Scosse Profonde

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    Ok Yun, tu ti preoccupavi per l'uso di un personaggio maschile, di non riuscire a esprimere al meglio. Fidati di me se ti dico che hai giocato meglio di qualsiasi altro giocatore maschio su questo GDR. Tu sei riuscita dove tutti loro falliscono sempre. Grande Yun! Adesso mi sento sia in soggezione che piena di entusiasmo *___*


    Solitamente Vanelope si gettava nell'amplesso come una belva affamata si getta su una succulenta preda. Lucien invece le stava insegnando che con calma si poteva godere al meglio di ogni sensazione, che andare subito alla ricerca del piacere estremo poteva essere controproducente perché si ci perdeva delle sensazioni che con la fretta e la poca lucidità si scordano. Rimase lì ferma con le mani sulle natiche di Lucien, gli occhi socchiusi per la sensazione meravigliosa di averlo dentro. I suoi movimenti lenti le fecero percepire ancora più chiaramente la sua mole che scavava dentro di lei. Percepiva il proprio corpo ancora più chiaramente, come in un lento massaggio. Chiuse gli occhi leccandosi le labbra, se lo figurò dentro di lei le carni che si intrecciavano, istintivamente irrigidì l'addome stringendo di conseguenza il membro dentro di sé in un abbraccio ancora più caldo e soffocante. Poco dopo riaprì gli occhi e cercò un nuovo bacio, mugugnando di piacere, mentre le mani lo spinsero di nuovo contro di sé. Era stato bello ma desiderò avere più piacere e con quel lento movimento non sarebbe mai giunto. L'impazienza stava di nuovo alimentando il suo desiderio crescente. La voce di Lucien calda e sensuale nelle sue orecchie la eccitavano, le piaceva quel suono. Le piaceva il suo tocco delicato che le regalavano piccoli brividi sulla pelle. Il desiderio crebbe ancora e non le bastò più.
    Aaah di più... fammi godere di più. fece poco lucida, sussurrandolo a pochissimi centimetri dalla bocca del ragazzo, mentre il bacino si sollevava contro di lui, grazie ai talloni che aveva appoggiato sul materasso. L'intero corpo di Vanelope si muoveva, impaziente cercando quasi disperatamente più movimento, sembrava una serpe che sinuosa si contorceva. Solitamente a quel punto se l'uomo prendeva tempo lei agiva, sopraffacendolo e prendendosi il piacere che desiderava da sola. Tuttavia Lucien sembrava saperla lunga e Vanelope divenne curiosa. Cosa lo rendeva così sicuro di sé? Cosa faceva di così eclatante da affermare che come amanti lui e la sua razza erano i migliori? Ecco perché non lo aveva già ribaltato sul letto cavalcandolo come una amazzone. Si tratteneva e ciò influì sul controllo del suo corpo, sulla pelle iniziarono ad affiorare scaglie di Kaiju, qualcuna sotto gli occhi, altre sulle spalle, alcune sui fianchi che scendevano sulle cosce, la colonna vertebrale si rivestì. Vanelope non ci fece nemmeno caso, era totalmente concentrata sulle sensazioni che le stava regalando quel ragazzo dall'apparenza così giovane, ma da occhi profondi e pieni di saggezza.
     
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  2. †_†yun yun †_†
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    Ehm Hina così mi fai arrossire o.O Ad essere sincera volevo mandarti un mp, temevo di aver esagerato nel rallentare il ritmo. Poi magari mi spieghi in dettaglio cosa avrei fatto di strano, per favore


