[Missione] Il mondo va avanti anche senza di te

Per Hebi

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    Finalmente anche quegli esseri erano morti, stavolta sentiva di non poter fare nulla per loro che, diversamente sai simil-zombie di prima, sembravano non avere più una coscienza nè qualcosa di anche solo lontanamente umano. Pulì i dardi e il pugnale dal sangue sui vestiti di quei mostri, poi si guardò attorno. Fino a quel momento tutto era andato nel migliore dei modi per lui, a parte la trasfusione di vista alla ragazza svenuta. Si domanda se, svegliandola, avrebbe riavuto i suoi occhi e finalmente la sua visuale del mondo. Era maledettamente difficile mirare a quei cosi da una posizione più bassa del normale, sempre fattibile certo, ma era scomodo oltre ogni dire. Oltretutto un combattimento ravvicinato era da escludere a priori, proteggere la ragazza senza poter vedere era impossibile, perciò doveva sfruttare bene i suoi coltelli e la balestra. Avrebbe utilizzato di nuovo la spada solo se strettamente necessario. Si abbandonò alle sue riflessioni per qualche minuto, sfruttando quel momento di pausa anche per far riposare la ragazza da quegli sbattimenti di qua e di la per tutto il parco. Non poteva permettere che svenisse o che venisse ferita. Tentò un paio di volte di darle degli schiaffi leggeri sulle guance o di scrollarla con decisione, per vedere quantomeno se era viva. Respirava e il cuore batteva regolarmente, su questo non ci pioveva. Decise quindi, viste le buone condizioni di entrambi, di dirigersi verso i bagni pubblici a nord, più vicini dell'albero a est, per ispezionarlo attentamente. Era veramente strapieno di fiori. Si mise, quindi, alla ricerca del solito fiore dalle palpebre socchiuse...
    Berserk

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    ► Percussioner G non attivo [5/5]
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    ► Impalauomini in mano
    ► Ragazza abbracciata con il braccio sinistro
    ► Dissectors fissati sulla pettorina, uno lanciato [5/6]
    ► Gemme Alpha (x5) in una tasca
     
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    Il tentativo di far rinsavire la ragazza si rivelò nuovamente inutile.
    I bagni publici non erano molto grandi, una piccola struttura rettangolare che conteneva da una parte i bagni femminili e dall'altra quelli maschili, in tutto naturalmente diviso da un muro, o almeno doveva esserci un tempo. Una puzza di muffa e chiuso impestava l'interno dei bagni, senza contare l'oscurità del luogo, fuori la situazione era normale ma non vi erano tracce del particolare fioche che Jorge cercava, per questo non avrebbe potuto fare altro che entrare all'interno dell'edificio.
    L'entrata per il bagno femminile era murato e la struttura di per se non sembrava molto resistente. Provare a batture giù quel muro era fattibile ma di certo l'edificio sarebbe crollato e trovare il fiore sarebbe stato impossibile. L'unica entrata era quindi quella maschile la cui entrata era leggermente illuminata e permetteva di vedere una grossa crepa nel muro che fungeva da collegamento tra le due zone. Il pavimento piastrellato era anch'esso ricoperto di fiori, le loro radici erano così forti da spaccare le mattonele e il cemento sottostante sino ad arrivare alla nuda terra sotto di essi. Il luogo era un lungo corridoio di 10 metri e largo 3, questo si ripetea anche nella parte femminile, alla destra diversi urinatoi emenavano un tanfo terribile, difficile respirare quell'aria a lungo, un combattente come Jorge non avrebbe avuto problemi, ma la ragazza? Doveva agire in fretta, e senza luce sarebbe stato ancora più difficile.
     
