Non così inaspettato

x Yun

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Teemo era un goloso, ma sapeva bene che in quella situazione Thresh avrebbe fatto tirar fuori a Misaki il meglio di sé, e quello spettacolo non poteva perderselo. Il non morto non disse nulla, in modo da non spezzare la sua già poca concentrazione dovuta all'inevitabile inesperienza. Misaki cercò di concentrarsi sotto lo sguardo indiscreto dell'improponibile duo, che assistette ala scena di Teemo sollevato rapidamente e violentemente da quella che sembrava una macchina della tortura. In un primo momento l'animaletto ne ebbe paura, dopotutto Misaki non ne aveva il controllo e quella roba era pericolosa. Tuttavia non c'erano né punte, né macchine strane, né catene fatali. Certo era un lettino un pò inquietante, ferroso e con quell'aura spettrale verde intorno tipica delle Lanterne, ma pur sempre un semplice lettino.
    Eh?! E questo a che servirebbe? Vuoi torturare la gente accomodandola troppo? Non è che le hai dato troppo poco potere Capo?
    Il non morto, a braccia conserte, osservò la situazione con fare analitico, commentando l'apparizione quasi prevedibile.
    Una persona armata solo di un coltello non ha forse meno potere? Non conta la tua potenza, ma l'uso che ne fai. Misaki non è ancora in grado di fare seriamente del male a qualcuno, forse provare odio, ma non penso che ora come ora riuscirebbe a fare le stesse cose che feci io quando scavammo nel suo passato, giorni fa dopo il giro in barca. Ecco il risultato: una macchina della tortura che invece di torturare coccola.
    Teemo sembrava decisamente stupito, Thresh invece era a dir poco tranquillo, come se si aspettasse una cosa del genere.
    Mi sembra una grande prova di inutilità... senza offesa Misaki eh! Non voglio commentare negativamente la cosa, ma ho visto cosa fanno le lanterne come quelle del capo e questa... è decisamente la versione per bambini!
    A quel punto Thresh tirò un cuscino verso Teemo, per zittirlo e farlo cadere da lì sopra, e mettere fine a quella sfilza di commenti negativi.
     
    .
  2. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Fortunatamente non aveva colpito Thresh e nemmeno il suo preziosissimo acquario. Anche i mobili erano intatti. <l'unico ad aver subito qualcosa era Teemo, il quale però non era sicuramente ferito visto come la stava criticando. Misaki osservò il lettino sospeso. Aveva un'aura verde, come quella della Lanterna, era nero come la pece e irradiava dolore da ogni centimetro di tetro tessuto. Cominciò a correre con l'immagibazione, pensando a tutto ciò che poteva fare con quell'affare. Lei aveva un dono, e adesso le era stato amplificato. Se solo la gente non avesse avuto paura di lei, avrebbe anche potuto curare grandi ferite e arti rotti. Ma quella macchina non ispirava fiducia, al contrario trasmetteva terrore. "Beh, io credo che la lanterna abbia scelto bene." Si avvicinò all'ascuro macchinario e con le dita ne percorse i bordi, saggiandone la fattura. Chiuse gli occhi, cercando ancora una volta il suo potere. Ora lo sentiva infinitamente più forte. La lanterna sembrava viva e danzava sul suo polso, fremendo ansiosa. Quattro lunghi lacci comparvero da sotto il lettino rimanendo un po' sospesi a mezz'aria. L'alone verdognolo aumentò di intensità rendendo la luce della stanza inutile. L'ambiente intorno a loro aveva assunto un aspetto spettrale, quasi da scenario di film horror ambientato in un ospedale psichiatrico con un matto che opera su pazienti sani. Misaki riaprì gli occhi, guardando la situazione intorno con fare soddisfatto. Poi si avvicinò dondolando al suo uomo, fissandolo. "Tresh.. Vorresti essere tu il mio primo paziente..?" Glielo aveva chiesto, ma tanto già si immaginava la reazione. Sicuramente le avrebbe mandato Teemo. Ne era più che certa. Ma dentro di sé sperava che fosse il suo uomo a proporsi. Se avesse accettato lo avrebbe fatto sdraiare, lo avrebbe legato e assicurato al lettino e poi lo avrebbe baciato teneramente. Lui avrebbe dovuto fidarsi di lei e il piccolo esserino peloso avrebbe fatto da testimone. Avrebbe anche potuto fare un filmino, visto che si era fiissato con questa storia. Era sicura che i suoi poteri potessero andare oltre. Dovevano solo essere liberati.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Alla richiesta della ragazza Teemo balzò giù dal lettino, inquietato anche dalla presenza delle corde, mentre Thresh invece si faceva avanti piuttosto incuriosito. Non avrebbe mai perso una simile occasione.