    Entrò ed uscì un'infinità di volte da dentro di lei. Ma ogni volta continuava a metterci tutto il suo tempo, senza fretta. Era meraviglioso sentirsi avvolgere come in un guanto. Forse qualcuno poteva considerarlo un feticista. La prima volta in cui aveva incontrato una donna umana, l'aveva vista mentre si vestita. Prima si mise i collant e lo fece con dei gesti talmente lenti e sensuali da fargli perdere il capo. Avrebbe voluto essere toccato da quelle mani, avrebbe voluto essere quella gamba, quella calza stessa. Con il passare del tempo aveva capito che non impazziva per gli indumenti, ma per la lentezza e la sensualità dei movimenti. E ne aveva fatta un'arte. Amava prendersi i propri tempi, perché solo così riusciva ad apprezzare un corpo e un amplesso nella loro pienezza. Che gusto c'era nel riempire un buco all'infinito, magari in pochi minuti? Non era forse più bello assaporarne ogni singola sfaccettatura? Non era forse più gratificante poter affermare alla fine di aver davvero conosciuto quel corpo?
    Questo anche adesso stava facendo. Ad occhi semichiusi imparava Vanelope: la morbidezza delle labbra, la pelle sempre più resistente, il respiro corto, il suo odore, il suo sudore, le forme dei muscoli tesi, la saliva languida, la presa ferrea... Ogni più piccolo dettaglio si imprimeva nella sua pelle e l'avrebbe ricordata per sempre. Quando poi comparvero le scaglie non riuscì a resistere all'impulso di toccarle, di baciarle, di conoscerle. Sapeva che dovevano essere particolarmente resistenti, così impresse più forza, tanto da essere scambiata per una vera passione. La sentì implorarlo di darle altro, ma lui resistette a quella candida voce. No, era ancora troppo presto per darle quello che voleva. Le avrebbe dato solo un piccolo assaggio. Scambiò con lei un morbido bacio, stuzzicandole le labbra. Poi so tirò su, senza uscire dalla sua calda intimità, mentre portava il proprio peso sulle ginocchia. Le fece capire le proprie intenzioni guardandola con occhi di fredda brace, poi le afferrò dolcemente le gambe, aspettando che seguisse i suoi movimenti. E si tirò ancora più profondamente in lei, arrivando a mettere in contatto il suo scroto con le sode natiche di lei. Le mani presero a avvilupparsi lungo le cosce, mentre la bocca le baciava. Stava cercando di trovare la sua sensibilità. Con la lingua percorse i tendini dell'incavo del ginocchio, mordicchiandoli. Risalì fino al polpaccio, passandoci la testa accanto, sfiorandolo, quasi adorandolo. Poi la fissò in cerca di quegli occhi ferini, fermando ogni movimento, compreso quello pelvico. Immobile, ansante la guardava. Recuperò la lucidità, mentre imprimeva nella propria memoria quel momento. Infine prese a muoversi dentro di lei. Con più desiderio, con più foga, con più forza. Ma alternando il tutto con lenti movimenti, in cui avrebbe potuto assaporare la stretta della Kaiju. Forte, forte, forte, lento, piano, lento. E poi di nuovo forte. Sapeva che non le sarebbe bastato. Nemmeno a lui bastava. Ma era la strada giusta per portarla fino in fondo. La stava conducendo passo dopo passo verso l'orgasmo. "Non è abbastanza, vero?" Le disse continuando a fissarla, senza fermarsi. La sua voce sarebbe risultata distorta, come se l'avesse pronunciata mentre si trovava nel mare. Era normale. Pian piano anche lui avrebbe iniziato a modificarsi.
     
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    E' difficile da spiegare, la maggior parte in sintesi molto sintesi scrivono "Poppe belle, bello bello, spinge forte e poi viene." Te invece ti sei concentrata sulle sensazioni del ragazzo, su ciò che desidera fare e perché. Gli altri solitamente sono molto passivi e si limitano a descrivere le azioni, per carità ci sono quelli bravi, non per nulla ruolo sempre con loro, ma come dire, nel tuo post c'è una impronta completamente diversa e molto piacevole da leggere. Forse proprio perché sei una donna che riesci a dare questo tipo di stile. Dai maggior risalto alla situazione che all'amplesso. Lo so sono una frana a spiegare, è uno dei miei difetti.



    Si accorse di aver fatto affiorare le scaglie solo quando Lucien si spostò su di esse, leccandole e baciandole, curioso ed entusiasto. Altra cosa che lo rendeva diverso dai suoi comuni amanti. Alcuni li avevano temuti, altri li avevano osservati compiaciuti come se fosse stato un animale esotico. Nessuno li aveva leccati attratti da essi. Erano lisce e dure di un colorito misto fra il rosso e il marrone. Si sentì strana, non aveva idea di come reagire a quel gesto, sollevò le braccia aggrappandosi al cucino, mentre lui si inginocchiava davanti a lei sollevandole le gambe. Incuriosita assecondò l'uomo, per poi sentirlo di nuovo affondare completamente in lei, vicinissimo. Il suo respiro si fece pesante, quella posizione la stimolava più di prima poiché lo sfregamento dei loro sessi avrebbe coinvolto anche la parte più alta. Un nuovo brivido invase il suo corpo quando sentì le sue labbra sulle gambe, e sussultò al morso, ridacchiando poi divertita. Una zona erogena che molti sottovalutavano e che anche una Kaiju coriacea come lei sembrò apprezzare. Finalmente Lucien si decise ad aumentare il ritmo, ma fu soltanto una illusione poiché rallentò di nuovo. Si accorse chiaramente che il piacere cresceva man mano che Lucien si muovesse dentro di lei, e lo imprimeva bene nel suo corpo quando rallentava, facendole sentire bene quanto fosse eccitato. Quel ritmo altalenante la stava facendo impazzire. Voleva di più, era come se stesse cercando di accrescere ancora di più il suo desiderio, in modo tale che nel momento in cui l'avrebbe soddisfatta avrebbe goduto a pieno ciò che voleva. Esattamente come ad affamato che saggiava un piatto, lo trovava più gustoso di chi invece non aveva fame. Lucien la voleva portare a quel punto? Ci stava riuscendo perché man mano che andavano avanti si lubrificava ancora, e la sua mente si offuscava. Le sue dita strinsero con più forza i cuscini quando lo sentì parlare.
    No...non fermarti. Di più... Lucien, di più. fece sempre più persa ed eccitata.
     
