Posts written by Hikaru Fumi

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    Non l'hai ancora fatta? Beh ti conviene farlo XD non è obbligatorio farlo subito, ma per lo meno fa comodo avere un appartamento già pronto. Puoi anche dare una descrizione nel tuo post e poi in seguito apri con calma un topic nelle abitazioni di New Vegas. Non è un problema. Per quanto riguarda le cose che hai tirato fuori.... ormai è andata così, ricordati di aggiungerle in scheda.
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    Già... doveva trovare i suoi compagni, e il guaio era proprio che non aveva idea di dove iniziare. Rojack la tranquillizzò dicendole che in effetti non era permesso uccidere animali, ma d'altro canto erano stati costretti quindi non poteva fare altrimenti. Sospirò rassegnata, e si guardò attorno indecisa sulla direzione da prendere, ma prima che potesse andare l'uomo si offrì di nuovo di accompagnarla alla stazione di polizia. Stava per rispondergli che non sarebbe servito che aveva già disturbato troppo ma l'idea di imbattersi di nuovo in un nuovo pericolo. Era già spaventoso quell'animale, figurarsi imbattersi in un licantropo.
    C-ce ne sono così tanti in giro? chiese con un filo di voce e un tantino spaventata. Diede di nuovo un'occhiata all'uomo, sembrava parecchio forte con quella carcassa sulle spalle. Le ricordò vagamente i racconti degli antichi guerrieri vichinghi, alti, fieri e rozzi. Una volta sola era finita in quella storia per sbaglio e non volle ripetere mai più un'esperienza simile. Decise quindi di accettare la proposta dell'uomo, infondo se avesse voluto fare del male, lo avrebbe già fatto no? Piccola povera e ingenua non aveva idea in che cosa si stava per imbattere, ma molto meglio che incontrare un licantropo dopotutto.
    Va bene, allora andiamo prima a casa tua prima. Grazie infinite per la tua gentilezza, se non ci fossi stato tu non ho idea di cosa mi sarebbe successo. fece di nuovo, sentendosi sempre più in colpa per averlo disprezzato all'inizio. Infondo sembrava un brav'uomo quindi poteva fidarsi, oppure no?

    Bene direi che puoi descrivere le strade che prendono e poi ovviamente la casa di Rojack.
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    E' una rolata libera, non siamo in missione XD Non preoccuparti gioca tranquillamente siamo noi due a tessere le fila di questa storia, anche tu puoi intavolare qualcosa.
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    Beh come qualsiasi corpo poliziesco XD Se vedono un tizio con una bestia sulle spalle è ovvio che lo fermano. Ma arresterebbero anche chi spaccia droga. Se non ti fai beccare ti sei portato a casa il souvenir. XD
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    Scusami eh, ma è questione di logica XD. Come fa ad aprire un libro e concentrarsi mentre una bestia enorme e pericolosa la attacca? Sarebbe finita nelle sue fauci in pochissimi secondi, invece scappare era la soluzione più sensata, solo che la poverina è inciampata. Quando si gioca bisogna tenere a mente sempre le emozioni, Hikaru non ha mai combattuto in vita sua, non avrebbe la minima idea di cosa fare, mentre nel tuo background ho letto che l'ha fatto e dai commenti degli staffer vuoi farlo diventare combattente poi. Quindi non era un problema far combattere il tuo personaggio contro una belva non tanto forte.
    Per quanto riguarda la frase che ho scritto non è riferito al tuo personaggio, non lo farei mai, ma è un dato di fatto. Quando una persona è imbronciata e sta lontana difficilmente si notano i tratti di un viso che di solito quando è sorridente è più bello da vedere. Ho semplicemente provato a spiegare questa cosa: Hikaru è bella! Punto. Sta poi al tuo personaggio capire se la apprezza o meno. Anche se nella descrizione psicologica c'è scritto che basta che abbiano belle tette e un bel culo per apprezzarle...beh Hikaru è ben dotata di entrambe. Se a lei Rojak piaccia o meno è tutto da vedere, al momento ha superato l'antipatia nei suoi confronti. Starà a te conquistarla giocandoti bene le situazioni ^___-


    Non si aspettava affatto che l'uomo decidesse di prendere l'animale per portaselo sulla spalla. A guardarlo sembrava davvero pesante, dopotutto era stata una fortuna incontrare quell'uomo o a quell'ora la sua carne sarebbe finita nelle fauci di quella belva. L'uomo rispose alla presentazione dicendo il suo nome. Se lo ripetè a mente più volte non capendo bene quale fosse il nome e il cognome. I nomi stranieri per lei erano difficili da capire. Immaginò che la prima parola fosse il nome. Camminò a circa un metro di distanza dall'uomo, anche se Hikaru non lo faceva sembrare, le faceva senso stare vicino ad una carcassa, sopratutto quando era ancora gocciolante di sangue. Non osò nemmeno chiedere il motivo per cui Rojak se lo stesse portando via. In realtà aveva timore a chiederlo, non voleva litigare di nuovo scoprendo che in realtà era andato lì a cacciare, mentendole spudoratamente prima. Infondo le armi ce le aveva eccome con sé. Rimase tutto il tempo in silenzio seguendo la via che li portò dopo qualche minuto verso l'uscita della riserva.