    D'accordo, vediamo cosa sai fare.
    Fu il suo unico commento a sorriso serrato, sembrava piuttosto intrigato ma non voleva né sottovalutarla né metterla in soggezione. Era la prima volta che usava quei poteri pertanto andavano sfruttati con calma, perizia e soprattutto immensa concentrazione se voleva ottenere qualche risultato. Ma prima di ogni altra cosa l'obbiettivo principale era conoscere l'obbiettivo. E forse in quel caso Thresh lo desiderava molto più di lei. Si sdraiò sul letto accogliendo il suo rapido bacio e lasciandosi legare, mentre la piccola palla di pelo osservava la scena a debita distanza ma con timorata curiosità.
    Scopriremo fino a che punto la lanterna ha potenziato le tue abilità, e soprattutto come le ha modificate. Dovresti essere in grado di sfruttare anche elementi esterni al lettino, io ad esempio riesco a materializzare spuntoni, ganci e altri strumenti di tortura.
    Mentre restava lì, immobile e completamente alla mercé della ragazza, Thresh si preoccupava di farle capire come poteva ragionare con i suoi nuovi poteri in modo da massimizzarne la funzionalità.
     
    .
  4. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Misaki cercava di raccogliere tutta la concentrazione possibile. Voleva fare bella figura, ma non sapeva dove si stava addentrando. Procedeva lentamente, come un bimbo che pian piano si alza e prova a muovere i primi passi da solo. Aveva il forte terrore di sbagliare. Non tanto di fargli male, sapeva che il non morto non sarebbe rimasto troppo influenzato dai suoi poteri. O forse sì? Quella frase criptica la mise un attimo in dubbio, poi si ricordò. Poche ore prima -o il giorno prima, chi poteva saperlo- aveva chiesto a Thresh di ricordarle dell'agopuntura. Ecco a cosa si riferiva. Forse. "Voglio provare una cosa" Disse, quasi più per darsi forza più che rassicurare. Chiuse nuovamente gli occhi e in un attimo nella sua mente balenarono ricordi di quando ancora studiava il corpo e le varie tecniche per curarlo. Ora non doveva guarire. Ripercorse mentalmente la figura degli aghi e in un attimo si materializzarono davanti a lei una cinquantina di questi. QUando aprì gli occhi notò che erano neri come le ali di un corvo, ma dalle sfumature verdognole. Rimasero sospesi a mezz'aria di fronte a lei. Li osservava rapita, per la prima volta conscia del suo potere. Ne prese uno tra le dita della mano destra, quella del tatuaggio, e una lieve scossa le percorse il braccio. Ora veniva il bello. Voleva vedere fino a che punto di controllo sul non morto poteva esercitare. Lui era un combattente e finora i suoi poteri erano stati poco meno che vani. Ma da quando gli aveva imposto le mani per la prima volta, erano cambiate molte cose. Anche tra loro due. Sorrise maliziosa, mentre le due nuove cicatrici risplendevano alla luce verde fuolrescente, dandole un'aria da pazza. "Bene, bene, bene. Vediamo un po' quanto potrai resistere" E detto questo afferrò un paio degli aghi, sistemandoli poco sotto l'epidermide, in diagonale rispetto al corpo, all'altezza delle tempie, in modo da far rilassare la mente. Poi ne prese degli altri infilandoli sui fianchi. Per farlo, aveva sbottonato i pantaloni. Muoveva le mani sul corpo come se fossero delle piume, leggere le dita scorrevano su quel corpo statuario tanto amato. Dopo averne messi circa una decina, nei giusti punti nevralgici, doveva essere in grado di controllarlo. Ma non ne era affatto certa. Mentre sistemava gli aghi, aveva pensato intensamente al suo potere, sperando di poterlo far confluire in essi. Voleva sapere cosa ne pensava Thresh. Quindi decise di fargli un po' di domande. Ma prima doveva prendere gli ultimi due nervi. Evocò dalla mano altri due aghi, diversi dagli altri perché molto più incurvati e corti. Li sistemò dietro alle orecchie del non morto, mentre con grazia gli spostava i capelli. Eccolo, il momento della verità. Misaki ora avrebbe iniziato a fargli un po' di innocenti domande, per abituarlo. Non era una vera ipnosi, come quella fatta alla poliziotta, ma più una paralisi che bloccava i pensieri ogni volta che avesse provato a mentire. Era un'esperimento. Da prima gli chiese cose che già sapeva, come il nome, la professione o le passioni. Poi scavò nei recordi recenti, come ad esempio si era sentito mentre sprofondava nel mare e dopo quando era riemerso. Infine arrivò alle domande che più le stavano a cuore:"Ora rispondi a queste ultime domande. Non puoi mentirmi, ricordatelo. Voglio sapere cosa e quanto quanto sei legato a Teemo. Voglio sapere perchè cerchi informazioni sul capo della polizia. E voglio sapere quante volte mi hai circuita con le tue parole." Era una donna innamorata. Aveva solo bisogno di certezze...