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  4. †_†yun yun †_†
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    Tranquilla credo di aver capito cosa intendi... Solo che ecco, non mi aspettavo di ricevere dei complimenti così. Quindi ti ringrazio. Credo forse derivi dal fatto che avendo buttato giù un paio di bozze per dei libri, sono abituata a scrivere quanto più possibile su una descrizione... Poi ci sta che sia solo voglia di mettermi in gioco veramente xD Oppure una semplice botta di chiappe!


    Socchiuse gli occhi, lasciando che quella voce eccitata gli entrasse nelle orecchie sensibili. Inarcò leggermente il collo mentre la guardava dalle palpebre appena dischiuse. La bocca semiaperta gridava silenziosa quanto gli piacesse tutta la situazione. Vanelope stava stringendo così forte i cuscini che molto presto si sarebbero strappati, sparpagliando quasi sicuramente piume ovunque. Ma era decisamente eccitante vederla così, lievemente imperlata di sudore, così lasciva e partecipe, così sensuale eppure indomita. Doveva ammetterlo era la creatura più affascinante con cui avesse mai avuto a che fare, dopo le sue simili. Ma mentre queste erano schive e parche di sentimenti, la Kaiju era giocosa e stimolante. E adesso aveva tutte le intenzioni di farle perdere la testa.
    Rallentò volutamente il ritmo, entrando e uscendo da quella cavità vulcanica, tanto la sentiva calda. E prese ad osservare malizioso le loro intimità unirsi e poi allontanarsi. Vedeva il proprio sesso sparire dentro quello della ragazza come se lo volesse mangiare, avida di piacere. Poi la guardò, fissandola intensamente. Non una parola, solo semplice trasmissione di lussuria tramite un gioco di sguardi lascivi. E di nuovo aumentò il ritmo continuando a fissare, una volta gli occhi amazzonici, una volta quella grotta grondante di umori. E di nuovo rallentava, mordendole il polpaccio. Mantenne lo sguardo su di lei. Risalì la gamba a morsi, come se stesse mangiando una pannocchia di mais. E di nuovo accelerò le spinte, affondando fino all'ultimo lembo di carne, come se volesse raggiungere metaforicamente il suo utero. Era terribilmente piacevole. E questo ovviamente aveva delle ripercussioni sul suo corpo. Pian piano alcune squame argentee cominciarono ad affiorare nella zona dei lombi e del membro. Alcune comparvero come luminose gocce di rugiada anche intorno agli occhi e sotto al mento. Generalmente, con donne umane, doveva trattenersi per non rivelare la propria natura. Oggi era libero di lasciare sfogare il proprio corpo. Guardò nuovamente la sua amante:"Toccati per me, Vanelope. Fammi vedere il tuo lato licenzioso..." Le disse con una voce roca e allo stesso tempo ovattata e cristallina. Sembrava quasi il suono gioioso di un delfino...
     
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    Lucien non la guardava per capire se stesse agendo bene, sembrava invece godersi lo spettacolo, poiché sapeva benissimo come fare e sopratutto cosa fare. Aveva piena padronanza della situazione, nonostante il piacere offuscasse la mente ad entrambi. Il ritmo crescente del suo amante la portava rapidamente ad uno stato istintivo, dove non aveva più alcun pensiero perché le sensazioni del corpo erano tali da offuscarli completamente. Era come se si stesse squagliando in un unico punto. Ed era quello in cui i due si univano in un solo essere. Lucien però la teneva vigile mordendole il polpaccio, regalandole altri brividi di piacere, sentiva che ormai era pronta per raggiungere l'estasi. La voce di Lucien attirò il suo sguardo, lo vide su di lei che perdeva a sua volta il controllo del corpo. Era magrolino rispetto a lei, non era aitante quanto Rugal, o misterioso come Zed, ma con quello sguardo sicuro di sé, la sua voce ferma e sensuale, senza alcun minimo timore. Lo rendeva sempre più uomo, agli occhi di Vanelope divenne un bellissimo ragazzo, reso tale anche dalla sua natura. Percepì chiaramente un piccolo cambiamento dentro di lei, qualcosa che accrebbe il suo piacere facendole inarcare la schiena ed emettere altri gemiti, ad un volume sempre più alto e un ritmo più calzante che seguiva l'intensità di quanto stava godendo. Non volle tirarsi indietro alla richiesta di Lucien, in qualche modo se lo stava meritando, così lo fece. Afferrò i suoi seni dal basso verso l'alto stringendoli fra di loro per mostrare la loro pienezza al suo amante, inchinò la testa verso uno dei seni, sollevandolo contemporaneamente con l'altra mano per portarsi il capezzolo alla bocca e leccarlo lasciva. L'altra mano scivolò sensuale sul ventre, immaginandosi che in realtà fosse la mano stessa di Lucien a farlo. Scivolò sul proprio sesso, toccandone la parte alta con la punta delle dita, stimolandosi la clitoride con piccoli movimenti rotatori.
    Aaah è bellissimo. fece con voce gemente, gli occhi si socchiusero e la bocca si allargò. Si sentiva andare a fuoco, presto Lucien avrebbe potuto sentire le contrazioni della cervice sul suo membro. Avrebbe potuto notare i capezzoli di Vanelope diventare ancora più duri e visibili. I muscoli delle gambe erano tese e durissime sembravano acciaio. Da dietro il bacino crebbe qualcosa che si allungò sul letto, sollevandone il bacino involontariamente, ma rendendo l'amplesso ancora più intenso e profondo. La sua coda squamata iniziò a spingersi contro il materasso, e Vanelope iniziò a gridare il suo piacere. Avrebbe voluto urlargli che c'era quasi, ma non riuscì ad usare alcuna parola, solo una vocale che si riempiva di puro piacere.
     
