Scosse Profonde

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  1. †_†yun yun †_†
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    Ehm Hina così mi fai arrossire o.O Ad essere sincera volevo mandarti un mp, temevo di aver esagerato nel rallentare il ritmo. Poi magari mi spieghi in dettaglio cosa avrei fatto di strano, per favore


    Entrò ed uscì un'infinità di volte da dentro di lei. Ma ogni volta continuava a metterci tutto il suo tempo, senza fretta. Era meraviglioso sentirsi avvolgere come in un guanto. Forse qualcuno poteva considerarlo un feticista. La prima volta in cui aveva incontrato una donna umana, l'aveva vista mentre si vestita. Prima si mise i collant e lo fece con dei gesti talmente lenti e sensuali da fargli perdere il capo. Avrebbe voluto essere toccato da quelle mani, avrebbe voluto essere quella gamba, quella calza stessa. Con il passare del tempo aveva capito che non impazziva per gli indumenti, ma per la lentezza e la sensualità dei movimenti. E ne aveva fatta un'arte. Amava prendersi i propri tempi, perché solo così riusciva ad apprezzare un corpo e un amplesso nella loro pienezza. Che gusto c'era nel riempire un buco all'infinito, magari in pochi minuti? Non era forse più bello assaporarne ogni singola sfaccettatura? Non era forse più gratificante poter affermare alla fine di aver davvero conosciuto quel corpo?
    Questo anche adesso stava facendo. Ad occhi semichiusi imparava Vanelope: la morbidezza delle labbra, la pelle sempre più resistente, il respiro corto, il suo odore, il suo sudore, le forme dei muscoli tesi, la saliva languida, la presa ferrea... Ogni più piccolo dettaglio si imprimeva nella sua pelle e l'avrebbe ricordata per sempre. Quando poi comparvero le scaglie non riuscì a resistere all'impulso di toccarle, di baciarle, di conoscerle. Sapeva che dovevano essere particolarmente resistenti, così impresse più forza, tanto da essere scambiata per una vera passione. La sentì implorarlo di darle altro, ma lui resistette a quella candida voce. No, era ancora troppo presto per darle quello che voleva. Le avrebbe dato solo un piccolo assaggio. Scambiò con lei un morbido bacio, stuzzicandole le labbra. Poi so tirò su, senza uscire dalla sua calda intimità, mentre portava il proprio peso sulle ginocchia. Le fece capire le proprie intenzioni guardandola con occhi di fredda brace, poi le afferrò dolcemente le gambe, aspettando che seguisse i suoi movimenti. E si tirò ancora più profondamente in lei, arrivando a mettere in contatto il suo scroto con le sode natiche di lei. Le mani presero a avvilupparsi lungo le cosce, mentre la bocca le baciava. Stava cercando di trovare la sua sensibilità. Con la lingua percorse i tendini dell'incavo del ginocchio, mordicchiandoli. Risalì fino al polpaccio, passandoci la testa accanto, sfiorandolo, quasi adorandolo. Poi la fissò in cerca di quegli occhi ferini, fermando ogni movimento, compreso quello pelvico. Immobile, ansante la guardava. Recuperò la lucidità, mentre imprimeva nella propria memoria quel momento. Infine prese a muoversi dentro di lei. Con più desiderio, con più foga, con più forza. Ma alternando il tutto con lenti movimenti, in cui avrebbe potuto assaporare la stretta della Kaiju. Forte, forte, forte, lento, piano, lento. E poi di nuovo forte. Sapeva che non le sarebbe bastato. Nemmeno a lui bastava. Ma era la strada giusta per portarla fino in fondo. La stava conducendo passo dopo passo verso l'orgasmo. "Non è abbastanza, vero?" Le disse continuando a fissarla, senza fermarsi. La sua voce sarebbe risultata distorta, come se l'avesse pronunciata mentre si trovava nel mare. Era normale. Pian piano anche lui avrebbe iniziato a modificarsi.
     
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56 replies since 22/12/2014, 12:19   420 views
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