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh si lasciò andare, completamente rilassato e succube del suo trattamento. Non gli dispiaceva, il suo corpo aveva davvero bisogno di qualcosa di nuovo e l'agopuntura di Misaki si rivelò esattamente ciò di cui aveva bisogno il non morto. Lo coccolava e lo ingannava, chiudendolo in una rilassante rete di potere e domande finalizzate ad ipnotizzarlo esattamente com'era successo con la poliziotta. Non se ne rese conto, ma in ogni caso le avrebbe dato corda: si fidava di lei. Rispondeva alle sue domande con naturalezza, erano tutte domande abbastanza normali, generiche, niente che potesse essere rilevante per potenziali implicazioni. Questo fino a che Misaki non giunse alle ultime tre domande. Thresh era perso sul lettino, immobile, con gli occhi chiusi e privi di ogni preoccupazione. La sua risposta fu lenta e pacata, priva di esitazioni.
    Teemo è sotto un contratto vincolante con me: io ho sconfitto il suo vecchio padrone che a sua volta lavora per me, e ora lo spirito di quella palla di pelo attinge alla mia energia per sopravvivere, donandomi collaborazione e compagnia.
    Non c'era molto da dire riguardo a Teemo, al di fuori delle ragazze pelose in tutina Ninja che sorvegliavano la scuola in sua vece, ma effettivamente non rappresentavano un vero e proprio legame vincolante con Teemo, avevano deciso di servirlo più per paura che non per fedeltà.
    Cerco informazioni sul capo della polizia perché sono stato accusato di essere Vidoq, un pericoloso uomo con delle lanterne simili alle mie che ruba le anime anche a pezzi grossi con patti pericolosi. Se scopro qualcosa su di lui posso sapere come evitare che ficchi il naso nei miei affari...
    E anche qui non c'era molto altro da dire, Thresh non aveva legami diretti con Vidoq a quanto pare né aveva seriamente intenzione di fare del male ad Eloy. Avrebbe rincontrato volentieri Ortega, ma quello era un discorso molto diverso. Poi giunse finalmente alla terza domanda, rimanendo naturale e placido.
    Non ti ho mai mentito. Io sono Faust Carnovash, ho lavorato presso la prigione dove mi hanno dato il soprannome "Thresh". Ho torturato più di 1700 persone, tra cui più di 800 donne, ne ho uccise poco meno della metà. I sopravvissuti mi hanno ucciso e impiccato con le mie stesse catene, la divinità della tortura Apocripha mi ha eletto suo messaggero riportandomi in vita. Da quel giorno raccolgo anime e le torturo per puro divertimento e compiacimento della mia dea, e attualmente servo l'impero Romano che in cambio di un pò di libertà evita di darmi la caccia assieme a molti altri mostri. Questo è l'essere di cui ti sei innamorata...
    Teemo rimase in silenzio tutto il tempo, mentre Thresh era praticamente in uno stato catatonico, incapace di fare nulla se non assecondare Misaki.
     
    .