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  3. White D. Hebi
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    Si accorse che quel posto era ridotto davvero male. I fiori erano cresciuti senza pietà per il piccolo edificio, sventrando pavimento e muri di solido cemento per farsi strada fino alla terra. Per essere successo tutto in un pomeriggio dovevano avere una velocità di crescita mostruosa, come confermarono anche le gocce di sangue che erano cadute su di lui e sulla ragazza quando combattè i mostri tentacoluti, facendo immediatamente nascere altri fiori che avevano tentato di attaccarsi a loro. La situazione era però piuttosto calma, niente tentava di ucciderli e sebbene ci fosse quel quantitativo abnorme di fiori nulla sembrava andare male. Jorge controllò quindi la situazione attentamente: il fiore non era da nessuna parte all'esterno dei bagni, ciò poteva solo significare che era all'interno. Peccato che fosse davvero buio li dentro. Già alla luce del sole faticava a combattere quegli esseri dovendosi portare dietro la ragazza e dovendola proteggere, al buio sarebbe stato molto, molto peggio. Ma per sua fortuna aveva un'idea. Sorrise mentre frugava nella tasca laterale della sua bat cintu... della sua cintura e ne estrasse una piccola sfera dorata, trasparente e luccicante. La osservò per qualche istante, concentrandosi su casa sua, sul suo armadio e su un oggetto in particolare. Chiuse gli occhi e strinse forte il pugno che la teneva, sbriciolandola in un attimo. Dall'interno fluì velocemente una polvere densa ma che generò una nuvoletta di piccole dimensioni, che scomparì pochi istanti dopo rivelando un visore termico di ultimissima generazione tra le mani dell'uomo. Solo perchè vestita all'antica non voleva dire che non apprezzava la tecnologia innovativa di quel secolo. Per sua fortuna quel gioiellino aveva tutto il necessario per rendere una notte nera come un pozzo di notte agli occhi di un cieco limpida e luminosa grazie a visore termico, notturno e una comoda lampada. Tutto su un unico visore. Mooooolto comodo. Lo fece indossare velocemente alla ragazza, provandolo per vedere nei meandri più oscuri di quell'oscura oscurità e a tutti gli effetti ci vedeva benissimo. Ma c'era un secondo problema. L'odore. Non era un tanfo normale quello, Jorge stesso poteva si resistere ma era qualcosa di veramente disgustoso. Come se non desse già abbastanza problemi sembrava che la ragazza fosse troppo fragile per resistere a quell'odore senza rigettare e/o svenire, entrambe opzioni poco piacevoli per Jorge. Strappò quindi un lembo del suo mantello per avvolgerlo intorno alla sua bocca e al suo naso, rendendo il tanfo meno marcato. Avendo (più o meno) risolto tutti i problemi, Jorge impugnò Deimos con la mano destra e si avventurò nei meandri di quell'oscurità... Non più così oscura.
    Berserk

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    ► Gast indossato dalla ragazza, visione notturna e termica attive, lampada spenta
     
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    Con il visore sulla testa della ragazza e il pezzo di stoffa ad assicurare il più possibile la sua sopravvivenza i due potevano finalmente entrare senza nessun problema. Il luogo era solenzioso e l'unico rumore che si sentiva era quello dei passi di Jorge. Per quanto potesse cercare sembrava non esserci nulla nell'ala maschile, i fiori erano a bizzeffe ma non si trovava quello con la palpebra chiusa, l'unica possibilità era che si trovasse nell'ala femminile.
    Questa era identica alla precedente solo che al posto di semplici latrine vi erano delle cabine chiuse per maggiore privacy, e questo diminuiva lo spazio a soli due metri di larghezza. Alla fine del corridoio Jorge avrebbe potuto notare il fiore che cercava e cosa più importante grazie a poter rilevare le fonti di calore e simili non avrebbe individuato nessuna fonte sospetta, come nell'altra spanza il luogo era ripieno di fiori, anche nel soffitto agli angoli, il tanfo qui non era minore e per quanto utile potesse essere il pezzo di stoffa che aveva usato per la ragazza non bloccava completamente gli odori, restare li dentro per troppo tempo probabilmente l'avrebbe fatta sfenire.

    CITAZIONE
    1/3 Turni prima che la ragazza svenga.
     