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  6. †_†yun yun †_†
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    Vanelope fece come chiesto. Prese a toccarsi in modo spudorato di fronte a lui, giocando con i suoi seni sodi e i turgidi capezzoli, che ben presto divennero molto più eretti e eccitati. Con l'altra mano scese lungo il busto: sembrava un serpente tentatore che dopo aver ipnotizzato la sua preda si avvicina a lei lentamente, conquistando il suo sguardo per poi mangiarselo in un sol boccone. Strisciava lenta e accattivante lungo la pancia soda, facendogli desiderare di essere sia quella pelle che quella mano stessa. Poi desiderò essere la sua bocca e i suoi denti quando prese a stimolarsi con la cavità orale anche i capezzoli. Era davvero erotica. Anche se era molto più giovane di lui, conosceva bene i piaceri della carne e non provava pudore. Era un'amante eccezionale. Quel corpo caldo gli trasmetteva sempre più sensazioni: la voce con le orecchie, la vista con i suoi gesti e il suo corpo, la presa salda con la sua asta... Fu solo grazie al suo autocontrollo che resistette all'impulso di mettere fine a tutta quella faccenda. Non era mai stato ad osservare troppo le donne con cui andava. Non gli era mai importato che loro raggiungessero il piacere. Solo con le donne del mare aveva fatto il 'bravo'. Oggi voleva provarci con lei. Voleva farla venire per prima. Lui se la sarebbe presa molto più comoda, sapeva come resistere e non gli scocciava affatto. Tuttavia voleva provare la sensazione inebriante del sentirsi bagnare il proprio membro dai caldi umori di lei: sicuramente sarebbe stata un'esperienza unica. Per questo decise di entrare con più forza dentro di lei, alternando sempre movimenti veloci a quelli lenti. Condì il tutto con più foga, lasciandosi sfuggire ogni tanto qualche rauco sospiro tra i denti. Avrebbe morso quelle scaglie adorabili che pian piano la stavano trasformando nella sua vera natura. La comparsa della coda lo stava aiutando, permettendogli di entrare ancora più in profondità dentro di lei. Si chiese come potesse essere possibile. Afferrò la sua gamba stringendola tra le proprie braccia, le morse lo stinco come se volesse lasciarle un segno indelebile sulla pelle. I suoi occhi divennero più profondi e grandi, le squame comparvero anche sulle spalle e sul torace, a chiazze, in maniera irregolare e sporadica. "Vieni, Vanelope. Vieni per me." Le disse, accrescendo sicuramente anche il suo desiderio di lasciarsi andare. Socchiuse gli occhi, pronto ad accogliere il suo piacere. Poi avrebbe iniziato a insegnarle come lui amava prendere una donna...
     
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    Vanelope non si era mai sentita a disagio con il proprio corpo, lo conosceva bene e sapeva anche quali fossero i suoi punti di forza e i punti deboli. Non ebbe quindi alcun timore nel toccarsi e mostrarsi a Lucien che intanto la violava a volte dolcemente altre con più passione, riuscendo a tenere un ritmo crescente nel piacere di Vanelope. Un ritmo che era cresciuto molto e che la portò verso il momento dell'oblio, come un'onda che si ingrossava man mano che raggiungeva la riva, accelerando verso la fine della loro corsa spegnendosi in spuma bianca. La vista completamente annebbiata come se i suoi occhi non potessero vedere altro che bianco davanti a sé, ma che in realtà erano le sensazione a mandare momentaneamente in tilt il cervello, mentre il corpo diveniva protagonista in quel unico momento che faceva sentire vivo qualcuno. In quel momento Vanelope rimase con la bocca aperta, come in un muto urlo e la mente totalmente assente. Alla zona bassa del suo corpo le sue carni bollenti inumidirono ulteriormente il suo amante con altri umori vischiosi che resero l'amplesso più facile e perfino più piacevole. Man mano che tornava lucida e tornò a vedere, notò subito il cambiamento in Lucien che mostrava sempre di più la sua natura leviatana. Non era riuscita ovviamente a dire a Lucien che stava venendo, ma per un amante esperto come lui, certi segnali non poteva non notarli. Sopratutto per uno attento come lui.
    Lucien comunque sembrò continuare l'amplesso nonostante lei fosse già arrivata all'orgasmo. Era molto più sensibile di prima, e dopo un primo momento di "fastidio" per la zona arrossata per via dello sfregamento, tornò gradualmente a ridarle piacere, di nuovo potente, sembrava che stesse crescendo di nuovo "l'onda" del piacere, accelerando verso il culmine più velocemente rispetto alla prima fase. Una fase in cui Vanelope riusciva a tornare vagamente lucida e ptersi godere los spettacolo di Lucien che si lasciava andare alla lussuria. Le sue scaglie canganti divennero irresistibili, sembravano dei gioielli. Allungò una mano per toccarli, mentre la sua coda tornava placida a serpeggiare sul materasso, arrotolandosi dolcemente attorno alla coscia del ragazzo, per poi risalire sulla schiena e carezzarlo. Di tanto in tanto premeva la coda sulle sue natiche per spingerlo contro di sé, come se lo stesse incitando a continuare, voleva fargli capire che era pronta per una nuova sessione e che non era affatto stanca, così le venne spontaneo sorridergli maliziosa.
     
