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Amaterasu Sakuya
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Il fuoco non purifica, annerisce.
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Qualsiasi ordine per lei sarebbe diventato un dogma alla quale non poteva opporsi, per questo Nariko avrebbe trovato pane per i suoi denti, malgrado Syndra volesse tutto meno che trovarsi in competizione con lei in quella situazione. Ma non poteva resistere, la droga e il lavaggio del cervello di Gil l'avevano condannata ad una lenta discesa verso la perversione e la disperazione, una discesa alla quale non poteva opporsi in alcun modo... e in quel momento, nemmeno voleva. Strinse con forza il membro di Gil tra le dita, e dopo una lunghissima lappata che lasciò la sua lingua collegata con quell'asta di carne per diversi istanti grazie alla saliva, Syndra innalzò i suoi occhi verso di lui colma di supplica, quasi disperazione, ed istintivamente per compiacerlo prese a masturbarlo energicamente, come se volesse guadagnare i suoi favori in ogni modo.
Prendi me padrone! Ne ho bisogno! Il mio stomaco non è ancora pieno... voglio il tuo cazzo nel mio buchino, ti scongiuro...!
Lo stava supplicando, la sua dignità ed ogni traccia di amor proprio erano stati seppelliti sotto una montagna di perversione che non poteva essere rimossa nemmeno dalla sua adorata maestra, vittima a sua volta di tutto quel caos in discesa che avevano creato. Nariko poi non la aiutava affatto, i suoi tocchi vogliosi e perversi, nonché abili, la spingevano nel baratro della lussuria costringendola ad alternare supplichi a gemiti. Gil le stringeva in pugno oramai, col suo affare poteva comandarle, come se fosse uno scettro della perversione, e loro non potevano fare nulla per opporsi..