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    Quel tanfo era veramente orrendo. Non vi descriverò l'odore perchè sarebbe una cosa vietata ai minori, ma in ogni caso Jorge poteva sempre resistere a quella puzza. La ragazza invece sembrava in disaccordo e difatti era parecchio più debole da quanto erano entrati, la vista era leggerissimamente offuscata ma Jorge presagiva che poteva avvenire di peggio, e di gran lunga. Appena entrò nel bagno delle ragazze avvistò immediatamente il fiore chiuso, e si precipitò ad aprirlo dopo aver controllato che non ci fossero fonti sospette, neanche nelle cabine dei bagni a quanto pareva. Corse verso il fiore e, non appena vi ebbe posato le dita sopra, voltò la ragazza verso le sue spalle, in modo da avere una visuale di eventuali avvenimenti mentre apriva il fiore. In questo modo avrebbe avuto tempi di reazione superiori persino a quelli di un normale umano, poichè avrebbe visto chiaramente cosa sarebbe successo e ciò gli avrebbe permesso di accorciare, appunto, i tempi di reazione. Sentì il respiro della ragazza farsi irregolare, anche con il panno sul viso, e ciò poteva solo significare una cosa: fare alla svelta. Appena fosse riuscito ad aprire il fiore avrebbe tentato di scattare di nuovo fuori dal bagno femminile e poi da quello maschile, con Deimos nella mano destra pronta ad aprirsi un varco tra eventuali nemici e il Percussioner nel braccio che reggeva la ragazza carico per dargli, per così dire, una mano. Dopo quello mancava solo l'albero coperto di fiori, e lo avrebbe raggiunto ad ogni costo. Si era già stufato di quella situazione e voleva uscire da quel parco il prima possibile. Ma, soprattutto, prima avrebbe spaccato la faccia al tizio che aveva rinchiuso la sua vista negli occhi della ragazza. A tutti i costi.
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    Una corsa contro il tempo per salvare la ragazza dall'intossicazione di quel luogo, oltre che i suoi occhi. Jorge sapeva bene di non potersi permettere questo, oltre a rischiare la vita non avrebbe potuto ottenere la taglia per essere riuscito a mettere fine a quella situazione. Correre non era sbagliato, ma con quella carica la sua attenzione non sarebbe stata ababstanza per accorgersi di eventuali pericoli, senza contare che uscire alal luce del sole con un visore termico e notturno non era una buona idea.
    Appena messo piede fuori da quel luogo qualcosa lo avrebbe colpito alla nuca, alle sue spalle qualcuno lo aveva assalito, di certo non una di quelle creature, lo poteva capire dal fatto che quello era un colpo mirato, senza contare che era stato portato con qualcosa di metallico, probabilmente un tubo o qualcosa di simile. Jorge non avrebbe potuto fare a meno di cadere a terra non riuscivendo a vedere colui che lo aveva colpito.
    Lo Show che mi proponi non è di certo quello che mi aspettavo, pensavo sarebbe stato interessante, ma se continui così il mio piccolo gioco finirà fin troppo presto e di certo non posso permettertelo...
    Il colpo era stato dato con forza, ma non abbastanza da metterlo KO, tuttavia come all'inizio di questa sua avventura si sarebbe ritrovato impossibilitato a muoversi per qualche strana ragione, si sarebbe sentito trascinato, o per meglio dire si sarebbea visto, infatti la ragazza non più con lui, ma tenuta sulle spalle di qualcun altro. In lontananza del sangue usciva dall'edifico eliminando diversi fiori e seguendo una semplice logica avrebbe potuco capie la destinazione in cui stava venendo portato: l'albero ricoperto di fiori.
    Bene, qui dovrebbe essere tutto più veloce...
    Avrebbe visto se stesso sempre da più in alto, e non ci sarebbe voluto un genio per capire che la ragazza era stata posata su un ramo di un albero, finalmente però la figura misteriosa dietro questo incidente si sarebbe rivelata alal vista delal ragazza e alle orecchioe di Jorge. Era un uomo alto almeno un metro e ottanta, carnagione scura con capelli bianchi e occhi azzurri, indossava un cappotto viola con pantaloni neri, mentre le sue scarpe avevano una lama metallica tutto intorno.
    Ascoltami bene, ti darò una possibilità per pensare a quello che hai fatto. Tu hai distrutto un giardino in grado di portare la pace e l'armonia alle persone, immagina se tutti potessimo vedere da unaltra prospettiva! Tutti capirebbero gli altri e l'esistensa sarebbe più felice per tutti. Io capisco che può sembrare una cosa brutta all'inizio, ma come ho detto ti farò capire tutto dal mio punto di vista.
    Lentamente la vista di Jorge si sarebbe divisa, ora oltre che vedere dagli occhi della ragazza vedeva anche dagli occhi di quell'uomo. La sua vista del mondo era distorta, lui non sembrava vedere quei fiori occhiuti, vedeva invece un normalissimo prato dai colori più vari, sembrava la vista di un fattone in realtà, persino Jorge sembrava meno grosso e più... Amichevole. E con questo Jorge sarebbe finalmente riuscito a muoversi nuovamente, mentre quell'uomo gli porgeva la mano.
    Ripensa a quel che hai fatto, scusati ed unisciti a me.
     
