-
.Parlato Luna Pensato Luna
Parlato Akita Pensato Akita
Girl/Girls/Boys
Luna era in preda a un facepalm, tipo il sesto o il settimo nel corso delle poche ore trascorse dal...ritrovamento di Met.
Ma non sarebbe più facile tagliargli lo stomaco? Perchè questa fatica?
Perché deve rimanere vivo, Aky. Deve rimanere vivo.
Aaaaaah....comunque chi è sto qui? Mi sento offesa dal solo fatto di condividere la mia razza con lui.
Luna ed Alexander stavano facendo una romantica passeggiata vicino all'ospedale, era una zona tranquilla. Lei indossava un piccolo vestito di seta viola, in tono con i suoi capelli. Aveva personalizzato il vestito, che nonostante gli sbuffi aveva una lunga manica sul braccio che lo copriva completamente, anch'essa viola. Ormai la totalità del suo vestiario aveva quella particolarità, così da nascondere il braccio corazzato dall'armatura da Dark Rider.
Akita li seguiva a circa venti metri di distanza, vestita con una tuta nera con una scritta bianca sul petto, "Best Bodyguards have oppaiz".
Erano mano nella mano, quando videro Met. Sapevano che era a farsi gli affari suoi in giro per New Vegas, erano tutti e tre lì per l'Oneiros.
Ovviamente Akita seguiva a distanza, ma il suo primo commento fu: ahm....sicuri che è il nostro demone/succube viola?
ahime, era proprio il nostro, e avevano dovuto portarlo in ospedale, nonostante le molteplici proteste della cavalcatura di Luna.
Oh, credo si stia svegliando...o forse no. Vabbe, e se voi due non andate a farvi un giro? Al gallinaccio qui ci penso io
Luna non sapeva se fosse meglio distendere i nervi oppure tenere al sicuro l'incolumità di Met, visto che lasciarlo lì da solo con Akita sarebbe stato assai pericoloso. Ma dai, cosa potrà mai succedere'
Per me va bene...Alex, che ne pensi?. -
.
Essere mandato in missione per conto dell'organizzazione non era male, poi però aveva scoperto che anche Luna era stata assegnata a quella missione: questo era, a suo parere, unire l utile al dilettevole; potevano passare del tempo insieme, conoscersi, avvicinarsi ancora perché per lui quella giovane e sventurata ragazza cominciava ad inserirsi molto a fondo nel suo cuore e nella sua anima, "un adolescente con una cotta" lo aveva definito il fratello maggiore nella loro ultima telefonata ma sembrava contento che anche lui stesse iniziando a mettere la testa a posto.
Erano in un parco a New Vegas, di notte da soli, certo se si escludeva la guardia del corpo di Luna che sembrava guardare in cagnesco Alex forse timorosa che lui potesse farle del male alla sua amica.
La piccola mano di Luna stretta tra le sue dita gli dava un senso di pace e beatitudine, ogni tanto guardava il suo viso incerto se lei se ne accorgesse o no, voleva approfondire tanti discorsi con lei, specie relative alla sua nuova natura ma non in quel momento, era troppo speciale per rovinarlo con argomenti tristi.
Poi tutto era precipitato, la guardia del corpo di Luna aveva avvistato qualcosa, quel qualcosa era Met, e non era ridotto bene: sembrava essere stato malmenato e torturato oltre che ricoperto di chissachè così senza perdere tempo lo avevano portato in ospedale che per fortuna non era lontano da quel parco che si era trasformato in un idillio per due fidanzatini.
QUALCHE ORA DOPO
Met sembrava riposare tranquillo, non era in pericolo di vita e la sua natura demoniaca lo aveva preservato da morte certa, dovevano attendere una diagnosi più dettagliata ma solo il medico di turno avrebbe potuto farla per ora dovevano accontentarsi di quanto detto al pronto soccorso e cioè che la sua vita non era in pericolo.
La proposta di Akita di concedere loro qualche altro istante per loro, lontani dal vecchio continente, lontani da tutto gli parve un ottima idea, il suo senso del dovere però gli impose prima di parlare un attimo con la giovane "guardia del corpo"
Grazie mille Akita, se si dovesse svegliare chiamaci e sopratutto non fargli male, per favore
Porse poi la mano a Luna, i corridoi semideserti dell'ospedale non erano proprio romantici anzi avevano un aria inquietante ma il giovane drago non era tipo che si spaventasse
Non credo la struttura offra molto che ne dici andiamo a prendere un caffè?