    Scusami, ma mi togli una curiosità? La polizia non ti ferma se ti vede con quella bestia sulle spalle? Da queste parti è permesso? chiese curiosa e anche un tantino preoccupata. Le sarebbe dispiaciuto se fosse finito dietro le sbarre per averla protetta. Lei era una turista avrebbe potuto fare ben poco per lui. Una volta fuori dalla riserva si guardò attorno ansiosa, sperando di trovare i suoi compagni di viaggio, ma stranamente non c'era anima viva lì nei dintorni. Sospirò esausta, pensando che probabilmente il nonno era andato direttamente dalla polizia a denunciare la sua scomparsa, dopotutto non era strano da parte sua. Prima di andare alla loro ricerca era buona educazione salutare quindi si posizionò di fronte all'uomo e fece un solenne inchino, tipico giapponese.
    Grazie per avermi accompagnata all'uscita. disse sorridendogli grata. Gli aveva chiesto di accompagnarla fino alla città quindi non aveva altri obblighi verso di lei. Vedendo la situazione era palese che l'uomo sarebbe andato a casa sua a continuare la sua vita come al solito. Hikaru si sarebbe ritrovata per le strade americane da sola e dispersa alla ricerca del suo hotel. Insomma sembrava che la loro avventura stesse finendo, a meno che Rojak non avesse fatto qualche proposta.
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    Quel piccolo armadietto aveva creato un mondo molto intimo fatto solo per loro due. In quel momento non aveva importanza se non parlassero la stessa lingua o se non si conoscessero da molto tempo. In quel piccolo armadietto c'era spazio solo per i gemiti, le carezze e il piacere. Non c'era modo di scappare o nascondersi e ciò influenzava molto anche i loro pensieri e i loro sentimenti. Così vicini era impossibile nascondere la reciprocra attrazione, non si potevano nascondere i fremiti di sentirsi toccare dalla persona che piace. E grazie all'incantesimo prodotto dal potere di Hikaru potevano esprimersi totalmente prendendosi senza alcuna vergogna, godendo uno dell'altro senza alcun freno. Di fatti Hikaru fremette quando si sentì afferrare i seni, eccitandosi ancora di più, e Gabriel se ne sarebbe accorto per via di una piccola contrazione che lo strinse di più dentro di lei. Hikaru non riuscì a frenare più i suoi gemiti, e non le importava più se qualcuno potesse sentirla. Il piacere si muoveva allo stesso ritmo con cui Gabriel affondava dentro di lei. Ogni spinta era puro piacere e sembrò aumentare sempre di più. La mano sulla natica del ragazzo si serrò con più forza, aiutandolo a spingere dentro di lei, mentre l'altra mano sotto la sua camicia quasi lo graffiò.
    Aahn sì.. di più, ne voglio di più. fece ormai persa completamente per il piacere. Si lasciò andare a baci sempre più focosi e golosi, mentre avvertiva chiaramente che il piacere non era più costante e cresceva come un'onda che stava per arrivare sulla riva. Allo stesso modo anche Hikaru sentì "quell'onda" che la rese poco lucida, chiuse gli occhi e percepì che ormai stava per arrivare al picco più alto di piacere.
    Vieni.... ti prego vieni dentro di me... fece con la voce rotta dal piacere, prima che la mente si annebbiasse totalmente e le togliesse qualsiasi facoltà di coordinare un pensiero. Ormai c'era quasi, ma mancava quella stilla in più che l'avrebbe appagata totalmente.