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  7. White D. Hebi
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    Ce l'aveva quasi fatta, finalmente mancava solo una zona poi avrebbe ripulito l'intero parco da quegli orrendi fiori occhiuti. Quando sentì di nuovo l'aria fresca dell'esterno vide anche la vista della ragazza farsi più stabile, e aiutò anche l'aver disattivato la visione termica e notturna. Quello che però non si aspettava era essere colpito alle spalle. Appena uscì alla luce del sole sentì un forte dolore alla nuca, non talmente potente da farlo svenire ma abbastanza da farlo cadere a terra, da cui però non riuscì ad alzarsi. Quella sensazione di costrizione... Era fin troppo familiare, 'aveva sentita poco tempo prima e capiva perfettamente di chi fosse la causa. Purtroppo ancora una volta non riuscì a vedere il tizio in faccia poichè aveva raccolto la ragazza in maniera che guardasse Jorge stesso, e iniziò quindi a trascinare entrambi. Dal terreno che cambiava, da ora verde e rigoglioso a tetro e coperto di quei maledetti fiori, capì di essere arrivato all'ultima zona "infetta", quella del grosso albero. Vide la visuale farsi sempre più lontana, verso l'alto, capendo che la ragazza era stata appoggiata su un ramo. Sperava fosse particolarmente spesso e resistente, poichè una caduta da quell'altezza a peso morto non avrebbe graziato la giovane donna da una fine dolorosa. Finalmente sentì il proprio corpo tornare a muoversi, ma inizialmente fu la minore delle sue preoccupazioni. Da quella visuale poteva vedere l'uomo misterioso che aveva fatto tutto quel casino. Non si sarebbe mai detto che fosse un tale pazzo, era di bell'aspetto e sembrava anche educato. Almeno fino a quando non parlò di un "giardino in grado di portare pace e armonia a tutti", "vedere da un'altra prospettiva" e "dargli il suo punto di vista". Improvvisamente Jorge vide la sua vista sdoppiarsi, da una parte vedeva la scena dall'alto, grazie agli occhi della ragazzina, e dall'altra vedeva il punto di vista di quell'uomo. E si convinse sempre di più che era un pazzo. Se la ragazza gli faceva vedere un prato coperto di fiori occhiuti, schizzi di sangue ovunque e pezzi di carcasse probabilmente umane, l'uomo gli donava la vista di un giardino stupendo, privo della benchè minima imperfezione, ed addirittura la sua immagine di Jorge. Era... Più piccolo. Sembrava più gracile. Più fragile. E più amichevole. Sorrideva. Aspetta cosa? Sorrideva? Si, un sorriso sincero e gentile, assolutamente qualcosa di non adatto a lui. Era quasi imbarazzante vedersi così. L'uomo gli porse la mano, invitandolo a ripensare al suo operato e a unirsi a lui. Jorge si alzò in piedi, mostrandosi in quella che all'ometto pareva una figura elegante e gentile ma che in realtà era un uomo possente e carico di rabbia.
    Da come vedi il mondo capisco che non hai notato così successo qui. Le persone non sono felici. Qui le persone muoiono. E se non muoiono, diventano mostri. Questo giardino non porta felicità a nessuno tranne a te, che hai una visione delle cose contorta e deviata. Non ripenserò a quello che ho fatto, nè mi unirò a te. Ti costringerò a levare baracca e burattini. Tu, a Roma, non sei il benvenuto.
    Non conosceva praticamente nessuno di Roma, ben poche persone: Victoria, Eloy e pochi altri fidati amici. Ma non poteva permettere quell'orrore. In fondo, era pur sempre un poliziotto della Falange. Prese in mano Deimos, puntandola verso di lui. Era il momento giusto per mettere fine a quel casino. Ora, o mai più.
    Berserk