  6. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Misaki tratteneva il fiato mentre il non morto parlava. Primo perché voleva essere sicura di non lasciarsi sfuggire niente, secondo perché lo stava ascoltando. Per la prima volta rispondeva alle sue domande in modo esaustivo, senza infilarci nel mezzo battutine, né senza cercare di cambiare argomento, magari tappandole la bocca con un bacio. Era così felice che si sarebbe messa a squittire per la stanza, ma si trattenne. Man mano che rispondeva, con quel atonia nella voce, il suo umore mutò. Anche se lui rispondeva in maniera chiara, senza cercare di fuggire né di opporsi, lei non riusciva comunque a capirlo. Troppi anoddoti e storie nascoste. Troppa gente che non conosceva. E lei in tutta la sua vita non aveva mai sentito nominare una divinità di nome Apocripha. Gli aveva chiesto perché cercava informazioni sul capo della polizia perchè voleva rendersi conto dei rischi che avrebbe potuto correre da quel giorno in avanti. Qualcuno avrebbe potuto minacciarla, o addirittura perseguitarla? Non lo sapeva. E aveva paura a chiederlo. Una fottutissima paura. Aveva in mente altre mille domande. Avrebbe voluto chiedergli di tutto. Decise che era meglio finirla lì. La domanda che più le premeva, gliel'avrebbe posta alla fine. Forse. Ora voleva che quel corpo martoriato trovasse un po' di sollievo. Lui non sentiva la stanchezza tanto facilmente, ma quei poveri arti sì. E visto che per una volta non avrebbe potuto ribattere, decise di agire. Tolse tutti gli aghi, partendo da quelli posti dietro le orecchie, lasciando solo quelli all'inizio dei quattro arti. Passò una mano sopra ai suoi occhi, in modo da chiudere dolcemente le palpebre. Misaki ormai si sentiva abbastanza in forze da poter procedere da sola. Si concentrò evocando delle pietre roventi che apparvero in cerchio sopra al corpo muscoloso del non morto. Delicatamente le fece posare sulle articolazioni di gambe e braccia. L'ultima, la più grossa, sul petto. Thresh avrebbe sentito, nel suo stato di quiete, come essere baciato dal sole, mentre i muscoli si distendono e si rilassano. E questo era l'intento. Chiuse gli occhi. Ora doveva mettere da parte il potere donatole ed usare solo il suo. Passando le dita sul corpo disteso individuò i punti più sofferenti: la spalla sinistra in primo luogo. Era ridotta non tanto bene, anche se non sapeva spiegarne il motivo.E tutta la fascia addominale e inguinale. Mise su una faccia contrariata. Era evidente che quella parte del corpo era sfruttata anche troppo. Una volta capito come agire, prese a massaggiare con energia nelle zone doloranti. Thresh avrebbe sentito il suo tocco e anche i suoi movimenti. Non era incoscente, semplicemente rilassato alla massima potenza. Faceva scorrere i polpastrelli sulla pelle coriacea, cercando di creare "un vuoto" tra essa e i muscoli sottostanti. Con la punta delle dita manipolava i muscoli stessi, provando a ricostruirli più forti ed elastici, mentre con il monte della luna testava la reattività dei nervi. Ci volle quasi mezz'ora per completare il trattamento e alla fine Misaki aveva le braccia doloranti per lo sforzo. Rimosse le pietre e gli aghi rimasti. Slacciò le cinture e si affiancò allo zombie. "Ehi bell'uomo, non dirmi che ti eri addormentato. Buongiorno"Lo avrebbe chiamato con voce dolce, dandogli dei casti baci su tutto il viso. Dei baci familiari. Con una mano gli avrebbe attorcigliato i capelli, mentre Thresh si sarebbe ripreso dall'esperienza, dandogli tutto il tempo che gli serviva. Si sarebbe data della sciocca a non aver approfittato della situazione. Avrebbe potuto fargli altre domande, magari che la riguardavano. Forse avrebbe potuto cercare di fare chiarezza nei suoi sentimenti. Ma tutto ciò che riuscì a dire alla fine, fu semplice e allo stesso tempo struggente:"Sì, mi sono innamorata di un essere così. Che tortura, sevizia, uccide e imprigiona. Ma io ti amo lo stesso." Un ultimo bacio, sulle labbra, come a sancire le parole appena pronunciate. Poi sorrise più spensierata. "Grazie per il dono. E per esserti offerto come cavia".