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  8. †_†yun yun †_†
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    Si sentì stringere il membro come in una morsa di acciaio. Non riusciva nemmeno a realizzare bene quanto fosse stato semplicemente unico sentirla venire. I suoi caldi umori lo impiastricciarono sino alla base, rendendo di conseguenza anche più stimolante la semplice penetrazione. Il corpo di Vanelope era stato scosso dalla testa ai piedi, mentre sembrava che la vista le si fosse annebbiata. La bocca semi-aperta, in un grido silenzioso rivolto al cielo di un piacere raggiunto con soddisfazione. Sì, era stato un bene decidere di agire in quel modo. Lucien rallentò il ritmo, in modo che lei potesse riprendere lentamente coscienza del mondo intorno a sé. Ma non si fermò mai. Voleva che il suo movimento fosse costante e continuo, come una solida presenza. Lasciò che la calda mano di lei lo toccasse dove più voleva: le sue squame erano sicuramente arrivate a ricoprirgli gran parte del petto e del viso. Lo stava in quel momento carezzando anche con la coda, risalendogli su per la schiena. Si chiese se la cucciola di Kaiju in realtà non avesse bisogno di altro, in quel momento. Forse prima di riprendere, necessitava di qualche istante di attenzione. Quello che le donne umane chiamavano 'momento coccole'. Ovviamente non era un esperto del settore, ma sapeva all'evenienza arrangiarsi. Così strofinò il viso sulla mano di lei, come se fosse un pesce-gatto in cerca di carezze. Si avvicinò con la bocca al suo polso e prese a baciarlo lentamente, salendo e riscendendo lungo l'arto. Non c'era malizia nel suo gesto. Pian piano sentì la coda spingerlo, come se lo volesse informare che adesso desiderava altro da lui. Lucien le sorrise di rimando, esponendo i denti bianchi. I suoi occhi la fissarono nuovamente eccitati. Si avvicinò alla sua bocca e la baciò con immenso trasporto. La sua eccitazione iniziò a vibrare frenetica dentro di lei, come se volesse risvegliare i corpi da quel momento di torpore generale. Si lasciò sfuggire un sibilo a mezza-bocca, schioccando la lingua. Si tirò su di scatto, allontanandosi da quella bocca di brace, rimanendo in equilibrio sui ginocchi. La guardò affamato e le disse: "Voltati. Voglio goderti anche da dietro." Non era un comando secco e imperioso, ma la sua voce roca di piacere non lasciava comunque molte alternative. Voleva prenderla da dietro. Voleva poter avere quelle sode natiche a portata di mano. Voleva baciarle la schiena e morderle le spalle. Voleva continuare ad affondare in quella calda intimità da un'altra angolazione. Voleva afferrarle i capelli e stringerli intorno al suo posto. I giochi stavano per finire, era arrivato il momento di fare sul serio. Sapeva che con lei poteva farlo: era una kaiju, avrebbe risposto bene alle sue spinte. In caso contrario avrebbero trovato un altro modo per godere insieme.
     
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    Vanelope era un Kaiju non sapeva nemmeno cosa fossero le coccole, quello che stava facendo lei era godersi il momento, dopo aver sfogato l'impazienza di godere. Era più rilassata dopo il primo orgasmo, quindi si concesse un attimo per "godere" anche con gli occhi. Studiarsi quindi quella creatura che fino a qualche ora prima era considerata leggendaria. Invece in quella serata aveva scoperto che esistevano eccome e che avevano anche abilità molto speciali. Ironicamente non avrebbe mai pensato che un leviatano potesse destreggiarsi a letto. Per un momento pensò che loro fossero come i pesci e quindi si occupavano solo di fecondare uova. Invece erano come tutti gli altri mammiferi, si accoppiavano e godevano nel farlo. Una scoperta molto interessante e aveva anche l'occasione di saperne di più. Anche se diventava difficile concentrarsi sull'osservazione quando il piacere inondava il corpo e la mente. Quando Lucian le chiese di voltarsi, Vanelope rimase un attimo scettica, che intendeva con "goderti anche da dietro?" bah che importanza aveva? Con la coda ormai presente anche per lei sarebbe stato più comodo voltarsi e farsi prendere in quel modo. Il problema semmai era la differenza di altezza: sarebbe arrivato a possederla se lei stava in ginocchio? Divenne di nuovo curiosa, e in qualche modo la prese come un gioco, così scivolò via dalla presa di Lucien per voltarsi e mostrare le sue sode natiche e il sesso fradicio di umori, sollevò la coda per non intralciare l'amplesso, ma in quel modo mise in mostra anche il suo secondo anfratto. Si abbassò con la schiena in avanti divenendo in quel modo ancora più provocante, e nello stesso tempo stare più comoda, con il volto poggiato contro uno dei cuscini. Si voltò leggermente con la testa per poter vedere Lucien. Sorrise di nuovo maliziosa e attese di vedere cosa avrebbe fatto per compensare la differenza di altezza.
    Non farmi aspettare Lucien. fece con voce sensuale e provocatoria.
     