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    L'uomo abbassò lo sguardo e fece cadere entrambe le braccia sui fianchi di botto. Sembrava sorpreso e depresso di quella scoperta, e poco dopo iniziò a tremare, le mani si strinsero in saldi pugni e la vista dell'uomo incominciò a cambiare, la terra divenne rossa, simile ad un'enorme macchia di sangue,, l'erba cadde e si trasformò in ossa e teschi. La vista di un mondo felice ora sembrava quella di un mondo sommerso nel Chaos e nella distruzione. L'uomo alzò lo sguardo puntandolo verso Jorge, l'uomo lacrimava sangue e Jorge ai suoi occhi non era altro che uno scheletro nero.
    Perchè... Perchè nessuno di voi... MI CAPISCE!? Siete tutti degli ipocriti! Non capite nulla di questo splendido mondo! Tu! Lei! Non siete altro che degli stupidi idioti! He He... Si, esatto idioti... E ora... Vi unirete a me... E al mio giardino. Che lo vogliate o no.
    I fiori iniziarono ad arrampicarsi sulle gambe di Jorge come se fossero delle piante rampicanti, intrecciandosi sempre in modo più fitto. Se si fosse spostato subito non avrebbe avuto problema a liberarsene, ma restare fermi troppo a lungo avrebbe reso questo problema più arduo. Persino la ragazza veniva lentamente avvolta dai fiori, il destino che capitava era un mistero per i due, ma probabilmente non era nulla di dissimile a diventare degli uomini fiore come quelli affrontati prima.
    Anche altre persone erano come te prima, non capivano il mio punto di vista. Ma una volta che hanno abbracciato il prato... Hanno cambiato idea...
    L'uomo si sarebbe spostato subito di 5 metri all'indietro distanziandosi da Jorge. Per ora nessun attacco, ma di certo stava pianificando qualcosa.
     
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    Qualcosa non andava. Decisamente. La vista dell'uomo cambiò drasticamente. Jorge perse lentamente la carne e rimase solo uno scheletro nero e bruciato che impugnava un'enorme spadone grottesco. Beh, almeno quello non era cambiato. Il terreno intorno a lui invece mutò, diventando terra rossa coperta di ossa, crani e sangue. L'uomo iniziò uno sproloquio sul perchè non capissero come fosse perfetto il suo mondo, e che li avrebbe fatti diventare parte di esso, volenti o nolenti. Vide dei fiori crescere a dismisura su di lui e, con la coda dell'occhio, sulla ragazza sul ramo. Era troppo in alto per raggiungerla. Non ce l'avrebbe fatta. Decise quindi di concentrarsi nel mettere fuori gioco il nemico nel minor lasso di tempo possibile. Come scattò all'indietro, lo stesso fece Jorge, mettendo distanza tra di loro. Quello che l'uomo non poteva aspettarsi è che Jorge lanciasse un Dissectors verso di lui, facendo ben attenzione che il filo che lo avvolgeva rimanesse agganciato alle scaglie dei guanti di Deimos, senza essere visto poichè rimaneva perfettamente nascosto dal coltello stesso che si dirigeva a tutta velocità verso il nemico, coprendone la visuale. Non poteva che aspettarsi che l'improvviso indietreggiamento del suo nemico fosse una mossa calcolata, magari con una trappola. In fondo giocava in casa, meglio non assecondarlo. Si limitò a lanciare solo quel coltello per vedere di cosa era capace il nemico, certo doveva essere veloce a batterlo ma lanciarsi contro un nemico senza conoscerne le potenzialità lo avrebbe messo a serio rischio.
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    Il tentativo con il pugnale non avrebbe dato i suoi frutti, infatti l'uomo sembrava aver capito le intenzioni di Jorge, ma come poteva essere?
    I tuoi inganni non funzionano! Io ti ho dato il mio punto di vista, ed in cambio ora io ho il tuo!
    L'uomo sembrava vedere dalla prospettiva che normalmente avrebbe avuto Jorge, questo sarebbe stato un problema visto che attacchi a sorpresa sarebbero stati difficili a meno che non li celasse al proprio campo visivo. Ma quello non era che l'inizio dello scontro.
    Un tappeto del prato si sarebbe alzato sino a 3 metri, per una larghezza di 5, questo avrebbe tentato di "schiacciare" Jorge mentre scattava all'indietro. Questo tappeto di terra non era molto spesso ma le radici dei fiori sporgevano da tutte le parti, era come quella strana roba verde degli uomini fiore, e forse era questo l'attacco che gli aveva trasformati.
    Troppo facile!
     
