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.Mattinata trascorsa velocemente mettendo a posto camera e casa per poi svolgere qualche commissione (accompagnare la nonna da un'amica e fare la spesa). Nel primo pomeriggio ci hanno chiamato degli zii (in realtà cugini dei miei genitori) intenzionati a venire a cena dalle nostre parti, invitandoci. Visto che mia "cugina" quindicenne è in piena fase di ribellione ed odio adolescenziale, in un illogico impeto di bontà mi sono offerta di tenerla a casa con me mentre i miei genitori e gli zii andavano a cena fuori.
Per ridurre a zero qualsiasi forma di contrasto ho ordinato da asporto pizza e fatto scorte di patatine e cola. Abbiamo messo su un film scelto da lei (Remember me con il protagonista di Twilight) e ho resistito fino alla fine all'impulso di cavarmi gli occhi (però il film è piuttosto carino). Tra poco metteremo su un altro film, se il buon Dio non mi fa la grazia di fulminare prima il mio router.
In tutto ciò, un quarto d'ora fa, se ne esce con un "Non è che conosci qualcuno da scopare?" credo più per darsi un tono ai miei occhi che per veri intenti sessuali
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Maaaaa lo sa che a te piacciono le ragazze?
Vi racconto la giornata di sabato, che è stata la continuazione del sabato prima ancora.
Gli zii del mio compagno hanno comprato una casa nuova, da ristrutturare, dato che la palazzina è piuttosto vecchiotta. Non sono ancora in fase di trasloco, ma dato che il precedente proprietario ha offerto loro un importante sconto sul prezzo della casa se avessero pensato loro a sgomberarne il contenuto, negli ultimi due week end siamo andati a dare una mano per svuotare 'sta benedetta casa.
Abbiamo scoperto con orrore che il proprietario è un voncione.
SPOILER (clicca per visualizzare)Voncione
POP.
aggettivo e sostantivo maschile
Italianizzato di vunciùn, che in dialetto milanese indica uno sporcaccione, una persona puzzolente, sporca in generale.
Deriva da vunc: sporco, unto, lercio.
Non solo la sua persona è sgradevole alla vista, ma stare nella stessa stanza con lui è quasi impossibile a causa della puzza che emana. Non odora di sudore, badate bene, è proprio quella puzza di umanità di quando non ti lavi da mesi. Per coronare il tutto, l'alito è forse ancora peggio.
Inutile dire che la casa era ridotta in condizioni pietose. Abbiamo demolito tutto, dai mobili agli stipiti delle porte. OGNI COSA era ricoperta da uno spesso strato di morchia nera e appiccicaticcia. Ho smontato personalmente una scaffalatura di legno e metallo che stava di fianco al suo letto, scoprendo con orrore che questo tizio dormiva su un materasso senza lenzuola e con solo una coperta buttata sopra. Il materasso stesso emanava un fetore irrespirabile.
La cosa che più mi è spiaciuta è che in quella casa c'erano un sacco di oggetti che sarebbero stati riutilizzabili, ma nessuno ha avuto il coraggio di portarseli a casa per via del sudiciume da cui erano ricoperti.
La cosa che non mi è spiaciuta affatto è stata distruggere il contenuto della casa a martellate e poi lanciare tutti i vetri in discarica vedendoli esplodere dentro il container.
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Black_Winter_Assassin .
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Giornata positiva!
Ho avuto una chiamata in mattinata e una videochiamata nel pomeriggio con una ragazza che sento con alti e bassi da un mese e ho deciso di iniziare a frequentarla
Ho anche sentito una persona che lavora per la scuola Croupier e settimana prossima andrò a visitarla
Avanti tutta. -
Black_Winter_Assassin .
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Ho passato una due giorni in giro per piazza Duomo
Ieri con la mia migliore amica, oggi con la ragazza che fa le pulizie in casa mia
Oggi ho fatto la foto con il trofeo della Nations League che ieri era a Torino e che oggi era a Milano
Bella giornata!. -
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Sarebbe più adatto a "L’angolo dello sfogo" dato che si riferisce a due giorni anziché ad una giornata, ma ormai non ho più le energie per sfogarmi quindi lo scrivo come semplice resoconto dei fatti, chiedendo venia per lo sforamento di 12 ore.