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh rimase cosciente tutto il tempo, godendosi il suo corpo che veniva sanato. pur non invecchiando, né marcendo né provando fatica, era soggetto ad un usura che nemmeno la magia oscura che lo teneva in vita poteva sanare del tutto. Misaki invece riusciva a renderlo come nuovo con le sue abilità, e attraverso i suoi poteri lo rendeva più vivo di quanto non fosse mai stato in tutta la sua esistenza. Tuttavia, quando venne liberato, la sua reazione non fu molto entusiasta ad essere del tutto sinceri.
    Non sono deluso dal fatto che tu mi abbia costretto a confessare se ti ho mai mentito, non è con la fiducia che quelli come me sopravvivono. Tuttavia, nonostante io ti abbia fatto dono dei miei poteri... invece di torturare il mio corpo lo hai ristabilito.
    Detto questo si sollevò dal lettino, passandosi una mano tra i capelli per poi sollevare quello stesso palmo, chiamando in causa la sua lanterna materializzatasi praticamente dal nulla. Era piena di fiamme verdi, anime disperate in cerca di libertà che rendevano la lanterna luminosa più che mai.
    Osserva... la mia lanterna è colma di anime, e satura di energia... ha da poco divorato una vita e questo l'ha resa più forte. La tua invece... è vuota.
    E detto questo indicò il braccio di Misaki. Era un bel tatuaggio si, ma la lanterna era effettivamente priva di anime.
    Non ti ho donato un nuovo potere, ho condiviso parte del mio. Se la tua lanterna è vuota allora anche una parte della mia lo è, e questo mi indebolisce. Hai deciso di condividere con me la tu esistenza, e questo è ciò che ti aspetta... se non divorerai anime... mi ucciderai.
    Questo effettivamente non era nei patti, ma non si trattava di un tradimento né di una menzogna: Misaki aveva scelto di stare con un essere incredibilmente malvagio, ma anche complesso, condividere un'essenza del genere prevedeva anche comportarsi come tale. Questo significava che Misaki non stava riuscendo a rabbonire il suo Thresh, ma lui la stava lentamente portando verso una strada incredibilmente crudele.
     
    .
  8. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Misaki rimase di sasso. Ogni singolo muscolo del suo corpo si irrigidì. Aprì la bocca per parlare ma non uscì nessun suono. La gambe cedettero, trascinandola a terra. Era in ginocchio, di fronte a lui, e sembrava che qualcuno le avesse appena portato via l'anima. Il suo volto era l'emblema dello stupore. E della rabbia. Sì perché come al solito lui aveva omesso la parte più importante. Forse era tonta lei che non capiva le cose al volo, ma essere usata in questa maniera la faceva infuriare. Si sentiva il sangue ribollire nelle vene, carico di aggressività. Ecco come si sentiva: arrabbiata e usata. Si rialzò in piedi guardandolo con astio mentre sputava queste parole:"CHE CAZZO HAI FATTO?" Infuriata, stava perdendo il controllo dei suoi poteri e finì per evocare due lunghe catene nere. Tintinnavano al suo fianco. Molto probabilmente con quelle non avrebbe potuto attaccarlo. Ma avrebbe tanto voluto che lo legassero per i polsi in modo da lasciargli altre cicatrici. In questo momento desiderava fargli male. Voleva sfogarsi su di lui. "Io dovrei cacciare delle anime... Per te? Dovrei uccidere per te?" Scoppiò a piangere. Calde lacrime le rigavano il volto, facendole bruciare le recenti cicatrici. "Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?" Lui l'aveva trascinata nell'ombra. Quella più cupa e scura che Misaki avesse mai visto. Lei aveva accettato con gioia di assomigliargli, ma lo aveva fatto per amore, non per bui scopi. E lui questo non lo aveva capito. "Thresh... Io non posso rubare anime. L'unica che vorrei è talmente chiusa in se stessa che non mi si concederà mai, per quanta fatica io ci impieghi." Avevano agito entrambi da stupidi. Lui stava affidando la sua vita a lei. Se era vero che condividevano la lanterna, lui aveva fatto già un enorme passo avanti. Si stava fidando. Era il solito pazzo. Ma mentre era lì che ragionava capì che forse questa volta si era spinta troppo oltre e si sarebbe bruciata. "Se io decidessi di non rubare anime. Quanto verresti indeblito? Così tanto da poter morire?" Non sapeva come fare per uscire da questa situazione..
