presa alla fine! Hai visto Satana?! Ho superato la tua prova! Ho sconfitto la mia avversaria! Ora accoglimi tra le tue fila!
Dopo aver schiantato Shen a terra il cavaliere le diede le spalle, tornando a sollevare le braccia, il suo scudo e la sua arma al cielo, cercando le attenzioni di una figura non così poco conosciuta anche solo di nome, mettendo stavolta in mostra di nuovo il bizzarro disco di pietra grosso come un frisbee poco sotto le scapole. Stavolta Shen potè analizzarlo con più cura: sembrava un pezzo esterno all'armatura, non incassato in essa, lucido e all'apparenza più fragile. Da esso partivano ancora le quattro tozze catene che collegavano le spalle e la parte posteriore delle coscie dell'armatura. Havel non le stava dando nessuna attenzione in quel momento e lei aveva ancora qualche parte di corpo funzionante.. -
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Havel non era al corrente della sua capacità di rigenerazione. Non era al corrente della poca importanza che dava Shen all'essere colpita. Era troppo borioso per potersene accorgere, troppo puntato al suo obiettivo e quel cocktail di errori furono la sua disfatta. Fu quasi una buona idea farsi spappolare in quel modo dando al cavaliere l'illusione della vittoria tanto da darle le spalle e chiamare nuovamente il diavolo in persona mettendo in mostra il cardine di tutta la sua corazza. Quello non era un duello onorevole ma una battaglia per la sopravvivenza almeno dal punto di vista della ragazza schiacciata al suolo. Quel colpo fu più che sufficiente non solo per distruggere quel disco ma anche per ferirlo gravemente alla schiena senza però riuscire ad uscire dalla parte frontale impattando sull'interno della corazza che un istante dopo si smontò letteralmente lasciandolo totalmente nudo. Il corpo del cavaliere era alto ma fin troppo mingherlino, era calvo e quasi totalmente nudo se non fosse stato per uno straccio legato intorno alla vita. La pelle pallida, quasi bianchiccia, era sporcata da una grossa macchia di sangue scuro che fuoriusciva dal grosso buco dietro la sua schiena, al centro. Non urlò immediatamente ma solo quando percepì di essere nudo e gravemente ferito.
AAAAAAAAAAAAAH!
Un grido agghiacciante ma piuttosto virile per un corpicino così esile. Lo scudo e l'arma gli caddero dalle mani mentre portava il braccio sinistro dietro la schiena in un vano tentativo di coprirsi la ferita. Fece un paio di passi in avanti prima di cadere al suolo, agonizzante. Eppure dalla sua bocca sembrava provenire un sussurro. Che stesse cercando di dirle qualcosa? Ma se non si fosse avvicinata alla sua bocca non avrebbe mai potuto capire le parole nascoste in quei rantoli e nel sangue che stava vomitando..