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  10. †_†yun yun †_†
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    Un popolo leggendario, molti non credevano neanche ai miti che li riguardavano, ma loro esistevano. O meglio quelli che erano sopravvissuti alle guerre e alle razzie. Non erano molti, alcuni erano stati rapiti, altri ancora dispersi. Riuscire a incontrare qualcuno della sua razza non era affatto facile. Persino lui aveva enormi difficoltà a ricongiungersi con quelli come lui. Quindi non era tanto strano se i pochi che credevano alla loro esistenza non sapevano niente sul loro accoppiamento. Era molto diverso da quello dei terrestri e per certi versi più complicato, ma anche tra loro le sirene avevano un periodo di gestazione, anche se più lungo e difficile. Per questo i bambini da loro erano sacri. Per questo Lucien cercava disperatamente una compagna adatta a sé. Si sentiva vincolato ad una promessa e alla sua specie, portatore di un peso che nemmeno la calda Kaiju sotto di lui avrebbe potuto portare facilmente. Anche se sapeva essere una compagna di letto veramente eccitante. Lui le aveva chiesto semplicemente di voltarsi e lei aveva assunto una posa talmente erotica che non poté non commentare a denti stretti: "Vanelope, non sai in questo momento cosa ti farei." Per cercare di rispettare i propri tempi e il suo modus operandi, prese a leccarla avidamente, raccogliendo dentro la propria gola i vischiosi umori che le gocciolavano giù, lungo le cosce tornite. Le afferrò con un mano la cosa, lasciandola libera di avvolgersi sul suo braccio e pian piano sprofondò sempre di più dentro quella calda intimità, mentre la lingua si saziava di quei dolci succhi. Doveva ammettere che era troppo alta per sé, anche in quella posizione, ma non ne fece un dramma. Piantò un ginocchio per terra, vicino alle gambe della giovane, lasciando invece l'altro più alzato, vicino alle sue natiche. Ora aveva sempre una bella vista con una posizione comoda. Si sdraiò sopra la schiena di lei, mordendola, assaggiandola nuovamente. Con la mano libera prese ad accarezzarle la pancia, con movimenti lenti e appena percepibili. Lentamente quelle dita sarebbero scivolate verso il basso andandola a stimolare con il ritmo che avrebbe deciso. Lappò voracemente un'ultima volta, prima di rivolgersi nuovamente a lei. Era divertito. Si stava concedendo a qualcuno dopo tanto tempo. "Non vedo l'ora di riempirti." Sghignazzò un attimo prima di affondare nuovamente in lei.
     
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    Il concetto di famiglia per Vanelope era completamente diverso dai comuni mortali. Non conosceva le altre famiglie di Kaiju, ma la sua era allo stato brado, erano numerosi e mancava sempre il cibo. Vivere in famiglia era una continua lotta, i genitori li accudivano solo fin quando non divenivano in grado di camminare da soli. A quel punto Vanelope ricordava solo l'impegno quotidiano nel guadagnarsi la sua razione di cibo, e non era facile visto che i fratelli erano tutti molto più grossi di lei e più potenti. Non sapeva nemmeno cosa fosse l'affetto di una famiglia. Fare sesso per Vanelope non era altro che una fonte di piacere e alle volte di studio. Non cercava alcun compagno, e non ne sentiva nemmeno il bisogno. E in quel momento aveva solo bisogno di annullare la propria mente attraverso il piacere. Arrivò lieve e dolce con la lingua calda del ragazzo che assaporava ogni sua piega, alimentando in quel modo nuovo desiderio. Le scappò un gemito quando si sentì solcare le carni dalla lingua e dalle labbra, suono si scontrò sulle lenzuola. La coda si arricciò lentamente sul braccio del ragazzo. Dopotutto era una estensione della sua colonna vertebrale, e sentirsi toccare anche sulla coda le piaceva. Era una bellissima sensazione, ma quando lo sentì sdraiarsi sopra di lei, per poi morderla intensi brividi attraversarono il suo corpo facendola tremare ed espirare con più forza. Si sentiva impaziente, Lucien non faceva che aumentare l'eccitazione toccandola e facendole desiderare ardentemente di essere presa, per portare quelle sensazioni lievi e rilassanti in sensazioni devastanti che l'avrebbero ubriacata. Non si rendeva nemmeno conto che sollevava le natiche verso Lucien più affamata che mai di essere penetrata. Infine giunse l'inizio di quella danza di piacere con l'ingresso di Lucien, seguito da un gemito da parte di Vanelope.
    Oddio sì..., non trattenerti. Scopami più forte che puoi. fece con voce ansante, un tono quasi di supplica. Voleva goderne al massimo e sapeva che questa volta Lucien l'avrebbe portata di nuovo all'orgasmo con i suoi sapienti movimenti pelvici.
     