Sabato alcuni miei parenti sarebbero dovuti andare nella casa in montagna a sistemare l’impianto elettrico e, siccome c’è la scus- tradizione secondo cui ogni lavoro in casa va festeggiato, era stato organizzato un pranzo al ristorante per l’indomani. Sulla carta tutto molto bello, ma …
... ma i parenti offertosi di eseguire i lavori sono dei ferventi no-vax, oltre ad essere incapaci di badare a sé stessi; il che significava che qualsiasi opzione per il pranzo di sabato sarebbe stata un problema per loro. Nonostante la mia posizione "Fatti loro, hanno preso una decisione ed ora ne affrontano le conseguenze" ha vinto la linea "Nuuu poverini
Non sanno farsi da mangiare e non possono pranzare fuori al freddo 
" ed è stata fatta comitiva, me incluso, per andare a far loro da babysitter durante i lavori, perché guai metterli di fronte alle proprie responsabilità.
Il primo dei miei due giorni di riposo è stato quindi passato a fare da garzone e la sera, in cui avrei potuto rilassarmi un attimo magari guardando la TV, mi è stato strappato di mano il telecomando perché c’erano le manifestazioni no green pass a Roma ed ovviamente i parenti dovevano guardare la diretta e fare il tifo per i manifestanti.
La faccenda dei parenti no-vax si è riproposta in occasione del pranzo al ristorante del giorno dopo: avremmo dovuto mangiare tutti fuori? Certo che no! Pagando un extra è stato facile farci entrare dalle cucine e riservare una sala, sulla cui porta è stata temporaneamente appoggiata la targhetta “privato” così da scongiurare qualsiasi rischio di controllo. Il gioco non è valso la candela dato che, in cambio di un pranzo modesto, ho dovuto subirmi per ore i due mood della conversazione: totalmente escluso o compatito perché "Eh non dovresti essere qui con noi vecchi" come se mi trovassi lì di mia volontà.
Speravo almeno di fare una passeggiata in montagna dopo pranzo, ma i parenti alticci hanno iniziato a sbattere i piedi perché "Casa! Casa! Voglio andare a casa! Portatemi a casa! Perché mi avete fatto venire qui?" (hanno organizzato loro) e ce ne siamo dovuti andare tutti per via delle auto in comune, non prima di aver fatto caricare a me tutto il materiale usato per i lavori dato che loro non ne erano in grado.
Per concludere la giornata, durante il viaggio di ritorno mi sono dovuto sciroppare un sermone sulle proprietà magnetiche dei vaccini, scoprendo che inoltre possono causare autocombustione e precludere l’accesso in paradiso; il tutto mentre fissavo con occhi vitrei fuori dal finestrino, senza nemmeno la forza mentale di convincermi che questa sarà l’ultima volta che passo delle giornate simili perché forse non sarà il prossimo weekend, non sarà quello dopo ancora, ma inevitabilmente succederà di nuovo.. -
Black_Winter_Assassin .
User deleted
Oggi ho visitato la scuola Croupier dove c'erano dei ragazzi simpatici che si esercitavano con le chips, alla roulette e al BlackJack
Ho fatto anch'io alcuni esercizi di calcolo
Mi è piaciuto ed è stata una bella giornata. -
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Questa mattina mi sono svegliata con il desiderio di toccarmi però visto che da me la mattina è sempre una gran bufera tra i miei che vanno a lavoro, impegni vari e nonne che hanno bisogno di qualcosa, ho deciso di rimandare e mi sono alzata presto per preparare la colazione. Dopo colazione ero ben intenzionata a prendermi del tempo per me, tuttavia non avevo fatto i conti con mia madre che (proprio oggi) ha deciso di non andare in studio perché ha diverse faccende da svolgere in casa 
quindi son venute da noi nonna e un altra signora, amica di famiglia, per aiutarla. Tra una cosa e l'altra sono riuscite a trascinarmi nel loro giro e quindi le ho aiutate fino alle 11.30 circa, quando hanno finito tutti i lavori (che poi si trattava di preparare e controllare le reti ed i materiali per la raccolta delle olive).