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    Mi sa che non hai letto bene il mio potere XD Il mio non è un potere da combattente, non ho la forza sovrumana di chi combatte, sono una normalissima studentessa. Inoltre il mio potere per essere attivato deve avere un libro, fumetto, video, qualcosa che contenga una storia per usarlo. E sul momento con il panico non prendo libri a caso per usarli a caso contro i pericoli XD E' più complicato da usare e poi ho dato l'occasione al tuo pg di farsi valere agli occhi di Hikaru visto che erano partiti con il piede sbagliato e lo stavo prendendo in antipatia XD
    Per la richiesta della pelliccia fai come vuoi, il personaggio è tuo, giocatelo come preferisci XD


    Cercò di rimettersi subito in piedi, leggermente dolorante per via dei ciottoli che le aveva graffiato le ginocchia stracciandole le calze, e si graffiò anche i palmi della mano. Con la fifa che l'animava tuttavia non sentiva sul momento il dolore, l'unico pensiero era fuggire, ma quando riuscì a mettersi in piedi e si voltò un attimo verso l'uomo, lo vide chino sulla bestia che lo stringeva con forza. Notò la feroce battaglia e la fatica dell'uomo nel sopraffare il nemico. L'animale guaii per il dolore prima di esalare l'ultimo respiro. Anche se era stato pericoloso e ci stava per rimettere le penne, quel suono straziante fece contorcere lo stomaco a Hikaru che si sentì dispiaciuta per l'accaduto. Vedendo che la bestia non si muoveva più, capì che era finita, ma invece di sentirsi sollevata sentì la tristezza formare un nodo alla gola. Si guardò le mani graffiate e impolverate, immaiginò che quel bruciore non era niente in confronto a ciò che aveva vissuto l'animale. Si avvicinò all'uomo ancora accanto alla belva e osservò per un attimo la carcassa dell'animale; se non fosse stato per il sangue sembrava che stesse dormendo sereno. Si inginocchiò vicino la bestia, lo guardò per poi compiere dei gesti religiosi con le mani. Battè i palmi per poi chinare la testa e recitare un sutra dedicato ai morti. Non poteva fare altro che fare una preghiera per la povera creatura. Per spingersi così vicino agli umani doveva essere davvero in crisi. Si rialzò dopo la preghiera e non ebbe il coraggio di guardare negli occhi l'uomo. Aveva pensato di tutto su di lui, che fosse un poco di buono, che era un uomo arrogante e presuntuoso, aveva perfino pensato di odiarlo, ma alla fine le aveva salvato la vita. Era quindi una brava persona, un tantino brusco nei modi di fare ma infondo non era cattivo.
    Grazie, mi hai salvato la vita... fece portandosi una mano sull'altro braccio e la testa bassa. Sospirò, non era da lei essere triste. Le cose ormai erano andate in quel modo, quindi tanto valeva smorzare l'atmosfera triste, così sollevò lo sguardo verso l'uomo con un sorriso. Finalmente l'uomo riuscì a vedere il viso di Hikaru senza ombre, scoprendo che era anche molto bella oltre che giovane.
    Mi chiamo Hikaru Fumi. disse porgendo la mano all'uomo per presentarsi, non lo avevano ancora fatto dopotutto. In quel momento si ricordò che aveva del sangue sulle mani per la caduta di poco prima e la ritirò con un frettoloso "scusa". Scioccamente non aveva fatto caso che anche l'uomo era sporco di sangue.
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    Iniziava a fare caldo dentro quel posto angusto, ma non sembrava dare fastidio. Il piacere era tale che le percezioni del corpo erano alterate. Si concentravano maggiormente sul punto in cui i due si stavano unendo. Era troppo bello per fermarsi, anche volendo non potevano fermarsi se volevano uscire dalla storia. Non fermò il ragazzo quando andò ad esplorare sotto la camicia di Hikaru. I seni morbidi e sodi di Hikaru fecero capolino dalla stoffa con un movimento ondeggiante. I suoi seni erano alti e sodi, l'aureola era pulita e rosa, un seno a dir poco perfetto. I capezzoli erano già turgidi per via dell'eccitazione, somigliavano a due piccole ciliegine rosa invitanti. Senza la stoffa a coprirle sembravano ancora più grandi, come se il reggiseno e la camicia nascondessero le sue vere bellezze. Hikaru iniziò a sentire il bisogno di un vero e proprio amplesso, averlo dentro soltanto non le bastava più; così sollevò una coscia poggiando il ginocchio contro la parete interna dell'armadietto, in modo che la penetrazione fosse più agevolata. Soffocò un gemito più rumoroso nella bocca di Gabriel quando lo sentì affondare di più grazie alla nuova posizione. Si sentì felice di poter finalmente godere, ma Gabriel sembrò avere altri progetti, scivolando leggermente fuori da lei lentamente, come se volesse fermarsi. Hikaru muglò impaziente ma estremamente eccitata: la stava affamando di piacere e ci stava riuscendo benissimo. Portò una mano sulle natiche del ragazzo, quasi come se avesse voluto spingere lei con forza, ma prima ancora che potesse farlo, Gabriel spinse nuovamente dentro di lei strappandole un'altro gemito. Il movimento dentro di lei la accese ancora di più. Sentiva di volerne ancora, non riusciva ad aspettare oltre, così spinse la mano sulla natica del ragazzo, come se avesse voluto spronarlo a darsi da fare.