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  12. †_†yun yun †_†
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    Lucien ridacchiò divertito. La dolce compagna si stava letteralmente godendo le sue attenzioni, diventando ogni minuto che passava sempre più vogliosa e desiderosa di piacere. Che cosa avrebbe potuto desiderare di più in quel momento? Ovviamente non aveva la minima intenzione di accontentare subito la kaiju, perché aveva altro in mente. La sua calma era in grado di spiazzare molti: riusciva a rimanere fermo e saldo nelle sue decisioni anche nei momenti di maggior trasporto. Alcuni parlavano di lui dicendo che il suo cuore era più freddo della sua pelle. E per certi versi era vero. La sua calma lucidità era un punto chiava, cui rimanere fedeli, per non perdere la testa.
    Si lasciò avvolgere dentro quella splendida e bollente cavità, affondando in lei come se volesse godersi ogni millimetro di profondità. Entrava e usciva talmente lentamente che il movimento era quasi impercettibile. Invece per lui era come tuffarsi in una corrente di acqua più calda, che di ricopre interamente, che ti avvolge e ti abbraccia più di qualsiasi altra cosa. Morse più forte Vanelope, con la bocca baciava le scapole muscoloso, con la lingua segnava il confine delle vertebre. Con la mano scese fino alla clitoride, per pizzicarla lievemente con la punta delle dita, come un'arpista fa sulle corde. Gemendo, soffiò tutto il suo piacere sulla sua schiena, come se volesse farle venire dei brividi. Si spinse dentro di lei ancora una volta, gustandosi quel momento come se fosse l'ultimo della sua vita. Si morse il labbro inferiore, trattenendo la voce. Per tutti i mari, quant'era che non provava un'emozione simile! Le donne umane non avevano niente da spartire con la bella kaiju! Anche solo per questo motivo aveva tutte le intenzioni degli oceani di farla godere il più possibile.
    Tutta quella serie di stimolazioni che la giovane gli trasmetteva lo portò infine alla perdita della lucidità, non che questo fosse un male, ovviamente. Strinse più forte la presa sulla coda, come se volesse utilizzarla come punto di forza, e spinse ben oltre il limite che aveva raggiunto fino a quel momento. Ora avrebbe finalmente ascoltato le parole di Vanelope. Adesso era arrivato il momento di scopare più forte, come diceva lei. Utilizzando la forza del suo corpo e la sua stessa abilità, si infranse dentro dei lei come le onde sugli scogli, per poi ritrarsi lentamente. E di nuovo si abbatté nella sua intimità e si allontanò. Aveva trovato il suo ritmo, voleva spingerla con forza, voleva inondarla con la sua presenza, voleva imprimerle nella mente la sua natura. Con la mano davanti prese a sfregare con maggior foga per darle un piacere maggiore. Spinse ancora, mentre i minuti scivolavano inosservati sulle loro spalle. Il loro amplesso stava andando contro ogni logica temporale. Lucien ormai era sempre più vicino alla sua forma originale, con le squame che rivestivano più lembi di pelle di quanti ne ricoprissero prima, quando si era trasformato in mare aperto. Le dita delle mani vennero rivestite da lievi lembi di pelle traslucida, che univano ad una ad una la base delle dita. La sua voce, in preda al piacere echeggiava alta, disturbando sicuramente gli animali del vicinato. Ben presto avrebbe infatti raggiunto gli ultrasuoni.
     
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    Di nuovo Lucien prese a muoversi lentamente, facendole sentire tutta la sua virilità e spazientendola perché non ce la faceva più. Strinse i denti, le sue sopracciglia si aggrottarono, voleva urlargli di darsi da fare, ma la presa salda sulla coda le tolse improvvisamente le forze, così come il morso che la fece sussultare e godere. Brividi intensi accelerarono il suo respiro, mentre i suoi occhi si socchiudevano per il piacere. Quel morso animalesco la eccitò e allo stesso tempo avviò un processo istintivo che le fece tirare fuori gli artigli che bucarono il materasso per quanto aveva stretto le dita su di esso. Le dita sulla sua clitoride le toglievano la poca lucidità che aveva, tornò a concentrarsi sul corpo e le sensazioni che sentiva. Lo sentì affondare totalmente, per un attimo le sembrò di sentirlo pulsare fra le pieghe della sua carne, ma forse era lei che stringeva e pulsava.
    Finalmente Lucien le stava dando ciò che voleva, affondi potenti tanto da sentire i bacini scontrarsi e le ossa vibrare. Adorava quella sensazione, le sembrava che riuscisse ad esprimere tutto il piacere e la passione che volevano sfogare.