Chiese mentre usciva dalla stanza in un corridoio silenzioso e deserto
Non che mi importi di cosa c'è qui, a me basta che ci sia tu
Le sorrise prendendole apposta la mano dove portava la manica lunga, sapeva che disprezzava quella parte del suo corpo e voleva invece farle sapere che per lui andava bene così qualunque cosa avesse subito o fosse diventata.. -
.
Parlato
Pensato
Narrato
Medico/Chirurgo
Erano ormai le 23.30 quando il medico-chirurgo, che ha preso "lo strano caso della palla viola" in mano si presentò sull'uscio della porta e dopo aver bussato due volte, entrò.
Sera, sono il dottor Santos ed ho preso in incarico l'operazione di questa donna, demone o uomo, magari mi può aiutare lei, mi servirebbero alcune informazione sulla persona,
Nome, Cognome, sesso la prego, perchè abbiamo fatto una scommessa con alcuni ragazzi del reparto e se conosce la nazionalità, dopo aver risposto a questo foglio, verro a prendere la lettiga con gli infermieri per portarmelo/portarmela in sala operazione per l'intervento di queste strane sfere gelatinose che possiede dentro, questa la ha rigettata mentre la p/lo portavamo in barella dentro.Uno dei ragazzi ha fatto bene a raccoglierlo, dentro sembra che ci ciano dei organismi in stato fetale...
Il corpo di Met, passato l'orgasmo, cerca di ritornare normale ma gli esseri che ne occupano l'interno non consentono la trasformazione. Il saturimetro inizia a dare valori del cuore totalmente sballati accelerazioni e decelerazioni cardiache, il cuore dava l'impulso al resto del corpo ,ma l'utero e le parti occupate da quelle creature embrionali non consentivano il ritorno, anzi, i muscoli si comprimevano per tornare all'antica forma e dal processo alcune uova si continuavano a spaccare ed a liberale sostanza verde che ritornava ad ostruire le vie respiratorie.
Maledizione, infermieri in stanza degenza 5 ho un codice rosso con possibili aggravamenti, bisogna operarlo di urgenza!
Così avvisato l'interfono vicino a letto fà segnale alla ragazza presente di spostarsi e cominciare a prepararlo per il trasporto,
Lei è una familiare?Caso mai ci può seguire in sala operatoria, ma deve rimanere dietro il vetro, chiaro?
Deciso come pochi umani, il demone conscio poteva percepire fermezza e risolutezza nelle parole dell'umano.Gli infermieri arrivarono e si misero agli antipodi del letto mentre il dottore cominciava a far respirare il soggetto con il pallone Ambu in posizione di sicurezza dopo avergli fatto fuoriuscire dalla bocca la strana sostanza.
Aspettate, questo è un demone, come dobbiamo procedere con lui?Chi ha esperienze in altre equipe di operazioni su demoni?. -
.
AKITA
Il dottore arrivò trafelato, probabilmente era convinto di aver solo pensato alla domanda se Akita fosse un parente, d'altronde erano molto simili....
Io? Conoscere sto qui? no, l'ho solo-
Nop, la trascinarono a forza a guardare quel disgustoso spettacolo di un demone che veniva....svuotato? da un branco di medici. A quel punto, estrasse lo spadone e cominciò a pulirsi le unghie, nell'attesa di poter mettere le mani su quella sottospecie di rifiuto.
qualcuno la guardò pure male, ma i suoi commenti furono: Che vuoi? Mi sono dimenticata....com'è che si chiama? Vabbe, hai capito!
Nel mentre, oltremodo violenti pensieri si formavano nella sua perversa mente.Luna
La ragazza aveva accettato di buon grado la premura di Akita nel lasciarli fare pure la loro passeggiata, anche se continuava ad avere il dubbio che volesse allontanarli per picchiare il povero Met.
Era mano nell mano con Alex, lei dal suo lato destro. quel ragazzo sembrava essersi fissato con il cercare di fargli apprezzare il suo corpo...un po lo stava odiando per questo.
secondo te Met è al sicuro? Ho visto Aky abbastanza scazzata....secondo te gli farà qualcosa?. -
.