    Ancora... fammi godere Gabriel. sussurrò a fior di labbra prima di tornare a baciarlo ancora. I suoi baci erano colmi di passione, premeva la bocca contro quella di Gabriel, soffocando possibili gemiti fra le loro lingue, faticava a respirare ma non riusciva a smettere.
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    Gli occhi di Hikaru si allargarono per la paura, lo sguardo si puntò fisso sulla bestia. Quando scattò le sembrò l'essere più veloce al mondo. Urlò per lo spavento e istintivamente portò le braccia verso l'alto per coprirsi la testa. Si preparò a sentire il dolore ma stranamente non avvenne. Sentì il suono di un impatto e quando tornò a guardare vide la bestia che strisciava a terra come se avesse investito qualcosa. Era salva! Quasi non ci credeva. Guardò la bestia e poi di nuovo l'uomo che si armò pronto ad affrontare il nemico con coraggio. Hikaru rimase parecchio colpita da quel gesto. Sussultò quando l'uomo le urlò di fuggire. Voleva fare qualcosa, voleva aiutare l'uomo, non poteva fuggire via come una vigliacca e lasciare quello sconosciuto in pasto alla belva. Aveva paura, e non sapeva cosa fare. Le tremavano le gambe, tanto che quando provò a fuggire le sembrò di dimenticare come si corresse. Di fatti inciampò cadendo a faccia in giù. Intanto la belva ruggì contro l'uomo che aveva difeso la sua preda. Scattò di nuovo contro di lui questa volta pronto a lottare con i suoi artigli e i suoi denti.
    Ok, adesso puoi spararti la posa, massacra la bestia come più ti piace, o mettila in fuga con una dimostrazione di forza. Sei libero di fare ciò che vuoi. ^__-
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    Sì tranquillo, stai andando benissimo ^__^


    Sentire le dita di Gabriel sulle sue carni era stato piacevole, ma quando avvertì la sua carne dura e pulsante e caldissima strusciarsi sulle sue labbra vaginali le sembrò completamente diverso, molto più stimolante di prima, sentì chiaramente la voglia di averlo dentro di lei crescere all'inverosimile. Ormai non pensava più, la sua mente era completamente svuotata: non pensava agli amanti fuori dall'armadietti, non pensava che stava facendo una follia. L'unica cosa che voleva era sentirsi riempire da quella carne eccitata che si lubrificava fra le sue labbra vaginali che divennero ancora più calde. Si emozionò quando sentì la punta posizionarsi fra le sue labbra vaginali, facendosi strada dolcemente verso l'ingresso del suo sesso. Sfogò la sua eccitazione sulla bocca di Gabriel, baciandolo con più foga, emettendo un gemito quando lo sentì varcare la soglia e penetrarla. Una scarica di piacere la invase, il suo respiro pesante si tramutò presto in gemiti. Le sue mani si poggiarono una sulla spalla del ragazzo e l'altra sul suo fianco, entrambe lo stinsero sulla stoffa con forza. Le sue palpebre si appesantirono il viso arrossato e accaldato mostravano chiaramente tutto il suo piacere. Era una situazione così strana, ma in quel momento a lei sembrò la cosa più naturale al mondo.
    E' bellissimo.... non fermarti. sussurrò prima di tornare a baciarlo eccitata. In quel momento per un solo attimo pensò che era stata una fortuna trovare quel fumetto e finire in quel luogo. Grazie a quell'incidente stava vivendo emozioni uniche, e sapeva di potersi lasciare andare proprio perché stava con Gabriel. Ormai avevano rotto ogni ostacolo fra loro due, quindi Hikaru si sentì libera di esprimere la sua attrazione per lui. La mano sul fianco si spostò insinuandosi sotto la camicia per carezzarlo sul petto, mentre l'altra mano scivolava fra i capelli del ragazzo carezzandogli la nuca. Non le importava più ciò che sarebbe successo dopo, non le importava cosa potesse pensare lui o chiunque altro. Lo desiderava e adesso erano diventati una cosa sola.