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  11. White D. Hebi
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    A quanto pareva non avrebbe funzionato. Il coltello venne evitato come niente, non sembrava quasi possibile che capisse le sue intenzioni con tale velocità. Doveva avere dei riflessi sovrumani. Jorge potè riflettere ben poco sulle abilità dell'uomo che già vide, dalla sua prospettiva, un muro di terra alzarsi e ondeggiare le radici di quegli orrendi fiori verso di lui, che colavano quell'orrendo liquido verdastro che aveva corrotto le altre persone. Invertì lo scatto usando i propulsori di Deimos, scattando di nuovo in avanti e dando contemporaneamente un tiro secco al filo del Dissectors per riportarlo a se, ma sfruttò anche la mano per... Coprirsi gli occhi.
    Hai la mia prospettiva... Quindi che succede se faccio così?
    Il trucco era facile e fin troppo prevedibile, ma Jorge doveva provare comunque. Sganciò immediatamente l'Impalauomini dalla catena e mirò al suo avversario proprio grazie al fatto di vedere dalla sua prospettiva. Puntò il dardo direttamente verso di lui, seguendo anche, grazie alla visuale dall'alto della ragazza, il filo del Dissectors, che era stato teso apposta per fungere da linea guida al dardo, dritta al cuore. Deimos cadde a terra, facendo scomparire i guanti e di conseguenza i propulsori, fermando di botto l'uomo a circa 5 metri dall'avversario. Il dardo era potente, rapido e silenzioso. Se davvero era riuscito a coprire la visuale del nemico poteva dire di aver mandato a segno un colpo facile.
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    Il trucco di coprire la propria visuale fu un'idea geniale, in quel modo il suo avversario avrebbe perso la visuale, mentre Jorge avrebbe mantenuto quella del suo avversario. Era una mossa astuta che avrebbe svantaggiato il suo nemico, tuttavia non avrebbe migliorato la mira. Certo seguire la linea guida del filo collegato al coltello avrebbe aiutato, ma senza poter mirare nel modo giusto il suo colpo non poteva risultare preciso. Pensare inoltre di usare il punto di vista nemico non avrebbe aiutato, i due erano a 5 metri di distanza e l'uomo vedeva la figura intera di Jorge, mirare al suo cuore, un punto così piccolo era davvero troppo per le capacità del ragazzone, l'unica cosa che poteva aiutarlo era forse la vista dall'alto della ragazza, ma non sarebbe stato sufficente, ricordiamoci che neppure l'uomo sarebbe rimasto con le mani in mano.
    Le tue azioni rimangono inutili!
    Un tappeto di terra, molto più spesso del precedente, si sarebbe abbatuto sul dardo come un'onda si abbatte sulla costa, facendo così cadere il dardo a terra, o per meglio dire sotto terra. Questo tappeto era sufficentemente alto da arrivare poco sopra il cuore, tuttavia il dardo per via delle precedenti condizioni non sarebbe stato comunque così preciso, nello stesso momento in cui il tappeto "inglobava" il dardo, un altro tappeto identico a quello che aveva attaccato Jorge si manifestò alle sue spalle tentando nuovamente di inglobarlo a se.
     
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  13. White D. Hebi
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    Coprire la propria visuale era effettivamente qualcosa di utile, quindi Jorge, soddisfatto della trovata, riabbassò l'arma per afferrare Deimos che era a terra, facendo ricomparire i guanti corazzati, chiudendo semplicemente gli occhi. Non gli erano di alcuna effettiva utilità, non potendoli usare, mentre bloccando la propria visuale al nemico avrebbe ottenuto un vantaggio tattico non da poco. Il problema però era che non aveva solo la visuale di Jorge ma anche la propria, quindi i suoi attacchi erano piuttosto... facili da evitare, visto che non aveva quella strana sensazione di vedere dagli occhi di qualcun'altro. Immagino che il detentore del potere possa avere piccoli bonus.
    Inutili... Per ora.
    Dopo aver chiuso gli occhi, Jorge potè comunque ovviamente vedere entrambi i muri: il primo, quello che inglobò il dardo, perchè aveva la visuale dell'uomo e lo vide comparire davanti a lui, e il secondo grazie alla ragazza che continuava a fungere da visuale dall'alto, ergo anche dietro di lui. Jorge scattò a destra, oltrepassando entrambi i muri e uscendo dalla loro portata. Non poteva continuare a stare lontano da lui, anche se aveva la sua visuale era comunque difficile mirare a lui. Doveva portarsi sul corpo a corpo. Riagganciò l'Impalauomini alla catena e scattò, di lato, verso il nemico. Aveva ancora il filo del Dissectors in mano, quindi diede un forte colpo al filo per far muovere il coltello verso l'avversario. ovviamente tutto nella sua visuale, per permettergli di vedere il colpo in arrivo. Lo avrebbe sfruttato per distrarlo e fargli alzare un'altro muro, che avrebbe scansato di nuovo per continuare ad avvicinarsi. In quel momento erano si e no a circa 4-5 metri di distanza, e se avesse usato tutta la sua velocità ne sarebbe bastato un'altro per raggiungerlo e impedirgli di usarne un terzo, pur di non colpire anche se stesso.
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    ► Dissectors fissati sulla pettorina [5/6]
    ► Gemme Alpha (x4) in una tasca
    ► Gast indossato dalla ragazza, visione notturna, termica e lampada spente.
     