I corridoi erano semi deserti illuminati dalle luci soffuse dei neon in modalità "notturna" mentre Alexander camminava al passo di Luna senza vergognarsi di tenerla per mano, chiunque avrebbe guardato storto quella strana coppia ma non gli importava; percepiva qualcosa in Luna: una sorta di astio, di aggressività ogni volta che lui cercava di aiutarla a superare il suo trauma ed a farle apprezzare il suo corpo sapeva che era conseguenza del dolore di tutto quel che aveva provato ma ora non voleva che quell'astio emergesse.
Decise quindi di virare il discorso su quanto diceva la sua giovane e bellissima accompagnatrice
La tua, amica, non credo possa ferire Met più di così, e poi ora come ora credo i dottori stiano togliendogli
Prese una pausa per trovare le parole adatte per descrivere esattamente quello che aveva visto quando avevano trovato ricoperto di non si sapeva bene che cosa e con una quantità innumerevole di quelle che sembravano uova all'interno del suo corpo
beh insomma staranno curandolo
Tagliò corto con ancora l immagine rivoltante del corpo di Met trasformato e in preda agli spasmi mentre quel liquido colava da ogni suo orifizio.
Strinse leggermente la mano a Luna mentre guardò fuori dalle ampie e vetuste finestre, non erano lontani da un piccolo cortile interno ora deserto ed illuminato dalla luna quasi piena, si vedevano due panchine e una piccola aiuola, il tutto era deserto a quell'ora della notte e dava un senso di quiete e pace
Se sei in pensiero possiamo tornare oppure possiamo fare ancora due passi in quel piccolo cortile sembra così tranquillo
Se avesse scelto di seguirlo Alexander avrebbe certamente provato a parlare con lei per dare un nome ai suoi demoni ed aiutarla a sconfiggerli come al loro primo incontro che ancora riviveva nella sua mente, come uno dei momenti più dolci della sua vita.. -
.
Parlato
Pensato
Narrato
Medico/Chirurgo
Assistente chirurgo
Infermiera assistente
I medici si diressero immediatamente con Met e la demone in sala operatoria, facendo accomodare quest'ultima nella porta che procede la sala operatoria.
Si è capito chi ha dimistichezza con l'anatomia di sti cosi?
Nel frattempo Met sgrano gli occhi ed inizio ad especterare sostanze verdi da narici e bocca, chiaro segno che si stava affogando.
Cazzo! Intubatelo in qualche maniera, per quanto riguarda il sangue, non so che fare, di norma un intervento normale vanno via dalle 10 alle 15 sacche di sangue di un gruppo, ma questo?Fategli un prellievo e stabiliamo cosa gli circola al nostro soggetto nelle vene, magari possiamo provare a non aprirlo ed a svuotarlo con la stessa pompa aspirativa che si usa per l'abborto.Portate il macchinario, subito!Poi perchè ha gli occhi aperti?Non lo avete ancora sedato?Fatelo e preparate la sonda per collegargli i polmoni al macchinario, ammesso che li ha e non ha le branchie come quell'ultimo, ma visto il collo e il fisico non ho visto cose del genere, se non ste due enormi corna.
Afferrò le corna e la succube sobalzo con un gemito di piacere per poi tranquilizzarsi pochi minuti, il tempo che lo stesso piacere, placasse il proprio corpo e gli impedisse di voler ritornare umano.
Ma che .....
Dottore, per un attimo i macchinari hanno evidenziato un lieve rilascio dell'adrenalina ed un abbassamento della saturazione della Xelotanina nel sangue, come se fosse in questo stato, solo grazie all'adrenalina.
L'altro essere è ancora qui?
Si dottore, dietro il vetro.
Daccordo, sono sicuro che se c è qualcosa di rilevante per l'operazione non mancherà di avvisarci quanto prima.
Dottore, qui c è il macchinario per l'aspirazione,
Cominciamo con le vie aeree, in modo tale da dargli il respiro, che qualcuno gli tocchi quelle corna.
Ci penso io dottore. Ma che strano, sono vellutate, è una bella sensazione il toccarle..