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    A quanto pare Misaki non aveva capito. accettare di assomigliargli per amore o per bui scopi non faceva alcuna differenza. Aveva sancito qualcosa di molto simile ad un patto con una creature che presto le avrebbe portato via tutta la sua umanità, a suo piacere, o in una lenta agonia. Il non morto non si scompose più di tanto, ma lo sguardo che fece lasciava intuire che si aspettasse una reazione meno esagerata, a dirla tutta sperava davvero che Misaki potesse capire cosa Thresh gli aveva donato, ma a giudicare dalle sue domande non c'era niente di più lontano dalla realtà. Piuttosto che perdersi in inutili chiacchiere però, giunse dritto al punto.
    Non esiste l'opzione in cui tu decida di non raccogliere anime. Te l'ho detto: io sono morto. Ciò che mi tiene in vita è questa lanterna, io brucio anime al suo interno e lei sopperisce al fatto che io non ne abbia una. Se non c'è questo scambio la lanterna si spegne, e io smetto di essere un non morto, trasformandomi in un cadavere senza vita.
    Sollevò una mano per comandare le catene e farle tornare in una fase meno aggressiva, anche se condiviso con Misaki quello era ancora il suo potere quindi non gli era difficile tenerlo sotto controllo. Afferrò la faccia di Misaki per il mento, con le dita, in modo da sollevarla verso il suo sguardo, cercando un minimo di comprensione.
    Cosa ti aspettavi, che io ti tenessi fuori dal mio mondo? Che io vivessi in due dimensioni diverse, una carnefice e l'altra felice e spensierata. No. Non esiste niente del genere per me. Se tu devi far parte della mia esistenza, allora dovrai far parte di tutto ciò che questo comprende. Tu lo definiresti nel bene e nel male, ma per me non c'è nulla di sbagliato. Altri parlerebbero di selezione naturale: un predatore che si nutre dei deboli, ma io non sono una belva... sono un messaggero. E ora lo sei anche tu.
    Ora che il messaggio era chiaro, Misaki poteva trarre le sue conclusioni.
     
    .
  10. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    "E quindi sarei un messaggero di morte, dico bene?" Quella realtà la spaventava. Da quel momento, ne era sicura, si sarebbe sentita sporca. In fondo era lei ad aver deciso di accettare il suo dono. Era lei che aveva fatto di tutto pur di entrare nelle sue grazie. Si era spinta oltre all'umana comprensione e adesso doveva solo raccogliere i frutti. In fondo doveva solo rubare delle anime. Che cosa poteva mai essere? Una risatina isterica spezzò il silenzio tra loro. "Ho sempre sperato, fin da quando ho conosciuto la tua natura, di poterti in qualche modo redimere. Non mi sono mai sentita una santa, ma nemmeno una carnefice. E ora lo devo diventare..." Si raccolse un attimo in se stessa, chiudendo il suo sguardo e il suo cuore. Aveva sperato di poter entrare a far parte del suo mondo camminando sui propri passi, scegliendo lei stessa le modalità e i tempi. Ma non aveva avuto mai una grande scelta con Thresh. Sospirò. Non le restava altro che accettare e cedere. Forse poteva ancora avere qualche via di scampo, ma doveva sapere un mucchio di cose. In fondo era una principiante. Forse poteva fare delle selezioni. A meno che non esistessero altre clausole nascoste. "Molto bene. Sappi che ad ora non sono felice. Primo perché io credo di averti donato tutto ciò che una donna o un essere umano possano mai donare ad un altro. Secondo perché non riesco ad entrare nella tua mente." Ed era vero. Lei gli aveva donato il suo corpo, il suo sangue, il suo cuore e molto probabilmente il suo utero. Non le era rimasto altro, se non la sua anima che sarebbe stata lentamente corrotta. "Dimmi. Spiegami. Insegnami. Sei un professore, dovrebbe riuscirti facile, no? Quante anime dovrei rubare la giorno? Devono essere giovani o vecchie? In salute o moribonde? Donne o uomini? Bambini o adulti? Le devo torturare oppure mi basta farle mie?" Eccole, le parole fatidiche. Sicuramente i suoi due ospiti avrebbero riso sguaiatamente di fronte a quella lista della spesa. Forse era così che Misaki doveva immaginarsela...
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh distolse lo sguardo da lei, piazzandosi una mano sul volto per poi scendere dal lettino, in maniera quasi frettolosa.