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    Potendo vedere da più prospettive Jorge non avrebbe avuto problemi ad evitare l'attacco dietro di lui. L'uomo sembrava perdere la pazienza, i suoi attacchi non sembravano funzionare e Jorge era sempre più vicino e sapeva che ciò non era un bene per lui. Quando il coltelle venne mosso verso di lui, agì d'istinto e sollevò un nuovo tappeto di terra molto spesso, il coltello sarebbe finito per conficcarcisi contro ma a differenza degli altri tappeti prima sollevati, questo era alto ben 5 metri e largo altrettanti ed inoltre non aveva tentato di inglibare il coltello, ma solo di bloccarlo, e ora quel tappeto era più un gigantesco muro che divideva l'uomo da Jorge.
    SPARISCI!
    Il tappeto sarebbe caduto su di Jorge, era duro e cadeva molto velocemente, non vi erano radici alla vista, ma questo poteva benissimo schiacciarlo e tenerlo fermo per un bel po. Era il momento decisivo per lui, aveva due scelte: evitare o sorpassare il muro, doveva scegliere saggiamente in base alle sue capacità.
     
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  15. White D. Hebi
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    A quanto pare si stava davvero infuriando. Alzare un muro di quelle dimensioni per un semplice coltello? Doveva essersi di certo incazzato. Il Dissectors si conficcò nel muro, ma stavolta senza venirne inglobato. Era un semplice pezzo di terra, non stava manipolando al meglio il suo potere. Jorge decise di sfruttare quell'occasione, come prestabilito, evitò il muro scattando in diagonale, per poi dirigersi immediatamente verso il suo avversario con passi lunghi e pesanti. In quel momento più o meno sarebbero stati uno di fronte all'altro. Sferrò un fendente sul nemico sfruttando il fatto che stesse guardando se stesso e fossero praticamente appiccicati, tentando di colpirlo sulla parte superiore del petto, quasi al collo, coprendo totalmente la sua visuale. Quel gesto era voluto, poichè, prima di lanciare il fendente per coprire la sua visuale da destra verso sinistra, mirò al suo stomaco con il braccio sinistro,s ferrando il pugno da sinistra verso destra solo dopo aver coperto totalmente la sua e la propria visuale, usando anche il turbo di Deimos per raggiungerlo prima e impedirgli eventuali contrattacchi. Il colpo sarebbe stato preceduto però da un colpo di fucile a pompa insito nel suo braccio, in pieno stomaco, cercando di sventrarlo in un colpo solo prima di piantargli il filo dello spadone nel petto.
    No. Sparisci tu.
    Jorge era però sempre pronto ad una eventuale reazione del nemico. Non poteva aspettarsi bazzecole dal tizio che aveva causato tutto quel casino, preferì rimanere sull'attenti anche dopo un attacco del genere. Sempre che fosse andato a segno.
    Berserk

    Fisico: Dolore alla nuca
    Psiche: Furioso
    Energia:80/80
    Tecniche usate:
    //

    Note:
    ► Potere: Non attivo
    ► Percussioner G non attivo [4/5]
    ► Deimos nella mano destra
    ► Impalauomini agganciata alla catenella
    ► Ragazza su un ramo
    ► Dissectors fissati sulla pettorina [5/6]
    ► Gemme Alpha (x4) in una tasca
    ► Gast indossato dalla ragazza, visione notturna, termica e lampada spente.
     
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