Scosse Profonde

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  1. †_†yun yun †_†
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    Si sentì stringere il membro come in una morsa di acciaio. Non riusciva nemmeno a realizzare bene quanto fosse stato semplicemente unico sentirla venire. I suoi caldi umori lo impiastricciarono sino alla base, rendendo di conseguenza anche più stimolante la semplice penetrazione. Il corpo di Vanelope era stato scosso dalla testa ai piedi, mentre sembrava che la vista le si fosse annebbiata. La bocca semi-aperta, in un grido silenzioso rivolto al cielo di un piacere raggiunto con soddisfazione. Sì, era stato un bene decidere di agire in quel modo. Lucien rallentò il ritmo, in modo che lei potesse riprendere lentamente coscienza del mondo intorno a sé. Ma non si fermò mai. Voleva che il suo movimento fosse costante e continuo, come una solida presenza. Lasciò che la calda mano di lei lo toccasse dove più voleva: le sue squame erano sicuramente arrivate a ricoprirgli gran parte del petto e del viso. Lo stava in quel momento carezzando anche con la coda, risalendogli su per la schiena. Si chiese se la cucciola di Kaiju in realtà non avesse bisogno di altro, in quel momento. Forse prima di riprendere, necessitava di qualche istante di attenzione. Quello che le donne umane chiamavano 'momento coccole'. Ovviamente non era un esperto del settore, ma sapeva all'evenienza arrangiarsi. Così strofinò il viso sulla mano di lei, come se fosse un pesce-gatto in cerca di carezze. Si avvicinò con la bocca al suo polso e prese a baciarlo lentamente, salendo e riscendendo lungo l'arto. Non c'era malizia nel suo gesto. Pian piano sentì la coda spingerlo, come se lo volesse informare che adesso desiderava altro da lui. Lucien le sorrise di rimando, esponendo i denti bianchi. I suoi occhi la fissarono nuovamente eccitati. Si avvicinò alla sua bocca e la baciò con immenso trasporto. La sua eccitazione iniziò a vibrare frenetica dentro di lei, come se volesse risvegliare i corpi da quel momento di torpore generale. Si lasciò sfuggire un sibilo a mezza-bocca, schioccando la lingua. Si tirò su di scatto, allontanandosi da quella bocca di brace, rimanendo in equilibrio sui ginocchi. La guardò affamato e le disse: "Voltati. Voglio goderti anche da dietro." Non era un comando secco e imperioso, ma la sua voce roca di piacere non lasciava comunque molte alternative. Voleva prenderla da dietro. Voleva poter avere quelle sode natiche a portata di mano. Voleva baciarle la schiena e morderle le spalle. Voleva continuare ad affondare in quella calda intimità da un'altra angolazione. Voleva afferrarle i capelli e stringerli intorno al suo posto. I giochi stavano per finire, era arrivato il momento di fare sul serio. Sapeva che con lei poteva farlo: era una kaiju, avrebbe risposto bene alle sue spinte. In caso contrario avrebbero trovato un altro modo per godere insieme.
     
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