Stanca e sudata, ho inventato la scusa di voler fare un riposino perché non ho dormito bene la notte scorsa, quindi mi sono chiusa sotto le lenzuola
non so come ma mi sono addormentata di sasso e, peggio ancora, ho sognato proprio di toccarmi. Ovviamente mi sono svegliata piuttosto umida al che ho pensato di poterci dare dentro.
Non avevo fatto i conti con il ciclo che ha deciso di tornarmi con 5 giorni d'anticipo
Sono le 15.40 e credo che la mia giornata possa finire qui, ci vediamo domani. -
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Ho dormito solo cinque ore. Sono rimasto a letto per una buona mezz'ora ma non ho sentito il bisogno di tornare a dormire. In seguito ho completato dei corsi gratuiti di "big G" mentre seguivo in contemporea un'altro corso di informatica di un altro editore. Easy. Facile... Poi le cose sono precipitate nel pomeriggio: tra fisica nucleare e teoria dei campi; almeno, adesso so che imparare html e css non è più una priorità 
(per me).
Ho anche casa libera (mi ha sfiorato un pensierio "NSFW"), ma anziché festeggiare e basta vorrei collasare mentalmente. È rimasto dello spumante.. -
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Ho completato il corso base di digital marketing alle 4 del mattino di oggi per ottenere il certificato.
Mi sono svegliato dopo pranzo.
Sto puntando ad ottenere un altro certificato per la "manutenzione dei big data" ma è a pagamento, però è sponsorizzato da Google... se io dovessi completarlo in 7 giorni dopo aver fatto richiesta non dovrò pagare nulla per ottenerlo ( è un motivo di vanto ). Sto utilizzando il "fuoco incrociato" sulle risorse gratuite di altri corsi che ho trovato su internet, che però non rilasciano alcun certificato.
Sono al secondo caffè della giornata...
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Ho fatto una cosa strana. Ho comprato un orologio.
Non ho mai avuto occhio per gli orologi, mi è sempre importato che fossero comodi, anonimi, meno impattanti possibile dal punto di vista delle dimensioni e del look, che puntualmente mi ha sempre fatto cagare.
Così ho vissuto 29 anni della mia vita.
Non so perché, ma qualche settimana fa mi sono svegliata una mattina e ho pensato: "Vorrei tanto un nuovo orologio". Così. Random. Non sapevo nemmeno QUALE orologio, ma lo volevo. Dal nulla mi sono messa a cercare e ho trovato un piccolo marchio londinese che fa orologi davvero femminili, con quadranti grossi e decorati. Ovviamente l'ho preso nero, con dei fiori che virano dal porpora al bianco. Oggi è arrivato e lo adoro! Voglio prenderne altri!
Credo di avere dei problemi.. -
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Ho fermato la mia nuova vicina sulla linea della porta di casa sua e mi è scappato un "Ciao, come stai?" 
(io ti ho detto il mio nome un mese fa, ma tu non ti sei presentata).
Abbiamo parlato per quasi una ventina di minuti trovandoci d'accordo sull'importanza dell'inglese e ci siamo confrontati a livello professionale. I miei studi sul “sistema del cloud” mi sono serviti in quel momento perchè sono riuscito a presentarle al volo un abbozzo delle opportunità che presentava per il suo lavoro.SPOILER (clicca per visualizzare)Per un momento non smetteva di agitare lo zip della sua giacca che cadeva vicino all’inguine, aveva le pupille dilatate, e io la guardavo dritto negli occhi mentre parlavo e un mio sottoprocesso mentale mi diceva di non abbassare lo sguardo.
Mi ha anche invitato ad entrare in casa sua a vedere l’interno ed io ero stra-teso perché non mi era capitato di rimanere a tu per tu con una donna matura a casa sua, e le ho chiesto altre cose sull’immobile per giustificare al volo la mia presenza.
Ci ho rifletto sulle eventuali, a quanto possa essere intelligente, e vulnerabile a livello sessuale perché tra le carte vincenti ho ancora la v-card della verginità.
Ma libertà significa responsabilità.