    Non fare questi discorsi con me, io non ho niente al di fuori della mia fede e delle mie anime, e te le ho consegnate proprio come hai fatto tu con me. Adesso te ne penti?
    Anche questo era vero, e nessuno aveva mai detto a Misaki che accettare tutto ciò che comprendeva Thresh non sarebbe stato doloroso o privo di sacrifici, quelle cicatrici sul volto non erano che l'inizio. Il non morto afferrò il suo cappotto e se lo rimise sulle spalle, infilandolo lentamente per le maniche.
    La sofferenza non è una tassa, il piacere non è un vizio, non si tratta di numeri né di scelta. Devi sentire l'istinto, devi lasciarti trasportare dal desiderio. Esattamente come l'amore, devi consegnare ciò che ti insegno al prossimo per fargli conoscere la via del piacere e della sofferenza, non si tratta di rubare anime ma di lasciarsele consegnare. Ma immaginavo che non avresti capito...
    Sistemò il colletto, e solo a quel punto l'avrebbe guardata, severo, forse anche deluso da lei. Che si aspettasse una comprensione maggiore? No, non era strettamente legato a quello, Thresh era forse un sentimentale, man on così fragile. Fragile non lo era affatto, non quando sei immortale.
    Hai sinceramente intenzione di imparare, oppure per te sarà solo una bolletta da pagare?
    E detto questo attese. Questa era l'ultima occasione per Misaki di tirarsi indietro.
     
    .
  12. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Pian piano vide la delusione stamparsi sul volto del non morto. Misaki ne rimase stupita. Si chiese per un attimo se non stesse recitando. Ma qualcosa dentro di lei le suggeriva che non era così. Non poteva dargli torto. Lei finora non aveva mai voluto capire come lui si sentisse. Certo, il non morto non è che le avesse mai spiegato come stavano per bene le cose. Lei era un'ingenua, e come tale ragionava. Non poteva comprendere come si sentiva, se lui non lasciava mai trapelare nulla di sé. Questa era la prima vera confessione che le faceva. E si esprimeva quasi ferito. Il fatto che si stesse già rivestendo, implicava che erano all'ultimo atto. O lo lasciava andare via, con una delusione enorme addosso, vivendo nel rimpianto, oppure lo fermava e lo accettava in tutto il suo essere. Sostenne il suo sguardo. In realtà lei aveva già deciso, ore prima, quando si era lacerata le sue guance. Già lì aveva gridato che era sua. Fu assalita dal dolore e dalla tristezza. Fino a poco prima tutto sembrava andare per il meglio. Avrebbe voluto cancellare l'ultima ora. "Io non avrei mai potuto farti del male..." Mormorò alla stanza. E quello era vero. Non avrebbe mai potuto ferire volontariamente Thresh con il suo potere. Non poteva, non all'uomo che amava. Socchiuse gli occhi, prima di affrontarlo:"Non sarà per me come una bolletta. Ho usato un tono leggero, forse. Ma una volta capito, mi sono resa conto che non era il luogo adatto. Quello che io ti chiedo, è solo di insegnarmi. Mi sento un'infante. E per questo sbaglio." Si avvicinò a lui con l'intento di prendergli una mano. Infine alzò lo sguardo per trasmettergli tutta la sua determinazione:"Non me ne pentirò, se tu sarai al mio fianco. Né se mi terrai al tuo."
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh non si allontanò dalla sua presa, tuttavia non sembrava nemmeno disposto a perdonarla su due piedi, o incoraggiarla da subito. In quanto insegnante doveva rivelarsi severo e inflessibile, anche di fronte alla sua allieva diletta.
    Non è qualcosa che si può insegnare con le parole: devi provarlo sulle tue mani, sul tuo corpo. Devi prendere una persona, tormentarla, torturarla, godere di quegli attimi, portare il suo corpo allo stremo tenendo la sua anima disperatamente attaccata a questa mortale esistenza. E al culmine del dolore portalo verso il piacere, esattamente come è giusto che sia. La lanterna farà il resto: ti verrà talmente naturale che ti chiederai come hai fatto a vivere normalmente fino a questo momento.
    Sollevò la mano precedentemente stretta tra le dita di Misaki accarezzandole delicatamente la guancia, per poi allontanarsi da lei dandole le spalle e portando le mani in tasca.
    La natura dell'essere umano è colma d'odio e di violenza. Io preferisco che la morte abbia un significato più grande...