    Aaah sìì, così, più veloce, fammi impazzire. biascicò fra un gemito e un'altro. Avvertiva la sensazione sulla pelle cambiare, Lucien si trasformava e le faceva sentire le squame anche dalle dita. Il piacere stava crescendo di nuovo inesorabile verso il picco più alto.
     
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  14. †_†yun yun †_†
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    Gli chiedeva di farla impazzire. Ah le donne, quanto sono insaziabili! Più ricevono e più vorrebbero. Ma lui era un amante attento e per una volta aveva deciso che le avrebbe dato quanto più piacere possibile. La sua voce le aveva fatto ritrovare un attimo di lucidità quel tanto che bastava per farlo ragionare un secondo di più. La sua amante si stava sicuramente avviando verso un nuovo orgasmo e per farla impazzire ancora i più non conosceva che un rimedio solo. Negarglielo. Impedirle di raggiungerlo. Certo mettendola sul piano fisico lei avrebbe vinto a mani basse. Se solo avesse voluto poteva usare il suo membro per raggiungere il piacere, muovendolo lei stessa e usarlo a proprio gusto. Ma se non lo aveva ancora fatto era perché voleva affidarsi a lui. Saldo di questa consapevolezza, si fermò. Una statua. Tutto il suo corpo si era arrestato, anche i battiti del suo cuore parvero rallentare. Aveva aspettato il momento giusto per intervenire. Aveva sentito la morsa sul suo membro farsi più insistente e credeva di aver colto l'attimo giusto. Riprese fiato. Poi socchiuse gli occhi entrando di nuovo quella calda intimità. Ora era il momento giusto. Sentiva che adesso entrambi avrebbero potuto godere appieno dei loro stessi corpi. Spinse più forte, aumentando nuovamente il ritmo, come una locomotiva a vapore, prese a muoversi sempre più velocemente, utilizzando il bacino per speronarle le natiche, tant'era la forza che imprimeva nell'amplesso. Intervallava il tutto con movimenti circolari delle anche, come se volesse girare una pozione magica. La mano libera prese a stuzzicarle i seni, sprimacciandoli e strizzandoli a ritmo. I denti la morsero ancora una volta, visto come aveva reagito poco prima. Avrebbe distrutto il letto a questo giro? O avrebbe mantenuto un minimo di lucidità? Lucien gridò il suo nome, in un unico verso. Acuto infranse i vetri della stanza, quei pochi che erano rimasti integri dal terremoto e dallo tsunami. Poi con voce più roca le chiese di venire, insieme, un'ultima volta.
     
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    Quante volte aveva sentito discorsi di donne che si lamentavano dei loro amanti che duravano poco? Tantissime volte. Sembrava essere il problema più diffuso quello dell'uomo che veniva sempre prima della donna. Su quel letto il problema sembrava essersi ribaltato. Vanelope era già venuta una volta mentre Lucien continuava imperterrito a muoversi dentro di lei. Arrestandosi di volta in volta. Rendendola sempre più impaziente e a lungo andare l'avrebbe resa anche nervosa. Perché si fermava bruscamente? Per non cedere all'orgasmo e prolungarlo? Non era capace di fare "altri giri" come gli altri amanti che aveva avuto? Probabile o non si spiegava quei suoi arresti improvvisi. Iniziava a innervosirsi, ogni volta che sentiva il piacere crescere e Lucien trovava il ritmo giusto, improvvisamente si fermava, facendo tornare tutto quanto allo stadio iniziale. Le serviva un certo ritmo per sentirsi appagata e Lucien glielo negava in continuazione. Quando si fermò di fatti Vanelope si voltò verso di lui ruotando parzialmente le spalle. Il suo viso era il ritratto del desiderio: le sue gote arrossate, il respiro corto e le palpebre appesantite dal piacere mostravano quanto fosse eccitata. Cercò il suo sguardo per poi ghignare, sembrava quasi lo stesse deridendo.
    Che succede Lucien sei stanco? Non era detto con premura, tanto meno con affetto. C'era un filo di nervosismo, ma anche tanta boria nella sua voce. Infondo gliel'aveva detto all'inizio "non contava la quantità ma la qualità", sembrava stesse assaporando la vittoria su quello scontro di opinioni. Prima ancora che potesse aggiungere altro, sentì Lucien ripartire con l'amplesso più violento, strappandole violenti gemiti, mentre il braccio cedeva e si poggiava con la spalla contro il materasso, dando quindi in quel modo anche la visione del viso della donna. La coda si strinse attorno al braccio di Lucien con più forza, irrigidendosi. Le dita dei piedi si arricciavano come presi da spasmi. I suoi seni ondeggiavano contro il materasso, che si squarciò sotto gli artigli di Vanelope mentre un gemito più alto si diffondeva nella stanza. Ecco di nuovo contrazioni stringerlo dentro di lei, e la sensazione di percepirlo ancora più duro. Che fosse finalmente giunto il momento anche per lui? Finalmente poteva sentire i suoi fluidi dentro di lei? Presto non ebbe più importanza, era sul punto più alto del piacere e nessun pensiero era presente nella sua mente.
     
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56 replies since 22/12/2014, 12:19   414 views
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