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Ci ho riflettuto e ho abbandonato la mentalità italiana d'ufficio, penso, e mi mantengo produttivo senza pensare all'orario; sono sempre più connesso con il mio futuro lavoro ma non ho più vita sociale da mesi. Mi mancano ancora migliaia di video da guardare e catalogare insieme a dei libri di etica e programmazione; ma sto imparando a skippare ogni 5-10 secondi con "l'analisi predittiva del testo" per guadagnare tempo.
Mi sono svegliato questo pomeriggio con l'arrivo di due nuove scatole di vini piacentini.
(vino)
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Stamattina la mia responsabile mi ha convocato nel suo ufficio. Dopo essermi genuflesso e averle delicatamente baciato la mano sono rimasto religiosamente in silenzio in attesa di scoprire il motivo della mia presenza.
Lei: "Ho il sospetto che siamo in ritardo con le scadenze".
D. (senza sollevare il capo) : "Purtroppo sì, ma si tratta di un ritardo ancora gestibile all'interno dei nostri margini operativi. Inoltre il team ha lavorato bene per quanto riguarda la sicurezza per cui la fase di testing durerà di meno e potremo fatturare il progetto entro la fine del mese."
Lei: "E dimmi, com'è il carico attuale di lavoro?"
D.: "..."
Lei: "Sei autorizzato a parlare con sincerità".
D.: "La mia agenda urla pietà, non ho più un solo istante libero per dedicarmi all'assistenza e quelli delle pulizie mi odiano perché quando arrivano sono ancora alla scrivania e loro vorrebbero fare il loro lavoro"
Lei: "Ho già parlato con l'amministrazione, se portiamo a termine con successo questi progetti assumeremo una nuova persona per alleggerire il tuo lavoro".
D.: "U-un tirocinante?"
Lei: "Esatto."
D.: "E potrò trattarlo di merda?"
Lei: "Certo."
D. (trattenendo le lacrime): "La ringrazio, e le assicuro che non la deluderemo!"
Lei: "Ora va, e chiudi la porta quando esci".SPOILER (clicca per visualizzare)Il tono della conversazione potrebbe essere stato leggermente alterato. -
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Quanto segue è il racconto di più giorni, in realtà, ma dopo una lunga indecisione su che topic scegliere ho pensato che non fosse uno sfogo e nemmeno un momento depress fantasy, quindi beccatevelo qui.
Settimana scorsa sono stata in Israele per lavoro. Dovevo andare in ufficio là il lunedì e martedì, quindi (d'accordo con la mia collega) ho pensato di attaccarci il week end per visitare Tel Aviv.
Premessa: per andare in Israele servono UN BOTTO di documenti: passaporto, tampone, compilazione online di un entry statement, assicurazione sanitaria, manca poco che ti chiedano la benedizione di un vero rabbino, oltre a dover superare un vero e proprio interrogatorio. Ma di questo parleremo dopo.
Venerdì mattina arriviamo belle e pronte a Linate, prendiamo il volo per Roma senza problemi e facciamo scalo. A posto.
Arrivate al gate del secondo volo, Fiumicino-Tel Aviv, ci controllano il tampone e ci dicono: "Mmmaaaa questo è un tampone rapido".
"Sì cara hostess, sul sito del Ministero c'era scritto che potevamo scegliere se fare un molecolare 72h prima del volo o un rapido 24h prima. Abbiamo fatto il rapido".
Controlliamo: il ministero aveva cambiato la norma letteralmente due giorni prima. Il rapido non andava bene. Risultato è che non ci hanno fatte salire sul volo.
Animate da ira allo stato puro, usciamo dal gate scomodando più di un santo, e ci prodighiamo per fare un tampone molecolare a Fiumicino per ripartire il giorno seguente. Ovviamente comprando un nuovo biglietto e spendendo €70 di molecolare. Dopodiché prendiamo un hotel vicino per passare la notte. Qui inizia la parte divertente.
Ricordate l'entry statement? Bene, la regola dice che se cambi volo devi ricompilare il modulo online, perché Israele vuole sapere esattamente il numero del volo, ora di partenza, ora di arrivo, nome di battesimo della hostess e conta dei peli del culo di pilota e copilota. Ebbene, proviamo a compilarlo e non va. Non si capisce il perché, ma non ci fa proprio concludere la procedura online, esce fuori un messaggio di errore. Ci mettiamo l'anima in pace e almeno ci godiamo una meritata passeggiata e cena a Roma.