    Allungò una mano verso la porta, pronto ad aprirla, ma in quell'istante si voltò verso di lei, alla ricerca di una risposta.
    Preferisci iniziare subito, oppure vuoi riposarti e fare con calma? Sappi che io ti seguirò... ma il resto dovrai farlo tu.
    Oramai Misaki doveva avere chiara la situazione: Thresh non sarebbe mai diventato "Normale". Per stare on lui... lei doveva diventare un'assassina, un mostro come lui, una cacciatrice di anime... e messaggera del dolore.
     
    .
  14. †_†yun yun †_†
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Thresh si stava già avviando verso la porta, le spalle rivolte verso l'uscita. Seguirlo voleva dire sancire una volta per tutte le sue parole. Finora avevano solo parlato. Lei gli aveva detto che sarebbe cambiata, per lui. Ma le promesse a vuoto, senza dei fatti, non valgono niente. Vederlo andare via, senza darle ulteriori spiegazioni, la fece soffrire. Ma era stanca. Lei era una semplice umana. Nello stesso giorno aveva provato quante più sensazioni diverse le une dalle altre. Aveva fatto delle piacevoli scoperte, altre meno. Il suo corpo aveva bisogno di respirare, di prendersi un po' di pausa. Lo esigeva. Anche la seduta del trattamento era stata stancante e le sue braccia ancora formicolavano per lo sforzo. Ancora on aveva ben chiaro come poteva giocare con un corpo, per farlo godere fino allo stremo. Ma aveva fiducia nel non morto. Aveva detto che la lanterna l'avrebbe guidata e lei si fidava delle sue parole. D'altronde in cos'altro poteva sperare? Aveva fatto la sua scelta, ritardarla di qualche giorno significava solo metterle altri dubbi in testa, altre preoccupazioni e farla vacillare nelle sue recenti convinzioni. Senza rispondere si avviò verso il cassettone dei vestiti e si cambiò. Tolse il vestitino azzurro, non ritenendolo adatto. Pregò che Teemo nel frattempo si voltasse e non la osservasse. La sua timidezza non sarebbe scomparsa in un attimo. Infilò una canottiera nera, dagli spallaccini sottili, un paio di pantaloni scuri e aderenti-cosa rarissima per lei- e un paio di stivali alti fino al polpaccio. Erano un regalo ricevuto anni fa da chissà chi e non li aveva mai indossati. Forse era una buona occasione per rinnovarli. Senza dire una parola lo affiancò, stringendogli nuovamente la mano. Le cicatrici sul volto scoperte, rilucevano nel bagliore della stanza. Il tatuaggio, anch'esso in bella vista, fremeva impaziente.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Nessuna parola, questo si che è prendere l'iniziativa, finalmente Thresh vedeva volontà nel cuore di Misaki, lo sentiva chiaramente: la paura stava lasciando spazio alla curiosità... e al desiderio di conoscenza. Quando la vide pronta come non mai, Thresh spalancò la porta e allargò il braccio opposto a quello che apriva, voltandosi verso di lei come se la stesse invitando a raggiungerlo, così da poterlo precedere nell'uscita dall'appartamento. Il non morto avrebbe richiuso la porta alle sue spalle, abbracciandola e mettendole una mano sulla spalla, diventando a tutti gli effetti la sua guida. Inutile parlare di futilità, ora non restava che decidere la prossima tappa.
    Con cosa vuoi iniziare Misaki? Un uomo... una donna... giovane, anziano. Lo vuoi colmo di vita, oppure preferisci insegnare il valore dell'esistenza a chi la sta buttando? Ti mostrerò ogni strada del dolore e non ti abbandonerò mai durante il tuo cammino. Io ti guiderò... ma sarai tu a premere sull'acceleratore, e a muovere il volante. Io ti darò solo la benzina giusta...
    Misaki avrebbe fatto del suo meglio, ne era certo, Teemo non disse nulla rimanendo in silenzio, sapeva che quello era un momento solenne e insindacabile per questo non c'era spazio per l'ironia...

    Scusa il post corto, ma volevo lasciarti spazio per imbastire il prossimo passo. Dovrà decidere tutto Misaki, Thresh sarà la voce narrante, quindi fai pure del tuo meglio. O in questo caso del peggio.
     
    .
74 replies since 22/5/2014, 10:42   452 views
  Share  
.
Top