L'equipe formata da sette persone inizio l'intervento, sotto gli occhi della succube, con l'intubazione del soggetto ora disteso sul tavolo operatorio e l'introduzione nel sangue di quelle sostanze atte a far imanere il suddetto, mentre un infermiera rimaneva a giocare con le corna, ancora sporche di "collagene"umorale demoniaco.Solo in due sapevano cosa fosse successo nelle fogne di New Vegas e sapevano quanto fosse pericoloso sia per i demoni ed i kajiu, figurarsi per gli uomini, moolto più deboli. Ma sfortunatamente uno dei due soggetti in questione era "sotto i ferri" l'altro era a riprendersi da qualche altra parte.
Edited by Bj met clock - 21/7/2017, 12:40. -
.
AKITA
Come la demonessa guardò l'infermiera che toccava in continuazione le corna del demone, ebbe un'illuminazione, e un facepalm terribile.
Quelli che prima erano semplici supposizioni, presto si trasformarono in una nuda e cruda realtà.
Merdamerdamerda....quella lì è una succube!?
La tentazione di roteare l'arma per spaccare vedtro, tavolo e demone, ma poi gli venne in mente lo sguardo di disapprovazione l'ultima volta che aveva distrutto una parete.
Dai, era solo il muro che collegava camera sua al salotto...gli ho fatto un piacere!
Probabilemente però sfondare quella porta e permettere agli ormoni che sarebbero cicciati fuori dalle corna di espandersi non sarebbe stata un'ottima idea.
quindi cominciò a battere i pugni contro il vetro come un'ossessa.
PEZZI D'IDIOTA, SMETTETE L'OPERAZIONE O FINIRA' MALISSIMO PER TUTTI VOI!
e pensare che quella era stata una bella giornata.
LUNA
No....hai ragione, Met è al sicuro, dubito che potrà combinare casini che farebbero arrabbiare Akita, in quelle condizioni....
La ragazza cominciò a passeggiare con alex, confidente nel buon senso di Akita.
che intanto si tratteneva a stento, tenuta da due uomini che stavano cercando di impedirgli di sfondare la porta a spadate, urlando QUELLA TROIA DI UNA SUCCUBE DEVE MORIREEEEE. -
.
Luna sembrò tranquillizzarsi, con un sorriso sereno che comunicava empatia e felicità per quella scelta allungò di nuovo la mano per prendere la sua questa volta si era spostato dal lato in cui non portava la manica speciale, non voleva irritarla e sapeva che dopo quello che le era accaduto addentrarsi troppo in certi argomenti era come camminare su ghiaccio sottile.
L'ospedale era silenzioso come se fosse deserto, le fioche luci dei neon e quelle notturne delle camere erano le uniche fonti di luce, questo fece ben sperare ad Alex per la sorte di Met ma da quel che sapeva della sua razza poteva rigenerare ferite che per chiunque sarebbero state mortali così, pensò, il fatto che lo avessero portato li vivo faceva presagire che il peggio fosse passato; tenendo per mano Luna la condusse a passo lento senza parlare fino a quando, aprendo una porta di legno dall'aria antiquata si trovarono nel piccolo cortile interno: quattro panchine in legno disposte intorno a una piccola fontana, quello spazio serviva ai parenti delle vittime per poter staccare un po' per poter vedere il cielo e non solo gli asettici neon, per trovare calma in un luogo dove la calma e la serenità spesso mancavano.
Si sedette sulla panchina più lontana godendosi lo sciabordio dell'acqua della fontana e dopo un lungo istante di silenzio accarezzò dolcemente la guancia di Luna.
Lo so che non è la serata romantica che ti avevo promesso ma almeno siamo noi due
Le sorrise scusandosi, ma non poteva lasciare l'amico in quelle condizioni non se lo sarebbe mai perdonato, anche perchè appena lo aveva trovato non era ben certo di cosa gli fosse capitato, potevano averlo aggredito e torturato e non solo "farcito", scacciò quei pensieri riprendendo a giocare con i capelli di Luna.