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    Non puoi muovere Hikaru, ma puoi interagire con la bestia. Nel senso se decidi di difendere Hikaru dall'attacco allora puoi benissimo scrivere cosa accade alla bestia. E' un png di second'ordine, e lo possiamo usare entrambi per far evolvere la storia. Se in caso contrario non vuoi essere tu a muovere la bestia devi semplicemente scrivere cosa fa il tuo personaggio in modo non autoconclusivo e poi scriverò io poi nel prossimo post cosa accade alla bestia. (esempio: Tizo A scatta a sua volta per piazzarsi davanti a tizio B e mira un destro micidiale sotto il muso della bestia con l'intento di stordirlo con un colpo solo.)
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    La sua insinuazione riguardo alle coccole agli animali a quanto pare lo aveva punzecchiato per bene poiché la rimproverò subito di aver detto una cosa che lui non aveva mai accennato. Non poteva farci nulla, quell'uomo continuava ad irritarla sempre di più. Non solo si atteggiava ad adulto a cui portar rispetto, ma non gliene portava a lei continuando a trattarla come una stupida. Gli avrebbe risposto a tono se solo non fosse apparso quell'animale selvatico e pericoloso. Era bloccata sul posto ma chissà perché le parole dell'uomo riuscirono a solleticare la vena nervosa di Hikaru perché si sentì di nuovo presa in giro.
    Non ho mai detto che chi va a caccia lo fa con animali normali. E anche se quel coso è spaventoso è pur sempre un animale che difende il proprio territorio. Porca vacca non ho alcuna abilità nascosta! sbraitò furiosa, per colpa della paura e dell'adrenalina in corpo aveva parlato senza alcun freno inibitore. Non si sentì affatto rassicurata e qualche lacrima iniziò ad apparire sugli occhi di Hikaru. Dopotutto era una donna che non sapeva combattere e se la stava vedendo brutta. Il tipo grosso vicino a lei le chiese se avesse qualche trucco in serbo facendole capire che non era poi così preparato come invece sperava.
    Non voglio morire! fece iniziando a frignare e indietreggiare lentamente. I suoi movimenti diedero l'imput alla bestia di scattare in avanti per poter aggredire Hikaru, la preda che gli sembrava più debole sicuramente. Hikaru era in pericolo, l'uomo sarebbe stato in grado di salvarla e guadagnare punti ai suoi occhi?
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    Scusa per il ritardo, con questo caldo mi si passa anche la voglia di vivere XD


    L'eccitazione non fece che crescere ulteriormente, sopratutto quando sentì che la stoffa veniva spostata denudando il suo sesso. Era caldissima e umida di umori. Un brivido intenso accese la sua voglia quando percepì le dita di Gabriel scivolare sulle sue grandi labbra per poi solleticarla in zone molto sensibili. Non riuscì a resistere oltre e gemette per il piacere. Cercò di abbassare il volume della sua voce e per sua fortuna fuori dall'armadietto gemevano rumrosamente, probabilmente non si sarebbero nemmeno accorti della voce di Hikaru o di Gabriel. Le dita sottili e calde di Hikaru si strinsero sul membro del ragazzo con maggior convinzione e iniziò a masturbarlo, assaporando con il tatto la pelle che scorreva lungo l'asse. L'altro braccio strinse a sé Gabriel con forza quando il piacere aumentò con la stimolazione della clitoride. Si dovette staccare un attimo dalle labbra di Gabriel per prendere un respiro. In quel modo riuscì a vedere Gabriel e la sua espressione eccitata. Lo trovò incredibilmente eccitante. Stava facendo petting spinto dentro un armadietto con uno studente inglese. Se lo avesse raccontato in giro l'avrebbero presa per una ragazza facile. Hikaru tuttavia non si sentiva tale e non le importava nemmeno, il piacere che le stava donando Gabriel era autentico e le piaceva, cosa mai poteva esserci di male se si trovavano bene insieme? Allargò leggermente le gambe e grazie allo spazio ritretto riuscì a indirizzare il membro di Gabriel fra le sue gambe in modo che l'asse si sfregasse contro le sue carni e le dita del ragazzo. Se l'avesse assecondata Hikaru si sarebbe strusciata sul membro del ragazzo sempre più vogliosa di sensazioni più forti.
