Scosse Profonde

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  1. †_†yun yun †_†
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    Vanelope aveva rifiutato il suo appoggio col gomito, preferendo trascinarlo verso di sé per poi agguantarlo tra le sue braccia. Emise un "wow" di ammirazione quando si ritrovò stretto al suo petto. Dal momento che era più basso di lei, la sua faccia strofinava contro i suoi soffici seni. Giusto per non abbandonare l'allegria dovuta a tutta la situazione, scoccò un sonoro bacio su ognuna delle due grosse tette, pensando che anche se fosse morto in quel momento, non era poi così grave. Quando stavano ormai per essere scoperti dagli insulsi bipedi, saltarono fuori. Irruppero fuori dalla finestra, provocando altri danni alla casa. Sicuramente gli inquilini avrebbero dovuto sborsare un bel po' di soldi per riparare i danni. Caddero quasi in picchiata per qualche metro e Lucien si ritrovò a gridare di pura gioia, attirando sicuramente l'attenzione degli umani sotto di loro. Quando ormai credeva che il piano della kaiju fosse quello di sfracellarsi al suolo, una brusca frenata li allontanò dalla superficie sotto di loro. Non poteva vedere la sua schiena ma era certo che si fossero formate delle ali. Adesso stavano lentamente volando in qua e là. Sentiva che la pelle della donna si era fatta nuovamente coriacea e si strinse di più a lei, cercando di non darle troppo fastidio con la sua presenza. Volare era meraviglioso. Era la prima volta che stava così in alto, sospeso nel vuoto. Sotto di loro infuriava quasi il caos: gente urlante e disperata, macchie distrutte, edifici rovinati, una pompa di un benzinaio esplosa, da cui si alzava un fumo nero e fitto... Beh, non male per un lavoro da poco tempo. Osservò quegli esseri inutili lamentarsi e piangersi addosso. Sicuramente c'erano state delle vittime. Lucien non poté non gioirne. Per un attimo quella scena si sovrappose ad una molto simile accaduta quasi 200 anni prima, quando lui aveva perso tutto. I rumori metallici, le grida della gente, la disperazione e la distruzione ovunque. Era quasi tutto come allora. E allora rise, un ghigno diabolico si estese sul suo volto, mentre il corpo veniva scosso da tremiti di gioia. Non aveva mai pensato che vendicarsi potesse dare questa ilarità dirompente. Forse Vanelope avrebbe fatto alcune strane considerazioni, ma non gli importava. Continuarono a volare ancora un poco, fin quando non furono in prossimità del porto. Il luogo dove tutto era iniziato. L'atterraggio non fu dei migliori, ma per lui andava bene tutto. La sua pelle si graffiò e già sapeva che sarebbe rimasta una cicatrice. "Sto bene, grazie. Questo sarà un ricordo di questa nottata." AL buio ci vedeva meglio e per lui il pallido tremolio delle stelle era come un faro acceso. Si unì alla felice risata della donna mentre si rialzava. Che altro poteva dire? Noti come quella non capitano tanto spesso. Ma forse avrebbero potuto farle riaccadere qualche volta. In fondo, avevano trovato un modo per passare il tempo divertendosi... In più di un modo. Magari avrebbero potuto rifarlo, qualche volta. Controllò lo stato della sua ferita e capì che poteva bastare per il suo intento. "Non ho un telefono, ma conosco un modo per rimanere in contatto in futuro. Se avrai nuovamente voglia di tutto questo." Disse indicando il paesaggio distrutto intorno a loro. "Basta che tu lecchi anche solo una goccia del mio sangue e ogni volta che pronuncerai il mio nome, io ti sentirò. Ovunque saremo." A lei spettava ovviamente la scelta. Poteva benissimo decidere che una volta nella vita è più che sufficiente. Altrimenti, qualora avesse accettato, avrebbe sentito il sapore del sangue diverso, più fresco e salato, e anche più liquido del normale sangue umano. Lucien aveva capito che ormai erano arrivati al momento dei saluti e dilungarsi ulteriormente non aveva senso. Certamente non le avrebbe negato un ultimo bacio 'd'addio'. Era un ragazzo a modo in fondo.
     
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