La mattina dopo, sveglia di buona lena e andiamo in aeroporto alle 4:25 del mattino, dato che ancora non riusciamo a compilare il modulo. Al check in non sanno che fare, ci mandano a un desk dove a pagamento puoi farti compilare questo tipo di documenti, ma anche loro non riescono. Disperate, andiamo al gate spiegando la situazione e implorando di farci partire comunque. Niente, non ci fanno salire sul volo. A questo punto l'ira si trasforma in desolazione, non sappiamo più che fare perché se il modulo non va non possiamo in alcun modo partire. Passiamo la giornata in aeroporto cercando una soluzione, e solo alle 17:30 circa finalmente il sito si sblocca e ci lascia finire la procedura. Compriamo un nuovo volo per la domenica, prenotiamo un nuovo hotel per passare la notte, e disperate andiamo a letto presto, sperando che il giorno seguente non ci sia qualche altro intoppo.
La domenica, finalmente, partiamo. Dopo 3 giorni a Fiumicino, più di 3000 euro spesi fra voli e hotel (per fortuna pagava l'azienda ) ci hanno fatte salire sul volo. Non prima di averci somministrato un interrogatorio individuale durato una cosa come 20 minuti, in cui mi hanno chiesto chi sono, se ho altri passaporti, chi fosse la mia collega, da quanto tempo la conosco, come mai viaggiamo insieme, quante volte alla settimana ci vediamo, mi hanno fatto aprire whatsapp per vedere se avevamo una chat insieme, mi hanno chiesto per che azienda lavoriamo e hanno cercato il nome su internet, mi hanno chiesto se ha più sedi e dove sono gli uffici, io che lavoro preciso faccio, e quando glie l'ho detto non capiva. Allora le ho spiegato, quindi mi ha chiesto come mai quando compro un computer mi offrono già Office, e se mi offrono Office come mai un'azienda dovrebbe comprare Google da noi. Mi ha chiesto se sono stata in Marocco di recente (?) e se l'azienda mi avesse dato qualcosa da portare a Tel Aviv. Le ho detto del computer aziendale nello zaino e mi ha chiesto se fosse una bomba, se fosse mio o ad uso promiscuo, o se l'azienda di recente me l'avesse prelevato per una presunta riparazione. Infine mi ha chiesto dell'azienda dove saremmo andate a Tel Aviv, di dove sta la sede e di dove risiediamo noi, ha voluto vedere la prenotazione dell'hotel e poi mi ha chiesto che riunioni avremo e se avremo del tempo libero fra una riunione e l'altra. Le ho detto che non so di preciso cosa ci faranno fare, si chiama FORMAZIONE per un motivo, allora lei ha voluto che aprissi il Calendar e le facessi vedere tutto. Aeroporti da incubo. Finalmente poi mi ha lasciata andare.
Arrivate a destinazione nel pomeriggio, abbiamo dovuto fare un altro tampone molecolare e aspettare in quarantena nella camera d'hotel fino all'arrivo dell'esito. Esito arrivato la mattina del lunedì.
Insomma, di Tel Aviv abbiamo visto poco e niente. Nonostante questo abbiamo lavorato bene, mangiato bene, e l'hotel era molto bello confortevole. Peccato per il viaggio di merda.
Edited by Mrs. - 23/3/2022, 23:24. -
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Ricordavo a me stesso quanto potessero essere claustrofobiche certe cucine. Ho riso con il barista sul fatto che eravamo chiusi in un manicomio ad ascoltare gli stessi brani all'infinito, giorno e notte. Perchè è così.
Il mio chef mi ha fatto un offerta che non dovrei rifiutare: in cambio di soldi avrò lezioni private per arrivare quasi al suo stesso livello per riuscire a gestire un locale.
Penso che sia l'unico tra tutti i miei colleghi a sapere che faccio arte sotto pseudonimo ma ho specificato niente per motivi di privacy.
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