    Gabriel... sussurrò il suo nome eccitata, non riuscendo a dire chiaramente cosa desiderava, ma sarebbe bastato il linguaggio del suo corpo a fargli capire che si sentiva pronta. La sensazione del calore del suo sesso che si sfregava contro di lei la stavano affamando di piacere.
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    Ancora una volta Hikaru si sentì stizzita dalle parole dell'uomo. Perché diamine la trattava come se fosse una stupida? Non lo sopportava quando le persone le parlavano in quel modo facndole credere che sia una stupida. Ingoiò il rospo comunque, doveva resistere fino a quando non avrebbe visto la città a quel punto poteva pure mandarlo a quel paese.
    A dire il vero tutto quanto. Non è la prima volta che mi capita di vedere gente che va a caccia a mani nude solo per sentirsi delle belve invincibili contro dei poveri animali. E di solito hanno lo stesso aspetto che ha lei. Ma se dice che è solo venuto qui a coccolarseli le credo. fece ghignando divertita all'idea di vedere un energumeno come lui con dei cuccioli fra le braccia. Hikaru sapeva benissio come chiunque altro che esistevano persone con facoltà particolari, fortissimi e velocissimi insomma dei veri e propri superuomini con cui la gente comune non poteva mai competere. Quindi non era difficile che certa gente andava alla ricerca di qualche brivido facendosi attaccare da grosse belve feroci. Lei era stata fortunata e non ne aveva ancora incontrati. Sentì la domanda del tipo e sbuffò esausta, non aveva voglia di spiegargli perché erano andati lì e cosa stessero cercando.
    Sì, più o meno ha ragione... pic nic con il nonnino. si limitò a dire. Iniziava a imbruinire e si accesero i primi lampioni dei viali della riserva. Si sentì un fuscio improvviso nella vegetazione a cui Hikaru non fece molto caso. Successe tutto molto in fretta, dal buio saettò una bestia grossa e pericolosa proprio davanti ai due ringhiando contro i due. Era un grosso felino, una sorta di pantera ma era molto più alta e grossa, qualcosa che Hikaru non aveva mai visto prima. Aveva due grossi canini che sporgevano verso il basso, e una fila di denti aguzzi da cui colava la bava. Hikaru si fermò come congelata, guardando con gli occhi sbarrati e spaventati la belva. Le tremavano le gambe non riusciva a muoversi, tutto ciò che riuscì a fare era fissare la belva davanti a lei.
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    Un pochino sì.


    Non le sfuggì il fatto che le stesse guardando le tette, e a quella scena dovette scogliere le braccia poiché mettendole a braccetto metteva in evidenza il suo già prosperoso seno. Non voleva di certo offrirgli uno spettacolo così gratuitamente. Non riuscì a capire cosa stesse pensando l'uomo, ma sembrò smettere di disprezzarla o almeno lo sperava. Aveva capito che non era una ragazzina minorenne? Certo era sicuramente molto più giovane dell'uomo che si trovava davanti, ma lei non si era mai permessa di dargli del "vecchio". Bah doveva essere il modo di fare degli americani, diretto e senza tante belle parole. L'uomo sembrò comunque decidersi e le disse anche se in modo tutto suo che l'avrebbe accompagnata in città, così da darle modo di ricontattare i suoi amici. Avrebbe potuto farlo chiamandoli sul cellulare, ma in quella zona, sopratutto nella riserva sembra non esserci campo. Fece un leggero inchino verso l'uomo, come era tipico dalle sue parti.
    La ringrazio signore. Prego mi faccia strada io la seguo. gli disse per poi seguire le direttive dell'uomo in completo silenzio. In un piccolo tragitto si calmò e non sentì più l'irritante sensazione di voler picchiare l'uomo vicino a lei. Ogni tanto provava a guardarlo di sottecchi per osservarlo, sembrava più grande di lei, ma non così tanto o almeno dall'aspetto così sembrava.
    E' venuto qui per cacciare? chiese senza pensarci e per fare un attimo di conversazione. Ripensò a quando le aveva parlato di belve feroci e in effetti nella guida diceva di stare attenti a possibili agguati, ma aveva sentito anche dire che c'era gente che andava a cacciare queste fantomatiche belve pericolose, andando ovviamente contro il regolamento. Le autorità avevano provato a risolvere la situazione, ma non riuscivano comunque ad arginare quel tipo di problema visto che la riserva era comunque libera e selvaggia. Si rese comunque conto che probabilmente aveva chiesto una scemata visto che non era armato.
211 replies since 19/1/2013
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