Pensavo a qualcosa per farmi perdonare, qualcosa per noi, qualche giorno lontano da tutti non necessariamente a Roma... ma prima... beh ti avevo preso un regalo, qualcosa che ti faccia ricordare di me anche quando siamo lontani
Dalla giacca estrasse un piccolo astuccio che conteneva un semplice braccialetto in oro bianco che allacciò al polso del braccio dove c'era il segno della sua trasforamzione
Per ricordarti quanto per me tu sia importante e che per te ci sarò sempre, non sei sola Luna, e non lo sarai mai più se vorrai
Non aggiunse altro ma lasciava sottintendere che non gli importava cosa le fosse accaduto, dei suoi misteri e delle sue omissioni, voleva lei e gli andava bene così; si sporse in avanti cercando le sue labbra lasciando sempre a lei la possibilità di tirarsi indietro se non se la fosse sentita, cosa che temeva e sperava non accadesse; il cuore gli batteva come quello di un adolescente in compagnia della giovane ragazza sin dal loro primo incontro. -
.
L operazione cominciò da qualche minuto e di già avevano quasi svuotato la gola della succube. Anita aveva visto giusto e tutti ora stava assistendo alla operazione che da li a poco, avrebbe preso connotati più da luci rosse che da camici bianchi. Intanto l infermiera che accarezzava le corna aveva deciso di togliersi il guanto per toccare quel strano rivestimento e sporcarsi di conseguenza con gli ormoni adwnsati su di essa. Il chirurgo, convinto che l aria condizionata era guasta rimproverò la sua assistente e di provare a farla ripartire senza, però, alcun risultato in quanto non era l aria ma il suo fisico, che a causa degli ormoni e degli ferormoni nella aria, si stava surriscaldando.Dopo aver finito con la bocca, cominciarono con il retto , ma per chi era fuori, si poteva assistere ad un cambio di movimenti del chirurgo che utilizzava l apparecchiatura, passando dal tocco delicato e profeziosale alla irruenza di uno che utilizza i strumenti come propaggini sessuali. L infermiera, intanto, che sorreggeva, al fianco del chirurgo, il vassoio in acciaio teneva le coscienza serrate ed alcuni rivoli di umori uscivano da sotto la gonna.L anestesista cercava, con movimenti inconsueti, di sistemarsi il bozzo che gli era spuntato...L ultima infermiera era spalle contro il vetro in cui Anita sbatteva i suoi pugni.
L infermiera che toccava le corna si era tolto il guanto e stava per assaggiare quel strano liquido violaceo che grondava dalle corna. Una volta messo in bocca, sgrano le pupille e quello era l inizio della fine. Serro le gambe e cadde in ginocchio, piangendo, l annestetista gli chiese cosa stesse succedendo, lei lo guardo con i suoi occhi neri e gli salto addosso come una pantera assatanata, strappandogli letteralmente i vestiti di dosso e trovando il bozzo pronto, penetrandosi da sola con estrema violenza.Il chirurgo era passato alla vaggina della succube, penetrando ed uscendo il lungo aspirapolvere chirurgico come se stesse penetrando la stessa.L infermiera che lo assisteva gli si mise in ginocchio dinanzi,allargando la gonna e sfoggiando un servizio di bocca mai visto prima. L ultima infermiera si giro verso Akita, ma venne imboccata dalla prima infermiera con una dose maggiore di umori cornini e fu posseduta subito dopo nella ano dalla anastetista.Il chirurgo spostò Met dal tavolo alla barella, per far accomodare e poi violentemente possederla e sparandogli in contemporanea nell ano le uova di Kajiu tolta dalla succube, che ora era ancora sotto anestesia ma con tutte le carte in regola per partecipare a quel girone dei dannati.. -
.
Akita continuava a battere sul vetro per un po, poi decise che, effettivamente, di quelli li non gli importava. cosa avrebbe fatto quindi? Semplicemente, decise di sedersi e di osservare in silenzio, assaporandosi la scena. Cominciò anche a fischiettare, e probabilmente le poche persone che erano in zona l'avrebbero presa per pazza. Chissà che sarebbe successo, ora che era troppo tardi....le cose si sarebbero fatte molto interessanti.
Luna guardava commossa Alex mentre indossava il braccialetto, stando attenta a non toccarsi i frammenti metallici.
Lo baciò, era commossa dal momento, da lui...il cuore gli batteva a mille.
Grazie mille....lo terrò sempre con me....
Detto questo, si sarebbe seduta su una panchina vicina, guardandosi le ginocchia.
Ti amo Alex....
Sperava davvero che Met stesse bene, ma non voleva rompere la magia del momento..
